San Marcellino Champagnat - Biografia
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mato a servire; così, quando parlava di Gesù e del suo messaggio,<br />
riusciva a parlare ai loro cuori.<br />
Ma il nuovo viceparroco dava il meglio di sé nel confessionale.<br />
Malgrado il rigore della formazione del seminario,<br />
<strong>Marcellino</strong> dava prova di grande compassione, di buon senso<br />
e di comprensione delle debolezze umane.<br />
Il Fondatore, tuttavia, era anche un uomo del suo tempo.<br />
Il ballo, per esempio, era stato sempre il passatempo preferito<br />
della gente di La Valla. Gli eserciti napoleonici, tuttavia,<br />
portarono, di ritorno dalla Germania, una nuova froma di<br />
danza: il valzer. Nei balli tradizionali della regione, i danzatori<br />
raramente si toccavano e solo leggermente con la mano,<br />
un contatto che non eccitava certo le passioni. Ma nel valzer<br />
le coppie dovevano abbracciarsi e muoversi unite insieme.<br />
<strong>Marcellino</strong>, secondo la formazione ricevuta in seminario e<br />
lo spirito dei tempi, logicamente disapprovava questo tipo di<br />
ballo. Fr. Gianbattista racconta che la sua opposizione si concretizzava<br />
nel programmare attività alternative a questi balli<br />
quando ci dovevano essere serate di valzer.<br />
Il pastore Don Rebod, continuava ad essere una spina nel<br />
fianco del giovane sacerdote. <strong>Marcellino</strong> non era soltanto un<br />
sognatore innocuo; egli agiva e metteva in pratica i sogni. Le<br />
sue iniziative, agli occhi del parroco, sconvolgevano la sonnolenza<br />
della vita della parrocchia.<br />
Sia che si sentisse minacciato dalle attività di <strong>Marcellino</strong>,<br />
sia che fosse geloso dei buoni rapporti instaurati dal giovane<br />
prete con i parrocchiani, Don Rebod non tralasciava occasione<br />
di criticare il suo giovane assistente o di umiliarlo.<br />
Malgrado l’antagonismo del pastore, il viceparroco si attirava<br />
i cuori di coloro che andavano a pregare con lui o ascoltavano<br />
le sue prediche.<br />
In seguito, quando il giovane sacerdote, iniziò a darsi da fare<br />
con il gruppo dei Fratelli, Don Rebod, fu uno dei critici più espliciti<br />
del progetto. Tralasciava raramente l’occasione per condannarla<br />
pubblicamente o per mettere in imbarazzo il suo ideatore<br />
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<strong>Marcellino</strong> <strong>Champagnat</strong>