STAMPA - Associazione Italiana Genitori
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ONLUS<br />
diritti dei minori nel campo delle comunicazione.<br />
Il documento del CNU prende il via dal Codice Media<br />
e Minori presentato dal ministro per le Comunicazioni<br />
Paolo Gentiloni durante il precedente governo e<br />
lo allarga con una maggiora attenzione agli aspetti<br />
sanzionatori, che di fatto restano in ombra quando si<br />
parla dell’applicazione di codici di autoregolamentazione.<br />
Va chiarito che un codice di autoregolamentazione<br />
vede il fornitore di servizi e prodotti audiovisivi<br />
darsi da solo un sistema di norme in grado di mettere in<br />
atto comportamenti virtuosi, che sarebbe meglio definire<br />
nella maggior parte dei casi, virtuali. E’ ad esempio, nel<br />
caso del codice Pegi (Pan European Game Information)<br />
che le major produttrici dei videogiochi si sono date sulla<br />
base delle direttive europee e del sistema di valutazione<br />
televisiva olandese Nicam. L’ampia diffusione di<br />
videogiochi con contenuti violenti mette ben in luce<br />
come il codice Pegi sia di fatto un enunciato<br />
di buoni propositi che, in<br />
mancanza di un corrispondente<br />
sistema di monitoraggio<br />
e sanzioni, produca<br />
vantaggi più all’industria<br />
che non agli utenti del<br />
videogioco, in particolare se<br />
si tratta di minori.<br />
Con l’avvento dell’era<br />
del digitale terrestre mezzi, e<br />
messaggi sono destinati ad<br />
interagire sempre di più l’uno<br />
con l’altro, rendendo più difficile<br />
monitoraggio e applicazione<br />
di sanzioni. In questo<br />
scenario lo Stato non può<br />
tradire il ruolo di primo<br />
“garante” della crescita equilibrata<br />
del cittadino- minore, mettendo in moto organismi<br />
in grado di poter procedere non solo “ex post”, ma di<br />
prevenire la diffusione di materiali inadatti a questa fascia<br />
d’utenza.<br />
È quindi ormai improrogabile la necessità di uniformare<br />
i vari campi-televisione, internet, videogiochi e<br />
telefonia - sotto un nuovo assetto normativo con un sistema<br />
unitario di norme che possano agglomerare, sotto<br />
il sistema della co-regolamentazione, i vari ambiti mediatici<br />
usati dai minori.<br />
Il nuovo Codice Media e Minori ha in prospettiva il<br />
merito di accorpare, coordinare ed uniformare una pluralità<br />
di fonti, creando una nuova istituzione che, per<br />
competenze e funzioni, può meglio rispondere alle<br />
nuove sfide della multimedialità. La stessa struttura<br />
Codice Media e Minori appare giustamente segmentata<br />
in vari settori, al fine di monitorare più attentamente ogni<br />
campo, con la creazione di “sottocomitati”: un primo<br />
10<br />
dedicato a TV e Minori, un secondo ad Internet e Minori,<br />
un terzo a Telefonia - Videofonia e Minori, un quarto a<br />
Videogiochi e Minori. Un approccio organico ed efficace<br />
per fare ordine in un campo dagli orizzonti smisurati<br />
come quello della multimedialità e dei suoi scenari futuri.<br />
La spinta che il Consiglio Nazionale degli Utenti sta<br />
dando in questa direzione vede convergere il consenso<br />
di numerose associazioni e istituzioni che hanno a cuore<br />
la tutela dei minori e il buon livello del prodotto mediatico<br />
in circolazione. Primo fra tutti il comitato “TV e minori”<br />
della Federazione Radiotelevisioni, di creazione<br />
precedente a quello che porta lo stesso nome in attività<br />
presso il Ministero delle attività produttive. Questo comitato<br />
(a torto definito “piccolo”) raccoglie una rappresentanza<br />
di associazioni di utenti, editori televisivi e<br />
genitori, tra cui, ovviamente l’A.Ge., presente da tempo<br />
attraverso l’attività di<br />
Chiara Anguisssola.<br />
Nell’insieme, il coordinamento<br />
di queste realtà<br />
istituzionali è un farraginoso<br />
“work in<br />
progress”. Da tempo,<br />
dalle associazioni e dallo<br />
stesso Cnu sono stati<br />
sollevati dubbi sull’effettiva<br />
operatività ed efficacia<br />
dei Comitati che<br />
operano nel settore media<br />
e minori, rilevandone<br />
– a seconda dei<br />
casi – la limitata, o assoluta<br />
inadeguatezza.<br />
L’introduzione del<br />
Codice Media e Minori potrebbe<br />
dare nuovo impulso all’intero apparato, coinvolgendo<br />
nell’applicazione istituzioni diverse, associazioni di<br />
genitori, educatori, aziende, editori televisivi, producers<br />
del web. Solo con la responsabilizzazione di tutte le<br />
parti in questione si può impostare un serio impianto<br />
normativo di co-regolamentazione e solo attraverso la<br />
valutazione da parte di istituzioni preposte si può dare<br />
convalida effettiva all’autocertificazione dei produttori<br />
di infotainement. Parole un po’ obsolete con cui dobbiamo<br />
imparare a familiarizzare se non vogliamo restare<br />
tagliati fuori dalla rivoluzione mediatica che è già entrata<br />
nelle nostre case.<br />
Qualora un genitore verifichi violazioni al Codice<br />
di Autoregolamentazione TV e Minori, è possibile inviare<br />
una “segnalazione di infrazione”. All’indirizzo<br />
www.comunicazioni.it/tutela_minori/comitato_media_e<br />
_minori le informazioni opportune e il modulo da compilare<br />
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