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6LA CITTà dei più giovani LA CITTÀ DEI BAMBINI SVILUPPARE NEI NOSTRI RAGAZZI SPIRITO DI APPARTENENZA E RISPETTO PER LA PROPRIA CITTÀ Da quando venne avviato, oltre dieci anni fa, il progetto denominato “la città dei bambini e dei ragazzi”, molta strada è stata percorsa. L’Unicef ha attribuito al Sindaco il ruolo di “difensore dei bambini”, la prima giornata di primavera ha assunto, nel nostro Comune, il ruolo istituzionale di “giornata della città dei bambini e dei ragazzi” e davvero tante sono state le iniziative confluite in questo progetto in continuo divenire. Lavorare assieme agli alunni delle scuole del nostro territorio (a partire dagli asili nido), agli insegnanti, ai genitori e alle associazioni è stata e continuerà ad essere un impegno di straordinaria importanza. Condividere i processi di crescita di bambine e bambini, ragazze e ragazzi della nostra città, verificare quantità e qualità degli stimoli che ricevono dal contesto in cui vivono e crescono, restituisce elementi di conoscenza indispensabili per valutare l’effettivo stato di salute del tessuto sociale. Gli incontri periodici con il sindaco o i Consigli Comunali aperti, dedicati all’ascolto delle esigenze dei cittadini più piccoli, rappresentano anche un momento niente affatto rituale di educazione civica. In questo modo viene infatti avviato un fattivo e corretto rapporto con le istituzioni, dal quale sono per altro scaturite proposte che hanno trovato concreta attuazione come, ad esempio, la progettazione partecipata di alcuni giardini scolastici, la segnaletica del “pedibus”, il logo per il “commerciante amico”. Strettamente legata ai temi dei diritti dei bambini si è consolidata anche l’iniziativa della “caccia ai diritti”, inventata e realizzata dalle associazioni del territorio. Un momento di incontro che ormai da sei anni, per un pomeriggio di primavera, mobilita intere famiglie che inseguendo le tappe di questa originalissima “caccia”, percorrono in bicicletta la nostra città, imparando a conoscerla meglio, interagendo con aspetti e soggetti della vita cittadina. In questo contesto assume particolare rilievo anche la cerimonia della piantagione degli alberi per i nuovi nati. Occasione per festeggiare i nostri più piccoli cittadini ma contemporaneamente assunzione di un preciso impegno da parte dell’Amministrazione Comunale per garantire loro il migliore futuro possibile. Per sottolineare questo aspetto è nostra intenzione: - inserire la tradizionale pergamena che viene consegnata ai genitori in un “cofanetto dei diritti del nuovo cittadino” che evidenzi i servizi che l’Amministrazione Comunale mette a disposizione di chi crescerà nel nostro comune. Consolidare i numerosi capisaldi delle esperienze positive fin qui condotte in questo autentico “cantiere del futuro”, significa sviluppare nei nostri ragazzi spirito di appartenenza e rispetto per la propria città e costruire i valori di un’etica urbana sulla quale fondare lo sviluppo futuro della nostra società. Progetti specifici sui temi ambientali, rapporti con le istituzioni e le associazioni, corsi di formazione per gli operatori, campi estivi, collaborazione con la Comunità Pastorale continueranno dunque ad essere al centro del nostro impegno. Una particolare attenzione intendiamo riservare agli adolescenti, una fascia di popolazione composita, eterogenea, per età, modelli di riferimento e comportamenti sociali. Per l’Amministrazione non è semplice entrare in contatto con i ragazzi di età compresa tra i 14 e i 18 anni, sia per l’assenza di scuole superiori nel nostro Comune, sia per il ‘distacco generazionale’ tra il loro mondo e le istituzioni. Ancor più difficile è individuare e mettere in atto interventi che non prevedano il coinvolgimento diretto e la coprogettazione da parte dei destinatari. A tale proposito intendiamo: - proseguire nel percorso di ricerca-azione attivato, su mandato dell’Amministrazione, da IRS (Istituto per la Ricerca Sociale), con la collaborazione dei giovani di Palazzo Granaio per intercettare altri ragazzi, comprendere come vivono la loro città, ascoltare le loro richieste e coinvolgerli in futuri progetti; - istituire un tavolo di confronto e progettazione che coinvolga le agenzie educative del territorio: scuole, parrocchie, società sportive, associazioni;. - implementare sul territorio spazi di incontro, opportunità di coltivare interessi, potenziare attitudini personali, ricevere nuovi stimoli per una gestione collettiva, costruttiva e orientante del tempo libero. In tal senso esistono già una bozza di progetto elaborata da un gruppo di ragazzi che frequenta Palazzo Granaio e l’ipotesi di avvio di un progetto sperimentale in uno spazio ricavato nella futura ristrutturazione della Cascina Bergamina, avendo raccolto una preventiva manifestazione di interesse da parte della proprietà.
IL SISTEMA SCOLASTICO LA SCUOLA COME ASPETTO STRATEGICO PER IL FUTURO DELLA COLLETTIVITÀ LOCALE E NAZIONALE La scuola e i servizi pubblici dell’area educativa sono il luogo fondamentale in cui si realizza non solo la formazione del cittadino in quanto soggetto di eguali diritti e doveri, ma altresì il principale luogo di costruzione dell’integrazione sociale di tutti i soggetti al di là della loro condizione economica e sociale, della loro appartenenza etnica, culturale o religiosa. La scuola deve assicurare a tutti pari opportunità di raggiungere elevati livelli culturali e di sviluppare le conoscenze, le capacità e le competenze adeguate all’inserimento attivo e consapevole nella società. Nella società attuale ed in quella del futuro sarà essenziale essere persone "colte”: - in grado di padroneggiare tutti gli alfabeti culturali di base, unitamente alla disponibilità per una formazione continua, per saper accettare la sfida - sapendone cogliere le opportunità - posta da un processo di modificazione continua della società e dal dissolvimento dei confini dei settori del sapere; - in grado di integrarsi con l'altro e di integrare l'altro, sapendo accogliere la diversità di sé e degli altri come valore aggiunto, arricchente le individualità e la collettività; - in grado di orientarsi in uno spazio planetario, privo di barriere culturali ed etniche, nel quale convivono identità plurime ed appartenenze molteplici. In tal senso, come si è fatto nel passato, occorre intendere la scuola come aspetto strategico per il futuro della collettività locale e nazionale e, di conseguenza, come luogo privilegiato di investimenti pubblici, ancor più necessari nella attuale fase di crisi planetaria e questo faremo: - riproponendo gli apprezzati e frequentati incontri pedagogici serali con i genitori; - implementando un sistema educativo e scolastico territoriale integrato (dall’asilo alla scuola secondaria di primo grado), inteso come elemento di qualità dell'offerta formativa a Settimo Milanese, attraverso un sistema negoziale e di convenzioni con le strutture educative del territorio, per dare concrete soluzioni ai problemi, con ragionevole certezza dei livelli di responsabilità (chi fa che cosa) e dei tempi, nonché attraverso il coordinamento e l'ottimizzazione dei piani dell'offerta formativa e per la definizione di comuni strategie - proseguendo nell'impegno dello sviluppo del piano per il diritto allo studio, coinvolgendo le scuole nella sua definizione, con investimento significativo e strategico di risorse finanziarie e professionali, per supportare e stimolare l'ampliamento dell'offerta formativa; - supportando e sostenendo l’offerta di tempo pieno e di tempo prolungato che si è consolidato nelle scuole del nostro comune: un modello di tempo scuola “ricco” di stimoli e di opportunità e motivato da considerazioni pedagogiche (tempi più distesi, successione equilibrata di attività) e sociali (vita di relazione, integrazione di esperienze, ecc.). I dati delle iscrizioni per il prossimo anno scolastico confermano la scelta delle famiglie di Settimo per il modello di tempo pieno sperimentato in questi anni: 100% per la scuola primaria e per la secondaria di primo grado una percentuale del 56% che è altissima. Ciò rafforza ulteriormente il nostro dissenso rispetto a una riforma che minaccia di trasformare in un doposcuola un'esperienza che aveva saputo unire il sostegno ai genitori che lavorano, con un progetto educativo per la crescita culturale dei loro figli, riducendo la scuola ad un servizio a domanda individuale, impoverendola e riproducendo un modello sociale fondato sulle differenze e non più teso all'uguaglianza. Nella scuola primaria di Settimo le conseguenze della riforma hanno già determinato l’eliminazione dei
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