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parte 1

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— 29 —<br />

1. Ad orecchietta circolare rotonda, molto robusta, per lo più posta orizzontal-<br />

mente, e- formante una stretta apertura. È il tipo più ripetuto, contandosene una<br />

ventina di esemplari. Questi manici sono anche assai comuni, fra le stoviglie gros-<br />

solane delle terremare (').<br />

2. Ad orecchietta larga, piatta, verticale. Ne ho contato una diecina di esem-<br />

plari. Anche questo manico è molto frequente nelle terremare (').<br />

3. A sporgenza piatta, orizzontale e con due cornetti, già descritta, parlando<br />

del vaso a volute, ansa eziandio comune, come ho notato, nelle terremare.<br />

Merita di essere considerata in generale, sopra questi vasi grandi, l'abbon-<br />

danza degli ornati. Oltre le intaccature sull'orlo, fette or col polpastrello delle dita,<br />

ora con la stecca, si vedono su molti cocci dei cordoni frastagliati, e per lo più in<br />

numero di due, lavorati con molta accuratezza. È noto come sifatto genere di<br />

ornamenti sia comunissimo alle stoviglie delle terremare e delle palafitte, anzi<br />

abbondi nelle più antiche fra queste stazioni, quantunque non manchi neppure nelle<br />

altre di età più recente (^).<br />

Anche i vasi fini sono, come fu già rilevato, simili a quelli delle terremare,<br />

per colore, impasto, levigatezza e forma. Il tipo più comune è quello di ciottola<br />

con labbro carenato, orlo più o meno dritto, e fondo concavo. Anche di questi vasi<br />

fini non potè aversene che uno intero, il quale è di forma conica, ed identica a<br />

quella pubblicata da Crespellani, Marne Modenesi tav. Vili, n. 99. Gli altri vasi per<br />

buona <strong>parte</strong> non si poterono ricomporre, che a metà o ad un terzo. Fra questi noto<br />

specialmente tre pezzi di una coppa molto elegante, levigata, con labbro svasato,<br />

con un solco nella <strong>parte</strong> inferiore dell' orlo, e quattro bottoni o protuberanze piatte,<br />

collocate a dist^anza di quindici centimetri l' una dall' altra; forma ed ornati di coppa<br />

assai comuni nelle terremare ('). Un pezzo di altra tazza presenta il labbro rivol-<br />

tato in fuori, con intaccature a fasci di linee eseguite a stecca, in tutto come presso<br />

Crespellani op. cit. tav. Ili, n. 39; tav. VII, n. 88.<br />

In complesso adunque, anche i vasi fini riproducono quelli analoghi delle terre-<br />

mare. Le differenze non si hanno che nei manici. Mentre alle ciottolo delle terre-<br />

mare sono comuni anzi caratteristiche le anse lunate, nei vasi della Prevosta queste<br />

•sono piuttosto eccezioni. Di vere anse lunate, intere, non se ne ebbe che una, quella<br />

raccoltavi or sono venti anni, conservata nel Museo d' Imola, e che diede origine<br />

allo scavo. Le altre anse sono piuttosto cilindro-lunate. Vale a dire, le corna invece<br />

di essere a contatto più o meno immediato con l'orlo stesso, sormontano un alto<br />

cilindro che elevasi sopra 1' orlo del vaso.<br />

Anse di questo tipo ne furono raccolte tre alla Prevosta; ma disgraziatamente<br />

con le estremità rotte. Sia da codeste estremità, raccolte staccate , sia pure da un<br />

esemplare abbastanza conservato, si argomenta che in talune di queste anse cilindro-<br />

lunate le corna erano molto sviluppate, in altre invece molto rudimentali, senza<br />

{') Crespellani) Marne Modenesi, tav. V, n. 61, 63.<br />

(') Ib. 1. e. tav. V, n. 59, 60, 62.<br />

(') Chierici, Bull, di paleln. Ili, tav. V, n. 22 ; Lioy, Le abita:, lacustri di Fitnon tav. S, n. 119-123.<br />

(') Strobel, Avanzi prcroìnani tav. I, n. 9.

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