Archivio omelie Anno Liturgico 2004-2005 (anno A)
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6^ DI PASQUA<br />
Giovanni 14,15-21<br />
Sono due gli elementi attorno ai quali possiamo organizzare la nostra meditazione su questo brano<br />
evangelico.<br />
Il primo: “Se mi amate osserverete i miei comandamenti”.<br />
E perché non arrischiamo di fraintendere Gesù ripete: “Chi accoglie i miei comandamenti e li<br />
osserva, costui mi ama”.<br />
No, non c’è spazio per gli equivoci: tra amore e comandamenti viene stabilito un rapporto tale per<br />
cui non c’è l’uno senza obbedienza agli altri.<br />
Ricordo che quando ero più giovane si vedevano in TV e si incontravano anche per strada giovani<br />
che, vestiti con molta fantasia, capelli e barba lunghi, esibivano una maglietta con scritto in inglese:<br />
“Io amo Gesù Cristo”. Dubito che Gesù apprezzasse questo genere di amore, visto che poi questi<br />
giovanotti e queste signorine erano molto disinvolti nel manifestare i loro reciproci sentimenti, e<br />
passavano il loro tempo attraversando i continenti senza altro impegno che quello di spassarsela.<br />
Ma anche oggi non si scherza. Un conto è la religione, dicono in molti, e un conto è la vita.<br />
E allora, a seconda dell’età, al mattino si va a Messa e al pomeriggio a letto con la morosa, o si<br />
mette il dio denaro sopra ogni altra cosa, o si f<strong>anno</strong> carte false per occupare un posticino più<br />
importante in ufficio o sul lavoro…<br />
Attento bene, amico che mi stai leggendo: chi scrive è un uomo come te, ha le tue stesse tentazioni,<br />
è affascinato spesso più dal male che dal bene. Non vivo sulle nuvole. So cosa significa cadere.<br />
C’è un cosa che mi salva, o almeno lo spero, e te la suggerisco: non dico mai che il male è bene solo<br />
per mettermi la coscienza in pace. Viceversa quando pecco dico: “Perdonami, Signore, ho sbagliato.<br />
Tu hai ragione ed io ho torno. Farò del mio meglio per non tradirti più. Abbi pazienza con me. Non<br />
stancarti, ti prego”.<br />
Gesù non aveva problemi, che io sappia, con i peccatori. Ne aveva, e molti, con i presuntuosi ed i<br />
bugiardi.<br />
Il secondo elemento di riflessione ruota attorno allo Spirito Santo. Tra poco sarà Pentecoste ed è<br />
naturale che la Parola ci ricordi che occorre attendere lo Spirito come Maria e gli apostoli, in<br />
preghiera, all’interno di quel cenacolo che è la Chiesa.<br />
Mi sono domandato tante volte, e lo confesso, la risposta è arrivata tardi, perché mai Gesù abbia<br />
avuto l’idea di tornare al Padre prima di finire il lavoro: anche oggi il mondo è tutt’altro che<br />
convertito.<br />
Perché non è rimasto a darci una mano?<br />
Perché ha voluto, o meglio, perché il Padre e Lui h<strong>anno</strong> voluto che lo Spirito Santo lo sostituisse?<br />
Già, perché? Prova a trovare una risposta tua, prima di leggere la mia, che non gode<br />
dell’infallibilità papale, ed è solo un contributo alla nostra riflessione.<br />
Gesù è stato sempre in un luogo solo. S. Antonio e Padre Pio h<strong>anno</strong> fatto meglio di lui,<br />
presentandosi in carne ed ossa in più posti.<br />
Lo Spirito Santo, invece, rende presente Gesù da per tutto: a Roma e nel Burundi, tra i cardinali ed<br />
in mezzo ai lebbrosi di Molokai, nel cuore della persona più devota e nell’animo del cristiano più<br />
tiepido ed infedele.<br />
Ci ha fatto un grosso favore, Gesù, pregando il Padre che mandasse lo Spirito.<br />
Pensa che bello: per vedere il Papa bisogna andare a Roma. Per avere Gesù nel cuore basta dire:<br />
Spirito di Dio dammi Gesù. Abbiamo fatto un affare.<br />
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