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Ottobre 2010 n. 66 - Teramani.info

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EVENTI<br />

il personaggio<br />

Margherita<br />

Hack<br />

a Teramo il 5 novembre<br />

Non scriverò dell’astrofisica e divulgatrice scientifica Margherita<br />

Hack, perché basta fare un clic su Google per scoprire che<br />

ci sono circa 310.000 risultati corrispondenti al suo nome.<br />

Non tenterò neanche di abbozzare qualcosa sulla scienziata<br />

e ricercatrice Margherita Hack, perché Wikipedia è sicuramente più<br />

attendibile di me. Non compilerò elenchi sull’attività politica della candidata<br />

alle elezioni europee del 2009 Margherita Hack. Non narrerò del<br />

passato della sportiva ed ex campionessa di salto in lungo Margherita<br />

Hack. E non mi addentrerò sulle scelte di vita dell’atea, animalista e<br />

vegetariana Margherita Hack.<br />

Perché altri saranno sicuramente più preparati di me in questi campi.<br />

Perché ci vorrebbero pagine e pagine di inchiostro. E poi perché tutte<br />

quelle citate sono solo categorie. Io credo che nessuna persona do-<br />

ad un posto fisso e depaupererà fortemente i<br />

ranghi dell’accademia. Una siffatta prospettiva<br />

infatti rischia di allontanare i giovani più<br />

brillanti dal mondo dell’università scoraggiandoli<br />

dall’intraprendere una “carriera” non<br />

garantita dalla stabilità e minata fortemente<br />

dalla mancanza di risorse che consentano, a<br />

quanti effettivamente meritevoli, di approdare<br />

ad un traguardo certo e duraturo.<br />

Per quanto riguarda invece i ricercatori confermati<br />

a tempo indeterminato – ben 25683<br />

– il disegno di legge di riforma rimuove ogni<br />

loro aspettativa futura di avanzamento di<br />

carriera in un contesto generale che rimane<br />

fortemente caratterizzato da meccanismi<br />

destinati a generare nuovo precariato. Ancora<br />

una volta i ricercatori, pur contribuendo<br />

in modo decisivo all’organizzazione della<br />

didattica nell’ambito della più vasta offerta<br />

formativa dei singoli corsi di laurea, non solo<br />

non vedono riconosciuta la loro funzione<br />

docente ma vengono scippati di un diritto<br />

sacrosanto alla giusta ed oggettivamente<br />

meritata progressione di carriera. Non<br />

viene valutato in nessun conto il fatto che<br />

le ultime riforme succedutesi nell’ambito<br />

del sistema universitario con i passaggi alle<br />

lauree triennali e lauree specialistiche o<br />

anche magistrali sono state rese possibili<br />

grazie al carico didattico che i ricercatori si<br />

sono assunti in uno spirito di collaborazione<br />

e di servizio all’istituzione senza che la legge<br />

li obbligasse su tale versante. A causa di ciò i<br />

ricercatori di oltre quaranta atenei, compreso<br />

l’ateneo di Teramo, non come rivendicazione<br />

di categoria ma nella direzione di una corretta<br />

comprensione del problema del sistema<br />

universitario in riforma hanno dichiarato la<br />

propria indisponibilità a ricoprire incarichi<br />

di<br />

Carla<br />

Trippini dimmitutto@teramani.<strong>info</strong><br />

vrebbe essere incastrata all’interno di una categoria.<br />

Scriverò della persona Margherita Hack. Perché a me piace parlare<br />

delle persone, dei sentimenti, delle emozioni.<br />

Ad esempio, nello scrivere il suo nome, spesso mi sono fatta fregare<br />

dall’emozione e ho scritto “Huck” con la “u”. Sono stata subito ripresa<br />

dagli addetti ai lavori che, scandalizzati, mi hanno richiamato all’ordine:<br />

«Attenta! Guarda che si scrive “Hack”, con la “a”!».<br />

Ragazzi... spero di non aver sbagliato anche qui!<br />

Comunque, tornando a lei, personalmente non ho ancora avuto il<br />

piacere di conoscerla e spero di avere questo onore quando verrà a<br />

Teramo. Però, avendo curato l’editing del libro scritto da lei a quattro<br />

mani con il Prof. Marco Santarelli (“Diario di un incontro”, edito da<br />

Zikkurat Edizioni&Lab), l’ho conosciuta un po’ tramite il DVD dal quale è<br />

partita l’idea dei due autori.<br />

Mi ha colpito la simpatia di Margherita Hack. Il suo accento fiorentino,<br />

la sua capacità di ridere come una ragazzina, la sua dote naturale a<br />

spiegare concetti astrusi (almeno per me, che ritengo che la matematica<br />

non sia la mia opinione!) in maniera così semplice, da farci accendere<br />

la lampadina in testa ed esclamare: «Adesso ho capito!!».<br />

Mi ha colpito la meraviglia con cui parla delle stelle le quali, forse, dopo<br />

la spiegazione scientifica perdono un po’ di magia, ma almeno abbiamo<br />

capito di che pasta sono fatte.<br />

Mi ha colpito la sua umiltà, quando dice che «Divulgare aiuta di più chi<br />

divulga che chi riceve la divulgazione. S’impara a capire quello che non<br />

s’è capito. Nello sforzo di spiegarlo, si arriva a capirlo meglio».<br />

Detto da un’astrofisica...<br />

Ed è per tutto questo che attendo con ansia di stringerle la mano. n<br />

didattici aggiuntivi per l’anno accademico<br />

<strong>2010</strong>/2011, attenendosi strettamente a<br />

quanto previsto dall’art. 32 del DPR 382/1980,<br />

determinando di fatto lo slittamento delle<br />

attività di apertura dei corsi.<br />

La mobilitazione partita inizialmente dai ricercatori<br />

si è poi allargata a tutte le componenti<br />

universitarie portando a quel processo di riflessione<br />

sulla riforma del sistema universitario<br />

all’insegna dei valori essenziali e fondanti<br />

quali la qualità della ricerca e dell’alta formazione<br />

come patrimonio irrinunciabile delle<br />

generazioni future. La protesta si è sempre<br />

più ampliata ed estesa; si sono moltiplicati i<br />

dibattiti, le assemblee, le mozioni e si è presa<br />

consapevolezza della necessità di alzare la<br />

voce e di dare contributi utili per i correttivi<br />

al progetto in discussione e per avere quella<br />

riforma che sia in linea con quanto saggiamente<br />

il nostro Presidente della Repubblica<br />

ha ribadito: “..e io vorrei che fossero salvate<br />

le spese per gli investimenti, per la ricerca e<br />

per l’Università riconoscendo il loro carattere<br />

prioritario”.<br />

Che sia finalmente la volta buona? n<br />

11<br />

ott <strong>2010</strong>

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