“Parchi e Giardini storici del Friuli Venezia Giulia” in formato pdf
“Parchi e Giardini storici del Friuli Venezia Giulia” in formato pdf
“Parchi e Giardini storici del Friuli Venezia Giulia” in formato pdf
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
40<br />
BREVE STORIA DEL GIARDINO IN FRIULI VENEZIA GIULIA<br />
In relazione all’impegno civile di redenzione <strong>del</strong> contesto rurale, anche i momenti<br />
di svago potevano risultare occasione d’<strong>in</strong>contro e cooperazione tra mondi solitamente<br />
contrapposti – quelli dei possidenti e dei villici –, come ben illustrano le<br />
cronache relative alla tradizionale Sagra di Ramuscello, ospitata nel parco <strong>del</strong>la<br />
villa signorile dei Freschi, cuore <strong>del</strong>le plurime attività <strong>del</strong> podere-mo<strong>del</strong>lo (vedi<br />
scheda a p. 170). Grazie ai suoi contatti con il mondo padovano – Citta<strong>del</strong>la Vigodarzere,<br />
Treves, Giust<strong>in</strong>ian… –, Gherardo <strong>in</strong>traprese la costruzione di un vasto<br />
giard<strong>in</strong>o – realizzato già nel 1846 –, sull’esempio di quello realizzato dal fratello<br />
Carlo Sigismondo a Cordovado 35 : anche a Ramuscello fu adottato il mo<strong>del</strong>lo paesaggistico<br />
ove l’artificio veniva dissimulato grazie all’attenta e apparentemente<br />
casuale disposizione di elementi naturali e artificiali.<br />
Nel 1846 Gherardo promosse – con il fratello Carlo e Alvise Francesco Mocenigo –<br />
la fondazione <strong>del</strong>l’Associazione agraria friulana, un sodalizio che ereditava, potenziandole,<br />
le f<strong>in</strong>alità <strong>del</strong>la Società d’agricoltura settecentesca, promuovendo<br />
<strong>in</strong>iziative dedicate al territorio e contribuendo a far emergere una nuova classe di<br />
tecnici <strong>in</strong>dispensabili per il r<strong>in</strong>novamento <strong>del</strong>le aziende agricole locali.<br />
Aderì al sodalizio un altro personaggio dest<strong>in</strong>ato a divenire em<strong>in</strong>ente nell’ambito<br />
<strong>in</strong>dagato, l’<strong>in</strong>gegnere Pietro Quaglia da Polcenigo 36 , che curò molti parchi nobiliari,<br />
sull’esempio <strong>del</strong> conte Ascanio Savorgnan di Brazzà 37 , figlio di Giulia, protettrice<br />
<strong>del</strong> poeta P<strong>in</strong>demonte. Ascanio era <strong>in</strong> contatto coi padovani Citta<strong>del</strong>la<br />
Vigodarzere e i Papafava, sostenitori <strong>del</strong> famoso creatore di giard<strong>in</strong>i Giuseppe<br />
Jappelli. Il nobile friulano visse tra Roma, dove progettò diversi famosi giard<strong>in</strong>i, e<br />
il <strong>Friuli</strong> tra Brazzacco e Soleschiano, località ad est di Ud<strong>in</strong>e, ove realizzò un giard<strong>in</strong>o<br />
romantico, rimarchevole per estensione e per l’<strong>in</strong>serzione di pittoresche rov<strong>in</strong>e<br />
artificiali nel folto <strong>del</strong>la vegetazione, risolvendo <strong>in</strong> pittorico equilibrio il<br />
rapporto tra storia e natura, come ben testimonia il capriccio architettonico che<br />
sorge su una coll<strong>in</strong>etta – un complesso <strong>in</strong>treccio di arcate di un ponte romano<br />
regge il lacerto di un tempio cor<strong>in</strong>zio (vedi scheda a p. 264). È evidente l’<strong>in</strong>tento<br />
eclettico <strong>del</strong>l’ideatore, che dissem<strong>in</strong>ò nel parco vari frammenti anticheggianti abb<strong>in</strong>ati<br />
a specie esotiche, retaggio dei suoi viaggi <strong>in</strong> Oriente.<br />
L’attività di Ascanio certo <strong>in</strong>fluì sulla formazione <strong>del</strong> Quaglia, che nel 1845 ideò e<br />
realizzò il parco dei nobili Policreti a Castel d’Aviano, una vasta distesa – un<br />
tempo utilizzata con f<strong>in</strong>alità meramente produttive – strutturata <strong>in</strong> parte a terrazze<br />
ed <strong>in</strong>nervata, superando notevoli difficoltà, da un sistema di canalizzazioni<br />
che permise il rigoglio vegetale <strong>del</strong> complesso, valorizzato da espedienti tipici dei<br />
parchi <strong>in</strong>glesi 38 .<br />
L’<strong>in</strong>gegnosa soluzione <strong>del</strong>l’artefice esordiente precede la realizzazione di un’opera<br />
che godette di maggiore fama, dato l’illustre progettista veneto: il giard<strong>in</strong>o<br />
dei triest<strong>in</strong>i Hierschel a Precenicco (vedi scheda a p. 294) 39 , enclave imperiale<br />
<strong>del</strong> basso <strong>Friuli</strong> centrale, ideato dal veneziano Giuseppe Jappelli, il più estroso e<br />
competente paesaggista <strong>del</strong> romanticismo italiano 40 . I committenti avevano voluto<br />
<strong>in</strong>traprendere un’opera di ristrutturazione fondiaria e bonifica <strong>in</strong> un comprensorio<br />
ove, sulle rive <strong>del</strong> fiume Stella, fecero sorgere la loro villa, trasformata<br />
<strong>in</strong> cenacolo culturale e rallegrata da un fantasioso giard<strong>in</strong>o di <strong>del</strong>izia che costituisce<br />
uno degli ultimi lavori <strong>del</strong>l’architetto – ma di esso restano oggi solo poche<br />
tracce e <strong>in</strong> stato di grande precarietà. Esso aveva al centro una torricella, sorta