Chignoli Paolo 5^Din - Sinisgalli; - Bigongiari; - Luzi; - Sereni; L'ERMETISMO <strong>IN</strong> EUROPA [Torna all'inizio] Anche in Europa si possono vedere i filoni delle idee Ermetiche, quali la poesia pura che coltiva soprattutto: - La musicalità; - Presenza di figure retoriche, della metrica e dell’analogia; - La forza espressiva della parola; Uno dei grandi esponenti della poesia Europea fu Paul Valery, che con la sua poesia priva di emotività, riusciva comunque a trasmettere passione. Un'altra linea che si sviluppa è quella della metafisica, cioè il bisogno di uscire dai soliti schemi e ricercare i segni di una realtà più profonda nella religione, nel mito e nella storia. Questa poesia ha due principali poetiche: - Correlativo oggettivo; Attribuzione agli oggetti di un valore rappresentativo di emozioni o pensieri. - Tradizione letteraria culturale; I maggiori esponenti di questa corrente furono Pound ed Eliot. 48
Chignoli Paolo 5^Din UMBERTO SABA Foto di Umberto Saba (Immagine proveniente dal sito http://www.zam.it/images/2200/1.jpg). VITA [Torna all'inizio] Saba nacque a Trieste nel 1983 da madre Ebrea (Felicita Rachele Cohen) e padre di nobile famiglia Veneziana (Ugo Edoardo Poli). Il padre si era convertito alla religione Ebraica per potersi sposare, ma lasciò la moglie prima della nascita del figlio. A causa dell’abbandono di suo padre, Saba visse con la madre e, per tre anni, fu allevato da una badante slovena (Pezza Sabaz), che avendo perso un figlio, considerò Umberto come una seconda occasione, tanto che il poeta la considerò da sempre come una “Madre di Gioia”. Successivamente la madre lo rivolle con se, causando in lui un piccolo trauma che superò, in parte, solo nel 1926 con le poesie “Il Piccolo Berto”. I successivi anni della sua infanzia li passaerà con la madre e due zie, sotto la tutela dello zio Giuseppe Luzzato, che era un ex Garibaldino. Iniziò gli studi in modo discontinuo, cambiando molte scuole e indirizzi di studio. Nei primi anni della sua istruzione scrisse alcune poesie con il nome di Umberto Chopin Poli, che ebbero un discreto successo. Successivamente si trasferì a Pisa per frequentare l’università, e soprattutto i corsi di letteratura Italiana che abbandonò per dedicarsi agli studi di archeologia, tedesco e latino. Nel 1904 litigò con un suo amico, e decise di ritornare a Trieste, dove vi rimase per poco più di un anno, e dove conobbe Carolina Wolfer, sua futura moglie. Nel 1907 partì per il servizio militare a Salerno, e dalle esperienze vissute in questi anni nascerà la raccolta “Versi Militari”. Nel 1908, finito il servizio di leva, si mise in società con il fratello della sua futura moglie, per aprire un negozio di articoli elettrici. L’anno successivo si sposerà e nel 1910 nascerà Linuccia, sua figlia. Nel 1911 pubblicò la sua prima raccolta “Poesie” e successivamente “La Voce” e “Coi miei occhi”. Saba scelse di pubblicare le sue poesie con lo pseudonimo di “Umberto Saba”, in onore della sua tutrice e di sua madre. Nel 1913 si trasferì prima a Bologna, e poi a Milano, per far fronte al tradimento della moglie. Allo scoppio della prima guerra mondiale, Saba venne richiamato prima a Casalmaggiore, poi come dattilografo in un ufficio militare e infine come collaudatore del Legname per la costruzione degli aerei, al campo di aviazione di Taliedo. Terminata la guerra tornò a Trieste, dove rilevò un’antica libreria. Nel 1922 uscirà il “Canzoniere”, che conteneva, fino a quel momento, tutte le sue produzioni poetiche. Nel 1926 conobbe i poeti e i letterati che stavano intorno alla rivista “Solaria”, che nel 1928 gli dedicò un interno numero. Nel 1931, a causa di una crisi nervosa, decise di farsi ricoverare a Trieste, mentre la critica cominciava a considerarlo come un maestro. Nel 1938, allo scoppio del Secondo Conflitto Mondiale, si trovò obbligato dalle leggi razziali a cedere la libreria ad un suo dipendente, per poi emigrare in Francia. L’anno successivo egli decide di tornare a Roma, aiutato e coperto dal suo amico Ungaretti. Successivamente decide di ritornare a Trieste, per affrontare la tragedia nazionale insieme agli altri compaesani. Nel 1943 però fu costretto a scappare con la figlia e con la moglie a Firenze, dove dovrà cambiare numerose volte appartamento, per non farsi catturare. Gli sarà di grande conforto l’amicizia di Montale e di Levi, che ogni giorno a rischio della vita andavano a trovarlo per tenerlo informato e rifornirlo di materiali necessari alla sua sopravvivenza. Finita la guerra il poeta visse per un anno a Roma, e poi per dieci anni a Milano, dove collaborò con il “Corriere della Sera”, e dove pubblicò, da Mondadori, “Scorciatoie”. Nel 1946 vinse il “Primo Premio Viareggio” per la poesia del dopoguerra, e nel 1953 l’università di Roma gli conferì la laurea honoris Causa. Nel 1955 stanco e malato, si fece ricoverare in una clinica a Gorizia dove, nel 1956, fu raggiunto dalla notizia della morte della moglie. Il 25 Agosto 1956, nove mesi dopo sua moglie, morì anche Umberto Saba. POETICA [Torna all'inizio] Saba rimase in parte estraneo alle innovazioni formali dell’Ermetismo. La sua cultura fu autodidatta, e questo lo portò ad utilizzare parole semplici, accostate a parole più complesse in una struttura sintattica chiara e lineare. 49