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Una doverosa p<strong>re</strong>messa<br />

C’erano <strong>una</strong> <strong>volta</strong> i Re. Il “piccolo Re” di casa Savoia, Vittorio Emanuele III, sotto<br />

il cui <strong>re</strong>gno la Società Scacchistica Torinese venne al mondo. I Re leggendari della<br />

scacchiera, che di quando in quando scendevano fino a Torino, in visita ai loro virtuali<br />

possedimenti scacchistici: Siegbert Tarrasch, Aleksandr Alechin, e in tempi più prossimi<br />

Vassili Smyslov, Boris Spasski, Anatoli Karpov. E naturalmente il Re bianco e il Re<br />

nero, che ogni giorno, in ogni partita che comincia, si sfidano nell’eterna battaglia la<br />

cui posta in gioco è la morte di uno dei due.<br />

Questa piccola storia della Società Scacchistica Torinese nasce per accompagna<strong>re</strong> affettuosamente<br />

il novantesimo anniversario della fondazione. E’ sembrato che potesse<br />

inte<strong>re</strong>ssa<strong>re</strong>, a ciascuno di quanti ne hanno condiviso il cammino per un b<strong>re</strong>ve o lungo<br />

tratto, ritrova<strong>re</strong> qualche memoria, scopri<strong>re</strong> qualche radice. Lo sforzo, nella pur rapida<br />

ricostruzione, è stato quello di esse<strong>re</strong> p<strong>re</strong>cisi e attendibili.<br />

Com’è giusto che sia nel racconto di <strong>una</strong> storia collettiva, il lib<strong>re</strong>tto è debito<strong>re</strong> dei contributi<br />

di molte persone. Innanzitutto le fonti scritte: il testo di riferimento non poteva<br />

che esse<strong>re</strong> A. CHICCO – A. ROSINO, Storia degli scacchi in Italia, Marsilio 1990, che<br />

per la serietà scientifica e la vastità documentale abbiamo largamente saccheggiato. Di<br />

grande utilità, per le biografie di numerosi personaggi, è stato A. CHICCO – G. POR-<br />

RECA, Dizionario enciclopedico degli scacchi, Mursia 1971. Per i riferimenti alla vita<br />

torinese di inizio secolo, siamo ricorsi a A. LOSTIA, Storia di Torino, Newton Compton<br />

1988. Assolutamente fondamentale la collezione completa de “L’Italia scacchistica”, la<br />

storica rivista degli scacchi fondata da A. BATORI e S. ROSSELLI del TURCO. Infine<br />

vanno citati gli scritti di A. ZICHICHI su Esteban Canal e di A. ROSINO su Eugenio<br />

Szabados.<br />

Le fonti orali sono state molte e di vario spesso<strong>re</strong>. Teniamo a ricorda<strong>re</strong> soprattutto i<br />

nostri soci Mario Pistone e Piergiorgio Battaggia, per il periodo del secondo dopoguerra<br />

fino agli anni Sessanta; Gianmaria Tani, per la parte <strong>re</strong>lativa al gioco per corrispondenza;<br />

Piero Lionetti, per l’attività giovanile. Uno speciale ringraziamento va al Grande Maestro<br />

Enrico Paoli, che ha offerto la sua disponibilità e i suoi ricordi, da monumento qual è<br />

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