5-2011 - la fondazione otaf
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Otto mesi di volontariato<br />
senza scattare una foto, ma solo<br />
per conoscere un altro mondo<br />
«<br />
Ciao Marco,<br />
ti mando alcuni scatti<br />
che fanno parte delle<br />
prime scelte del mio <strong>la</strong>voro. Ti confesso<br />
che sono fiero di queste fotografie, non<br />
solo a livello visivo, ma anche a livello intellettuale.<br />
La persona che mi sta seguendo<br />
da molto vicino in questo reportage si<br />
chiama Tomasz Tomaszewski. È un fotografo<br />
molto importante a livello mondiale<br />
e <strong>la</strong>vora da oltre vent’anni per <strong>la</strong> Na -<br />
tional Geographic. Mi sta guidando in<br />
modo molto etico. Per lui è importante<br />
che i vostri utenti non siano ridicolizzati<br />
come spesso avviene con altri fotografi,<br />
ed è molto severo con me. Mi ha anche<br />
detto che con questo <strong>la</strong>voro non sarà facile<br />
ricavarne dei soldi, ma potrebbe significare<br />
molto per <strong>la</strong> mia crescita interiore<br />
e se voglio essere una persona matura.<br />
L'idea di base è rimasta <strong>la</strong> stessa: onorare<br />
il loro cammino attraverso un destino che<br />
li ha penalizzati e farli trionfare con un finale<br />
chiaro. Ora ho <strong>la</strong> certezza che verrà<br />
un <strong>la</strong>voro unico, per il messaggio e per <strong>la</strong><br />
forza d'espressione. Sarebbe un sogno ri-<br />
OTAF e dintorni<br />
Vo<strong>la</strong> <strong>la</strong> forza<br />
delle immagini<br />
La forza comunicativa dei<br />
diversamente abili attraverso<br />
le foto di Jacek Pu<strong>la</strong>wski, vincitore<br />
del “Swiss Press Photo 2009”<br />
e “Swiss Photo Award 2010”.<br />
vincere lo Swiss Photo Award e donare i<br />
fondi al vostro istituto. Sono sicuro che è<br />
fattibile. Ma una cosa rimane certa, molti<br />
vostri ospiti sono già in Paradiso.»<br />
Chi l’avrebbe mai detto, ho conosciuto<br />
Jacek Pu<strong>la</strong>wski a militare. Nel 2008, in<br />
Svizzera orientale, in occasione di un servizio<br />
giornalistico per conto dell’Esercito,<br />
mi fu assegnato un fotografo fino a quel<br />
momento sconosciuto. Un giovanottone<br />
dal cognome po<strong>la</strong>cco, inaspettatamente<br />
ligio alle forme militari e al rispetto verso<br />
l’ufficiale, a dire il vero un po’ d’altri tem-<br />
pi, come se fosse uscito dall’”Armata a<br />
cavallo” di Babel. Nel corso del<strong>la</strong> giornata<br />
trascorsa nelle campagne di Gossau, in<br />
visita al battaglione fanteria montagna<br />
30, facemmo reciproca conoscenza e, venuto<br />
a sapere che <strong>la</strong>voro all’OTAF, mi propose<br />
subito di fare un servizio fotografico<br />
sul<strong>la</strong> nostra realtà, magari anche di presentar<strong>la</strong><br />
in un’esposizione, sensibilizzando<br />
<strong>la</strong> gente e – se fosse stato il caso- destinare<br />
eventuali introiti all’OTAF. Non<br />
scoraggiai il mio interlocutore, anzi, ma lo<br />
resi attento delle peculiarità del<strong>la</strong> nostra<br />
di<br />
Marco<br />
Canonico<br />
<br />
05-<strong>2011</strong> SEMI DI BENE 5