NsB 48.pdf - Cappella Universitaria di Siena
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6<br />
LE DIECI PAROLE<br />
Dallo scorso ottobre presso la <strong>Cappella</strong> <strong>Universitaria</strong> è proposta un’esperienza <strong>di</strong> catechesi<br />
nell’Anno della Fede sulla me<strong>di</strong>tazione delle Dieci Parole, segno dell’amore <strong>di</strong> Dio Padre.<br />
Quante volte sentiamo <strong>di</strong>re o ripetiamo noi stessi: “Dio parla, parla attraverso le opere del-<br />
la sua creazione, parla attraverso le opere buone che riceviamo dai nostri fratelli, parla attraverso<br />
i miracoli” tralasciando ogni tanto che Lui ci parla prima <strong>di</strong> tutto attraverso le sue<br />
Parole, le sue <strong>di</strong>eci Parole. Il percorso sulle <strong>di</strong>eci Parole proposto da Don Fabio Rosini ci serve da monito a<br />
rispolverare quelli che possono esser <strong>di</strong>ventati semplici ricor<strong>di</strong> immagazzinati nella nostra memoria dai tempi<br />
del catechismo, ci accompagna alla riscoperta, una per una, delle Parole che Dio <strong>di</strong>ce nel Suo tentativo <strong>di</strong><br />
entrare in comunicazione con l’uomo, <strong>di</strong> mostrargli la via da seguire al fine <strong>di</strong> portare a compimento la sua<br />
unica volontà per tutti noi: essere santi! Il segreto è suggellato in queste Parole, che risuonano all’orecchio<br />
dell’uomo oggi come allora, quando Dio consegnò a Mosè<br />
sul monte Sinai le tavole della Legge, suscitando nel cuore<br />
quella sapienza antica che si rinnova ad ogni tappa del<br />
cammino. La prima Parola è per ricordare all’uomo chi è il<br />
Signore e ciò che Egli ha fatto per lui: “Io sono il Signore<br />
tuo Dio che ti ha fatto uscire dal paese d’Egitto dalla<br />
con<strong>di</strong>zione servile” (Dt 5,6); questa Parola apre tra l’uomo<br />
e il suo Salvatore una relazione <strong>di</strong> fiducia, in ricordo <strong>di</strong><br />
quella liberazione che Egli ha operato per amore. Nel rievocare<br />
l’esperienza della schiavitù, determinata dalla sottomissione<br />
agli idoli, Dio ci mostra il suo volto <strong>di</strong> Padre<br />
che nella premura ci suggerisce, attraverso le altre Parole,<br />
come fare, come agire per evitare <strong>di</strong> ricadere in quella<br />
con<strong>di</strong>zione. E’ la storia <strong>di</strong> Giobbe a testimoniarci questo<br />
rapporto <strong>di</strong> estrema fiducia: al suo urlo <strong>di</strong> dolore Dio non<br />
resta in silenzio. Le Sue parole raggiungono il cuore <strong>di</strong><br />
Giobbe e, come un fiume <strong>di</strong> bene<strong>di</strong>zione, lo conducono a<br />
comprendere nell’esperienza della privazione quella del<br />
dono, nel buio della morte la luce della vita, nella lacerazione<br />
che porta con sé il dolore il sollievo connaturato<br />
alla gioia. E’ quin<strong>di</strong> nella piena libertà che Giobbe scopre<br />
la fonte della vera gioia: conoscere Dio e stare alla Sua<br />
presenza! Ad esprimere ancora la relazione <strong>di</strong> affidamento<br />
sono la storia <strong>di</strong> Saul e quella <strong>di</strong> Davide: due uomini<br />
che riconoscono nel loro peccato le loro debolezze e in<br />
questa stessa consapevolezza la potenza del Padre. Queste,<br />
insieme a molte altre testimonianze <strong>di</strong> vita, ci fanno<br />
me<strong>di</strong>tare su come solo gli uomini che attingono a questa<br />
Legge possano risanare le ra<strong>di</strong>ci della loro storia per accogliere nuovi frutti; frutti che nascono al tempo opportuno,<br />
frutti che proprio per la loro consonanza al ritmo <strong>di</strong>vino ci portano ad entrare in sintonia e armonia<br />
con la Vita. Per gli uomini la Legge <strong>di</strong> Dio è proprio questo tempo: un uomo che ascolta la parola del Signore<br />
è come un “albero piantato lungo corsi d’acqua che darà frutto a suo tempo e le sue foglie non cadranno<br />
mai; riusciranno tutte le sue opere” (Sal 1,3). ■<br />
frase<br />
“Beato l'uomo che teme il Signore e trova grande gioia nei suoi comandamenti” (Sal 111,1)