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SEARIVER PORT - Anno I numero 1 - ASPO CHIOGGIA

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S<br />

alvatore Todaro: il<br />

“don Chisciotte del mare”<br />

In queste pagine cerchiamo di raccontare la vita e la storia<br />

di uno dei più grandi Comandanti della nostra Marina<br />

Raccontare in poche righe chi era Salvatore<br />

Todaro è un’impresa di per sé<br />

quasi impossibile. Fu definito un “cavaliere<br />

del mare” e come tale si comportò<br />

per tutta la sua pur breve vita.<br />

Nato a Messina nel 1908 da padre<br />

Sottufficiale dell’Esercito, ma veneto<br />

e chioggiotto per adozione, Salvatore<br />

Todaro fu ammesso all’Accademia Navale<br />

di Livorno nel 1923 e nominato<br />

Guardiamarina nel 1927. Nel 1931, da<br />

Sottotenente di Vascello, prese parte<br />

a un corso di osservazione aerea e,<br />

al termine, venne destinato alla 146ª<br />

Squadriglia Idrovolanti all’aeroporto di<br />

Elmas (Cagliari). Nell’aprile del 1933<br />

l’idrovolante a bordo di cui si trovava<br />

come osservatore durante un’esercitazione,<br />

perde improvvisamente quota e<br />

si schianta in mare; il giovane Todaro<br />

subisce una grave frattura alla colonna<br />

vertebrale. Un incidente, che al giorno<br />

d’oggi gli avrebbe precluso ogni prosieguo<br />

di carriere, segna il suo destino.<br />

Persa la tridimensionalità del volo<br />

sceglie quella delle profondità marine<br />

chiedendo di essere assegnato ai<br />

sommergibili e nel 1937 ottiene il suo<br />

primo imbarco. Due mesi dopo l’entrata<br />

in guerra dell’Italia, conseguito il<br />

grado di Capitano di Corvetta, gli viene<br />

prima affidato il comando del sommergibile<br />

costiero “Luciano Manara”<br />

e successivamente del “Comandante<br />

Cappellini”, di classe cosiddetta “oce-<br />

anica”, e destinato alla base di “Betasom”<br />

nelle vicinanze di Bordeaux.<br />

Da lì salpò, nell’ottobre del 1940, per<br />

quella missione che lo avrebbe reso famoso<br />

come “don Chisciotte del mare”<br />

o come “gentiluomo del mare”. Nella<br />

notte tra il 15 ed il 16 avvistò il mercantile<br />

Kabalo ed emerso in superficie<br />

lo colò a picco a cannonate. Raccolti<br />

i naufraghi incominciò una lenta navigazione<br />

rimorchiando la lancia nella<br />

quale avevano trovato posto i ventisei<br />

membri dell’equipaggio del mercantile.<br />

Per le avverse condizioni del mare la<br />

Courtesy: A.Boscolo – G. Volpe editore<br />

Francesco Businaro<br />

Una lancia con l’equipaggio del<br />

Kabalo trainata dal Cappellini<br />

Seariver Port 13<br />

STORIA E CULTURA

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