PIANO LOCALE DELLA DISABILITA' - Azienda ULSS 18
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SOS Dpt Disabilità Adulta/SIL<br />
Conferenza dei Sindaci<br />
dell’<strong>Azienda</strong> <strong>ULSS</strong> <strong>18</strong><br />
<strong>PIANO</strong> <strong>LOCALE</strong><br />
<strong>DELLA</strong> DISABILITA’<br />
1
SOS Dpt Disabilità Adulta/SIL<br />
Conferenza dei Sindaci<br />
dell’<strong>Azienda</strong> <strong>ULSS</strong> <strong>18</strong><br />
<strong>PIANO</strong> <strong>LOCALE</strong><br />
<strong>DELLA</strong> DISABILITA’<br />
2
PRIMA PARTE<br />
→ Introduzione<br />
→ Definizione<br />
3
Introduzione<br />
La legge 104/ 92 ha promosso il riconoscimento dei diritti delle persone con disabilità e ha<br />
indicato i principi fondamentali per la realizzazione di percorsi di integrazione sociale,<br />
promuovendo l’attivazione di servizi territoriali per l’età evolutiva e l’età adulta, finalizzati alla<br />
prevenzione e alla diagnosi precoce della disabilità, alla riabilitazione, all’integrazione scolastica,<br />
alla integrazione sociale in contesto lavorativo, alla promozione degli interventi finalizzati a<br />
favorire l’accessibilità, la vita di relazione e la partecipazione attiva alla comunità.<br />
La diffusione di una cultura di inclusione sociale e l’implementazione della rete dei servizi<br />
diurni e di supporto alla famiglia, hanno permesso di ridurre il fenomeno dell’istituzionalizzazione e<br />
di sviluppare progressivamente una cultura della domiciliarità per le persone con disabilità.<br />
Un ruolo rilevante è stato svolto prioritariamente dalle famiglie e dalle associazioni dei<br />
familiari, il cui impegno si è tradotto in un coinvolgimento diretto in formazioni sociale e in<br />
soggettività, rendendosi protagoniste con proposte innovative sotto il profilo organizzativo e<br />
gestionale di servizi socio-sanitari.<br />
Nella Regione Veneto le politiche sociali a favore delle persone con disabilità si sono<br />
tradotte nelle seguenti linee e relativi riferimenti normativi:<br />
• Contributi per l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati (L.13/89 e<br />
L.R. 41/93);<br />
• Contributi per l’adeguamento di autovetture per le persone con disabilità (art.27 L.104/92 e<br />
art. 13 L.R. 41/93);<br />
• Integrazione scolastica (circolare regionale 33/93);<br />
• Integrazione lavorativa (L.68/99 e L.R. 16/01);<br />
• Progetti individuali nelle situazioni di disabilità grave e gravissima (L.162/98);<br />
• Interventi a favore dei ciechi pluriminorati (L. 284/97);<br />
• Contributi per i non-autosufficienti assistiti in famiglia (L.R. 28/91);<br />
• Interventi di sollievo (DGR 3960/01);<br />
• Contributi ai cittadini veneti portatori di handicap psicofisici che applicano il metodo<br />
Doman o Vojta o Fay (L.R. 6/99, art. 10 L.R. 41/03 e art. 41 L.R. 1/04);<br />
• Contributi agli enti associativi che rappresentano i disabili (Tab. B DPR 616/77);<br />
• Sostegno al Centro Audiofonologico della Provincia di Venezia (art. 131 L.R. 11/01);<br />
• Contributi per l’adeguamento delle postazioni di lavoro per centralinisti non vedenti (L.<br />
113/85);<br />
• Contributi per le spese di trasporto e di vitto per le persone con disabilità che frequentano i<br />
Ceod (L.R. 7/99);<br />
• Contributi per progetti sperimentali di miglioramento della qualità della vita della persona<br />
con disabilità (art. 131 L.R. 11 /01);<br />
• Riconoscimento della quota di rilievo sanitario alle persone con disabilità accolte nei servizi<br />
residenziali (DGR 751/00 e successive);<br />
• Contributi in conto capitale per la realizzazione di strutture residenziali, privilegiando<br />
quelle di piccole dimensioni (DM 470/00 e L.R.1/04 - art.36)<br />
L’attuale modello organizzativo dei servizi e degli interventi a favore delle persone con<br />
disabilità, presenta tuttavia alcune criticità che riguardano:<br />
a) la settorializzazione e la parcellizzazione degli interventi: le diverse politiche sviluppatesi<br />
nell’ultimo decennio hanno prodotto un maggior numero di opportunità di risposta che<br />
talvolta si affiancano o si sovrappongono moltiplicando per la persona i percorsi di<br />
valutazione e le modalità di accesso ai servizi;<br />
4
5<br />
b) la necessità di una presa in carico unitaria: la persona con disabilità deve spesso far<br />
riferimento a servizi ed enti diversi facendosi carico del raccordo tra i servizi;<br />
c) la necessità di una programmazione unitaria nell’area della disabilità che coinvolga tutti i<br />
soggetti istituzionali e della comunità in un’ottica di integrazione e valorizzazione delle<br />
opportunità e delle risorse a favore delle persone con disabilità.
Definizione Piano Locale della Disabilità<br />
Il Piano Locale della Disabilità è uno strumento operativo che attua ed integra il Piano di<br />
Zona, perseguendo a livello locale le disposizioni regionali sulla programmazione degli interventi e<br />
dei servizi rivolti alle persone con disabilità; è articolato in due parti, una relativa alla domiciliarità<br />
e l’altra alla residenzialità; assicura alle persone con disabilità, soprattutto in età adulta, uniformità<br />
ed equità nell’accesso alla rete dei servizi. Sono esclusi dal presente provvedimento gli indirizzi per<br />
l’accesso ai servizi per l’integrazione scolastica e di integrazione lavorativa per i quali si rimanda a<br />
specifici di settore.<br />
Finalità<br />
1) Promozione dell’attenzione alle persone in condizioni di gravità attraverso l’organizzazione<br />
di specifiche risposte ed interventi e di una rete di servizi dotata di strumenti, professionalità<br />
e strutture sufficienti a garantire l’attivazione di forme di supporto flessibili.<br />
2) Promozione di un nuovo approccio culturale alla disabilità, fondato sull’integrazione del<br />
modello medico e del modello sociale.<br />
La disabilità viene quindi considerata come una “complessa interazione di condizioni”,<br />
personali, sociali ed ambientali che favoriscono o riducono l’attività e la partecipazione<br />
attiva della persona nella società.<br />
3) Promozione dell’integrazione socio-sanitaria in ambito territoriale rafforzando il raccordo e<br />
il coinvolgimento dei servizi sanitari e socio-sanitari di sostegno alla persona e alla famiglia<br />
dell’<strong>Azienda</strong> Ulss, con i servizi sociali delle amministrazioni locali e con i soggetti pubblici<br />
e privati.<br />
4) Definizione delle priorità territoriali individuate attraverso il confronto e la riflessione tra<br />
tutti i soggetti territoriali pubblici e privati.<br />
Obiettivi<br />
1) Rendere esigibili i diritti dei cittadini in condizione di disabilità.<br />
2) Definire e regolamentare le procedure di accesso ai servizi e le modalità operative che<br />
facilitino l’approccio della persona alla rete dei servizi, in un’ottica di centralità della<br />
persona disabile.<br />
3) Favorire la continuità assistenziale della persona disabile attraverso:<br />
• Ratifica protocollo operativo per il passaggio dei casi tra il servizio età evolutiva e<br />
neuropsichiatria infantile e il servizio per la disabilità adulta<br />
• Integrazione protocollo operativo per il passaggio delle persone disabili con<br />
problematiche di salute mentale e/o per la collaborazione nella gestione di situazioni<br />
in carico sia al servizio disabilità adulta che al dipartimento di salute mentale.<br />
• Definizione protocollo operativo per il passaggio dei casi dal Servizio Disabilità<br />
Adulta ai Servizi <strong>Azienda</strong>li e Comunali per gli anziani (Servizi di Assistenza<br />
Domiciliare e Unità Operativa Cure Primarie).<br />
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4) Individuare criteri omogenei per la predisposizione dei regolamenti con particolare<br />
riferimento a:<br />
Presa in carico<br />
a. Modalità di accesso e valutazione dei bisogni; - Definizione regolamento per il<br />
funzionamento delle UVMD per le persone con disabilità;<br />
b. Criteri per la definizione delle priorità;<br />
c. Regolamento per la realizzazione delle graduatorie relative alle progettualità ai sensi<br />
della Legge 162/98 Piani Personalizzati e Vita Indipendente e Legge 284/97;<br />
d. Indicatori e metodi per la verifica e la valutazione dei risultati;<br />
e. Responsabilità di tutti i soggetti coinvolti.<br />
La metodologia di intervento individua nella presa in carico la modalità operativa peculiare<br />
per gli operatori sociali e socio-sanitari. La presa in carico si realizza attraverso la valutazione delle<br />
risorse individuali della persona con disabilità effettuata dall’Equipe multiprofessionale e<br />
l’attivazione di un operatore che diviene riferimento principale per la persona stessa e/o la sua<br />
famiglia rispetto agli obiettivi (Responsabile del caso) ed agli interventi concertati con l’interessato<br />
e/o la sua famiglia, coordinando le azioni proprie con quelle degli altri operatori e servizi coinvolti,<br />
al fine di seguire e monitorare costantemente l’evoluzione della situazione personale.<br />
La presa in carico comprende anche l’attivazione del sostegno psicologico alla persona con<br />
disabilità ed alla sua famiglia, definita nel progetto individualizzato approvato dall’equipe<br />
multiprofessionale e/o dall’UVMD ed erogata dagli psicologi già assegnati sia alla struttura<br />
operativa Sos Dpt Disabilità Adulta/SIL che alla Sos Neuropsichiatria Infantile e disabilità<br />
Evolutiva.<br />
Il progetto individuale<br />
Per realizzare la piena integrazione delle persone disabili, l’art. 14 della L. 328/2000 prevede<br />
la definizione di un progetto individuale che “comprende, oltre alla valutazione diagnosticofunzionale,<br />
le prestazioni di cura e riabilitazione a carico del servizio sanitario nazionale, i servizi<br />
alla persona a carico del comune, nonché le misure economiche necessarie per il superamento di<br />
condizioni di emarginazione sociale e di povertà”. Il progetto individuale si configura come uno<br />
strumento che viene modulato a partire dai bisogni e dalle aspettative della persona con disabilità e<br />
della sua famiglia, che dinamicamente viene implementato e riformulato in relazione al ciclo vitale,<br />
alle opportunità e alle risorse disponibili.<br />
Il progetto individuale, condiviso e concordato con la persona disabile e la sua famiglia,<br />
individua il Responsabile del caso.<br />
La valutazione<br />
La valutazione e l’approvazione del progetto individuale spetta alla U.V.M.D. (Unità di<br />
Valutazione Multidimensionale Distrettuale) di cui la D.G.R. 3242/2001. Ai fini della composizione<br />
e funzionamento della UVMD, l’<strong>Azienda</strong> Ulss adotta il regolamento locale che comprende i criteri<br />
e le modalità della composizione dell’UVMD nella valutazione dei progetti individuali per le<br />
persone disabili e ne trasmette copia alla direzione regionale per i servizi sociali. Tale regolamento<br />
conferma che l’UVMD è composta dai seguenti operatori: direttore di Distretto o suo incaricato,<br />
Medico di Medicina Generale della persona, Assistente Sociale del Comune di residenza della<br />
persona, inoltre, prevede l’integrazione della stessa con le seguenti figure professionali: psicologo,<br />
educatore professionale, fisiatra, terapista della riabilitazione, psichiatra, neurologo, Assistente<br />
Sociale del Distretto ed Addetto all’Assistenza. La valutazione in UVMD può essere effettuata su<br />
7
ichiesta della persona, della famiglia o da uno degli altri soggetti coinvolti nella realizzazione<br />
del progetto individualizzato. L’accesso alla rete dei servizi del sistema della domiciliarità e della<br />
residenzialità dell’<strong>Azienda</strong> <strong>ULSS</strong> <strong>18</strong>, avviene quindi attraverso l’approvazione del progetto<br />
individualizzato da parte della UVMD del Distretto di residenza della persona come previsto dal<br />
Regolamento UVMD predisposto dal Direttore del Distretto, allegato n°1, parte integrante del<br />
presente piano.<br />
Attualmente le risorse impegnate nella valutazione e definizione del progetto tramite UVMD<br />
attivate dalla Sos Dpt Disabilità Adulta-Sil sono le seguenti:<br />
Tabella n°1: Risorse impegnate nelle UVMD attivate dalla Sos Dpt Disabilità Adulta-Sil – Anni<br />
2004/2005<br />
N° Operatori partecipanti<br />
Anno 2004 Anno 2005<br />
Sos Dpt Disabilità Adulta/SIL 80 117<br />
MMG 78 108<br />
Comuni 23 30<br />
Altri Servizi <strong>Azienda</strong>li 20 20<br />
Altri Soggetti Territoriali 5 27<br />
Tabella n°2 : N° UVMD attivate dalla Sos Dpt Disabilità Adulta-Sil – Anni 2004/2005<br />
richieste<br />
N° UVMD<br />
effettuate<br />
% risultato<br />
Anno 2004 80 80 100%<br />
Anno 2005 117 117 100%<br />
Destinatari degli interventi<br />
Sono destinatari degli interventi relativi al presente provvedimento le persone con disabilità,<br />
come individuate dall’art.3 della legge 5 febbraio 1992, n.104 “Legge quadro per l’assistenza,<br />
l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate”.<br />
Il sistema della domiciliarità è rivolto alle persone con disabilità, in età compresa tra gli zero<br />
e sessantaquattro anni e alle loro famiglie, residenti o temporaneamente domiciliate nel territorio<br />
dell’<strong>Azienda</strong> <strong>ULSS</strong> <strong>18</strong>.<br />
Dal compimento del sessantacinquesimo anno di età, le persone con disabilità usufruiscono<br />
dei servizi e delle prestazioni previsti per le persone anziane non autosufficienti dall’<strong>Azienda</strong> <strong>ULSS</strong><br />
<strong>18</strong>.<br />
Per le persone con disabilità, che diventano sessantacinquenni, l’UVMD deve predisporre un<br />
progetto individuale, anche a lungo termine, che risulti appropriato e idoneo alla tipologia di<br />
interventi maggiormente rispondenti ai bisogni e alle aspettative delle persone con disabilità di età<br />
anziana e delle loro famiglie. A tal scopo l’<strong>Azienda</strong> <strong>ULSS</strong> <strong>18</strong> definirà il regolamento per il<br />
passaggio dei casi tra il Servizio Disabilità Adulta e i Servizi <strong>Azienda</strong>li per gli anziani.<br />
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I soggetti coinvolti<br />
Alla realizzazione del sistema dei servizi rivolti alle persone con disabilità concorrono i<br />
soggetti istituzionali (Regioni, Comuni e Aziende <strong>ULSS</strong>) di cui alla Legge 328/00, i soggetti del<br />
privato sociale.<br />
La Regione<br />
La Regione svolge le funzioni di programmazione, di indirizzo, di coordinamento, di<br />
vigilanza e di controllo. In particolare:<br />
• stabilisce livelli minimi di assistenza sanitaria e sociale; individua il sistema dei servizi che<br />
afferiscono al sistema della domiciliarità e a quello della residenzialità.<br />
• Individua gli strumenti per la valutazione dei bisogni delle persone disabili, omogenei per<br />
tutto il territorio.<br />
• Definisce le modalità di integrazione tra il sistema delle domiciliarità e quello della<br />
residenzialità.<br />
• Definisce standard organizzativi e strutturali delle strutture residenziali e semiresidenziali e<br />
provvede alla verifica della loro adeguatezza.<br />
• Programma la formazione per gli operatori dei servizi per la domiciliarità e della<br />
residenzialità.<br />
• Definisce le rette di accoglienza nei servizi residenziali.<br />
I Comuni<br />
I Comuni collaborano alla predisposizione del P.D.L. con le modalità previste per la<br />
formulazione del Piano di Zona e garantiscono l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza come<br />
definito dalla DGR 3972/02, in via diretta, se previsto, in collaborazione con l’<strong>ULSS</strong> o in via<br />
delegata.<br />
<strong>Azienda</strong> <strong>ULSS</strong> <strong>18</strong><br />
L’<strong>Azienda</strong> <strong>ULSS</strong> sulla base dell’art.5 della L.R. n.55/82 e dell’art. 132 della L.11/2001 svolge<br />
le funzioni di programmazione, progettazione e gestione dei Servizi Sociali in relazione alla<br />
gestione obbligatoria dei Servizi Socio-Sanitari rivolti alle persone con disabilità seguendo gli<br />
indirizzi della normativa vigente, in coerenza con gli indirizzi espressi dalla Conferenza dei Sindaci.<br />
L’ <strong>Azienda</strong> Ulss<strong>18</strong> gestisce la domanda di assistenza delle persone con disabilità con le<br />
seguenti modalità:<br />
a. Adotta i provvedimenti a carattere organizzativo e strumentale per l’attuazione a livello<br />
territoriale degli indirizzi della programmazione regionale nell’area della disabilità , sia<br />
per il sistema della domiciliarità che per quello della residenzialità;<br />
b. Coordina a livello territoriale il sistema dei servizi della domiciliarità secondo le<br />
indicazioni e gli accordi del Piano Locale della Disabilità;<br />
9
c. Definisce i criteri per la predisposizione e la formalizzazione dei progetti<br />
individuali di intervento secondo strumenti e modalità di valutazione approvati dalla<br />
Giunta Regionale;<br />
d. Istituisce e gestisce il registro della residenzialità per le persone con disabilità secondo le<br />
modalità definite dalla Giunta Regionale;<br />
e. Rilascia l’impegnativa di Residenzialità, attestante l’impegno di spesa per l’assistenza<br />
della persona con disabilità accolta in struttura residenziale;<br />
f. Verifica e controlla l’andamento delle rette praticate dalle strutture residenziali per<br />
persone con disabilità secondo le indicazioni emanate dalla Giunta Regionale;<br />
g. Svolge attività di monitoraggio, verifica e controllo sul rispetto degli standard, in<br />
applicazione della L.R. 22/2002, secondo le disposizioni regionali.<br />
Partecipazione del Terzo Settore<br />
Nell’area della Disabilità si considerano indispensabili gli apporti delle Associazioni dei<br />
famigliari delle persone disabili e delle Cooperazioni Sociali ai fini della programmazione locale.<br />
Tali soggetti coinvolti partecipano attivamente con risorse proprie alla predisposizione del Piano<br />
Locale della Disabilità nelle aree previste dallo stesso. Il presente Piano riporta la ricognizione<br />
effettuata tramite la quale sono state censite le seguenti organizzazioni sociali ed associazioni:<br />
→ Agorà, associazione<br />
→ AISM, associazione<br />
→ Alea, cooperativa<br />
→ ANFASS, associazione<br />
→ Aquatlon, cooperativa<br />
→ Area Rebus srl cooperativa<br />
→ Genitori CEOD Canda, associazione<br />
→ Gruppo Città senza Barriere, associazione<br />
→ Gruppi Informali di genitori di disabili inseriti in alcuni CEOD<br />
→ La Volanda, associazione<br />
→ L’Olmo, associazione<br />
→ L’ora del bradipo, cooperativa<br />
→ Nike Kai Dike, cooperativa<br />
→ Pianeta Handicap, associazione<br />
→ Porto Alegre, cooperativa<br />
→ Progetto 81, cooperativa<br />
→ Sanithad, cooperativa<br />
→ Speranza, cooperativa<br />
→ UIC, associazione<br />
→ Unisport, associazione<br />
Segue breve relazione di presentazione delle attività svolte.<br />
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• Associazione Agorà<br />
A.G.O.R.A. è un’associazione di volontariato ONLUS che opera nel Comune di Gavello, iscritta<br />
regolarmente al registro regionale dal 1997 (n. 0085), ha iniziato la sua attività come centro di<br />
ascolto.<br />
In seguito le iniziative sono state rivolte all’urgenza di risposte per adulti diversamente abili.<br />
Dalla collaborazione tra l’Associazione e i Comuni di Gavello, Ceregnano, Villadose e Crespino è<br />
sorto un primo servizio gestito da operatori di una cooperativa sociale del territorio, rivolto a<br />
disabili di età post-scolare.<br />
Da ottobre 2001 il servizio è diventato un CEOD dell’<strong>Azienda</strong> <strong>ULSS</strong> <strong>18</strong>; i volontari<br />
dell’Associazione Agorà affiancano gli operatori del Centro nello svolgimento delle attività regolata<br />
da un’apposita Convenzione con l’<strong>Azienda</strong> <strong>ULSS</strong> <strong>18</strong> recepita con Decreto del Direttore Generale n°<br />
<strong>18</strong>7 del 14/03/2005 e rinnovata annualmente.<br />
L’Associazione continua il suo impegno anche nel sostegno alle famiglie degli utenti e nella<br />
promozione dell’integrazione del servizio nel territorio e nella sensibilizzazione alle problematiche<br />
legate al mondo del disagio.<br />
• Associazione Italiana Sclerosi Multipla AISM<br />
La sede che ospita l’AISM è sita al terzo piano della Cittadella Socio-Sanitaria dell’<strong>Azienda</strong> Ulss<br />
<strong>18</strong> Viale Tre Martiri 89, Rovigo.<br />
Le Attività comprendono:<br />
- Supporto pratico per l’ottenimento di ausili<br />
Il servizio consiste nell’ assistenza ai soci per l’ottenimento di ausili. L’Associazione segue tutto<br />
l’iter necessario che va dalla prescrizione del fisiatra autorizzato U.L.S.S. al preventivo delle<br />
aziende sanitarie preferite dai soci stessi. Per il preventivo, l’Associazione provvede a far fare le<br />
vidimazioni necessarie, ordine gli ausili, riaccompagnana dal fisiatra i soci con gli ausili per il<br />
collaudo.<br />
- Rinnovo Patenti speciali<br />
Per i soci che devono rinnovare la patente speciale, l’AISM prende l’appuntamento con la<br />
commissione patenti, risparmiando ai soci lunghe e faticose code.<br />
- Supporto Psicologico<br />
E’ fornito anche il servizio di sostegno psicologico. Il servizio è offerto soprattutto ai soci neodiagnostici,<br />
ma anche a quelli in fase di aggravamento, per aiutarli in un momento così critico della<br />
loro vita.<br />
- Attività motoria individuale e di gruppo<br />
Nelle palestre convenzionate, con le sole interruzioni per il periodo estivo e per le festività, sono<br />
fornire ai soci le lezioni di attività motoria in gruppo. Con la prescrizione medica sono forniti cicli<br />
di fisioterapia ambulatoriale (presso le strutture convenzionate) oppure a domicilio per casi più<br />
gravi.<br />
- Socializzazione<br />
Vengono organizzati incontri di socializzazione, con frequenza bisettimanale presso la nostra sede.<br />
Questi incontri, oltre a costituire un piacevole momento di svago, fuori dalla propria abitazione,<br />
sono molto graditi ai soci portatori di Sclerosi Multipla, che hanno così la possibilità di scambiare<br />
pareri su argomenti comuni, oltre ad intrecciare nuove relazioni interpersonali e nuove amicizie con<br />
persone che non vivono direttamente i problemi connessi con la malattia. Si organizzano vacanze<br />
estive presso strutture attrezzate dell’AISM. A livello locale vengono programmate uscite per visita<br />
a fiere,mostre,musei,ecc.<br />
- Supporto informatico<br />
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Tramite internet, si effettuano su richiesta dei soci le ricerche di leggi aggiornate in materia di<br />
disabilità, facilitazioni fiscali, ecc.<br />
- Trasporto<br />
I due pulmini attrezzati per trasporto disabili sono a disposizione quotidianamente per trasportare i<br />
soci alle strutture di fisioterapia e agli ospedali. Ci si può prenotare telefonando con anticipo in<br />
segreteria per prendere accordi.<br />
• Cooperativa Sociale “Alea”<br />
La Cooperativa Sociale “ALEA” nasce nel 2001 per iniziativa e collaborazione di professionisti nel<br />
campo della Musicoterapia e delle ArtiTerapie.<br />
Finalità della Cooperativa:<br />
- Promuovere il pieno sviluppo del potenziale umano;<br />
- L’evoluzione delle coscienze;<br />
- L’ecologia della mente:<br />
Ambiti di intervento<br />
A livello operativo territoriale, le attività della Cooperativa ALEA riguardano:<br />
a) sedute individuali e/o di gruppo per bambini, adulti, anziani, malati psichiatrici e terminali;<br />
b) interventi attraverso lo “Spazio ascolto” volti ad offrire un orientamento, un sostegno<br />
facilitando le potenzialità di chi chiede aiuto attraverso la scoperta dalle risorse insite nella persona;<br />
c) organizzazione di corsi di formazione e di aggiornamento per terapeuti e insegnanti;<br />
d) percorsi di gruppo per alunni di ogni ordine e grado;<br />
e) corsi propedeutici per bambini;<br />
f) corsi strumentali;<br />
g) organizzazione di convegni e di seminari;<br />
h) interventi in ambito clinico/oncologico.<br />
A livello di cooperazione, gli interventi della Cooperativa ALEA sono rivolti ai seguenti Enti<br />
territoriali:<br />
- U.L.S.S. <strong>18</strong> di Rovigo con convenzione recepita con Decreto del Direttore Generale n° 744 del<br />
09/08/2006<br />
- Associazione Pianeta Handicap di Rovigo;<br />
- Associazione Bambini Cerebrolesi “Mattia Vinceslao”;<br />
- Associazione di Volontariato “Barriere Invisibili”;<br />
- Associazione A.N.F.F.A.S. di Ferrara<br />
- Istituto Penitenziario di Rovigo<br />
- <strong>Azienda</strong> <strong>ULSS</strong> di Ferrara Dipartimento Età Evolutiva di Portomaggiore<br />
- Scuole Elementari e Medie della Provincia di Ferrara<br />
- Scuole Materne, Elementari, Medie della Città e della Provincia;<br />
- Casa Albergo per Anziani di Lendinara<br />
- Casa Circondariale di Rovigo<br />
- Centro Regionale Educazione Continua in Medicina<br />
• Cooperativa sociale Aquathlon arl<br />
La cooperativa sociale Aquathlon svolge dal 1999 diverse attività a vantaggio di soggetti con<br />
handicap. I fronti su cui lavora in tal senso sono due: la pratica sportiva (canoa e kayak) e<br />
l’inserimento lavorativo presso la struttura dell’Ostello Canalbianco.<br />
Lo sport della canoa in generale si presta facilmente a pratica fisioterapeutica privilegiata per<br />
soggetti motulesi: il centro remiero qui annesso, privo di ogni barriera architettonica, è gestito da<br />
sempre da professionisti che seguono gli utenti disabili (che qui possono trovare anche attrezzature<br />
tecniche ed imbarcazioni idonee).<br />
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Sono diversi i casi di utenti che si sono avvicinati a questo sport per ritrovare stimoli a seguito<br />
di gravi traumi fisici e che poi, visto il clima, hanno deciso di restare e proseguire a livello<br />
agonistico.<br />
Questo spazio è diventato così terreno di confronto e di crescita, ed i frutti sono visibili: in<br />
progettazione gli ultimi dettagli per la nuova squadra locale di basket in carrozzella.<br />
Le attività sportive sono tutte possibili grazie alla sinergia con il Gruppo Canoe Polesine (che vede<br />
parte dei suoi soci impegnati anche come soci della cooperativa stessa).<br />
L’ostello invece mette a disposizione l’intera struttura (sempre completamente accessibile) ed il<br />
personale per l’accoglienza di ospiti disabili e per l’inserimento lavorativo di soggetti con handicap.<br />
Attraverso le formule del tirocinio formativo o socializzante e del contratto stesso di lavoro, la<br />
cooperativa conta almeno due realtà di questo tipo durante l’anno.<br />
Servizi:<br />
- Accoglienza ospiti;<br />
- Inserimento lavorativo;<br />
- Tirocini formativi e socializzanti dell’<strong>Azienda</strong> <strong>ULSS</strong> <strong>18</strong> SOS Dpt Disabilità Adulta - SIL;<br />
- Pratica sportiva, terapia;<br />
Associazioni ed Enti locali in rete con la cooperativa:<br />
GCP (Gruppo Canoe Polesine); UNISPORT; associazioni sportive del territorio; Amministrazioni;<br />
circoli didattici;<br />
Target d’utenza:<br />
giovani e adulti con disabilità in prevalenza motoria, sportivi (professionisti, paraolimpici, amatori),<br />
famiglie, associazioni e gruppi specifici con esigenze di accessibilità (squadre sportive, gruppi<br />
teatrali e d’arte).<br />
• Cooperativa sociale Area Rebus srl<br />
La Cooperativa Area Rebus srl con sede a Rovigosvolge le seguenti attività:<br />
- servizi contabili alle imprese<br />
- organizzazioni di eventi nel settore musicale<br />
- organizzazioni fieristiche<br />
- gestione di servizi informagiovani del Comune di Rovigo e del servizio di rete provinciale<br />
delle Provincia di Rovigo<br />
- gestione di biblioteche<br />
all’interno dei servizi vengono impiegate persone disabili.<br />
• Associazione “Ancora” Famiglie dei ragazzi disabili del Ceod di Canda<br />
Denominazione e sede<br />
1. E’ costituita nel rispetto del Codice Civile e della normativa in materia, l’associazione di<br />
promozione sociale,denominata “Ancora-ONLUS” con sede in Castelguglielmo via Novara<br />
n° 72.<br />
2. L’associazione utilizzerà nella denominazione e in qualsivoglia segno distintivo o<br />
comunicazione rivolta al pubblico la locuzione “Organizzazione non lucrativa di utilità<br />
sociale” o l’acronimo ONLUS.<br />
Finalità<br />
1. L’associazione è apartitica, non ha finalità di lucro e persegue in modo esclusivo finalità di<br />
solidarietà sociale;<br />
2. I proventi delle attività non possono in alcun modo essere divisi fra gli associati, anche in<br />
forma indiretta, ma unicamente utilizzati per la promozione delle attività del ceod di Canda;<br />
3. Le finalità che si pone sono in particolare:<br />
13
a) Promuovere la cultura che metta in primo piano la dignità della persona valorizzandone la<br />
diversità, nella consapevolezza che questo possa creare un mondo più abitabile per tutti.<br />
b) Sensibilizzare l’opinione pubblica sul fatto che le “diverse abilità”, possono costituire una<br />
ricchezza per la collettività.<br />
c) Ribadire con fierezza il diritto all’integrazione civile e sociale della “persona” qualunque sia il<br />
suo grado di abilità.<br />
d) Costruire sull’argomento “diverse abilità”, un momento incontro confronto nel quale allacciare<br />
nuove relazioni partecipate ed in cui sperimentare tutte le intelligenze e le abilità.<br />
e) Recuperare il senso del fare quotidiano, trovare gli strumenti adatti per cercare di capire, capire<br />
per cambiare lo stato di fatto, passare dalla “buona volontà dei sentimenti” alla “buona volontà<br />
organizzata.<br />
f) Svolgere un’azione di informazione alle famiglie degli associati.<br />
g) Facilitare il dialogo e la collaborazione fra cittadini, le famiglie e le istituzioni in materia di<br />
politica sociale.<br />
- Valorizzare le competenze, le capacità, i prodotti e i lavori delle persone diversamente abili del<br />
CEOD di Canda<br />
- Promuovere attività ricreative e incontri formativi<br />
- L’associazione prevede il divieto di svolgere attività diverse da quelle menzionate dall’art. 10<br />
lettera a) del Decreto Legislativo 04/12/1997 n° 460.<br />
• Associazione di volontariato Gruppo “Città senza Barriere”<br />
E’ stata costituita il 06/06/1994 in base alla L. n. 266/91 e alla L.R. n. 40/93 sulle associazioni di<br />
volontariato; dal 1997, ed è una associazione ONLUS di diritto.<br />
L’organizzazione è costituita da disabili, loro familiari, tecnici, operatori, aderenti e volontari.<br />
Gli scopi istituzionali riguardano:<br />
1) la sensibilizzazione alle tematiche dell’handicap tra cui l’abbattimento delle B.A;<br />
2) l’informazione come mezzo di conoscenza legislativa, nonché l’esigere servizi;<br />
3) la difesa del diritto di cittadinanza della persona disabile;<br />
4) la sensibilizzazione e la promozione dell’handicap nelle scuole;<br />
5) il sostegno alle persone disabili e alle loro famiglie.<br />
Le attività dell’Organizzazione sin dal suo sorgere sono state molteplici e svariano in diversi ambiti:<br />
1. incontri dibattiti sull’abbattimento e rimozione delle Barriere Architettoniche;<br />
2. l’Informazione, attraverso la realizzazione degli Informahandicap di Rovigo, Taglio di Po,<br />
Badia Pol.ne, Lendinara, ecc.. e la rete Prov.le INFO-H-POLESINE, e da ultimo la realizzazione in<br />
via sperimentale di spot televisivi sull’handicap ed un TG News H settimanale, tramite ROVIGO<br />
TIVVU’ DEL SOCIALE;<br />
3. la difesa dei diritti, delle persone disabili attraverso la partecipazione alle consulte<br />
sull’handicap Comunale e Provinciale e ad incontri, dibattiti di approfondimento legali, sindacali,<br />
fiscali;<br />
4. la sensibilizzazione nelle scuole attraverso i concorsi: LETTERINE A BABBO NATALE IN<br />
CARROZZINA e PER UNA CITTA’ SENZA BARRIERE, al progetto UOMO: sano/disabile: alla<br />
ricerca dell’uguaglianza nella diversità, ecc...;<br />
5. il sostegno alle famiglie attraverso la costruzione di una Comunità Alloggio per disabili la I° in<br />
Rovigo “IL DIAMANTE DI ROVIGO” e la progettazione di altre n. 2 Comunità: IL RUBINO a<br />
Rovigo (per persone incidentate e in stato di coma) e il ZAFFIRO presumibilmente a S. Martino<br />
di Venezze (RO) al “Dopo .....di Noi”.<br />
Contemporaneamente si è avviato un percorso di accompagnamento dei familiari, a questo<br />
“passaggio”, a questo “dopo ... di noi”.<br />
1. Persone con handicap psichico<br />
2. Persone con handicap fisico<br />
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3. Persone con handicap psicofisico<br />
4. Persone in situazione di disagio anche economico<br />
5. Persone ultra 45/50 anni<br />
6. Persone giovani con lavori saltuari.<br />
7. Famigliari di persone disabili<br />
8. Operatori<br />
9. Insegnanti<br />
10. Volontari<br />
• Gruppi informali di genitori di disabili inseriti nei Centri Diurni<br />
Gli incontri di consultazione delle famiglie sono promossi nell’ottica della partecipazione attiva dei<br />
cittadini nella concertazione degli obiettivi riguardanti l’assistenza alle persone disabili. Sono attivi<br />
incontri tra le famiglie stesse, la Direzione <strong>Azienda</strong>le dei Servizi Sociali, la Rappresentanza dei<br />
Sindaci, i Responsabili del Servizio.<br />
• Associazione “La Volanda”<br />
- E’ una “Associazione di promozione sociale” nata il 21 dicembre 2004, dall’idea di alcuni<br />
genitori e ragazzi disabili frequentanti il Centro ESS.AGI. (Essere per Agire) di Badia Polesine,<br />
per dare risposta a chi vive la diversabilità ed il disagio sociale con particolare attenzione<br />
all’inserimento lavorativo e all’integrazione.<br />
- La Volanda, si è proposta come trait-d’union fra il Centro ESS.AGI.- ENAIP ed il mondo<br />
produttivo locale avvalendosi degli strumenti offerti dalla legislazione vigente, favorendo ogni<br />
sinergia utile all’avviamento lavorativo.<br />
- Si rivolge ai giovani disabili o a rischio di esclusione sociale in età post-scolare.<br />
- La collaborazione con l’<strong>Azienda</strong> <strong>ULSS</strong> <strong>18</strong> si è concretizzata nella realizzazione di n°<strong>18</strong> progetti<br />
di integrazione sociale in contesto lavorativo di cui n° 2 assunzioni per i quali l’Associazione ha<br />
individuato il contenuto lavorativo in cui inserire le persone.<br />
- Attualmente gli iscritti sono 135 (di cui 53 giovani oggetto della nostra mission).<br />
Per il prossimo futuro, l’Associazione sta concludendo una convenzione con una Cooperativa<br />
Sociale di tipo B, che consentirà un’esperienza originale per i ragazzi del Centro ESS.AGI. così<br />
riassumibile: assunzione di 4 di loro in Cooperativa e la fornitura di commesse lavorative al Centro<br />
per gli altri.<br />
L’Associazione ha intrecciato collaborazioni con altre associazioni del territorio non dedicate alla<br />
disabilità, per consentire agli associati di sperimentare l’integrazione anche nel tempo libero. La<br />
Regione Veneto ci sostiene finanziando (almeno in parte) il nostro progetto “la lampada della<br />
speranza” dedicato allo scopo.<br />
• Associazione “L’Olmo”<br />
L’Associazione L’Olmo nacque nel 1992 come associazione sportiva senza fini di lucro, per la<br />
pratica e la diffusione degli sport equestri, allo scopo di valorizzare l’individuo, inserire i portatori<br />
di handicap e chiunque abbia problemi di disagio sociale o relazionale: un aiuto all’inserimento<br />
nella società con l’ausilio del cavallo.<br />
Oggi è un Centro di volontariato iscritto regolarmente al Registro Regionale per il volontariato al N.<br />
RO 76/96.<br />
15
Si è sempre proposta, come finalità principale, la cura di corpo e mente in un habitat idoneo a<br />
sviluppare tutte le capacità residue dell’individuo, promuovendo l’inserimento sociale, non solo del<br />
portatore di handicap, ma soprattutto delle famiglie di questi.<br />
I destinatari delle attività dell’Associazione sono:<br />
• Soggetti svantaggiati per handicap psicofisico<br />
• Normodotati volontari per l’inserimento sociale<br />
• Soggetti con disturbi relazionali o handicap vari,<br />
• Normodotati che auspicano una vera relazione tra cavallo e cavaliere<br />
• Minori che si avvicinano allo sport dell’equitazione<br />
• Minori inviati dalle scuole per l’animazione estiva<br />
• Tossicodipendenti ed alcoldipendenti della Comunità Terapeutica S.Francesco di Monselice<br />
• Utenti inviati dall’associazione ABC<br />
• Utenti dell’Associazione Aiutiamoli a vivere dalla Bielorussia<br />
Collaborazioni:<br />
• Comunità Terapeutica S.Francesco di Monselice<br />
• Associazione ABC<br />
• Associazione Aiutiamoli a Vivere di Lendinara<br />
• Istituto Tecnico Agrario O. Munerati<br />
• Comune di Rovigo<br />
• Comune di Pettorazza<br />
• <strong>Azienda</strong> <strong>ULSS</strong> <strong>18</strong> di Rovigo<br />
• Università degli Studi di Ferrara Facoltà di Scienze Motorie e Scienze della Formazione<br />
• Università degli Studi di Padova Facoltà di Psicologia e Facoltà di Medicina<br />
• ANIRE , Associazione Nazionale Riabilitazione Equestre<br />
• FISE, Federazione Italiana Sport Equestri, settore Pony, settore sport, settore sport disabili.<br />
• Cooperativa sociale “L’Ora del Bradipo”<br />
La Cooperativa Sociale denominata l’Ora del Bradipo è sorta a Rovigo il 21/02/2005 con sede in<br />
Via Badaloni, 86 ed è iscritta alla C.C.I.A.A., all’Albo Nazionale delle Cooperative, al Registro<br />
Regionale con codice ROB0045.<br />
La Cooperativa è sorta per dare opportunità lavorative alle persone svantaggiate (anche con<br />
handicap) che trovano grosse difficoltà ad entrare nel mercato del lavoro.<br />
La Cooperativa intende inoltre dare risposte lavorative alle fasce deboli (disoccupati, giovani,<br />
donne, usciti dal mercato del lavoro).<br />
Attualmente si stanno svolgendo piccole attività:<br />
- Ricerca di materiale utile per gli sportelli informativi della rete Info-h-pol;<br />
- Realizzazione di siti.<br />
- Realizzazione di lavori di tipo manuale anche su commissione (decupage e altro).<br />
- Attività di assemblaggio di materiale elettrico .<br />
Gli utenti che si rivolgono e collaborano con la Cooperativa sono:<br />
- Persone con handicap psichico<br />
- Persone con handicap fisico<br />
- Persone con handicap psicofisico<br />
- Persone in situazione di disagio anche economico<br />
- Persone ultra 45/50 anni<br />
- Persone giovani con lavori saltuari.<br />
16
• Cooperativa Sociale – Onlus NIKE KAI DIKE<br />
La Cooperativa NIKE KAI DIKE è sorta nel Giugno del 1982, fondata da un gruppo di<br />
volontari in gran parte operatori dei servizi sociali, psichiatrici e tossicodipendenze dell’Ulss 29 di<br />
Badia Polesine, ed è retta e disciplinata dai principi della mutualità, cioè senza fini di speculazione<br />
privata.<br />
Svolge attività sociali in base alla L. n. 381 del 08.11.91 e alle L.R. 55/82 - 22/89 - 28/91 e 56/94<br />
con lo scopo di perseguire l’interesse generale della comunità con la promozione umana e<br />
l’integrazione sociale dei cittadini “svantaggiati”.<br />
Scopo sociale della Cooperativa è quello di contribuire, anche culturalmente, al potenziamento delle<br />
risorse riabilitative espresse dal territorio, per reinserire nella società, attraverso l’impegno<br />
lavorativo, persone svantaggiate altrimenti destinate all’emarginazione. È prevista dunque<br />
l’assunzione di personale svantaggiato affiancato da personale qualificato al fine di inserirlo nel<br />
mondo del lavoro, e per favorirne l’integrazione sociale.<br />
Principali attività svolte attualmente:<br />
Tipolitografia<br />
Comprende fotocomposizione, grafica, stampa e rilegatura; viene svolta presso la sede di Fiesso<br />
Umbertiano<br />
In merito a personale svantaggiato occupato presso la tipografia attualmente si possono contare soci<br />
lavoratori (tossicodipendenti, disabili fisici e psichici).<br />
Numerosi sono pure gli inserimenti nell’ambito di progetti di integrazione sociale in ambiente<br />
lavorativo in convenzione con il Servizio Integrazione Lavorativa dell’<strong>Azienda</strong> Ulss <strong>18</strong>;<br />
Servizio trasporto handicap<br />
Il Servizio di trasporto ai Centri Diurni dell’<strong>Azienda</strong> <strong>ULSS</strong> <strong>18</strong> è regolato da apposita convenzione<br />
recepita con Decreto Direttore Generale n° 973 del 22/12/2006<br />
Gestione comunità<br />
Esattamente denominate “Comunità Socio-Assistenziali Terapeutiche Protette” ubicate una a<br />
Bressane di Castelguglielmo, ed una a Canalnovo di Villanova Marhesana,.<br />
Servizio portantini<br />
Svolto presso l’Ospedale Civile di Rovigo, l’attività consiste nel portare i pazienti dai vari reparti<br />
alla radiologia per gli esami, e riportarli poi in reparto.<br />
Gestione magazzino e riparazione ausili protesici<br />
La Cooperativa presso un magazzino sito ad Arquà Polesine, gestisce distribuzione e raccolta a<br />
domicilio, ricondizionamento, lavaggio ed immagazzinaggio di ausili protesici.<br />
• Pianeta Handicap<br />
L’Associazione, fondata il 16 giugno 1999, è iscritta dal 2000 al Registro Regionale del<br />
Volontariato al n° RO 0132 e confermata in data 09/08/2006.<br />
Essa è scaturita dall’esigenza di alcuni genitori di ragazzi “diversamente abili” o meglio speciali, di<br />
elaborare insieme percorsi di crescita ed innovativi per i propri figli, nonché per costituire stimolo<br />
continuo nei riguardi degli Enti e delle strutture pubbliche.<br />
Gli obiettivi di solidarietà che l’associazione si propone sono i seguenti:<br />
1) costituire sostegno umano alle famiglie di portatori di handicap;<br />
2) predisporre una corretta informazione dei diritti, in particolare quelli spettanti ai portatori di<br />
handicap, vigilando sull’applicazione degli stessi nelle strutture pubbliche e sociali;<br />
3) attivarsi per la valorizzazione delle capacità residue dei portatori di handicap e per il<br />
raggiungimento delle massime potenzialità ed autonomie personali, fornendo stimoli con attività<br />
di vario genere;<br />
17
4) collaborare con spirito fattivo ed aperto con le altre associazioni di volontariato esistenti sul<br />
territorio, per affrontare e risolvere le difficoltà comuni, costruendo rete unitaria, per costituire<br />
interlocutore più significativo con le Istituzioni.<br />
Ambiti di Attività<br />
Dalla fondazione a tutt’oggi, l’Associazione Pianeta Handicap ha svolto le seguenti attività:<br />
- organizzazione di convegni e conferenze sulle tematiche della disabilità;<br />
- attivazione di progetti innovativi sulla Comunicazione Facilitata, la musicoterapia, la<br />
danzaterapia;<br />
- promozione del coordinamento tra Enti, Istituzioni, Aziende e Famiglie;<br />
- consulenze legali individuali per le famiglie;<br />
- apertura di un centro di C. F. per l’autismo e le persone down,<br />
Attualmente è attivo un corso gratuito di ceramica per ragazzi disabili e non, che terminerà l’8<br />
giugno 2007; l’attività, rientrante nella Coprogettazione Disabilità 2007 del C.S.V., si svolgerà<br />
presso l’Istituto I.P.S.S.C.T. Marco Polo di Rovigo. Nello stesso laboratorio si prevede di<br />
sviluppare anche un utilizzo creativo del computer, con software specifici.<br />
Collaborazioni<br />
Istituto Comprensivo di Villadose, Scuola Secondaria I.P.S.S.C.T. Marco Polo di Rovigo e Scuola<br />
Primaria Giovanni XXIII di Rovigo, Conservatorio F. Venezze di Rovigo, Fondazione Banca del<br />
Monte di Rovigo, l’Accademia dei Concordi, Cooperativa Intervento di Mestre, Fondazione<br />
CA.RI.PA.RO., C.T.I. Provincia di Rovigo.<br />
• Cooperativa “Porto Alegre”<br />
Attività in gestione diretta o in regime di convenzione o collaborazione<br />
• Servizi per persone senza dimora o in condizioni di povertà estrema in convenzione con il<br />
Comune di Rovigo<br />
• Servizi per la popolazione migrante in convenzione con il comune di Rovigo<br />
• Servizi per persone senza dimora o in condizioni di povertà estrema in convenzione con<br />
l’associazione Arcisolidarietà di Rovigo<br />
• Servizi per l’inserimento abitativo di persone immigrate o appartenenti a fasce deboli della<br />
popolazione, in convenzione con la Fondazione “La Casa” di Padova<br />
• Servizi per l’inserimento lavorativo di persone con disagio psichico, in convenzione con<br />
l’Associazione AITSaM, Cooperativa Ariano Verde e <strong>Azienda</strong> <strong>ULSS</strong> 19 di Adria, <strong>Azienda</strong><br />
<strong>ULSS</strong> <strong>18</strong> di Rovigo<br />
• Servizi svolti nell’area della salute mentale in convenzione con l’Associazione AITSaM di<br />
Rovigo<br />
• Servizi di formazione e prevenzione nell’area dei disturbi da sostanze in convenzione con<br />
Coordinamento Veneto Strutture Terapeutiche e Cooperativa Nike Kai Dike<br />
• Convenzione con l’<strong>Azienda</strong> <strong>ULSS</strong> <strong>18</strong> per la realizzazione dei progetti “La Bottega”, “Alcol<br />
e mondo del lavoro” inseriti nel Piano Triennale per le Dipendenze<br />
• Servizi e attività di promozione del terzo settore e delle politiche sociali in collaborazione<br />
con delega per le politiche sociali regionali<br />
• Formazione degli adulti in collaborazione con Associazione “Scuola di Quartiere”<br />
collaborazione nell’ambito dell’organizzazione<br />
• Progettazione comunitaria<br />
La Cooperativa Sociale “Porto Alegre” gestisce, in collaborazione con la Cooperativa Sociale<br />
“Progetto 81”, un centro occupazionale diurno denominato “La Bottega”, situato in Viale del<br />
Lavoro a Rovigo presso un fabbricato concesso in comodato d’uso gratuito dal Comune di Rovigo.<br />
Il Centro è stato attivato nel mese di febbraio 2006 ed è inserito all’interno dell’iniziativa<br />
<strong>18</strong>
comunitaria Equal Ec.Co.Mi. (Economia di Condivisone e Microcredito) per lo sviluppo<br />
dell’impresa sociale e l’inserimento lavorativo di fasce deboli della popolazione.<br />
Il Centro, infine, è la struttura operativa del progetto “La Bottega”, inserito nel Piano<br />
Regionale Triennale di Lotta alla droga 2006/2008 e finanziato dalla Regione Veneto.<br />
• Cooperativa “Progetto 81”<br />
La Cooperativa Sociale “Progetto 81” è un’impresa che si occupa di inserimento lavorativo e<br />
sociale di soggetti svantaggiati. Inizialmente più attenta ai bisogni dell’handicap fisico e psichico,<br />
negli ultimi anni su richiesta dei servizi sociali dei comuni e dell’<strong>Azienda</strong> <strong>ULSS</strong>, è<br />
aperta all’inserimento anche di altre forme di svantaggio (problemi psichiatrici, alcool e<br />
tossicodipendenza, carcere e pene alternative, disagio sociale, povertà estrema e senza fissa<br />
dimora).<br />
La Cooperativa attualmente svolge le seguenti attività:<br />
• Copisteria e Legatoria;<br />
• Assemblaggi in corto terzi – Questo settore è quello che negli ultimi anni ha avuto il più ampio<br />
mutamento. Ora è in essere un laboratorio per il confezionamento di rotoli di alluminio che vede<br />
inserite due persone, soci lavoratori, uno dei quali disabile psichico<br />
• Raccolta porta a porta e manutenzione del verde - Il servizio di raccolta del verde porta a<br />
portaviene svolto in tutto il Comune di Rovigo per il committente ASM spa, e in trenta comuni del<br />
medio/alto Polesine per conto dell’azienda Ecogest Srl di Rovigo.<br />
• Pulizie a facchinaggio<br />
Le attività sono realizzate in collaborazione con il Comune di Rovigo e il Comune di Villadose,<br />
Ecogest Srl di Rovigo, ASM di Rovigo<br />
• Cooperativa Sociale Quadrifoglio<br />
La Cooperativa Quadrifoglio è una società che fornisce un’ampia gamma di servizi qualificati,<br />
rivolti sia alle imprese che alla persona. Tali servizi comprendono attività di diverso genere che<br />
vanno dalla consulenza sulla sicurezza alla gestione di bar, dall’elaborazione piani di emergenza<br />
all’esecuzione di pulizie industriali. Quadrifoglio ha una struttura composta da diverse divisioni<br />
che, organizzate secondo un metodo operativo incentrato sull’utilizzo delle più moderne tecnologie<br />
sono nelle condizioni di rispondere al meglio delle esigenze degli utenti offrendo loro tempestività<br />
efficacia e convenienza.<br />
• Cooperativa Sanithad<br />
SANITHAD è una Cooperativa Sociale attiva dal 1982 retta e disciplinata dai principi della<br />
mutualità, è senza scopo di lucro e si propone il perseguimento dell’interesse generale della<br />
comunità alla promozione umana e all’integrazione sociale dei cittadini attraverso la gestione dei<br />
servizi socio-sanitari ed educativi.<br />
La costituzione di SANITHAD come struttura di servizi sociali, si ispira a due motivazioni:<br />
realizzare servizi alla persona con elevata professionalità;<br />
costituire occasione di lavoro stabile per giovani motivati a spendersi in attività socio-<br />
assistenziali-sanitarie ed educative.<br />
Ambiti di attività<br />
La Cooperativa fornisce all’<strong>Azienda</strong> Ulss <strong>18</strong> di Rovigo, personale qualificato impiegato per<br />
svolgere le seguenti attività:<br />
- Servizio di assistenza domiciliare presso i Comuni del Medio e Alto Polesine con utenza<br />
anziana e/o disabile;<br />
19
- Servizio inserimenti scolastici età adulta;<br />
- Servizio socio-assistenzilae, sanitario ed educativo presso i Centri Diurni di Canda, “Girasole”<br />
di Rovigo, e “Arcobaleno” di Badia Polesine;<br />
- Progetti Individualizzati Disabili Leggi 162/987 e progetti Vita Indipendente.<br />
• Cooperativa Sociale “Speranza”<br />
La “Speranza” è una Cooperativa Sociale di “tipo B” che ha lo scopo di perseguire l’interesse<br />
generale della comunità alla promozione umana e all’integrazione sociale dei cittadini.<br />
L’integrazione sociale lavorativa e la crescita professionale e culturale dei soci svantaggiati,<br />
costituiscono i fondamenti per il raggiungimento dello scopo statutario.<br />
La Cooperativa realizza lavorazioni e assemblaggi per conto terzi, occupando persone portatrici di<br />
handicap con tirocini socializzanti in contesto lavorativo seguiti dal Servizio di Integrazione<br />
Lavorativa dell’<strong>Azienda</strong> <strong>ULSS</strong> <strong>18</strong>.<br />
Da diversi anni la Cooperativa gestisce il verde pubblico per conto dell’ASM di Rovigo,<br />
dell’<strong>Azienda</strong> <strong>ULSS</strong> <strong>18</strong>, del Comune di Badia Polesine, del Comune di Ficarolo.<br />
La Cooperativa realizza inoltre lavori di piccole opere murarie e tinteggiature effettuando percorsi<br />
di inserimento lavorativo e piccoli servizi di facchinaggio presso gli uffici del Comune di Rovigo.<br />
A Marzo 2006 si è instaurata la collaborazione con un piccolo artigiano di San Martino di Venezze,<br />
questa ha permesso l’apertura di un laboratorio di assemblaggio di materiale elettrico ed elettronico<br />
La complessità e la precisione del lavoro consente di accogliere stagisti delle scuole di formazione<br />
per l’insegnamento quali l'IPSIA di Rovigo e ENAIP di Rovigo.<br />
A Maggio 2006 la Cooperativa ha aperto un negozio di artigianato per la riparazione di calzature e<br />
la riproduzione di chiavi presso il Centro Commerciale “La Fattoria”. “La bottega dell’artigiano”<br />
accoglie due inserimenti sociali in contesto lavorativo della SOS Dpt Disabilità Adulta – SIL<br />
dell’<strong>Azienda</strong> <strong>ULSS</strong> <strong>18</strong> di Rovigo.<br />
Come obiettivi la Cooperativa si è prefissa di:<br />
- Creare contesti lavorativi con mansioni e attività richiedenti abilità tali da poter inserire anche<br />
soci lavoratori portatori di disabilità;<br />
- creare ambienti di lavoro accoglienti e favorevoli alla massima integrazione socio lavorativa di<br />
persone disabili in collaborazione dei servizi di integrazione lavorativa dell'<strong>Azienda</strong> <strong>ULSS</strong> <strong>18</strong>;<br />
- permettere anche alle persone disabili di poter essere assunti in forza alla Cooperativa e metterle<br />
nelle condizioni di poter svolgere al meglio le proprie mansioni;<br />
- favorire l'incrocio tra domanda e offerta di lavoro collaborando con il collocamento mirato della<br />
Provincia in base alla Legge 68/99 e alla Legge 381/91;<br />
- valorizzare la formazione della persona, anche disabile, per poter crescere ed affinare le proprie<br />
abilità socio lavorative.<br />
• Unione Italiana Ciechi<br />
L’attività svolta dall’ Unione Italiana Ciechi- sezione di Rovigo – comprende le seguenti azioni:<br />
- Prevenzione della cecità in collaborazione con la sezione Italiana dell’Agenzia Internazionale<br />
per la Prevenzione della cecità<br />
- Integrazione scolastica degli alunni disabili visivi dall’Asilo Nido all’Università<br />
- Corsi di formazione riservati ai non vedenti per l’uso del computer<br />
- Corsi professionali per l’accesso all’attività lavorativa<br />
- Corsi di aggiornamento e formazione per insegnanti educatori ed operatori<br />
- Trascrizioni di testi dal nero in braille<br />
- Organizzazione di Campi scuola e soggiorni estivi per giovani e per gli anziani<br />
- Attività Riabilitativa per i ciechi pluriminorati che si svolge in via continuativa nella Palestra e<br />
nei Laboratori dell’Unione Italiana Ciechi<br />
20
- Corsi di Mobilità, Orientamento ed Autonomia<br />
- Assistenza di patronato per evadere le richieste di pensione, di avviamento al lavoro , per la<br />
concessione dei presidi protesici contemplati nel Nomenclatore tariffario, trasporti agevolati<br />
- Organizzazione di incontri culturali e di gite turistiche<br />
Il target di utenza è costituito da persone non vedenti, prevalentemente nelle fasce di età che vanno<br />
dalla prima infanzia all’età adulta, per erogare dei servizi selettivi riferiti ai bisogni diversi che i<br />
soci hanno in base non solo alla minorazione visiva ma anche di disabilità aggiuntive.<br />
L’Unione Italiana dei Ciechi e degli ipovedenti Onlus collabora con la Consulta Comunella<br />
sull’handicap, la Consulta provinciale del Volontariato, con l’Amministrazione Provinciale per<br />
l’integrazione scolastica dei minorati della vista e nella Commissione integrata per l’inserimento<br />
lavorativo - Legge 68/99, con le Aziende <strong>ULSS</strong> <strong>18</strong> di Rovigo e <strong>ULSS</strong> 19 di Adria.<br />
• Unisport<br />
L’Associazione Sportiva Dilettantistica UNI SPORT di Rovigo nasce nel 1987.<br />
L’associazione, affiliata al Comitato Italiano Paralimpico, alla F.I.D.A.L. e, dal 2007 anche alla<br />
Federazione Arrampicata Sportiva Italiana (F.A.S.I.), lavora solo con non vedenti e con persone con<br />
problemi di disabilità fisica e intellettiva-relazionale.<br />
Dal 1996 l’UNI SPORT gestisce il Servizio Nuoto Disabili in convenzione con l’<strong>Azienda</strong> <strong>ULSS</strong> <strong>18</strong><br />
di Rovigo.<br />
L’Associazione collabora da anni con l’Istituto “Casa Sacra Famiglia” di Fratta Polesine (RO),<br />
mettendo a disposizione tecnici qualificati per l’attività motoria delle ospiti.<br />
Un’altra collaborazione in atto da alcuni anni riguarda le Scuole Medie “Parenzo” di Rovigo, con<br />
cui l’associazione porta avanti il progetto di attività motoria “Uno per tutti – tutti per uno”, rivolto<br />
agli alunni portatori di handicap, che presentano anche particolari difficoltà di attenzione, di<br />
concentrazione ed instabilità psicomotoria.<br />
Il progetto Pollicino, è diventato parte integrante delle attività pomeridiane dedicate ai bambini; si<br />
tratta di una trasposizione ludico-motoria della favola di Pollicino.<br />
Il Progetto Puzzle è un’attività ludico-motoria e di avviamento allo sport per bambini dai 6 ai 10<br />
anni. Obiettivo principale è lo sviluppo della fantasia motoria attraverso giochi e situazioni<br />
differenziate che permettono ai bambini di accostarsi all’attività sportiva e di imparare a<br />
relazionarsi con i coetanei.<br />
Il Semaforo Blu è un progetto mirato nato nel 2006, rivolto a bambini dai 5 ai 12 anni con difficoltà<br />
psicomotorie e/o sensoriali. Il progetto ha lo scopo di sviluppare le abilità generali dei più piccoli<br />
portatori di handicap.<br />
Il Progetto “Danza Creativa”, rivolto ai bambini dai 5 agli 11 anni, è pensato per stimolare la<br />
creatività attraverso la danza libera ed espressiva, abbinata ad attività ludico-motorie e all’uso della<br />
voce, della drammatizzazione e della fabulazione, che permettono di acquisire una maggiore<br />
consapevolezza di sé, di esteriorizzare la propria personalità e di riconoscere e accettare la diversità<br />
tra sé e l’altro.<br />
Il gioco-atletica è un’attività polivalente che sviluppa l'intelligenza fisico-sportiva utilizzando<br />
l'aspetto ludico. Rivolta a bambini dai 6 ai 12 anni, viene praticata sia in palestra che presso il<br />
campo di atletica leggera di Rovigo.<br />
Il Progetto “Up-pigli” è un’attività di arrampicata sportiva su parete artificiale creata, a Rovigo,<br />
all’interno della palestra dell’UNISPORT diretta ad adulti e bambini, normodotati o portatori di<br />
handicap.<br />
21
SECONDA PARTE<br />
→ Attuali Servizi per l’Assistenza alle Persone Disabili<br />
− Sos Dpt Disabilità Adulta e Servizio di Integrazione Lavorativa<br />
− Sos Neuropsichiatria Infantile e Disabilità Evolutiva<br />
22
Organizzazione Servizi per l’Assistenza a Persone Disabili dell’<strong>Azienda</strong> Ulss <strong>18</strong> di Rovigo<br />
Il Distretto Socio-Sanitario è l’ambito territoriale di riferimento per la programmazione locale e per<br />
l’organizzazione e la gestione dei servizi socio-sanitari; attraverso la realizzazione di interventi<br />
integrati, il Distretto assicura risposte efficienti ed efficaci alle persone con disabilità e alle loro<br />
famiglie.<br />
A tale scopo il Piano Locale della Disabilità definisce le modalità di integrazione socio-sanitaria,<br />
professionale ed istituzionale tra diverse unità operative dei Dipartimenti strutturali e funzionali<br />
dell’<strong>Azienda</strong> Ulss <strong>18</strong> assicurando, nell’ottica della presa in carico:<br />
• il sostegno alle forme di continuità assistenziale nel passaggio dall’età evolutiva all’età adulta e<br />
da questa a quella anziani;<br />
• il sostegno psicologico alla persona con disabilità e alla sua famiglia;<br />
• le modalità di collaborazione con i servizi riabilitativi;<br />
• le modalità di collaborazione con i servizi di neurologia;<br />
• la definizione di protocolli e di intese con il dipartimento di salute mentale.<br />
L’<strong>Azienda</strong> Ulss <strong>18</strong> di Rovigo ha istituito, con i Decreti del Direttore Generale n° 480 del<br />
30/09/2003 e n° 568 del 27/07/2006, i Servizi e le attività per la presa in carico delle persone con<br />
disabilità; attualmente l’organizzazione prevede:<br />
• una Unità Operativa semplice dipartimentale Disabilità Adulta e Integrazione<br />
Lavorativa afferente al Dipartimento Organizzazione Distrettuale;<br />
• una Unità Operativa semplice Neuropsichiatria Infantile e disabilità Evolutiva e afferente al<br />
Dipartimento Materno Infantile e della Famiglia.<br />
Unità Operativa semplice dipartimentale Disabilità Adulta e Integrazione Lavorativa.<br />
Istituiti già dall’anno 2000, i Servizi e le attività per la presa in carico delle persone con disabilità in<br />
età adulta attualmente sono i seguenti:<br />
• equipe multiprofessionale<br />
• servizio integrazione lavorativa<br />
• integrazione scolastica<br />
• servizio nuoto disabili<br />
• servizi diurni<br />
• progettualità regionali ai sensi della Legge 162/98, Vita Indipendente e L. 284/97.<br />
Segue breve descrizione delle unità di offerta sopraelencate (per il Servizio Nuoto, Servizi Diurni e<br />
progettualità regionali ai sensi della Legge 162/98, Vita Indipendente e L. 284/97 si rimanda alla<br />
parte del presente piano relativa ai servizi per la domiciliarità).<br />
1. EQUIPE MULTIPROFESSIONALE, composta da:<br />
o Neurologo<br />
o Fisiatra<br />
o Psicologo<br />
o Fisioterapista<br />
o Assistente Sociale<br />
o Educatore Professionale<br />
o Addetto all’Assistenza<br />
L’equipe multiprofessionale opera già sistematicamente in collaborazione con la UVMD del<br />
Distretto per la valutazione e la definizione del progetto per situazioni multiproblematiche o che<br />
coinvolgono risorse di soggetti territoriali, Comuni, Provincia, Enti o altri servizi aziendali quali Età<br />
23
Evolutiva, Neuropsichiatria Infantile, Sert, Salute Mentale, Consultorio Familiare, Assistenza<br />
Domiciliare Anziani e Ambulatori Specialistici.<br />
Attualmente le sopraindicate procedure di accesso sono attivate per gli ingressi delle persone<br />
disabili nelle strutture e nelle progettualità Regionali ai sensi della Legge 162/98 e Vita<br />
Indipendente, legge 284/97, e come forma di continuità assistenziale nel passaggio dall’età<br />
evolutiva all’età adulta, dalla Psichiatria, dal SerT, dal Consultorio Famigliare, dai Comuni e dalle<br />
strutture e/o Ospedali fuori Ulss. L’UVMD viene attivata anche per tutte le situazioni complesse<br />
riguardanti:<br />
• Integrazione Scolastica<br />
• Integrazione Lavorativa<br />
• Servizio Nuoto Disabili<br />
• Centri Diurni<br />
L’equipe multiprofessionale dell’età adulta garantisce:<br />
• Il sostegno psicologico alla persona disabile e alla sua famiglia;<br />
• La consulenza fisiatrica e neurologica con relativa prescrizione e controlli di esami, farmaci<br />
ed ausili;<br />
• L’assistenza sociale;<br />
• Il sostegno educativo<br />
• La valutazione dei bisogni e delle necessità;<br />
• La definizione di programmi e percorsi individualizzati;<br />
• L’invio ai Servizi competenti;<br />
• La circolarità d’informazione e l’integrazione socio-sanitaria tra le figure professionali per<br />
una più efficace continuità terapeutica;<br />
• La verifica dei risultati raggiunti.<br />
2. SERVIZIO INTEGRAZIONE LAVORATIVA<br />
Il Servizio Integrazione Lavorativa ha lo scopo di promuovere e sostenere l’integrazione<br />
lavorativa delle persone disabili realizzando interventi di orientamento, formazione e mediazione<br />
per favorire il positivo incontro tra la persona con disabilità e il contesto lavorativo.<br />
Tabella N° 3- Persone in carico al SIL nel 2005 suddivise per tipologia<br />
Tipologia Già in<br />
carico<br />
Nuove<br />
persone<br />
Totale Maschi Femmi<br />
ne<br />
Disabili (fisici, intellettivi, sensoriali) 115 86 201 132 69<br />
Con problemi psichiatrici 19 35 54 39 15<br />
Tossicodipendenti 2 2 4 3 1<br />
Alcolisti 6 0 6 5 1<br />
Minori 0 0 0 0 0<br />
Non invalidi 10 5 15 11 4<br />
Totale 152 129 280 190 90<br />
24
Grafico n°1 – Persone in carico al Servizio Integrazione Lavorativa negli anni 2003, 2004, 2005,<br />
suddivise per categoria.<br />
250<br />
200<br />
150<br />
100<br />
50<br />
0<br />
127<br />
175<br />
201<br />
41<br />
25<br />
54<br />
Disabili Con problemi<br />
psichiatrici<br />
5<br />
2<br />
4<br />
Tossicodipendenti<br />
Tabella n° 4 - Settori con cui sono state stipulate Convenzioni Socio-lavorative Anni 2004, 2005<br />
N° Tirocini N° ditte coinvolte<br />
Settori 2004 2005 2004 2005<br />
Agricoltura 5 3 4 5<br />
Industria 3 9 3 4<br />
Ente Pubblico 42 64 24 34<br />
Artigianato 6 12 4 7<br />
Commercio 9 17 4 <strong>18</strong><br />
Cooperative sociali 49 46 7 9<br />
Aziende private, associazioni 28 43 10 25<br />
Totali 142 194 56 102<br />
8<br />
Dai dati si evince che l’attività di mediazione al collocamento del Servizio di Integrazione<br />
Lavorativa ha favorito lo sviluppo della rete di sostegno che è raddoppiata rispetto all’anno 2004<br />
con numero 102 Ditte che hanno accettato di accogliere persone disabili con borsa-lavoro.<br />
I dati sopra descritti permettono la seguente positiva riflessione: nel corso dell’anno 2005,<br />
l’Integrazione Lavorativa si è notevolmente sviluppata, sostenuta da una capacità di mediazione<br />
del Servizio che ha dato come risultati una maggiore ed effettiva presenza delle persone disabili in<br />
contesti lavorativi di Aziende Private, Associazioni, Commercio ed Agricoltura anziché nei Servizi<br />
Pubblici notoriamente connotati da aspetti assistenziali.<br />
Il contesto in cui si sviluppa il Servizio di Integrazione Lavorativa è complesso, in quanto<br />
implica sinergia tra il mondo della disabilità, il mercato del lavoro ed i servizi alla persona. Per<br />
quanto sopra l’<strong>Azienda</strong> <strong>ULSS</strong> <strong>18</strong> ha promosso la realizzazione di procedure ed iniziative<br />
finalizzate al governo sinergico:<br />
1. un unico SIL <strong>Azienda</strong>le superando la frammentazione tra SIL per la disabilità, la salute mentale<br />
e la tossicodipendenza con un protocollo operativo che rinforza collaborazione tra i suddetti<br />
servizi.<br />
6<br />
6<br />
1<br />
0<br />
0<br />
13<br />
12<br />
Alcolisti Minori Non<br />
invalidi<br />
15<br />
2003<br />
2004<br />
2005<br />
25
2. è stato attivato il protocollo d’intesa tra l’<strong>Azienda</strong> <strong>ULSS</strong> <strong>18</strong> e la Provincia di Rovigo (ora in<br />
fase di rinnovo) che assicura la continuità dell’assistenza nel collocamento mirato della persona<br />
disabile prevedendo il coinvolgimento operativo interdisciplinare del Comitato Tecnico<br />
Provinciale, della Commissione Invalidi Civili aziendale e del Servizio SIL.<br />
Tabella n°5 - Fondi utilizzati per l’attivazione di Progetti e Convenzioni - Anni 2004, 2005<br />
Fondi Bilancio Bilancio Finanziamenti Fondi<br />
Sociale Sanitario Regionali Provincia<br />
Sostegno propedeutico 2004 45<br />
Integrazione lavorativa 2005 69<br />
2004 39<br />
Formazione 2005 29<br />
Orientamento in 2004 42 20 20<br />
contesto lavorativo 2005 47 36 0<br />
Mediazione al 2004 39 14<br />
collocamento 2005 16 6<br />
Integrazione sociale in 2004 50 12<br />
ambiente lavorativo 2005 112 9<br />
Assunzione e 2004 23<br />
mantenimento<br />
rapporto di lavoro<br />
2005 8<br />
Grafico n°2: N° Progetti attivati suddivisi per tipologia – Anni 2003-2004-2005<br />
120<br />
100<br />
80<br />
60<br />
40<br />
20<br />
0<br />
30<br />
21 19<br />
38<br />
23<br />
<strong>18</strong><br />
Progetti Attivati<br />
Anni 2003, 2004, 2005<br />
45<br />
39<br />
82<br />
2003 2004 2005<br />
53<br />
62<br />
23<br />
Costo dei progetti attivati<br />
I progetti vengono attivati sulla base dei finanziamenti definiti annualmente dalla Conferenza dei<br />
Sindaci.<br />
63<br />
37<br />
55<br />
30<br />
113<br />
10<br />
sostegno propedeutico<br />
all'integrazione lavorativa<br />
formazione<br />
orientamento<br />
mediazione al<br />
collocamento<br />
integrazione sociale in<br />
ambiente lavorativo<br />
assunzione e<br />
mantenimento<br />
di l<br />
26
3. LABORATORIO MULTIMEDIALE<br />
Tra i progetti di formazione, ha valenza innovativa il Laboratorio Multimediale, percorso<br />
propedeutico al lavoro, nel quale è inserita la persona disabile prima di accedere a reali contesti<br />
socio-lavorativi. La frequenza al laboratorio permette all’assistito di fare un bilancio delle proprie<br />
abilità, di raggiungere le competenze e i comportamenti relazionali necessari in contesto<br />
lavorativo. I dati di conoscenza, valutazione ed apprendimento che gli operatori rilevano attraverso<br />
le attività del laboratorio sono fondamentali per l’inserimento della persona in un appropriato<br />
contesto socio-lavorativo.<br />
Tabella n° 6 - Attività Laboratorio Multimediale Anni 2003, 2004, 2005<br />
Anno 2003 Anno 2004 Anno 2005<br />
N° assistiti 21 39 37<br />
N° giornate di apertura 155 236 233<br />
N° presenze 1314 1642 1653<br />
Tabella n° 7 – N° borse lavoro attivate utenti Laboratorio Multimediale<br />
N. assistiti Borse Lavoro attivate Borse Lavoro attive<br />
2004 39 21 19<br />
2005 37 17 14<br />
4. INTEGRAZIONE SCOLASTICA<br />
L’integrazione scolastica, così come definita nella L. 104/1992 “Legge-quadro per l’assistenza,<br />
l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate”, “ha come obiettivo lo sviluppo delle<br />
potenzialità della persona handicappata nell’apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni e<br />
nella socializzazione”.<br />
L’attività prevede un lavoro integrato tra la persona disabile e/o la sua famiglia, la scuola e il<br />
Servizio Disabilità Adulta che si concretizza in gruppi di lavoro interistituzionali (Gruppi H) nei<br />
quali, per ogni assistito, è definito il Piano Educativo Individualizzato che può pianificare:<br />
consulenza specialistica (neurologica, fisiatrica, psicologica), sostegno psicologico al singolo e/o<br />
alla famiglia, consulenza psicologica agli insegnanti, assistenza personale a scuola.<br />
Tabella n° 8 - Assistiti in percorsi scolastici Anni 2003, 2004, 2005<br />
2003 2004 2005<br />
N° Assistiti <strong>18</strong> 24 19<br />
N° ore addetto<br />
assistenza<br />
1553.05 592.55<br />
<strong>18</strong>5,41<br />
27
Sono attivi protocolli operativi per la collaborazione e la continuità assistenziale:<br />
• Con il Servizio di Neuropsichiatria Infantile ed Età Evolutiva;<br />
• Con il Dipartimento di Salute Mentale.<br />
L’attività della Sos Dpt Disabilità Adulta-SIL è svolta in entrambe le sedi di Rovigo e Badia<br />
Polesine del Distretto Socio-sanitario.<br />
Il presente piano prevede, ad integrazione della attuale organizzazione e ai fini di una migliore<br />
interdisciplinarietà della presa in carico:<br />
- la definizione del protocollo operativo con il Dipartimento di Continuità Assistenziale per il<br />
passaggio delle situazioni dall’età adulta a quella anziana;<br />
- l’integrazione del Protocollo già operativo con il Dipartimento di Salute Mentale con le modalità<br />
operative relativa alla presa in carico di tutte le situazioni che non rientrano nell’integrazione<br />
lavorativa e che sono comunque gestite in collaborazione con il Dipartimento di Salute mentale<br />
attraverso la U.V.M.D;<br />
- per quanto riguarda l’assistenza riabilitativa e neurologica alle persone adulte con disabilità<br />
(visite fisiatriche e neurologiche, visite specialistiche domiciliari, prescrizione cicli terapia,<br />
prescrizione ausili, prescrizione e monitoraggio terapie farmacologiche ed esami, consulti<br />
medici) questa è erogata dal medico fisiatra e dal medico neurologo presente a part-time<br />
nell’equipe multiprofessionale della Sos Dpt Disabilità Adulta e SIL, ad esclusione di eventuali<br />
cicli di fisioterapia che vengono erogati dal servizio ospedaliero di riabilitazione funzionale o dal<br />
policlinico Casa di Cura Città di Rovigo.<br />
- la collaborazione sistematica dell’Equipe con l’UVMD per la valutazione e la definizione dei<br />
progetti a favore delle persone disabili adulte che chiedono di essere inserite presso i Centri<br />
Diurni per le persone disabili dell’<strong>Azienda</strong> Ulss <strong>18</strong>.<br />
Unità Operativa semplice Neuropsichiatria Infantile e disabilità Evolutiva<br />
Il Servizio di Neuropsichiatria Infantile e Disabilità Età Evolutiva è una struttura semplice<br />
afferente alla Struttura Complessa di Pediatria di Rovigo e Trecenta del Dipartimento Materno<br />
infantile e della Famiglia.<br />
Si occupa di diagnosi cura e riabilitazione delle patologie neuropsichiche dell’età evolutiva (0-<strong>18</strong><br />
anni), dei disturbi psico-relazionali, di apprendimento, intellettivi, visuo-percettivi, di linguaggio<br />
letto, parlato e scritto.<br />
Offre consulenza a genitori per qualsiasi disagio psicologico presentato dal bambino (disturbi<br />
psicosomatici, del sonno, del comportamento, ecc.) e consulenza agli insegnanti su tematiche<br />
specifiche (Gruppi H previsti dalla L.104, disturbi di condotta, disturbi specifici di apprendimento,<br />
ecc.).<br />
Opera a livello territoriale con équipe multidisciplinari che, su richiesta, danno consulenza alla<br />
Unità Operativa di Pediatria, con accessi presso la struttura ospedaliera per l’esame neuromotorio<br />
del neonato a rischio e nei casi di tentato suicidio, di disturbi psicosomatici, stati d’ansia, ecc..<br />
Collabora in modo particolare con la Sos Dpt. Consultorio Familiare e Tutela Minori attraverso<br />
consulenze rivolte ai minori, ai genitori e agli insegnanti secondo quanto stabilito da un<br />
protocollo.<br />
E’ ritenuto obiettivo prioritario del servizio un modello operativo che favorisca il lavoro in rete non<br />
solo con tutte le U.O. sia dell’Ospedale che del Territorio, ma anche con tutti gli Enti e le<br />
Istituzioni che si rivolgono ai minori e alle loro famiglie.<br />
28
Attività di integrazione con la scuola:<br />
1. Partecipazione alle verifiche in corso dei Progetti della Legge 285/98, rifinanziati dalla<br />
Regione Veneto per il triennio 2004/2006.<br />
2. Adempimenti previsti dalla Legge 104, relativamente all’inserimento scolastico di n° 429<br />
alunni. Come previsto dal protocollo d’intesa sono stati realizzati 2 incontri per ciascun<br />
utente durante l’anno scolastico. A livello organizzativo è stato individuato un referente che<br />
rappresenta l’èquipe multidisciplinare negli incontri con la scuola.<br />
3. Collaborazione con l’Ufficio Scolastico Provinciale per la revisione degli accordi di<br />
programma relativi all’inserimento scolastico degli alunni disabili.<br />
4. L’ampliamento dell’orario di accesso degli utenti disabili gravi presso i CER aziendali con<br />
possibilità anche di soggiorno semiresidenziale per alcuni minori presso il CER di Villa<br />
Boggian di Lendinara allo scopo di mantenerli il più possibile nel contesto familiare di<br />
appartenenza, evitando l’istituzionalizzazione.<br />
5. L’attivazione di progetti in rete con i Comuni, il Volontariato e la Scuola per l’integrazione<br />
e la socializzazione di minori disabili e con disturbi di personalità.<br />
Il Progetto Interdipartimentale per la presa in carico degli adolescenti affetti da disturbi<br />
psichici maggiori (psicosi e disturbi borderline di personalità associati a gravi problemi di<br />
comportamento) attuato in collaborazione con il Dipartimento di Salute mentale è stato attivato in<br />
data 2 Febbraio 2005.<br />
La finalità primaria del progetto è attuare un approccio integrato al paziente in età compresa tra i<br />
13 e i <strong>18</strong> anni, attraverso la promozione di un lavoro in rete che permetta di affrontare le<br />
problematiche sanitarie e sociali e che favorisca una continuità terapeutica tra i Servizi.,<br />
E’ stata istituita un’èquipe multidisciplinare formata da :<br />
1. neuropsichiatra infantile<br />
2. psichiatra<br />
3. psicologo<br />
4. collaboratore tecnico esperto in qualità di psicopedagogista<br />
Si sono svolti incontri finalizzati alla formulazione di protocolli organizzativi con i Servizi che si<br />
occupano di adolescenti (Dip. Materno Infantile e della Famiglia; Dip. Salute Mentale; SERT; SOS<br />
Disturbi del Comportamento Alimentare) al fine di definire le competenze specifiche di ciascuno,<br />
le procedure d’invio e di presa in carico, nonché il target dell’utenza.<br />
Attività del Servizio per gli Adolescenti<br />
1. Attività ambulatoriale (svolta a Rovigo c/o il Dip. Materno Infantile della Cittadella Socio<br />
Sanitaria, e a Badia Polesine presso il Punto Sanità):<br />
• Diagnosi e trattamento<br />
• Colloqui per i pazienti<br />
• Colloqui per i familiari<br />
• Valutazione psicodiagnostica<br />
• Psicoterapia<br />
• Trattamenti farmacologici<br />
• Interventi psicoeducativi<br />
2. Attività ospedaliera:<br />
• Ricovero negli episodi acuti<br />
29
→ In Pediatria per le problematiche ordinarie;<br />
→ In Psichiatria per gli adolescenti di età prossima ai <strong>18</strong> anni e / o che necessitano di<br />
particolari situazioni di contenimento (previo consenso dei familiari e nullaosta<br />
preventivo della Direzione Generale).<br />
Durante il primo anno di sperimentazione hanno avuto accesso al servizio 22 utenti, di questi solo<br />
1 è stato dimesso. 11 utenti sono ancora oggi in carico al servizio con progetti terapeutico -<br />
riabilitativi integrati che coinvolgono tutti gli operatori dell’èquipe.<br />
Gli interventi a favore degli adolescenti affetti da disturbi psichici maggiori sono potenziati per<br />
l’anno 2006 grazie al “Progetto di area vasta nell’ambito della gestione dei disturbi psichici<br />
maggiori in adolescenza. Aspetti epidemiologici, diagnostici, terapeutici in modello di<br />
assistenza basato sull’integrazione fra servizi per l’età evolutiva e l’età adulta” che vede<br />
coinvolto anche la SOS Npi.<br />
30
TERZA PARTE<br />
LE PRESTAZIONI: DOMICILIARITA’<br />
→ Sportello integrato<br />
→ Servizi per la Domiciliarità<br />
Regolamento per la realizzazione della graduatorie per le progettualità regionali ai sensi delle<br />
Leggi 162/98, Vita Indipendente e L. 284/97.<br />
31
Le prestazioni: DOMICILARITA’<br />
Il Piano Locale della Disabilità, predisposto secondo le linee di indirizzo regionali, si articola in<br />
due parti: una relativa al sistema della domiciliarità per le persone con disabilità e una relativa al<br />
sistema della residenzialità.<br />
1) Lo sportello integrato<br />
Lo sportello integrato è stato definito, secondo le modalità indicate nella DGR 39/06, nel<br />
Piano Locale per la Domiciliarità. Nel presente Piano della Disabilità, si prevede di integrare gli<br />
ambiti definiti dall’art. 4 del cap. 7 – Servizio Sportello Integrato – del Piano Locale per la<br />
Domiciliarità in modo che possano essere accolte anche le richieste relative alle Legge 284/97 e ai<br />
Centri Diurni dell’<strong>Azienda</strong> Ulss <strong>18</strong>.<br />
2) La rete dei servizi per la domiciliarità<br />
La rete dei servizi socio-sanitari territoriali nell’Area della Disabilità è costituita dai servizi<br />
che assicurano interventi nelle seguenti aree:<br />
• Interventi di promozione dell’autonomia personale: programmi di intervento, finalizzati alla<br />
acquisizione e al mantenimento di autonomie personali che permettano di migliorare le<br />
capacità di relazione e di partecipazione alla vita sociale e lavorativa, nonché interventi di<br />
promozione delle attività sportive, di tempo libero e di integrazione sociale.<br />
• Servizi Diurni: finalizzati alla promozione dell’autonomia, alla riabilitazione e alla<br />
integrazione sociale.<br />
• Interventi erogati a domicilio e di supporto alla famiglia: assistenza domiciliare sociale,<br />
sanitaria ed integrata, fornitura di protesi ed ausili, interventi delle reti solidaristiche della<br />
comunità locale.<br />
• Interventi di sostegno economico: assegni di cura alle persone disabili e alle famiglie,<br />
differenziati a seconda del carico di cura, della modalità e della tipologia di assistenza<br />
fornita; contributi per la vita indipendente; contributi temporanei e/o straordinari.<br />
• Interventi di sollievo: accoglienza temporanea programmata, pronta accoglienza, soggiorni<br />
di sollievo.<br />
Nell’ambito di tali aree vengono erogati interventi che, opportunamente integrati nel progetto<br />
individualizzato, rappresentano la risposta assistenziale assicurata alle persone con disabilità nel<br />
territorio.<br />
2.1. Interventi di promozione dell’autonomia personale.<br />
2.1.a. Progetti ai sensi della Legge 284/97.<br />
Nell’ottica di dare continuità a quanto esistente nell’<strong>Azienda</strong> <strong>ULSS</strong> <strong>18</strong> attraverso i programmi<br />
territoriali di promozione dell’autonomia personale ai sensi della Legge 284/97 e di altre<br />
indicazioni normative regionali, con il presente piano si intende ulteriormente sviluppare una<br />
progettualità rivolta alle persone cieche pluriminorate che accresca le opportunità di autonomia e di<br />
integrazione sociale delle stesse e delle loro famiglie.<br />
Obiettivi<br />
1) promuovere la massima autonomia personale della persona cieca pluriminorata<br />
attraverso l’attivazione di percorsi di integrazione sociale e lavorativa;<br />
32
2) favorire l’integrazione sinergica dei soggetti territoriali operanti nell’ambito<br />
dell’assistenza alle persone cieche pluriminorati.<br />
Azioni<br />
1) assistenza alla persona garantendo sia la cura personale che degli ambiti domestici, la<br />
mobilità e l’autonomia nella gestione della quotidianità;<br />
2) formazione e/o integrazione socio-lavorativa con attivazione di borsa lavoro;<br />
tra i progetti di formazione avranno valenza particolarmente innovativa i percorsi di<br />
formazione propedeutici al lavoro nei quali saranno inserite persone con cecità e<br />
pluriminorazione, nei quali le stesse, potranno sia fare un bilancio delle proprie abilità, che<br />
raggiungere le competenze e i comportamenti relazionali necessari in contesto lavorativo.<br />
3) progetti di integrazione sociale e/o di miglioramento delle capacità relazionali e<br />
comunicative.<br />
Destinatari<br />
Persone cieche pluriminorate.<br />
Modalità operative e di accesso<br />
La metodologia di lavoro prevede:<br />
1) l’ accoglienza e la lettura del bisogno;<br />
2) la richiesta da parte dell’interessato e/o della sua famiglia di fruizione di un progetto di<br />
autonomia personale inoltrata tramite apposita modulistica al Responsabile del Servizio<br />
Disabilità Adulta o al Responsabile del Servizio Età Evolutiva-Neuropsichiatria Infantile e<br />
al Direttore dei Servizi Sociali;<br />
3) la proposta progettuale per ciascun soggetto coinvolto elaborata dalle Equipes<br />
multiprofessionali per la disabilità adulta e la disabilità infantile su apposita modulistica<br />
con la previsione di tutte le risorse necessarie alla realizzazione del progetto;<br />
4) la concertazione della progettualità con il soggetto interessato e/o la sua famiglia;<br />
5) la verifica della progettualità e approvazione in sede di UVMD del Distretto di residenza<br />
della persona;<br />
6) il coordinamento delle risorse coinvolte, comprese quelle dell’assistito e della sua famiglia,<br />
nonché lo sviluppo del progetto da parte del Responsabile del caso.<br />
Priorità nell’attivazione dei progetti<br />
La priorità nell’attivazione dei progetti sarà effettuata valutando se il soggetto rientra nei<br />
seguenti criteri:<br />
1) usufruisce o meno di altri servizi;<br />
2) età e risorse familiari;<br />
3) presenza di fattori di contesto ambientale ed abitativo che incidono sulla risposta al bisogno<br />
ed al suo superamento.<br />
Gestione dei progetti<br />
La gestione della progettualità verrà effettuata:<br />
1) in forma diretta da parte degli interessati, attraverso un rimborso parziale delle spese<br />
sostenute dalla persona oggettivamente giustificate e nel rispetto della normativa vigente;<br />
l’equipe valuterà sulla base della tipologia del progetto individualizzato l’idoneità ad un<br />
eventuale ricorso di un familiare per l’erogazione dell’assistenza prevista nel progetto.<br />
2) in forma indiretta con l’erogazione da parte dei servizi socio-sanitari di assistenza attivata<br />
attraverso cooperative sociali convenzionate con l’<strong>Azienda</strong> Ulss <strong>18</strong> di Rovigo mediante<br />
assegnazione di operatori addetti all’assistenza o con competenze educative.<br />
33
Tabella n° 9 : Costi previsti Legge 284/97<br />
AZIONI<br />
Assistenza alla persona<br />
Formazione e/o integrazione socio-lavorativa<br />
Attrezzature<br />
Progetti di integrazione sociale e miglioramento della persona<br />
Costo complessivo 8%<br />
del fondo che la Regione<br />
assegnerà per le progettualità<br />
relative alla L.162/98, Vita<br />
Indipendente e L. 284/97.<br />
2.1.b. Il servizio nuoto disabili<br />
Il Servizio Nuoto Disabili è un’attività indirizzata a disabili minori ed adulti afferenti all’<strong>Azienda</strong><br />
U.L.S.S.<strong>18</strong> di Rovigo e viene gestito dalle SOS di Neuropsichiatria Infantile e SOS Dpt Disabilità<br />
Età Adulta ed Integrazione Lavorativa.<br />
Aderiscono al Servizio Nuoto Disabili i seguenti Comuni:<br />
DISTRETTO 1<br />
DISTRETTO 2<br />
Gavello Rovigo Castelmassa<br />
Pontecchio Polesine Costa di Rovigo Lusia<br />
Villadose Frassinelle Polesine Castelguglielmo<br />
Polesella Villamarzana Badia Polesine<br />
Boara Pisani Bosaro Lendinara<br />
Arquà Polesine Villanova Marchesana Canaro<br />
Crespino<br />
Ceregnano<br />
San Martino di Venezze<br />
.<br />
Obiettivi generali<br />
• Promuovere, mantenere e potenziare le abilità motorie di base.<br />
• Favorire la relazione interpersonale.<br />
• Favorire l’autonomia personale.<br />
• Favorire la socializzazione.<br />
• Favorire l’inserimento, per quanto possibile, nei corsi di nuoto regolari.<br />
Azioni<br />
• Attività di nuoto<br />
• Attività di autonomia personale<br />
Modalità organizzative<br />
La gestione del Servizio è affidata in convenzione ad un’associazione sportiva per disabili<br />
L’organizzazione operativa prevede:<br />
1. Un Referente <strong>Azienda</strong>le (educatore prof.le) ed un referente dell’Associazione che<br />
insieme concordano la programmazione settimanale dell’orario e degli inserimenti.<br />
34
2. I Responsabili delle SOS di NPI e Dpt Disabilità Adulta organizzano, insieme con il<br />
Referente del Servizio Nuoto, trimestralmente le riunioni con i rappresentanti delle<br />
famiglie.<br />
Modalità di accesso<br />
Le modalità di accesso sono le seguenti:<br />
1. La richiesta dell’attività natatoria redatta su apposito modulo da parte dell’utente va<br />
indirizzata entro il 30 giugno di ogni anno al Responsabile della SOS Disabilità competente<br />
per fascia di età , corredata da:<br />
• Certificato medico di idoneità al Nuoto (rilasciato dal pediatra o dal medico di<br />
base);<br />
• Scheda sanitaria (da compilarsi a cura del pediatra o del medico di base).<br />
• Piano Socio Riabilitativo Individualizzato, comprensivo di Diagnosi Funzionale,<br />
compilato dall’equipe di riferimento;<br />
• Scheda Personale (da compilarsi a cura della famiglia).<br />
2. E’ stata costituita un’apposita Commissione dell’<strong>Azienda</strong> U.L.S.S. con delega a formulare<br />
la graduatoria per l’ammissione dei richiedenti.<br />
Detta Commissione è così formata:<br />
• Un Neuropsichiatra Infantile;<br />
• Uno Psicologo<br />
• Un Fisiokinesiterapista ;<br />
• Un Neurologo;<br />
• Un Fisiatra;<br />
• Un Educatore professionale<br />
Compito della Commissione è di stilare entro il 30 settembre di ogni anno una graduatoria<br />
sulla base della documentazione sopraindicata presentata da ciascun richiedente, definendo<br />
la modalità di frequenza ciclica al nuoto di 12, 6, 3 mesi.<br />
3. Il Referente del Servizio Nuoto trasmette al gestore dell’attività in acqua almeno 15 giorni<br />
prima dell’inizio del ciclo previsto, la documentazione relativa alla persona da inserire.<br />
Trasporto<br />
Il Servizio Nuoto disabili non garantisce il trasporto degli utenti frequentanti che rimane a carico<br />
delle famiglie.<br />
Orari di apertura<br />
Il Servizio apre tutte le mattine dal lunedì al venerdì, con orario 8.45/13.00, presso una delle<br />
piscine comunali di Rovigo.<br />
I tecnici dell’associazione sono disponibili in piscina nella fascia oraria 10.30 / 11.00 per illustrare<br />
alle famiglie il lavoro svolto e/o per eventuali confronti con gli specialisti <strong>ULSS</strong>.<br />
Risorse<br />
Personale impegnato:<br />
• Educatore professionale Referente <strong>Azienda</strong>le<br />
• Referente dell’Associazione (Tecnico istruttore)<br />
• Tre tecnici dell’Associazione (Istruttori di nuoto, diplomati ISEF, iscritti al 3° anno di<br />
scienze motorie e con esperienza di un anno di insegnamento a persone disabili)<br />
• Due addette all’assistenza dell’associazione (con attestato OTAA).<br />
35
Tabella n°10: N° utenti suddivisi per gravità<br />
Gravità Numero Utenti<br />
Grave 15<br />
Medio 26<br />
Lieve 24<br />
Totale 65<br />
2.1.c Servizio per l'attività socio-didattico-formativa-educativa integrata a favore di non<br />
vedenti ed audiolesi.<br />
Ente responsabile<br />
Provincia di Rovigo - Area Servizi alla Persona - Servizi Sociali<br />
Ente gestore<br />
I.RI.FO.R. sezione di Rovigo in convenzione su gara europea per gli anni scolastici 2006-07, 2007-<br />
08, 2008-09, 2009-10, 2010-11.<br />
Altri soggetti coinvolti<br />
USP e scuole di ogni ordine e grado, pubbliche e paritarie, centri di formazione professionale,<br />
CEOD e altri servizi dell'az. Ulss, asili nido comunali e privati, Comuni, privato sociale<br />
(cooperative sociali, parrocchie, associazioni di volontariato ed enità ONLUS, ecc...).<br />
Ambito territoriale d'intervento<br />
Provincia di Rovigo o scuole dei territori limitrofi.<br />
Obiettivo principale<br />
Garantire l'assistenza per l'espletamento delle funzioni socio-didattiche, formative ed educative<br />
integrate per gli alunni portatori di handicap sensoriali nell'età pre-scolare e scolare e comunque<br />
sino al conseguimento di una qualifica professionale.<br />
Descrizione sintetica del servizio<br />
Il servizio viene garantito tramite l'assegnazione di operatori per le disabilità sensoriali (ODS) con<br />
interventi realizzati attraverso progetti individuali, svolti con attività scolastiche, extrascolastiche e<br />
domiciliari, nel corso dell'anno, sia nel periodo delle lezioni scolastiche che nel periodo estivo. Il<br />
servizio, oltre che negli istituti scolastici territoriali, può essere garantito all'interno di strutture<br />
specialistiche residenziali, con retta a carico della Provincia.<br />
Formazione e aggiornamento professionale del personale ODS (esteso anche ad altri operatori),<br />
ricorrendo anche a fonti di finanziamento regionale, con rilascio di relativo attestato e<br />
riconoscimento di crediti formativi e ECM.<br />
Fornitura di materiale specializzato (trascrizione di testi dal nero al braille, ingrandimenti, ecc...,<br />
strumenti e tecnologie informatiche, ecc...).<br />
Attività di consulenza specialistica per famiglie, insegnanti, operatori socio-sanitari, ecc...<br />
Target di utenza<br />
Soggetti portatori di handicap sensoriali e/o plurihandicap, da zero anni fino al conseguimento del<br />
massimo livello di formazione o qualifica professionale, finalizzata all'inserimento lavorativo.<br />
Per l'anno scolastico 2006-07: totale n. 69, di cui per il territorio dell'Ulss <strong>18</strong>:<br />
36
- ipovedenti e nonvedenti: n. 26 (scuole dell'infanzia: 5, scuole primarie: 6, scuole secondarie di<br />
primo grado: 3, scuole secondarie di secondo grado: 5, centri di formazione professionale o CEOD:<br />
6, Università: 1)<br />
- ipoacusici e sordi: n. 25 (asili-nido: 1, scuole dell'infanzia: 7, scuole primarie: 7, scuole<br />
secondarie di primo grado: 2, scuole secondarie di secondo grado: 8)<br />
Fonti di finanziamento<br />
Fondi di bilancio dell'Amministrazione Provinciale di Rovigo previsti in apposito capitolo di spesa.<br />
Costi di gestione<br />
€. 558.000 per ciascun esercizio finanziario.<br />
Fasi e tempi<br />
Da settembre a giugno gli interventi si svolgono presso le scuole, i centri o asili sono concordati<br />
sulla base delle esigenze del piano educativo individualizzato, con dirigenti e docenti scolastici,<br />
operatori Ulss e le famiglie per quanto riguarda l'eventuale servizio a domicilio.<br />
Durante il periodo estivo o il periodo esami e pre-esami, il servizio viene realizzato concordando le<br />
esigenze con gli operatori e le famiglie interessate.<br />
La presa in carico avviene su segnalazione - richiesta di dirigenti scolastici, famiglie, servizi sociali<br />
o socio-sanitari del territorio, su apposito modulo entro il 31 maggio di ogni anno; l'avvio del<br />
servizio a settembre viene concordato tra il servizio sociale della Provincia con l'ente gestore<br />
(IRIFOR) e le entità segnalanti con le relative modalità d'intervento (numero di ore settimanali,<br />
ODS affiancato, ecc...); ad un mese dall'avvio dell'intervento si procede alla stesura del progetto<br />
educativo e al termine del 1° quadrimestre alla verifica intermedia, per terminare infine a giugno<br />
con la verifica conclusiva.<br />
In corso d'anno, il personale ODS, il serviizo sociale provinciale e l'IRIFOR partecipano alla<br />
stesura del PEI, agli incontri di consulenza specialistica, alla formazione e aggiornamento annuali.<br />
2.2. Servizi diurni.<br />
2.2.a. Servizi diurni per persone disabili adulte.<br />
La Legge 22/02 definisce il Centro Diurno quale servizio territoriale rivolto a persone con<br />
disabilità con diversi profili di autosufficienza cui fornisce interventi educativi, riabilitativi e<br />
assistenziali.<br />
Rappresenta una risposta consolidata nella rete dei Servizi, garantendo alle persone con disabilità<br />
risposte integrate a livello sanitario, socio-sanitario e sociale.<br />
Sono presenti nel territorio dell’<strong>Azienda</strong> <strong>ULSS</strong> <strong>18</strong> di Rovigo numero 5 Centri Diurni così dislocati:<br />
• Rovigo Centro Diurno “Girasole”<br />
• Rovigo Centro Diurno “L. Barin”<br />
• Gavello Centro Diurno “La Quercia”<br />
• Badia Polesine Centro Diurno “Arcobaleno”<br />
• Canda Centro Diurno “Ancora”<br />
37
CENTRI DIURNI<br />
Gavello<br />
La Quercia<br />
Rovigo<br />
Barin<br />
Rovigo<br />
Girasole<br />
Canda<br />
Ancora<br />
Badia<br />
Arcobaleno<br />
Obiettivi Riabilitativi<br />
Contrastare gli esiti del deficit;<br />
Sostenere il raggiungimento dei livelli massimi di autonomia fisica e psichica;<br />
Obiettivi Educativi<br />
Favorire la vita sociale, le capacità relazionali la conoscenza di se;<br />
Favorire il protagonismo valorizzando le capacità e le iniziative personali;<br />
Favorire le competenze necessarie alla gestione del vivere quotidiano;<br />
Favorire la conoscenza del territorio, delle regole di convivenza dei servizi della città;<br />
Obiettivi Sociali<br />
Sostenere le famiglie rispetto al carico assistenziale;<br />
Promuovere il coinvolgimento ed il confronto tra le famiglie e le associazioni per definire le<br />
proprietà di programmazione e di intervento;<br />
Azioni Area Riabilitativa<br />
Attività con significato prevalentemente motorio e psicologico. Gli interventi in questa area<br />
attivano spazi più possibili idonei a mantenere e sviluppare abilità fisiche funzionali e psichiche:<br />
• Attività assistita con animali<br />
• Attività motoria<br />
• Attività musicale<br />
Azioni Area Educativa<br />
Attività indirizzate verso l’autonomia della persona; l’intervento in questa area è molto<br />
rilevante e va a toccare i diversi aspetti della giornata del Centro: dal momento dell’accoglienza la<br />
momento del congedo sarà richiesta collaborazione in base alle capacità di ciascuno.<br />
• Attività di igiene personale<br />
• Attività di falegnameria<br />
• Attività multimediali<br />
• Attività grafico pittoriche<br />
Azioni Area Sociale<br />
38
Le attività di questa area attivano aggregazione con la comunità di vita e conoscenze<br />
culturali di realtà vicine e lontane:<br />
• Attività di turismo ricreativo e culturale<br />
• Attività di partecipazione ad eventi del territorio di appartenenza<br />
• Attività teatrale<br />
• Gruppi di auto-aiuto con le famiglie<br />
Modalità operative e di accesso<br />
La metodologia di lavoro e il regolamento, allegato n°2 parte integrante del presente Piano,<br />
dell’<strong>Azienda</strong> <strong>ULSS</strong> <strong>18</strong> per accesso alle strutture semiresidenziali prevedono:<br />
1) l’ accoglienza e la lettura del bisogno da parte dell’Assistente Sociale;<br />
2) la richiesta da parte della famiglia di fruizione di un progetto di inserimento al Centro<br />
Diurno inoltrata tramite apposita modulistica al Responsabile del Servizio Disabilità Adulta<br />
e al Direttore dei Servizi Sociali;<br />
3) la proposta progettuale per ciascun soggetto elaborata dall’Equipe multiprofessionale per la<br />
disabilità adulta su apposita modulistica con la previsione di tutte le risorse necessarie alla<br />
realizzazione del progetto;<br />
4) la concertazione della progettualità con il soggetto interessato e/o la sua famiglia;<br />
5) la verifica della progettualità e approvazione in sede di UVMD del Distretto di residenza<br />
della persona;<br />
6) il coordinamento delle risorse coinvolte, comprese quelle dell’assistito e della sua famiglia,<br />
nonché lo sviluppo del progetto da parte del Responsabile del caso.<br />
7) Gli inserimenti presso i centri Diurni dell’<strong>Azienda</strong> <strong>ULSS</strong> <strong>18</strong> vengono effettuati previa<br />
autorizzazione da parte del Direttore dei Servizi Sociali.<br />
8) Il Centro Diurno di inserimento corrisponde di norma alla struttura più vicina al domicilio<br />
del richiedente. Qual’ora questi intendesse invece riferirsi ad altro Centro Diurno da parte<br />
del servizio Disabilità Adulta dovrà essere valutata preventivamente l’esistenza presso<br />
questo degli standard di assistenza previsti dalla Regione, qual’ora si verificasse questa<br />
circostanza, potrà essere rilasciata autorizzazione all’inserimento a condizione che la<br />
famiglia provveda ad assicurare il trasporto del disabile al Centro Diurno senza alcun<br />
riconoscimento economico e la permanenza resterà autorizzata fintanto che verrà garantito<br />
dalla famiglia il trasporto.<br />
Gli inserimenti delle persone disabili presso Centri Diurni esterni al territorio dell’<strong>Azienda</strong><br />
<strong>ULSS</strong> <strong>18</strong> sono conformi al regolamento, allegato n°3 parte integrante del presente Piano, che<br />
ne definisce le procedure per l’autorizzazione:<br />
1. richiesta da parte dell’interessato inoltrata al Responsabile del Servizio di Disabilità<br />
Adulta con le motivazioni a sostegno della scelta di una struttura esterna su apposita<br />
modulistica;<br />
2. attivazione da parte della Responsabile del Servizio di Disabilità Adulta dell’Equipe<br />
Multiprofessionale per la valutazione della appropriatezza delle motivazioni espresse<br />
dal richiedente e conseguente rilascio di parere;<br />
3. definizione del progetto individualizzato da parte dell’equipe multiprofessionale<br />
concertato con la famiglia del disabile;<br />
4. approvazione del progetto individualizzato da parte della UVMD del Distretto di<br />
appartenenza dell’assistito;<br />
5. acquisizione preventiva da parte della Responsabile del Servizio Disabilità Adulta della<br />
documentazione relativa alla struttura richiesta ai fini della verifica dell’esistenza<br />
dell’autorizzazione al funzionamento rilasciata dalla Regione di appartenenza<br />
6. verifica da parte della responsabile del caso della congruità dei servizi offerti dalla<br />
struttura rispetto al progetto personalizzato da realizzare;<br />
39
7. acquisizione dell’autorizzazione del Direttore dei Servizi Sociali per l’inserimento nella<br />
struttura richiesta;<br />
8. comunicazione alla famiglia da parte del Responsabile del Servizio Disabilità Adulta<br />
della autorizzazione o in caso di diniego delle relative motivazioni per le quali non<br />
viene rilasciata;<br />
9. monitoraggio e verifica semestrale del progetto personalizzato da parte del responsabile<br />
del caso insieme all’Equipe Multiprofessionale;<br />
10. verifica annuale da parte del responsabile del caso del raggiungimento dei risultati<br />
previsti ed eventuale ridefinizione del progetto individualizzato insieme all’Equipe<br />
Multiprofessionale;<br />
11. la Responsabile del servizio Disabilità Adulta verifica che la struttura mantenga<br />
l’autorizzazione al funzionamento, qualora questa venisse meno ha il compito di darne<br />
immediata comunicazione al Direttore del Distretto e al Direttore dei Servizi Sociali per<br />
i provvedimenti conseguenti.<br />
Trasporto e mensa<br />
I Centri Diurni dell’<strong>Azienda</strong> <strong>ULSS</strong> <strong>18</strong> garantiscono agli assistiti i servizi di trasporto e di mensa.<br />
Orari d’apertura<br />
I Centri Diurni dell’<strong>Azienda</strong> <strong>ULSS</strong> <strong>18</strong> “Girasole” “Barin” “Ancora” garantisco l’apertura dal<br />
lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle ore 17.00<br />
Il Centro Diurno dell’<strong>Azienda</strong> <strong>ULSS</strong> <strong>18</strong> “La Quercia” garantisce l’apertura dal lunedì al venerdì<br />
dalle ore 8.30 alle ore 17.00.<br />
Il Centro Diurno dell’<strong>Azienda</strong> <strong>ULSS</strong> <strong>18</strong> “Arcobaleno” garantisce l’apertura dal lunedì al venerdì<br />
dalle ore 9.00 alle ore 16.00.<br />
Priorità nell’attivazione dei progetti<br />
La priorità nell’attivazione dei progetti sarà effettuata valutando se il soggetto rientra nei seguenti<br />
criteri:<br />
1) usufruisce o meno di altri servizi;<br />
2) età e risorse familiari;<br />
3) presenza di fattori di contesto ambientale ed abitativo che incidono sulla risposta al bisogno<br />
ed al suo superamento.<br />
Risorse<br />
I Centri Diurni garantiscono gli standard Regionali per il personale previsti dalla Legge Regionale<br />
attuale.<br />
Tabella n°11: Situazione attuale conforme alla normativa vigente<br />
CEOD BARIN - ROVIGO<br />
TIPOLOGIA<br />
Standar<br />
d Reg.<br />
Add.As<br />
s<br />
Standard<br />
Reg.<br />
EPA<br />
Standard<br />
Reg.<br />
Add.Ass<br />
x 1 Utente<br />
Standard<br />
Reg.<br />
EPA x 1<br />
utente<br />
Numer<br />
o Utenti<br />
Totale<br />
operatori<br />
ADD.AS<br />
S<br />
Totale<br />
Operator<br />
e EPA<br />
Non<br />
Autosufficienti<br />
1/ 2.5 1/ 15 0.4 0.06 17 6.8 1.02<br />
Parzialmente<br />
Autosufficienti<br />
1/ 4.5 1/ 9 0.2 0.11 3 0.6 0.33<br />
TOTALE 20 7.4 1.35<br />
40
CEOD GIRASOLE - ROVIGO<br />
TIPOLOGIA<br />
Non<br />
Autosufficienti<br />
Parzialmente<br />
Autosufficienti<br />
Standar<br />
d Reg.<br />
Add.As<br />
s<br />
Standard<br />
Reg.<br />
EPA<br />
Standard<br />
Reg.<br />
Add.Ass<br />
x 1 Utente<br />
Standard<br />
Reg.<br />
EPA x 1<br />
utente<br />
Numer<br />
o Utenti<br />
Totale<br />
operatori<br />
ADD.AS<br />
S<br />
Totale<br />
Operator<br />
e EPA<br />
1/ 2.5 1/ 15 0.4 0.06 <strong>18</strong> 7.2 1.08<br />
1/ 4.5 1/ 9 0.2 0.11 15 3 1.65<br />
TOTALE 33 10.2 2.73<br />
CEOD GAVELLO<br />
TIPOLOGIA<br />
Standar<br />
d Reg.<br />
Add.As<br />
s<br />
Standard<br />
Reg.<br />
EPA<br />
Standard<br />
Reg.<br />
Add.Ass<br />
x 1 Utente<br />
Standard<br />
Reg.<br />
EPA x 1<br />
utente<br />
Numer<br />
o Utenti<br />
Totale<br />
operatori<br />
ADD.AS<br />
S<br />
Totale<br />
Operator<br />
e EPA<br />
Non<br />
Autosufficienti<br />
1/ 2.5 1/ 15 0.4 0.06 7 2.8 0.42<br />
Parzialmente<br />
Autosufficienti<br />
1/ 4.5 1/ 9 0.2 0.11 9 1.8 0.99<br />
TOTALE 16 4.6 1.41<br />
CEOD CANDA<br />
TIPOLOGIA<br />
Non<br />
Autosufficienti<br />
Parzialmente<br />
Autosufficienti<br />
Standard<br />
Reg.<br />
Add.Ass<br />
Standard<br />
Reg.<br />
EPA<br />
Standard<br />
Reg.<br />
Add.Ass<br />
x 1 Utente<br />
Standard<br />
Reg. EPA<br />
x 1 utente<br />
Numero<br />
Utenti<br />
Totale<br />
operatori<br />
ADD.ASS<br />
41<br />
Totale<br />
Operatore<br />
EPA<br />
1/ 2.5 1/ 15 0.4 0.06 12 4.8 0.72<br />
1/ 4.5 1/ 9 0.2 0.11 28 5.6 3.08<br />
TOTALE 40 10.4 3.8<br />
CSE BADIA POLESINE<br />
TIPOLOGIA<br />
Standar<br />
d Reg.<br />
Add.As<br />
s<br />
Standard<br />
Reg.<br />
EPA<br />
Standard<br />
Reg.<br />
Add.Ass<br />
x 1 Utente<br />
Standard<br />
Reg.<br />
EPA x 1<br />
utente<br />
Numer<br />
o Utenti<br />
Totale<br />
operatori<br />
ADD.AS<br />
S<br />
Totale<br />
Operator<br />
e EPA<br />
Non<br />
Autosufficienti<br />
1/ 2.5 1/ 15 0.4 0.06 8 3.2 0.48<br />
Parzialmente<br />
Autosufficienti<br />
1/ 4.5 1/ 9 0.2 0.11 0 0 0<br />
TOTALE 8 3.2 0.48
Tabella n°12: Situazione calcolata in base alla Legge Regionale 22/2002<br />
CEOD BARIN - ROVIGO<br />
TIPOLOGIA<br />
Standar<br />
d Reg.<br />
Add.As<br />
s<br />
Standard<br />
Reg.<br />
EPA<br />
Standard<br />
Reg.<br />
Add.Ass<br />
x 1 Utente<br />
Standard<br />
Reg.<br />
EPA x 1<br />
utente<br />
N°<br />
Utenti<br />
Totale<br />
operatori<br />
ADD.AS<br />
S<br />
Totale<br />
operator<br />
e EPA<br />
Non<br />
Autosufficienti<br />
1/ 2.0 1/ 10 0.5 0.10 17 8.5 1.7<br />
Parzialmente<br />
Autosufficienti<br />
1/ 5.0 1/ 10 0.2 0.10 3 0.6 0.33<br />
TOTALE 20 9.1 2.03<br />
CEOD GIRASOLE - ROVIGO<br />
TIPOLOGIA<br />
Non<br />
Autosufficienti<br />
Parzialmente<br />
Autosufficienti<br />
Standar<br />
d Reg.<br />
Add.As<br />
s<br />
Standard<br />
Reg.<br />
EPA<br />
Standard<br />
Reg.<br />
Add.Ass<br />
x 1 Utente<br />
Standard<br />
Reg.<br />
EPA x 1<br />
utente<br />
N°<br />
Utenti<br />
Totale<br />
operatori<br />
ADD.AS<br />
S<br />
Totale<br />
operator<br />
e EPA<br />
1/ 2.0 1/ 10 0.5 0.10 <strong>18</strong> 9 1.8<br />
1/ 5.0 1/ 10 0.2 0.10 15 3 1.5<br />
TOTALE 33 12 3.3<br />
CEOD GAVELLO<br />
TIPOLOGIA<br />
Standar<br />
d Reg.<br />
Add.As<br />
s<br />
Standard<br />
Reg.<br />
EPA<br />
Standard<br />
Reg.<br />
Add.Ass<br />
x 1 Utente<br />
Standard<br />
Reg.<br />
EPA x 1<br />
utente<br />
N°<br />
Utenti<br />
Totale<br />
operatori<br />
ADD.AS<br />
S<br />
Totale<br />
operator<br />
e EPA<br />
Non<br />
Autosufficienti<br />
1/ 2.0 1/ 10 0.5 0.10 7 3.5 0.7<br />
Parzialmente<br />
Autosufficienti<br />
1/ 5.0 1/ 10 0.2 0.10 9 1.8 0.9<br />
TOTALE 16 5.3 1.6<br />
CEOD CANDA<br />
TIPOLOGIA<br />
Non<br />
Autosufficienti<br />
Parzialmente<br />
Autosufficienti<br />
Standar<br />
d Reg.<br />
Add.As<br />
s<br />
Standard<br />
Reg.<br />
EPA<br />
Standard<br />
Reg.<br />
Add.Ass<br />
x 1 Utente<br />
Standard<br />
Reg.<br />
EPA x 1<br />
utente<br />
N°<br />
Utenti<br />
Totale<br />
operatori<br />
ADD.AS<br />
S<br />
Totale<br />
operator<br />
e EPA<br />
1/ 2.0 1/ 10 0.5 0.10 12 6 1.2<br />
1/ 5.0 1/ 10 0.2 0.10 28 5.6 2.8<br />
TOTALE 40 11.6 4<br />
42
CSE BADIA POLESINE<br />
TIPOLOGIA<br />
Standar<br />
d Reg.<br />
Add.As<br />
s<br />
Standard<br />
Reg.<br />
EPA<br />
Standard<br />
Reg.<br />
Add.Ass<br />
x 1 Utente<br />
Standard<br />
Reg.<br />
EPA x 1<br />
utente<br />
N°<br />
Utenti<br />
Totale<br />
operatori<br />
ADD.AS<br />
S<br />
Totale<br />
operator<br />
e EPA<br />
Non<br />
Autosufficienti<br />
1/ 2.0 1/ 10 0.5 0.10 8 4 0.8<br />
Parzialmente<br />
Autosufficienti<br />
1/ 5.0 1/ 10 0.2 0.10 0 0 0<br />
TOTALE 8 4 0.8<br />
Seguendo le direttive della L.R. 22/02, il presente Piano delle Disabilità prevede l’integrazione<br />
dell’organico attuale con le seguenti risorse:<br />
Tabella n°13: Risorse da integrare in base alla L.R. 22/02<br />
CENTRI<br />
DIURNI<br />
RISORSE ATTUALI<br />
RISORSE<br />
necessarie in base<br />
alla L.R.22/02<br />
RISORSE da integrare<br />
in base alla L.R.22/02<br />
EPA ADD. ASS. EPA ADD. ASS. EPA ADD.ASS.<br />
BARIN 2 8 2 9.1 0 1.1<br />
GIRASOLE 2.83 10 3.3 12 0.47 2<br />
GAVELLO 2 5 1.6 5.3 +0.4 0.3<br />
CANDA 4 11 4 11.6 0 0.6<br />
BADIA P. 1 3 0.8 4 0.2 1<br />
Tabella n°14: Costi<br />
43
Dai costi sopra indicati, il servizio Controllo di Gestione dell’<strong>Azienda</strong> <strong>ULSS</strong> <strong>18</strong> ha determinato la<br />
retta di frequenza ai Centri Diurni aziendali individuando i seguenti valori per l’anno 2006:<br />
€ 64.53 per l’accoglienza a tempo pieno<br />
€ 32.26 per l’accoglienza a tempo parziale.<br />
Indagine conoscitiva sulla popolazione disabile residente nel territorio dei Comuni<br />
dell’<strong>Azienda</strong> <strong>ULSS</strong> <strong>18</strong>.<br />
Su mandato della Conferenza dei Sindaci è stata effettuata un’indagine conoscitiva sulla<br />
popolazione disabile del territorio dell’<strong>Azienda</strong> <strong>ULSS</strong> <strong>18</strong>, allo scopo di conoscere il numero reale<br />
delle persone disabili residenti nel territorio aziendale mettendo in rete i dati relativi alla disabilità<br />
conosciuti dai Servizi Socio-Sanitari dell’<strong>Azienda</strong> (Sos Dpt Disabilità Adulta-SIL, Sos<br />
Neuropsichiatria Infantile e Disabilità Età Evolutiva, SOC Invalidi Civili) e dai Servizi Sociali<br />
delle Amministrazioni Comunali, per un’appropriata programmazione di apertura di un nuovo<br />
Centro Diurno.<br />
L’indagine è stata effettuata con la collaborazione della Sos Osservatorio Epidemiologico e<br />
Epidemiologia Valutativa dell’<strong>Azienda</strong> <strong>ULSS</strong> <strong>18</strong> e la supervisione del Dipartimento di Medicina<br />
Ambientale e Sanità Pubblica dell’Università di Padova.<br />
Nella tabella 1 vengono riportati i dati relativi ai disabili facendo un confronto tra i due Distretti<br />
Socio-Sanitari in relazione al numero di utenti dei centri e all’incidenza sulla popolazione<br />
residente.<br />
Confronto tra Distretti Socio-Sanitari<br />
<strong>ULSS</strong> <strong>18</strong> DSS 1 DSS 2<br />
Popolazione al 01.01.2005 172.123 88.138 83.985<br />
N° CEOD/CSE 4+1 3 1+1<br />
Utenti CEOD/CSE 130 74 56<br />
Incidenza utenti CEOD/CSE<br />
sulla popolazione residente<br />
0,75 ‰ 0,84 ‰ 0,67 ‰<br />
Nella Tabella 2 viene riportato il dato relativo ai disabili dopo l’indagine evidenziando, cioè, il<br />
numero dei disabili conosciuti e sconosciuti ai Servizi aziendali e rapportandoli al numero dei posti<br />
CEOD/CSE su tutto il territorio <strong>ULSS</strong> <strong>18</strong> e nei Distretti 1 e 2.<br />
Dalla Tabella 2 si può notare che, pur risultando alla fine lo stesso numero di disabili nei due<br />
Distretti:<br />
- il numero dei disabili sconosciuti al Servizio nel Distretto 2 è risultato circa il triplo rispetto al<br />
Distretto 1;<br />
- nel Distretto 2 non è “seguito” il 38% di disabili rispetto al 15% del Distretto 1;<br />
- nel Distretto 1 Medio Polesine sono disponibili circa 19 posti ogni 100 disabili residenti mentre<br />
per il Distretto 2 Alto Polesine il rapporto scende a circa 14 posti per 100 disabili.<br />
44
N° posti<br />
CEOD/CSE<br />
Disabili (<strong>18</strong>-55 anni) e rapporto posti disponibili<br />
Disabili<br />
sconosciuti<br />
Disabili<br />
conosciuti<br />
Totale<br />
disabili<br />
Rapporto<br />
posti/disabili<br />
DSS 1 73 (57,9%) 58 330 388 <strong>18</strong>,8%<br />
DSS 2 53 (42,1%) 146 241 387 13,7%<br />
<strong>ULSS</strong> <strong>18</strong> 126 (100%) 204 571 775 16,2%<br />
I dati raccolti hanno illustrato la distribuzione delle persone disabili sul territorio dei 41 Comuni<br />
dell’<strong>Azienda</strong> <strong>ULSS</strong> <strong>18</strong>; l’elaborazione dei dati stessi ha permesso di pianificare gli interventi non<br />
solo per la fascia di popolazione “già in età da Centro Diurno” (<strong>18</strong>/55 anni) ma anche di avere<br />
informazioni di previsione rispetto ai Servizi necessari nei prossimi sei anni. E’ stato calcolato il<br />
Tasso di Turnover rapportando il numero degli utenti in uscita dai CEOD con il numero dei<br />
possibili utenti (11-17 anni) (Tabella 3).<br />
N° utenti CEOD<br />
Tasso di turnover<br />
N° utenti 11-17<br />
tra i 48 e i 55 anni* anni<br />
Tasso di<br />
gravigravissimi<br />
turnover<br />
6 20 30,0<br />
• Tra gli attuali utenti dei CEOD ci sono anche due persone nate rispettivamente nel 1946 e<br />
nel 1947.<br />
Dalla Tabella 3 emerge un tasso di turnover del 30% indicando che per 6 posti che si libereranno<br />
nei prossimi sei anni, ne occorrerebbero 20 per coprire le esigenze.<br />
I risultati emersi dalla indagine conoscitiva appena descritta hanno permesso alla Conferenza dei<br />
Sindaci di decidere come rispondere in modo appropriato al bisogno di semiresidenzialità<br />
emergente dal territorio. E’ stata programmata infatti l’apertura di un Centro Diurno a San Martino<br />
di Venezze e l’ampliamento del Centro Diurno di Canda (N°10 posti) e del Centro Diurno<br />
“Girasole” di Rovigo.<br />
Servizio Diurno San Martino<br />
Per quanto riguarda le caratteristiche del Servizio, gli obiettivi, le azioni, le modalità operative e di<br />
accesso, le priorità si richiama quanto espresso per i servizi diurni.<br />
Il progetto approvato prevede l’accoglienza nella struttura di n. 15/20 persone con disabilità (ai<br />
sensi della L.R. 22/02).<br />
2.2.b. Servizi diurni per minori disabili.<br />
Il Centro Educativo Riabilitativo per minori con disabilità è un servizio che offre percorsi di<br />
riabilitazione e abilitazione all’interno di un progetto individualizzato che permette al minore<br />
dall’età pre-scolare ai <strong>18</strong> anni, di sviluppare al massimo le sue potenzialità.<br />
Obiettivi generali<br />
Mantenere il bambino con disabilità nella propria famiglia e nel contesto sociale di<br />
appartenenza;<br />
45
Fornire una risposta globale ed integrata a tutti i bisogni del minore in situazione di<br />
handicap e alla sua famiglia, favorendo la rete tra i servizi.<br />
Obiettivi Riabilitativi<br />
Autonomia personale;<br />
Sviluppo delle capacità neuropsicologiche;<br />
Sviluppo delle abilità motorie;<br />
Sviluppo delle abilità linguistiche.<br />
Obiettivi Educativi<br />
Favorire le abilità del bambino al fine di aiutarlo ad individuare strategie di superamento<br />
della disabilità e potenziarle;<br />
Favorire l'acquisizione della massima autonomia personale;<br />
Favorire la relazione sociale.<br />
Obiettivi Sociali<br />
Sostegno alla famiglia<br />
Favorire la rete dei servizi (Servizi Socio – Sanitari, Scuola, Enti Locali, Volontariato)<br />
Azioni Area Riabilitativa<br />
Gli interventi riabilitativi sono mirati allo sviluppo del bambino visto nella sua globalità,<br />
favorendo le varie funzioni: motoria, linguistica, espressivo-comunicativa, neuropsicologica.<br />
• Fisioterapia<br />
• Attività di psicomotricita’<br />
• Idroterapia<br />
• Attività ludico - motoria in acqua<br />
• Terapia occupazionale<br />
• Logopedia<br />
• Riabilitazione neuro-psicolgica<br />
Azioni Area Educativa<br />
Gli interventi nell’area educativa sono in stretto collegamento con quelli riabilitativi ed<br />
educativo-didattici e vengono rivolti alle seguenti funzioni: attenzione, memoria, autonomia<br />
personale e sociale.<br />
• Attività di laboratorio grafico-pittorico<br />
• Attività di laboratorio plastico-creativo<br />
• Attività di drammatizzazione<br />
• Attività di laboratorio multimediale<br />
• Attività di cucina<br />
• Attività musicale<br />
• Attività di socializzazione interpersonale e con l’ambiente<br />
Azioni Area Sociale/Famiglia<br />
• Sostegno psicologico per ogni singola famiglia<br />
• Sostegno psicologico a famiglie in gruppi omogenei per problematiche<br />
• Gruppi formativi su argomenti specifici proposti dalle famiglie o dagli operatori e tenuti da<br />
vari professionisti anche esterni all’équipe del C.E.R.<br />
• Gruppi di auto aiuto<br />
Modalità organizzative<br />
La organizzazione operativa dei CER prevede:<br />
1. Il Responsabile della Sos NPI e Disabilità Età Evolutiva è responsabile anche dei CER<br />
aziendali ed è coadiuvato da una équipe multidisciplinare referente per il CER, costituita<br />
dai seguenti operatori e con l’ integrazione di altri tecnici della riabilitazione della stessa<br />
Sos: Neuropsichiatra infantile, Psicologo, Educatore Professionale, Operatore socio -<br />
sanitario.<br />
46
2. L'Équipe del Cer formula il Progetto Riabilitativo Educativo individualizzato in<br />
collaborazione con L'Équipe territoriale tenendo conto delle esigenze della famiglia e degli<br />
orari di frequenza scolastica.<br />
3. L'Équipe, in collaborazione con la Scuola, costruisce un percorso integrato Scuola - CER<br />
tale da permettere ad ogni singolo minore di usufruire al massimo delle opportunità offerte<br />
da ogni singola Istituzione.<br />
4. Ad ogni minore è garantito un percorso personalizzato, finalizzato al raggiungimento del<br />
massimo sviluppo possibile delle proprie potenzialità e delle autonomie personali utili<br />
all'integrazione sociale.<br />
5. Gli interventi di riabilitazione e rieducazione sono svolti dalle specifiche figure<br />
professionali della SOS.<br />
Modalità di accesso<br />
Le modalità di accesso sono le seguenti:<br />
1. E' compito delle Équipe territoriale predisporre con la famiglia la richiesta di accesso al<br />
CER.<br />
2. La domanda di inserimento al CER è effettuata dall'Équipe territoriale che ha in cura il<br />
minore attraverso un apposito modulo.<br />
3. E’ definito il Progetto Individualizzato concordato tra Equipe del CER, Équipe territoriale,<br />
scuola e famiglia, valutando le modalità e i tempi di inserimento.<br />
4. Il Responsabile del Cer convoca l’UVMD per l’approvazione del Progetto.<br />
Trasporto e mensa<br />
Il Centro Educativo Riabilitativo di Rovigo garantisce il trasporto solo per i minori residenti nel<br />
comune di Rovigo.<br />
Il Centro Educativo Riabilitativo di Lendinara garantisce il trasporto a tutti i minori frequentanti.<br />
Il Centro Educativo Riabilitativo di Rovigo non effettua servizio mensa.<br />
Il Centro Educativo Riabilitativo di Lendinara garantisce il servizio mensa solo ad alcuni minori su<br />
richiesta esplicita della famiglia.<br />
Orari di apertura<br />
• il Centro Educativo Riabilitativo di Rovigo è aperto dal Lunedì al Venerdì dalle ore 8.30 alle<br />
ore 12.30 e dalle ore 15.00 alle 17.00.<br />
• il Centro Educativo Riabilitativo di Lendinara è aperto dal Lunedì al Venerdì dalle ore 8.30 alle<br />
ore alle 17.00.<br />
Priorità nell’attivazione dei progetti<br />
La priorità nell’attivazione dei progetti è effettuata valutando i seguenti criteri:<br />
1. usufruisce o meno di altri servizi;<br />
2. risorse familiari<br />
3. presenza di fattori di contesto ambientale e scolastico e comportamentale che incidono sulla<br />
risposta al bisogno.<br />
Risorse<br />
Personale impegnato:<br />
- Neuropsichiatra Infantile<br />
- Psicologo<br />
- Educatori Professionali Animatori<br />
- Operatore Socio - Sanitario<br />
- Logopedista<br />
- Fisioterapista<br />
47
Tabella n° 15: N° assistiti, suddivisi per tipologia, frequentanti il CER di Rovigo e risorse<br />
assegnate<br />
CENTRO EDUCATIVO RIABILITATIVO DI ROVIGO<br />
TIPOLOGIA Numero utenti<br />
Operatori<br />
Socio - Sanitari<br />
Educatore Prof.le<br />
Non autosufficiente 9<br />
Parzialmente<br />
autosufficiente<br />
13<br />
3.9<br />
1,2<br />
TOTALE 22 3.9 1,2<br />
Tabella n° 16: N° assistiti, suddivisi per tipologia, frequentanti il CER di Lendinara e risorse<br />
assegnate<br />
CENTRO EDUCATIVO RIABILITATIVO DI LENDINARA<br />
TIPOLOGIA Numero utenti Operatori<br />
Socio - Sanitari<br />
Educatore Prof.le<br />
Non autosufficiente 4<br />
Parzialmente<br />
autosufficiente<br />
15<br />
2.9 2.8<br />
TOTALE 19 2.9 2.8<br />
2.2.c. Centro Essagi<br />
2.2.c.1 Premessa<br />
Nato da un proposta del Gruppo di lavoro per l’integrazione degli alunni con handicap<br />
(G.L.I.P.) , previsto dalle legge 104/92, il Centro Provinciale Essagi prende avvio nell’anno<br />
scolastico 1999/2000 con un provvedimento della Giunta Provinciale che oltre ad impegnarsi nella<br />
copertura finanziaria, limitatamente alla propria competenza, ne fissa anche la sua struttura<br />
organizzativa trattandosi di un progetto complesso:<br />
-condiviso da un gruppo di lavoro multidisciplinare,<br />
-concertato tra più soggetti,<br />
-condiviso con soggetti privati nella gestione<br />
2.2.c.2 Definizione e caratteristiche<br />
Il Centro Essagi è una struttura territoriale, recepita nel I° eII° Piano di Zona dell’U:L.S.S.<br />
n.<strong>18</strong>, a carattere diurno, a dimensione provinciale, ubicata nel Comune di Badia Pol., in Via Cigno<br />
n.113, centro di attività di Osservazione e Orientamento, Formazione Professionale e di<br />
Socializzazione al Lavoro. Si colloca come servizio educativo-formativo del territorio con il quale<br />
è funzionalmente collegato e ha la funzione di favorire nei ragazzi che lo frequentano, con<br />
specifiche attività e programmi:<br />
- la consapevolezza nella scelta formativa;<br />
- la formazione professionale<br />
- rafforzamento delle competenze professionali acquisite;<br />
- mantenimento e lo sviluppo dell’autonomia personale;<br />
- relazioni interpersonali e sociali con l’ambiente;<br />
- conseguimento di capacità lavorative e la professionalizzazione, in rapporto alle<br />
potenzialità e attitudini individuali.<br />
48
La capacità recettiva attuale è di 40 ospiti, suddivisi tra i diversi progetti e organizzati in<br />
gruppi.<br />
Nel Centro è previsto il servizio mensa, a pagamento, e il servizio trasporto, gratuito.<br />
A favore degli ospiti è stipulata idonea assicurazione al fine di coprire i rischi di infortuni subiti<br />
o provocati a terzi nell’espletamento dell’attività del Centro.<br />
2.2.c.3 Destinatari<br />
Il Centro Essagi è destinato a disabili medi-gravi, a ragazzi in sofferenza scolastica e/o a rischio<br />
di esclusione sociale in età scolare e post-scolare. Attualmente gli iscritti sono 32 e arriveranno a<br />
40 dal mese di febbraio p.v..<br />
2.2.c.4 Personale<br />
Il personale è tutto in possesso di titolo di studio idoneo, laurea o qualifica professionale<br />
documentata. Attualmente il corpo docente è di 11 unità ed è assunto dall’E.N.A.I.P. o dalla<br />
Provincia a seconda del progetto nel quale sono inseriti. Fa parte dell’organico anche un operatore<br />
della Provincia con funzioni di coordinatore/responsabile e due professionisti per consulenza e<br />
supervisione. In media il rapporto osservato è di un operatore ogni 10 ragazzi.<br />
2.2.c.5 Soggetti titolari<br />
Provincia di Rovigo<br />
E.N.A.I.P. Veneto –Agenzia di Rovigo-<br />
Istituto Caenazzo-Bronzin di Badia Polesine<br />
Centro Giovanile Papa Luciani di Badia Pol.<br />
Istituto di Formazione e riabilitazione “I.Ro.Fo.R.” -Sezione di Rovigo-<br />
E’ ammessa la consultazione dell’Associazione dei genitori “La Volanda”.<br />
2.2.c.6 Soggetti coinvolti<br />
Enti Locali, Scuola, Aziende UU.LL.SS.SS. Associazioni, Famiglie<br />
2.2.c.7 Costi<br />
€. 128.000 a carico della Provincia a cui si deve aggiungere la spesa per i corsi di formazione<br />
professionale finanziati dall’E.N.A.I.P - Agenzia di Rovigo-<br />
2.3. Interventi erogati a domicilio e di supporto alla famiglia.<br />
2.3.a Il servizio di Assistenza Domiciliare.<br />
Il Servizio di Assistenza Domiciliare è un servizio erogato dai Comuni; i criteri, le modalità di<br />
erogazione, le modalità di partecipazione alla spesa da parte degli utenti, le funzioni e le<br />
prestazioni sono definiti nel Regolamento S.A.D. recepito nel Piano Locale per la Domiciliarità<br />
dell’Ulss <strong>18</strong> di Rovigo.<br />
2.3.b L’Assistenza Domiciliare Integrata.<br />
L’assistenza domiciliare Integrata offre la possibilità di usufruire, unitamente all’assistenza<br />
domiciliare, anche delle cure mediche, infermieristiche e/o riabilitative necessarie al proprio<br />
domicilio.<br />
Le modalità organizzative e gestionali del Servizio di Assistenza Domiciliare Integrata, le<br />
procedure di accesso, le risorse umane e finanziarie necessarie al conseguimento degli obiettivi<br />
sono definite nel Piano Locale per la Domiciliarità dell’<strong>Azienda</strong> Ulss <strong>18</strong> di Rovigo.<br />
49
2.3.c L’Aiuto Personale.<br />
L’Aiuto Personale rientra nelle prestazioni di cui all’art. 9 della L. 104/92 e alla L.162/98 ed è<br />
“finalizzato a facilitare l’autosufficienza e le possibilità di integrazione delle persone in<br />
temporanea o permanente grave limitazione dell’autonomia, non superabile attraverso la fornitura<br />
di sussidi tecnici, informatici, protesici o altre forme di sostegno, rivolte a facilitare<br />
l’autosufficienza e le possibilità di integrazione dei cittadini stessi”.<br />
2.3.c.1Obiettivi<br />
1) favorire l’alleggerimento del carico assistenziale delle famiglie con persone gravemente<br />
disabili;<br />
2) favorire la permanenza delle persone con grave disabilità nel contesto familiare ed<br />
ambientale contrastando l’emarginazione sociale e/o l’istituzionalizzazione;<br />
2.3.c.2 Azioni<br />
1) Assistenza domiciliare ad integrazione degli interventi già erogati dal SAD comunale<br />
per la cura della persona e/o il sostegno delle famiglie.<br />
2) Aiuto alla persona per sviluppare al massimo le potenzialità in campo sociale attraverso<br />
percorsi assistenziali in contesti socio-lavorativi presso aziende e/o cooperative del<br />
territorio.<br />
3) Attivazione di una borsa di studio; si attiverà una borsa di studio da assegnare ad un<br />
referente della progettualità che coadiuverà gli operatori della struttura operativa<br />
dipartimentale Disabilità Adulta/SIL nella realizzazione degli interventi sopraindicati<br />
attraverso il coinvolgimento delle risorse territoriali:<br />
− <strong>Azienda</strong> <strong>ULSS</strong> <strong>18</strong> di Rovigo<br />
− Comuni<br />
− Associazioni<br />
− Cooperative<br />
− Enti<br />
− Aziende e Privati<br />
2.3.c.3 Destinatari<br />
Persone disabili gravi, così come definito all’art.3 comma 3 della Legge 104/92.<br />
2.3.c.4 Modalità operative e di accesso<br />
La metodologia di lavoro prevede:<br />
1) l’accoglienza e la lettura del bisogno;<br />
2) la richiesta da parte dell’interessato e/o della sua famiglia di fruizione di un progetto di<br />
autonomia personale inoltrata tramite apposita modulistica al Responsabile del Servizio<br />
Disabilità Adulta e al Direttore dei Servizi Sociali;<br />
3) la proposta progettuale per ciascun soggetto coinvolto elaborata dalle Equipes<br />
multiprofessionali per la disabilità adulta e la disabilità infantile su apposita modulistica<br />
con la previsione di tutte le risorse necessarie alla realizzazione del progetto;<br />
4) la concertazione della progettualità con il soggetto interessato e/o la sua famiglia;<br />
5) la verifica della progettualità e approvazione in sede di UVMD del Distretto di residenza<br />
della persona;<br />
6) il coordinamento delle risorse coinvolte, comprese quelle dell’assistito e della sua famiglia,<br />
nonché lo sviluppo del progetto da parte del Responsabile del caso.<br />
50
2.3.c.5 Priorità nell’attivazione dei progetti<br />
La priorità nell’attivazione dei progetti sarà effettuata valutando se il soggetto rientra nei<br />
seguenti criteri:<br />
1. usufruisce o meno di altri servizi;<br />
2. età e risorse familiari;<br />
3. presenza di fattori di contesto ambientale ed abitativo che incidono sulla risposta al<br />
bisogno ed al suo superamento.<br />
2.3.c.6 Gestione dei progetti<br />
La gestione della progettualità verrà effettuata:<br />
1) in forma diretta da parte degli interessati, attraverso un rimborso parziale delle spese<br />
sostenute dalla persona oggettivamente giustificate e nel rispetto della normativa vigente;<br />
l’equipe valuterà sulla base della tipologia del progetto individualizzato l’idoneità ad un<br />
eventuale ricorso di un familiare per l’erogazione dell’assistenza prevista nel progetto.<br />
2) in forma indiretta con l’erogazione da parte dei servizi di assistenza attivata attraverso<br />
cooperative sociali convenzionate con l’<strong>Azienda</strong> Ulss <strong>18</strong> di Rovigo mediante operatori<br />
addetti all’assistenza.<br />
Tabella n° 17: Costi previsti Legge 162/98<br />
AZIONI<br />
Assistenza domiciliare<br />
Aiuto alla persona<br />
Accoglienza temporanea<br />
Progetti di inserimento sociale in contesto lavorativo<br />
Borsa di studio<br />
Costo complessivo 37%<br />
del fondo che la Regione<br />
assegnerà per le progettualità<br />
relative alla L.162/98, Vita<br />
Indipendente e L. 284/97.<br />
2.3.d Le reti solidaristiche della comunità locale.<br />
Il sistema della domiciliarità è sostenuto e realizzato con il concorso di tutte le risorse della<br />
comunità locale, le associazioni di volontariato e le altre forme di solidarietà e di partecipazione<br />
sociale.<br />
2.4. Interventi di sostegno economico.<br />
2.4.a Assegni di cura<br />
L’assegno di cura ricomprende tutte le diverse forme di intervento economico finalizzate a<br />
supportare le famiglie nell’assistenza delle persone in situazione di gravità, anche ad integrazione<br />
di altre prestazioni e servizi.<br />
Le modalità organizzative e gestionali, le procedure di accesso, le risorse umane e finanziarie<br />
necessarie al conseguimento degli obiettivi sono definite nel Piano Locale per la Domiciliarità<br />
dell’<strong>Azienda</strong> Ulss <strong>18</strong> di Rovigo.<br />
2.4.b Interventi per la Vita Indipendente<br />
L’intervento economico è rivolto alle persone con gravi disabilità fisico-motoria, capaci di<br />
autodeterminazione, in età compresa tra i <strong>18</strong> e i 64 anni ed è finalizzato alla fruizione di prestazioni<br />
assistenziali per consentire la libera partecipazione alla vita sociale.<br />
51
2.4.b.1 Obiettivi<br />
1) favorire lo sviluppo dell’autodeterminazione ed il miglioramento della qualità della vita<br />
delle persone con disabilità grave;<br />
2) promuovere la massima autonomia personale nella gestione della vita quotidiana anche<br />
sostenendo l’assunzione di apposite persone mediante specifico rapporto contrattuale.<br />
3) favorire la permanenza delle persone con grave disabilità nel contesto familiare ed<br />
ambientale contrastando l’emarginazione sociale e/o l’istituzionalizzazione.<br />
2.4.b.2 Azioni<br />
Progetti nei quali la persona con disabilità propone e gestisce il proprio piano di assistenza che<br />
può prevedere azioni in ogni ambito della vita quotidiana come ad esempio:<br />
− cura della persona e dell’ambiente domestico<br />
− attività in casa e fuori casa<br />
− accompagnamento ed assistenza in ambito lavorativo e di socializzazione.<br />
Sono esclusi gli ambiti di accoglienza residenziale, anche per brevi periodi, e le accoglienze<br />
diurne come i Centri Diurni.<br />
2.4.b.3 Destinatari<br />
Sono destinatari degli interventi le persone con disabilità fisico-motoria di età compresa tra i <strong>18</strong><br />
e i 64 anni, in possesso della certificazione di gravità, ai sensi dell’art. 3 comma 3 della Legge<br />
104/92, con invalidità al 100%.<br />
2.4.b.4 Modalità operative e di accesso<br />
La metodologia di lavoro prevede:<br />
1) l’ accoglienza e la lettura del bisogno;<br />
2) la richiesta da parte dell’interessato e/o della sua famiglia di fruizione di un progetto di<br />
autonomia personale inoltrata tramite apposita modulistica al Responsabile del Servizio<br />
Disabilità Adulta e al Direttore dei Servizi Sociali; in allegato alla domanda, l’interessato<br />
dovrà presentare: certificato di handicap (art 3 comma 3 Legge 104/92), certificato di<br />
invalidità e indennità di accompagnamento, piano personalizzato con precisazione delle<br />
richieste, dei tempi, dei costi e dichiarazione di assunzione di responsabilità.<br />
3) la proposta progettuale per ciascun soggetto coinvolto elaborata dall’ Equipe<br />
multiprofessionale per la disabilità adulta su apposita modulistica con la previsione di tutte<br />
le risorse necessarie alla realizzazione del progetto e della compartecipazione al costo da<br />
parte dell’interessato e/o della sua famiglia;<br />
4) la concertazione della progettualità con il soggetto interessato e/o la sua famiglia;<br />
5) la verifica della progettualità e approvazione in sede di UVMD del Distretto di residenza<br />
della persona;<br />
6) il coordinamento delle risorse coinvolte, comprese quelle dell’assistito e della sua famiglia,<br />
nonché lo sviluppo del progetto da parte del Responsabile del caso.<br />
2.4.b.5 Priorità nell’attivazione dei progetti<br />
La priorità nell’attivazione dei progetti sarà effettuata valutando se il soggetto rientra nei<br />
seguenti criteri:<br />
− gravità<br />
− reddito personale<br />
− consapevolezza del richiedente nella gestione del piano personalizzato<br />
− minori risorse assistenziali<br />
− condizione familiare<br />
52
− condizione abitativa ed ambientale.<br />
2.4.b.6 Valutazione dei progetti<br />
L’<strong>Azienda</strong> <strong>ULSS</strong> <strong>18</strong> di Rovigo predisporrà una graduatoria degli aventi titolo. Tutti i progetti<br />
saranno sottoposti a verifica periodica.<br />
Al verificarsi delle sottoelencate inadempienze, l’<strong>Azienda</strong> <strong>ULSS</strong> <strong>18</strong> è tenuta a contestare le<br />
stesse per iscritto all’interessato, assegnando un termine per la loro giustificazione:<br />
− utilizzo delle risorse economiche a scopi diversi da quelli definiti nel progetto;<br />
− inadempienze agli obblighi con l’<strong>Azienda</strong> <strong>ULSS</strong> <strong>18</strong>;<br />
− documentazione di spese non pertinenti il progetto personalizzato approvato;<br />
− mancato rispetto della normativa riguardante il contratto di lavoro degli assistenti.<br />
Sono rimborsabili esclusivamente le spese per gli assistenti personali.<br />
2.7.b.7 Gestione dei progetti<br />
La gestione dei progetti personali di Vita Indipendente è effettuata dall’interessato in forma<br />
diretta realizzando il rapporto con i propri assistenti personali, con un contratto di lavoro nel<br />
rispetto della normativa vigente; l’equipe valuterà sulla base della tipologia del progetto<br />
individualizzato l’idoneità ad un eventuale ricorso di un familiare per l’erogazione<br />
dell’assistenza prevista nel progetto.<br />
A carico del richiedente sono gli oneri assicurativi e previdenziali riguardanti gli assistenti<br />
impiegati.<br />
Tabella n° <strong>18</strong>: Costi previsti Progetto Vita Indipendente<br />
AZIONI<br />
Progetti personali di Vita Indipendente<br />
Costo complessivo 55%<br />
del fondo che la Regione<br />
assegnerà per le progettualità<br />
relative alla L.162/98, Vita<br />
Indipendente e L. 284/97.<br />
2.5 Interventi di sollievo<br />
Per le modalità di erogazione degli interventi di sollievo alla famiglia si rimanda a quanto<br />
previsto nel Piano Locale per la Domiciliarità dell’<strong>Azienda</strong> Ulss <strong>18</strong>.<br />
Regolamento per la realizzazione delle graduatorie relative alle progettualità ai sensi della<br />
Legge 162/98 Piani Personalizzati e Vita Indipendente e Legge 284/97.<br />
Le graduatorie relative alle progettualità ai sensi della Legge 162/98, Vita Indipendente e Legge<br />
284/97 verranno realizzate tenendo conto dei seguenti criteri e relativi pesi:<br />
a. Valore ISEE integrato peso = 60%<br />
b. Gravità peso = 32%<br />
c. Sostegno familiare peso = 08%<br />
Il valore massimo di ISEE integrato è fissato in via sperimentale per l’anno 2007 a € 55.000,00.<br />
Ad ogni richiedente verrà attribuito un punteggio totale formato dagli elementi sopraindicati.<br />
Ogni punto avrà il valore economico risultante dalla divisione del finanziamento regionale relativo<br />
a ciascuna linea progettuale per il totale dei punti relativi ai progetti.<br />
53
a. valore ISEE integrato.<br />
b. gravità: griglia di valutazione gravità e sostegno familiare (vedi allegato n°4)<br />
Riparto risorse finanziarie regionali per la domiciliarità- Anno 2007- Tabella riassuntiva<br />
L. 162/98 Piani Personalizzati 37%<br />
L. 162/98 Vita Indipendente 55%<br />
L.284/97 8%<br />
Tale riparto percentuale delle risorse finanziarie regionali è valido per l’anno 2007 e sarà<br />
sottoposto a verifica, riformulazione e approvazione annuale da parte della Conferenza dei Sindaci.<br />
54
QUARTA PARTE<br />
LE PRESTAZIONI: RESIDENZIALITA’<br />
→ Il Sistema dei Servizi Residenziali e le Unità di Offerta<br />
→ Le modalità di accesso<br />
→ L’impegnativa di residenzialità<br />
→ I livelli di assistenza<br />
→ La sostenibilità dei costi e la retta media<br />
55
Il sistema della residenzialità per persone con disabilità ha trovato una propria specifica<br />
connotazione nell’ultimo decennio, a livello nazionale a seguito della L. 104/92 e nella Regione<br />
Veneto a seguito della approvazione della DGR 751/00.<br />
Ribadendo l’importanza del diritto all’integrazione sociale e al superamento dei percorsi di<br />
istituzionalizzazione e privilegiando percorsi e processi assistenziali orientati alla riabilitazione e<br />
al mantenimento delle autonomie personali, le succitate leggi hanno consentito l’affermazione di<br />
un nuovo modello di residenzialità rispetto a quello precedente..<br />
La nascita di strutture residenziali quali comunità alloggio e case famiglia (ai sensi dell’art.8 punto<br />
i della L 104/92) e la definizione della programmazione territoriale dei servizi destinati<br />
all’accoglienza di persone con disabilità (DGR 751/00-tab.1 col.1) hanno portato a pensare alla<br />
residenzialità come servizio, integrato nella rete territoriale, finalizzato all’accoglienza delle<br />
persone con disabilità nelle situazioni in cui non risulta più possibile restare nel proprio domicilio.<br />
L’attuazione del DM 470/01 ha permesso la realizzazione di comunità di piccole dimensioni,<br />
articolate e diffuse ormai su tutto il territorio regionale.<br />
1. Il sistema dei servizi residenziali e le unità di offerta<br />
Così come definito nei provvedimenti attuativi della LR 22/02, il sistema dei servizi residenziali a<br />
livello regionale si compone delle seguenti unità di offerta:<br />
• Residenze Sanitarie Assistite (RSA)<br />
• Comunità residenziale<br />
• Comunità alloggio.<br />
Il presente Piano Locale della Disabilità rileva le unità di offerta nel territorio e articola la<br />
programmazione di tali unità secondo i fabbisogni definiti dalla programmazione regionale.<br />
L’inserimento nella programmazione locale è condizione indispensabile per l’accesso ai<br />
finanziamenti in conto capitale previsti dalla normativa regionale.<br />
Nel territorio dell’<strong>Azienda</strong> <strong>ULSS</strong> <strong>18</strong> di Rovigo, attualmente sono presenti le seguenti unità di<br />
offerta:<br />
• Centro Socio Riabilitativo Casa Sacra Famiglia di Fratta Polesine<br />
• Comunità alloggio Diamante (in fase di costruzione) a Rovigo<br />
• Comunità alloggio presso gli Istituti Polesani S.r.l. di Ficarolo<br />
1.1 “Casa Sacra Famiglia”- Centro Socio Riabilitativo- Fratta Polesine<br />
1.1.a Presentazione della Struttura<br />
La Casa Sacra Famiglia comprende un Centro Socio Riabilitativo e una Casa di Riposo.<br />
La Struttura appartiene alla Congregazione “Figlie di Santa Maria della Divina Provvidenza” con<br />
sede in Roma, Piazza S. Pancrazio 9, ente privato religioso giuridicamente riconosciuto con<br />
Decreto Legislativo 1663 del 29-07-1937.<br />
Il Centro Socio Riabilitativo si configura come unità di offerta che eroga prestazioni di assistenza<br />
socio/sanitaria definite di media intensità o di secondo livello ed accoglie persone disabili adulte<br />
affette da ritardo mentale.<br />
Alla data odierna, sono presenti N° 71 ospiti non autosufficienti, riconosciute in situazione di<br />
gravità dalla Commissione ex. art. 4 Legge 104 del 05-02-1992; N° 10 ospiti autosufficienti.<br />
In particolare per le ospiti non autosufficienti 24 provengono dall’<strong>ULSS</strong> <strong>18</strong>, 5 dall’<strong>ULSS</strong> 19 e 42<br />
da altre <strong>ULSS</strong> soprattutto delle province di Venezia, Verona, Padova e Ferrara.<br />
56
Per quanto riguarda le ospiti autosufficienti 2 provengono dall’<strong>ULSS</strong> <strong>18</strong>, 4 dall’<strong>ULSS</strong> 19 e 4 da<br />
altre <strong>ULSS</strong> delle province di Padova e Venezia.<br />
La Casa, in ottemperanza alla normativa vigente, risulta essere:<br />
- Ammessa dalla Regione Veneto ad ospitare n° 72 disabili non autosufficienti di sesso<br />
femminile per i quali concorre nelle varie articolazioni la quota di contributo spese di<br />
rilievo sanitario a carico del fondo sanitario regionale;<br />
- Convenzionata con l’<strong>Azienda</strong> <strong>ULSS</strong> <strong>18</strong> di Rovigo per il triennio 01-01-2005/31-12-2007<br />
rilasciata in data 20-01-2006 per 72 ospiti non autosufficienti;<br />
- In possesso del Progetto Antincendio approvato con prot. N° 3087/6 del 16 marzo 2006;<br />
attualmente, sono in corso lavori per la sistemazione dei dispositivi antincendio D.P.R. n°<br />
37 del 12-01-1998;<br />
- Per la consulenza in tema di HCCP collabora con la ditta “Mastergroup” di Conegliano<br />
Veneto (Tv);<br />
- Vengono effettuati controlli ed aggiornamenti periodici relativi al decreto legislativo<br />
626/94.<br />
- Dal Maggio 2005 il Centro Socio Riabilitativo ha partecipato alla fase di sperimentazione<br />
della Legge Regionale 22/2002 “Autorizzazione e Accreditamento delle Strutture Sanitarie,<br />
Socio/Sanitarie e Sociali”inquadrandosi, a livello di unità di offerta, come R.S.A. per<br />
disabili.<br />
1.1.b Modalità di accesso<br />
Nel caso di ospiti non autosufficienti, l’accesso al Centro Socio Riabilitativo, avviene a seguito<br />
della valutazione effettuata dalla UVMD del Distretto di residenza della persona con disabilità.<br />
Dopo tale valutazione, i Superiori della Struttura insieme all’equipe multidisciplinare incontrano<br />
l’asssitito.<br />
Se, invece, la persona è considerata autosufficiente l’inserimento resta esclusivamente a<br />
discrezione della Direzione della Casa.<br />
La retta alberghiera giornaliera, per l’ anno 2006, è di euro 34 per le ospiti disabili non<br />
autosufficienti e di euro 37 per quelle autosufficienti, stabilita dalla Direzione della Casa.<br />
1.1.c Dimensione organizzativa e modalità operative<br />
Servizi e figure professionali: ruoli e competenze<br />
Superiora della Casa<br />
La Superiora della Comunità è la responsabile legale dell’intera struttura ed è la coordinatrice di<br />
tutte le attività. E’ coadiuvata dal Consiglio della Casa, l’organo di direzione e di gestione della<br />
struttura che ha compiti amministrativi, di economato, e decisionali; si occupa inoltre di stabilire e<br />
attuare i criteri di assunzione del personale, la gestione dell’organico, la direzione e la<br />
programmazione formativa e spirituale per la Comunità.<br />
La Superiora delega le responsabilità specifiche alla direttrice, referente del Centro Socio<br />
Riabilitativo e supervisiona l’organizzazione delle attività attraverso momenti di incontro con<br />
l’equipe operativa.<br />
Servizio Amministrativo<br />
E’ assicurato da collaboratori amministrativi diretti dalla Superiora.<br />
Servizi Generali<br />
Riguardano la cucina, la lavanderia, il guardaroba, la manutenzione degli spazi esterni e le aree<br />
verdi;<br />
Servizio di assistenza spirituale<br />
57
E’ garantito dalla presenza del cappellano e delle religiose della Casa.<br />
Equipe multidisciplinare<br />
E’ composta dalla Superiora coadiuvata dalla direttrice del Centro Socio Riabilitativo. Inoltre vi<br />
partecipano: psichiatra, psicologo, medico di base, assistente sociale.<br />
L’obiettivo dell’équipe multidisciplinare è stabilire linee direttive e programmatiche da seguire<br />
durante l’anno, orientamenti che saranno, successivamente, resi attivi dalla équipe operativa.<br />
Direttrice del Centro Socio Riabilitativo<br />
E’ la referente responsabile del C.S.R. e fa capo alla Superiora della Casa.<br />
I suoi compiti sono:<br />
• definizione del bisogno assistenziale nelle diverse situazioni<br />
• organizzazione e supervisione della programmazione delle attività occupazionali dei<br />
laboratori<br />
• coordinamento dell’equipe operativa<br />
• stabilisce i turni di servizio sulla base dei bisogni assistenziali cui far fronte nelle diverse<br />
situazioni<br />
• supervisiona l’attività e l’organizzazione dei gruppi famiglia attraverso il confronto con i<br />
coordinatori di nucleo<br />
• coordina la stesura dei piani educativi ed assistenziali personalizzati in collaborazione con<br />
l’equipe operativa; ne cura e verifica l’effettiva realizzazione.<br />
Equipe operativa del Centro Socio Riabilitativo<br />
Coordinata dalla Direttrice, è composta da: psicologo, psichiatra, assistente sociale. Si riunisce una<br />
volta alla settimana. Quando necessita, vi partecipa anche la Superiora della Casa.<br />
Gli obiettivi sono:<br />
• Valutazione dei nuovi inserimenti;<br />
• Definizione del progetto di presa in carico dell’ospite e verifica periodica del suo stato di<br />
salute e dei suoi bisogni assistenziali, con il coinvolgimento degli operatori e delle figure<br />
sanitarie di riferimento. Tale modalità operativa si realizza attraverso lo studio del caso sia<br />
con gli operatori dei laboratori occupazionali, sia con gli operatori addetti all’assistenza.<br />
• Proposta, gestione e verifica della formazione per gli operatori;<br />
• Supervisione e verifica delle attività previste nei progetti e nelle programmazioni degli<br />
operatori;<br />
• Sostegno e formazione ai familiari delle ospiti;<br />
• Proposte di eventuali acquisti di materiali e/o attrezzature rispondenti ai bisogni della<br />
struttura.<br />
Servizio sociale<br />
E’ svolto dall’assistente sociale che ha il compito di coordinare le relazioni sociali, specialmente<br />
quelle rivolte verso l’esterno, per favorire i rapporti della Casa e delle singole ospiti con le<br />
famiglie, con il territorio e con le altre strutture pubbliche e private.<br />
Le principali attività svolte riguardano mansioni di segretariato sociale, partecipazioni a incontri<br />
d’equipe e a U.O.I.<br />
Gli obiettivi principali sono:<br />
• Accompagnamento e supporto dell’ospite nella fase di accoglienza<br />
• Facilitare le relazioni tra l’ospite e la sua rete famigliare<br />
• Mantenimento dei contatti con i colleghi degli Enti pubblici e privati di provenienza delle<br />
ospiti<br />
58
Servizio psicologico<br />
Lo psicologo svolge le seguenti attività:<br />
• Colloqui individuali con le ospiti su segnalazione degli operatori che, a tal proposito,<br />
utilizzano il modulo per la richiesta di visita psichiatrica e/o colloquio psicologico.<br />
• Incontri di gruppo, svolti all’interno di ciascun reparto, che prevedono la partecipazione<br />
delle ospiti e degli operatori di riferimento.<br />
Obiettivo:facilitare l’espressione dei bisogni individuali delle ospiti in relazione al loro<br />
contesto di vita attraverso il confronto con le compagne. L’obiettivo generale di questi<br />
incontri è l’idea di differenziare e personalizzare gli interventi, cercando di<br />
implementare le attività routinarie per creare uno spazio finalizzato alla soddisfazione<br />
dei bisogni più personali.<br />
• Supervisione delle attività degli educatori attraverso i momenti di programmazione e di<br />
verifica di gruppo.<br />
Obiettivo: favorire la condivisione delle attività e facilitare lo scambio di informazioni<br />
necessarie per una proficua collaborazione.<br />
• Coordina i momenti dedicati allo studio del caso che viene svolto sia con gli operatori<br />
dei laboratori occupazionali sia con quelli dei gruppi famiglia.<br />
Obiettivo:far emergere punti di vista diversi sul disagio dell’ospite che possano fornire<br />
stimoli ad un’ipotesi di intervento. A questo proposito, rappresenta una risorsa la<br />
partecipazione dei colleghi che non sono direttamente coinvolti nella gestione del caso.<br />
Metodologia: a turno, gli operatori di ogni gruppo famiglia sono impegnati<br />
nell’esposizione di un caso clinico<br />
Il caso da discutere viene scelto seguendo le indicazioni della scheda per la rilevazione<br />
dei comportamenti problema.<br />
Vengono poi coinvolti, durante l’incontro, tutti gli altri operatori che devono esprimere<br />
il loro punto di vista in modo da allargare la visuale sul problema aumentando così le<br />
possibilità di soluzione.<br />
Una volta individuate ipotesi operative, vengono strutturate, con gli operatori referenti<br />
del caso, le linee di intervento per la realizzazione di un progetto educativo/<br />
assistenziale.<br />
• Programmazione, supervisione e verifica dei P.E.I. e dei progetti riguardanti l’attività<br />
del C.S.R.<br />
• Organizzazione di momenti di formazione per tutti gli operatori<br />
Obiettivo: promuovere la conoscenza e un continuo aggiornamento rispetto alle<br />
problematiche che gli operatori incontrano nel loro lavoro cercando di mettere le basi<br />
per arrivare ad un linguaggio e ad una modalità di intervento condivisi.<br />
• Partecipazione alla riunione d’equipe settimanale.<br />
• Partecipazione alle U.O.I<br />
Servizio medico/infermieristico<br />
È svolto dai medici di medicina generale e da infermieri professionali, che seguono le ospiti con<br />
controlli periodici, con l’obiettivo di promuoverne la cura e l’assistenza. Ci si avvale, inoltre, della<br />
figura dello psichiatra per consulenze specialistiche e trattamenti individuali; infine, lo psichiatra,<br />
collabora con l’equipe per la formazione del personale e per il raggiungimento degli obiettivi<br />
prefissati.<br />
Servizio riabilitativo<br />
EDUCAZIONE AL LINGUAGGIO: l’attività è svolta da una logopedista che ricopre un ruolo di<br />
supporto al gruppo di “Mantenimento Culturale” occupandosi, in particolare, delle seguenti<br />
59
attività: immagine, didattica, redazione e computer. L’obiettivo, è quello di affiancare le ospiti per<br />
sostenere e migliorare le loro capacità espressive e le loro competenze fonetico/fonologiche,<br />
semantico/lessicali, morfo/sintattiche, logico/cognitive ed infine i prerequisiti per l’apprendimento<br />
simbolico. Sono previsti, inoltre, interventi individualizzati, su segnalazioni dell’equipe, a seconda<br />
delle esigenze di ogni singola ospite.<br />
SERVIZIO RIABILITATIVO/FISIATRICO: è svolto da una fisioterapista i cui interventi sono mirati<br />
alla prevenzione, cura , riabilitazione e mantenimento delle capacità motorie delle ospiti. Tali<br />
attività sono svolte in palestra per i trattamenti individuali o in piccolo gruppo.<br />
EDUCAZIONE AL MOVIMENTO: l’attività viene svolta in piccoli gruppi condotti da un<br />
insegnante di educazione fisica . Con l’ausilio degli attrezzi della palestra e l’utilizzo di strutture<br />
sportive esterne vengono perseguiti gli obiettivi di coordinazione e tonificazione muscolare, di<br />
conoscenza e consapevolezza delle varie parti del corpo favorendo anche la socializzazione<br />
attraverso l’attività di gruppo.<br />
Servizio assistenziale<br />
Le ospiti non autosufficienti vivono in due nuclei abitativi da 36 posti letto ciascuno, situati in<br />
complessi residenziali staccati. I nuclei a loro volta, sono suddivisi in tre gruppi famiglia di dodici<br />
persone ciascuno che mantengono una relativa autonomia nella gestione quotidiana delle ospiti nel<br />
rispetto dei singoli bisogni, mentre si avvalgono di servizi generali centralizzati come la cucina e la<br />
lavanderia L’organizzazione di ogni gruppo rispecchia una struttura di tipo famigliare, e a questo<br />
proposito, proprio per gli obiettivi educativi e riabilitativi promossi dalla Casa, è dotato di cucina,<br />
sala da pranzo, soggiorno, servizi sanitari e stanze da letto.<br />
I gruppi famiglia sono stati riuniti in due nuclei sia per la disposizione logistica degli edifici, sia<br />
per permettere una migliore gestione del personale e delle ospiti. Ciascun nucleo è coordinato da<br />
un responsabile religioso, che collabora con gli operatori addetti all’assistenza che operano nei vari<br />
gruppi.<br />
Le ospiti autosufficienti vivono in una villetta autonoma e si autogestiscono in tutte le attività<br />
quotidiane, compresa la preparazione dei pasti, con la supervisione di un operatore addetto<br />
all’assistenza.<br />
Gli obiettivi del Servizio assistenziale sono:<br />
• Sostegno alle ospiti negli aspetti che riguardano la cura della persona;<br />
• Supporto nelle attività che riguardano la gestione della vita quotidiana, anche attraverso la<br />
preparazione di qualche semplice ricetta;<br />
• Promozione della socializzazione all’interno di ogni gruppo famiglia per creare un<br />
sentimento di appartenenza.<br />
I compiti del coordinatore di nucleo sono:<br />
• Stesura dei piani di lavoro dei gruppi famiglia con la collaborazione dei referenti di ogni<br />
reparto<br />
• Supervisione dell’attività dei gruppi famiglia<br />
• Mantenimento dei contatti con le famiglie delle ospiti: accoglienza e confronto con i<br />
famigliari sull’andamento della situazione di ciascuna ospite al fine di favorire la<br />
collaborazione e la continuità negli interventi.<br />
I compiti, invece, degli operatori addetti all’assistenza sono:<br />
• Rilevazione dei bisogni primari delle ospiti<br />
60
• Accompagnamento dell’ospite, supportandola nell’igiene, nella cura personale e<br />
nell’alimentazione, modulando il proprio intervento nel rispetto e nella valorizzazione delle<br />
capacità residue presenti in ogni persona.<br />
• Monitoraggio dello stato di salute delle ospiti per comunicarlo al personale medico<br />
infermieristico.<br />
Servizio educativo/pedagogico<br />
Attraverso l’attività svolta nei laboratori occupazionali, si cerca di conoscere le diverse capacità di<br />
ciascuna ospite, con l’obiettivo di potenziarle e migliorarle, dove possibile, oppure mantenerle<br />
stabili nel tempo.<br />
L’idea di fondo, è quella di impostare l’attività di ciascun gruppo, focalizzando l’attenzione sui<br />
bisogni delle singole ospiti ed utilizzando l’attività peculiare di ogni laboratorio come strumento<br />
per potenziare certe capacità o consentire l’acquisizione di nuove competenze. A questo proposito,<br />
gli strumenti utilizzati sono la scheda di osservazione dei bisogni dell’ospite e la stesura di progetti<br />
educativi individuali o di piccolo gruppo.<br />
I laboratori occupazionali sono gestiti dagli educatori professionali con la collaborazione degli<br />
operatori addetti all’assistenza.<br />
I compiti dell’educatore sono:<br />
• Programmazione e organizzazione delle attività occupazionali dei laboratori con la<br />
supervisione della direttrice<br />
• Collaborazione con gli operatori addetti all’assistenza per l’attuazione di tale<br />
programmazione.<br />
• Promozione e organizzazione di iniziative che favoriscano il collegamento della struttura<br />
con il territorio in cui è inserita.<br />
Sono stati creati diversi spazi creativi che rispettano le caratteristiche individuali di ciascuna ospite<br />
e consentono il raggiungimento di diversi obiettivi:<br />
• Sviluppo delle abilità fino e grosso motorie<br />
• Stimolazione dell’espressività senso-artistiche<br />
• Promozione della socializzazione<br />
• Conoscenza del proprio schema corporeo e sviluppo armonico della persona<br />
• Educazione ecologica<br />
• Mantenimento culturale<br />
• Catechesi speciale<br />
1.1.d. Rapporti con l’esterno<br />
Rapporti con le famiglie delle ospiti<br />
Con le famiglie delle ospiti si cerca di creare una rete di collaborazione, informazione e relazione<br />
favorendo il più possibile il loro coinvolgimento nei percorsi assistenziali e riabilitativi e la loro<br />
partecipazione alle attività e ai momenti ricreativi.<br />
A tal proposito, l’equipe operativa, ha strutturato una serie di incontri con i famigliari, al fine di<br />
conoscere i loro punti di vista, i loro bisogni e le loro aspettative rispetto ai progetti riabilitativi,<br />
con l’obiettivo di creare un momento di confronto sugli aspetti relativi alla cura e alla gestione<br />
delle ospiti e di favorire le condizioni per un’autentica collaborazione nell’ottica della continuità<br />
degli interventi.<br />
Rapporti con gli Enti territoriali<br />
Il Centro Socio Riabilitativo è inserito nel territorio e usufruisce delle risorse e dei servizi degli enti<br />
socio/assistenziali con i quali ha anche stipulato convenzioni.<br />
In particolare, con l’<strong>Azienda</strong> territoriale U.L.S.S. <strong>18</strong> si è stipulata una convenzione.<br />
Essa prevede che la Casa:<br />
61
• Offra i propri servizi all’interno della programmazione dei piani di zona<br />
• svolga ogni prestazione di residenzialità sanitaria e riabilitativa secondo le finalità e gli<br />
obiettivi fissati dall’UVMD<br />
• rispetti gli standard organizzativi e del personale stabiliti dalla normativa regionale<br />
L’<strong>Azienda</strong> U.L.S.S. assicura alla Casa:<br />
• l’attività di medicina generale svolta da medici di base<br />
• le attività medico specialistiche, diagnostiche, di ricovero, la fornitura di farmaci, protesi e<br />
ausilii.<br />
Con il Comune di Fratta Polesine, il Centro Socio Riabilitativo intrattiene rapporti relativi ad<br />
attività sociali, manifestazioni culturali e convegni. Con l’Istituto Comprensivo del paese, sono<br />
stati attivati alcuni progetti atti a favorire l’incontro tra gli alunni delle scuole medie e le ospiti con<br />
l’obiettivo di facilitare un’effettiva integrazione umana e sociale delle ospiti e di creare rapporti tra<br />
realtà diverse.<br />
Con i gruppi di volontariato locale (Pro Loco, Protezione Civile, Gruppi Parrocchiali) esiste un<br />
rapporto di partecipazione e collaborazione a manifestazioni di carattere ricreativo e culturale sia<br />
all’interno che all’esterno della Casa. .<br />
In collaborazione con la Provincia di Rovigo e le Associazioni sportive Unisport e CSI vengono<br />
attuati progetti che valorizzano le persone e promuovono la loro socializzazione.<br />
1.1.e. Sistemi di qualità<br />
L’obiettivo principale della Casa, è quello di promuovere la qualità del servizio offerto per poter<br />
poi assicurare una buona qualità di vita alle persone ospitate e che, per essere tale, non si deve<br />
limitare alla cura della salute ma deve valorizzare altri aspetti, quali, ad esempio, una buona<br />
integrazione sociale, adeguati mezzi di sostegno e soddisfazione dei bisogni personali.<br />
A questo proposito , la Casa è impegnata nella rilevazione degli indicatori di qualità sui tre livelli:<br />
• indicatori di struttura attraverso il rispetto degli standard edilizi e organizzativi secondo<br />
la normativa vigente. In particolare per quanto riguarda gli standard organizzativi del<br />
personale, attualmente si fa riferimento al R.S.A. di base Dgr 2034/94, ed è così suddiviso:<br />
o Infermieri N° 3<br />
o Fisioterapista N° 0.83<br />
o Educatori professionali N° 3.88<br />
o Operatori addetti all’assistenza N° 38<br />
o Assistente Sociale N° 0.80<br />
o Psicologo N° 0.25<br />
o Logopedista N° 0.28<br />
o Coordinatori di nucleo (personale religioso) N° 2<br />
(non richiesto dalla normativa sopra citata)<br />
o Personale religioso di sostegno ai gruppi famiglia<br />
(non richiesto dalla normativa sopra citata)<br />
• indicatori di processo attraverso una modalità strutturata di lavoro che prevede l’utilizzo<br />
dell’Unità Operativa Interna, l’analisi multidimensionale dei bisogni dell’ospite, la stesura<br />
di progetti individualizzati, la valorizzazione del lavoro di equipe basato sulla condivisione,<br />
sulla partecipazione e sulla corresponsabilità nel rispetto dei ruoli specifici di ciascuno ed<br />
infine l’organizzazione di percorsi formativi per il personale;<br />
• indicatori di risultato attraverso la rilevazione del grado di soddisfazione degli operatori e<br />
dei famigliari delle ospiti rispetto all’organizzazione e alle modalità operative della<br />
Struttura.<br />
62
1.2. “Il Diamante” - Comunità alloggio- Rovigo<br />
La Comunità Alloggio “Il Diamante” è un progetto che l’Associazione Onlus “Gruppo Città senza<br />
Barriere” di Rovigo, ha presentato alla Regione Veneto ai sensi del Decreto Ministeriale<br />
13/12/2001 n° 470 “Apertura nuove strutture di accoglienza per soggetti con handicap grave anche<br />
privi di famigliari” ottenendone dalla Regione il finanziamento.<br />
La Comunità Alloggio è distribuita su tre piani:<br />
− piano terra con spazio cucinino, infermeria, reception e altri a disposizione per attività proprie<br />
(sportive, riabilitative, ricreative- sala TV) ed uno spazio per incontri con la comunità locale<br />
(piccola biblioteca o altro) completamente attrezzato per diverse tipologie di disabilità;<br />
− primo piano prevede la realizzazione di complessivi n° 9/10 posti letto (6+2+1+1) o (8+1+1),<br />
con possibilità di posti di emergenza;<br />
− secondo piano utilizzato per i servizi.<br />
La Comunità Alloggio copre una superficie di oltre 530 mq., con annesso giardino e terrazze ed<br />
con la possibilità di avere un piccolo locale esterno per ricovero piccoli animali domestici.<br />
Il tutto è realizzato con la massima accessibilità e con gli standard per le Comunità Alloggio, ai<br />
sensi della L.22/2002, di almeno mq 45 per persona disabile, stanze a 1 o 2 letti serviti da servizio<br />
igienico, con la presenza di un servizio igienico attrezzato, un montalettighe, una sala polivalente<br />
di mq. 85/90, demotica e sistemi di controllo e sicurezza sia interni che esterni, per evitare<br />
intrusioni o uscite degli ospiti.<br />
La Comunità è in fase di realizzazione; ultimazione prevista entro l’anno 2007.<br />
Per quanto riguarda i requisiti per autorizzazione e accreditamento in base alla L.R. 22/2002 per le<br />
comunità alloggio di 8+2 posti letto, dato che la struttura è ancora in fase di costruzione, si riporta,<br />
di seguito, la “Proposta tecnica per la realizzazione di una comunità alloggio per disabili gravi” già<br />
allegata alla richiesta di finanziamento alla Regione in data 15/06/2002.<br />
1.2.a Proposta Tecnica per la realizzazione di una Comunita’ Alloggio per Disabili (realizzata in<br />
collaborazione con la Direzione Servizi Sociali dell’<strong>Azienda</strong> <strong>ULSS</strong> <strong>18</strong> di Rovigo).<br />
Premessa<br />
I servizi residenziali della comunità alloggio, si connotano come una risposta adeguata alle<br />
situazioni in cui non è più possibile il permanere della persona disabile in famiglia e rappresentano<br />
la soluzione migliore in quanto consentono la realizzazione di percorsi individualizzati che hanno<br />
l’obiettivo di impedire l’aggravamento della disabilità, favorendo il mantenimento delle capacità<br />
residue utili allo sviluppo dell’autonomia individuale.<br />
1.2.a.1 Destinatari<br />
Numero 8 utenti portatori di handicap grave provenienti dal territorio della Provincia di Rovigo, in<br />
assistenza 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno (con possibilità di 2 posti di pronta emergenza).<br />
1.2.a.2 Finalita’<br />
Sostenere le persone disabili privi dell’assistenza delle famiglie.<br />
1.2.a.3 Sede Del Servizio<br />
Il servizio avrà sede in Rovigo, con la garanzia di offrire a ciascun ospite un proprio spazio<br />
personale e spazi comuni per la vita di relazione.<br />
1.2.a.4 Contenuti Del Servizio<br />
Il servizio si propone:<br />
63
Attivazione di programmi educativo-riabilitativi e socio-sanitari predisposti per rispondere il<br />
più possibile ai bisogni dell’utente attraverso programmazione individuale mirata, che preveda<br />
attività educative-riabilitative didattiche e pedagogico-relazionali quotidiane atte a favorire la<br />
riabilitazione psico-sociale e il reinserimento sociale nei limiti consentiti dalla gravità<br />
dell’handicap;<br />
Assistenza alle principali funzioni base dell’utente ed espletamento delle prestazioni igienicosanitarie<br />
di semplice attuazione e complementari alle attività assistenziali (igiene personale,<br />
prevenzione piaghe da decupito, attività di riattivazione) e quant’altro utile alla persona;<br />
Assistenza infermieristica professionale;<br />
Assistenza medica e farmaceutica;<br />
Vitto;<br />
Trasporto al bisogno per uscite esterne.<br />
1.2.a.5 Attivita’ Educative e Riabilitative<br />
Area Riabilitativa<br />
Attività con significato prevalentemente motorio e psicologico.<br />
Gli interventi in quest’area attivano spazi il più possibile idonei a mantenre e sviluppare abilità<br />
fisiche, funzionali e psichiche (controllo dell’emotività e dell’aggressività):<br />
Fisioterapia;<br />
Motoria/sportiva;<br />
Musicoterapia;<br />
Pet-terapia.<br />
Area educativa<br />
Attività indirizzate verso l’autonomia personale<br />
L’intervento di quest’area è molto rilevante e va a toccare i diversi aspetti della vita della Casa-<br />
Alloggio, per quanto riguarda l’arco della giornata sarà richiesta collaborazione in base alle<br />
capacità di ciascuno, per quanto concerne:<br />
Igiene personale;<br />
Autonomia a tavola.<br />
Attività con significato occupazionale<br />
Le attività sotto indicate dovranno svolgersi prevalentemente al di fuori dei locali della Comunità<br />
Alloggio.<br />
Laboratorio di assemblaggio;<br />
Laboratorio multimediale;<br />
Laboratorio grafico-pittorico;<br />
Laboratorio di cucina;<br />
Laboratorio teatrale;<br />
Laboratorio di cucito.<br />
Attività di socializzazione interpersonale e con l’ambiente<br />
Le attività in quest’area favoriscono l’aggregazione con la comunità locale (assosciazioni,<br />
famiglie, istituzioni) e conoscenze culturali di realtà vicine del quartiere e della Città:<br />
Uscite culturali;<br />
Partecipazione ad iniziative del Paese (concorsi, feste);<br />
Teatro;<br />
Redazione giornalino;<br />
Uso mezzi pubblici.<br />
64
Area delle attività di mantenimento e di potenziamento del livello cognitivo<br />
Gli interventi relativi a questo ambito sono attuati attraverso le seguenti attività:<br />
Comunicazione-riconoscimento, ampliamento utilizzo parole;<br />
Elaborazione di concetti scritti e verbali;<br />
Utilizzo ausili;<br />
Uso del denaro;<br />
Educazione stradale.<br />
1.2.a.6 Attivita’ Assistenziali<br />
Assitenza alle principali funzioni di base dell’utente, igiene e cure personali.<br />
L’attività assistenziale dovrà comprendere la pulizia e l’igiene personale con particolare attenzione<br />
alle prevenzioni delle piaghe da decupito e alle attività di mobilitazione e riattivazione sociosanitaria,<br />
in collaborazione e su indicazioni precise del personale medico, infermieristico ed<br />
educativo presente nella struttura e che con la stessa si rapporta.<br />
L’attività prevista si articola in :<br />
Pulizia personale quotidiana;<br />
Bagno in vasca;<br />
Riattivazione sociale;<br />
Preparazione ambiente pranzo e cene ospiti e aiuto assunzione pasti;<br />
Accompagnamento visite mediche;<br />
Distribuzione colazioni, pranzi, merende e cene, aiuto alle loro assunzioni;<br />
Messa a letto pomeridiana dei pazienti;<br />
Alzata dal letto e vestizione;<br />
Preparazione dell’ospite per la notte.<br />
Assistenza infermieristica professionale<br />
Sarà garantita assistenza infermieristica per la somministrazione dei farmaci e le cure su<br />
prescrizione del medico referente della struttura.<br />
1.2.a.7 Metodologia Di Lavoro<br />
I nuovi inserimenti saranno effettuati con la collaborazione dell’Equipe Multidisciplinare del<br />
dipartimento Adulti Anziani dell’<strong>Azienda</strong> <strong>ULSS</strong> <strong>18</strong>.<br />
Ogni ospite usufruirà di una valutazione interdisciplinare che, individuando le potenzialità, le<br />
abilità, gli interessi e le attitudini di ognuno, permetterà all’Equipe Multidisciplinare del<br />
Dipartimento Adulti Anziani <strong>ULSS</strong> <strong>18</strong> di predisporre un piano individualizzato di attività.<br />
Il modello di lavoro prevede l’erogazione di interventi multidisciplinari a carattere sia sociale che<br />
sanitario condotti da:<br />
Referente del Centro (a tempo pieno);<br />
Fisiatra (attività mensile);<br />
Neurologo (attività mensile);<br />
Assistente Sociale (attività settimanale);<br />
Psicologo (attività mensile);<br />
Fisiokinesiterapista (attività settimanale);<br />
Educatore Professionale (attività giornaliera);<br />
Infermiere Professionale (attività giornaliera);<br />
Addetto all’assistenza (attività giornaliera).<br />
Sono previsti:<br />
Incontri settimanali tra i professionisti e gli operatori del Centro per il monitoraggio continuo<br />
dei percorsi proposti;<br />
65
Verifiche semestrali dei Piani Personalizzati a cura dell’Equipe Multidisciplinare del<br />
dipartimento Adulti Anziani <strong>ULSS</strong> <strong>18</strong>.<br />
1.2.a 8 Settimana Tipo e orario giornaliero delle attività<br />
Dal lunedì al sabato, ogni ospite svolgerà attività educative e riabilitative previste dal Progetto<br />
Individualizzato; la domenica sarà dedicata ad uscite e/o incontri con i familiari.<br />
Ore 7.30 – 8.00 sveglia ed igiene personale<br />
Ore 8.00 – 9.00 prima colazione<br />
Ore 9.00 – 11.30 attività educative o riabilitative<br />
Ore 11.30 – 12.00 igiene personale<br />
Ore 12.00 – 13.00 pranzo<br />
Ore 13.00 – 15.00 riposo pomeridiano, relax<br />
Ore 15.00 – <strong>18</strong>.00 attività educative e animazione<br />
Ore 16.00 merenda<br />
Ore <strong>18</strong>.00 – 19.00 igiene personale<br />
Ore 19.00 – 20.00 cena<br />
Ore 20.00 – 22.00 attività ricreative e relax<br />
Ore 22.00 preparazione per la notte<br />
1.2.a.9 Risorse<br />
E’ previsto l’utilizzo di:<br />
N° 1 Psicologo Referente del Centro;<br />
N° 1 Educatore Professionale;<br />
N° 5/6 Addetti all’Assistenza;<br />
N° 1 Infermiere Professionale, al bisogno;<br />
N° 1 Fisioterapista, al bisogno.<br />
Il numero degli addetti all’assistenza può variare in base ai bisogni assistenziali dell’utenza. Le<br />
necessità assistenziali e sanitarie degli utenti saranno definite mediante il Progetto Educativo<br />
Individualizzato.<br />
1.2.a.10 Costo Retta<br />
Dai conti analitici si prevede a regime un costo retta a carico dell’utenza pari a €. 92,96.<br />
L’utente ed il nucleo familiare dovrebbero versare una quota pari a €. 71,48 a carico del Servizio<br />
Sanitario sarà versata una quota pari a €. 21,48.<br />
Per la contribuzione a carico delle famiglie verrà utilizzato il regolamento che l’<strong>Azienda</strong> <strong>ULSS</strong> <strong>18</strong><br />
ha approvato per regolamentare i contributi a acrico dell’utenza per gli accessi pronta emergenza.<br />
1.2.a.11 Rapporti con l’esterno<br />
Rapporti Con Il Comitato Famiglie<br />
I componenti del Comitato Famiglie e i singoli familiari, verranno coinvolti rispettivamente<br />
nell’organizzazione del lavoro della Comunità e nella predisposizione del Progetto<br />
Individualizzato.<br />
Rapporti Con La Reta Dei Servizi Territoriali<br />
Nella proposta tecnica si evidenziava la collaborazione in atto e che si andrà a sviluppare con<br />
l’<strong>Azienda</strong> <strong>ULSS</strong> <strong>18</strong> di Rovigo.<br />
Anche con l’Ente Locale, Comune di Rovigo, ed in particolare con il Dipartimento dell’Area alla<br />
Persona, si andranno ad approfondire i rapporti, al fine di usufruire dei Servizi Comunali quali<br />
trasporto disabili, segretariato sociale, sportello informahandicap, ecc...<br />
Rapporti Ed Integrazione Con La Realta’ Del Non Profit<br />
66
Si evidenziani i rapporti di Rete che si andranno a costruire e consolidare tramite collaborazioni e/o<br />
convenzioni con le realtà del non profit: Centro Servizi del Volontariato, Consulta dell’Handicap<br />
Provinciale e Comunale, Tavolo Territoriale del Sociale, Sportello Informahandicap, Cooperative<br />
Sociali di tipo A e B, Associazioni e comitati di volontariato e di portatori di Handicap.<br />
Rapporti Ed Integrazione Con La Comunita’ Locale<br />
Il Quartiere “Commenda”, dove la Comunità Alloggio sarà accolta, è un quartiere di Rovigo,<br />
relativamente giovane in grande espansione anche dal punto di vista della edificabilità, con un<br />
proliferare di attività culturali, sportive, e di volontariato.<br />
Si andranno perciò, con relativa facilità, ad instaurare rapporti di collaborazione e coinvolgimento<br />
al fine di rendere “aperta” la Comunità stessa.<br />
1.3 Comunità alloggio presso gli Istituti Polesani S.r.l. Ficarolo.<br />
Nell’ambito dei servizi offerti dagli Istituti Polesani di Ficarolo per la presa in carico della<br />
disabilità mentale e per le problematiche esistenziali, la comunità alloggio rappresenta il luogo di<br />
maggior potenzialità riabilitativa.<br />
La comunità alloggio persegue finalità educativo-assistenziali con il compito di integrare , o in<br />
taluni casi, sostituire il nucleo familiare garantendo protezione, tutela e salvaguardia degli utenti.<br />
Modalità di accesso<br />
La domanda di inserimento può essere proposta dalla persona stessa in stato di difficoltà, dal<br />
Tutore, da un famigliare, dall’assistente sociale interessata al caso o dal medico curante; deve<br />
essere indirizzata al Distretto Sanitario n° 2 Alto Polesine Badia Polesine dell’ <strong>Azienda</strong> <strong>ULSS</strong> <strong>18</strong>,<br />
unitamente alla valutazione multidimensionale e multiprofessionale effettuata dalla UVMD<br />
competente.<br />
I livelli di assistenza e le prestazioni erogate<br />
I servizi assicurati ad ogni singolo ospite, come da progetto individuale, si possono identificare<br />
come i seguenti:<br />
• servizio alberghiero<br />
• assistenza socio-sanitaria<br />
• riabilitazione psico-fisica, come da progetto individuale elaborato su indicazione<br />
della UVMD<br />
• attività ricreative culturali e creative di animazione, attività di socializzazione<br />
interne ed esterne alla struttura<br />
• occupazionali, motorie e psicomotorie<br />
• assistenza medica ed infermieristica diurna e notturna<br />
• assistenza psicologica<br />
• attività medico specialistica<br />
• igiene e cura della persona e del suo aspetto<br />
• aiuto nello svolgimento delle attività quotidiane<br />
• attività di logopedia e fisiocinesiterapia.<br />
La struttura è convenzionata con <strong>Azienda</strong> <strong>ULSS</strong> <strong>18</strong> in base al Decreto dal Direttore Generale n°<br />
528 del 11/07/2006, allegato n°5, parte integrante del presente atto.<br />
1.4 Comunità Alloggio Gavello: PROGETTO<br />
Destinatari<br />
Disabili adulti (legge n° 104/92) affetti da minorazioni fisiche, psichiche e/o sensoriali con gradi<br />
diversi di autonomia e autosufficienza, che non necessitano di assistenza sanitaria (medica e<br />
terapeutica) di tipo continuativo, ma che richiedono un intervento protetto e continuo.<br />
67
Disabili che non hanno più la famiglia o hanno una famiglia che non è in grado di offrire loro<br />
un’adeguata assistenza (età avanzata dei genitori, genitori scomparsi, o particolare gravità<br />
dell’handicap).<br />
Indicazione delle necessità cui esso intende rispondere<br />
L’esperienza di Laboratori ludico-ricreativi attivati all’interno del progetto “ Progetto insieme” 1 nel<br />
1997, ha portato, nel 2001, all’istituzione di un Centro Educativo Occupazionale Diurno<br />
(C.E.O.D.) nel Comune di Gavello.<br />
I rappresentanti dell’Amministrazione Comune di Gavello, delle realtà di volontariato locale ed<br />
esperti del settore in genere, si sono più volte riuniti per fare il punto della situazione sui bisogni e<br />
le esigenze di handicap.<br />
Durante questi incontri si è preso visione della mancanza di strutture e di altre possibili risposte<br />
per disabili che si trovano privi di genitori e di parenti prossimi: in tutto il territorio dell’<strong>Azienda</strong><br />
U.L.S.S. <strong>18</strong> è presente una sola struttura residenziale, un istituto per 87 posti.<br />
Dalla lettura dei bisogni del territorio è nata la volontà di realizzare una Comunità alloggio per<br />
persone disabili che non sia percepita come un istituto, come una casa separata dalle altre case, ma<br />
come luogo che ospita una comunità (gli ospiti del servizio) che vuole integrarsi in un’altra<br />
comunità (il paese).<br />
Si pensa ad una struttura come le altre case, non si propone una cosa straordinaria o rivoluzionaria,<br />
ma si vuole fare riferimento alla normalità e alla semplicità, per cui la struttura interna ed esterna<br />
della casa sarà simile a quella di tutte le altre case con spazi comuni espazi personali.<br />
Come le altre case, ma con un pizzico di particolarità che permetta agli ospiti della comunità,<br />
persone con particolari difficoltà fisiche o psichiche, di condurre un’esistenza il più possibile<br />
dignitosa e normale.<br />
Il servizio: Comunità alloggio (definizione)<br />
“E’ un servizio residenziale per adulti con disabilità, con il compito di sostituire, anche<br />
temporaneamente, il nucleo familiare, qualora sia impossibilitato o incapace di assolvere al proprio<br />
compito oppure di offrire esperienze di vita autonomia dalla famiglia”<br />
Modalità di realizzazione<br />
Il Comune di Gavello realizzerà la Comunità alloggio per adulti.<br />
Tramite accordi di programma con la Conferenza dei Sindaci e l’<strong>Azienda</strong> U.L.L.S <strong>18</strong>,<br />
l’Amministrazione Comunale pianificherà il servizio, con modalità da stabilire, per la gestione<br />
tramite una Cooperativa Sociale.<br />
Modalità di ammissione<br />
Gli utenti verranno inseriti su base di un progetto definito in UVMD della Sos Dpt Disabilità<br />
Adulta_SIL dell’<strong>Azienda</strong> U.L.L.S. <strong>18</strong>, che dopo avere esaminato le condizioni del candidato e<br />
accertato l’idoneità all’inserimento nella struttura, collabora con l’ente gestore nel programma<br />
dell’inserimento, sostenendo anche la sua famiglia.<br />
Struttura<br />
L’edificio rispetta i requisiti previsti dalla normativa vigente in termini di comunità residenziali per<br />
disabili.<br />
L’Amministrazione Comunale ha progettato una struttura capace di ospitare complessivamente 10<br />
persone disabili con i posti di pronto intervento per le situazioni che hanno le caratteristiche di<br />
1 Attivata da: Comune di Gavello, Comune di Ceregnano, Comune di Vlladose, Cooperativa Sociale “Aliante”,<br />
Cooperativa Sociale “Progetto 81” e Associazione “Agorà”<br />
68
emergenza e temporaneità previsti dalle norme vigenti, supportate costantemente da personale<br />
addetto alla cura personale dei soggetti ospiti e allo sviluppo delle loro autonomie.<br />
Metodologie<br />
La caratteristica di questo servizio risiede nella capacità di far convivere in modo vincente e<br />
sinergico ed il modello riabilitativo: il primo più sensibile alle necessità di integrazione sociale e al<br />
clima educativo, il secondo più interessato allo sviluppo e al miglioramento di abilità e capacità<br />
individuali.<br />
Per ogni individuo vengono predisposte soluzioni abitative e progetti individualizzati (PI)<br />
considerando:<br />
- le condizioni psicofisiche della persona;<br />
- i bisogni in rapporto età e al tipo di deficit;<br />
- il suo contesto familiare e sociale;<br />
- il livello di autonomia e autosufficienza;<br />
- gli obiettivi che si vogliono raggiungere;<br />
La definizione del progetto individualizzato (PI), va concordato tra Sos Dpt Disabilità Adulta-SIL<br />
l’Ente gestore (Cooperativa Sociale di tipo A), informando e coinvolgendo l’utente e suoi familiari.<br />
E’importante sottolineare la scelta di operare in modo strutturato per un progetto di vita pensato<br />
per l’individuo, insieme all’individuo.<br />
Verrà definito e adottato un sistema di valutazione e verifica di ogni singolo progetti<br />
individualizzato. Tali valutazioni serviranno e loro volta per ridefinire il PI.<br />
Diario personale<br />
E’ previsto l’utilizzo di un diario personale per ogni utente al fine di documentare la sua storia e la<br />
successiva evoluzione.<br />
Attività<br />
All’interno della Comunità si conduce un’esperienza di vita comunitaria in un ambiente<br />
effettivamente ricco ed in grado di consentire legami duraturi e validi.<br />
Le attività hanno, in prevalenza, lo scopo di offrire quotidianamente agli ospiti degli stimoli a<br />
sviluppare competenze cognitive, relazionali e sociali sia all’interno del nucleo comunitario sia<br />
all’esterno, mantenendo rapporti con l’ambiente in generale, compresa la famiglia origine (quando<br />
possibile), in un insieme di contatti e di esperienze che siano capaci di promuovere concretamente<br />
l’integrazione della comunità con il contesto sociale di appartenenza.<br />
Tipologia di attività offerte:<br />
- assistenza<br />
- animazione e socializzazione<br />
- interventi di orientamento educativo<br />
- organizzazione della quotidianità<br />
- gestione e sviluppo di autonomie e di abilità<br />
- supporto alla persona<br />
Coinvolgimento delle famiglie<br />
Si ritiene importante sostenere i rapporti con la famiglia di origine, pertanto si prevede un<br />
coinvolgimento delle stesse nelle attività proposte. Le modalità saranno definite dalle singole<br />
èquipe caso per caso valutandone l’effettiva fattibilità e adeguatezza.<br />
69
Rapporti con il territorio<br />
Si prevedono azioni, volte a realizzare rapporti di integrazione e collaborazione con i servizi sociosanitari<br />
del territorio, in particolar modo con l’<strong>Azienda</strong> U.L.S.S. <strong>18</strong>. Inoltre si sostiene l’utilizzo dei<br />
servizi per il tempo libero (centri sportivi, centri di aggregazione, cinema, teatro, associazioni,<br />
ecc.) presenti nel territorio per facilitare l’integrazione sociale del soggetto.<br />
Personale che sarà impegnato nella gestione della struttura e dei servizi<br />
Professionalità<br />
Il personale possiede le qualifiche per il ruolo svolto.<br />
Numero operatori<br />
Lo standard di personale previsto per n.10 ospiti residenti è come suddiviso:<br />
n. 5, O.T.A.<br />
n.1 Ausiliario<br />
n.1 Educatore<br />
n.1 Coordinatore<br />
Ruoli e funzioni<br />
Educatore coordinatore; Educatore; Addetto all’assistenza; Ausiliario.<br />
Le funzioni di ogni figura saranno definite di concerto con l’èquipe.<br />
Orario del personale<br />
Le Comunità funzione tutto l’arco della giornata.<br />
La presenza degli operatori sarà pianificata in base al servizio e alle necessità dei residenti, i quali<br />
durante le fasce orarie diurne si intendono impegnati in attività offerte dei Centri Diurni,<br />
inserimenti lavorativi o altro.<br />
Si ipotizza, a titolo esemplificativo, l’orario di presenza del personale nella struttura:<br />
Da lunedì a venerdì<br />
ORA N°OPERATORI<br />
ore 00:00-07:00 1 operatore<br />
ore 07:00-09:00 2 operatori<br />
ore 17:00-21:30 2 operatori<br />
ore 21:30-00:00 1 operatore<br />
Giorni festivi, sabato e domenica, periodi di chiusura dei C.E.O.D. o altro<br />
ORA N°OPERATORI<br />
ore 00:00-08:00 1 operatori<br />
ore 08:00-22:00 2 operatori<br />
ore 22:00-00:00 1 operatori<br />
L’ente gestore può avvalersi della collaborazione di:<br />
- Obiettori di coscienza e tirocinanti<br />
- Volontari<br />
- Associazionismo del territorio<br />
Finalità del servizio<br />
“Accoglienza e gestore della vita quotidiana, orientata alla tutela dell’abilità residua dell’ospite”.<br />
70
Obiettivi<br />
- favorire la realizzazione di un ambiente familiare in grado di soddisfare i bisogni primari ed<br />
affettivi degli utenti;<br />
- facilitare e sviluppare le autonomie personali, relazionali e sociali degli utenti;<br />
- promuovere l’integrazione nella comunità locale in cui è situata la struttura;<br />
- mantenere, quando è possibile, relazioni significative con il contesto di origine.<br />
1.5 Comunità Alloggio “Il Rubino”: PROGETTO<br />
Residence ‘Il Rubino” – Comunità Alloggio – Costruiamo ora il loro futuro – il progetto si amplia<br />
e si completa.<br />
Ente responsabile e gestore<br />
Gruppo “Città senza barriere” di Rovigo – ONLUS – Iscrizione regionale RO 62 (dall’anno 1995.<br />
Altri soggetti coinvolti<br />
1) Comune di Rovigo (messa a disposizione di un lotto di terreno in Via Bramante)<br />
2) Centro Studi Genesis 8studio tecnico)<br />
3) Cooperativa Sociale “L’Ora del Bradipo” (coogestore della Comunità IL DIAMANTE e<br />
del RUBINO)<br />
Ambito territoriale dell’intervento<br />
Territorio del Comune di Rovigo e dell’<strong>Azienda</strong> <strong>ULSS</strong> <strong>18</strong><br />
Obiettivo principale<br />
Completare la risposta della residenzialità per la disabilità anche grave, con una risposta anche per<br />
la nuova emergenza costituita dalle persone incidentate.<br />
Descrizione sintetica del progetto<br />
Costruzione di una seconda comunità alloggio di n°6 posti letto, vicino al IL DIAMANTE di<br />
Rovigo, al fine di completare la risposta di residenzialità del Comune di Rovigo, Comune<br />
capoluogo con oltre 50.000 abitanti;<br />
completare la risposta sia per quanto riguarda l’handicap fisico grave (incidentati);<br />
rispondere all’esigenza di “protezione” di coppie disabili;<br />
utilizzare servizi e/o personale della Comunità IL DIAMANTE e/o della Casa di Riposo per<br />
Anziani “IRAS-Casa Serena”<br />
Target di utenza<br />
Disabili incidentati e coppie di persone disabili.<br />
Fonti di finanziamento<br />
Regione Veneto, Provincia di Rovigo, Fondazioni, privati, raccolta fondi e autofinanziamento da<br />
parte del Gruppo propositore.<br />
1.6 Fabbisogno di residenzialità teorico<br />
Il fabbisogno teorico per l’<strong>Azienda</strong> <strong>ULSS</strong> <strong>18</strong> risultante dal parametro regionale pari allo 0.7 per<br />
mille applicato alla popolazione residente al 31 dicembre dell’anno precedente è di N° 120<br />
impegnative.<br />
71
1.7 Fabbisogno di residenzialità rilevato<br />
Il fabbisogno annuo di residenzialità territoriale attualmente rilevato è rappresentato dalla<br />
seguente tabella.<br />
Tabella n° 19: Istituzioni che ospitano persone disabili provenienti dal territorio dell’<strong>Azienda</strong> Ulss<br />
<strong>18</strong>.<br />
ISTITUZIONI<br />
PRESENTI<br />
TERRITORIO<br />
<strong>ULSS</strong> <strong>18</strong><br />
Casa "Sacra<br />
Famiglia"<br />
Fratta Pol.<br />
Comunità<br />
Residenziale<br />
"Il Diamante"<br />
Rovigo<br />
Istituti<br />
Polesani<br />
Ficarolo RO<br />
Comunità<br />
Alloggio<br />
POSTI<br />
ACCREDITATI<br />
ISTITUZIONI TERRITORIO ULLS <strong>18</strong><br />
ED ESTERNE<br />
POSTI OCCUPATI<br />
RESIDENTI<br />
<strong>ULSS</strong> <strong>18</strong><br />
Retta<br />
intensiva<br />
Retta Comunità<br />
Media Alloggio<br />
POSTI<br />
OCCUPATI<br />
RESIDENTI<br />
ALTRE<br />
<strong>ULSS</strong><br />
72 0 25 0 47<br />
10 0 0 0 0<br />
ISTITUZIONI<br />
FUORI<br />
TERRITORIO<br />
<strong>ULSS</strong> <strong>18</strong><br />
Costante "Gris"<br />
Mogliano veneto<br />
Opera<br />
provvidenza<br />
S. Antonio<br />
sarmeola di<br />
Rubano PD<br />
Istituto<br />
Palazzolo<br />
Rosà VI<br />
72<br />
OSPITI<br />
PROVENIENTI<br />
TERRITORIO<br />
<strong>ULSS</strong> <strong>18</strong><br />
Retta<br />
intensiva<br />
Retta<br />
Media<br />
Retta<br />
DGR<br />
243/05<br />
0 0 3<br />
0 3 0<br />
0 1 0<br />
8 0 7 1 0 Camposanpiero 0 1 0<br />
Totale 90 32 1 47 0 5 3<br />
Per quanto riguarda le persone che risultano provenienti per residenza dal territorio dell’<strong>Azienda</strong><br />
<strong>ULSS</strong> <strong>18</strong> e che attualmente sono accolte nelle grandi strutture (vedi tabella precedente), si prevede<br />
di procedere con la ri-valutazione tramite l’UVMD al fine di predisporre progetti personalizzati<br />
che, con i dovuti tempi e modalità, permettano, ove possibile, l’accoglienza in servizi residenziali<br />
del territorio dell’<strong>Azienda</strong> <strong>ULSS</strong> <strong>18</strong>.<br />
L’UVMD sarà composta da operatori della Sos Dpt Disabilità Adulta-SIL dell’<strong>Azienda</strong> Ulss <strong>18</strong>,<br />
dal MMG e operatori individuati dalla grande struttura e Assistente Sociale del comune di<br />
provenienza.<br />
La possibilità per le persone con disabilità accolte nelle grandi strutture di essere inserite in servizi<br />
residenziali del territorio dell’<strong>Azienda</strong> <strong>ULSS</strong> <strong>18</strong>, verrà valutata secondo i seguenti criteri:<br />
- età della persona disabile;<br />
- da quanto tempo la persona disabile è inserita nella grande struttura;<br />
- presenza di risorse familiari;
- presenza di risorse del territorio e loro compatibilità con la patologia della persona disabile.<br />
1.8 Ricognizione sul possibile bisogno di residenzialità degli assistiti con un progetto<br />
personalizzato attivo nell’area della domiciliarità.<br />
La stretta connessione esistente nell’Area della Disabilità tra sistema della domiciliarità e sistema<br />
della residenzialità, permette una valutazione del possibile bisogno di residenzialità degli assistiti<br />
che attualmente fruiscono di un progetto personalizzato attivo all’interno dell’area della<br />
domiciliarità.<br />
Per calcolare il possibile bisogno di residenzialità si è provveduto a fare un’indagine sull’età:<br />
1) dei genitori degli assistiti attualmente inseriti nei centri diurni per disabili dell’<strong>Azienda</strong>;<br />
Grafico n° 3: N° genitori degli assistiti inseriti nei servizi diurni suddivisi per fasce d’età<br />
22<br />
32<br />
età<br />
< 60<br />
29<br />
26<br />
età<br />
60/70 anni<br />
Età genitori utenti Ceod<br />
23 23<br />
età<br />
70/80 anni<br />
4<br />
6<br />
età<br />
> 80 anni<br />
41<br />
26<br />
deceduti<br />
Maschi<br />
Femmine<br />
73
Grafico n°4: N° e percentuale dei genitori degli assistiti inseriti nei servizi diurni suddivisi per<br />
fasce d’età.<br />
60<br />
50<br />
40<br />
30<br />
20<br />
10<br />
0<br />
54<br />
32,73<br />
età<br />
< 60<br />
Percentuale età genitori utenti Ceod<br />
55<br />
33,33<br />
età<br />
60/70 anni<br />
46<br />
27,88<br />
età<br />
70/80 anni<br />
10 6,06<br />
età<br />
> 80 anni<br />
Considerato che gli assistiti attualmente inseriti nei centri diurni per disabili sono N° 116, dal<br />
grafico si può rilevare che:<br />
1) la percentuale di genitori con un’età inferiore ai 60 anni, pur comprendendo una fascia di età<br />
nettamente più estesa ( 46-59), è sovrapponibile alle due categorie successive;<br />
2) i genitori tra i 60 e i 80 anni sono il 61,21% del totale dei genitori viventi;<br />
3) i familiari di utenti con età superiore agli 80 anni sono il 6,06 % del totale dei genitori viventi.<br />
Come si evince dai dati riportati nelle tabelle, più della metà dei familiari degli assistiti inseriti<br />
presso i centri diurni per disabili è nella fascia d’età tra i 60 e gli 80 anni; questo dato non può<br />
essere trascurato ai fini di una valutazione del bisogno di residenzialità in quanto quest’ultimo può<br />
legarsi sia alla mancanza dei genitori che alle difficoltà che i genitori stessi possono incontrare con<br />
l’aumentare della loro età nella gestione del carico assistenziale dei loro congiunti. Da questo<br />
punto di vista diventa particolarmente rilevante che il 6,06% dei familiari superi gli 80 anni.<br />
Dall’analisi dei dati è inoltre emerso che 17 assistiti sono orfani di entrambi i genitori e sono<br />
seguiti da fratelli e/o sorelle, mentre 34 utenti vivono con un solo genitore.<br />
2) dei familiari degli assistiti attualmente titolari di un progetto ai sensi della L.162/98, o Vita<br />
Indipendente o L. 284/98.<br />
74<br />
Totali<br />
percentuale
Grafico n° 5: situazione familiare degli assistiti con un progetto personalizzato ai sensi della<br />
L.162/98- Piano Personalizzato, loro coniugi e familiari.<br />
SITUAZIONE FAMILIARE<br />
0%<br />
25%<br />
Grafico n° 6: tipologia dell’handicap degli assistiti con un progetto personalizzato ai sensi della<br />
L.162/98- Piano Personalizzato, loro coniugi e familiari.<br />
65%<br />
5%<br />
70%<br />
Tipologia dell'handicap<br />
Handicap<br />
Congenito<br />
Persone che<br />
vivono sole<br />
Persone che<br />
vivono in famiglia<br />
Persone<br />
che vivono<br />
con 1 genitore<br />
Persone<br />
che vivono<br />
con 1 familiare<br />
Handicap<br />
Acquisito<br />
35%<br />
75
Dai dati si evince che un ulteriore 30% delle situazioni seguite con interventi ai sensi della Legge<br />
162/98- Piani Personalizzati, si presentano a rischio rispetto ad un bisogno di residenzialità.<br />
2. Le modalità di accesso<br />
L’accesso ai servizi residenziali avviene a seguito della valutazione effettuata dall’UVMD del<br />
Distretto di residenza della persona con disabilità. L’UVMD, composta secondo le modalità<br />
previste dal presente provvedimento, approva il progetto individuale, in relazione al quale viene<br />
individuata la tipologia di struttura meglio rispondente ai bisogni della persona con disabilità e<br />
definito il livello della quota di rilievo sanitario assegnata all’impegnativa di residenzialità.<br />
La valutazione viene svolta secondo le modalità già indicate nel presente Piano.<br />
Il Distretto che governa il Servizio UVMD, ancorché le stesse possono essere istruite dai servizi<br />
competenti, attiva il registro unico per la residenzialità delle persone disabili e gestisce la<br />
graduatoria stabilita secondo i punteggi emersi dalla valutazione UVMD. L’<strong>Azienda</strong> <strong>ULSS</strong><br />
provvederà a predisporre il regolamento sulle procedure di accesso per le persone disabili alle<br />
strutture residenziali; tale regolamento dovrà prevedere le priorità di accesso, con particolare<br />
attenzione ai criteri riferiti all’accoglienza di persone disabili non residenti nel territorio<br />
dell’<strong>Azienda</strong> <strong>ULSS</strong> <strong>18</strong>.<br />
3. L’impegnativa di residenzialità<br />
L’impegnativa di residenzialità è il titolo rilasciato dall’<strong>Azienda</strong> <strong>ULSS</strong> al cittadino residente che<br />
deve accedere alle prestazioni rese nei servizi residenziali della Regione Veneto, accreditati ai<br />
sensi della LR 22/02 e, nelle more della sua attuazione, oggi convenzionati secondo la normativa<br />
vigente.<br />
L’impegnativa di residenzialità non può essere utilizzata nei servizi non convenzionati secondo la<br />
normativa vigente o sprovvisti di accreditamento ai sensi della L.R. 22/02.<br />
L’assegnazione delle impegnative di residenzialità all’ <strong>Azienda</strong> <strong>ULSS</strong> avviene con apposito<br />
provvedimento della Giunta Regionale nel rispetto delle disponibilità di bilancio. L’<strong>Azienda</strong> <strong>ULSS</strong><br />
emette le impegnative di residenzialità nel limite massimo delle impegnative annuo equivalente<br />
assegnato dalla programmazione regionale.<br />
Il titolare dell’impegnativa è la persona con disabilità. Il valore dell’impegnativa si attiva a favore<br />
del servizio residenziale prescelto dalla data effettiva di accoglienza.<br />
4. I livelli di assistenza<br />
Come previsto dalle DGR 2473/04 e 2501/04, le unità di offerta qualificate come nuclei di RSA e<br />
Comunità residenziale per disabili in situazione di gravità erogano prestazioni di assistenza sociosanitaria<br />
che vengono definiti di media intensità o di secondo livello mentre le unità di offerta<br />
qualificate come comunità alloggio erogano prestazioni di assistenza sociosanitaria che vengono<br />
definiti di intensità minima o di primo livello; le unità di offerta si caratterizzano per standard<br />
organizzativi e strutturali diversi che vengono richiesti per il rilascio dell’autorizzazione<br />
all’esercizio e all’accreditamento.<br />
L’entità del contributo di rilievo sanitario relativo alle impegnative di residenzialità per l’accesso ai<br />
servizi di primo e secondo livello viene definito annualmente con apposito provvedimento della<br />
Giunta Regionale, al quale il presente Piano si atterrà.<br />
Come già stabilito dalla DGR 1414/06, alle persone con disabilità e in condizione di gravità, per le<br />
quali l’UVMD abbia approvato ed autorizzato un progetto individuale di assistenza l’<strong>Azienda</strong><br />
<strong>ULSS</strong> è autorizzata a riconoscere la quota di rilievo sanitario di secondo livello, anche nelle<br />
comunità alloggio autorizzate all’esercizio secondo la normativa vigente, per le quali viene<br />
accertata l’erogazione di prestazioni socio-sanitarie di intensità e standard previsti per le strutture<br />
qualificate come RSA e Comunità residenziale riabilitativa.<br />
76
5. La sostenibilità dei costi e la retta media<br />
Il presente Piano si impegna ad adottare quanto previsto dai provvedimenti che la Giunta<br />
Regionale emanerà rispettivamente ai criteri per la determinazione dei parametri minimi e massimi<br />
delle rette giornaliere, in relazione agli standard organizzativi e gestionali per singola tipologia di<br />
unità di offerta e allo schema tipo di convenzione per regolamentare i rapporti tra enti gestori e<br />
<strong>Azienda</strong> Ulss.<br />
77
QUINTA PARTE<br />
→ Il sistema informativo<br />
→ I risultati attesi<br />
→ Le risorse<br />
78
Il Sistema Informativo<br />
Attualmente è presente nell’<strong>Azienda</strong> <strong>ULSS</strong> <strong>18</strong> un software “Sistema Informativo Assistenza<br />
Primaria (SIAP)” per la rilevazione e l’analisi dei dati dei Servizi Socio-Sanitari Distrettuali.<br />
Il programma è stato avviato dall’anno 2005, insieme all’<strong>Azienda</strong> <strong>ULSS</strong> 19 di Adria, per le aree<br />
della disabilità infantile e l’area della disabilità adulta.<br />
Azioni realizzate e in costante aggiornamento :<br />
Formazione congiunta degli operatori dell’età evolutiva e dell’età adulta delle due Aziende<br />
all’utilizzo del programma da parte della ditta appaltatrice S.O.I.V.E., che ha comportato<br />
l’impegno di individuare omogenee prestazioni, attività, dati gestionali da inserire nel<br />
programma per entrambe le Aziende.<br />
Formazione all’utilizzo del programma di operatori rappresentativi di tutti i servizi delle SOS<br />
da parte dei operatori formati con la ditta S.O.I.V.E.<br />
Ciascuna <strong>Azienda</strong> ha proceduto poi al caricamento dei propri dati di attività, in particolar modo per<br />
l’età adulta dell’<strong>Azienda</strong> <strong>ULSS</strong> <strong>18</strong> si è proceduto come segue:<br />
Caricamento di tutti i dati di attività riguardanti gli assistiti dei Centri Diurni a partire dal 1<br />
gennaio 2005.<br />
Aggiornamento mensile dei dati caricati, con l’ulteriore coinvolgimento dei restanti 46<br />
operatori dei Centro Diurni<br />
Caricamento di tutti i dati di attività riguardanti gli assistiti del Servizio di Integrazione<br />
Lavorativa degli ultimi sei mesi del 2005 e poi di tutto il 2006<br />
Compilazione della scheda finanziaria desunta dal programma per ogni singolo utente,<br />
necessaria al proseguimento dei progetti stessi.<br />
Aggiornamento mensile dei dati relativi ai programmi di Integrazione Lavorativa in atto.<br />
Fase iniziale di caricamento delle schede SVAMA a partire da novembre 2006.<br />
Proposte continue da parte degli operatori che utilizzano il programma sia alla ditta che agli<br />
amministratori di sistema per migliorare i flussi informativi.<br />
I Risultati Attesi<br />
Il Piano Locale della Disabilità prevede il perseguimento dei seguenti risultati:<br />
b) continuità rispetto allo standard attuale dei servizi e prestazioni, in termini di<br />
tipologie di intervento, di risorse impegnate, utenti presi in carico, interventi<br />
effettuati;<br />
c) ampliamento della gamma di offerta dei servizi per le persone disabili;<br />
d) incremento dello standard attuale dei servizi e prestazioni che risultino al di sotto<br />
della media regionale per quanto riguarda utenti presi in carico e interventi<br />
effettuati.<br />
Sono inoltre indicatori di struttura e di risultato, da mettere in rapporto al bisogno espresso dalle<br />
persone con disabilità e da rilevarsi tramite il sistema informativo dell’Area Disabilità:<br />
− n° di operatori, per tipologia di qualifica professionale;<br />
− n° di operatori, per tipologia di servizio;<br />
− n° di utenti, per tipologia di prestazione/servizio;<br />
− n° di prestazioni, per tipologia di intervento;<br />
− le risorse economiche impiegate, a livello complessivo e di singola tipologia di<br />
intervento;<br />
− N° di risposte per tipologia di prestazione;<br />
79
− N° Progetti Individuali definiti in Equipe Multiprofessionale;<br />
− N° UVMD<br />
− N° di operatori suddivisi per tipologia di professionale coinvolti nelle UVMD;<br />
− Protocolli con l’Area Anziani e con i Servizi Riabilitativi e Neurologici.<br />
Le risorse<br />
Tabella n. 20 Costi servizio assistenza domiciliare anno 2005<br />
ENTE EROGATORE<br />
(Comune o altro Ente<br />
delegato)<br />
COSTI SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE<br />
ATTIVITA' ANNO 2005<br />
NUMERO OPERATORI<br />
EQUIVALENTI<br />
DEDICATI ALL'ASSITENZA<br />
COSTO OPERATORI<br />
DEDICATI ALL'ASSISTENZA<br />
DOMICILIARE<br />
OPER. ASS. ASS.SOC. OPER. ASS. ASS.SOC.<br />
1 2 3 4 5<br />
Badia Polesine 0,81 1,00 € 17.024,00 € 20.443,00<br />
Bagnolo Po 0,50 0,06 € 12.991,00 € 1.785,00<br />
Bergantino 0,83 0,12 € 21.302,00 € 3.555,00<br />
Boara Pisani 1,00 0,26 € 29.995,00 € 8.356,00<br />
Calto 0,61 0,09 € 15.107,00 € 2.515,00<br />
Canaro 1,00 0,05 € 25.220,00 € 1.649,00<br />
Canda* 0,417 0,111 € 10.514,00 € 2.519,00<br />
Castelguglielmo 0,50 0,12 € 8.362,00 € 2.793,00<br />
Castlmassa 1,25 0,42 € 25.082,00 € 12.615,00<br />
Castelnuovo Bariano 0,88 0,11 € 21.524,00 € 2.358,00<br />
Ceneselli 0,28 0,14 € 8.468,00 € 3.687,00<br />
Ceregnano 1,00 0,09 € 9.941,00 € 6.788,00<br />
Costa di Rovigo 0,64 0,04 € 16.543,00 € 960,00<br />
Ficarolo* 0,20 0,15 € 4.894,00 € 5.000,00<br />
Fiesso Umbertiano 0,72 0,22 € <strong>18</strong>.138,00 € 6.466,00<br />
Fratta Polesine* 0,10 0,10 € 2.600,00 € 3.011,00<br />
Gaiba 0,17 0,04 € 2.889,00 € 1.<strong>18</strong>9,00<br />
Gavello 0,61 0,22 € 15.572,00 € 2.538,00<br />
Ghiacciano con Bar.lla 1,00 0,33 € 19.917,00 € 13.874,00<br />
Lendinara 2,00 0,22 € 57.608,00 € 6.445,00<br />
Lusia 0,722 0,111 € 13.686,00 € 3.230,00<br />
Melara 0,55 0,11 € 11.293,00 € 3.332,00<br />
occhiobello 2,00 0,61 € 52.051,00 € <strong>18</strong>.552,00<br />
Pincara* 0,55 0,26 € 13.838,00 € 1.070,00<br />
Salara* 1,00 0,00 € 25.368,00 € 389,00<br />
San Bellino 0,38 0,03 € 7.654,00 € 1.026,00<br />
San Martino di Venezze 1,11 0,30 € 27.455,00 € 9.082,00<br />
Stienta 1,33 0,22 € 30.064,00 € 6.532,00<br />
Trecenta 1,00 0,07 € 30.109,00 € 2.059,00<br />
Villadose 1,00 0,20 € 25.448,00 € 6.230,00<br />
Villanova del Ghebbo 1,00 0,06 € 16.6<strong>18</strong>,00 € 2.904,00<br />
Villanova Marchesana<br />
UNIONE DEI COMUNI<br />
0,42 0,07 € 10.059,00 € 1.973,00<br />
DELL'ERIDANO 1,30 0,38 € 34.464,00 € 11.677,00<br />
Bosaro 0,27 0,05 € 7.144,00 € 1.692,00<br />
Crespino 0,27 0,11 € 7.554,00 € 3.131,00<br />
Guarda Veneta 0,02 0,01 € 574,00 € 212,00<br />
Polesella 0,41 0,16 € 10.436,00 € 5.076,00<br />
Pontecchio Polesine<br />
<strong>ULSS</strong> <strong>18</strong><br />
0,33 0,05 € 8.756,00 € 1.566,00<br />
Aruà Polesine 0,43 0,10 € 10.791,00 € 3.338,00<br />
Rovigo 10,40 2,26 € 261.555,00 € 72.663,00<br />
Rovigo pre minore* 1,68 0,015 € 41.997,00 € 412,00<br />
Villamarzana 0,19 0,06 € 4.674,00 € 1.999,00<br />
Frassinelle Polesine* 0,31 0,06 € 7.821,00 € 1.613,00<br />
ADI - E 2,35 1,32 € 59.457,00 € 44.527,00<br />
ADI - E minore 1,07 0,015 € 31.481,00 € 412,00<br />
80
Tabella n. 21 Risorse finanziarie – Anno 2005<br />
SERVIZI<br />
Assistenza<br />
Domiciliare<br />
Assistenza Scolastica<br />
Servizi Diurni<br />
SIL<br />
Multimediale<br />
CER<br />
ADI Minore<br />
Soggiorni<br />
Nuoto<br />
Legge 162/98<br />
TOTALE<br />
VEDI TABELLA N.<br />
20<br />
337.593,70<br />
2.207.868,27<br />
908.500,64<br />
72.158,27<br />
449.029,22<br />
75.563,00<br />
30383,00<br />
finanziamento<br />
Regionale<br />
71.379,10<br />
314.229,21<br />
finanziamento<br />
Regionale<br />
SOCIALE<br />
337.593,70<br />
971.251,69<br />
659.347,91<br />
72.158,27<br />
175.200,33<br />
43.071,00 da alcuni<br />
comuni<br />
71.379,10 da alcuni<br />
comuni<br />
SANITARIO<br />
113.2308,99<br />
242.101,27<br />
248.828,90<br />
32.492,00<br />
Le tabelle n. 20 e n. 21 riportano le risorse finanziarie che i singoli Enti comunali e l’<strong>Azienda</strong> Ulss<br />
<strong>18</strong> hanno messo a disposizione nell’ anno 2005 per realizzare le attività e i servizi inseriti nel Piano<br />
Locale della Disabilità.<br />
81
<strong>PIANO</strong> <strong>LOCALE</strong> <strong>DELLA</strong> DISABILITA’<br />
ALLEGATO 1: VADEMECUM U.V.M.D.<br />
ALLEGATI<br />
ALLEGATO 2: DELIBERA N° 207/07 APPROVAZIONE REGOLAMENTO CENTRI<br />
EDUCATIVI OCCUPAZIONALI DIURNI.<br />
ALLEGATO 3 : DELIBERA N° 774/06 PROCEDURE PER L’AUTORIZZAZIONE<br />
ALL’INSERIMENTO DI PERSONE DISABILI IN STRUTTURE SEMIRESIDENZIALI<br />
(CEOD) ESTERNE AL TERRITORIO DELL’AZIENDA <strong>ULSS</strong> <strong>18</strong>.<br />
ALLEGATO 4: GRIGLIA DI VALUTAZIONE GRAVITA’ E SOSTEGNO FAMILIARE.<br />
ALLEGATO 5: DELIBERA N° 528/06 APPROVAZIONE CONVENZIONE CON GLI<br />
ISTITUTI POLESANI S.r.l. PER LA GESTIONE <strong>DELLA</strong> COMUNITA’ ALLOGGIO.<br />
82
A cura di<br />
Referente Piano Locale Disabilità<br />
Responsabile Sos Dpt Disabilità Adulta-SIL Emma Zorzato<br />
Psicologo Sos Dpt Disabilità Adulta-SIL<br />
Collaboratore Referente Piano Locale Disabilità Raffaella Bisi<br />
83