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Cambiare Pannolino - Altervista

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Il TBT pare non essere purtroppo l’unica sostanza “sospetta” presente nei monouso tradizionali. Sotto accusa sono anche i silicati<br />

o gli acrilati che ne costituiscono il “cuore superassorbente” e DI CUI NON SI CONOSCONO TUTTORA GLI EFFETTI<br />

COLLATERALI A CONTATTO CON LA PELLE DEL BAMBINO. È anche probabile che gli effetti siano conosciuti ma non vengano<br />

portati alla conoscenza degli acquirenti. Di certo sono i principali responsabili degli arrossamenti da contatto della delicata pelle del<br />

neonato e di micro-abrasioni dovute allo sfregamento. Dato che nella maggior parte dei casi i pannolini vengono sbiancati con il<br />

cloro, non è assurdo pensare alla possibilità che siano eventualmente presenti dei residui.<br />

Alcune fonti, per la verità datate, sospettano infine la presenza di sodio policloridato, che assorbe più di cento volte il peso<br />

dell'acqua; questa sostanza venne eliminata dagli assorbenti femminili nel 1985 a causa della sua correlazione con lo shock tossico<br />

nei tamponi da donna.<br />

STATISTICHE E STUDI MEDICI<br />

Se i rischi legati al possibile assorbimento di sostanze potenzialmente tossiche attraverso la pelle del neonato sono però ancora<br />

da dimostrare, in assenza di studi certi al riguardo, possiamo segnalare che le statistiche mediche di tutti i Paesi ove si fa<br />

abbondante utilizzo di pannolini usa&getta testimoniano un aumento dei casi di arrossamenti, eritemi da pannolino e allergie.<br />

Secondo l'Università di Kiel (Germania), l'impiego regolare e continuato di pannolini usa&getta provocherebbe il surriscaldamento<br />

(fino a 1°C) dello scroto dei bambini, rischiando di danneggiare il normale sviluppo dei testicoli e quindi la futura fertilità. Il<br />

rivestimento di polipropilene e polietilene, trattandosi in ogni caso di una materia plastica, provocherebbe all’interno del pannolino<br />

stesso un aumento della temperatura (Partsch & Al., 2000).<br />

Alcuni tipi di pannolini tradizionali vengono venduti già “cosparsii” di creme anti-arrossamento, la cui composizione chimica non<br />

viene dichiarata e sulla cui finalità esistono forti dubbi, dal momento che le creme si sono rese “necessarie” per mitigare le irritazioni<br />

provocate dal pannolino stesso.<br />

I prodotti chimici che possono essere considerati più pericolosi sono quelli che sono spalmati sulle fibre dei filtranti sintetici: per<br />

rendere igrofilico (cioè in grado di catturare le molecole di acqua) il polimero sintetico che invece è naturalmente idrofobico (cioè non<br />

aggancia le molecole, basta prendere un imballaggio qualunque di plastica versarci dell’acqua e si vedrà che l’acqua non si spande<br />

ma rimane come singole gocce che scivolano sopra) vengono aggiunti alle fibre dei “finish” che contengono tensioattivi e altri<br />

derivati chimici. Questi a contatto diretto con la pelle umida e calda, finché non arriva la pipi, vengono facilmente rimossi. E la<br />

domanda è: dove finiscono? Un’ipotesi che sorge spontanea è che finiscano sulla pelle del bambino e questo anche per 3 anni<br />

consecutivi.<br />

NESSUNA CERTEZZA<br />

Potremmo citare altri dati, alcuni dei quali molto allarmanti, ma preferiamo limitarci a segnalare una più sana “via di mezzo”;<br />

nell’assenza di studi chiari ed esaustivi pubblicati su questo argomento, non si può essere certi di niente.<br />

Vorremmo che fosse chiaro proprio questo: “non si può essere certi di niente, nel bene e nel male”.<br />

Ciò che è certo è che la pelle e gli organi del bambino non sono predisposti per trascorrere 24 ore su 24 per oltre tre anni<br />

consecutivi avvolti da plastica, silicati, DBT MBT TBT & company. Per quanto questo faccia comodo a noi genitori. VOI CI<br />

STARESTE?<br />

LO SMALTIMENTO<br />

Per un corretto utilizzo degli usa&getta, bisognerebbe pulirli dal loro contenuto solido smaltendolo nel water, prima di gettarli.<br />

Ovviamente quasi nessuno segue questa regola, dal momento che verrebbe meno il principio stesso dell'usa&getta. Si crea però a<br />

questo punto un rischio igienico dovuto all'accumulo di rifiuti organici (urine e feci) in situazioni non predisposte allo smaltimento.<br />

Le discariche non forniscono infatti le condizioni adatte al loro corretto smaltimento; avviene così che i pannolini, nel tempo, si<br />

mummificano mantenendo inalterati peso e forma. Le feci umane possono inoltre contenere agenti patogeni dannosi per l’uomo (per<br />

esempio il virus della polio contenuta nelle feci dei bambini vaccinati contro la polio), veicolabili attraverso animali (roditori, insetti,<br />

uccelli) e falde acquifere, nel caso vengano contaminate. Non lascia inoltre indifferenti scoprire che i pannolini tradizionali, se liberati<br />

nell’ambiente (o abbandonati in una discarica) necessitano di circa 500 ANNI PER DEGRADARSI.<br />

Se bruciati, essendo di plastica LIBERANO DIOSSINA.<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

Bilanci di giustizia (http://www.bilancidigiustizia.it/index.php?name=Sections&req=viewarticle&artid=24&page=1)<br />

Catalogo Belli come il sole (http://www.bellicomeilsole.it)<br />

Dossier Wip: “Bignami del pannolino mono-uso” (http://www.wip-srl.com/)<br />

Inchiesta - Pannolini usa&getta: (http://www.mariluna.it/htm/perche/pannolini_inchiesta_indice.htm) Internazionale 642, 18<br />

maggio 2006<br />

Partsch & Al., “Scrotal temperature is increased in disposable plastic lined nappies”, in Archives of Diseases in Childhood (2000,<br />

83: 364-368)<br />

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