01.06.2013 Views

n. 6 novembre/dicembre 2003 - inComunione

n. 6 novembre/dicembre 2003 - inComunione

n. 6 novembre/dicembre 2003 - inComunione

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Istituzione o persona, come quelle che sono state fatte nei confronti<br />

della Missione Giovani, senza conoscere lo sviluppo degli eventi! Infatti<br />

lo studente e il Comitato studentesco del Liceo Scientifico mostrano in<br />

merito alla questione una non conoscenza dei fatti. La non conoscenza<br />

non ci può e non ci deve autorizzare a scrivere fiumi di parole che non<br />

corrispondono alla verità. Durante la fase organizzativa della Missione<br />

Diocesana “Giovani per i Giovani”, come Segreteria Generale, abbiamo<br />

chiesto, a tutti i proprietari di pub, bar, fabbriche, ecc. il permesso per<br />

poter entrare come missionari nei loro locali, per incontrare i giovani; là<br />

dove non ci è stato possibile essere presenti, siamo entrati come semplici<br />

cittadini e consumatori, senza chiedere alcun privilegio, rispetto agli<br />

altri. Tale richiesta è stata fatta anche alle Scuole Medie Superiori. Tutti<br />

i Dirigenti Scolastici hanno ricevuto nel giugno u.s. il “Progetto culturale<br />

della Missione”, con lettera di accompagnamento dell’Arcivescovo,<br />

Mons. Giovan Battista Pichierri, nella quale si chiedeva la collaborazione<br />

dell’istituzione scolastica per la realizzazione di detto progetto, sentito il<br />

parere del Collegio Docenti. Nel mese di settembre u.s. i Dirigenti hanno<br />

ricevuto la visita personale di un componente della segreteria per prendere<br />

accordi ai fini della presenza dei missionari nelle scuole. Ogni Dirigente ha<br />

comunicato le modalità di realizzazione di tale progetto all’interno del suo<br />

Istituto. Infatti ci sono stati Istituti che hanno dato la massima disponibilità<br />

di orario come l’I.I.S.S. “Bovio” e l’IPSIA, mentre l’ITC e il Liceo Scientifico<br />

solo nelle ore di religione. Rispettando i desideri dei Dirigenti e del corpo<br />

docente abbiamo lavorato in tal senso.<br />

Quindi la Segreteria generale della Missione, la Chiesa locale,<br />

l’Arcivescovo… nessuno ha fatto abuso di potere e di pressione ad alcuno,<br />

ma siamo entrati nelle Istituzioni Scolastiche, come anche siamo usciti,<br />

rispettando tutto e tutti chiedendo il permesso!<br />

Ancora una volta, con questa operazione meschina (articolo e<br />

volantinaggio), non ci siamo trovati di fronte ad una chiusura intellettuale<br />

spaventosa?<br />

Don Gianni Cafagna<br />

Responsabile del Settore diocesano<br />

per la pastorale giovanile<br />

Presentazione e ammissione<br />

al postulato<br />

Il Signore ti dia pace!<br />

Sono veramente felice di dover scrivere alla mia diocesi, cioè ad ogni<br />

lettore di questa nostra rivista.<br />

Sono Andrea Viscardi, un giovane di 23 anni proveniente dalla famiglia<br />

gifrina-francescana di Barletta: scrivo a nome anche di questi miei fratelli,<br />

sperando di interpretare abbastanza bene i loro sentimenti. Siamo cinque<br />

giovani: Mirco My, di anni 26 di Triggiano; Michele Monterisi, di anni 22 di<br />

Trani, Piero Errico, di anni 20 di Campi Salentina; Fabio Di Pierro, di anni<br />

20 di Galatina.<br />

Siamo i postulanti della Provincia della Puglia; stiamo facendo<br />

un’esperienza di riflessione e approfondimento della vita dei frati minori<br />

cappuccini.<br />

Ci troviamo da circa due mesi nella fraternità C.I.F.I.S. di Giffoni<br />

Valle Piana, nella Provincia religiosa di Basilicata - Salerno, insieme con<br />

fra Modesto Fragetti (Maestro e Guardiano), fra Rocco Casaburo (Vice<br />

Maestro e Vicario), fra Filippo, fra Emilio e fra Lucio. Stiamo proprio in<br />

buone mani.<br />

La nostra giornata è scandita, dalla preghiera, dal servizio fraterno,<br />

dalla meditazione, dallo studio e dal tempo libero per i nostri hobby.<br />

Il giorno 26 <strong>novembre</strong> abbiamo fatto l’ingresso ufficiale in questa casa<br />

di formazione, con il rito di ammissione al postulato e la consegna del TAU<br />

e del santo Vangelo. In rappresentanza della nostra Provincia vi erano<br />

fra Francesco Neri, vicario provinciale, fra Pietro Gallone, maestro che<br />

ci ha accompagnato nell’anno di accoglienza a Giovinazzo, fra Giuseppe<br />

Ciccimarra, componente dell’équipe vocazionale, fra Sabino Fuzio, vice<br />

maestro della casa di accoglienza di Giovinazzo. Avvertiamo il bisogno<br />

forte di farci conoscere perché noi non vi siamo estranei ma siamo parte<br />

integrante della diocesi. Ci affidiamo alla vostra preghiera costante perché<br />

siamo ai primi passi. Che il Signore continui a chiamare altri fratelli alla<br />

vita religiosa e sacerdotale.<br />

Crocifisso. Una<br />

testimonianza<br />

dall’Ipsia di Trani<br />

Andrea Viscardi<br />

N ella scuola in cui insegno non c’erano<br />

crocifissi da molti anni. Non perché qualcuno avesse<br />

protestato: erano stati semplicemente dimenticati da<br />

quando ci eravamo trasferiti nella nuova sede. Nessuno<br />

si era curato di riappenderli, nonostante le insistenze<br />

dell’insegnante di religione. Poi la questione è stata lasciata cadere<br />

nell’indifferenza generale, anche mia. Qualche settimana fa, però, dopo il<br />

caso di Adel Smith, entrando in una classe ho visto al muro dietro la cattedra<br />

una croce di cartone grigio. L’avevano fatta le alunne, spontaneamente,<br />

senza nessuna pressione o consiglio da parte di noi insegnanti. Mi hanno<br />

spiegato che si erano sentite offese dall’iniziativa di Smith, e che volevano<br />

reagire. Da quel momento la croce è rimasta. Anche in un’altra classe è<br />

stato appeso un piccolo crocifisso nello stile di Giotto.<br />

È stata una lezione dei ragazzi allo scoraggiamento e allo scetticismo<br />

di molti fra noi adulti. Se l’intenzione di Smith era quella di togliere di mezzo<br />

il Crocifisso, ho l’impressione che stia ottenendo il risultato esattamente<br />

contrario. Almeno ci costringe a ripensare il significato e il valore della<br />

Croce. Non conta nulla quel che il Crocifisso ha rappresentato, se non<br />

rappresenta un valore per noi qui e ora.<br />

Giovanni Romano<br />

nov-dic<br />

2 0 0 3<br />

LETTERE A “IN COMUNONE”<br />

53

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!