Maurizio Brucchi Il gobbo napoletano Marco Valerio ... - Teramani.info

novembre 2009
sommario
3 Il Crocifisso
4 Maurizio Brucchi
6 L’opposizione in Comune
8 Lilliana Merlo
10 Allerta virus SV5
11 Manola Di Pasquale
12 Il gobbo napoletano
14 Note linguistiche
15 Dura Lex Sed Lex
18 L’oggetto del desiderio
18 Franco Chionchio
20 Marco Valerio Marziale
21 Coldiretti informa
22 Montorio al Vomano
24 Non siamo pronti
25 Lettere dai Caraibi
26 Giuseppe Ricciotti
28 Cinema
29 Commercialisti informano
30 Basket
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Il crocifisso
La guerra
poco santa
di Sergio Scacchia
È certamente incredibile che, mentre in paesi come la Cina o l’Iran quotidianamente degli
individui perdano la libertà o addirittura la vita, vedendosi calpestare i diritti umani, quegli
stessi inalienabili diritti che una Corte come quella europea di Strasburgo, insieme ad altri organismi
internazionali dovrebbe tutelare e, al contrario, si perda tempo a dileggiare il crocifisso.
L’intento, non certo segreto, è quello di far perdere l’identità a un popolo, quello cristiano vero, che dà
fastidio con i suoi precetti in difesa della vita e della dignità umana. Non si spiega, altrimenti, questa
guerra contro un simbolo che rappresenta il massimo della democrazia laica.
Sì, perché quel Cristo in croce che gli agnostici definiscono “cadavere”, in realtà vive in ognuno di coloro i
quali ancora riescono a inorridire per bambini africani che ogni tre secondi muoiono per mancanza di aiuti
da parte dell’opulenta Europa, vive in chi anela a salvaguardare i pilastri di una società come la famiglia,
la solidarietà. Per uno come me, che è salito su tutte le vette del Parco Nazionale Gran
Sasso e Monti della Laga, sorge un problema. Nell’80% delle sommità delle montagne,
ho trovato grandi croci. Su Cima Lepri, ho visto un gruppo di tedeschi abbracciare
l’enorme crocifisso di vetta e pregare, ringraziando il Signore per aver donato loro
quella natura meravigliosa e le gambe per esplorarla.
Forse ci chiederanno di rimuovere le croci di vetta. Può dar fastidio all’alpinista
non credente che si mangia il suo panino dopo l’ascesa. Forse sul Pan di Zucchero
a Rio de Janeiro in Brasile, dovranno togliere anche il Cristo benedicente, perché
offende chi, laico, dall’aereo può scorgerlo. Nel cuore di Amatrice, proprio accanto
alla chiesa madre, c’è una croce piantata su un grande piedistallo in cemento e chi
vi si avvicina segna la propria fronte. Forse dovremo arrivare a rimuovere questo
segno, per non turbare il turista ateo che sorseggia un caffè.
La verità e che tutto va a rotoli. I nostri figli hanno, ogni attimo,
esempi negativi da una società che sta allontanando Dio dalla
propria prospettiva di vita. La libertà che il nostro Signore ci dona
sta diventando un pesante fardello da portare. u
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