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FISICA CLASSICA - CloudMe

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interagiscono fra loro tramite forze. Queste forze sono descritte come agenti direttamente a distanza<br />

nello spazio vuoto, ma Newton non pretese mai che fossero le vere cause del moto. Egli pensava<br />

che l'intelletto umano non sarebbe mai potuto giungere alla conoscenza delle cause ultime che<br />

erano solo in mente dei: con le leggi delle forze l'uomo, non potendo andare oltre, si limitava a<br />

descrivere in modo matematico ciò che gli era rivelato dall'esperienza.<br />

Da Newton in poi il programma di ricerca della fisica diviene quello di ricondurre i fenomeni a<br />

manifestazioni dell'azione di forze tra i corpi materiali; e questo sarà il programma della fisica<br />

classica per più di un secolo fino a che non interverranno altri profondi cambiamenti.<br />

L'UNIVERSO INFINITO<br />

Il noto storico della scienza Alexandre Koyré ha descritto il senso profondo della rivoluzione<br />

scientifica nei titoli di due suoi famosi libri: Dal mondo del pressappoco all'universo della<br />

precisione e Dal mondo chiuso all'universo infinito. Egli faceva riferimento ovviamente alla nuova<br />

precisione matematica non solo nella descrizione dei fenomeni, ma anche nella costruzione degli<br />

strumenti e al cambiamento della visione del cosmo prodotta dagli astronomi a partire da<br />

Copernico.<br />

Il De revolutionibus orbium coelestium libri VI è pubblicato da Nicola Copernico (1473-1543)<br />

nell'anno della sua morte. Come abbiamo detto, la nuova teoria si muove ancora in un contesto<br />

rinascimentale e viene comunemente definita come "l'antica opinione pitagorica". Quasi tutti la<br />

consideravano solo un modello ipotetico, utile per effettuare calcoli e previsioni. Per questo la<br />

teoria di compromesso dell'astronomo danese Tycho Brahe (1546-1601) fu la più seguita fino alla<br />

metà del Seicento. Come Tolomeo, Tycho lasciava la Terra al centro dell'universo; e come Tolomeo<br />

pensava che attorno alla Terra girassero la Luna e il Sole; a differenza di Tolomeo però pensava che<br />

gli altri cinque pianeti ruotassero attorno al Sole.<br />

Giovanni Keplero (1571-1630) era uno straordinario misuratore delle posizioni degli astri, anche<br />

perché credeva fermamente nell'astrologia. Il suo contributo principale alla storia dell'astronomia fu<br />

la dimostrazione che i pianeti non eseguivano orbite perfettamente circolari intorno al Sole, ma<br />

percorrevano ellissi delle quali il Sole occupava uno dei fuochi. Le tre leggi di Keplero vengono<br />

presentate in ogni manuale di fisica e costituiscono la base su cui Newton avrebbe costruito la sua<br />

teoria della gravitazione universale. Ma Keplero non era ancora un filosofo meccanico: motivi<br />

pitagorici e platonici dominavano la sua opera, tanto che la "scoperta" a cui egli diede maggior<br />

valore fu quella da lui ritenuta capace di svelare il "mistero dell'universo". Secondo questa visione,<br />

le distanze tra i pianeti erano determinate dal fatto che le sfere planetarie erano intervallate da<br />

"solidi regolari" in uno schema in cui si susseguivano: sfera di Saturno, cubo, sfera di Giove,<br />

tetraedro, sfera di Marte, dodecaedro, sfera della Terra, icosaedro, sfera di Venere, ottaedro, sfera di<br />

Mercurio. Questa scoperta rivelava che Dio era un "geometra" e tutto ciò che aveva creato era<br />

espressione di ordine e armonia.<br />

Il cannocchiale di Galileo<br />

Ma le scoperte astronomiche più sensazionali, che portarono a un cambiamento generale di<br />

atteggiamento verso lo studio dei fenomeni celesti, furono quelle effettuate da Galileo. Nel 1609<br />

Galileo costruisce il suo cannocchiale: si apre un "mondo nuovo" alle ricerche dell'uomo.<br />

Ecco l'impressionante successione di scoperte permesse dal cannocchiale:<br />

- l'osservazione della Luna rivelò che essa era straordinariamente simile alla Terra, con montagne e<br />

valli, crateri e mari, altro potente argomento a favore dell'abolizione delle differenze tra Terra e<br />

cielo;<br />

- l'osservazione del cielo con il telescopio significava anche vedere innumerevoli nuove stelle, e<br />

quindi dedurre che le stelle non potessero essere tutte alla stessa distanza dalla Terra;<br />

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