31.05.2013 Views

Documento PDF

Documento PDF

Documento PDF

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Giovanni, parallelamente, ha la mano tesa nell’indicare lo scriba, seduto: metafora dell’ispirazione<br />

divina, resa attraverso i tratti del dipinto 140 . Altri esempi di questa scena si trovano ancora a Patmos:<br />

oltre che sul muro meridionale del katholikon (c.a. 1600) 141 , anche nella Grotta della Rivelazione<br />

(ultimi vent’anni del XII secolo); in quest’ultimo affresco notiamo la comprensibile sostituzione<br />

della dettatura del Vangelo con quella dell’Apocalisse stessa 142 .<br />

Si ricorda qui che a Patmos troviamo anche un’icona di Thomas Bathas (cretese, si trasferì a Corfù<br />

nel 1587 e terminò la sua vita a Venezia nel 1599), databile al 1596, con una raffigurazione rara<br />

nell’arte bizantina: Giovanni in estasi che contempla la visione delle realtà ultime. Il santo è steso a<br />

terra e sopra di lui si apre la visione del “Figlio dell’Uomo”, attorniato dagli Angeli delle Sette<br />

Chiese e dai simboli (sette stelle, spada a doppio taglio) elencati nei versetti 9-16 del primo capitolo<br />

dell’Apocalisse. L’icona di Patmos mostra chiari riferimenti all’arte occidentale, poiché l’uso delle<br />

linee e dei colori può essere paragonata all’arte di Dürer 143 .<br />

Infine, lungo tutto il periodo dell’arte bizantina, troviamo la raffigurazione di Giovanni accanto ad<br />

altri apostoli e santi, su supporti di vario tipo. Su avorio, nel celebre Trittico di Harbaville del<br />

Louvre (X secolo), assieme a Giacomo, Pietro, Paolo e Andrea 144 ; su una stauroteca in oro e smalto<br />

cloisonné nel Tesoro della Cattedrale di Limburg an der Lahn, con gli altri apostoli (960 c.a.) 145 ; in<br />

raffigurazioni musive, come ad esempio quella dell’abside destra del Duomo di Messina (Giovanni<br />

seduto tra san Nicola e il vescovo Menàs) 146 o quella di San Giusto a Trieste (Cappella del<br />

Sacramento, prima metà del XII secolo), in cui Giovanni è ritratto assieme a Pietro e Andrea 147 . A<br />

Venezia (Museo Archeologico Nazionale) è conservata invece una placchetta d’avorio: l’apostolo è<br />

qui in piedi, assieme a san Paolo ed entrambi tengono le Sacre Scritture in mano. I due santi sono<br />

raffigurati da un punto di vista frontale, ma leggermente spostato verso l’alto. L’iscrizione greca in<br />

rilievo posta nella parte superiore della placchetta riporta una preghiera dei due santi in favore<br />

dell’imperatore Costantino; secondo l’ipotesi più accreditata si tratterebbe di Costantino VII<br />

Porfirogenito (912-959) 148 .<br />

Una croce ricoperta d’argento con gemme, del XIII secolo, è conservata a Namur, nel tesoro del<br />

convento delle Soeurs de Notre-Dame. Ad essa sono applicati dei medaglioni bizantini dell’inizio<br />

140 DALTON, Bizantine Art, fig. 159.<br />

141 KOMINES, Patmos, tav. 4.<br />

142 KOMINES, Patmos, tav. 44.<br />

143 KOMINES, Patmos, tav. 35 (icone).<br />

144 TALBOT RICE, Arte di Bisanzio, tav. 101.<br />

145 TALBOT RICE, Arte di Bisanzio, tav. 124.<br />

146 LAZAREV, Studies, tav. 164. Il Duomo di Messina venne gravemente danneggiato dal terremoto del 1908 e<br />

pochissimo rimane della decorazione originaria, anche se i restauri hanno riprodotto esattamente le raffigurazioni di<br />

periodo normanno. I lavori iniziarono dopo un analogo terremoto del 1232 e furono portati avanti da Federico II<br />

d’Aragona e dai suoi successori.<br />

147 LAZAREV, Storia della pittura bizantina, tav. 367.<br />

148 FAVARETTO et alii, Museo Archeologico Nazionale di Venezia, tav. IX. 16.<br />

49

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!