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Febbraio 2009 - Anno 5 - Università degli Studi di Torino

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febbraio ‘09<br />

Militanti? No, siamo linker<br />

I<br />

giovani <strong>di</strong> oggi sono quelli che io<br />

defi nisco i linker people, hanno tra i<br />

18 e i 35 anni, vivono la con<strong>di</strong>zione<br />

urbana come un insieme <strong>di</strong> stimoli<br />

e amano sperimentare nuovi comportamenti<br />

e mode. Per loro ogni <strong>di</strong>visione<br />

tra destra e sinistra non ha più senso». È<br />

questo il quadro che <strong>di</strong>pinge Francesco<br />

Morace (nella foto a sinistra), sociologo,<br />

scrittore, giornalista e presidente <strong>di</strong> un<br />

istituto <strong>di</strong> ricerca e consulenza strategica,<br />

il Future Concept Lab.<br />

Che cosa caratterizza questi giovani?<br />

«Le nuove generazioni sono più <strong>di</strong>sincantate,<br />

attente e informate. E sognano<br />

meno. Hanno inoltre dei valori e si impegnano<br />

nella vita sociale facendo ad<br />

esempio del volontariato, ma rimangono<br />

giustamente lontani da visioni del<br />

mondo <strong>di</strong> tipo schematico. Cercano <strong>di</strong><br />

essere carismatici, cre<strong>di</strong>bili, <strong>di</strong> esporsi<br />

senza paternalismi, giocando alla pari».<br />

In che modo? «Hanno <strong>degli</strong> strumen-<br />

3<br />

ti <strong>di</strong>versi da usare e che usano, come il<br />

web e i link più insoliti».<br />

Si può dunque<br />

ancora parlare <strong>di</strong><br />

un’iconografi a legata<br />

alla destra e<br />

una alla sinistra?<br />

«No, destra e sinistra<br />

non sono più<br />

riconoscibili, non<br />

è più possibile <strong>di</strong>stinguerel’appartenenza<br />

in base ad<br />

esempio al modo <strong>di</strong><br />

vestire. E in questo<br />

senso è una grande<br />

libertà conquistata nel tempo», continua<br />

Morace.<br />

«Per capire se l’Italia sia un Paese <strong>di</strong> de-<br />

stra o <strong>di</strong> sinistra è necessario prima fare<br />

una <strong>di</strong>stinzione tra valori e comportamenti.<br />

La <strong>di</strong>fferenza<br />

tra destra e sinistra<br />

dal punto <strong>di</strong> vista<br />

dei valori fondativi<br />

ha qualcosa che si<br />

tende a <strong>di</strong>menticare.<br />

I valori sono<br />

della sinistra europea<br />

e americana:<br />

sostenibilità, <strong>di</strong>ritti<br />

civili, appartenenza<br />

<strong>di</strong> genere, <strong>di</strong>fesa dei<br />

più deboli. Il problema<br />

della sinistra è<br />

che i comportamenti derivati da questi<br />

valori non sono all’altezza dei tempi. Così<br />

si sono affermate delle pratiche ispira-<br />

Da Bobbio a Revelli, orientarsi con un libro<br />

Destra e sinistra: una <strong>di</strong>stinzione dai confi ni<br />

labili. Almeno oggi, all’indomani del crollo<br />

delle ideologie forti. Come orientarsi? Un<br />

libro fondamentale è quello <strong>di</strong> Norberto<br />

Bobbio “Destra e sinistra. Ragioni e signifi cati<br />

<strong>di</strong> una <strong>di</strong>stinzione politica”, e<strong>di</strong>to da Donzelli<br />

nel 1994 e poi ristampato varie volte. Imprescin<strong>di</strong>bile<br />

pure “Sinistra destra. L’identità<br />

smarrita” <strong>di</strong> Marco Revelli, Laterza 2004, che<br />

ripercorre la natura e la storia dei concetti <strong>di</strong><br />

destra e sinistra, dalla loro origini, con la Rivoluzione<br />

Francese e la nascita della modernità<br />

in politica, a oggi, scavando nella molteplicità<br />

<strong>di</strong> signifi cati e <strong>di</strong> simbolismi che ne stanno<br />

alla ra<strong>di</strong>ce.<br />

Per quanto riguarda l’attualità politica italiana<br />

risulta particolarmente nutrita la bibliografi<br />

a sulla sinistra. Tanti gli intellettuali che<br />

si interrogano sulla morte della sinistra, come<br />

si evince dai titoli. Da “Eutanasia della sinistra”<br />

<strong>di</strong> Riccardo Barenghi (Fazi, 2008) a “Sinistrati.<br />

Storia sentimentale <strong>di</strong> una catastrofe<br />

politica” <strong>di</strong> Edmondo Berselli (Mondadori,<br />

2008) e ancora “Senza più sinistra. L’Italia <strong>di</strong><br />

Bossi e Berlusconi” <strong>di</strong> Renato Mannheimer e<br />

Paolo Natale (Sole 24 Ore, 2008), o “Sinistra<br />

senza sinistra. Idee plurali per uscire dall’angolo”<br />

(Feltrinelli 2008): bastano i titoli per<br />

capire i toni.<br />

Meno ricca la saggistica <strong>di</strong> destra, ma qualcosa<br />

si trova. Alessandro Campi, ad esempio,<br />

tenta un’analisi sulla storia recente della<br />

destra italiana con “La destra in<br />

cammino. Da Alleanza nazionale<br />

al Popolo della libertà” (Rubbettino,<br />

2008). Più storico invece<br />

“Neri! La storia mai raccontata<br />

della destra ra<strong>di</strong>cale, eversiva e<br />

terrorista” <strong>di</strong> Gianluca Semprini<br />

e Mario Caprara (Newton Compton,<br />

<strong>2009</strong>).<br />

Daniela Sala<br />

DOSSIER/ DESTRA<br />

O SINISTRA?<br />

Il sociologo Francesco Morace li ha ribattezzaati così: ragazzi tra i 18 e i 35 anni che vivono la con<strong>di</strong>zione urbana come<br />

uno stimolo a sperimentare nuovi comportamenti e mode. Ma sganciati da ogni visione politica e da qualunque confine<br />

“Obama sta<br />

invertendo<br />

la tendenza;<br />

l’Italia è ancora<br />

impigliata<br />

nella storia”<br />

Informati, tecnologici e con un atteggiamento<br />

“problem solving”. Impegnati, ma non secondo<br />

la vecchia logica <strong>degli</strong> schieramenti <strong>di</strong> partito<br />

te al pragmatismo e una visione <strong>di</strong> problem<br />

solving che la destra ha utilizzato<br />

meglio. Nel caso italiano, le misure che<br />

si stanno prendendo nel campo della sicurezza<br />

sono un esempio. A questi comportamenti<br />

però non si accompagna un<br />

sistema valoriale. È qui che si crea confusione»,<br />

spiega Morace. Quello che si può<br />

capire è dunque che il gap tra valori e<br />

comportamenti si sta colmando: «Dunque,<br />

non ha più senso affrontare il tema<br />

della sinistra come ne parlava Giorgio<br />

Gaber, perché è saltata la relazione tra<br />

valori e comportamenti». Oggi tuttavia<br />

qualcosa sta cambiando: «Obama sta<br />

invertendo la tendenza – conclude Morace<br />

– anche Veltroni ci prova ma con le<br />

<strong>di</strong>ffi coltà che conosciamo».<br />

Alessia Cerantola

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