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NsB 48.pdf - Cappella Universitaria di Siena

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12<br />

GENERARE LA VITA<br />

VINCE LA CRISI!?<br />

Questa è stata la domanda e l’affermazione slogan dell’incontro svoltosi in febbraio<br />

nell’au<strong>di</strong>torium Santo Stefano alla Lizza nell’ambito delle iniziative per celebrare la trentacinquesima<br />

Giornata per la Vita 2013.<br />

Sono intervenuti al <strong>di</strong>battito il vicepresidente del Movimento Per la Vita Italiano Pino Moran<strong>di</strong>ni<br />

e il Prof. Luciano Cillerai, <strong>di</strong>rettore del Dipartimento <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong> Aziendali e Sociali<br />

dell’Università <strong>di</strong> <strong>Siena</strong>.<br />

Il punto <strong>di</strong> partenza è stato la contrapposizione netta tra realismo e speranza: la realtà è<br />

critica e buia, come ci conferma l’analisi dei dati statistici dell’ISTAT relativi all’anno 2011. Da essi emerge<br />

che il 50% dei ragazzi italiani tra i 25 e i 34 anni vive ancora in casa dei e con i genitori e che quasi una donna<br />

su quattro, dopo aver messo al mondo un figlio, perde il lavoro; più della metà <strong>di</strong> quelle che lo mantengono<br />

prendono poi in considerazione l’idea <strong>di</strong> lasciarlo. La domanda che si presenta a questo punto è: è possibile<br />

la speranza? È proprio vero che “generare la vita vince la crisi” in un’Europa dove avviene un aborto<br />

ogni 12 secon<strong>di</strong>? Viviamo in una società che sembra aver paura della crisi, a <strong>di</strong>fferenza del passato quando<br />

in momenti <strong>di</strong> crisi ancora peggiore <strong>di</strong> questa<br />

la vita non faceva paura. Crisi non solo economica,<br />

ma anche e soprattutto valoriale e<br />

culturale; <strong>di</strong> fronte a questi dati realistici<br />

due sono le possibilità: chiudersi in se stessi o<br />

aprirsi all’altro, all’Amore. Quest’ultima la via<br />

che il Dott. Moran<strong>di</strong>ni ci ha voluto in<strong>di</strong>care<br />

come maestra: considerare i figli come risorsa;<br />

<strong>di</strong>fendere la vita annunciando con parole<br />

e opere la speranza insita in essa; far capire la<br />

centralità della questione antropologica; porre<br />

alla base della società non l’economia ma la<br />

persona umana e la famiglia. Queste ultime<br />

dovrebbero essere inserite dallo Stato come<br />

valori fondativi della società: dalla crisi si esce<br />

infatti con la riscoperta dei valori. In che<br />

modo? Una delle soluzioni illustrataci dal<br />

Prof. Cillerai consiste nell’adozione <strong>di</strong> un progetto<br />

che trascende la filantropia: l’Economia<br />

<strong>di</strong> Comunione (EdC). Si tratta <strong>di</strong> un nuovo<br />

modo <strong>di</strong> pensare e fare impresa basato sul Vangelo, una nuova cultura del dare, che non costituisce<br />

un’alternativa all’economia <strong>di</strong> mercato ma si propone <strong>di</strong> trasformare dall’interno le strutture dell’impresa<br />

attraverso tre punti car<strong>di</strong>ne: aiuto agli in<strong>di</strong>genti, rispetto dell’economia sociale e tensione verso il capitale<br />

umano. L’EdC promuove una cultura del dare gratuitamente e generosamente che si contrappone a quella<br />

dell’avere e si pone come fine quello <strong>di</strong> suscitare la reciprocità. Questa realtà conta nel mondo 861 aziende,<br />

concentrate soprattutto nel settore dei servizi; impren<strong>di</strong>tori, <strong>di</strong>rigenti, collaboratori decidono <strong>di</strong> reinvestire<br />

gli utili allo scopo <strong>di</strong> autofinanziarsi, formare una nuova cultura e promuovere progetti a favore dei ceti<br />

più poveri.<br />

E’ possibile dunque la speranza; è possibile un futuro migliore in cui l’economia <strong>di</strong>venterà bioeconomia, la<br />

politica biopolitica e “modo esigente <strong>di</strong> vivere la carità” (Giorgio La Pira).<br />

Segnaliamo ancora l’iniziativa citta<strong>di</strong>na europea “Uno <strong>di</strong> noi”, promossa dal Movimento Per la Vita italiano,<br />

estremamente significativa e meritevole <strong>di</strong> ogni sostegno (per conoscerla meglio visita il sito www.mpv.org).■<br />

“Basterebbe un giorno senza nessun aborto e Dio concederebbe la pace al mondo fino al termine<br />

dei giorni” (San Pio da Pietrelcina - risposta ad una domanda del Dott. Lotti)

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