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“Parchi e Giardini storici del Friuli Venezia Giulia” in formato pdf

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44<br />

13. A. Scala, Planimetria <strong>del</strong> giard<strong>in</strong>o Gallici a<br />

Ud<strong>in</strong>e, disegno, secolo XIX, collezione privata.<br />

BREVE STORIA DEL GIARDINO IN FRIULI VENEZIA GIULIA<br />

mite il verde, tra l’ellisse e il pendio che<br />

porta al Castello – con progetto di Valent<strong>in</strong>o<br />

Presani.<br />

Il rigoglio dei giard<strong>in</strong>i cont<strong>in</strong>uava a <strong>in</strong>teressare<br />

sostanzialmente l’ambito privato,<br />

che nei secoli aveva offerto<br />

numerosi importanti esempi, promuovendo<br />

lo studio <strong>del</strong>la botanica presso<br />

alcuni dotti ud<strong>in</strong>esi – Giovanni Battista<br />

Bartol<strong>in</strong>i e Giuseppe Carlo Cernazai.<br />

Venivano comunque avviate nel XIX secolo,<br />

e portate a compimento <strong>in</strong> età<br />

asburgica, attrezzature specifiche,<br />

come i viali alberati che si dipartivano<br />

dalle porte urbiche: l’<strong>in</strong>tento era quello<br />

di contribuire al decoro urbano <strong>in</strong> modalità<br />

gradevoli e poco dispendiose.<br />

Bello e utile erano dest<strong>in</strong>ati a fondersi<br />

con l’azione <strong>del</strong>la ricordata Associazione<br />

agraria e con lo Stabilimento<br />

agro-orticolo, deputato all’<strong>in</strong>segnamento<br />

pratico <strong>del</strong>le tecniche orticolo<br />

giard<strong>in</strong>istiche per la formazione professionale di operatori specializzati. In questo<br />

contesto di promozione <strong>del</strong>le professionalità locali si situa pure l’attività progettuale<br />

di Andrea Scala 54 , che anche nel contesto urbano seppe dar prova di versatile<br />

adeguamento agli spazi verdi affidatigli, spesso di estensione limitata, ove i vari<br />

elementi ornamentali e vegetali risultavano affastellati, <strong>in</strong> una cont<strong>in</strong>ua alternanza<br />

di parti <strong>in</strong> piano e lievi rialzi – giard<strong>in</strong>o Gallici <strong>in</strong> via Savorgnana (fig. 13); Pecile<br />

presso la Porta di Santa Maria ove una torre neo-medievale e il laghetto rimandavano<br />

alla storia urbana <strong>del</strong> sito con le sue mura e le rogge –, <strong>in</strong>fluenzando le successive<br />

realizzazioni, che si possono apprezzare ancor oggi, specialmente lungo<br />

via Aquileia, con giard<strong>in</strong>i appartati – Rub<strong>in</strong>i o il rimarchevole Morelli de Rossi che<br />

ancora esibisce lacerti di affreschi, fondali dip<strong>in</strong>ti e una balaustrata scenografica 55<br />

(vedi scheda a p. 350).<br />

Con il fervore postunitario il settore giard<strong>in</strong>istico riconquistò un suo ruolo specifico<br />

<strong>in</strong> vista <strong>del</strong>la promozione culturale e d’immag<strong>in</strong>e di una città entrata a far<br />

parte <strong>del</strong>la Patria: si diede così avvio alla più riuscita realizzazione pubblica urbana,<br />

il giard<strong>in</strong>o Ricasoli (vedi scheda a p. 351), con cui si valorizzò un sito rimarchevole<br />

di cui <strong>in</strong> precedenza non erano state <strong>in</strong>dividuate le potenzialità. Il<br />

s<strong>in</strong>daco <strong>del</strong>la città, Anton<strong>in</strong>o di Prampero, <strong>in</strong>caricò dapprima il progettista milanese<br />

Giuseppe Balzaretto, esponente <strong>del</strong>l’eclettismo <strong>storici</strong>sta e ideatore dei giard<strong>in</strong>i<br />

pubblici milanesi sui bastioni di Porta <strong>Venezia</strong>, considerato il massimo<br />

specialista <strong>del</strong>l’epoca, ma poi richiese nuove soluzioni, più <strong>in</strong>tegrate alle esigenze<br />

urbane e alla fruibilità <strong>del</strong>l’area, all’esperto d’arte Giuseppe Uberto Valent<strong>in</strong>is che<br />

ne rielaborò il disegno. Il giard<strong>in</strong>o fu <strong>in</strong>augurato nel 1872 e da allora, per la sua<br />

posizione centrale e al tempo distaccata per il corso <strong>del</strong>la roccia e il rialzo artifi-

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