dicembre 2012/gennaio 2013 - Il Rossetti
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Giampiero Solari<br />
dirige “Steve Jobs”<br />
L’atteso monologo sarà alla Sala Bartoli dal 5 febbraio<br />
Si completa la squadra creativa de <strong>Il</strong><br />
tormento e l’estasi di Steve<br />
Jobs, spettacolo di produzione dello<br />
Stabile regionale che porterà in scena<br />
– per la prima volta in Italia – un<br />
interessantissimo testo dello scrittore<br />
statunitense Mike Daisey. Al già annunciato<br />
il protagonista – Fulvio Falzarano<br />
– si aggiunge ora il nome di Giampiero<br />
Solari. Una figura importante nel teatro<br />
contemporaneo, che ha firmato dagli anni<br />
Novanta ad oggi alcuni dei maggiori<br />
successi comici e non solo del panorama<br />
teatrale italiano.<br />
Affascinato dal testo e dal progetto, Solari<br />
mette a disposizione dello Stabile la sua<br />
esperienza per indagare – attraverso le<br />
parole di Daisey e il talento di Falzarano<br />
– l’icona di Steve Jobs nelle sue luci e<br />
nelle ombre. Un tipo di teatro che si fa<br />
strumento di discussione viva e che ha<br />
suscitato reazioni polemiche cui sia la<br />
Apple che l’autore hanno dovuto rispondere.<br />
Daisey è un convinto “seguace del culto<br />
di Mac”: ripercorre entusiasta i traguardi<br />
30<br />
di Jobs esternando – in un divertente<br />
contrappunto – le sue (e nostre) smanie<br />
per ogni creazione con la “mela”. Dietro<br />
il successo però c’è altro. L’assemblaggio<br />
dei nostri preziosi computer avviene a<br />
Shenzen, in fabbriche dove non esistono<br />
diritti degli operai, dove piccole mani di<br />
dodicenni puliscono i vetri degli iPhone<br />
con una sostanza tossica... Fabbriche dove<br />
in nome del profitto 430.000 operai sono<br />
trattati da “ingranaggio umano” e dove<br />
il problema dei suicidi dei lavoratori<br />
si è affrontato installando reti sotto i<br />
capannoni. La denuncia di Daisey incide<br />
con rigore giornalistico, ma anche con<br />
sapiente uso della scrittura per la scena,<br />
lasciando spazio a momenti di leggerezza<br />
e di forte coinvolgimento.<br />
Da segnalare – per accondiscendere ad<br />
esigenze tecniche – uno slittamento della<br />
data del debutto dello spettacolo che non<br />
avverrà più il 29 <strong>gennaio</strong>, come inizialmente<br />
annunciato, ma martedì 5 febbraio.<br />
Le biglietterie del Politeama <strong>Rossetti</strong><br />
forniranno tutti i dettagli al pubblico.<br />
inbreve<br />
I POOH RITORNANO<br />
AL ROSSETTI<br />
LUNEDÌ 17 DICEMBRE<br />
Appuntamento da non perdere, il<br />
17 <strong>dicembre</strong>, per i fan dei Pooh: in<br />
collaborazione con Azalea Promotion<br />
lo Stabile regionale offre una serata<br />
davvero speciale in cui il gruppo<br />
sarà in concerto per la prima<br />
volta accompagnato dalla Ensemble<br />
Symphony Orchestra, diretta dal<br />
maestro Giacomo Loprieno.<br />
Una dimensione nuova per il leggendario<br />
gruppo che si è preparato<br />
alla tournée – destinata a fare<br />
tappa nei maggiori teatri italiani<br />
– incidendo intanto un album che<br />
vede Roby, Dodi e Red al lavoro<br />
insieme a Danilo Ballo (che sta<br />
curando gli arrangiamenti), a Phil<br />
Mer (alla batteria) e la grande<br />
orchestra.<br />
«Per il titolo del disco non potevamo<br />
non utilizzare la parola “opera”,<br />
perché è proprio di questo che si<br />
tratta» raccontano Roby Facchinetti,<br />
Dodi Battaglia e Red Canzian. «È<br />
un progetto “veramente speciale“,<br />
artisticamente stimolante e per<br />
noi assolutamente unico… è facile<br />
immaginare quanto lavoro ci sia<br />
per inserire una grande orchestra<br />
all’interno di un “suono” così<br />
definito e “solido” come quello dei<br />
Pooh. Nel 1971 abbiamo pubblicato<br />
un disco che si intitolava Opera<br />
Prima (il nostro primo album<br />
con la CGD), nel <strong>2012</strong> pubblichiamo<br />
Opera Seconda».<br />
il<strong>Rossetti</strong> news