NsB 48.pdf - Cappella Universitaria di Siena
NsB 48.pdf - Cappella Universitaria di Siena
NsB 48.pdf - Cappella Universitaria di Siena
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
18<br />
A volte succede che le azioni che<br />
portiamo avanti siano motivate da<br />
una sorta <strong>di</strong> sentimento <strong>di</strong> sfida nei<br />
confronti della vita, dovuto fondamentalmente<br />
al fatto che non accettiamo<br />
il nostro limite, anzi lo<br />
o<strong>di</strong>amo. E allora apparentemente<br />
siamo delle “brave persone”, il mondo che ci circonda<br />
continua ad elogiarci per i ripetuti successi, cavalchiamo<br />
la cresta dell’onda, ma, in fondo, sentiamo<br />
<strong>di</strong> non meritarci tutto questo: qualcosa dentro<br />
<strong>di</strong> noi urla <strong>di</strong> fermarci, <strong>di</strong> smettere <strong>di</strong> combattere.<br />
L’esperienza <strong>di</strong> vita e il pensiero <strong>di</strong> una teologa del<br />
nostro tempo venuta a mancare nel 2010 può forse<br />
aiutarci a deporre le armi. Sto parlando <strong>di</strong> Adriana<br />
Zarri e il testo da cui parto per la mia riflessione è<br />
“Teologia del quoti<strong>di</strong>ano”<br />
e<strong>di</strong>to da Einau<strong>di</strong><br />
nella collana “Vele”,<br />
Torino, 2012. Si tratta<br />
<strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> scritti<br />
che la teologa ha raccolto<br />
da quando ha<br />
intrapreso la scelta <strong>di</strong><br />
una vita monastica<br />
laica <strong>di</strong> tipo eremitico,<br />
in una cascina del<br />
piemontese. Tanti sono<br />
gli argomenti che<br />
la Zarri tratta, tra cui<br />
la possibilità <strong>di</strong> vivere<br />
ogni giorno il miracolo<br />
cristiano a partire<br />
dall’amicizia e dalla<br />
interazione con le piccole<br />
cose. Trapela<br />
l’immagine <strong>di</strong> una fede<br />
attiva e contemplativa<br />
allo stesso tempo ove<br />
l’Eucaristia è il fulcro <strong>di</strong> una vita vissuta nel continuo<br />
“scontro” con il limite, nel continuo doversi accorgere<br />
della propria miseria e della miseria <strong>di</strong> ogni<br />
oggetto del creato; una miseria che però non svilisce<br />
il cuore dell’uomo de<strong>di</strong>to al duro lavoro terreno,<br />
ma che è un sacrificio che spera nell’eterna mi-<br />
“SIATE COME I BAMBINI”<br />
sericor<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Dio. Il testo della Zarri ci trasmette<br />
che ciò che a volte, per i “principianti” della fede, è<br />
messo in atto in modo quasi meccanico, può essere<br />
compiuto come reale slancio d’amore, dalla raccolta<br />
dei frutti <strong>di</strong> stagione alla mungitura <strong>di</strong> una mucca.<br />
Ogni azione umana può essere paragonabile a quella<br />
<strong>di</strong> Abramo che offre al Signore il suo amato figlio<br />
Isacco e riceve la grazia, la restituzione del dono.<br />
Ma ciò che la scrittrice definisce la sua “felice ossessione”<br />
è l’indagine contemplativa sulla Santissima<br />
Trinità: partendo da una sud<strong>di</strong>visione dell’intera<br />
realtà per tria<strong>di</strong>, la pensatrice <strong>di</strong>mostra come le tre<br />
parti siano un segno della presenza del Padre, del<br />
Figlio e dello Spirito Santo in ogni cosa, del Dio trino<br />
<strong>di</strong> cui, grazie all’incarnazione del Figlio, l’uomo<br />
<strong>di</strong>venta partecipe in un vincolo d’amore che non è<br />
mai statico.<br />
E’ interessante che in<br />
questa luce il comando<br />
evangelico “Siate<br />
come i bambini” non<br />
consista in una regressione<br />
infantile, ove del<br />
bambino risalterebbero<br />
solamente la capricciosità<br />
e il piagnisteo<br />
ancestrali (primo<br />
sta<strong>di</strong>o). Al contrario si<br />
tratta <strong>di</strong> un “tornare<br />
in avanti” come lo definisce<br />
l’autrice, <strong>di</strong> un<br />
“<strong>di</strong>ventare” bambini<br />
(terzo sta<strong>di</strong>o), acquisendo<br />
la capacità <strong>di</strong><br />
stupirsi delle piccole<br />
cose con cuore semplice<br />
dopo aver sperimentato<br />
la crisi<br />
d e l l ’ i n d i f f e r e n z a<br />
d e l l ’ e t à a d u l t a<br />
(secondo sta<strong>di</strong>o). E’ un processo che si conclude<br />
con l’acquisizione <strong>di</strong> una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> innocenza<br />
originaria così come, in sede trinitaria, lo Spirito<br />
Santo “conclude” l’amore che intercorre tra Padre<br />
e Figlio. In entrambi i casi a permettere la conclusione<br />
è la capacità <strong>di</strong> lasciarsi amare. ■<br />
“Il Cristianesimo vissuto è un arrendersi non per stanchezza, ma per sapienza e grazia, nella<br />
scoperta che il lontano è vicino”