169 - Schumann Robert Alexander - Magia dell'Opera
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LE SINFONIE<br />
<strong>Robert</strong> <strong>Schumann</strong> (1810–1856), uno dei grandi compositori<br />
romantici della generazione nata intorno al 1810 (gli altri furono Chopin,<br />
Liszt, e Mendelssohn), scrisse quattro sinfonie di cui è importante avere<br />
presente la successione cronologica.<br />
La prima sinfonia porta il numero d’opus 38, è detta “Primavera” e fu<br />
scritta nel 1841, la seconda (op.61) è del 1845-46, la terza (op.97) fu<br />
scritta nel dicembre 1850 ed eseguita per la prima volta il 6 febbraio<br />
dell’anno seguente, mentre la quarta venne composta per seconda, nel<br />
1841, ed eseguita la prima volta nello stesso anno, sarebbe pertanto una<br />
seconda sinfonia, ma l’orchestrazione fu rimaneggiata nel 1851 e<br />
l’esecuzione della versione definitiva, quella che ascoltiamo oggi, risale<br />
al 1853, diventa pertanto l’ultima delle sinfonie con numero d’opus 120.<br />
La terza sinfonia, detta “Renana” fu scritta in un periodo di grande<br />
serenità d’animo negli anni in cui l’artista visse a Dusseldorf, sulle rive<br />
del Reno. Si tratta di una composizione organizzata su cinque<br />
movimenti, in luogo dei tradizionali quattro, che ci riporta ai miti della<br />
vecchia Germania, alle leggende legate al grande fiume ed alla vita<br />
popolare. È caratterizzata da un primo movimento dal ritmo sincopato<br />
che ricorda temi di vita operosa e gioiosa, da un secondo movimento, in<br />
cui è esposto un tema quasi di “ländler”, una danza popolare, di grande<br />
freschezza un po’ naif che richiama alla mente il placido scorrere delle<br />
acque del fiume, il tema è subito esposto dalle viole e dai violoncelli ed è<br />
poi ripreso più volte durante tutto il movimento. Il terzo (Andante) ed il<br />
quarto movimento (Maestoso) ci riportano alla solennità delle grandi<br />
cattedrali che ornano le città poste sulle rive del Reno (il quarto<br />
movimento in particolare pare contenga un richiamo alla cattedrale di<br />
Colonia) mentre l’ultimo movimento (Finale–vivace) ci riporta<br />
all’atmosfera di lieta vivacità del primo, inscenando quasi una festa<br />
danzante sulle rive del fiume durante la quale tornano gli echi dei<br />
precedenti temi che emergono dalla memoria come lampi nell’euforia<br />
della festa.<br />
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