Editoriale: chi ha svenduto l’Italia ai fondi esteri? ] a cura di Sergio Di Mambro [ Crisi di governo, e presto ci saranno le elezioni, sentiremo in televisione, sui giornali, in generale su tutti i media, proclami vari. Si parlerà di cambiamento, di tasse, di termovalorizzatori, di nucleare, di cambiare la legge elettorale, ecc. Parole spesso vuote e inutili. Nessuno parla di come aiutare la ricerca a sconfiggere il cancro, di quali programmi per aiutare le persone a non ammalarsi di depressione. Sentiremo parlare di posti di lavoro, di stipendi più alti. Nessuno parlerà del problema dei problemi e cioè: tutte le grandi, medie aziende ormai spostano le loro produzioni all’estero per pagare meno la manodopera. La politica italiana si riempie la bocca di posti di lavoro, stabilità, ecc., mentre in realtà più nessuno crea fabbriche, aziende per produrre, e quindi posti di lavoro. L’Italia è un terminale di cinquantasei milioni di persone che consumano prodotti esteri. La politica italiana è vecchia, non ci sono idee e soprattutto ideali. L’unica ricchezza di questo paese è stata la piccola impresa, addirittura le microimprese, e sono state demonizzate e spesso perseguitate con tasse, fisco, cartelle, soprattutto dalla sinistra. Oggi i sindacati dovrebbero difendere i posti di lavoro sostenendo la piccola impresa così come i governi. Dopo le elezioni cambierà qualcosa? Forse sì, ma l’Italia è un paese in declino am - 4 eur:torrino:news ministrato da politici incompetenti e spesso conniventi con imprese ormai “statalizzate”, con poteri occulti e spesso mafiosi. Un dato? Il declino dell’Italia è iniziato nel 1992: svalutazione della lira e svendita delle aziende a partecipazione statale che producevano veramente posti di lavoro. Una svendita effettuata da uomini di governo a fondi esteri, pensate che il 20% del PIL è stato “regalato” ai fondi esteri. Chi lo ha perpetrato? Un giorno su uno yacht reale, in acque tirreniche, con a bordo individui di governo senza scrupoli, i quali per un pugno di “dollari”, per “presidenze altolocate”, hanno distrutto il tessuto produttivo, eco nomico, e reso l’Italia un paese povero e in declino. L’ultimo debito è stato pagato a uno dei “manager italiani” presenti sullo yacht qual che mese fa. I nomi? Presto saranno di dominio pubblico. Ricapitolando: veri traditori della na - zione hanno svenduto questo paese con spietato cinismo e criminale determinazione. Questi politici sono conniventi e provano a ra schia - re il barile, accusando le imprese, e la povera gente.