01.06.2013 Views

169 - Schumann Robert Alexander - Magia dell'Opera

169 - Schumann Robert Alexander - Magia dell'Opera

169 - Schumann Robert Alexander - Magia dell'Opera

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Degne di starle a fianco, anche se di un genere affatto particolare, le<br />

musiche di scena per il romanticissimo Manfred (1848-1851), che alla<br />

tematica byroniana recano un contributo sonoro d'inaudita efficacia ed<br />

amplificazione: lo attesta subito la vigorosa sintesi della celeberrima<br />

Ouverture.<br />

Le scene in forma di "melodramma" realizzano a lor volta una perfetta e<br />

proficua associazione tra espressione verbale e musicale che<br />

approfondisce sin nelle sfumature le linee psichiche del tortuoso animo<br />

romantico e l'ambiente bizzarro, alchimistico che lo circonda.<br />

Negli stessi anni di Manfred, <strong>Schumann</strong> si rivolse pure al teatro musicale<br />

vero e proprio, scegliendo un testo che R. Reinick aveva ricavato da<br />

Tieck e Hebbel.<br />

Un libretto piuttosto debole e che neppure il rimaneggiamento che ne<br />

fece lo stesso <strong>Schumann</strong> riuscì a puntellare. Di Genoveva è comunque<br />

necessario mettere in rilievo il carattere di opera romantica tedesca che<br />

dà fondo alle esperienze precedenti di C. M. von Weber, di L. Spohr, di<br />

H. A. Marschner, per portarsi in prossimità della realizzazione ideale di<br />

uno specifico teatro musicale germanico, come sarà poi fissato da<br />

Wagner.<br />

Gli aspetti salienti dell'opera, in questo senso, consistono nell'adozione di<br />

un plastico declamato melodico, con conseguente ricerca di sutura tra le<br />

zone d'azione e quelle liriche, nell'energia drammatica concentrata quasi<br />

interamente nell'orchestra, nell'uso coerente, drammaticamente efficace,<br />

seppure non sistematico, del Leitmotiv.<br />

Un'ultima opera, coeva delle precedenti, merita ancora un cenno per la<br />

meravigliosa purezza lirica che emana: il Requiem fur Mignon (1849),<br />

nuovo e felice contatto di <strong>Schumann</strong> e Goethe, all'insegna di un credo<br />

comune e per eccellenza romantico, la trasfigurazione della vita nella<br />

morte.<br />

All'attività critica di <strong>Schumann</strong>, infine, vanno rivolte almeno talune<br />

sintetiche precisazioni. Naturale completamento dell'attività creatrice, per<br />

un musicista romantico, per un uomo nuovo quale <strong>Schumann</strong> fu,<br />

l'esperienza letterario-musicale che è dominata dalla fantasia, nutrita fin<br />

dagli anni giovanili dall'assimilazione dell'irrazionalismo tedesco<br />

(Novalis, Schelling) e soprattutto alimentata dalle identità di pensiero<br />

con Schlegel e con Jean-Paul.<br />

Spirito acuto e meditativo, <strong>Schumann</strong> vive l'avventura critica con<br />

profondità d'analisi e prontezza intuitiva, con sensibilissima disposizione<br />

1242

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!