cover story/McIlroy-Woods Anche questa volta, la Ryder Cup basterà a se stessa. È il più grande spettacolo del golf, l’unico avvenimento nel mondo dello sport in cui una squadra rappresenta un continente.Èunafabbrica di emozioni che produce una pressione perfino superiore a quella di un major e situazioni inedite, come un tifo da stadio di calcio che a volte sconfina nell’hooliganismo. È, più che una gara, una campagna militare, una battaglia che si combatte per la gloria e l’onore (i giocatori non vengono pagati), fra inni, impeccabili divise e sventolio di bandiere. E, a volte, anche di bottiglie di vino rosso, come fece Miguel Ángel Jiménez due anni fa a Celtic Manor, in Galles, per celebrare la vittoria. Così la settimana prossima a Medinah, un sobborgo di Chicago, l’Europa cercherà di ribadire la sua recente supremazia: ha vinto quattro delle cinque ultime edizioni – e 9 delle ultime 13. E gli Stati Uniti tenteranno di rimettere il loro sigillo, che era scontato e anche un po’ noioso fino al 1979, quando ai giocatori delle isole britanniche si unirono i continentali (quest’anno saranno 5, più quattro inglesi, due nordirlandesi e uno scozzese, per un totale di 8 bandiere oltre a quella blu con le 12 stelle come simbolo unificante, insieme all’Inno alla gioia di Beethoven). Ma, fra le pieghe della contesa, si svolgerà un duello a suo modo epocale, di quelli forsedestinati a passare alla storiaperché segnano la fine di una stagione e l’inizio di un’altra. Vede di fronte Tiger Woods, il più dominante giocatore mai apparso sulla scena, e RoryMcIlroy, ilragazzo che vuole essere re. Tiger ha 36 anni e da quattro è alla ricerca del suo vecchio sé, dopo essere deragliato su vicende familiari, guai fisici e l’elusiva ricerca di un nuovo swing. Rory ne ha 13 in meno ed è arrivato a vincere due major alla più giovane età mai registrata, meglio di Woods e di Jack Nicklaus, anche se solo per qualche mese. Quando Tiger era Tiger, partiva favorito in ogni evento cui partecipava. Poi, dal momento in cui è entrato nel cono d’ombra,ilgolfèdiventato imprevedibile come una mano di dadi o un giro di roulette. Fra il PGA Championship del 2008 e il British Open di quest’anno ci sono stati 16 vincitori diversi in 16 major. Fino al giorno in cui, al PGA di Kiawah Island, McIlroy ha spaccato il campo così come 38 “ Rory ha un talento fenomenale ed è un ragazzo gradevole. Un vero spettacolo Tiger Woods campioni speculari Woods, pro dal 1996, ha da poco superato i 100 milioni di dollari di premi. Mcilroy, pro dal 2007, è invece a quota 13,1 milioni. aveva fatto l’anno scorso allo US Open sul Congressional di Bethesda. Ha continuato vincendo due tornei consecutivi dei playof per la FedEx Cup (che viene aggiudicata domani sull’East Lake di Atlanta). Il golfsembra aver trovato ilnuovo uomo da battere. A Medinah non è detto che i due siano avversari diretti, nelle partite a coppie dei primi due giorni o nei singolari della domenica. I capitani della Ryder (a questo giro, Davis Love III e José Maria Olazábal), infilano i nomi dei giocatori nelle buste, poi le numerano secondo la sequenza degli incontri: solo quando vengono aperte si sa chi gioca contro chi. Se il caso li accoppiasse, sarebbe un perfetto colpo di teatro a un copione già straordinario. McIlroy e Woods sono primo e secondo nel ranking mondiale, nella money list, nella FedEx Cup (alla vigilia della finale) e nella media colpi sul giro. Quest’anno sul tour nessuno ha vinto quanto loro (anche qui, vantaggio Rory: 4-3). Ma, nei testa a testa, la situazione si capovolge. Hanno giocato per la prima volta insieme nel secondo giro dello Chevron World Challenge 2010: 66-70, Woods. Hanno pareggiato nei primi due giri dell’HSBC ad Abu Dhabi, nel gennaio scorso; ma Tiger ha vinto il terzo giro, Warren L ttLe
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