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C'erano una volta i re_05.indd - SST

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FITTANTE -<br />

ANKERST<br />

Olimpiadi<br />

Manila 1992<br />

1.d4 Cf6 2.c4 e6<br />

3.Cf3 b6 4.Cc3 Ab7<br />

5.e3 Ae7 6.Ad3 d6<br />

7.0–0 c5 8.b3 0–0<br />

9.Ab2 Dd7 10.De2<br />

Cc6 11.Tad1 cd4<br />

12.ed4 d5 13.Ce5 Dd8<br />

14.Tfe1 Tc8 15.cd5<br />

Cd5 16.Cd5 Dd5<br />

17.Ae4 Da5 18.Cc6<br />

Ac6 19.d5 ed5 20.Dg4<br />

Ag5 21.Dg5 f6 22.Ad5<br />

Rh8 23.Dd2 1–0<br />

44<br />

Regine e <strong>re</strong>ginette<br />

La p<strong>re</strong>senza femminile non era mai stata il punto forte della Sst, non diversamente da<br />

come andavano le cose nelle alt<strong>re</strong> città, negli altri circoli. Non è questa la sede per<br />

pronunciarsi su che cosa non funzioni, nei rapporti fra gli scacchi e <strong>una</strong> metà abbondante<br />

del gene<strong>re</strong> umano. Fatto sta che da quella lontana meteora torinese del 1911, la<br />

contessa Fossati, molta acqua è dovuta passa<strong>re</strong> sotto i ponti del Po prima di imbattersi<br />

nelle gesta di alt<strong>re</strong> scacchiste. Occor<strong>re</strong> vola<strong>re</strong> al 1972, quando in un match <strong>re</strong>gionale<br />

Piemonte-Lombardia, giocato a Moncalvo, la squadra di casa potè sbilancia<strong>re</strong> il risultato<br />

di parità maturato sulle 26 scacchie<strong>re</strong> maschili, grazie a un pe<strong>re</strong>ntorio 4.5 a 0.5 su<br />

cinque debuttanti scacchie<strong>re</strong> femminili. Di quelle temerarie signo<strong>re</strong> non si conservano<br />

che i f<strong>re</strong>ddi cognomi: Arato, Canuto, Gramaglia, Santo e Tonolini.<br />

L’esperimento non fu ripetuto, e bisognò attende<strong>re</strong> un’altra decina d’anni. Poi, alla Sst<br />

arrivò Giuliana Fittante. Medico, fidanzata e poi sposa di Umberto Scotti, Giuliana è<br />

salita sul trono dello scacchismo femminile italiano con <strong>una</strong> marcia <strong>re</strong>gola<strong>re</strong> e implacabile.<br />

Campionessa nazionale nel ’90 e nuovamente nel 2000, olimpionica nell’84 a<br />

Salonicco, nel ’92 a Manila e nel ’98 a Elista, ha giocato due volte gli Europei femminili<br />

e <strong>una</strong> <strong>volta</strong> lo Zonale. Ma l’alloro più p<strong>re</strong>stigioso è fiorito nel ’98 con la promozione,<br />

prima e unica scacchista italiana, a Maestro Fide.<br />

Per un lungo tratto del cammino, l’ha accompagnata l’amica e avversaria Franca Piano:<br />

arrivata alla Prima categoria nazionale, è stata strappata agli scacchi e alla vita nel ’98<br />

da un male improvviso e irrimediabile.<br />

Nell’86, la Sst ha poi conosciuto <strong>una</strong> bimba con le t<strong>re</strong>cce, che a 10 anni già studiava<br />

seria seria, allieva di Spartaco Sarno. Era Veronica De Antoni, <strong>una</strong> sicura promessa che<br />

sulla scacchiera ha ballato, però, quattro soli anni. Nel ’90, promossa Candidato Maestro,<br />

olimpionica con l’Italia a Novi Sad e insignita dalla Fsi del p<strong>re</strong>mio “Gioacchino<br />

G<strong>re</strong>co”, lasciava l’attività per consacrarsi al Liceo Scientifico.<br />

Ma il vuoto lasciato da Veronica è stato rapidamente riempito da Tiziana Barbiso: alla Sst<br />

dal ’93, a 13 anni, allieva assidua dei corsi interni, Tiziana è stata Campionessa italiana<br />

Under 16 nel ’96, Under 20 nel ’97, Under 18 nel ’98; Campionessa femminile lampo<br />

nel ’97; olimpionica a Elista nel ’98. Ha giocato due edizioni degli Europei giovanili<br />

e due edizioni dei Mondiali. Dal 1999 è Candidato Maestro.<br />

Infine, un giorno del ’92 Spartaco Sarno p<strong>re</strong>sentò al circolo <strong>una</strong> vera Regina degli<br />

scacchi. Una Regina esile e bionda, che veniva da Kiev e che aveva conosciuto al

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