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Rubrica mens<strong>il</strong>e <strong>di</strong> musica e spettacoli a cura <strong>di</strong> Luca Lombar<strong>di</strong>ni e alcuni amici<br />

Jack White. Uno che ha bisogno <strong>di</strong> poche presentazioni: ex leader dei <strong>di</strong>sciolti<br />

White Stripes, mente dei progetti Raconteurs e Dead Weather, produttore e<br />

da non molto anche <strong>di</strong>scografico con la sua Third Man Records. Una delle<br />

poche e autentiche rockstar rimaste in giro. Jack è scettico verso i sequencers<br />

e l’elettronica e si sente davvero nel <strong>di</strong>sco, ha costruito <strong>il</strong> suo rifugio a<br />

Nashv<strong>il</strong>le, in uno stu<strong>di</strong>o che per chi l’ha visto è un’autentica meraviglia della<br />

tecnologia analogica. Qui ha ospitato spesso i gruppi della sua Third Man<br />

Records, un po’ produttore un po’ session man. E nei mesi scorsi, tra una<br />

prova e l’altra ha anche registrato <strong>il</strong> suo atteso esor<strong>di</strong>o solista.<br />

Nella musica, come in qualsiasi opera d’arte, <strong>il</strong> titolo conta molto. “Blunderbuss”,<br />

“l’archibugio”, è già un inizio promettente. Evoca in un sol colpo<br />

tutto l’immaginario che è contenuto in queste canzoni che mescolano le<br />

tra<strong>di</strong>zioni musicali con furbizia e mestiere: c’è tanto folk bianco, ma anche<br />

molta “race music”. C’è <strong>il</strong> rock dei White Stripes, ma meno <strong>di</strong> quello che ci<br />

si aspetterebbe. E c’è soprattutto un lavoro certosino sui suoni e sulla profon<strong>di</strong>tà<br />

delle (bellissime) chitarre acustiche ed elettriche. All’interno del <strong>di</strong>sco<br />

troviamo pezzi <strong>di</strong> pura creatività, gioielli <strong>di</strong> rock acustico, suonati in presa<br />

<strong>di</strong>retta e con la giusta dose <strong>di</strong> feeling dei musicisti. Ho sempre ascoltato<br />

Jack anche per via della sua stranissima voce, che a tratti mi ricorda quella<br />

“angelica” <strong>di</strong> Jeff Buckley (inarrivab<strong>il</strong>e), quin<strong>di</strong> suoni belli, puliti, canzoni che<br />

si lasciano i minuti alle spalle perché si fanno apprezzare, in particolare , se<br />

vogliamo, un paio <strong>di</strong> canzoni (le prime) sono un po piu ritmate e da “hit”,<br />

ma tutto <strong>il</strong> lavoro si <strong>di</strong>pana in una serie <strong>di</strong> note e arrangiamenti che era<br />

da un bel po che non sentivo, abituati come siamo a sintetizzatori e drum<br />

machines e tecnologie <strong>di</strong>gitali. Nulla da <strong>di</strong>re sul tema, ma questo <strong>di</strong>sco è<br />

l’opposto <strong>di</strong> tutto ciò. E’ più che mai un omaggio ad un epoca che è stata<br />

e non sarà più, ma è stato fatto con attenzione quasi f<strong>il</strong>ologica alle “fonti”<br />

e con grande passione. Non è solo un <strong>di</strong>sco <strong>di</strong> revival, è qualcosa <strong>di</strong> più.<br />

Musica che Mr.White e pochi altri oggi si possono permettere <strong>di</strong> fare. Alla<br />

fine questa, più che una recensione, è un appello: preserviamo Jack, è una<br />

specie rara. Rarissima.<br />

Via Cristoforo Colombo: manca la<br />

toponomastica stradale <strong>di</strong> Paolo Paterlini<br />

Molti automob<strong>il</strong>isti che arrivano da Campagnola o da Reggio Em<strong>il</strong>ia e<br />

devono immettersi su via Cristoforo Colombo (provinciale per Reggiolo)<br />

dopo aver percorso la rotonda della Fossetta si chiedono dove si trova la<br />

suddetta via.<br />

Il motivo è semplice, incre<strong>di</strong>b<strong>il</strong>e ma ahimè vero: manca qualsiasi in<strong>di</strong>cazione<br />

stradale che riporti <strong>il</strong> nome della suddetta via.<br />

Non mi è dato sapere quali siano le ragioni <strong>di</strong> questa mancanza ma poiché<br />

si tratta <strong>di</strong> una strada <strong>di</strong> grande percorrenza e importanza mi pare<br />

ovvio che la targa in<strong>di</strong>cante “via C. Colombo” vada installata al più presto.<br />

Rubrica a cura della dott.ssa Roberta Boce<strong>di</strong><br />

Ep<strong>il</strong>essia del cane e del gatto<br />

Con <strong>il</strong> termine ep<strong>il</strong>essia si in<strong>di</strong>ca una sindrome caratterizzata da convulsioni<br />

ricorrenti in assenza <strong>di</strong> cause <strong>di</strong>mostrab<strong>il</strong>i. È una patologia che, così come<br />

nell’uomo, possiamo ritrovare anche negli animali domestici. L’ep<strong>il</strong>essia è infatti<br />

la causa più comune <strong>di</strong> convulsioni nel cane, mentre nel gatto si presenta più<br />

raramente. In alcune razze <strong>di</strong> cani la malattia è ere<strong>di</strong>taria (es. Pastore Tedesco,<br />

Beagle, Bassotto, ecc) ed in altre si può riscontrare abbastanza comunemente<br />

(Cocker Spaniel, Setter irlandese, Siberian Husky, Boxer, Border Collie, Barboncino<br />

nano, ecc).<br />

In genere le prime convulsioni si presentano ad una età compresa tra i 6 mesi<br />

ed i 3 anni, occasionalmente anche prima e/o più tar<strong>di</strong>. Sembra che più precocemente<br />

si presenti <strong>il</strong> <strong>di</strong>sturbo, più <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e sarà controllare le crisi.<br />

Come si manifesta l’ep<strong>il</strong>essia? Con una serie <strong>di</strong> convulsioni generalizzate che<br />

possono durare da pochi secon<strong>di</strong> a <strong>di</strong>versi minuti con o senza (nelle forme più<br />

lievi) per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> coscienza. Le convulsioni vengono definite come una scarica<br />

elettrica improvvisa, proveniente dal cervello che causa una per<strong>di</strong>ta o un’ alterazione<br />

dello stato <strong>di</strong> coscienza, contrazioni muscolari, salivazione e, spesso,<br />

urinazione e defecazione involontaria. Durante l’episo<strong>di</strong>o <strong>il</strong> cane può anche<br />

soltanto manifestare ansia, inciampare o arrancare. In alcuni casi, prima della<br />

crisi vera e propria, vi può essere una fase che dura da pochi minuti a qualche<br />

ora, caratterizzata da “comportamenti strani”: agitazione, bisogno <strong>di</strong> attenzione,<br />

tendenza a nascondersi. In <strong>di</strong>versi casi la crisi è poi seguita da un breve periodo<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>sorientamento durante <strong>il</strong> quale si possono osservare movimenti scoor<strong>di</strong>nati,<br />

cecità temporanea, movimenti ripetuti, confusione. Le convulsioni si manifestano<br />

in genere ad intervalli regolari, che possono durare anche settimane o<br />

mesi. Tra una crisi convulsiva e l’atra l’animale è completamente normale. Con<br />

l’avanzare dell’età le crisi convulsive possono peggiorare.<br />

Cosa fare se <strong>il</strong> nostro cane (o gatto) manifesta per la prima volta una crisi convulsiva?<br />

Occorre portarlo dal veterinario per una visita <strong>di</strong> controllo e tutta una<br />

serie <strong>di</strong> accertamenti volti ad escludere la presenza <strong>di</strong> altre malattie (epatiche,<br />

renali, infiammatorie, infettive, neoplastiche, vascolari, degenerative, malformazioni<br />

congenite, avvelenamenti, ecc) che possono, a loro volta, causare<br />

crisi convulsive. Alla <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> ep<strong>il</strong>essia primaria o i<strong>di</strong>opatica, si arriva per<br />

esclusione, dopo aver eliminato tutte le altre possib<strong>il</strong>i cause.<br />

Cosa si fa una volta che <strong>il</strong> nostro cane (o gatto) ha una <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> ep<strong>il</strong>essia<br />

primaria? Dipende. Non tutti i pazienti richiedono trattamento. Gli animali che<br />

hanno manifestato una sola crisi convulsiva o che hanno crisi molto brevi e<br />

molto <strong>di</strong>stanziate tra loro probab<strong>il</strong>mente non necessitano <strong>di</strong> alcun trattamento<br />

a meno che la malattia non progre<strong>di</strong>sca. In tutti gli altri casi invece andrà iniziata<br />

una terapia anticonvulsivante da protrarsi, ed eventualmente “aggiustarsi”, nel<br />

corso <strong>di</strong> tutta la vita dell’animale. Lo scopo del trattamento non è <strong>di</strong> eliminare<br />

completamente le crisi (risultato <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>mente ottenib<strong>il</strong>e), ma <strong>di</strong> ridurne la durata<br />

e la frequenza in modo da consentire una buona qualità <strong>di</strong> vita al nostro cane o<br />

gatto. In alcuni casi molto gravi purtroppo, nonostante le terapie, non si riesce<br />

mai ad ottenere un buon controllo delle crisi ep<strong>il</strong>ettiche e, <strong>di</strong> conseguenza, una<br />

buona qualità <strong>di</strong> vita. Si può persino arrivare ad un punto tale da non ottenere<br />

più risposta alle terapie e giungere ad uno “stato ep<strong>il</strong>ettico”, una con<strong>di</strong>zione<br />

caratterizzata da convulsioni continue. In questi casi occorre pensare seriamente<br />

a cosa sia meglio fare per <strong>il</strong> nostro animale.

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