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Edizione Dicembre 2007

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l i B E r a m E n t E<br />

LeTTURe eSTIVe PARcO cà ceLSI:<br />

«ALLA RIceRcA deLLA BeLLeZZA PeRdUTA»<br />

Nel mese di luglio, quali componenti del<br />

gruppo Liberamente, in collaborazione con<br />

la Biblioteca Comunale abbiamo realizzato<br />

un’attività legata al mondo dei libri. Dopo aver lungamente<br />

discusso, ci siamo orientati verso un argomento,<br />

forse inconsueto, ma di grande fascino come<br />

la bellezza, e ci siamo chiesti: «Che cos’è? è ancora<br />

necessaria?» Per realizzare questo progetto si sono<br />

cercati i testi più adatti, poesie, romanzi racconti, ma<br />

per rendere più accattivante la proposta si è ritenuto<br />

utile aggiungere canzoni ed immagini, il tutto combinato<br />

insieme in una presentazione video, ferma restando<br />

la centralità del libro e della lettura. La fase<br />

preparatoria è stata impegnativa e molti gli ostacoli<br />

superati per assemblare armoniosamente ogni cosa:<br />

ricerca dei testi, brani<br />

musicali, immagini,<br />

adattamento e disposizione<br />

logica, distribuite<br />

i ruoli ai lettori<br />

e verifica dell’efficacia<br />

della lettura.<br />

Ricordiamo che ci<br />

siamo avvalsi altresì<br />

della collaborazione<br />

dell’insegnate che ci<br />

ha tenuto quest’inverno<br />

un corso di dizione.<br />

Coloro che hanno<br />

assistito agli incontri<br />

di luglio di quest’anno, avranno notato, almeno<br />

ce lo auguriamo, i progressi compiuti. Gli incontri<br />

sono cominciati un po’ dopo rispetto all’orario previsto<br />

delle ventuno per fare in modo che l’oscurità<br />

rendesse sempre più vivide le immagini proiettate<br />

sul grande schermo, allestito da Gianni Perotto, prezioso<br />

collaboratore, addetto anche alla musica e da<br />

Amadio Favaro, infaticabile sostenitore del gruppo.<br />

Il primo incontro, tenutosi il 12 luglio, nel parco di<br />

Cà Celsi, era intitolato «Alla ricerca della bellezza»<br />

mentre il secondo, del 26 luglio affrontava il tema<br />

del «L’enigma della bellezza».<br />

Lo studio di questa materia apparirebbe futile, ma<br />

come abbiamo mostrato nel primo incontro: niente<br />

è più necessario. «Non vi è alcuna palese necessità<br />

culturale della bellezza. – dice Freud -Tuttavia la civiltà<br />

non potrebbe farne a meno». Non solo, ma af-<br />

26<br />

frontarne il tema significa interrogarsi intorno al senso<br />

delle cose, della vita, dell’armonia del mondo e<br />

dei rapporti fra l’uomo e la natura. Il bello si mostra<br />

quale riflesso visibile di uno splendore invisibile. «Lo<br />

studio e la ricerca della verità e della bellezza rappresentano<br />

una sfera di attività in cui è permesso di rimanere<br />

bambini per tutta la vita». (Einstein). Siamo partiti<br />

alla ricerca della bellezza e l’abbiamo ammirata,<br />

nella natura, nel corpo dell’uomo, nella relazione interpersonale,<br />

ne abbiamo sentito l’inquietante assenza<br />

e avvertito l’ambigua responsabilità del suo possesso.<br />

Nel secondo incontro dal tema, «L’enigma della<br />

bellezza», la questione si è complicata, divenendo<br />

più intrigante, perché si comprese che la bellezza,<br />

splendore della verità e del bene è contesa, nascosta<br />

minacciata, non si<br />

trova nelle cose, ma<br />

nello sguardo di chi<br />

le guarda amandole.<br />

Alla fine del percorso<br />

abbiamo scoperto<br />

che la bellezza per<br />

un attimo si lascerà<br />

vedere e incontrare.<br />

La bellezza è in definitiva,<br />

prendersi cura<br />

di ciò che si ama. Che<br />

bello cercare il bello!<br />

Avvicinarsi a questa<br />

inutile contemplazione<br />

necessaria, e ineluttabilmente inesauribile: si<br />

aprono così nuove porte e si percorrono vie altre.<br />

Tutto quello che abbiamo proposto è poca cosa di<br />

fronte al compito che ci eravamo proposti, ma è stato<br />

ugualmente bello. Concludiamo con una perla di<br />

Shiller, poeta romantico tedesco: «Il bello è la porta<br />

aurorale che ci permette di entrare nella città della<br />

conoscenza». La sapienza medievale identificava il<br />

filosofo, colui che cerca, o meglio, ama la sapienza,<br />

col filocalo, colui che ama la bellezza, mettendo così<br />

in evidenza, l’identità fra la sapienza e la bellezza,<br />

il sapere e il bello, in altre parole, il sapere è bello.<br />

Avrà forse ragione il principe Myskin, che nell’Idiota<br />

di Dostojeskij, afferma che la bellezza salverà il<br />

mondo? Buona ricerca a tutti.<br />

Pro Loco - Vivere Istrana - dicembre <strong>2007</strong><br />

Per il gruppo LiberAmente - Giampaolo Fuser

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