Il Tempo della Rinascita - Hod benessere
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Licastro. “Non equivale a una diagnosi, ma a<br />
un campanello d’allarme che deve spingere<br />
alla prevenzione per cercare di ritardare il più<br />
possibile, e in taluni casi bloccare, il manifestarsi<br />
dell’Alzheimer.”. Sfruttando una combinazione<br />
di indagini genetiche, neurocognitive e<br />
radiologiche e osservando i dati dei pazienti e<br />
di persone sane, è stato possibile individuare<br />
una combinazione di sette polimorfismi sui<br />
geni (sei in tutto) di varie molecole infiammatorie<br />
e di altre coinvolte nel metabolismo cerebrale,<br />
che aumentano il rischio <strong>della</strong> malattia.<br />
“Un’informazione - assicura il ricercatore - che<br />
ci permette di inserire una persona con rischio<br />
elevato di manifestare la malattia di Alzheimer<br />
in un percorso di approfondimento diagnostico<br />
e preventivo mirato, grazie all’utilizzo di farmaci<br />
appropriati, cambiamenti dello stile di<br />
vita e di abitudini alimentari.” <strong>Il</strong> prelievo del<br />
DNA è semplice e si può fare anche da soli,<br />
con un kit apposito. Grazie a una spatolina si<br />
raccolgono le cellule di sfaldamento del cavo<br />
orale (la mucosa nella bocca), poi il materiale<br />
si invia o si consegna al laboratorio<br />
NGBGenetics, che si occupa dell’analisi. La<br />
refertazione viene inviata all’equipe di Licastro<br />
che valuta i risultati e indica il rischio di<br />
Alzheimer. <strong>Il</strong> prelievo è indolore e non richiede<br />
la presenza di uno specialista ma è necessario<br />
seguire con scrupolo le indicazioni descritte<br />
nel kit, compilare i moduli con i propri dati, leggere<br />
e firmare il consenso informato.<br />
L’interpretazione del referto, pur nella semplicità<br />
<strong>della</strong> lettura, richiede la presenza di un<br />
medico (non necessariamente un genetista)<br />
che dovrà essere in grado di sostenere, indirizzare<br />
e seguire la persona durante ogni fase<br />
del suo percorso preventivo, diagnostico o<br />
terapeutico. “Per questo<br />
motivo IMGeP sta organizzando<br />
in diverse città italiane<br />
corsi di formazione per quei<br />
medici che vogliano dare la<br />
possibilità ai loro pazienti di<br />
prevenire questa terribile<br />
malattia”, afferma Paola<br />
Carassai, responsabile di<br />
IMGeP.<br />
A chi è indicato il test?<br />
“A persone sane dai 40 ai 65 anni - precisa<br />
Licastro - che magari abbiano familiari colpiti<br />
dal morbo. Con l’obiettivo di guadagnare,<br />
grazie a una prevenzione mirata, 5-10 anni in<br />
salute nel caso di un’elevata predisposizione<br />
genetica alla malattia.” Studi sulla valutazione<br />
dell’impatto psicologico hanno dimostrato<br />
come la scoperta di una predisposizione allo<br />
sviluppo di una determinata patologia (in<br />
particolare tumore del seno, dell’ovaio e del<br />
peritoneo) provochi da una parte un disagio<br />
emotivo in chi si è sottoposto al test con ricadute<br />
anche sul sistema familiare; dall’altra<br />
però favorisce una maggior consapevolezza a<br />
stimolare l’adozione di comportamenti “sani”<br />
per la promozione del proprio <strong>benessere</strong>.<br />
“Se adottati concretamente – afferma<br />
Licastro – i comportamenti ‘sani’ possono<br />
incidere favorevolmente sulla salute dell’individuo,<br />
<strong>della</strong> famiglia e anche sulla spesa sanitaria,<br />
contribuendo a ridurre l’esercito di<br />
malati colpiti da decadimento cognitivo.”<br />
Scegliere di sottoporsi ad un test genetico<br />
può quindi rappresentare un’opportunità per<br />
prendersi cura del proprio futuro e di quello<br />
dei propri famigliari che, in genere, hanno un<br />
ruolo di partecipazione attiva così importante<br />
che tutti collaborano per favorire lo svilupparsi<br />
di una cultura di promozione <strong>della</strong> salute.<br />
“Chi decide di eseguire un test genetico per<br />
la valutazione del proprio rischio di sviluppare<br />
la malattia di Alzheimer – conclude il professore<br />
– sta compiendo un passo in direzione<br />
<strong>della</strong> prevenzione. Vivere a lungo è un’opportunità<br />
vuota di senso se alla quantità di<br />
anni non si associa la possibilità di vivere una<br />
vita di qualità, in autonomia fisica e psichica.”.<br />
Per informazioni sui test rivolgersi a: IMGeP<br />
Istituto di Medicina Genetica Preventiva e Personalizzata<br />
tel 02 58316330<br />
Istituto di Medicina Biologica<br />
Via Molino delle Armi, 3 – 20123 Milano<br />
Tel. 02 58300445<br />
Fax 02 58300670<br />
info@imbio.it – www.imbio.it<br />
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HOD 44111<br />
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