Scarica - il Portico di Novellara
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26<br />
Lettera al giornale<br />
Mi ha rotto lo specchietto<br />
Spett. redazione, l’uomo che mi ha chiesto <strong>di</strong> scrivere una sua <strong>di</strong>savventura<br />
stradale mi ha convinto sul suo assioma: “perché la gente, specie se anziana,<br />
sappia <strong>di</strong>fendersi da “pacifici” pirati <strong>di</strong> strada che forse si procurano un buon<br />
stipen<strong>di</strong>o sfruttando l’ingenuità degli automob<strong>il</strong>isti”. Siamo a <strong>Novellara</strong>.<br />
Scrivo quasi sotto dettatura.<br />
“Questa mattina percorrevo, come da decenni, via della Costituzione <strong>di</strong>retto<br />
dal giornalaio, poco dopo l’incrocio <strong>di</strong> via Ariosto e via Allegri, mentre transitavo<br />
accanto a due auto in f<strong>il</strong>a parcheggiate fuori dall’asfalto, ho u<strong>di</strong>to come un<br />
botto contro la portiera posteriore (una pietra? un pezzo <strong>di</strong> legno?), ma non<br />
ho potuto fermarmi per un controllo essendo seguito a pochissima <strong>di</strong>stanza<br />
da un camioncino. Eccomi a <strong>di</strong>stanza al giornalaio e non vedo alcun segno<br />
sulla carrozzeria sto per entrare quando da un’auto appena giunta, una mano<br />
d’uomo al finestrino mi chiama: -scusi ...- e fa segno <strong>di</strong> avvicinarmi. Ritenendo<br />
volesse chiedere informazioni mi sono presentato ed egli con somma<br />
calma :<br />
- guar<strong>di</strong> che mi ha rotto lo specchietto<br />
- ma io non ho proprio urtato nessuno<br />
- eppure l’avrà u<strong>di</strong>to <strong>il</strong> rumore del botto, ero parcheggiato sul ciglio e lei mi ha<br />
urtato lo specchio, guar<strong>di</strong> che è rotto, forse non se ne è accorto perché aveva<br />
<strong>di</strong>etro <strong>il</strong> camioncino<br />
Effettivamente <strong>il</strong> vetro era sano ma custo<strong>di</strong>a rigata. Preso alla sprovvista, con<br />
la moglie che mi aveva raccomandato <strong>di</strong> rientrare presto, non del tutto convinto<br />
però verosim<strong>il</strong>e <strong>il</strong> caso, ho proposto <strong>di</strong> chiudere <strong>il</strong> caso (metterci <strong>di</strong><br />
mezzo l’assicurazione? Poi aumenta la tariffa) offrendogli 50 euro. Quasi con<br />
sorriso sprezzante: “50 euro? Ma ne costa 180! l’avevo cambiato due settimane<br />
fa” e si rivolge al figliolo, quin<strong>di</strong>cenne, seduto accanto “lo sa anche lui”.<br />
M’è caduto mezzo mondo addosso, ho aperto <strong>il</strong> portafoglio:<br />
-al massimo le posso dare 100 euro<br />
-a fare a modo al minimo 150.<br />
Ormai ero nel vortice della confusione ed ho mostrato che oltre i due pezzi da<br />
50 avevo solamente altri due pezzi da 20 e null’altro. Mostrandosi alquanto<br />
<strong>di</strong>spiacente alla fine ha concluso “be mi <strong>di</strong>a quelli...” E se li è presi.<br />
Come stor<strong>di</strong>to, col giornale in mano sono risalito in auto. Ed ho avuto come<br />
un risveglio od una <strong>il</strong>luminazione. Mi sono ricordato d’aver letto tempo fa su<br />
un quoti<strong>di</strong>ano <strong>di</strong> uno che incolpava i passanti d’avergli rotto uno specchio<br />
dell’auto, facendoselo pagare, senza ricordare <strong>il</strong> finale. Ho provato imme<strong>di</strong>atamente<br />
la sensazione <strong>di</strong> essere caduto in un tranello teso da un farabutto,<br />
un lestofante, uno dei tanti pirati della strada. Il mio specchio infatti è al suo<br />
posto normale, in caso <strong>di</strong> urto si sarebbe almeno piegato, escluso quin<strong>di</strong> che<br />
abbia toccato lo specchio suo, per quanto <strong>di</strong>stratto non avrei mai rasentato<br />
l’auto in sosta, forse è qui che è scattato l’idea del complotto, <strong>il</strong> lancio <strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
un oggetto (pietruzza?, legnetto?, piccolo petardo?) per simulare l’urto dello<br />
specchietto,la scusa del camioncino e l’inseguimento per reclamare <strong>il</strong> danno<br />
subito . Ecco come si guadagna lo stipen<strong>di</strong>o quel delinquente e che insegna<br />
proprio da bravo papà, l’arte al figlioletto. Bisogna che la gente sappia.”<br />
A questo punto mi ha ringraziato. Chissà se spargendo la voce, qualcuno non<br />
arrivi a incastrare <strong>il</strong> lestofante dello specchietto d’auto.<br />
Terezio Succi<br />
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UGO FERRARINI<br />
Ti guar<strong>di</strong>amo e ci sfugge un sorriso... è bello ricordarti<br />
così che esibisci <strong>di</strong>vertito e sod<strong>di</strong>sfatto le tue<br />
passioni: i cani e la pesca. Ciao Ugo, un bacio alla<br />
tua allegria e un lungo abbraccio per sentirti ancora<br />
un po’ qui con noi, ciao.... La tua famiglia<br />
La famiglia Ferrarini Varini commossa per <strong>il</strong> tributo<br />
d’affetto e la partecipazione alle esequie del proprio<br />
caro Ugo, ringrazia e sottoscrive in sua memoria a<br />
favore delle popolazioni terremotate del comune <strong>di</strong><br />
Sant’Agostino <strong>di</strong> Ferrara.<br />
i<br />
In memoria <strong>di</strong> Ugo i coinqu<strong>il</strong>ini del civico numero<br />
9 <strong>di</strong> Borgonuovo tramite <strong>il</strong> <strong>Portico</strong> sottoscrivono in<br />
favore dei terremotati del comune <strong>di</strong> Sant’Agostino<br />
<strong>di</strong> Ferrara.<br />
In memoria <strong>di</strong> Ugo i sigg. Paterlini Giuseppe, Lino,<br />
Ivanna e Clau<strong>di</strong>a S<strong>il</strong>igar<strong>di</strong>, sottoscrivono a favore<br />
dei terremotati del comune <strong>di</strong> Sant’Agostino (FE)<br />
Luca<br />
Soprani<br />
A due anni dalla scomparsa <strong>il</strong> tuo<br />
ricordo con amore la mamma Albertina,<br />
<strong>il</strong> fratello Lucio e i nonni<br />
Otello e Luciana<br />
Umberto Bertani<br />
(Namber)<br />
A due anni dalla scomparsa <strong>il</strong> tuo<br />
ricordo è sempre vivo in noi.<br />
Il fratello Rainero con Rina e i nipoti.