Corrado Zedda - Archivio Storico Giuridico Sardo di Sassari
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commerciali sar<strong>di</strong>. Il comune nel breve giro <strong>di</strong> pochi anni ampliò<br />
i centri da tempo sotto il suo controllo, come Cagliari, regolò<br />
l’attività estrattiva delle miniere dell’iglesiente, ricche del<br />
prezioso argento e creò o trasformò le sue basi commerciali in<br />
Gallura, con la fondazione <strong>di</strong> Terranova e <strong>di</strong> un suo porto<br />
attrezzato, costruito sulle ceneri dell’antico e scomodo porto<br />
romano. L’investimento operato su Terranova fu consistente, il<br />
comune favorì in ogni modo il popolamento <strong>di</strong> questa nuova<br />
città, proponendo incentivi e sgravi fiscali per chi vi avesse preso<br />
la residenza, la murarono e la dotarono <strong>di</strong> un apparato<br />
burocratico all’avanguar<strong>di</strong>a. Allo stesso tempo venne posta in<br />
atto la riorganizzazione e l’ammodernamento <strong>di</strong> quei centri <strong>di</strong><br />
origine autoctona, come Posada e Orosei, dotati <strong>di</strong> buone<br />
potenzialità <strong>di</strong> crescita, trasformando la loro organizzazione<br />
commerciale (ampliamento delle strutture portuali giu<strong>di</strong>cali) e<br />
istituzionale (comparsa <strong>di</strong> camerlenghi e podestà al fianco o in<br />
sostituzione dei curatori e maiori giu<strong>di</strong>cali). I pisani operarono,<br />
insomma, dei grossi investimenti sulla scommessa gallurese. Il<br />
successo <strong>di</strong> questa politica fu però solamente parziale e, anche<br />
per motivi <strong>di</strong> carattere storico, i centri galluresi rimasero delle<br />
“città mancate”.<br />
Successivamente, anche le ottimistiche previsioni iniziali<br />
ipotizzate dagli aragonesi sulle future ren<strong>di</strong>te della Sardegna si<br />
<strong>di</strong>mostrarono fin troppo ottimistiche. Quando nel XV secolo<br />
ultimarono, finalmente, la loro conquista sarda, gli iberici<br />
trovarono una terra spossata dagli sforzi subiti durante le lunghe<br />
e <strong>di</strong>spen<strong>di</strong>ose guerre; ciononostante essi credevano, allora, che la<br />
Sardegna potesse ancora essere in grado <strong>di</strong> ripagare i loro sforzi.<br />
Se pure si resero conto <strong>di</strong> essere stati sconfitti da una realtà delle<br />
cose ben più modesta, questa sarebbe stata una constatazione più<br />
tarda, dopo che molti sforzi per risollevare l'economia dell'isola