31.05.2013 Views

Buchi neri e informazione.pdf - Nardelli

Buchi neri e informazione.pdf - Nardelli

Buchi neri e informazione.pdf - Nardelli

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

dimostrato il seguente fatto: il massimo numero di bit di <strong>informazione</strong> che possono<br />

stare in una data regione spaziale è uguale al numero di pixel planckiani in cui si può<br />

suddividere l’area della superficie di confine. Implicitamente ciò significa che esiste<br />

una “descrizione al contorno” di tutto ciò che ha luogo dentro la regione di spazio<br />

considerata: la superficie del confine è un ologramma dell’interno tridimensionale.<br />

Naturalmente ciò di cui si sta parlando non è un normale ologramma ma un foglio di<br />

pixel planckiani. Inoltre questo nuovo tipo di ologramma può cambiare nel tempo e si<br />

tratta di un “ologramma quantistico”. Esso tremola e balugina con l’indeterminazione<br />

di un sistema quantistico, in modo che anche l’immagine tridimensionale abbia i<br />

tremori quantistici. Tutto è fatto di bit che si muovono secondo complicati moti<br />

quantistici, ma se guardiamo questi bit nel dettaglio scopriamo che sono situati<br />

lontano da noi, ai confini più remoti dello spazio.<br />

La teoria delle stringhe è intrinsecamente una teoria olografica che descrive un<br />

universo “a pixel”.<br />

Le stringhe fortemente eccitate sono in media più grandi delle loro controparti allo<br />

stato fondamentale; l’energia supplementare le sbatacchia e le stira facendole<br />

allungare. Se si potesse bombardare una stringa con sufficiente energia, questa si<br />

“gonfierebbe” fino a divenire una specie di matassa intricata e violentemente<br />

fluttuante. E non c’è limite alle dimensioni che potrebbe raggiungere: con altra<br />

energia, la stringa potrebbe essere eccitata e dilatata fino ad assumere qualunque<br />

diametro. C’è tuttavia un modo in cui queste stringhe immensamente eccitate si<br />

realizzano in natura: i buchi <strong>neri</strong>, anche quelli giganteschi che si trovano al centro<br />

delle galassie. Questi, secondo l’interpretazione fatta dalla teoria delle stringhe, sono<br />

enormi, ingarbugliate stringhe “monster”.<br />

Le stringhe emettono ed assorbono altre stringhe. Prendiamo il caso delle stringhe<br />

chiuse. Oltre a tremare con un moto di punto zero, una stringa quantistica può<br />

dividersi in due. La stringa ondeggia formando una sorta di increspatura fino a<br />

quando non appare un’appendice. La stringa è ora pronta per dividersi, emettendo<br />

una piccola parte di sé stessa. Anche l’opposto è possibile: una piccola stringa che ne<br />

incontra una più grande può venire assorbita con il processo inverso.<br />

I gravitoni (i quanti della gravità) sono piccoli anelli di stringa che sciamano attorno<br />

alle stringhe più grandi e formano un condensato che riproduce molto fedelmente gli<br />

effetti di un campo gravitazionale.<br />

I teorici delle stringhe sostengono che “la bella, elegante, coerente e solida<br />

matematica della teoria delle stringhe conduce al sorprendente, incredibile, fantastico<br />

fatto delle forze gravitazionali, e dunque deve essere vera”. La teoria delle stringhe è<br />

un laboratorio matematico coerente in cui è possibile mettere alla prova varie idee su<br />

come coniugare gravità e meccanica quantistica. La teoria delle stringhe è la migliore<br />

guida matematica che abbiamo per orientarci verso i principi ultimi della gravità<br />

quantistica.<br />

Dato l’emergere della gravità nella teoria delle stringhe, è possibile supporre che<br />

raggruppando un numero sufficiente di stringhe massive si formi un buco nero.<br />

Cominciamo con il pensare che una particella sia un microscopico elastico di gomma<br />

non molto più grande di una lunghezza di Planck. Un elastico, se viene pizzicato,<br />

3

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!