Il Bilancio di Missione 2009 - AUSL Città di Bologna

BILANCIO di
2009

AUTORI
Direzione Aziendale
Francesco Ripa Di Meana
Massimo Annicchiarico
Luca Baldino
Gabriele Cavazza
Annalisa Silvestro
Gruppo di Regia e di Redazione
Sandra Vernero
Micaela Ambanelli
Paola Bardasi
Laura Biagetti
Giorgio Casati
Rosa Costantino
Alessandra Danielli
Carlo Descovich
Patrizia Farruggia
Stefano A. Inglese
Francesca Isola
Monica Minelli
Marco Neri
Paolo Pandolfi
Paola Pesci
Adalgisa Protonotari
Luca Ribani
Drusilla Sangermani
Anna Rosa Serra
Fausta Tamburini
Hanno inoltre collaborato:
Agnese Accorsi
Susanna Alberici
Gianluca Ansaloni
Stefania Aristei
Giuseppe Barbieri
Luca Barbieri
Ivano Barresi
Patrizia Beltrami
Marina Benati
Franco Bertocchi
Roberta Bertolini
Viviana Bianchi
Manuela Billi
Daniela Buriola
Elda Caldari
Rosanna Campa
Graziano Campanini
Roberto Casagrande
Ilaria Castaldini
1
Nicola Catalano
Sonia Cavallin
Renata Cavicchi
Giuseppe Cervino
Natalina Collina
Sabrina Colombari
Marilina Colombo
Simona Dalla Casa
Luca Dalfiume
Antonella Dallari
Danilo Di Diodoro
Giuseppe Di Pasquale
Rossana Di Renzo
Ivonne Donegani
Tiziana Dovesi
Pierpaolo Duranti
Ester Ercolessi
Mauro Eufrosini
Paola Falossi
Maria Rita Ferretti
Andrea Forni
Fausto Francia
Stefano Fugazzi
Daniele Gambini
CledeMaria Garavini
Chiara Giansante
Marco Grana
Giuseppe Grassi Pirrone
Lucia Grazia
Vincenzo Liguori
Cristina Loss
Elena Magri
Maria Luisa Marcaccio
Alberto Maurizzi
Maria Grazia Matteuzzi
Andrea Minarini
Licia Minguzzi
Teresa Mittaridonna
Maurizia Montanari
Paolo Mosna
Loretta Muraro
Simona Nascetti
Morena Negroni
Roberto Negrini
Walther Orsi
Manuela Panico
Roberta Pasotti
Adriana Pasquini
Alessia Passini
Piercamillo Pavesi
Giancarla Pedrazzi
Paola Pedretti
Francesca Perich
Enza Perlangeli
Rosaeugenia Pesci
Cosimo Picoco
Maria Cristina Pirazzini

Lorenzo Pollino
Silvia Querzoni
Francesca Raggi
Francesco Rainaldi
Francesca Ravanelli
Alessandra Renopi
Pasquale Romio
Patrizia Rubino
Sandra Sandri
Matteo Santamaria
Elisabetta Sanvito
Claudia Sarti
Alice Scagliarini
Corrado Scarnato
Vincenzo Severino
Roberta Suzzi
Marilena Tangenti
Franca Tommasini
Luisa Toni
Daniele Tovoli
Davide Ugolini
Ilaria Zambelli
Paolo Zucchelli
2
Si ringraziano inoltre: Cinzia Castellucci,
Monica Gazzi, Elisa Casadio e Federica Lippi
dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di
Bologna, Stefano Liverani e Andrea Paltrinieri
dell’Istituto Ortopedico Rizzoli.
Progetto Grafico:
Ivano Barresi
Stefano A. Inglese
Marco Neri
Luca Ribani
Sandra Vernero
Stampa
Centro Stampa Aziendale
Claudio Banzi
Piero Campanella
Nicola Corbo

Presentazione del Direttore Generale
Il 2009 è l’anno nel quale l’Azienda USL di Bologna ha lavorato intensamente al completamento della sua
nuova id entità is tituzionale, c on u na a ttenzione p revalente p er le g aranzie di t utela d ella s alute e u n
approccio integrato al welfare. L’avvio e/o il completamento di alcune rilevanti progettualità di carattere
strategico, c osì c ome l ’inizio del pe rcorso di c onfronto, a ll’interno e a ll’esterno, h anno ra ppresentato i
momenti di maggior rilievo di questa fase.
L’Azienda è i mpegnata, i n pa rticolare, nella definizione di u na s trategia di m edio-lungo t ermine c he
individui con c hiarezza gli elementi c aratteristici della sua evoluzione per i pr ossimi anni. Questa
elaborazione, condotta in stretto raccordo con tutti gli attori, in particolare con gli Enti Locali e le altre
Aziende Sanitarie dell’area Metropolitana, e con il coinvolgimento del settore socio-assistenziale, muove
dagli elementi di evidente complessità che si vanno profilando con sempre maggiore nettezza accanto ai
cambiamenti i ntervenuti nella s truttura d emografica e n ella s ituazione epi demiologica, des critti n ella
sezione 1:
la domanda sembra evolvere verso due profili prevalenti. Accanto ad un utente fragile, anziano,
cronico e passivo, c he utilizza volumi e levati d i p restazioni e h a bisogno d i t rovare risposte ai
propri bi sogni di s alute e a ssistenza p iù vic ino p ossibile a l s uo d omicilio, si va delineando un
utente informato, competente ed attivo, c he v uole es sere pa rtecipe de lle s celte che lo
riguardano, ri vendica i l p roprio di ritto a ll’esercizio della l ibera s celta e guarda a nche a d a ltre
realtà sanitarie, nazionali ed internazionali;
l’evoluzione tecnologica consente l’utilizzo di procedure di agnostiche e t erapeutiche sempre
meno invasive ed il trattamento, con esiti positivi, di casi molto complessi. La telemedicina e la
microrobotica pe rmettono di po rtare a l letto d el paziente, a nche a domicilio, apparecchiature
sofisticate. L a disponibilità di trattamenti pi ù m irati e m eno t ossici s ta det erminando l a
cronicizzazione di una parte crescente di tumori;
i modelli clinico-assistenziali stanno evolvendo a nch’essi. L ’ospedale de l f uturo s arà
caratterizzato da aree di degenza ridimensionate rispetto al passato, dalla presenza di una forte
componente t ecnologica e da una m ission s empre più centrata s ul t rattamento del le pa tologie
acute. L e a ree di deg enza s aranno s empre pi ù o rganizzate per t ipologia di paziente e s empre
meno per di sciplina. I l t erritorio do vrà es sere c apace di liberare l’ospedale d alle attività d i
carattere assistenziale e di integrarsi con l’ospedale, nel contesto più ampio della rete dei servizi.
In questo quadro non va poi dimenticato che:
l’accelerazione dei meccanismi di federalismo competitivo tra Regioni sta determinando un forte
incremento dei livelli di mobilità e l’aumento della competitività tra Aziende e aree geografiche.
Ciò i mpone s celte s trategiche chiare su l futuro posizionamento de l s istema s anitario bo lognese
all'interno dell'offerta regionale e nazionale;
le difficoltà a seguito della crisi economica, per il contesto nazionale ed internazionale, toccano
tutti i settori, compreso quello sanitario. Le riflessioni sulla sostenibilità economico-finanziaria e
sull’utilizzo di risorse appropriate recuperano prepotentemente, e per intero, la loro centralità.
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Tutti questi elementi non sono, e non vanno vissuti solo come problemi, ma colti piuttosto come stimoli
per l a ri cerca di s oluzioni i nnovative c he c onsentano a ll’Azienda U SL di B ologna, in c oerenza c on g li
indirizzi d ella Conferenza Ter ritoriale S ocio-Sanitaria e i n s tretto r accordo c on l ’Azienda Ospedaliero-
Universitaria S.Orsola-Malpighi e l’Istituto Ortopedico Rizzoli, di realizzare la rete dei servizi socio-sanitari
dell’area M etropolitana e c reare l e condizioni per i l r ilancio della S anità bo lognese come p unto di
riferimento n el c ontesto r egionale e nazionale, ol tre ad assi curare ai c ittadini u na assi stenza i ntegrata
adeguata ai bisogni.
Tutte queste ra gioni s piegano per ché, i n q uesta nuova f ase d i Pianificazione e Programmazione
integrate, il processo di progettazione e realizzazione di Reti cliniche interaziendali abbia ricevuto un
notevole impulso. Queste reti sono fondate, a loro volta, sulla costruzione di percorsi clinico-assistenziali
e, nelle forme più avanzate, su scelte gestionali che intervengono sull’assetto dell’offerta e sui modelli di
direzione e organizzazione delle strutture di erogazione.
Si ricordano, di seguito, le principali Reti, presentate alla Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria di
Bologna e realizzate, o in fase avanzata di realizzazione, nel corso del 2009:
o Rete o rtopedica e t raumatologica, c on l a riorganizzazione delle a ttività di P ronto
Soccorso traumatologico;
o Rete cardiologica;
o Rete Stroke;
o Reti della pediatria ospedaliera e dell’emergenza pediatrica;
o Reti oncologiche e relativi percorsi clinico-assistenziali;
o Laboratorio unico metropolitano.
Accanto alle Reti ed ai progetti di integrazione/unificazione interaziendali, si sono via via configurati altri
progetti aziendali che riguardano l’integrazione ospedale-territorio e l’Innovazione. Tra questi, si ritiene
utile ricordare:
o il c onsolidamento e l’ampliamento d ella C entrale M etropolitana d ella Post A cuzie
(CeMPA);
o la progettazione dell’Area Frequent User all’interno dell’Ospedale Maggiore;
o la progettazione dell’ospedale per intensità di cure e complessità assistenziale;
o l’introduzione della figura del case manager
o la formulazione del Piano strategico per la gestione del rischio;
o la formulazione del Piano per lo Sviluppo del Capitale Umano.
4

Con riferimento s pecifico al territorio, nel c orso d el 2009 è pr oseguito lo sviluppo dei s istemi di
governance delle attività sanitarie e della integrazione socio-sanitaria, tra i quali ricordiamo:
o la definizione dei Piani triennali per la Salute ed il Benessere Sociale, con i relativi Piani
attuativi annuali;
o la implementazione in t utto i l t erritorio aziendale del nuovo s istema d i go vernance
territoriale previsto nel Piano Sanitario e Sociale Regionale;
o la progettazione della nuova organizzazione che assegna ai Direttori di Distretto, in linea
con l e in dicazioni Regionali, il ruolo di c ommittenza e g aranzia e al D ipartimento de lle
Cure Primarie la gestione delle attività ed il governo clinico;
o il completamento del processo di implementazione, in tutto il territorio aziendale, dei 41
NCP;
o la gestione del percorso dei pazienti fragili e cronici attraverso l’utilizzo del FRNA nelle
sue diverse aree: anziani, disabili, gravissime disabilità acquisite.
Il quinto Bilancio di Missione
Quello c he s egue è i l quinto Bilancio di Missione dell’Azienda U SL di B ologna. A ttraverso di es so
l’Azienda, anche quest’anno, rende conto alla Regione e alla Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria
dei propri risultati per il 2009.
Considerato che il Bilancio di Missione ricopre, nell’ambito del processo di Pianificazione, Programmazione
e C ontrollo, un ruolo d i cerniera tra l o s tato, lo s tante e i l di venire della g estione a ziendale,
rappresentando no n s oltanto uno s trumento d i accountability ma s oprattutto di g overnance (Tieghi), il
Bilancio 2009 è s tato c oncepito c ome a pprofondimento dell’analisi a mbientale, i nterna e d esterna, del
documento di Pianificazione Strategica Aziendale e Metropolitana, in fase di completamento.
Il Bilancio rispecchia, come già nella precedente edizione, anche sul piano della rendicontazione,
l’incremento e il rafforzamento dei momenti di confronto con l’Azienda Ospedaliero-Universitaria e con
lo I.O.R. La stesura comune e condivisa di intere parti, che hanno ormai acquisito valenza metropolitana,
anche se all’interno dei rispettivi Bilanci di Missione delle tre Aziende, ne rappresenta una testimonianza
concreta e tangibile.
In particolare:
- nella sezione 1, che descrive il contesto di riferimento, sono stati esposti nel dettaglio, e non più
solo in appendice, i dati e le informazioni relativi allo sviluppo demografico, alle condizioni socioeconomiche,
agli stili di vita e ai trend epidemiologici della intera area metropolitana, elementi di
analisi ambientale fondamentali per la Pianificazione Strategica Metropolitana;
- la sezione 2 contiene gli indicatori relativi all’attuazione dei Livelli Essenziali di Assistenza, che
rappresentano ormai un benchmark regionale per il sistema e dai quali un cruscotto di valutazione
della implementazione del piano strategico non può prescindere. Al termine della parte dedicata
ai L EA è s tata in serita, s econdo gl i in dirizzi Regionali, una t abella r iassuntiva c he racchiude i
principali indicatori.
Gli indicatori di Assistenza Ospedaliera relativi a struttura dell’offerta, grado di attrazione delle
strutture, utilizzo di ri coveri da parte de lla po polazione residente, tempi di a ttesa, attività d i
Pronto Soccorso, donazioni d’organo e Piano Sangue riguardano l’intera area metropolitana e sono
stati condivisi con le altre Aziende.
Infine i dati r iguardanti l a sostenibilità ec onomico-finanziario-patrimoniale e q uelli relativi
all’impatto economico, s ociale, culturale e a mbientale s ul contesto t erritoriale, e lementi
conoscitivi essenziali ai fini della pianificazione;
- la sezione 3 è s tata s trutturata allineandola ai p unti c ardine del P iano S trategico. Le s ue pa rti
iniziali s ono state dedicate a lle Reti Metropolitane i nteraziendali, a i progetti d i in tegrazione
5

(anche q uesta parte è s tata condivisa c on le a ltre Aziende Metropolitane) e d a i pr ogetti pe r i l
territorio, con un ampio spazio dedicato al settore sociale, socio-sanitario e socio-assistenziale.
Seguono l e pa rti r elative a l m iglioramento g estionale, con la des crizione dei n umerosi a udit
clinico-assistenziali realizzati e in corso, alla partecipazione dei cittadini, alla innovazione e agli
investimenti;
- le sezioni 4, 5 e 6 contengono le principali informazioni riguardanti, rispettivamente, le Persone
in azienda, la Comunicazione e la Ricerca;
- la sezione 7, n ella quale s ono el encate l e principali pro gettualità m etropolitane e a ziendali,
esposte p er esteso n el P iano S trategico, ra ppresenta i l ra ccordo i deale t ra lo s tesso P iano e i l
Bilancio di Missione.
Analogamente a gli s corsi a nni, m olti in dicatori sono st ati declinati per D istretto. Ci a uguriamo c he
rappresentino un valido strumento a supporto del nuovo ruolo di committenza e garanzia dei Direttori di
Distretto.
Infine, si è ricercata una migliore fruibilità complessiva, anche attraverso una maggior sintesi delle parti
descrittive.
Il B ilancio di m issione 2 009 ra ppresenta lo s trumento di r endicontazione a i s uoi pri ncipali i nterlocutori
istituzionali d ei r isultati c onseguiti d all’Azienda U SL d i B ologna e u n u lteriore p asso in a vanti verso l a
rappresentazione del q uadro s ocio-sanitario i ntegrato del l’Area M etropolitana. C i a uguriamo c he es so
contribuisca a nche a f avorire quel processo di a pprendimento collettivo e di partecipazione a i pro cessi
decisionali da pa rte di t utti g li a ttori c he, s olo, pu ò c onsentire la r ealizzazione d i P ianificazioni e
Programmazioni integrate per l’intero territorio Metropolitano.
6
Francesco Ripa di Meana

Sommario
1. Contesto di riferimento .............................................................................................. 13
1.1 Popolazione ....................................................................................................... 13
L’andamento della popolazione residente ...................................................................... 13
Caratteristiche strutturali della popolazione .................................................................. 14
I cittadini stranieri residenti ...................................................................................... 16
Soggetti in condizioni di marginalità ............................................................................. 16
Flussi naturali. I nati e i morti .................................................................................... 16
Speranza di vita ..................................................................................................... 17
1.2 Condizioni socio-economiche e tenore di vita ............................................................. 17
Caratteristiche del tessuto produttivo e del mercato del lavoro ........................................... 17
Tenore di vita ........................................................................................................ 19
1.3 Ambiente .......................................................................................................... 19
1.4 Stili di vita ........................................................................................................ 20
Risultati 2009 del sistema di sorveglianza PASSI per l’Italia ................................................. 20
1.5 Osservazioni epidemiologiche ................................................................................. 22
Mortalità generale ................................................................................................... 22
Mortalità infantile e neonatale ................................................................................... 23
Natimortalità (fonte dati CeDAP) ................................................................................. 24
Basso peso alla nascita (fonte dati CeDAP) ..................................................................... 24
Mortalità per tumori ................................................................................................ 25
Mortalità evitabile .................................................................................................. 25
Suicidi ................................................................................................................. 26
Morbosità ............................................................................................................. 27
1.6 Sicurezza .......................................................................................................... 28
Incidenti stradali .................................................................................................... 28
Infortuni sul lavoro .................................................................................................. 29
2. Profilo aziendale ...................................................................................................... 31
2.1 Livelli essenziali di assistenza ................................................................................. 31
2.1.1 Assistenza collettiva in ambiente di vita e di lavoro ................................................ 31
Sviluppo dei programmi regionali di screening per la prevenzione del tumore del collo dell’utero,
della mammella e del colon retto ................................................................................ 31
Copertura vaccinale dei bambini e adolescenti ................................................................ 35
Copertura vaccinale nella popolazione anziana ............................................................... 36
Sorveglianza e controllo delle malattie infettive e parassitarie ............................................ 37
Controllo sugli ambienti di lavoro ................................................................................ 37
Controllo sulle aziende alimentari e sugli allevamenti ....................................................... 38
Obiettivi regionali in materia di sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria ................... 40
Progetti per sviluppare la prevenzione collettiva diffusa .................................................... 40
Progetti per la prevenzione per i cittadini a rischio di malattie acute .................................... 43
2.1.2 Assistenza distrettuale ................................................................................... 44
Caratteristiche generali dell’assistenza di base ............................................................... 44
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Assistenza per Anziani .............................................................................................. 46
Assistenza domiciliare .............................................................................................. 49
Hospice ................................................................................................................ 52
Assistenza per disabili .............................................................................................. 53
Gravissime Disabilità Acquisite ................................................................................... 54
Assistenza integrativa e protesica ................................................................................ 54
Assistenza odontoiatrica ........................................................................................... 54
Consultori familiari ................................................................................................. 55
Area Minori ........................................................................................................... 59
Assistenza a utenti con problemi di salute mentale .......................................................... 61
Assistenza per pazienti con dipendenze patologiche ......................................................... 63
Assistenza farmaceutica ........................................................................................... 67
Assistenza specialistica ambulatoriale .......................................................................... 70
2.1.3 Assistenza ospedaliera .................................................................................... 77
Struttura dell’offerta ............................................................................................... 77
Grado di attrazione delle strutture .............................................................................. 79
Consumo di ricoveri da parte della popolazione residente .................................................. 86
Tassi di ospedalizzazione .......................................................................................... 87
Tempi di attesa ...................................................................................................... 89
Pronto Soccorso ...................................................................................................... 91
Centrale Operativa 118 Bologna Soccorso ...................................................................... 93
Grandi traumi (dati registro traumi) ............................................................................. 94
Donazioni d’organo .................................................................................................. 94
Piano sangue: raccolta e consumi ................................................................................ 95
La produzione ospedaliera dell’Azienda USL di Bologna ..................................................... 97
2.1.4 Indicatori di qualità dell’assistenza .................................................................... 98
Ricoveri per polmoniti e influenza negli anziani ............................................................... 98
Diabete, complicazioni a breve e lungo termine .............................................................. 99
Tasso di o spedalizzazione ev itabile ( diabete, i pertensione, s compenso c ardiaco, a sma, patologia
respiratoria ostruttiva) per Azienda USL di residenza. ...................................................... 101
Parti con taglio cesareo ........................................................................................... 102
Mortalità intraospedaliera a seguito di alcuni interventi chirurgici in elezione e a basso rischio ... 103
Mortalità intraospedaliera per infarto miocardico acuto. .................................................. 104
2.1.5 Costi per livello di assistenza .......................................................................... 105
Costo pro-capite ponderato per i cittadini residenti a confronto con quello regionale ............... 105
Finanziamento pro-capite ponderato per i cittadini residenti a confronto con quello regionale .... 106
Costo pro-capite po nderato per livello di assistenza a c onfronto con quello procapite m edio
regionale. ............................................................................................................ 108
Analisi nel quinquennio 2004-2008 dei sublivelli di assistenza distrettuale più critici. ............... 111
2.1.6 Tabella riassuntiva ....................................................................................... 112
2.2 Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale ..................................................... 113
2.2.1 Sostenibilità economica ................................................................................. 114
Principali indicatori di analisi economica ...................................................................... 114
Utilizzo FRNA ........................................................................................................ 123
Mobilità attiva/passiva ............................................................................................ 124
2.2.2 Sostenibilità finanziaria ................................................................................. 127
8

2.2.3 Sostenibilità patrimoniale .............................................................................. 129
2.3 Impatto sul contesto territoriale ............................................................................ 135
2.3.1 Impatto economico ...................................................................................... 135
Impatto economico del personale ............................................................................... 135
Acquisto di beni e servizi da fornitori dell’ambito territoriale ............................................ 136
2.3.2 Impatto sociale ........................................................................................... 137
Promozione del servizio civile in ambito sociale ............................................................. 137
Progetto adolescenti stranieri ................................................................................... 138
Progetti di cooperazione internazionale ....................................................................... 138
Lasciti e donazioni da cittadini, aziende e fondazioni bancarie ........................................... 140
2.3.3 Impatto culturale ......................................................................................... 141
2.3.4 Impatto sull’ambiente ................................................................................... 141
Sistemi di Gestione Ambientale ................................................................................. 141
Politiche aziendali per la gestione dei rifiuti ................................................................. 142
Politiche aziendali per l’uso razionale dell’energia e del rispetto ambientale ......................... 143
Politiche aziendali di promozione di una mobilità sostenibile “mobilityamoci” ........................ 144
3. Obiettivi istituzionali e strategie aziendali ..................................................................... 147
3.1 Reti interaziendali e progetti di integrazione ............................................................. 147
Rete ortopedica traumatologica .................................................................................. 148
Rete cardiologica .................................................................................................... 150
RETE STROKE (Assistenza integrata al paziente con ictus) ................................................... 152
Reti della pediatria ospedaliera e dell’emergenza pediatrica ............................................... 154
Reti oncologiche e percorsi clinico assistenziali ................................................................ 157
Laboratorio unico metropolitano – area metropolitana ....................................................... 160
Rete ostetrico neonatologica - percorso nascita/infertilità .................................................. 161
Dipartimento unico Acquisti AVEC e procedure d’acquisto 2009 ............................................ 163
3.2 Progetti per il territorio ....................................................................................... 165
Sviluppo dei s istemi di g overnance delle a ttività s anitarie e a d i ntegrazione s ociosanitaria n el
territorio ............................................................................................................... 165
Tutela delle fasce fragili e deboli della popolazione .......................................................... 166
Salute mentale ....................................................................................................... 174
Salute nelle carceri .................................................................................................. 175
Implementazione del Programma di Assistenza Specialistica ................................................ 176
3.3 Miglioramento gestionale e partecipazione dei cittadini ................................................ 180
Gestione del rischio clinico ........................................................................................ 180
La sicurezza delle strutture e delle attività clinico assistenziali ............................................ 181
La sorveglianza e il controllo delle infezioni correlate ai processi assistenziali .......................... 182
Valutazione sistematica della qualità dei processi clinico assistenziali .................................... 183
Promozione dell'appropriatezza prescrittiva nell'area del farmaco ........................................ 187
Accreditamento istituzionale ...................................................................................... 188
Carta dei Servizi ...................................................................................................... 189
Indagini di qualità percepita ....................................................................................... 192
Laboratorio dei Cittadini per la Salute ........................................................................... 194
Il nuovo comitato consultivo misto dell’AZIENDA USL di Bologna ........................................... 196
3.4 Innovazione e investimenti ................................................................................... 197
Interventi di Information and Communication Technology (ICT) ............................................ 197
Piano degli investimenti – apparecchiature biomediche ...................................................... 199
Servizi manutenzione apparecchiature biomediche ........................................................... 201
Piano degli investimenti- lavori ................................................................................... 202
4. Condizioni di lavoro, competenze del personale ed efficienza dell’organizzazione ..................... 205
4.1 La “carta d’identità” del personale ......................................................................... 205
Il personale dipendente ........................................................................................... 205
Lavoratori atipici ................................................................................................... 210
9

Libera professione .................................................................................................. 211
Personale in rapporto di convenzione .......................................................................... 213
4.2 Partecipazione dei professionisti a ll’individuazione de lle s trategie aziendali e a lla g estione
operativa .................................................................................................................. 213
4.3 Gestione del rischio e sicurezza del personale ............................................................ 214
La valutazione dei rischi occupazionali e la sorveglianza sanitaria ....................................... 214
La gestione degli infortuni e delle emergenze ................................................................ 215
Il contenzioso “assicurativo” da responsabilità professionale medica e le polizze assicurative ..... 216
4.4 Ridefinizione dei ruoli professionali in relazione allo sviluppo delle strategie aziendali .......... 217
Sviluppo degli ospedali organizzati per complessità assistenziale/intensità di cura ................... 218
Infermiere di famiglia e continuità assistenziale ............................................................. 218
4.5 Sistema di valutazione delle competenze e sistema premiante ....................................... 219
Sistema di valutazione delle competenze ..................................................................... 219
Il sistema premiante ............................................................................................... 220
4.6 Formazione e sviluppo professionale del personale ...................................................... 220
Il Piano Aziendale della Formazione (PAF) .................................................................... 220
Corsi di Laurea in Infermieristica ................................................................................ 223
La formazione dei professionisti convenzionati ............................................................... 224
Corso di formazione specifica in Medicina Generale ......................................................... 224
La Formazione sui rischi ........................................................................................... 225
4.7 Sistema informativo del personale .......................................................................... 226
4.8 Struttura delle relazioni con il personale dipendente e le sue rappresentanze .................... 226
I Circoli aziendali ................................................................................................... 227
5. Sistema di relazioni e strumenti di comunicazione ............................................................ 231
5.1 La comunicazione per l’accesso ai servizi ................................................................. 231
5.1.1 Relazioni con il cittadino: le segnalazioni ........................................................... 231
Tipologie delle segnalazioni: reclami ed elogi ................................................................ 231
Distribuzione dei reclami per categorie ........................................................................ 232
5.1.2 Sportello Telefonico Aziendale ........................................................................ 234
5.1.3 IAP – Informazioni per l’Accesso e Prestazioni ...................................................... 236
Cosa è stato fatto nel 2009 ....................................................................................... 236
Le carte dei servizi e gli allegati informativi .................................................................. 236
L’integrazione IAP–PLONE per il WEB ........................................................................... 238
5.1.4 L’editoria .................................................................................................. 238
5.2 La comunicazione per le scelte di interesse della comunità ........................................... 239
5.2.1 Ufficio Stampa ............................................................................................ 239
Comunicati stampa ................................................................................................. 239
Conferenze stampa ................................................................................................ 239
Radiorubriche – GR Salute ........................................................................................ 239
Videocomunicati .................................................................................................... 240
Strumenti di promozione della salute. StarMEGLIO ........................................................... 240
5.2.2 Campagne di comunicazione ........................................................................... 241
Datti una mossa. 1° Memorial Roberto Ragazzi ............................................................... 243
5.2.3 Gli eventi .................................................................................................. 244
Duemilanove, 365 giorni di trasformazioni ...................................................................... 244
Il Mio Maggiore, una mostra per raccontare l’ospedale dei bolognesi .................................... 247
5.3 La comunicazione interna ..................................................................................... 249
10

La intranet aziendale e lo sviluppo del piano redazionale .................................................. 249
Le redazioni diffuse, una community multi professionale .................................................. 252
Welcome, il ruolo degli operatori di front office nella funzione di accoglienza ........................ 255
5.4 Il sito web aziendale ........................................................................................... 255
6. Governo della Ricerca e innovazione ............................................................................. 257
6.1 Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione .............................................. 257
Infrastruttura locale. .............................................................................................. 257
6.2 Sviluppo di un ambiente culturale favorevole ............................................................ 259
Lo sviluppo delle competenze e la formazione ............................................................... 259
Programmi di Ricerca .............................................................................................. 260
Modernizzazione .................................................................................................... 260
6.3 Garanzie di trasparenza ....................................................................................... 261
Attività della CASC ................................................................................................. 261
Comitato Etico ...................................................................................................... 262
6.4 Indicatori di Ricerca e Didattica ............................................................................. 263
Ricerca ............................................................................................................... 263
Pubblicazioni anno 2009 .......................................................................................... 265
Didattica ............................................................................................................. 266
7. Obiettivi specifici di particolare rilevanza istituzionale ...................................................... 267
7.1 Le progettualità metropolitane e aziendali ............................................................... 267
Appendice .................................................................................................................... 269
Sigle ed acronimi ......................................................................................................... 276
11

1. Contesto di riferimento
Il pr esente c apitolo h a l ’obiettivo di r ealizzare u na des crizione s intetica d ello s tato di s alute d ella
popolazione r esidente n el territorio de ll’Azienda U SL. I n c onsiderazione c he m olta pa rte della
programmazione e pi anificazione a ziendale v iene effettuata a l ivello di strettuale, o ve po ssibile s i è
cercato di riportare dati che descrivessero questa area. I confronti sono stati fatti in generale solo con le
informazioni analizzate standardizzate ovvero depurate dell’effetto di differente distribuzione per età e
genere.
Si rimanda all’appendice per ulteriori tavole e grafici.
1.1 Popolazione
(Dati demografici della provincia di Bologna aggiornati al 31.12.2009)
L’andamento della popolazione residente
Tabella 1.1 Azienda USL di Bologna, Imola e provincia, abitanti e densità demografica per Distretto-2009
NOME FEMMINE MASCHI TOTALE % MASCHI SUPERFICI
E (KMQ)
13
DENSITÀ
Città di Bologna 200.460 176.760 377.220 46,9 140,7 2681,0
Casalecchio di Reno 56.114 52.885 108.999 48,5 404,4 269,5
Pianura est 78.080 74.801 152.881 48,9 756,3 202,1
Pianura ovest 40.977 40.021 80.998 49,4 374,9 216,1
Porretta Terme 29.110 28.717 57.827 49,7 816,4 70,8
San Lazzaro di Savena 38.567 36.827 75.394 48,8 422,7 178,4
Imola 66.899 64.123 131.022 48,9 787 166,5
Azienda USL BO 443.308 410.011 853.319 48,0 2.915,40 292,69
Provincia BO 510.207 474.134 984.341 48,2 3.702,40 265,87
La p opolazione r esidente nell’Azienda U SL d i B ologna a l 31. 12.2009 r isultava i n i ncremento dello 0, 8%
rispetto al 2008 (vs 1,2% tra il 2007 e il 2008), incremento inferiore rispetto a quello regionale (+1,3%).
Dal 2000 a l 2009 l a popolazione residente n el t erritorio a ziendale è a umentata c omplessivamente de l
4,6%, percentuale inferiore a quella media regionale (9,6%).
Nel nostro territorio, come nel resto della Regione, è particolarmente importante il flusso migratorio, che
condiziona in modo consistente l’andamento demografico e compensa il saldo naturale ancora negativo.
Grafico 1.1 Aziende USL di Bologna e Imola: popolazione residente per Distretto – Variazioni percentuali
2000/2009.
25%
20%
15%
10%
5%
0%
-5%
-0,7%
11,0%
Città di Bologna Casalecchio di
Reno
15,2%
16,7%
8,4%
10,0%
Pianura est Pianura ovest Porretta Terme San Lazzaro di
Savena
var% AUSL BO PROV BO
9,4%
Imola

Tra i vari distretti sanitari esistono differenze significative nei trend di crescita della popolazione, anche
per effetto di movimenti migratori interni; in particolare nel periodo 2000-2009 i distretti Pianura Est e
Pianura Ovest hanno registrato un incremento superiore al 15%, quello di città di Bologna un decremento.
Caratteristiche strutturali della popolazione
Grafico 1.2 Azienda USL di Bologna: piramide dell’età della popolazione residente per sesso e classi quinquennali
di età espressi in valore percentuale sul totale della popolazione. (Base = classe di età 0-4 anni, apice = classe di
età >90 anni) – Anno 2009
10 8 6 4 2 0 2 4 6 8 10
maschi femmine
La distribuzione per fasce d’età espressa dalla piramide dell’età dimostra un apice allargato, conseguenza
della numerosità della popolazione anziana, ma anche valori alla base superiori al passato, segno di una
ripresa di crescita della popolazione più giovane.
Tabella 1.2 Popolazione residente di 65 anni e oltre suddivisa per due fasce di età (65-79 e 80+) in provincia di
Bologna per distretti e Aziende USL di residenza- Anno 2009
AREA DI RIFERIMENTO VALORI ASSOLUTI % SUL TOTALE
65-79 80+ 65+ 65-79 80+ 65+
Città di Bologna 65.667 33.773 99.440 17,4 9,0 26,4
Casalecchio di Reno 17.650 7.086 24.736 16,2 6,5 22,7
Pianura Est 22.353 9.599 31.952 14,6 6,3 20,9
Pianura Ovest 11.616 4.892 16.508 14,3 5,9 20,4
Porretta Terme 9.109 4.218 13.327 15,8 7,2 23
San Lazzaro di Savena 12.303 4.519 16.822 16,3 6,0 22,3
Azienda USL di Imola 20.124 9.146 29.270 15,4 7,0 22,3
Azienda USL di Bologna 138.698 64.087 202.785 16,3 7,5 23,8
Provincia di Bologna 158.822 73.233 232.055 16,1 7,4 23,6
Regione Emilia Romagna 679.569 306.123 985.692 15,5 7,0 22,4
Rispetto all’anno 2008 la popolazione ultra 65enne resta sostanzialmente stabile, con un incremento dello
0,5% a fronte di + 1,1% in Regione. Al suo interno, si osserva un incremento della classe di età 80+ anni (+2
%) e un leggero decremento di quella 65-79 (-0,2%).
La popolazione della nostra Azienda è una delle più anziane in Regione. Complessivamente la popolazione
ultra 65enne rappresenta il 23,8% di quella generale a fronte di un 22,4 % in Regione: si tratta di una delle
percentuali più alte, superata solo da Piacenza (23,9%) e Ferrara (25,5%). Quella ultraottantenne
rappresenta i l 7 ,5% v erso u n 7 ,0% r egionale; u na m aggiore per centuale ( 7,6%) s i t rova s olo a Ferrara,
Ravenna e Forlì.
14
90 e più
85-89
80-84
75-79
70-74
65-69
60-64
55-59
50-54
45-49
40-44
35-39
30-34
25-29
20-24
15-19
10-14
05-9
0-4

Il d istretto C ittà d i B ologna è q uello che o spita l a po polazione residente più a nziana, c on il 2 6,4% d i
ultrasessantacinquenni, q uasi 1 00.000 p ersone, e ben i l 9 % d i ul traottantenni, seguito da qu ello di
Porretta Terme.
Grafico 1.3 popolazione anziana residente per grandi classi d’età- Azienda USL di Bologna - Anni 1981, 1991,
2001, 2009.
137613
125959
114588
Dal 2001 al 2009 la popolazione ultrasessantacinquenne complessiva è aumentata dell’8,1%.
Il grafico evidenzia come il maggior incremento si sia concentrato nella fascia degli ultraottantenni: più
del 28% negli stessi anni, a fronte di +0,8% della fascia 65-79 anni.
In parallelo si osserva che sono in crescita le famiglie composte da una sola persona: in media a livello
provinciale nel 2008 erano più del 39%, la percentuale più alta in Regione, con un picco nel distretto di
Bologna (quasi il 50%) e con il valore più basso osservato nella Pianura Ovest (poco meno del 30%).
La maggior parte è rappresentata da persone anziane che vivono sole.
Grafico 1.4 Percentuale di popolazione residente in età lavorativa per Distretto in Azienda USL di Bologna -
periodo 1996-2009
71
70
69
68
67
66
65
64
63
62
160.000
140.000
120.000
100.000
80.000
60.000
40.000
20.000
0
138698
Il t rend della popolazione in e tà lavorativa è in netto c alo n egli ultimi 1 0 a nni. T uttavia n el 2009, a
differenza di q uanto o sservato n egli a nni precedenti, si r ileva u n in cremento di 3245 s oggetti (+ 0.6%
rispetto al 2008); l’aumento percentualmente più consistente si osserva nel distretto di Pianura Est (+1%).
15
49963
37972
24022
65-79 80+
Censimento 1981 Censimento 1991 2001 2009
64087
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Città di Bologna Casalecchio di Reno Pianura est
Pianura ovest Porretta Terme San Lazzaro di Savena
AUSL BO

I cittadini stranieri residenti
Grafico 1.5 Percentuale di cittadini stranieri residenti all’1/1/2009 per distretto
12,0
10,0
8,0
6,0
4,0
2,0
0,0
9,0
DISTRETTO PIANURA
OVEST
7,2
DISTRETTO PIANURA EST
8,1
DISTRETTO CASALECCHIO
DI RENO
10,5
DISTRETTO CITTA' DI
BOLOGNA
16
10,0
DISTRETTO PORRETTA
TERME
6,7
DISTRETTO SAN LAZZARO
DI SAVENA
Il trend dei cittadini stranieri residenti è in aumento ma la percentuale all’1/1/2009 (9,1%) è inferiore a
quella regionale. L’incremento dal 2005 al 2009 è stato del 54%, a fronte di un +64% in Regione.
I di stretti che ne r egistrano la m aggior perc entuale sono Città d i B ologna e Porretta Ter me, q uella
inferiore è a San Lazzaro di Savena.
Soggetti in condizioni di marginalità
Risultano 1.147 al 31/12/2009 i detenuti nella casa circondariale di Bologna, circa un quarto di tutta la
Regione (4.441), in gran maggioranza maschi (1063). L’indice di sovraffollamento, presenze su 100 posti, è
di 232,19, tra i più alti della regione, che ha un valore medio di 184,3.
Flussi naturali. I nati e i morti
Grafico 1.6 Tassi grezzi di natalità residenti Azienda USL di Bologna e Regione Emilia Romagna. Anni 1999-2008.
10,00
9,50
9,00
8,50
8,00
7,50
7,00
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
AUSL Bologna RER
Il tasso di natalità della popolazione aziendale presenta un trend in aumento, ma si attesta nel 2008 su
valori ( 9,03 ‰) in feriori a q uelli m edi r egionali (9,73 ‰). I l Di stretto C ittà d i B ologna p resenta i l t asso
inferiore (8.1‰) mentre quello di Pianura Ovest la frequenza più elevata (11.2‰).
L’incremento di po polazione r egistrato nel 2008 nella A zienda U SL di B ologna è i mputabile a l po sitivo
saldo migratorio (+12.155 residenti nel 2008) che compensa ampiamente il saldo naturale ancora negativo
(-2.083 residenti n el 2008) . Dato nuovo ri spetto agli a nni i mmediatamente p recedenti è q uello de l
distretto di Bologna con il più alto saldo migratorio (+4.495 residenti), seguito dai Distretti Pianura Est e
9,1
AUSL Bologna
9,7
RER

Casalecchio. Nei distretti Pianura Est e Pianura Ovest la crescita di popolazione è sostenuta anche da un
saldo naturale positivo (rispettivamente +22 unità e +114).
Speranza di vita
Tabella 1.3 Speranza di vita alla nascita per distretto-anno 2008.
DISTRETTO MASCHI FEMMINE
Città di Bologna 80,12 84,19
Pianura Est 79,34 84,39
Pianura Ovest 79,03 85,18
Casalecchio di Reno 80,06 84,2
Porretta 78,82 84,16
San Lazzaro di Savena 79,14 85,53
L’aspettativa media di vita per l’anno 2008 in ambito aziendale è s tata pari a 79,7 anni per gli uomini e
84,5 per l e donne, p roseguendo i l t rend i n l eggero aumento. Esiste una differenza t ra di stretti, a nche
consistente, c he può essere i nterpretata c ome l ’esito del le di fferenti c ondizioni s ocio-economiche
osservate in passato. Ciò è coerente con la distribuzione dell’indice di deprivazione sociale.
1.2 Condizioni socio-economiche e tenore di vita
Caratteristiche del tessuto produttivo e del mercato del lavoro 1
Livello di istruzione
Come noto il livello di istruzione è un buon indicatore delle condizioni socio-economiche d i un a
popolazione. Dall’indagine PASSI per l ’Italia risulta c he l a popolazione de ll’Azienda USL di B ologna n el
2009 ha un più alto livello di istruzione rispetto alla media regionale (62,5% vs 56% dei cittadini hanno un
titolo d i s tudio d i licenza m edia s uperiore o laurea). La di fferenza t ra l ’Azienda USL di Bologna e la
regione si è mantenuta costante nel tempo: nel 2006 tale percentuale era rispettivamente del 63% e del
56%.
Tassi di attività, occupazione e disoccupazione
Grafico 1.7 Tasso d’occupazione (maschi): periodo 1998-2008 - Provincia di Bologna e Regione Emilia Romagna
80
75
70
65
RER Provincia
1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 * 2005 * 2006 * 2007* 2008*
1 Si fa notare che i dati di questo capitolo sono aggiornati al 2008 e non tengono conto della crisi economica manifestatasi nel 2009.
17
maschi

Grafico 1.8 Tasso d’occupazione (femmine): periodo 1998-2008 - Provincia di Bologna e Regione Emilia Romagna
70
65
60
55
50
45
RER Provincia
1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 * 2005 * 2006 * 2007 * 2008 *
Nella provincia di Bologna nel 2008 si è registrato un lieve aumento dei tassi di attività e occupazione che
risultano r ispettivamente di 74,1% (7 3,3% n el 2007 ) e 7 2,4% (7 1,5% n el 200 7), m antenendosi comunque
superiori a quelli regionali (rispettivamente 72,6% e 70,2%). Il tasso di disoccupazione è sostanzialmente
invariato (+0,3% vs 2007). Nei maschi il tasso d’occupazione si mantiene sui valori della soglia regionale,
nelle f emmine i nvece, continua a m antenersi a l di sopra del t asso r egionale (n el 200 8 in p rovincia d i
Bologna il 66,6% delle donne di età tra i 15 ed i 64 anni era occupata contro il 62% della Regione). Come
noto, t uttavia, n ell’anno 2009 anche il nostro t erritorio ha subito g li e ffetti d ella c risi e conomica
internazionale, in particolare nel settore dell’occupazione. Dati relativi a questa situazione socioeconomica
emergente sono ancora difficili da reperire.
Distribuzione delle attività economiche per settore
Nel 2008 il numero di occupati nel settore industriale nella provincia di Bologna è diminuito, arrestando la
crescita che si era osservata nel decennio precedente in questo settore. E’ in aumento invece il numero di
occupati nel Terziario; sostanzialmente stabili i settori del Commercio e dell’Agricoltura, rispetto al 2007.
Lavoratori con contratto interinale
Nel 200 8 sono aumentati i l avoratori a ssunti c on c ontratto i nterinale a l c ontrario di qu ello c he s i era
verificato n el 2 007 (15.008 v s 11. 312 d el 2007) in cui s i e ra r egistrata una r iduzione rispetto al l’anno
precedente. A l ivello regionale i l numero di l avoratori i nterinali è r imasto sost anzialmente i nvariato
(59.657 vs 59.677 del 2007), essendosi ridotto in tutte le altre province ad eccezione di Reggio Emilia e
Ferrara.
Lavoratori stranieri
Dopo u n t rend (2001-2006) i n continuo a umento, i l 2007 r appresenta i l p rimo a nno i n c ui si no ta
un’inflessione nel numero dei lavoratori stranieri regolarmente occupati (31.170); tale trend si conferma
nel 2008 (30.468). Rispetto al 2006 gli occupati stranieri risultano diminuiti di circa 12 punti percentuali.
18
femmine

Tenore di vita
Grafico 1.9 Reddito medio pro-capite e consumi familiari medi
30
25
20
15
10
POPCR: popolazione residente a metà anno. Migliaia di persone. Fonte: ISTAT ; REDD: reddito
disponibile delle famiglie e istituzioni sociali e private (ISP). Valori a prezzi correnti, milioni di
euro; VCF: spesa per consumi finali delle famiglie. Valori a prezzi correnti, milioni di euro
Per quanto riguarda il tenore di vita della popolazione bolognese, i dati relativi all’anno 2009 mettono in
evidenza u na ri duzione d el r eddito m edio pr o-capite r ispetto a ll’anno pre cedente, c on u na ba ttuta d i
arresto del trend di medio periodo, in crescita fino al 2008. Quella di Bologna si conferma comunque come
la provincia a più alto reddito di tutta la regione.
La spesa per i consumi finali delle famiglie nel 2009 si riduce a livelli inferiori a quelli del 2007, ma resta
tra i valori più alti in regione.
1.3 Ambiente
2004 2005 2006 2007 2008 2009
REDD/
POPCR
Grafico 1.10 Andamento delle medie annuali di concentrazione di PM10 e percentuale giornate/anno con valori di
PM10 entro il limite di 40μg/m3 – Comune di Bologna – anni 1999-2009 – Fonte ARPA Emilia Romagna
Tra gli inquinanti atmosferici, il PM10 rappresenta un buon indicatore di potenziali effetti sanitari. Dopo
una t endenziale d iminuzione f ino al 2 004 e u n au mento n el 2 006, si st a a ssistendo ad una p rogressiva
importante diminuzione di concentrazione di PM10 nel comune di Bologna, che dal 2008 si mantiene al di
sotto dei limiti previsti dalla normativa vigente, per quanto riguarda il valore limite della media annuale.
Un andamento analogo si riscontra anche analizzando l’altro valore limite e cioè il 90 % di giornate su base
annua in cui la concentrazione di PM10 deve rimanere al di sotto dei 50 μg/m 3 : dal 2007 si assiste ad un
19
VCF/
POPCR
Concentrazione annuale media

progressivo incremento del numero di giornate con valori di PM10 al di sotto dei 50 μg/m 3
, che nel 2009
raggiungono 306 giorni, pari al 84% delle rilevazioni annuali, nella centralina di Porta S. Felice.
Si confermano gli effetti dell’Ozono nei mesi estivi sulla mortalità per patologie dell’apparato respiratorio
e si ritorna a ritenere l’NO2 un altro pericoloso elemento con effetti indipendenti dagli altri inquinanti.
1.4 Stili di vita
Risultati 2009 del sistema di sorveglianza PASSI per l’Italia 2
Situazione nutrizionale nella popolazione
Grafico 1.11 Situazione nutrizionale Azienda USL di Bologna – Stima indagine PASSI anno 2009
100
90
80
70
60
%
50
40
30
20
10
0
4,1
55
L’eccesso ponderale è molto diffuso nella nostra popolazione: il 31,5% delle persone risulta in sovrappeso
il 9,4% obeso (per un totale del 40,9%, verso un 42,5% regionale), mentre il 4,1% è in sottopeso.
Attività fisica
Risulta che tra i cittadini residenti nell’area dell’Azienda USL di Bologna il 30,5% aderisce alle linee guida
sulla attività fisica, svolge cioè una attività regolare intensa o moderata (nel 2008 la percentuale era solo
del 26,2%) verso un 28,7% a livello regionale; il 22,4% non pratica alcun tipo di attività fisica (vs il 25,4%
del 2008).
Salute mentale
Nella nostra popolazione la percentuale di soggetti che riferisce sintomi associabili alla depressione è pari
all’8,3%, leggermente più alta di quella regionale (7,8%).
2 Lo studio PASSI si inserisce tra le attività finalizzate alla promozione della salute ed è un sistema di sorveglianza sulla salute dei
cittadini ed in particolare sui loro comportamenti a rischio.
L’indagine, iniziata in via sperimentale negli anni 2005 e 2006 ed entrata a regime nel 2007, è stata condotta nel 2009, tramite
interviste telefoniche, su un campione di 1252 persone (di cui 650 donne pari al 51,9%) residenti nel territorio dell’Azienda USL di
Bologna e di età compresa tra i 18 e 69 anni.
20
31,5
Sottopeso Normopeso Sovrappeso Obeso
9,4

Abitudine al fumo
Grafico 1.12 Abitudine al fumo Azienda USL di Bologna – Stima indagine PASSI anno 2009
%
100
90
80
70
60
50
40
30
20
10
0
I f umatori a bituali ra ppresentano il 2 8% d egli in tervistati ( verso u n 3 0% in R egione), gl i e x f umatori il
20,5% e i non f umatori i l 51, 5%. D el t otale d ei f umatori a ttuali, i l 26, 4% h a d ichiarato di a ver f atto,
nell’ultimo anno, almeno un tentativo per smettere di fumare.
Consumo di alcol
24,3
31,8
18,0
Grafico 1.13 Consumo di alcol Azienda USL di Bologna – bevitori a rischio - Stima indagine PASSI anno 2009
25
20
15
%
10
5
0
I bev itori r itenuti a r ischio c orrispondono a d u n 2 3,2% deg li i ntervistati ( percentuale s imile a quella
regionale) e c’è una differenza significativa tra gli uomini (58,3%) e le donne. Anche tra i bevitori “binge”
(8% d ella popolazione), o vvero c oloro c he consumano p iù d i 6 u nità d i b evande a lcoliche i n un’unica
occasione, la differenza tra i generi risulta significativa con una percentuale degli uomini pari al 82%.
Tra i bevitori a rischio sono compresi i forti bevitori e coloro che bevono soprattutto fuori pasto.
21
23
57,7
45,2
fumatori ex fumatori non fumatori
donne uomni
13,7
8,0
8,5
23,2
forti bevitori "binge" fuori pasto bevitori a rischio

Stato di salute percepito
Grafico 1.14 Percentuale di cittadini Azienda USL di Bologna che dichiarano di sentirsi bene o molto bene. Anni
2005 – 2009
80
70
60
50
65,1
62,9
Complessivamente la maggioranza dei cittadini residenti nel territorio dell’Azienda USL di Bologna
percepisce c ome b uono o m olto b uono i l p roprio stato di s alute. Tale c ondizione r isulta n el t empo
relativamente stabile. Nel 2009 più del 63% di cittadini dichiara di sentirsi bene, percentuale leggermente
inferiore alla media regionale (67,3%).
La percezione dello stato di salute nel periodo osservato ha un andamento complessivamente stabile, e
una variabilità che si riduce notevolmente nel tempo.
1.5 Osservazioni epidemiologiche
65 63,8 63,7
Mortalità generale
La mortalità, indicatore principe nella valutazione dello stato di salute di una popolazione, nel corso del
periodo 1993-2008 ha presentato un andamento in costante e continua diminuzione, soprattutto per il
sesso maschile, segnale di un miglioramento complessivo delle condizioni di salute locali. Rispetto a tale
andamento fa eccezione l’anno 2003, già noto per gli effetti consistenti sulla mortalità dell’estate torrida
che lo ha caratterizzato.
Questo p ositivo an damento è c onfortato d a una si stematica lieve crescita d ella sp eranza d i v ita i n
entrambi i generi.
Grafico 1.15 Andamento tassi standardizzati di mortalità generale (maschi vs femmine - anni 1993-2008 -
Azienda USL di Bologna - Pop. Standard Italia 1991).
1000
950
900
850
800
750
700
650
600
anno 2005 anno 2006 anno 2007 anno 2008 anno 2009
LCL percentuale UCL
1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
femmine maschi
Nel periodo 1993-2008, si osserva una costante diminuzione della mortalità in entrambi i generi, tuttavia
tale riduzione è molto più marcata nei maschi (-29%, verso -19% delle femmine). Questo fenomeno è stato
22

tanto i mportante c he n el 2 008 pra ticamente n on es istono di fferenze di m ortalità t ra i du e generi. I n
effetti la mortalità femminile è inferiore a quella maschile del 2%.
Nel 2008 le principali cause di morte risultano essere le malattie del sistema cardiocircolatorio (femmine
43% e m aschi 36%) s eguite da i t umori ( femmine 2 7% e m aschi 35%) e da qu elle d ell’app. r espiratorio
(femmine 7% e maschi 8%). Emerge per il secondo anno consecutivo che nei maschi le morti per tumore
superano quelle dell’app. cardiocircolatorio (34,8% vs 33,6%) diventando, a partire dallo scorso anno, la
prima causa di morte.
Grafico 1.16 Andamento tassi standardizzati di mortalità per tumori e per patologie cardiovascolari * 100.000
abitanti (anni 1993-2008 - Azienda USL di Bologna - Pop. Standard Italia 1991).
Confrontando i tassi di mortalità standardizzati (ovvero dopo aver eliminato l’effetto confondente età e
sesso) per le due patologie si presenta per la prima volta nel territorio dell’Azienda USL di Bologna, un
nuovo fenomeno: la mortalità per tumore risulta nel 2008 più alta di quella per patologie cardiovascolari.
In pratica su una popolazione standard di 100.000 abitanti i morti per tumore sono 227 mentre quelli per
malattie cardiovascolari 219.
Mortalità infantile e neonatale
Grafico 1.17 Mortalità infantile nella Azienda USL di Bologna (residenti). Anni 1997-2008.
5
4
3
2
1
0
400
350
300
250
200
150
100
50
0
1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
3,55
4,71
3,83
3,56
Tumori Pat. Cardiovascolari
3,72
3,45
1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
Nel periodo 1998-2008 la mortalità infantile (ovvero nel primo anno di vita) nella Azienda USL di Bologna
ha avuto un andamento in costante diminuzione; nel 2006 e nel 2008 si è osservata una lieve inversione
del t rend a ttribuibile s oprattutto a lla quota neonatale, cioè q uella a vvenuta n el pr imo m ese di v ita.
Nell’analisi delle cause le malformazioni congenite rappresentano la causa principale di morte.
La percentuale di mortalità infantile sul territorio aziendale del 2008 (2,76 per mille nati vivi) è inferiore
a quella regionale (3,6 ‰), analogamente alla mortalità neonatale (1,7‰ verso 2,5 ‰) .
23
2,63
2,99
2,75
3,03
m.neonatale m.post-neonatale m.infantile
2,14
227
219
2,76

Natimortalità (fonte dati CeDAP)
La mortalità perinatale è un esempio di "morte evitabile" ed è costituita da due componenti: la
natimortalità e l a m ortalità n eonatale pr ecoce. L ’indice di m ortalità f eto-neonatale è c onsiderato u n
indicatore sintetico per una più corretta valutazione della qualità delle cure perinatali.
La natimortalità a Bologna ha mostrato un andamento in aumento negli ultimi 3 anni, passando da un tasso
di incidenza nel 2005 di 1,2‰ al 3,3‰ nel 2008. Il dato raggiunge il 3,9‰ nei nati da madre straniera. Tra i
determinanti considerati della natimortalità, si è osservato un maggior rischio nelle primipare rispetto alle
pluripare (5,1‰ vs 2,9‰).
Grafico 1.18 Mortalità feto-neonatale nella Azienda USL di Bologna (residenti), Anni 2002-2008
tassi x 1000
6
5
4
3
2
1
0
2,6
2,2
3 3
Basso peso alla nascita (fonte dati CeDAP)
2,0
1,3 1,2
Il basso peso alla nascita può essere la conseguenza di una durata della gestazione ridotta, di un ritardo di
crescita intrauterina o di entrambi. La prematurità, in particolare, è la più importante causa di basso peso
alla n ascita e di m ortalità peri natale; r appresenta a nche i l principale determinante d ella m orbosità
neonatale e infantile. Pertanto il basso peso alla nascita è un importante indicatore socio-sanitario.
Nel 2008 il tasso di incidenza dei nati con peso inferiore a 2500 gr. è stato del 7,2% sul totale dei nati vivi,
quasi in linea con la media regionale (6,7%); la quota dei neonati con peso estremamente basso (

La frequenza di nati di basso peso presso strutture non in grado di erogare assistenza neonatale intensiva
è nell’Azienda USL di Bologna (9.6%) inferiore al dato regionale (27.3%); la frequenza minore si osserva nel
Distretto di S.Lazzaro di Savena (0.0%) e la maggiore in quello di Pianura Est (25.2%).
Mortalità per tumori
È necessario porre una particolare attenzione nei confronti della patologia tumorale, che rappresenta la
seconda causa di morte in termini di frequenza (la prima per il sesso maschile a partire dallo scorso anno),
una delle più importanti cause di mortalità prematura e, quindi, teoricamente evitabile e la prima causa
di morte se studiata in termini di tassi standardizzati.
Grafico 1.20 Andamento tassi standardizzati di mortalità per i tumori - anni 1993-2008 - Azienda USL di Bologna -
Pop. Standard Italia 1991
400
350
300
250
200
150
100
50
0
Complessivamente la mortalità per tumori è in costante diminuzione negli ultimi anni, soprattutto per gli
uomini: questo riflette sia gli andamenti di incidenza che i progressi diagnostici e terapeutici raggiunti in
molte patologie oncologiche.
Tra i tumori più frequenti vanno ricordati quelli alla mammella, alla prostata, al polmone, al colon-retto e
alla vescica. I relativi andamenti sono mostrati in appendice.
Mortalità evitabile
Grafico 1.21 Mortalità evitabile. Tassi standardizzati diretti per Gruppi di Cause ed anno. Provincia di Bologna
1993-2008 – Maschi
400
350
300
250
200
150
100
50
0
1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
femmine maschi
1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
I° Gruppo II° Gruppo III° Gruppo Totale
25

Grafico 1.22 Mortalità evitabile. Tassi standardizzati diretti per Gruppi di Cause ed anno. Provincia di Bologna.
1993-2008 – Femmine
Durante il periodo in analisi (1993-2008), il 20% (26,9% per i maschi e 13,3% per le femmine) dei decessi è
riconducibile a cause di morte ritenute evitabili.
In particolare le cause ascrivibili al I°Gruppo - Prevenzione Primaria (morti per tumore al polmone, cirrosi
epatica, A IDS, m orti v iolente, ec c.) s volgono i l r uolo pr incipale c ontribuendo per i l 1 0,6%, c on r ilevanti
differenze t ra i s essi ( 15,8% per i m aschi e 5 ,6% p er l e f emmine). I l 3 ,7% è a ttribuibile a l I I° G ruppo-
Diagnosi precoce e t erapia (Tumori della mammella, dell’utero, colon retto etc.) e il 5,7% al III° Gruppo-
Igiene e Assistenza Sanitaria (Mal. Infettive, mortalità materna, malformazioni congenite etc.).
L’andamento temporale dei tassi standardizzati di mortalità evitabile per gruppi di cause evidenzia una
diminuzione s tatisticamente s ignificativa n el I g ruppo in e ntrambi i s essi ( p< 0 ,01). T ale diminuzione
risulta più accentuata nei maschi.
Da n otare c he t ra le patologie pr esenti n el III g ruppo a lcune r appresentano dei v eri e propri ev enti
sentinella: q uali l e m orti per a ppendicite, er nia a ddominale, u lcera pe ptica, c olecistite e m ortalità
materna. A nche s e i l n umero a ssoluto di qu esti ev enti o ccorsi n ella A zienda U SL di B ologna è di po che
unità, va sottolineata la necessità di sviluppare valutazioni più puntuali per comprendere le dinamiche di
ciascun evento.
In appendice, gli anni di vita potenzialmente perduti (YPLL) per morti evitabili.
Suicidi
Tabella 1.4 tassi di suicidi e tentativi di suicidio nella provincia di Bologna a confronto con RER e Italia. Anno
2008 (fonte ISTAT)
Suicidi per 100.000
abitanti
26
Tentativi di suicidio
per 100.000
abitanti
provincia BO 8,5 8,2
RER 5,5 7,5
Italia
250
200
150
100
50
0
1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
I° Gruppo II° Gruppo III° Gruppo Totale
4,7 5,6
I tassi di suicidi e tentativi di suicidio nella provincia di Bologna nel 2008 appaiono superiori alla media
regionale, a sua volta superiore rispetto a quella nazionale.

Morbosità
Grafico 1.23 Tasso medio annuale di incidenza di AIDS x 100.000 abitanti residenti Azienda USL Bologna e RER
4,5
4,0
3,5
3,0
2,5
2,0
1,5
1,0
0,5
0,0
2,9
4,0 4,0
I tassi medi annuali di incidenza di AIDS si mantengono inferiori alla media regionale.
Grafico 1.24 Tasso medio annuale di incidenza di TBC x 100.000 abitanti
14,0
12,0
10,0
8,0
6,0
4,0
2,0
0,0
2,2
I tassi medi annuali di incidenza di TBC risultano invece superiori alla media regionale.
Nel capoluogo emiliano si contano dagli 80 ai 90 n uovi casi all'anno, con una punta di 106 c asi nel 2006.
Negli ultimi anni si è notato un aumento della percentuale di stranieri.
27
1,5
3,0 2,8
2,5
2001-2002 2003-2004 2005-2006 2007-2008
8,2
7,9
AUSL Bologna RER
11,6
8,0
10,7
2003-2004 2005-2006 2007-2008
AUSL Bologna RER
7,5

1.6 Sicurezza
Incidenti stradali
Gli incidenti stradali, anche nel territorio dell’Azienda USL di Bologna, rappresentano una delle cause di
mortalità e morbosità evitabili a più alto impatto sociale.
Grafico 1.25 Andamento tassi di mortalità per incidente stradale Azienda USL di Bologna 1998-2008.
18
16
14
12
10
8
6
4
2
0
1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
Il tasso di mortalità appare in decremento negli anni.
Esistono, comunque differenze territoriali significative: nel periodo 1993-2008 la mortalità per incidente
stradale è st ata si gnificativamente più a lta n ei d ue di stretti de lla pi anura r ispetto s ia a l da to m edio
aziendale che a quello dei distretti Città di Bologna, Casalecchio di Reno e Porretta Terme.
Il Distretto Città di Bologna risulta avere un tasso di mortalità nel periodo in questione significativamente
più basso di quello medio aziendale.
Tabella 1.5 Incidenti stradali Provincia di Bologna anni 1998-2008.
2003 2004 2005 2006 2007 2008
Totale incidenti 5.442 5.451 5.268 5.270 5.198 4.884
Totale morti 134 125 94 112 103 99
Totale feriti 7.687 7.486 7.193 7.350 7.287 6.624
Rapp. di Mortalità 2,46% 2,29% 1,78% 2,13% 1,98% 2,03%
Rapp. di Lesività 141,25% 137,33% 136,54% 139,47% 140,19% 135,63%
Rapp.di Pericolosità 1,71% 1,64% 1,29% 1,50% 1,39% 1,47%
Nel c orso d egli ultimi a nni ( 2003-2008) in P rovincia d i B ologna s i è o sservata, p ur n ella va riabilità del
fenomeno, una t endenza alla d iminuzione d egli e venti m ortali, del n umero d i in cidenti e d i f eriti. N el
2008 si sono avuti per la prima volta meno di 5.000 incidenti con 99 morti e circa 6.600 feriti.
Se per i l ra pporto di m ortalità ( rapporto t ra n umero di m orti e n umero di i ncidenti) e i l r apporto di
pericolosità (rapporto fra il numero dei morti e la somma dei morti e feriti negli incidenti) si hanno, in
provincia d i B ologna, va lori s empre in feriori a lla m edia r egionale, ciò n on v ale per l’indice d i lesività
(rapporto tra numero di feriti e numero di incidenti), che solo nel 2008 torna ad essere più basso nell’area
provinciale rispetto a quella regionale (v. anche grafici in appendice).
28

Infortuni sul lavoro
Grafico 1.26 Andamento dei tassi di Incidenza di infortuni sul lavoro provincia Bologna vs RER (tassi
standardizzati) e Italia (tassi grezzi). Anni 2000-2008
5,50
5,00
4,50
4,00
3,50
3,00
2,50
5,15
4,66
3,92
4,83
4,39
3,78
4,63 4,60
4,19
4,36
3,63
3,46 3,4
Sempre più spesso l’andamento del fenomeno infortunistico è messo in rapporto sia al mutamento delle
attività e del le modalità produttive, sia alla sensibilità nei confronti della prevenzione da parte di datori
di l avoro, pr eposti e l avoratori. N el g rafico v iene riportato, s ulla ba se di da ti I NAIL, l’andamento del
fenomeno infortunistico in Provincia di Bologna, relativo agli anni 2000-2008. In questo paragrafo si deve
intendere per incidenza il rapporto tra numero di infortuni e numero di lavoratori per 100.
Sono esclusi dai dati gli infortuni con prognosi inferiore a 4 giorni come i casi denunciati all’INAIL ma non
riconosciuti come infortuni.
La provincia di Bologna registra un’incidenza in decremento e inferiore a quella regionale ma superiore
alla media nazionale.
Grafico 1.27 Tassi di Incidenza di infortuni sul lavoro delle province della RER (tassi standardizzati) e dell’Italia
(tasso grezzi). Anno2008
Un confronto tra i tassi di incidenza registrati nel 2008 nelle varie province della Regione Emilia Romagna
evidenzia come l’area bolognese presenta gli indici tra i più bassi.
Si osserva una incidenza più elevata nelle province di Rimini, Ravenna e F orlì. La media regionale appare
superiore a quella nazionale.
29
4,52 4,48 4,42
4,20 4,16 4,13
3,3 3,24
4,28
4,01
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
6,0
5,0
4,0
3,0
2,0
1,0
0,0
3,57
4,04
4,35
provincia BO RER Italia
3,74 3,88
3,70
4,54
3,37
5,03
3,86
3,15
2,89
BO FE FC MO PR PC RA RE RN RER ITALIA
3,86
3,57
2,89

2. Profilo aziendale
2.1 Livelli essenziali di assistenza
Vengono descritte le principali attività relative ai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), distinti in:
• assistenza collettiva in ambienti di vita e di lavoro;
• assistenza distrettuale;
• assistenza ospedaliera.
Vengono poi presi in considerazione:
• indicatori di qualità dell’assistenza;
• costi per livello di assistenza
2.1.1 Assistenza collettiva in ambiente di vita e di lavoro
Sviluppo dei programmi regionali di screening per la prevenzione del tumore del collo dell’utero,
della mammella e del colon retto
Lo screening per il tumore del collo dell’utero,
attivo dal 1996, si rivolge alle donne di età compresa fra
i 25 e i 64 anni, alle quali viene offerto con periodicità triennale il pap-test quale test di 1° livello.
Le donne positive a questo test hanno l’opportunità di accedere alla colposcopia quale esame di 2° livello
e agli eventuali ulteriori trattamenti terapeutici. La popolazione femminile interessata dal programma è
costituita da circa 240.700 donne.
Tabella 2.1 Percentuale di avanzamento del programma° nello screening per la prevenzione del tumore del collo
dell'utero nella popolazione target nell’Azienda USL di Bologna vs Regione Emilia Romagna anni 2004-2009. Fonte
dati Regione Emilia-Romagna *Fonte dati Azienda USL di Bologna
2004 2005 2006 2007 2008 2009*
Azienda USL BO 96,0 75,8 77,8 104,4 97,6 97,6
RER 102,2 79,4 94,6 101,1 105,4 -
° % persone invitate / persone da invitare nell'anno
L’avanzamento del programma è sempre stata buona (ampiamente superiore al 90% che viene considerato
come valore standard) con l’eccezione degli anni 2005 e 2006.
Grafico 2.1 Percentuale di adesione allo screening per la prevenzione del tumore del collo dell'utero nella
popolazione target nell’Azienda USL di Bologna vs Regione Emilia Romagna anni 2004-2009. Fonte dati Regione
Emilia-Romagna *Fonte dati Azienda USL di Bologna
70,0
60,0
50,0
40,0
30,0
20,0
10,0
0,0
61,4
56,7
57,1
50,7
50,8
45,3 44,6
Il dato annuale di adesione evidenzia una variabilità che dipende della popolazione femminile interessata
nell’anno, che risponde in maniera diversa a seconda dell’età, della residenza e della adesione o meno ai
31
57,2
60,9
52,1 51,7
2004 2005 2006 2007 2008 2009*
AUSL BO RER

precedenti in viti d i s creening. Nel 2008 s i è s uperato i l v alore del 5 0%, c onsiderato c ome s tandard
accettabile.
Tale dato, che è s empre inferiore a quello medio regionale, è sicuramente sottostimato in quanto esiste,
soprattutto nel distretto Città di Bologna, una percentuale consistente di popolazione che effettua il test
presso l iberi p rofessionisti. I nfatti d all’indagine PASSI si r ileva, nell’Azienda USL d i B ologna, c he l ’83%
delle donne di età compresa fra 25 e 64 anni ha eseguito un pap-test negli ultimi tre anni (85,6% a livello
regionale) e solo il 60 % in strutture pubbliche.
Grafico 2.2 Percentuale di adesione allo screening per la prevenzione del tumore del collo dell'utero nella
popolazione dei distretti dell’Azienda USL di Bologna dall’1/1/2007 al 31/12/2009. Fonte dati Azienda USL di
Bologna
70,0
60,0
50,0
40,0
30,0
20,0
10,0
0,0
42,5
52,0
Bologna Città Casalecchio
di Reno
*standard :accettabile >=50% desiderabile >= 60%
Lo screening per il tumore della mammella,
attivo dal 1997, si rivolge alle donne di età compresa fra i 50
e i 69 anni, alle quali viene offerta con periodicità biennale la mammografia quale test di 1° livello. Le
donne po sitive a qu esto t est h anno l a po ssibilità di a ccedere a gli a pprofondimenti di 2 ° l ivello ed a gli
eventuali trattamenti terapeutici. Le donne interessate dal programma sono circa 111.500.
Tabella 2.2 Percentuale di avanzamento del programma° nello screening per la prevenzione del tumore della
mammella nella popolazione target nell’Azienda USL di Bologna vs Regione Emilia Romagna anni 2004-2009.
(Fonte dati Regione Emilia-Romagna *Fonte dati Azienda USL di Bologna)
2004 2005 2006 2007 2008 2009*
Azienda USL BO 91,1 98,6 90,9 96,9 102,1 97,5
RER 93,0 88,7 90,2 97,8 99,2 -
° % persone invitate / persone da invitare nell'anno
L’avanzamento in tutti gli anni considerati è superiore al valore standard del 90% .
59,9
32
64,3
52,0
Pianura Est Pianura Ovest Porretta
Terme
50,0
S. Lazzaro di
Savena
50,8
AUSL
BOLOGNA

Grafico 2.3 Percentuale di adesione allo screening per la prevenzione del tumore della mammella nella
popolazione target nell’Azienda USL di Bologna vs Regione Emilia Romagna anni 2000-2009. Fonte dati Regione
Emilia-Romagna *Fonte dati Azienda USL di Bologna
L’adesione all’invito,pur con la variabilità annuale dovuta alla diversità della popolazione interessata per
anno, è i n i ncremento e s upera s empre i l 6 0% ( valore s tandard c onsiderato a ccettabile) a nche s e r esta
inferiore al valore medio regionale. Dall’indagine PASSI risulta una copertura negli ultimi due anni dell’80
% (82,8% a l ivello r egionale), da c ui s i des ume che u na discreta percentuale di do nne i n f ascia di et à
bersaglio si rivolge a strutture extra aziendali.
Grafico 2.4 Percentuale di adesione allo screening per la prevenzione del tumore della mammella nella
popolazione dei distretti dell’Azienda USL di Bologna dall’1/1/2008 al 31/12/2009. Fonte dati Azienda USL di
Bologna
% adesione
90,0
80,0
70,0
60,0
50,0
40,0
30,0
20,0
10,0
0,0
80,0
70,0
60,0
50,0
40,0
30,0
20,0
10,0
0,0
63,7
71,0 72,5 70,6
64,1 63,9 64,2
*standard :accettabile >=60% desiderabile >= 75%
Lo screening per il tumore del colon retto è stato attivato nel marzo del 2005 e s i rivolge ad uomini e
donne di età compresa fra i 50 e i 69 anni con l’offerta di un esame per la ricerca del sangue occulto nelle
feci ( FOBT) c on i ntervallo bi ennale. A nche i n qu esto s creening, i n c aso di po sitività del t est v engono
proposti accertamenti di 2° livello ed eventuali trattamenti terapeutici. Le persone interessate da questo
screening sono circa 213.700.
Tabella 2.3 Percentuale di avanzamento del programma nello screening per la prevenzione del tumore del colon
retto nella popolazione target nell’Azienda USL di Bologna vs Regione Emilia Romagna anni 2004-2009. Fonte dati
Regione Emilia-Romagna *Fonte dati Azienda USL di Bologna
2005 2006 2007 2008 2009
Azienda USL di
Bologna
25,8 159,4 116,3 101,5 102,3
RER 61,4 124,1 92,8 101,0 -
° % persone invitate / persone da invitare nell'anno
33
73,5 72,4
70,3 67,1 66,6
2004 2005 2006 2007 2008 2009*
67,1
Bologna Città Casalecchio
di Reno
68,8
AUSL BO RER
78,3
Pianura Est Pianura Ovest Porretta
Terme
64,5 66,7 66,4
S. Lazzaro di
Savena
AUSL
BOLOGNA

L’avanzamento si è mantenuto negli anni ad un ottimo livello, essendo stato recuperato nel 2006 il ritardo
di invito dell’anno precedente, dovuto all’ attivazione graduale del programma.
Grafico 2.5 Percentuale di adesione allo screening per la prevenzione del tumore del colon retto nella
popolazione target nell’Azienda USL di Bologna vs Regione Emilia Romagna anni 2005-2009. Fonte dati Regione
Emilia-Romagna *Fonte dati Azienda USL di Bologna
70,0
60,0
50,0
40,0
30,0
20,0
10,0
0,0
Anche l’adesione all’invito ha avuto un notevole incremento negli anni, soprattutto nel 2008, anno in cui
si è s uperato i l v alore del 4 5% ch e v iene i ndicato c ome s tandard accettabile, e s i è r idotta
progressivamente negli anni la differenza con il valore di adesione regionale.
Dall’indagine PASSI risulta una copertura negli ultimi due anni del 63 %, analoga a quella regionale.
Grafico 2.6 Percentuale di adesione allo screening per la prevenzione del tumore del colon retto nella
popolazione dei distretti dell’Azienda USL di Bologna anno 2009. Fonte dati Azienda USL di Bologna
60,0
50,0
40,0
30,0
20,0
10,0
0,0
standard :accettabile >=45%
46,2
30,4
48,4 47,6
37,3
Interventi volti a ridurre le difficoltà di adesione agli screening per singole etnie e luoghi di residenza
Nel 2 009 s ono pr oseguite le i niziative de l D SP i n c ollaborazione con i l L aboratorio dei c ittadini p er la
salute nei Distretti (Pianura Est, San Lazzaro di Savena, Porretta Terme, Città di Bologna e Casalecchio di
Reno) e c on i l D ipartimento O ncologico ( Senologia D iagnostica) c on l ’attività d ell’Unità m obile
mammografia in molti Comuni dei Distretti dell’area Nord e dell’Area sud.
In alcuni Comuni sono stati effettuati incontri con la popolazione (Molinella, Galliera, San Pietro in Casale,
Monghidoro) e divulgate note informative sui giornalini locali.
Sono s tati e ffettuati o tto incontri d i in formazione r ivolti a i F armacisti p er a umentare il c oinvolgimento
delle Farmacie nel ruolo di promotori degli screening in particolare del colon-retto. Inoltre nell’ambito del
Progetto “Noi da Voi” nel corso del 2009 sono stati effettuati due incontri nel Comune di Savigno relativi
alla p revenzione del T umore d ella Mammella e a lla P revenzione del T umore de l c olon-Retto a tti a
promuovere stili di vita corretti e facilitare l’accesso ai servizi dell’Azienda USL di Bologna.
34
33,8
53,7
49,4
48,9
2005 2006 2007 2008 2009*
AUSL BO RER
47,1
51,9 52,4 53,4
43,7
Bologna Città Casalecchio di Panura Ovest Pianura Est Porretta
Reno
Terme
51,7
San Lazzaro
di Savena
48,9
Azienda USL
di Bologna

Copertura vaccinale dei bambini e adolescenti
Tabella 2.4 Copertura vaccinale nei bambini di 24 mesi nell’Azienda USL di Bologna vs Regione Emilia Romagna
anni 2000-2009. Fonte dati Regione Emilia-Romagna. * Fonte dati Azienda USL di Bologna
Anno Azienda USL RER
Hib Polio Morbillo Pertosse Hib Polio Morbillo Pertosse
2000 78,2 98,2 88,8 96,4 81 98,6 90,4 96,7
2001 92,1 98,3 90,6 96,5 90,6 98,4 90,7 96,8
2002 95,6 98,1 93,1 96,5 95,2 98 92,3 96,8
2003 94,6 97,2 91,4 95,9 95,8 98 92,5 96,9
2004 96,2 98 92 96,9 96,7 97,9 92,9 97,3
2005 96,7 97,9 92,3 97,6 96,7 97,7 92,9 97,2
2006 96,6 97,7 92,7 97,5 96,8 97,7 93,7 97,3
2007 96,7 97,6 92,8 97,4 96,7 97,6 93,5 97,3
2008 96,5 97,4 93,2 97,1 96,5 97,4 93,6 97,1
2009* 96,4 97,2 92,6 97,1 n.d n.d 93,6 n.d
Dall’anno 2 000 s i è v erificato u n t rend i ncrementale p er t utte le v accinazioni t ranne c he per quella
antipoliomielitica che è costante ed i n lieve calo. La vaccinazione contro la meningite da emofilo (Hib) è
aumentata del 23,3% rispetto al 2000 e dal 2004 si attesta intorno a valori stabili. I tassi di copertura 2009
sono s uperiori a l 95% r accomandato d alla R egione; solo i l m orbillo r imane a v alori i nferiori a qu esta
percentuale, ma in linea con quelli regionali degli anni precedenti.
Grafico 2.7 Copertura vaccinale per il morbillo nei bambini di 24 mesi nei distretti Azienda USL di Bologna anno
2008. Fonte dati Regione Emilia-Romagna.
98,0
96,0
94,0
92,0
90,0
88,0
86,0
90,7 90,4
Bologna
Città
Casalecchio
di Reno
96,7
Si riportano di seguito le coperture vaccinali per pneumococco, meningococco e HPV nell’Azienda USL di
Bologna a confronto con la media regionale.
Tabella 2.5 Copertura vaccinale pneumococco al 12° mese nell’Azienda USL di Bologna vs Regione Emilia
Romagna anni 2007-2008. Fonte dati Regione Emilia-Romagna
97,3
Pianura Est Pianura
Ovest
Copertura vaccinale al 12° mese
Anno 2007 Anno 2008
BOLOGNA 92,8% 95,7%
Regione 94,2% 95,7%
35
93,2
Porretta
Terme
95,1
S. Lazzaro di
Savena
93,2
Totale Ausl
Bologna
93,6
Totale
Regione

Tabella 2.6 Copertura vaccinale meningococco al 24° mese e a 16 anni nell’Azienda USL di Bologna vs Regione
Emilia Romagna anni 2007-2008. Fonte dati Regione Emilia-Romagna
Copertura vaccinale al
24°Mese
36
Copertura vaccinale a 16
anni
Anno 2007 Anno 2008 Anno 2007 Anno 2008
BOLOGNA 85,6% 91,6% 74,2% 81,0%
Regione 88,5% 92,4% 68,7% 74,4%
Tabella 2.7 Copertura vaccinale HPV per le coorti di nascita 1997-1996 nell’Azienda USL di Bologna vs Regione
Emilia Romagna al 30/06/2009. Fonte dati Regione Emilia-Romagna
% vaccinati
con almeno 1
dose
Coorte 1997 Coorte 1996*
% vaccinati con
3 dosi
% vaccinati con
almeno 1 dose
% vaccinati con 3
dosi
BOLOGNA 68,2% 60,6% 50,4% 39,4%
Regione 72,6% 57,4% 43,2% 27,4%
*Coorte di nascita con offerta gratuita su presentazione spontanea
Copertura vaccinale nella popolazione anziana
Tabella 2.8 Tasso di copertura per vaccinazione antinfluenzale nella popolazione anziana nell’Azienda USL di
Bologna vs Regione Emilia Romagna anni 2000/2001-2009/2010. Fonte dati Regione Emilia-Romagna. * Fonte dati
Azienda USL di Bologna (copertura calcolata con la popolazione residente al 01/01/2009)
Campagna
01/02
Campagna
02/03
Campagna
03/04
Campagna
04/05
Campagna
05/06
Campagna
06/07
Campagna
07/08
Campagna
08/09
Campagna
09/10*
Azienda USL
di Bologna
57,3 62,6 68,5 69,5 72,8 72,9 71.6 72,5 72,7
RER 61,2 65,2 69,3 70,8 74,2 74,4 73.1 73,1 n.d
La c ampagna 2 009/2010 per l a v accinazione an tinfluenzale n ella p opolazione an ziana h a c onfermato l a
tendenza a ll’aumento d el t asso di c opertura a ziendale r ispetto a gli a nni precedenti, c on 146. 777 d osi
somministrate (rispetto alle 146.203 dell’anno precedente) e con una copertura pari a 72,7%.
Grafico 2.8 Copertura per vaccinazione antinfluenzale effettuata dai MMG ai propri assistiti >= 65 anni nei
distretti Azienda USL di Bologna anno 2009 Fonte dati Azienda USL di Bologna
80
78
76
74
72
70
68
66
64
69,7
Bologna
Città
72,6
Casalecchio
di Reno
70,6
70,8
Pianura Est Pianura
Ovest
78,2
Porretta
Terme
71 71
S. Lazzaro di
Savena
Ausl
Bologna

Sorveglianza e controllo delle malattie infettive e parassitarie
Sistemi di sorveglianza
L’Azienda USL di Bologna ha adottato un programma informatizzato per la gestione dell’anagrafe
vaccinale, in uso in tutte le postazioni di Igiene Pubblica e di Pediatria di Comunità dell’intero territorio
aziendale ed a nche p resso a ltri S ervizi, unificando i n t al mo do i d ata-base c orrispondenti a lle t re A ree
aziendali.
L’archivio vaccinale è in costante ampliamento non solo con tutte le nuove vaccinazioni, ma anche con il
progressivo recupero dei dati storici, informatizzati e cartacei, sia aziendali che comunali.
Preparazione emergenze
Il DSP ha attivato la nuova reperibilità igienistico-veterinaria, che ha consentito la razionalizzazione del
personale i mpegnato e d i l m iglioramento d ella c opertura t erritoriale. Nel 2009 è s tata e ffettuata u na
importante attività straordinaria per fronteggiare la pandemia influenzale da virus A/H1N1. L’emergenza
ha ri chiesto u n c onsistente i mpegno d elle risorse p rofessionali de l D SP e l’attivazione di un g ruppo d i
coordinamento metropolitano per l’attuazione tempestiva delle misure di sanità pubblica necessarie e per
la g estione de l po ssibile picco epi demico i n a mbito t erritoriale e d o spedaliero. S ono s tate pr edisposte
linee guida per il personale dei Pronto Soccorso e per i Medici territoriali, e realizzati numerosi incontri di
informazione ed aggiornamento rivolti agli stessi.
Il DSP, oltre a garantire il costante raccordo con il Gruppo Regionale Pandemia, ha assicurato (attraverso
la propria reperibilità) la gestione attiva (h 24/7) di tutte le segnalazioni di casi sospetti nella prima fase
di sorveglianza; ha contribuito attivamente alla campagna vaccinale delle categorie essenziali e, tramite
l’Area di Epidemiologia ha curato la realizzazione della reportistica sull’andamento dell’epidemia.
Programmi di controllo specifici
Per le m alattie t rasmesse da v ettori ( in pa rticolare C hikungunya, D engue e West N ile Disease) è s tato
realizzato q uanto previsto dalle specifiche direttive regionali, per q uanto riguarda sia i sistemi di
sorveglianza san itaria (umana e , p er l a W ND, an che v eterinaria) sia i p rogrammi d i s orveglianza
entomologica e di lotta agli insetti vettori. In questo ambito il DSP ha operato a supporto delle attività in
carico a i C omuni, a vvalendosi del G ruppo reg ionale di s orveglianza e l otta a lla z anzara t igre e de lla
corrispondente s truttura di c oordinamento dei C omuni del t erritorio a ziendale g ià a ttivata n el 2 008 a
livello de lla C TSS. È a nalogamente i n c orso di s volgimento i l programma r egionale di s orveglianza de lla
leishmaniosi. N el corso d el 2 009 il s ervizio ve terinario h a s volto il m onitoraggio s ierologico e d
entomologico s ui c anili c ome prev isto da lla det ermina R ER i ndividuando 1 4 po sitività per L .; è s tato
effettuata anche la sorveglianza passiva in collaborazione con i veterinari liberi professionisti sui cani di
proprietà. E’ a ttiva l a s orveglianza e pidemiologica d ei c asi u mani o ccorsi nell’ultimo d ecennio, c on
collaborazione dei Servizi Igiene Pubblica e Veterinario per le indagini sui cani e sui flebotomi nei dintorni
delle abitazioni delle persone colpite.
Per la legionellosi s ono a pplicati i c ontenuti delle linee g uida r egionali, i n p articolare con le i ndagini
ambientali s volte n elle s trutture s ensibili ( ospedali) e, a s eguito di c asi di m alattia, n ei l uoghi pu bblici
(alberghi e simili) e privati ove si ritiene che le persone possano avere contratto l’infezione. Il personale
sanitario impegnato nella vigilanza è stato formato con specifici corsi.
Riguardo alla TBC, in relazione alle linee guida, è stato redatto il protocollo per il personale sanitario e
per gli utenti della Pediatria. Viene attentamente sorvegliato l’andamento epidemiologico della malattia,
che nell’ultimo decennio evidenzia un costante aumento del numero di casi riguardante persone giovani e
di età media provenienti da Paesi ad elevata endemia; il numero di casi relativi ad anziani è al contrario
in graduale diminuzione. L’incidenza complessiva della TBC è al momento stabile.
Per quanto riguarda gli impegni relativi alla prevenzione delle infezioni trasmesse per v ia parenterale, il
Dipartimento di Sanità Pubblica di Bologna ha attivato e realizzato, nel 2009, corsi per tatuatori e piercer
ed è stato predisposto e diffuso il materiale di supporto.
Nel 2009 il Dipartimento di Sanità Pubblica ha iniziato, dopo una fase sperimentale svolta nel 2008, una
campagna di offerta attiva e gratuita della vaccinazione antipneumococcica, rivolta alle persone, affette
da patologie che le espongono a maggior rischio di malattia pneumococcica invasiva e che risultano non
ancora vaccinate in base all’analisi dell’archivio vaccinale Sono state pertanto invitate circa 5.000 persone
e s omministrate 3 .956 do si c on l a c ollaborazione dei M edici di M edicina G enerale; la c ampagna è i n
proseguimento nel 2010 con l’obiettivo di raggiungere tutti i candidati per patologia, non ancora
vaccinati, nel volgere di un paio d’anni circa.
Controllo sugli ambienti di lavoro
L’attività di controllo sugli ambienti di lavoro, espressa in termini di percentuale di Unità Locali
controllate (UULL*) sul totale delle Unità Locali censite nell’ambito territoriale di riferimento, mostra una
progressiva crescita a partire dal 2003 con valori sempre in linea con la media regionale.
37

Grafico 2.9 Percentuale di Unità Locali controllate nell’Azienda USL di Bologna vs Regione Emilia Romagna anni
2000-2009. Fonte dati Regione Emilia-Romagna, Azienda USL di Bologna, ISTAT: 8°censimento generale
dell’industria e dei servizi.
5,5
5,0
4,5
4,0
3,5
3,0
2,5
2,0
4,0
3,8
3,5
3,3
3,8 3,9 3,9
3,6 3,7
3,4 3,4 3,4 3,4 3,4
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
AUSL BO RER
E’ st ata i ncrementata i n particolare, i n at tuazione d el p iano r egionale e dilizia 2009 -2011, l’a ttività d i
vigilanza nei cantieri edili (tradizionali e Grandi Opere): nel 2009 il 6% in più rispetto al 2008 e circa il 60%
in più rispetto al 2007.
Nel 15% d elle U ULL c omplessivamente c ontrollate n el 2009 si sono r ilevate u na o p iù in frazioni a lla
normativa di igiene e sicurezza sul lavoro: l’82,3% delle carenze riscontrate è stata eliminata, il 16% in più
rispetto al 2008.
Si dimostra rilevante, oltre all’attività di controllo sugli ambienti di lavoro, anche il volume di interventi
di informazione ed assistenza: 438 le imprese raggiunte nel 2009, in linea con il valore del 2008 e circa il
56% in più rispetto al 2005 anno di inizio del monitoraggio dell’attività.
Controllo sulle aziende alimentari e sugli allevamenti
Grafico 2.10 Percentuale di Aziende di ristorazione controllate nell’Azienda USL di Bologna vs Regione Emilia
Romagna anni 2000-2008 .Fonte dati Regione Emilia Romagna. * Fonte dati Azienda USL di Bologna
%
60,0
50,0
40,0
30,0
20,0
10,0
0,0
49,2
42,2
46,8
37,3
44,2
38,9
41,9
40,4
29,3 29,6 30,4
Nel 2009, rispetto al 2008, è sensibilmente aumentato il numero delle aziende controllate nel comparto
della trasformazione e deposito di alimenti non di origine animale e si è m antenuto costante il livello di
controllo per quanto riguarda la ristorazione collettiva, dove si è posta particolare attenzione alle utenze
38
38,3
35,4
27,1
3,7
3,3
29,8
4,1
4,1
32,1 30,8
5,3
4,7
31,9 31,5
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009*
AUSL Bologna RER

più a rischio (come quella scolastica), dove si sono assicurate verifiche dei protocolli di fornitura e della
appropriatezza nutrizionale delle diete utilizzate. Rimane sempre molto alto il livello di controllo
laboratoristico su OGM, pesticidi, additivi e micotossine.
Tabella 2.9 Percentuale di aziende di ristorazione con infrazioni nell’Azienda USL di Bologna vs Regione Emilia
Romagna anni 2000-2009. Fonte dati Regione Emilia-Romagna. * fonte dati Azienda USL di Bologna in corso di
verifica.
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 *
Azienda USL di
Bologna 20,3 23,2 19,0 24,5 21,3 22,0 21,1 19,7 10,3 21,0
RER 22,0 24,2 21,3 24,9 32,5 29,1 30,6 28,6 32,8 n.d.
La pianificazione e l’esecuzione dei controlli presso le aziende alimentari e degli allevamenti del territorio
avvengono s econdo l ’approccio a lle t ecniche di i spezione dettato da lla l egislazione c omunitaria, c he
prevede l’adozione di criteri (categorizzazione del rischio) e di strumenti (ispezioni, verifiche ed audit),
che risultano m olto pi ù c omplessi ed i mpegnativi ri spetto a i pr ecedenti s opralluoghi t radizionali.
L’aumentata c apacità n ell’utilizzo dei sop raccitati st rumenti ha consentito d i i ncrementare i l n umero
delle a ziende c ontrollate, po rtandolo i n linea c on la m edia r egionale, e di m igliorare l ’efficacia di t ali
controlli, come dimostra l a per centuale di a ziende in c ui s i s ono r iscontrate non c onformità, c resciuta
rispetto all’anno precedente, pur mantenendosi al di sotto della media regionale.
Grafico 2.11 Percentuale di Aziende di trasformazione controllate nell’Azienda USL di Bologna vs Regione Emilia
Romagna anni 2000-2009. Fonte dati Regione Emilia-Romagna. * Fonte dati Azienda USL di Bologna
%
60,0
50,0
40,0
30,0
20,0
10,0
0,0
47,9
37,4
44,6
29,6
42,1 42,5
31,1
39,1 37,5
26,2 26,8 26,6 26,3
32,9 31,3 29,5
29,5
24,2 23,9
33,3
33,3
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009*
AUSL Bologna RER
Tabella 2.10 Percentuale di aziende di trasformazione con infrazioni nell’Azienda USL di Bologna vs Regione
Emilia Romagna anni 2000-2009. Fonte dati Regione Emilia-Romagna. *fonte dati Azienda USL di Bologna in corso
di verifica.
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 *
Azienda USL di
Bologna
18,9 19,1 27,3 20,4 16,3 18,2 18,5 15,0 16,3 27,2
RER 19,3 21,7 21,4 23,9 20,8 26,8 30,4 28,0 31,8 n.d.
Per q uanto ri guarda l ’attività di c ontrollo del le a ziende di pr oduzione, lavorazione t rasformazione d ei
prodotti di origine animale, essa viene svolta sulla quasi totalità delle strutture, con una percentuale di
copertura che nel corso degli anni si allinea alla media regionale.
Di particolare rilevanza è l 'attività di supervisione svolta presso importanti impianti, al fine di soddisfare
le garanzie sanitarie richieste per il commercio in paesi terzi (USA, Giappone, Russia, ecc.).
Negli u ltimi a nni s i s ono intensificati in oltre gl i in contri d i in formazione, a ssistenza e c onsulenza n ei
confronti degli O SA (acronimo c omunitario c he i ndividua g li O peratori d el S ettore Alimentare), t esi ad
evidenziare le principali novità delle normative comunitarie, chiarendo loro il ruolo sempre più carico di
impegni e di responsabilità. Secondo la visione integrata della filiera agro-alimentare, in questa categoria
di o peratori r ientra o ggi anche t utto i l s ettore a gricolo ed, i n pa rticolare, i l c omplesso de lle attività d i
controllo s volte n egli a llevamenti n ell’ambito de lla S icurezza A limentare è f inalizzata a d a ssicurare s ia
salute e benessere agli animali, che la conseguente salubrità degli alimenti da essi ottenuti.
39

Tabella 2.11 Percentuale di sopralluoghi per allevamento nell’Azienda USL di Bologna vs Regione Emilia Romagna
anni 2000-2009. Fonte dati Regione Emilia-Romagna. * fonte dati Azienda USL di Bologna e RER in corso di
verifica.
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 *
Azienda USL di
Bologna 201,3 248,6 193,8 294,1 316,9 309,4 269,9 307,3* 308,9* 316,2
RER 392,9 440,7 367,5 457,1 510,9 512,0 486,8 470,6 433,2 n.d.
La percentuale dei sopralluoghi effettuati negli allevamenti nel 2009 (316,2%), cresciuta rispetto agli anni
precedenti, r isente da u n l ato del la m aggiore di mestichezza a cquisita da gli O peratori n ell’utilizzo de i
nuovi strumenti di controllo ufficiale, e dall’altro dalla migliore rilevazione delle attività consentita dal
nuovo sistema informatizzato in uso presso il DSP.
Costanti s ono i c ontrolli c he ve ngono e ffettuati a nche i n a ltri im pianti c ome g li s tabilimenti di
trattamento e t rasformazione dei s ottoprodotti di o rigine a nimale., p roduzione m angimi, a mbulatori
veterinari, grossisti di farmaci veterinari, farmacie, ecc.
Obiettivi regionali in materia di sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria
Sono stati effettuati i controlli previsti in tema di:
- Anagrafe zootecnica
- Controllo selvatici
- Cani con aggressività non controllata (DGR N. 647/2007)
- Farmacosorveglianza (D.Lgs 193/2006)
- Piani sorveglianza e monitoraggio:
Piano di campionamento sugli alimenti per controlli microbiologici
Piano fitosanitari
Piano micotossine
Piano OGM
Piano regionale radioattività
Piano monitoraggio requisiti latte alla produzione
Piano acque destinate al consumo umano
Piani di sorveglianza malattie infettive degli animali
- Benessere animale durante il trasporto al Macello
- Zoonosi (in particolare Leishmaniosi)
Sono stati effettuate le azioni previste in tema di:
- Qualificazione del personale
- Manuale della qualità dei SIAN-SVET
- Audit
- Sistema informativo
- Qualità dei campioni
- Organizzazione del personale
Garantire la sicurezza alimentare nella filiera della fauna selvatica
Nel 2009 l’Area Sanità Pubblica Veterinaria ha realizzato il Piano che si è svolto in due fasi: nella prima ha
previsto l ’attività di pro grammazione e ra ccolta dati/informazioni e u na pr ima s perimentazione d ella
applicazione delle istruzioni operative individuate: verificando la presenza/assenza di procedura di
cattura da pa rte d ell’Ente pr eposto e la m appatura de lle gabbie s u t erritorio a ziendale e d efinendo le
modalità o perative e i ndividuando g li O SA i nteressati; n ella s econda s ono s tate s volte l e v erifiche di
campo: sulle modalità di cattura e sui punti di somministrazione degli alimenti da fauna selvatica.
Al 31.12.2009 sono stati svolti tutti i 30 sopralluoghi per le modalità di cattura della fauna selvatica ed i
30 controlli per i punti di somministrazione degli alimenti.
Progetti per sviluppare la prevenzione collettiva diffusa
Realizzazione progetto per la prevenzione dell’obesità e delle malattie metaboliche
In coerenza con le indicazioni regionali attuative del Piano della prevenzione “Sorveglianza e prevenzione
obesità” do po a vere collaborato n el 2008 alla r accolta d ei d ati su a bitudini a limentari, a ttività fisica
prevalenza di sovrappeso/obesità nei bambini della scuola primaria l’Azienda USL di Bologna nel corso del
2009 h a p rovveduto a lla diffusione d ei r isultati d ella Sorveglianza “OKKIO alla salute” (coordinato d a
ministero della salute e ISS) a scuole, genitori, pediatri e medici di medicina generale.
40

Si è i noltre c ollaborato a lla s tesura d el R eport re cante i ri sultati de lla Sorveglianza n utrizionale SoNIA
2008 (determinanti ed i ndicatori di r ischio o besità n ella po polazione a dolescenziale Emilia-Romagna i n
ragazzi di 14 e 17 anni). Tali sistemi di sorveglianza, attivi in provincia di Bologna dal 2000, rappresentano
uno strumento essenziale per orientare gli interventi di prevenzione e verificarne l’efficacia.
Nel corso del 2009 si è c ompletato con buoni risultati, sia sul piano del miglioramento dell’alimentazione
(incremento del 20% del consumo di frutta) che dell’attività fisica ( riduzione del 20% della sedentarietà)
l’intervento di p romozione di “Sani stili di vita “ diretto a 2 60 ragazzi ( insegnanti e g enitori) di una
decina di scuole elementari realizzato in collaborazione con UISP, Ufficio scolastico Provinciale, Università
di Bologna, Granarolo, Coop e CAMST. Con la collaborazione degli insegnanti, sono stati definiti percorsi di
educazione a limentare raccolti i n u n ap posito m anuale c he h a ac compagnato l ’intero p ercorso e
costituisce un utile supporto didattico a disposizione delle scuole.
Il 2009 h a v isto a nche la c onclusione del progetto-intervento SAMBA (Sorveglianza A ttività M otoria
Bambini) previsto qu ale azione di B udget 2 009 della pr evenzione de ll’obesità e del le m alattie
metaboliche.
L’indagine c he ha i nteressato 2 6 c lassi t erze, s elezionate i n m odo ra ndomizzato, di a ltrettante s cuole
primarie del territorio dell’Azienda USL, per un totale di 522 bambini ha evidenziato che, nonostante la
quota elevata di bambini che praticano sport, esiste un’alta prevalenza di sovrappeso e o besità: 24,4% la
percentuale di bambini in sovrappeso, 9,7% di bambini obesi.
La m ancanza d i assoc iazione t ra pratica s portiva e p eso c orporeo c onferma i r iscontri di letteratura
secondo cui, i n q uesta f ascia d’ età, non è t anto l a pratica di u no s port, m a pi uttosto l ’abitudine
all’attività motoria quotidiana ad influenzare il peso corporeo.
La sorveglianza nelle c lassi t erze ha i noltre evidenziato c he i l B MI dei bambini è s ignificativamente pi ù
elevato nell’area di pianura rispetto alle altre macroaree di città e collina.
Sulla scia del progetto SAMBA, che con l’anno scolastico 2008-2009 si è concluso nella sua fase a valenza
metropolitana, c on l’anno s colastico 2 009-2010 v errà a vviato i n du e t erritorio c omunali dei D istretti di
Pianura Est e Ovest il progetto SAMBA2, con l’intento di proseguire l’intervento incrementando le azioni
già realizzate nei tre anni precedenti ed estendendo l’intervento anche sul fronte dell’alimentazione.
Nell’ambito d egli o biettivi di b udget 2 009 pe r l’implementazione dei percorsi di c ura per pa tologie
croniche, l’audit clinico relativo al percorso per la prevenzione della sindrome sindrome metabolica
col quale si è sperimentato un modello organizzativo integrato per la promozione di stili di vita salutare,
che ha messo in rete i servizi di prevenzione e diagnosi e c ura, nel periodo 2007-2008, ha interessato, 4
nuclei di cure primarie ( Casalecchio, Bologna- Borgo, Bologna - S.Viola e Porretta) con i seguenti risultati:
dopo 1 anno dei 100 pazienti arruolati (2007-2008) hanno mantenuto l’adesione al progetto 86 di cui 27
uomini e 59 donne, di età compresa fra 39 e 60 anni.
Favorevoli anche i risultati ottenuti nei pazienti afferenti al Nucleo di Cure Primarie di Pianura Ovest ove
il percorso è stato attivato nel 2009 e per i quali sono disponibili i risultati dopo 3 mesi dall’intervento
educativo-motivazionale.
Fra le azione di B udget 2 009 finalizzate a lla p revenzione de ll’obesità e del le m alattie m etaboliche si è
data c oncreta at tuazione an che al l’attivazione d el NUMERO VERDE 800 04 85 25 che m ette a
disposizione di medici di medicina generale e pediatri di libera scelta la possibilità di contattare personale
esperto per ottenere supporto e materiali in tema nutrizionale particolarmente orientato alla prevenzione
di s oprappeso ed o besità. I l n umero v erde c he f a c apo a ll’Unità O perativa I giene A limenti e N utrizione
dell’area di Bologna è attivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12.
E’ s tato i noltre e ffettuato il pro getto “ Miglioramento dello stile alimentare tra gli operatori che
effettuano il turno di notte nei servizi dell’Azienda USL di Bologna.
L’indagine svolta ha inteso verificare se il lavoro notturno comporti anche per i lavoratori dell’azienda USL
di Bologna alterazioni delle abitudini alimentari e pr oblematiche metaboliche coerentemente con quanto
riferito da un’ampia letteratura scientifica internazionale.
Un questionario autocompilato che ha indagato abitudini alimentari, dati antropometrici e clinici è stato
indirizzato, via Internet, ai 2334 dipendenti dell’azienda USL che nel 2008 hanno eseguito almeno un turno
di n otte, f ra questi in p articolare s i è f ocalizzata l’a ttenzione s ui lavoratori c he effettuano a lmeno 48
turni all'anno ovvero 1086 dipendenti. Di questi ultimi hanno risposto al questionario 371 operatori( 34,16%
) di cui oltre l’ 80% effettua 5-6 turni al mese.
Il c onfronto f ra l a g iornata al imentare normale ed i n o ccasione di t urno ev idenzia u n evidente
peggioramento dell’alimentazione durante il turno di notte in termini di orari, qualità e quantità di cibo
consumato (eccessivo consumo di snack /bevande zuccherate, insufficiente consumo di frutta/verdura…)
che in diversi casi va a peggiorare abitudini alimentari non ottimali anche in condizioni di base.
41

A conclusione dell’intervento ai partecipanti sono state inviate una serie di indicazioni utili a migliorare
l’alimentazione durante i turni di notte, che comunque non saranno sufficienti a risolvere tutte le criticità
evidenziate c he richiedono i nterventi di c ontesto. A t al pr oposito l a r ilevazione h a r accolto a nche le
opinioni dei diretti interessati in proposito ed i loro suggerimenti per porvi rimedio
In pa rticolare a ndrà pr esa i n c onsiderazione l a po ssibilità di m ettere a di sposizione d ei t urnisti u na
ristorazione in grado di rispondere alle esigenze nutritive quali-quantitative e di ristoro psico-fisico. Tale
intervento appare, peraltro, coerente con la progettazione già in essere presso l’Azienda USL di Bologna in
tema di benessere dei lavoratori.
In a ggiunta m eritano particolare a ttenzione i dati relativi a lla p revalenza d i s ovrappeso/obesità c he
evidenziano un eccesso ponderale nel 46% (28% sovrappeso, 18% obesità).
Da s ottolineare p er l’1,6% l a po sitività per t utti i p arametri di cardiovascolare e m etabolico r ichiesti (
colesterolo t otale, HD L colesterolo, t rigliceridi, glicemia,ipertensione a rteriosa) e be n i l 4 ,1% c on
positività di almeno due dei citati fattori di rischio.
Da qui la necessità di approfondire la problematica anche al di fuori dell’attività di turnista estendendo
l’intervento a lla g eneralità del la po polazione d ei di pendenti. A t al f ine è s tato pro posto u n pr ogetto di
budget 2010 specificamente de dicato n ell’ambito d egli i nterventi di p revenzione de ll’obesità e de lle
patologie correlate.
I suddetti interventi si inseriscono nell'ambito di un progetto più complessivo, teso a promuovere stili di
vita salutari nei luoghi di lavoro, promosso da Azienda USL di Bologna ed Osservatorio Unindustria della
Provincia di Bologna che ha già dato vita nel 2008 ad un intervento in una ditta manifatturiera di Bologna
(“ La salute: una questione di stile anche al lavoro”) teso a migliorare la qualità nutrizionale del servizio
mensa e g li s tili di vit a, che h a p rodotto u n positivo in cremento d el c onsumo di a limenti s alutari, i n
particolare f rutta/verdura a i pa sti pri ncipali ( +30%) e d u n positivo i ncremento(+14%) dello s volgimento
dell’attività fisica raccomandata da parte dei lavoratori coinvolti.
Piano interaziendale tabagismo
A seguito dell’emanazione della legge regionale n. 17 del 27 luglio
2007 e della successiva Delibera di Giunta n. 844 del 2008 di Lotta
al T abagismo, n el 2009 è st ato istituito il Gruppo di Progetto
“Territorio s enza f umo” (D el. n . 46 d el 31. 3.2009 - Presa d ’atto
della costituzione del Gruppo Progetto territorio senza fumo).
Gli o biettivi a ffidati a l G ruppo di pro getto s ono es senzialmente
quelli di tradurre le Linee di indirizzo del Piano Regionale di lotta
al Tabagismo in un documento di carattere strategico utile a dare
avvio a specifiche azioni nell’intero contesto provinciale; tutto ciò
a pa rtire da lle evidenze della l etteratura s ulle m etodologie pi ù
efficaci. Il gr uppo i noltre ha definito le strategie di c arattere
trasversale applicabili a ll’intero t erritorio pro vinciale e c ondiviso
gli obiettivi che, per le evidenti disomogeneità dei singoli contesti
territoriali, saranno declinati in specifiche priorità di intervento.
Il P iano s trategico interaziendale, a valenza triennale, è stato
recepito e di vulgato da lla D irezione S anitaria a ziendale a t utte l e
macrogestioni aziendali nel novembre 2009.
Il Piano strategico è articolato nelle specifiche aree tematiche:
• Prevenzione del tabagismo nelle giovani generazioni
• Assistenza e cura del Tabagismo
• Ambienti favorevoli alla salute e liberi dal fumo
• Comunicazione
Analisi dei determinanti degli infortuni sul lavoro nei lavoratori stranieri
Nel 2009 è stato effettuato lo studio, riferito al territorio dell’Azienda USL di Bologna e al periodo 2004-
2008, che ha confermato che i lavoratori stranieri sono soggetti ad un maggior tasso infortunistico rispetto
ai lavoratori di nazionalità italiana.
Lo s tudio h a i ndividuato le p rincipali c ause di t ale fenomeno n ella r ischiosità de lle m ansioni ri coperte
(particolarmente s ignificativi i s eguenti d eterminanti: macchine/attrezzature/impianti e c ondotta
dell’infortunato), nelle carenze i nformative e f ormative, qu este u ltime f avorite a nche da di fficoltà
linguistiche e nel ri levante i mpiego di m anodopera s traniera i n s ettori l avorativi e i n m ansioni c he
espongono a maggior rischio in contesti organizzativi critici, quali gli appalti e i subappalti.
42

Lo studio si è concluso con la formulazione di proposte operative migliorative di vigilanza e controllo tese
ad agire sui determinanti riscontrati:
- per la V igilanza e c ontrollo: v erificare l’effettuazione di i nformazione e f ormazione ed i l r eale
apprendimento d ei l avoratori s tranieri, a dottando i pr ovvedimenti di spositivi e pr escrittivi del
caso; r endere c onsapevoli i l avoratori s tranieri dei propri di ritti, m a a nche dei p ropri doveri i n
materia di s icurezza e d elle c onseguenze pe nali e pec uniarie di ev entuali pr escrizioni a l oro
carico.
- per l ’attività d i inchieste infortuni e m alattie da lavoro: approfondire l e p roblematiche
informative, f ormative e o rganizzative n on limitandosi a gli a spetti t ecnici p iù e videnti, e
predisporre un apposito questionario per la raccolta sistematica delle informazioni utili allo studio
degli i nfortuni o ccorsi a l avoratori s tranieri, c he t enga c onto a nche delle problematiche
linguistiche e di integrazione.
Progetti per la prevenzione per i cittadini a rischio di malattie acute
Recidive a seguito di eventi ischemici coronarici e diffusione dell’uso della carta del rischio
cardiovascolare.
Nell'ambito della prevenzione cardiovascolare primaria l'Azienda ha coinvolto nel 2009, nel progetto di
Medicina Preventiva attiva ed i ntegrata per la riduzione del Rischio Cardiovascolare, i Medici di Medicina
Generale del Distretto di Pianura Est, anche con percorsi formativi specifici.
Si pr osegue quindi nella di ffusione di s trumenti di M edicina Preventiva p er il m iglioramento d ei
comportamenti nei cittadini e nella applicazione della carta del rischio cardiovascolare.
Nell'ambito della prevenzione secondaria è stata adottata in tutte le cardiologie la lettera di dimissione,
ed è stata effettuata nel 2009 la formazione condivisa tra MMG e Cardiologi Ospedalieri e Territoriali sui
contenuti, al fine di facilitare i percorsi integrati ospedale-territorio.
Nella l ettera di di missione de l pa ziente c on ev ento c ardiovascolare a cuto è pr escritta l 'attività f isica
quotidiana.
La p romozione dell'attività f isica c on il c ambiamento d i s tili d i vit a non s alutari è in oltre o biettivo d el
progetto di "educazione al paziente dopo un evento cardiovascolare acuto", in c orso di
implementazione n elle cardiologie d ell'Azienda USL di B ologna c he pr evede i nterventi educativi n ei
pazienti dimessi dalle Cardiologie ed il monitoraggio nel tempo dei cambiamenti avvenuti.
E' stato inoltre avviato un progetto di Audit che coinvolge i Nuclei di Cure Primarie distrettuali.
L'obiettivo generale è sperimentare un modello sostenibile di integrazione tra Audit clinico, Formazione e
Ricerca Osservazionale per ottenere la migliore pratica clinica nella cura di una patologia cronica, nello
specifico la fase post-acuta delle malattie cardiovascolari.
Il percorso permette il confronto con le Linee Guida, l'integrazione tra specialisti di diversi Dipartimenti,
l'analisi de lla a ttività c on es trazione ed elaborazione dati e la s perimentazione di nuovi m odelli d i
formazione.
Nel Distretto di Porretta Terme è già stato implementato uno progetto pilota di prevenzione secondaria
dell'IMA, che h a c oinvolto 1 30 pa zienti del N ucleo di C ure Primarie dell'Alta Valle del Reno. A nche t ale
percorso ha avuto la finalità di favorire l'appropriatezza clinico-terapeutica nella prevenzione secondaria
dell'IMA per la riduzione del re-infarto.
43

2.1.2 Assistenza distrettuale
Caratteristiche generali dell’assistenza di base
L’azienda è articolata in sei Distretti con responsabilità gestionale delle attività e delle funzioni relative
all’assistenza primaria. Al loro interno sono comprese le Aree dipartimentali delle Cure Primarie e delle
Attività sociali e sanitarie, che fanno riferimento ai rispettivi Dipartimenti funzionali.
E’ stato avviato un processo di riorganizzazione che prevede, in linea con le indicazioni regionali, un ruolo
di c ommittenza e g aranzia per i D irettori di D istretto, m entre l a g estione d elle a ttività ed i l g overno
clinico saranno affidati al Dipartimento delle Cure Primarie.
Figura 2.1 Dislocazione geografica dei NCP
I 41 Nuclei di Cure Primarie (NCP) dei 6 D istretti a ziendali r appresentano il f ulcro de ll’integrazione
sanitaria e soc iale p er l a p romozione d ella sal ute, l a c ontinuità assi stenziale e l a c ondivisione d elle
informazioni. La popolazione media per NCP, al 31.12.2009, è pari a 20.813 residenti.
I M edici di M edicina Generale n ei N CP s ono 621, i P ediatri di L ibera S celta 117. I l ra pporto di M MG
rispetto alla popolazione è leggermente inferiore alla media regionale e nazionale, mentre quello di PLS è
superiore.
Grafico 2.12 MMG per tipologia di associazionismo. Anni 2004-2009. Fonte dati Azienda USL di Bologna (Anagrafe
Aziendale dei MMG-PLS)
100%
90%
80%
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
ASSOCIATI:
53,9%
PIANURA
OVEST
5 NCP
CASALECCHIO
4 NCP
PORRETTA
TERME
3 NCP
ASSOCIATI
55,5%
ASSOCIATI 58,8%
32,1% 31,6% 33,9%
11,5% 12,7% 13,8% 16,7%
10,3% 11,1% 11,0% 7,4%
44
ASSOCIATI 67,2%
PIANURA
EST
8 NCP
CITTÀ di
BOLOGNA 18
NCP su 5
ZONE
SAN LAZZARO
3 NCP
ASSOCIATI 67,8%
43,1% 44,5% 49,4%
22,2% 22,1%
2,2% 0,8%
2004 2005 2006 2007 2008 2009
% MMG in gruppo % MMG in rete % MMG in ASSOCIAZIONE
ASSOCIATI 72,3%

Negli anni è aumentata la percentuale di professionisti in varie forme di associazionismo: quella dei MMG
nel 2009 è salita al 72,3%, con il 49,4% in gruppo; quella dei PLS è al 56,4%, di cui la maggior parte in
associazione. Il progressivo incremento dei MMG in gruppo ha creato le condizioni di base per l’evoluzione
dei N uclei i n f orme più s trutturate c he, pe raltro, s ono g ià i n f ase di s perimentazione, i n linea c on g li
indirizzi regionali in materia.
Grafico 2.13 MMG per tipologia di associazionismo e distretto. Anno 2009. Fonte dati Azienda USL di Bologna (UO
Convenzioni Nazionali - Anagrafe Aziendale dei MMG-PLS)
100%
90%
80%
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
CASALECCHIO
ASSOCIATI: 80,2
42,0%
35,8%
Nei d istretti la c omposizione dei m edici i n a ssociazionismo è diversificata. I l d istretto Pianura O vest
presenta la maggior percentuale di MMG in associazione, gruppo o rete (94,6%), con l’83,9% in gruppo.
Tabella 2.12 Dati di offerta dei distretti aziendali. Popolazione al 31.12.2009. Anno 2009. Fonte dati Azienda
USL di Bologna
Casalecchio
di Reno
Città di
Bologna
45
Pianura
Est
Pianura
Ovest
Porretta
Terme
S. Lazzaro
di Savena
Azienda
USL DI
BOLOGNA
N° MMG 81 286 98 56 44 56 621
Disponibilità MMG
(residenti >=14 aa/MMG)
ASSOCIATI: 62,6%
37,1%
24,5%
2,5% 1,0%
BOLOGNA CITTA
PIANURA EST
ASSOCIATI: 77,6%
60,2%
17,3% 10,7%
PIANURA OVEST
ASSOCIATI: 94,6%
1.159 1.176 1.338 1.232 1.146 1.167 1.202
% MMG associati 80,2 62,6 77,8 94,6 77,3 75 72,3
% MMG in gruppo 42 37,1 60,2 83,9 43,2 75
N° PLS 17 44 24 14 9 9 117
Disponibilità PLS
(residenti

È stato ulteriormente potenziato l’utilizzo del sistema informatizzato per la gestione della cartella clinica
(Progetto SOLE). Al 31.12. 2009 sono s tati c ollegati a lla r ete S OLE 581 M MG e 113 p ediatri p ari
rispettivamente al 93,6% e al 96,6% del totale.
I M MG a derenti a l Progetto Diabete sono i nvece 484, i l 78% del t otale, c on f orti di fferenze nei di versi
ambiti distrettuali. La percentuale di assistiti arruolati nel progetto diabete è pari a 2,5%, anch’essa molto
variabile nei diversi distretti. Il distretto di Pianura Ovest ha la maggior percentuale di MMG aderenti e
assistiti arruolati, all’estremo opposto si collocano i distretti di Casalecchio di Reno e Città di Bologna.
Grafico 2.14 Progetto Diabete. % MMG aderenti. Anno 2009. Fonte dati Azienda USL di Bologna (Dipartimento
Cure Primarie)
100%
90%
80%
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
64%
72%
89% 95%
AUSL BO: 78%
91%
80%
Casalecchio
Città di Bologna
Pianura Est
% MMG aderenti
Assistenza per Anziani
La tabella riporta il numero di posti residenziali, semiresidenziali e degli assegni di cura per gli anni 2007-
2008-2009.
Tabella 2.13 Offerta territoriale per gli anziani Azienda USL di Bologna anni 2007-2008-2009. Fonte dati Azienda
USL di Bologna
FRNA - ANZIANI 2007 2008 2009 Delta 2009/2008
POSTI RESIDENZIALI CONVENZIONATI AL 31/12 2.654 2.738 2.812 +74
di cui per sollievo/dimissioni protette 79 113 143 +30
POSTI SEMIRESIDENZIALI CONVENZIONATI AL 31/12 491 528 540 +12
ASSEGNO DI CURA 5.040 6.097 6.701 +604
Strutture residenziali (Case Protette e RSA)
I s ervizi r esidenziali a gli a nziani n on a utosufficienti ( Case P rotette e R esidenza S anitaria A ssistenziale)
hanno un’offerta complessiva al 31/12/2009 di 2.812 posti letto in CP/RSA (+74 pl vs. 2008), di cui 143 per
accoglienza residenziale temporanea.
46
Pianura Ovest
Porretta
San Lazzaro

Grafico 2.15 Indice di copertura dei posti residenziali3 per 100 residenti ultra 75 enni. Anni 2000-2009. Fonte
dati Azienda USL di Bologna (DASS)
4,0
3,0
2,0
1,0
3,21 3,15 3,16 3,16 3,10 3,15 3,08 3,09 3,07
2,38 2,44 2,50 2,56 2,52 2,51 2,53 2,60 2,64 2,67
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009*
AUSL BO RER
Grafico 2.16 Indice di copertura dei posti residenziali per 100 residenti ultra 75 enni per distretto. Popolazione
al 31.12.2009. Anno 2009. Fonte dati: Azienda USL di Bologna (DASS).
3,0
2,0
1,0
2,61
Casalecchio di
Reno
2,72 2,64 2,70
Città di
Bologna
Pianura Est Pianura Ovest Porretta
Terme
AUSL BO: 2,67
2,57 2,57
San Lazzaro di
Savena
La copertura sugli ultrasettantacinquenni (2,67%) è incrementata dal 2000 a oggi, ma ancora inferiore alla
media regionale, con differenze tra i distretti.
Strutture semiresidenziali
I posti semiresidenziali (Centri Diurni) a d isposizione degli a nziani n on a utosufficienti r esidenti n el
territorio aziendale sono, al 31/12/2009, 540 (+12 vs. 2008).
3
I tassi specifici sono stati calcolati utilizzando la popolazione E.R. residente al 31.12 dell’anno di riferimento.
47

Grafico 2.17 Indice di copertura dei posti in Centri Diurni per 100 residenti ultra 75 enni. Anni 2000-2009. Fonte
dati Regione Emilia-Romagna e * Azienda USL di Bologna (DASS)
1,5
1,0
0,5
0,0
Grafico 2.18 Indice di copertura dei posti semiresidenziali per 100 residenti ultra 75 enni per distretto.
Popolazione al 31.12.2009. Anno 2009. Fonte dati: Azienda USL di Bologna (DASS)
1,5
1,0
0,5
0,0
L’indice di copertura è 0,51%, inferiore negli anni alla media regionale, con marcate differenze nei diversi
distretti.
Assegni di Cura
Grafico 2.19 Persone che hanno percepito l’assegno di cura e percentuale di popolazione ultrasettantacinquenne
beneficiaria. Popolazione al 31.12. Anni 2004-2009. Fonte dati Azienda USL di Bologna (Cruscotto Aziendale e
DASS) e Regione Emilia Romagna4
10.000
4 Il Servizio sanitario regionale dell’Emilia Romagna. Le strutture, le attività, i programmi, i modelli organizzativi, i dati al
31.12.2008.
8.000
6.000
4.000
2.000
0
0,46 0,48 0,49 0,52 0,53 0,53 0,54 0,57 0,59
0,34 0,36 0,39 0,42 0,43 0,43
48
0,48 0,48 0,51 0,51
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009*
AUSL BO RER
AUSL BO: 0,51
0,88 0,52 0,35 0,47 0,19 0,55
Casalecchio di
Reno
4,3%
città di Bologna Pianura Est Pianura Ovest Porretta Terme San Lazzaro di
Savena
3,8%
4.125 3.721
4,4%
3,7% 3,8% 3,8%
4.390
4,9%
4,2%
5.023
5,9%
6.092
4,6%
6,4%
6.701
2004 2005 2006 2007 2008 2009
ASSEGNI DI CURA - AUSL BO %ultra75enne - AUSL BO %ultra75enne - RER
7%
6%
5%
4%
3%
2%
1%
0%

La programmazione integrata degli ultimi anni tra CTSS a Azienda sanitaria ha privilegiato, ove possibile, il
supporto delle persone anziane al proprio domicilio, tramite l’erogazione di assegni di cura e di assistenza
domiciliare nelle sue varie forme.
Le pe rsone b eneficiarie di a ssegno di c ura, i l 6,4% della po polazione ultrasettantacinquenne n el 2 009,
presentano un notevole incremento negli anni e un’offerta superiore alla media regionale.
Assistenza domiciliare
Tabella 2.14 Prestazioni di Assistenza Domiciliare suddivise in Tipologie nell’Azienda USL di Bologna anni 2004-
2009. Fonte dati Banca dati ADI, Regione Emilia-Romagna
TIPOLOGIE DI ASSISTENZA
(escluso TAD sociale e residenze protette)
2004 2005 2006 2007 2008 2009
Assistenza di medicina generale 11.288 11.156 10.848 11.952 13.313 14.877
Assistenza svolta da associazioni no profit con medici
specialisti
430* 1.085 1.084 1.225 1.297 1.314
Assistenza infermieristica 4.622 5.071 6.755 7.515 7.925 9.733
Totale 16.340 17.312 18.687 20.692 22.535 25.924
*Dato sottostimato
Negli ultimi a nni, in A zienda, vi è s tato u n f orte im pulso d ell’Assistenza D omiciliare 5
: l’incremento dei
pazienti assistiti al domicilio nel 2009 rispetto al 2008 è stato del 9,2% e delle “prese in carico” di diversa
tipologia di Assistenza Domiciliare (TAD) del 15%.
Rispetto al 2004 l’incremento è stato intorno al 60%.
Grafico 2.20 Assistenza Domiciliare. Trend Tassi standardizzati per età*‰ abitanti6.
Anni 2006-2009. Fonte dati
Banca dati ADI, Regione Emilia-Romagna.
30‰
27,2‰
28‰
26‰
24‰
22‰
20‰
18‰
16‰
14‰
12‰
10‰
20,5‰
20,6‰
22,3‰
21,7‰
24,1‰
23,1‰
23,7‰
2006 2007 2008 2009
AUSL BO RER
Il t asso s tandardizzato di copertura è 2 7,2 ‰ r esidenti, in crescita negli a nni, nettamente superiore a l
valore medio regionale e secondo solo a quello di Reggio Emilia (28,1‰), e varia nei distretti aziendali.
5
Per analizzare l’attività erogata in Assistenza Domiciliare in un’ottica regionale è necessario prendere in esame le tipologie di
Assistenza Domiciliare (TAD) secondo la classificazione indicata nel flusso informativo Repetto SI-ADI regionale dove la TAD è
definita come episodio di cura in relazione all'apertura di contratti amministrativi di MMG o in alternativa della figura che
prevalentemente assiste il paziente (responsabile dell'assistenza). Gli episodi di cura si distinguono principalmente in TAD di
Assistenza di Medicina Generale, Assistenza Volontariato/Assistenza Associazioni no profit, Assistenza Infermieristica, Assistenza
Sociale. Da segnalare che nell’Azienda USL di Bologna l’assistenza tutelare o di base garantita dai Comuni non è inviata nel Flusso
Regionale.
6
I tassi specifici sono stati calcolati utilizzando la popolazione E.R. residente al 31.12 dell’anno di riferimento, per il 2009, non
essendo ancora disponibile, è stata utilizzata quella al 31.12.2008. La popolazione tipo utilizzata per calcolare il tasso
standardizzato è quella E.R. residente al 31.12.2004.
49

Grafico 2.21 Assistenza Domiciliare. Tassi di copertura *‰ abitanti nei distretti Azienda USL di Bologna. Fonte
dati Banca dati ADI, Regione Emilia-Romagna.
40,0
35,0
30,0
25,0
20,0
15,0
10,0
5,0
0,0
32,0
CITTA' DI
BOLOGNA
27,4
CASALECCHIO
DI RENO
30,5
Grafico 2.22 Assistenza Domiciliare (escluso le TAD sociali). Distribuzione delle TAD per livello assistenziale.
Anno 2009. Fonte dati Banca dati ADI, Regione Emilia-Romagna
100%
90%
17,0
16,2
20,5
7,4
12,9
8,7
4,9
13,6
80%
20,6 9,9
20,4
70%
28,3
19,9
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
6,2
8,7
3,7
4,6
8,0
20,8
54,0
PIACENZA PARMA REGGIO
EMILIA
Tra le TAD erogate è meno rilevante, rispetto alle altre Aziende della Regione, la quota di quelle a bassa
intensità (32,3%), mentre maggiormente rappresentate sono quelle a media e alta intensità.
50
31,1
35,4
PIANURA EST PIANURA OVEST PORRETTA
TERME
N°pazienti in ADI per 1000 residenti
11,7
8,7
51,5
35,4 32,3
58,9
72,0
77,2
86,3
25,4
S.LAZZARO DI
SAVENA
66,1
4,2
21,2
19,2
12,0
24,2
41,6
MODENA BOLOGNA IMOLA FERRARA RAVENNA FORLÌ CESENA RIMINI TOTALE
REGIONE
Bassa intensità Media intensità Alta intensità Non definibile

Grafico 2.23 Assistenza Domiciliare. Tassi specifici per classi di età e livelli di assistenza. Anno 2009. Fonte dati
Banca dati ADI, Regione Emilia-Romagna
400‰
350‰
300‰
250‰
200‰
150‰
100‰
50‰
0‰
Gli anziani ultraottantacinquenni, il 3,5% dei nostri residenti, costituiscono il 41% dei pazienti assistiti con
un tasso di 365,4‰ residenti.
Grafico 2.24 Tipologie di Assistenza Domiciliare con l’intervento del medico (ADI-ANT-ADP-ADR). Anni 2004-2009.
Fonte dati Azienda USL di Bologna (GARSIA)
16.000
14.000
12.000
10.000
8.000
6.000
4.000
2.000
0
0-14 15-64 65-74 75-84 85+ totale
BASSA INTENSITÀ MEDIA INTENSITÀ ALTA INTENSITÀ TOTALE
2.089
6.783 7.120 6.874
1.181
2.013 2.069
1.081
1.066
2.339 2.501 2.804 3.026 3.020 2.954
Utilizzando la classificazione delle TAD in ADI-Assistenza Domiciliare Integrata a bassa, media, alta livello
d'intensità assi stenziale, ANT-Assistenza D omiciliare e rogata i n c onvenzione A NT, ADP-Assistenza
Domiciliare P rogrammati, ADR-Assistenza D omiciliare R esidenziale e I nfermieristiche s i ev idenzia c ome
negli ultimi sei anni tutte le tipologie di assistenza a domicilio siano state potenziate.
Oltre a lle TAD c on presa in c arico continuativa s i a ffiancano altre p restazioni infermieristiche dette
occasionali i n q uanto s i c oncludono c on u na s ola p restazione, pertanto no n ne cessitano d i un piano
51
2.314
2.364
2.624
7.202 7.508 8.011
1.240 1.297 1.328
2004 2005 2006 2007 2008 2009
ADI ANT ADP ADR

personalizzato di assistenza e possono essere ripetute a distanza nel tempo. Nel 2009 sono stati assistiti
occasionalmente circa 7.500 pazienti per oltre 20.000 prestazioni.
Grafico 2.25 Indice di copertura per le Tipologie di Assistenza Domiciliare*1.000 residenti per distretto. Anno
2009. Fonte dati Azienda USL di Bologna (GARSIA)
14
12
10
8
6
4
2
0
Sui s ingoli d istretti vi s ono d ifferenze anche nelle tipologie di p restazioni. Ad es empio, i l di stretto di
Porretta Terme ha, rispetto agli altri, un’elevata copertura per ADI 1-2-3, ADR e Infermieristica; quelli di
Città di Bologna, Casalecchio e Pianura Est hanno un’elevata copertura per ADP e AINF. Il numero delle
TAD i n A DR er ogate per 1.000 a bitanti n el di stretto di S an L azzaro è e levato. Città d i B ologna h a l a
maggiore copertura di ANT.
Tutti i 50 c omuni s ono inoltre convenzionati per i l riconoscimento degli o neri a ri lievo s anitario e s ono
state er ogate 399.867 ore di assistenza in ADI socio-sanitarie con u n’offerta di 2 o re pro capite per
ultrasessantacinquenne (Assistenza Socio-Sanitaria Domiciliare Integrata).
Hospice
Anche l’assistenza presso Hospice è stata potenziata negli anni.
I posti l etto di Ho spice sono 43: 30 pr esso l ’Hospice t erritoriale M.T. C hiantore S eràgnoli e 1 3 pr esso
l’Hospice B ellaria, a perto nel 2007. L’indice di PL d i Hospice è pe r l a n ostra A zienda di 0,50 p er 1000
residenti, analogo a quello regionale.
Grafico 2.26 Numero di pazienti dimessi dagli Hospice M.T.C. Seràgnoli e Hospice Bellaria dell’Azienda USL di
Bologna. Anni 2003-2009. Fonte dati: Regione Emilia – Romagna (Hospice)
1.000
ADI 1 ADI 2 ADI 3 ANT ADI 1-2-3-
ANT
800
600
400
200
Dal 2 003 a l 2 009 i l n umero t otale dei di messi è pi ù c he r addoppiato, a nche g razie a ll’apertura de ll’H.
Bellaria.
52
ADP ADR AINF
CASALECCHIO CITTA PIANURA EST PIANURA OVEST PORRETTA S.LAZZARO AUSL BO
0
412
497 493 514
143
236
249
620 599 652
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
HOSPICE BELLARIA HOSPICE MT CHIANTORE SERAGNOLI

Grafico 2.27 Degenza media dei pazienti dimessi dagli Hospice. Anni 2003-2009. Fonte dati: Regione Emilia –
Romagna (Hospice)
25
20
15
10
21,8
18
Si osserva una diminuzione progressiva della degenza media negli anni in entrambi gli hospice.
La per centuale di d eceduti s ul t otale d ei di messi è s uperiore a q uella regionale: d el 7 8,4% pe r l ’H.
Seràgnoli, del 73,1% per l’H. Bellaria verso una media regionale del 71,7 %.
Assistenza per disabili
19,7 19,3
17
18
Tabella 2.15 Posti letto per portatori di handicap e copertura per 1.000 abitanti. Anni 2000-2007. Fonte dati:
Regione Emilia-Romagna (SIPS).
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007
PL Azienda USL BO 186 193 194 227 290 321 367 373
RESIDENZE
Copertura Azienda
USL di Bologna
0,23 0,26 0,26 0,30 0,35 0,39 0,44 0,45
Copertura RER 0,22 0,24 0,24 0,28 0,35 0,38 0,39 0,42
PL Azienda USL BO 492 519 519 585 790 824 851 898
SEMIRESIDENZE
Copertura Azienda
USL di Bologna
0,61 0,64 0,64 0,72 0,96 1,00 1,03 1,07
Copertura RER 0,64 0,64 0,63 0,69 0,81 0,83 0,85 0,88
Il pr ogressivo a umento de i po sti l etto per di sabili h a po rtato a d u na di sponibilità di 3 73 po sti pr esso
residenze e 898 presso semiresidenze nel 2007, con un’offerta s ulla po polazione r esidente sempre
superiore alla media regionale.
Sono state sviluppate importanti e qualificate risposte sul piano del trattamento della disabilità adulta con
una p resa i n c arico de lle persone a dulte con di sabilità i n carico a i s ervizi d istrettuali in a umento n egli
anni.
Tabella 2.16 Utenti disabili in carico. Anni 2004-2009. Fonte dati: Azienda USL di Bologna (Cruscotto Aziendale).
20,0
53
2004 2005 2006 2007 2008 2009
Utenti disabili in carico 2.679 2.760 2.873 2.940 3.064 3.131
-di cui inseriti in strutture residenziali 342 351 370 404 414 442
- di cui inseriti in strutture semi-residenziali 656 695 698 733 751 846
- di cui in borsa lavoro 371 364 388 401 426 481
Utenti disabili in carico*1.000 abitanti 18-64aa 5,2‰ 5,4‰ 5,6‰ 5,7‰ 5,8‰ 6,0‰
Nel 2009 sono stati assistiti 3.131 pazienti, con un trend in continua crescita che si evidenzia anche nel
progressivo aumento della copertura della popolazione target.
19,2
19 18
15,2
19
18,8
18
16,1 15,3
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
HOSPICE MT CHIANTORE SERAGNOLI HOSPICE BELLARIA H REGIONE EMILIA ROMAGNA
16,8

Gravissime Disabilità Acquisite
I pazienti non autosufficienti con Gravissime Disabilità Acquisita in età adulta (DGR 2068/2004) seguiti nel
2009 sono stati 182 (+33 vs. 2008), dei quali il 47,8% con gravissima cerebrolesione, il 43,4% con patologia
neurologica e il restante 8,8% con gravissima mielolesione.
96 utenti sono stati presi in carico al domicilio, 86 hanno beneficiato di assegno di cura e 59 sono stati
ospitati in residenze.
Tabella 2.17 Pazienti in carico GRAD per tipologia di Assistenza (DGR 2068/2004). 2008-2009. Fonte dati:
Regione Emilia Romagna (GRAD e ADI)
Ambito territoriale di presa in carico Assistenza
Domiciliare
54
Assegno
di cura
Residenza
Assistenziale TOTALE
Azienda USL di Bologna 2008 82 79 58 149
Azienda USL di Bologna 2009 96 86 59 182
Casalecchio 14 14 1 20
Città di Bologna 34 31 37 90
Pianura Est 23 19 11 33
Pianura Ovest 7 10 5 18
Porretta Terme 5 7 3 10
San Lazzaro di Savena 6 5 2 13
Il distretto con il maggior numero in carico è stato quello di Bologna, seguito da Pianura Est.
Il 25,8% è compreso nella fascia 0-44 anni, il 38,5% in quella 45-64 e il 35,7% è ultrasessantacinquenne.
Il 21% (38 utenti) è deceduto entro l’anno.
Assistenza integrativa e protesica
Come è incrementato il numero di anziani e disabili in carico, è aumentato anche il numero di persone in
Assistenza Protesica e di Incontinenti: gli assistiti in protesica nel 2009 sono stati 16.955 (+1.297 vs 2008,
+8,3%) di cui il 62% ultrasessantacinquenni, mentre gli assistiti incontinenti 19.759 (+548 vs 2008, +2,9%).
Assistenza odontoiatrica
I c ittadini in f ascia I SSEE1 c he hanno usufruito d i a ssistenza o dontoiatrica s ono s tati 5 .418, il m aggior
numero in termini assoluti tra le aziende USL della Regione.
Grafico 2.28 Copertura con assistenza odontoiatrica dei cittadini in fascia ISSEE1 vs standard. Anno 2009. Fonte
dati: Regione Emilia-Romagna (ASA).
100%
90%
80%
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
50%
75% 75% 75% 75% 75% 75%
0,0% 14,1% 16,8%
26,8% 27,1% 36,1% 36,9%
90% 90% 90%
Il n umero di pa zienti i n f ascia I SEE 1 t rattati s ul n umero di attesi è pa ri a l 60,1%, u na de lle c operture
migliori a l ivello r egionale, a in dicare l a positiva c apacità d i c aptazione da p arte d egli a mbulatori
odontoiatrici della fascia di popolazione economicamente più disagiata.
53,4%
75%
60,1% 61,1% 62,2%
34,9%
PiacenzaRavenna Ferrara Parma Modena Cesena Forlì Reggio Bologna Rimini Imola RER
Valori dello standard
Emilia
Grado di copertura dei cittadini in fascia ISEE1

Tabella 2.18 Percentuale di utenti non vulnerabili che ricevono trattamenti di conservativa protesica e
ortodonzia sul totale dei pazienti trattati. Fonte dati: Regione Emilia-Romagna (ASA).
Conservativa/Endodonzia Ortodontia e Trattamenti Protesica Fissa Protesica Mobile
Azienda USL di Bologna 1,8% 0,5% 2,3% 1,0%
RER 5,1% 4,9% 7,3% 4,5%
Positivo anche il dato che legge la capacità di orientare le cure alla popolazione vulnerabile destinataria
del programma: risulta fisiologicamente residuale, e inferiore alla media regionale, il numero di pazienti
trattati n egli a mbulatori aziendali c he n on ri entrano n elle c ondizioni di v ulnerabilità i dentificate dalla
normativa regionale.
Consultori familiari
Grafico 2.29 Attività ostetricia ginecologia. Donne in carico ai Consultori Familiari. Anni 2000-2008. Fonte dati
Regione Emilia-Romagna (Servizio Assistenza distrettuale, medicina generale, pianificazione e sviluppo dei servizi
sanitari)
100.000
75.000
50.000
25.000
0
15,8%
15,2%
15,6%
15,4%
16,1%
14,3%
42.800 41.992 43.115
19,6%
20,7% 20,6%
15,1% 15,7% 15,8% 15,7% 15,5% 15,0%
52.789 54.945 54.569 57.424 54.236 50.854
Nell’area dell’attività ostetricia ginecologia il numero delle donne seguite dai consultori familiari nel 2008
è di 50.854 utenti, in lieve diminuzione rispetto al 2007.
La percentuale di donne seguite rispetto alla popolazione femminile di 15-64 anni, del 18,8%, è sempre
superiore alla media RER e, insieme a quello dell’Azienda USL di Modena, il più elevato a livello regionale.
55
21,7%
20,3%
18,8%
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
DONNE IN CARICO % donne pop target - RER % donne pop target - AUSL
30%
25%
20%
15%
10%
5%
0%

Grafico 2.30 Attività ostetricia ginecologia. Donne in carico ai Consultori Familiari per distretto. Anni 2007/2008.
Fonte dati Regione Emilia-Romagna (Servizio Assistenza distrettuale, medicina generale, pianificazione e sviluppo
dei servizi sanitari)
30%
25%
20%
15%
10%
5%
0%
12,5%
25,0%
13,1%
11,0% 20,1% 13,3% 14,8% 20,1% 14,6%
Il di stretto c he r egistra i l m aggiore a ccesso a i c onsultori nell’area dell’attività o stetricia gin ecologia è
quello di Città di Bologna.
Grafico 2.31 Attività psicologica. Donne in carico ai Consultori Familiari. Anni 2000-2008. Fonte dati Regione
Emilia-Romagna (Servizio Assistenza distrettuale, medicina generale, pianificazione e sviluppo dei servizi
sanitari).
6.000
5.000
4.000
3.000
2.000
1.000
0
Casalecchio di
Reno
0,7% 0,6%
0,5% 0,5% 0,5%
1.769 1.690 1.853
Nell’area dell’attività p sicologica il n umero di donne s eguite n el 2008 è i n a umento r ispetto a l 2007.
Anche in questo caso la percentuale rispetto alla popolazione target è superiore alla media RER.
56
18,8%
15,8% 15,2% 14,5%
Città di Bologna Pianura Est Pianura Ovest Porretta Terme San Lazzaro di
Savena
2007 2008 AUSL BO 2008
0,7%
0,8% 0,8%
0,6% 0,6%
0,9%
2.251 2.223 2.501
1,1%
0,6% 0,6%
2.812
0,9%
0,5%
2.321
1,0%
0,5%
2.719
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
DONNE IN CARICO % donne pop target - RER % donne pop target - AUSL
1,0%
0,5%
0,0%

Grafico 2.32 Attività psicologica. Donne in carico ai Consultori Familiari per distretto. Anni 2007/2008. Fonte dati
Regione Emilia-Romagna (Servizio Assistenza distrettuale, medicina generale, pianificazione e sviluppo dei servizi
sanitari).
2,0%
1,5%
1,0%
0,5%
0,0%
1,5%
0,8%
1,0%
1,2% 1,0% 0,6% 0,5% 0,2%
0,5%
1,0%
Casalecchio di Reno Città di Bologna Pianura Est Pianura Ovest Porretta Terme San Lazzaro di
Savena
I distretti che registrano il maggiore accesso ai consultori nell’area psicologica sono quelli di Pianura ovest
e Casalecchio di Reno.
Grafico 2.33 Distribuzione percentuale delle prestazioni effettuate dai consultori familiari dell’Azienda USL di
Bologna. Anno 2008. Fonte dati Regione Emilia – Romagna (Servizio Assistenza distrettuale, medicina generale,
pianificazione e sviluppo dei servizi sanitari).
Nel 2008 s ono s tate ero gate complessivamente 161.537 p restazioni, i l 12% n ell’area ps icologica e l ’88%
nell’area di o stetricia e ginecologica, s uddivise n elle v arie t ipologie di prestazioni. S i evidenzia u na
percentuale di attività maggiore rispetto alla media regionale per psicologia e specialistica ginecologica,
menopausa e c ontraccezione e inferiore p er le a ttività d i gr avidanza, diagnosi prec oce d ei t umori
femminili e puerperio. Quasi identica la percentuale di attività per IVG.
57
1,6%
2007 2008 AUSL BO 2008
Puerperio
1,3%
Psicologia
12,0%
Menopausa
3,5% IVG
1,9%
Gravidanza
17,1%
Specialistica
ginecologia
25,6%
Prevenzione
Tumore
30,1%
Contraccezion
e
8,6%
Pap test
eseguiti
27,4%
Colposcopie
1,4%
Visite
senologiche
1,3%
1,0%
1,0%

Grafico 2.34 Donne seguite in gravidanza e percentuale sui nati vivi. Anni 2000-2008. Fonte dati Regione Emilia –
Romagna (Servizio Assistenza distrettuale, medicina generale, pianificazione e sviluppo dei servizi sanitari).
La percentuale di donne in gravidanza seguite nel 2008 dai consultori, rispetto ai nati vivi, si mantiene al
di sotto della media regionale, anche se in ripresa rispetto al 2007.
Grafico 2.35 Donne immigrate gravide in carico ai consultori. Anni 2000-2008. Fonte dati Regione Emilia-
Romagna (Servizio Assistenza distrettuale, medicina generale, pianificazione e sviluppo dei servizi sanitari).
2.000
1.500
1.000
500
5.000
4.000
3.000
2.000
1.000
0
0
26,4%
23%
507
32,0%
32,8%
33,3%
33,1%
30,2%
2.215 2.227 2.103
34,6% 34,7%
34,3%
2.345 2.217
Fra l e do nne g ravide s eguite da i c onsultori i l 4 6,3% è c ostituito d a immigrate c on un t rend i n ne tto
aumento dal 2000. La percentuale si mantiene al di sotto della media regionale.
58
37,7% 37,2%
30,2%
34,9%
40,3%
40,8%
33,5% 33,2%
2.534 2.546 2.527
43,5%
36,3%
2.760
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
Gravide seguite % gravide seguite/nati vivi-AUSL BO % gravide seguite/nati vivi-RER
31,1%
32%
33,2%
718 715
38,3%
41,0%
34% 35% 36% 37%
829 807
46,0% 47,0% 48,0%
946
46%
1.172
42%
1.053
51,4%
46,3%
1.279
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
GRAVIDE IMMIGRATE % immigrate gravide-RER % immigrate gravide-AUSL
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
-10%
50%
40%
30%
20%
10%
0%

Area Minori
In riferimento all’Area Minori l’Azienda USL di Bologna esercita per conto dei Comuni, limitatamente ai
Distretti di Casalecchio di Reno, Pianura Est, San Lazzaro di Savena e Porretta Terme, le funzioni sociali e
socio/sanitarie d i t utela e d i s ostegno, ve rifica e r ecupero d elle f unzioni ge nitoriali. T ali f unzioni s ono
esercitate sulla base di Accordi di Programma di valenza distrettuale nell’ambito dei quali sono definite le
modalità gestionali, organizzativo-gestionali e la tipologia di interventi e p restazioni oggetto di delega di
funzioni socio/assistenziali.
In particolare, in modo trasversale tra i 4 Distretti sopraindicati si registra una situazione di sostanziale
omogeneità per l’attività riconducibile alle azioni di tutela dei minori in caso di pregiudizio, di gestione
dei r apporti c on l’Autorità Giudiziaria, la va lutazione e il s ostegno a lla g enitorialità, il collocamento di
minori in situazione extra-famiglia e la fase di istruttoria per l’idoneità delle coppie per l’adozione e l’
affido e la gestione del successivo periodo di vigilanza sull’adozione. Per tutta l’attività riconducibile al
disagio socio-economico, alla attività di inserimento sociale e l avorativo, all’orientamento scolastico e al
sostegno educativo si registrano, invece, consistenti diversità tra i territori.
Resta da specificare che tutte la funzioni relative all’area minori sono gestite direttamente dal Comune di
Bologna in r iferimento a l Distretto di B ologna, e da ll’ASP S eneca i n r iferimento a l Distretto di Pianura
Ovest. A decorrere dal 01/03/2010 tali funzioni saranno ricondotte, anche nel Distretto di Casalecchio, ad
un’azienda esterna, e in particolare all’Azienda Consortile ASC Insieme costituitasi dal 01/01/2010.
Tabella 2.19 Popolazione di età inferiore ai 18 anni suddivisa per distretto anni 2007- 2009. Fonte dati: Regione
Emilia- Romagna
Distretto anno 2007 anno 2008 anno 2009 delta 2009/2007 delta in % 2009/2007
Pianura Est 23.192 24.107 24.820 1.628 7,02%
Casalecchio di Reno 15.989 16.587 17.049 1.060 6,63%
Porretta Terme 8.413 8.616 8.754 341 4,05%
San Lazzaro di Savena 11.027 11.249 11.572 545 4,94%
Totale 58.621 60.559 62.195 3.574 6,10%
La popolazione di età inferiore ai 18 anni (popolazione target di riferimento per questa Area) è aumentata
del 6,1% nel periodo 2007/2009 nei quattro distretti nei quali l’azienda USL ha in carico l’area Minori, con
un aumento più spiccato nel distretto di Pianura Est.
Tabella 2.20 Utenza in carico area minori suddivisa per distretto anni 2007 - 2009. Fonte dati: Azienda USL di
Bologna (DASS).
Distretto anno 2007 anno 2008 anno 2009 delta 2009/2007 delta % 2009/2007
Pianura Est 778 830 863 85 10,93%
Casalecchio di Reno 1.390 1.556 1.563 173 12,45%
Porretta Terme 905 950 1.028 123 13,59%
San Lazzaro di Savena 890 894 934 44 4,94%
Totale 3.963 4.230 4.388 425 10,72%
I minori in carico alle USSI Minori distrettuali nel 2009 sono stati, complessivamente a livello aziendale, il
7,06% della popolazione target (nel 2008 erano pari al 6,98%), con una percentuale maggiore a Porretta
Terme (12%) e minore a Pianura Est (3%).
Il continuo aumento dell’utenza è dovuto alla maggiore incisività delle politiche di prevenzione del disagio
attuate dai Distretti e dai Comuni in modo integrato nell’ambito della programmazione dei Piani per la
Salute e il Benessere S ociale. A nche la maggiore a ttenzione a lla r ealizzazione di in terventi d i
sensibilizzazione e prevenzione i n relazione a l f enomeno d ella di sagio g iovanile e della relazione
genitori/figli attuate nell’ambito della scuola e rivolte alla popolazione incidono sulla capacità dei Servizi
ad intercettare le situazioni che necessitano di interventi di sostegno.
Si r itiene do veroso f ornire a lcune precisazioni s ui da ti relativi a ll’utenza in c arico. Nel distretto di
Casalecchio d i Reno l a formula o rganizzativo/gestionale i n a tto prevede, da parte della U SSI M inori d el
distretto la gestione, su delega dei Comuni, anche delle attività educative in favore dei minori certificati
e quelle di a ppoggio s colastico. N ei distretti d i Ca salecchio di Re no, P orretta Terme e S an L azzaro di
Savena, p er ef fetto d elle g estione da pa rte d el D istretto di f unzioni s ocio/assistenziali c onferite dai
59

Comuni, sono compresi nell’ utenza in carico alle USSI Minori anche minori che fruiscono di meri interventi
di tipo socio/assistenziale (es. assistenza economica).
Tabella 2.21 Minori soggetti a decreto di limitazione della potestà genitoriale suddivisi per distretto anni 2007 -
2009. Fonte dati: Azienda USL di Bologna (DASS)
Distretto anno 2007 anno 2008 anno 2009 delta 2009/2007 delta % 2009/2007
Pianura Est 308 309 334 26 8,44%
Casalecchio di Reno 172 196 200 28 16,28%
Porretta Terme 132 182 196 64 48,48%
San Lazzaro di Savena 120 119 124 4 3,33%
Totale 732 806 854 122 16,67%
Nell’ambito de lle f unzioni di Tu tela dei M inori de legate a i D istretti è c ompresa a nche la gestione dei
rapporti con l’Autorità Giudiziaria, la valutazione, il sostegno ed il recupero delle capacità genitoriali. Tali
interventi sono g estiti dalle U SSI M inori distrettuali che o perano i n u n c ontesto di f orte i ntegrazione di
tipo professionale, tecnico ed istituzionale con i s ervizi consultoriali dell’Azienda e con gli Enti Locali. Il
dato rel ativo a ll’aumento del l’utenza dev e i ntegrarsi c on u na lettura s ul l ivello di c omplessità del le
situazioni in carico ai servizi. In tal senso è estremamente significativo il dato relativi ai minori che, nel
2009, sono stati oggetto di decreto dell’Autorità Giudiziaria. Si tratta, a livello aziendale, di 854 minori,
48 i n p iù r ispetto a l 2008 ( +5,96 % ). N el t riennio 2007/2 009 le s ituazioni d i l imitazione d ella potestà
genitoriale sono aumentate di 122 minori ( + 16,67 %).
Sono minori soggetti a provvedimenti di tutela, affido o vigilanza ai Servizi Sociali distrettuali.
Si ritiene opportuno fornire un approfondimento sui minori che, a seguito di decreto di limitazione dell’
autorità giudiziaria sono stati allontananti dal nucleo famigliare d’origine: si tratta indubbiamente delle
situazioni più complesse sul piano tecnico e più onerose sul piano economico.
Tabella 2.22 Minori in affido eterofamiliare e inseriti in comunità suddivisi per distretto anni 2007- 2009. Fonte
dati: Azienda USL di Bologna (DASS).
Distretto anno 2007 anno 2008 anno 2009 delta 2009/2007
Pianura Est 27 28 32 5
Casalecchio di Reno 30 28 35 5
Porretta Terme 25 21 36 11
San Lazzaro di Savena 28 28 31 3
Totale 110 105 134 24
Nel 2009 i m inori c ollocati i n s ituazione e xtrafamiliare s ono s tati c omplessivamente 134, i l 15, 69 % d ei
minori interessati da provvedimenti dell’autorità giudiziaria. Il fenomeno del collocamento extrafamiglia
ha v isto una f orte a umento. L ’andamento di t ale f enomeno n on è pr evedibile e r isponde a l ogiche
specifiche di tutela dei minori in condizione di forte pregiudizio.
Tabella 2.23 Minori stranieri in carico suddivisi per distretto anno 2009. Fonte dati: Azienda USL di Bologna
(DASS).
Pianura Est
60
Porretta
Terme
San Lazzaro
di Savena
Casalecchio
di Reno
totale
Minori stranieri in carico 177 649 398 537 1761
% su minori in carico 20,5 63,1 42,6 34,4 40,1
di cui nuovi minori stranieri in carico 32 153 59 169 413
minori stranieri allontanati 1 4 0 0 5
minori stranieri in affido etero-familiare 4 1 1 4 10
minori stranieri in comunità residenziale 7 11 10 12 40
minori stranieri in comunità madre/bambino 0 0 3 12 15
La percentuale di minori stranieri in carico sul totale dei minori nel 2009 è stata intorno al 40%, e varia tra
il 63% di Porretta Terme e il 20% di Pianura Est.

Tabella 2.24 Minori adottati suddivisi per distretto 2008-2009. Fonte dati: Azienda USL di Bologna (DASS)
Distretti
minori adottati
anno 2008
minori adottati
anno 2009
di cui
stranieri
anno 2009
% di stranieri
adottati anno
2009
Pianura Est 8 12 9 75
Casalecchio di Reno 4 8 3 37,5
Porretta Terme 4 2 2 100
San Lazzaro di Savena 4 10 0 0
Totale 20 32 14 43,8
Tabella 2.25 Istruttorie per l’idoneità all’adozione di minori suddivise per distretto 2008-2009. Fonte dati:
Azienda USL di Bologna (DASS)
Distretti
Minori istruttorie
n. istruttorie 2008 n. istruttorie 2009
Pianura Est 14 25
Casalecchio 11 22
San Lazzaro 14 14
Porretta 6 10
Totale 45 71
Si evidenzia in particolare un aumento della attività delle Equipe distrettuali. Risultano infatti un maggior
numero di m inori a dottati ed un m aggior n umero di i struttorie pe r l ’idoneità all’adozione c oncluse
rispetto all’ anno precedente.
Nel complesso:
si può evidenziare maggiore preoccupazione ed attenzione dei Servizi Sociali e del Tribunale per i
Minorenni ad a gire, a nche in via p reventiva, rispetto a s ituazioni di p regiudizio dei minori e a d
attivare tutti i percorsi possibili di sostegno e recupero delle competenze genitoriali;
I servizi territoriali hanno operato presidiando i processi che portano alla istituzionalizzazione con
il sostegno ed il recupero delle situazioni e dei nuclei più fragili.
Si sottolinea inoltre che, a seguito di specifica convenzione tra le aziende sanitarie, i soggetti istituzionali
titolari del la f unzione di t utela dei m inori, il Ce ntro G iustizia M inorile e la P rovincia, l ’Azienda U SL di
Bologna ge stisce anche i l C entro S pecialistico P rovinciale IL FA RO, st ruttura d i v alenza soc io/sanitaria
volto alla prevenzione, al contrasto ed alla riparazione delle forme di abuso e maltrattamento ai danni di
minori. Presso il FARO è attiva una équipe specialistica di secondo livello.
Assistenza a utenti con problemi di salute mentale
Area Psichiatria Adulti
Tabella 2.26 Posti letto per utenti con problemi di salute mentale nell’Azienda USL di Bologna. Anni 2007-2009.
Fonte dati: Azienda USL di Bologna (DSM-DP)
anno
Posti in
RTI
Posti in
RTP
Posti in
RSR
Gruppo
Appartamen
to
TOT
RESIDENZIA
LI DSM
SEMIRESIDENZIAL
I
2007 37 18 20 56 131 324
2008 37 18 20 52 127 322
2009 37 18 14 67 136 322
Gli u tenti s eguiti d al Dipartimento d i Sa lute M entale s ono s tati 1 5.989 7 , con u n ra pporto r ispetto a lla
popolazione maggiorenne pari a 22,1‰ 8
, superiore a quello regionale (19,6‰ adulti).
7
Fonte: Flusso Regionale Salute Mentale-Banca Dati SISM.
8
Popolazione all’01/01
61

Grafico 2.36 Utenti residenti trattati nei Dipartimenti di Salute Mentale, per distretto di residenza. Anno 2009.
Popolazione al 01.01.2009. Fonte dati Regione Emilia-Romagna (SISM).
25‰
20‰
15‰
10‰
5‰
0‰
23,7‰
AUSL BO: 21,2‰
RER: 18,9‰
20,3‰
22,2‰ 21,4‰ 20,5‰ 21,4‰
I residenti in Azienda assistiti per problemi di salute mentale nei DSM regionali sono stati 15.377 (21,2‰
vs. 18,9‰ regionale).
La percentuale è superiore nei distretti di Casalecchio di Reno e Pianura Est.
I posti letto nelle Strutture Psichiatriche di Diagnosi e Cura (SPDC) aziendali pubbliche sono 45:
• 15 presso l’ospedale Maggiore (Ottonello)
• 15 presso il Malpighi
• 15 a San Giovanni in Persiceto
Dagli SPDC aziendali pubblici sono stati dimessi 1.894 pazienti, dato in linea con l’anno precedente.
Grafico 2.37 Trattamenti sanitari obbligatori (%TSO/Ricoveri). Anni 2003-2009. Fonte dati Regione Emilia-
Romagna (SDO).
25%
20%
15%
10%
5%
0%
Casalecchio di R Città di Bologna Pianura Est Pianura Ovest Porretta Terme San Lazzaro
Distretti AUSL di Bologna AUSL di Bologna RER
13,1%
14,1%
12,2%
10,2%
13,2%
9,3%
La percentuale di trattamenti sanitari obbligatori (TSO) sul totale dei dimessi dagli SPDC pubblici aziendali
è del 9% e, come avviene dal 2004, inferiore al valore regionale.
62
16,6% 16,4%
18,2%
11,4% 10,8% 11,5%
15,4%
9,0%
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
AUSL BO RER

Grafico 2.38 Tasso d’ospedalizzazione in SPDC per 1.000 abitanti9.
Anni 2003-2009. Fonte dati Regione Emilia-
Romagna (SDO-escluso mobilità passiva).
3‰
2‰
2‰
1‰
1‰
0‰
2,09‰
2,13‰
1,71‰ 1,72‰ 1,68‰
1,96‰ 2,01‰ 2,00‰ 2,00‰ 1,99‰
1,54‰
1,57‰
I tassi di dimissione dagli SPDC dell’Emilia Romagna dei residenti nell’Azienda USL di Bologna sono invece
mediamente superiori a quelli regionali e pressochè stabili negli anni.
Area Neuropsichiatria e Psicologia dell’Infanzia e Adolescenza (NPIA)
Grafico 2.39 Utenti certificati (L.104) in carico alla NPIA. Anni 2004-2009. Fonte dati Azienda USL di Bologna
(Cruscotto).
5.000
4.000
3.000
2.000
1.000
I m inori i n c arico nei s ervizi di N PIA s ono s tati 8 .048, i n lieve a umento rispetto a l 2008, e pari a 64‰
minorenni; gli utenti certificati (L. 104) 2.970, pari a 24‰ minorenni.
I nuovi utenti sono stati 2.264. Sono state erogate 118.607 prestazioni con una quota rilevante a carico dei
logopedisti (33%) seguiti dai neuropsichiatri infantili (20%) e psicologi (17%), composizione che negli anni è
rimasta inalterata.
Assistenza per pazienti con dipendenze patologiche
L’offerta d ei s ervizi p er s oggetti c on pr oblemi di di pendenza è s trutturata s ul s istema dei s ervizi do ve
pubblico (SerT e Comune di Bologna) e privato sociale raccordano progetti, risorse e interventi. In Azienda
sono presenti 8 Servizi per le Tossicodipendenze (SerT), con 9 sedi, una per distretto sanitario tranne che
nel Distretto Pianura Est dove sono due e Città di Bologna dove sono tre.
L’attività dei SerT Ovest prevede anche l’Unità Mobile, con 235 utenti in carico nel 2009: si tratta di un
servizio a bassa soglia diretto a popolazioni che per diversi motivi non si rivolgono ai servizi tradizionali.
L’Unità Mobile lavora in connessione con un Pronto Soccorso Sociale che fornisce una risposta residenziale
9 Per il calcolo del tasso di ospedalizzazione si è utilizzata la popolazione residente all'1/1 di ciascun anno.
63
1,49‰
1,52‰
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
0
19,8‰
20,2‰
AUSL di Bologna RER
21,6‰
21,9‰
23,2‰
23,6‰
2.204 2.311 2.520 2.621 2.849 2.970
2004 2005 2006 2007 2008 2009
UTENTI CERTIFICATI Utenti/pop minorenne*1000
30‰
20‰
10‰
0‰

temporanea ad utenti che sono disponibili ad una tregua rispetto alla vita di strada. Il SerT Navile presta
anche la propria attività presso il Carcere di Bologna, tramite l’equipe Carcere (659 tossicodipendenti in
carico e 23 alcolisti), sia in regime di continuità assistenziale sia per i nuovi utenti.
Inoltre i l SerT Pianura O vest gestisce il c entro s erale “Sottosopra” e i l L OOP-Laboratorio O sservazione
Organizzazione Prevenzione.
Sono i nfine d a ricordare i 2 10 p osti res idenziali e 53 p osti semiresidenziali gestiti d a p rivato s ociale e
accreditati RER per il trattamento dei soggetti dipendenti da sostanze d'abuso.
Grafico 2.40 Utenti in carico tossicodipendenti *‰ 15-64enni10.
Anni 1996-2009. Fonte dati Regione Emilia-
Romagna e *Azienda USL di Bologna (Osservatorio Metropolitano Dipendenze Patologiche).
12‰
10‰
8‰
6‰
4‰
2‰
0‰
2,5‰ 3,0‰ 3,2‰ 3,4‰ 3,6‰ 3,7‰ 3,6‰ 3,7‰ 4,1‰ 4,3‰ 4,3‰ 4,5‰ 4,6‰ 4,9‰
Grafico 2.41 Nuovi utenti in carico tossicodipendenti *‰ 15-64enni. Anni 1996-2009. Fonte dati Regione Emilia-
Romagna e *Azienda USL di Bologna (Osservatorio Metropolitano Dipendenze Patologiche)
2‰
1‰
0‰
I tossicodipendenti in carico ai SERT nel 2009 (3.477) rappresentano il 6,4‰ della popolazione 15-64enne
con un tasso di nuovi utenti pari a 1,2‰. I due tassi, in lieve riduzione nell’ultimo anno, sono nettamente
superiori a quelli medi regionali. In più ci sono stati 927 utenti temporaneamente trasferiti dall’azienda di
residenza.
Mentre i n r egione i l t rend h a un a ndamento pi ù costante, per l’Azienda USL d i B ologna vi è s tata
un’accentuazione della crescita negli anni 2005-2006, con un calo a partire dal 2007.
10 Popolazione al 01.01 dell’anno di riferimento
64
7,0‰
6,3‰ 6,5‰ 6,8‰
6,4‰
2,6‰ 2,8‰ 2,8‰ 3,1‰ 3,3‰ 3,4‰ 3,4‰ 3,4‰ 3,5‰ 3,7‰ 3,8‰ 3,9‰ 4,0‰ 4,2‰ 4,5‰ 4,6‰ 4,6‰ 4,7‰
1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009*
0,9‰
0,7‰ 0,7‰
Azienda USL di Bologna RER
0,9‰ 0,8‰ 0,8‰ 0,8‰ 0,9‰ 0,9‰
0,8‰ 0,7‰ 0,7‰ 0,7‰ 0,7‰ 0,8‰ 0,7‰
0,8‰ 0,9‰
1,6‰ 1,7‰
1,3‰ 1,3‰
1,0‰ 0,9‰ 0,8‰ 0,9‰
1,2‰
1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009*
Azienda USL di Bologna RER

Bisogna per ò prec isare c he q uesti in dicatori s i r iferiscono a ll’utenza c he s i r ivolge a i s ervizi e per tanto
comprendono a nche i non r esidenti c he, p er le t ossicodipendenze, rappresentano qu asi u n t erzo (35%)
dell’utenza.
Grafico 2.42 Utenti in carico tossicodipendenti *‰15-64enni per distretto e utenti residenti. Anno 2009. Fonte
dati Azienda USL di Bologna (Osservatorio Metropolitano Dipendenze Patologiche).
12‰
11‰
10‰
9‰
8‰
7‰
6‰
5‰
4‰
3‰
2‰
1‰
0‰
3,44‰
10,47‰
2,68‰
I tossicodipendenti residenti in carico rappresentano infatti il 4,2 ‰ della popolazione target residente.
I non residenti sono maggiormente rappresentati nei distretti di Città di Bologna e San Lazzaro, nei quali si
trova anche la maggior percentuale di residenti tossicodipendenti in azienda.
Tabella 2.27 Utenti in Comunità Terapeutiche. Anni 2007-2009. Fonte dati Azienda USL di Bologna (Osservatorio
Metropolitano Dipendenze Patologiche).
COMUNITÀ Asat Quadrifoglio La Rupe Rupe Fresatore Rupe Ozzano Sorgente Arcoveggio Pettirosso
65
3,06‰
6,44‰
2,75‰
TOTALE
UTENTI
TOTALE
SOGGETTI
2007 22 61 70 - - 20 15 143 331 323
2008 32 - 84 50 61 17 20 158 422 384
2009 36 - 93 51 44 23 17 178 442 408
NB: Il totale utenti è la somma degli utenti che può essere superiore al n. di soggetti in quanto un utente può essere preso in cura
anche in più di una struttura
In costante aumento anche i soggetti presi in cura nelle Comunità Terapeutiche, 408 nel 2009.
4,2‰
5,24‰
3,16‰ 5,69‰ 2,65‰ 2,85‰ 2,83‰ 4,25‰
Casalecchio Città di Bologna Pianura Est Pianura Ovest Porretta Terme San Lazzaro
TD*‰15-64enni TD res*‰15-64enni AUSL BO RESIDENTI AUSL BO

Grafico 2.43 Utenti in carico alcolisti *‰ 15-64enni11.
Anni 1996-2009. Fonte dati Regione Emilia-Romagna e
*Azienda USL di Bologna (Osservatorio Dipendenze Patologiche).
4‰
3‰
2‰
1‰
0‰
Gli alcoldipendenti in carico 12
ai SerT nel 2009 (1.159) rappresentano il 2,1‰ della popolazione di età 15-
64anni. A questi si aggiungono 28 utenti temporaneamente trasferiti dall’azienda di residenza.
Negli anni 1996-2006 il tasso di utenti in carico è stato sempre in aumento. Dal 2006 si mantiene stabile e
lievemente superiore a quello regionale.
Grafico 2.44 Nuovi utenti in carico alcolisti *‰ 15-64enni. Anni 2001-2009. Fonte dati Regione Emilia-Romagna e
*Azienda USL di Bologna (Osservatorio Dipendenze Patologiche).
2‰
1‰
0‰
Il tasso di nuovi utenti alcoldipendenti è stabile negli ultimi anni e poco al disotto della media RER.
11 Popolazione al 01.01 dell’anno di riferimento
12 Per carico utenza si intende il totale metropolitano degli utenti. Quindi un soggetto può essere conteggiato anche più volte se è
stato in carico in più Sert
2,0‰
1,8‰
1,6‰
1,1‰
0,9‰
0,7‰
0,4‰
0,4‰ 0,6‰
0,6‰ 2,1‰ 2,1‰ 2,2‰ 2,1‰
1,6‰
1,3‰ 1,7‰
1,9‰ 1,9‰ 2,0‰
1,2‰
0,8‰
0,9‰
1,0‰
0,6‰ 0,7‰
2,0‰
1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009*
0,37‰
0,42‰
0,30‰ 0,29‰
0,45‰
0,45‰
Azienda USL di Bologna RER
0,50‰ 0,47‰
0,35‰ 0,38‰ 0,38‰ 0,34‰ 0,37‰ 0,36‰
66
0,42‰ 0,41‰ 0,42‰
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009*
Azienda USL di Bologna RER

Grafico 2.45 Utenti alcoolisti*1.000 15-64enni per distretto e dettaglio utenti residenti. Anno 2009. Fonte dati
Azienda USL di Bologna (Osservatorio Dipendenze Patologiche)
4‰
3‰
2‰
1‰
0‰
1,88‰
Anche i d ati relativi agli utenti alcoldipendenti comprendono i non residenti: dei 1.159 utenti in carico il
10% è non residente.
I no n r esidenti s ono maggiormente ra ppresentati nel distretto di C ittà di B ologna. I nvece la m aggior
percentuale di utenti alcol dipendenti residenti si trova nel distretto di Porretta Terme.
Assistenza farmaceutica
2,40‰
Tabella 2.28 Assistenza farmaceutica totale SSN. Area Bologna e Regione Emilia Romagna. Anno 2009. Fonte dati:
Regione Emilia Romagna e Azienda USL di Bologna.
Spesa netta per
Spesa ospedaliera
Spesa per
Spesa per
TOTALE
erogazione
(esclusa
erogazione diretta erogazione diretta
Spesa farmaceutica
mediante farmacie
erogazione
farmaci fascia A altri farmaci
SSN
convenzionate
diretta)
Euro
Delta
% vs.
2008
2,06‰
Euro
Delta
% vs.
2008
Azienda USL di BOLOGNA 158.982.673 1,20% 24.946.000 2,10% 17.708.027 17,25% 25.274.000 5,8% 226.911.466 3,3%
Area Bologna 158.982.673 1,20% 34.521.843 6,65% 36.517.665 10,09% 59.086.964 5,08% 289.109.145 3,67%
Totale Regione 749.579.355 0,59% 179.559.955 6,25% 168.482.224 18,39% 244.965.231 4,95% 1.342.586.765 4,09%
67
1,78‰
Euro
Delta
% vs.
2008
2,75‰
Euro
Delta
% vs.
2008
2,15‰
1,40‰
1,81‰ 1,97‰ 1,97‰ 1,78‰ 2,88‰ 1,36‰
Casalecchio Città di Bologna Pianura Est Pianura Ovest Porretta Terme San Lazzaro
ALC*‰15-64enni ALC res*‰15-64enni AUSL BO RESIDENTI AUSL BO
1,94‰
Euro
Delta
% vs.
2008

Grafico 2.46 Assistenza farmaceutica totale SSN. Area Bologna e Regione Emilia Romagna. % scostamento spesa
2009/2008. Fonte dati: Regione Emilia Romagna e Azienda USL di Bologna
1,20%
1,20% 0,59%
Spesa netta per
erogazione
mediante farmacie
convenzionate
2,10%
6,65%
6,25%
Spesa per
erogazione diretta
farmaci fascia A
17,25%
10,09%
68
18,39%
Spesa per
erogazione diretta
altri farmaci
5,80%
5,08% 4,95%
Spesa ospedaliera
(esclusa erogazione
diretta)
AUSL BOLOGNA Area Bologna Totale Regione
3,30%
3,67% 4,09%
Totale Spesa
farmaceutica SSN
La spesa farmaceutica SSN nell’anno 2009 ammonta a 289.109.145€ per l’Area Bolognese con un aumento
complessivo del le a ziende U SL B ologna, A z. O sp B ologna e I OR ri spetto a ll’anno pre cedente d el 3 ,67%,
lievemente inferiore a quello regionale. L’aumento di spesa del +3,3% registrato dalla sola Azienda USL di
Bologna è stato inferiore sia all’aumento regionale sia a quello complessivo di area vasta.
La spesa sostenuta per i farmaci utilizzati dagli ospedali e dai servizi interni alle Aziende Sanitarie
dell’Area di Bologna rappresenta il 20,4% della spesa complessiva, ammonta a 59.086.964€ e ha riportato
un a umento rispetto a ll’anno precedente d el 5 ,08%, di po co s uperiore a q uello medio regionale. U n
aumento lievemente superiore alla media regionale, + 5,8 %, è stato registrato dagli ospedali dell’Azienda
USL di B ologna. Si s egnalano come cause di m aggior s pesa l ’incremento d el consumo di a ntibiotici e di
farmaci oncologici e l’apertura di nuovi posti dialisi.
La spesa netta per erogazione mediante farmacie convenzionate del territorio dell’Azienda USL è stata
di 158.982.673€, con un aumento rispetto all’anno precedente (+1,2%) superiore a quello medio regionale.
E’ s tato i nvece i nferiore alla m edia reg ionale l ’incremento d ella di stribuzione di retta: c lasse A (+2,1%
verso +6, 25) e c lassi C ed H (+17,25% v erso 18, 39), bilanciando l’aumento d ella f armaceutica
convenzionata e c ontenendo l’incremento c omplessivo del la s pesa f armaceutica 2 009 s u l ivelli i nferiori
rispetto alla media regionale.

Grafico 2.47 Spesa netta per erogazione mediante farmacie convenzionate pro capite pesata. Anni 2004-2009.
Fonte dati: Regione Emilia – Romagna (Servizio Politica del Farmaco)
250
200
150
100
50
0
206,68
197,49
5,52% 5,29%
201,52
6,36%
La s pesa n etta pr o c apite pes ata de ll’Azienda USL d i Bo logna p er la q uota l egata al le f armacie
convenzionate ( 181,4€), p ur nettamente ridotta r ispetto a l 2 004, è ancora una d elle pi ù e levate de lla
Regione, con uno scostamento di quasi il 5% rispetto alla media RER.
La sp esa f armaceutica t erritoriale (composta d alla s pesa n etta per e rogazione m ediante f armacie
convenzionate e dalla erogazione diretta farmaci fascia A) ammonta per l’Area di Bologna a 193.504.516€.
Grafico 2.48 Spesa pro capite pesata per assistenza farmaceutica territoriale. Anni 2007-2008-2009. Fonte dati:
Regione Emilia – Romagna
230,00
225,00
220,00
215,00
210,00
205,00
195,86
187,57
189,46
La s pesa f armaceutica t erritoriale pro c apite del 2009 , pa ri a 2 20,8€ e a ncora s uperiore a lla m edia
regionale, è au mentata q uasi d ell’1% rispetto a ll’anno pr ecedente, aumento tra i pi ù a lti del la r egione
(media RER 0,2%).
69
191,79
182,25
5,24%
181,36 181,41
174,27 172,80
4,06%
4,98%
2004 2005 2006 2007 2008 2009
226,95
Delta % Bologna vs. RER Bologna RER
218,86
218,72
213,80
220,80
2007 2008 2009
Area Bologna Totale Regione
214,19
15%
10%
5%
0%
Delta % Bo vs. RER

Tabella 2.29 Consumo Aziendale per gruppo anatomico principale (ATC1) espresso in Defined Daily
Doses*1.000ab die. Fonte dati regione Emilia Romagna (Flusso AFT).
GRUPPO ANATOMICO PRINCIPALE
(ATC1)
Sugli s costamenti evidenziati i n t abella p esano l e diverse f orme di di stribuzione di a lcune c ategorie di
farmaci, p revalentemente statine ( C)), f armaci d el si stema r espiratorio (R), c olliri an tiglaucoma ( S),
farmaci a ntidiabetici ( A), c he a lcune a ziende s anitarie h anno po rtato i n di stribuzione diretta e c he
rappresentano elementi di distorsione per una corretta lettura dei dati.
In via generale ma con particolare accento ai gruppi ATC H ed L, l’Azienda USL di Bologna risente delle
prescrizioni destinate a persone residenti in altre provincie e in altre regioni, come studenti e persone che
si rivolgono ai centri specialistici locali. Gli importi di dette prescrizioni pur essendo rilevati in AFT sono
successivamente compensati dalla mobilità attiva.
Assistenza specialistica ambulatoriale
Produzione
I punti di erogazione dell’Azienda USL di Bologna hanno garantito nel 2009 ai cittadini bolognesi il 68,3%
delle p restazioni c onsumate, l’Azienda Ospedaliero U niversitaria S ant’Orsola M alpighi i l 2 1,5%, l’IRCCS
Istituto Ortopedico Rizzoli l’1,2%, i Poliambulatori Privati Accreditati il 5,9% e le altre Aziende Sanitarie al
di fuori dei confini aziendali il 3,2%.
Tabella 2.30 Produzione specialistica ambulatoriale Azienda USL Bologna (compreso privato accreditato). Anni
2005/2009. Fonte dati Regione Emilia – Romagna (ASA).
PRESTAZIONI EROGATE
A PZ. AMBULANTI
AZIENDA USL BOLOGNA REGIONE EMILIA ROMAGNA AUSL VS RER
2008 2009
2005 2006 2007 2008 2009
70
DELTA %
2009/
2008
2008 2009
DELTA %
2009/
2008
A - apparato gastrointestinale e metabolismo 116,32 126,60 8,84% 102,04 111,15 8,93% 13,99% 13,90%
B - sangue ed organi emopoietici 98,68 103,65 5,04% 93,98 98,19 4,48% 5,00% 5,56%
C - sistema cardiovascolare 519,77 503,47 -3,14% 485,06 464,95 -4,15% 7,16% 8,28%
D - dermatologici 3,07 3,24 5,54% 2,9 3,12 7,59% 5,86% 3,85%
G - sistema genito-urinario ed ormoni sessuali
H - preparati ormonali sistemici,escl.ormoni
48,24 48,41 0,35% 44,15 43,76 -0,88% 9,26% 10,63%
sessuali e insuline 34,14 35,47 3,90% 35,1 36,29 3,39% -2,74% -2,26%
J - antimicrobici generali per uso sistemico
L - farmaci antineoplastici ed
20,27 20,65 1,87% 21,28 21,62 1,60% -4,75% -4,49%
immunomodulatori 2,23 2,17 -2,69% 1,88 1,82 -3,19% 18,62% 19,23%
M - sistema muscolo-scheletrico 35,75 37,23 4,14% 35,87 37,1 3,43% -0,33% 0,35%
N - sistema nervoso 59,77 62,33 4,28% 57,73 60,09 4,09% 3,53% 3,73%
P - farmaci antiparassitari, insetticidi e
repellenti 0,52 0,6 15,38% 0,65 0,72 10,77%
Delta
2009-2008
Delta %
2009-2008
Diagnostica 990.979 1.066.500 1.115.082 1.153.661 1.195.062 41.401 3,59%
Laboratorio 7.891.021 8.483.489 7.897.572 9.739.218 8.837.500 -901.718 -9,26%
Riabilitazione 657.881 733.095 646.717 602.370 542.991 -59.379 -9,86%
Prestazioni Terapeutiche 262.104 282.139 262.865 269.475 296.248 26.773 9,94%
Visite 1.045.873 1.145.530 1.096.587 1.184.659 1.263.734 79.075 6,67%
TOTALE COMPLESSIVO 10.847.858 11.710.753 11.018.823 12.949.383 12.135.535 -813.848 -6,28%
DELTA
%
2008
-
20,00%
DELTA
%
2009
-
16,67%
R - sistema respiratorio 50,19 51,88 3,37% 44,73 45,98 2,79% 12,21% 12,83%
S - organi di senso 31,97 33,85 5,88% 20,9 22,04 5,45% 52,97% 53,58%
V - vari
0,01 0,01 0,00% 0,02 0,02 0,00%
-
50,00%
-
50,00%
Totale 1.020,93 1.029,56 0,85% 946,30 946,85 0,06% 7,89% 8,74%

Il n umero di pr estazioni d i specialistica am bulatoriale effettuate dall’Azienda U SL d i B ologna n el 200 9
(compreso il privato accreditato) si presenta in riduzione rispetto al 2008 (-6,28%%). All’interno, in netto
calo le prestazioni di laboratorio e riabilitazione, in aumento le prestazioni terapeutiche, visite e
diagnostica.
Tabella 2.31 Produzione specialistica ambulatoriale Azienda USL Bologna. Strutture pubbliche e private. Anni
2008/2009. Fonte dati Regione Emilia – Romagna (ASA).
PRESTAZIONI EROGATE
A PZ. AMBULANTI
STRUTTURE PUBBLICHE Delta % STRUTTURE PRIVATE Delta %
2008 2009
2009-2008
2008 2009
2009-2008
Diagnostica 927.210 951.237 2,6% 226.451 243.825 7,7%
Laboratorio 9.650.718 8.752.386 -9,3% 88.500 85.114 -3,8%
Riabilitazione 141.461 141.693 0,2% 460.909 401.298 -12,9%
Prestazioni Terapeutiche 234.139 257.833 10,1% 35.336 38.415 8,7%
Visite 1.037.689 1.100.444 6,0% 146.970 163.290 11,1%
TOTALE COMPLESSIVO 11.991.217 11.203.593 -6,6% 958.166 931.942 -2,7%
Analizzando le due componenti, pubblico e privato, si nota che la riduzione del numero di prestazioni di
laboratorio è maggiormente a c arico delle s trutture pu bbliche m entre i l c alo di q uelle di r iabilitazione
riguarda esclusivamente il privato.
Grafico 2.49 RMN prodotte dall’Azienda Usl di Bologna. Confronto anni 2005-2009 fonte dati Regione Emilia –
Romagna.
50.000
40.000
30.000
20.000
10.000
0
18.765
29.837
Continua ad aumentare, anche se il trend di crescita è rallentato, il numero di RMN prodotte; tra queste
la maggior parte è a carico del settore privato.
71
35.321
39.383
2005 2006 2007 2008 2009
Azienda USL di Bologna Privato TOTALE
41.975

Tempi di attesa
Grafico 2.50 Percentuale di prestazioni erogate con tempo di attesa entro lo standard (30 gg per le visite, 60 gg
per le altre prestazioni). Anno 2009. Azienda USL di Bologna verso Regione Emilia–Romagna. Fonte dati Regione
Emilia–Romagna (ASA)
120%
100%
80%
60%
40%
20%
0%
44,4%
38,4%
84,4%
74,3%
89,4%
88,4%
RER BOLOGNA
Mentre le percentuali di prestazioni terapeutiche e di riabilitazione nei tempi standard superano la media
regionale e quelle di laboratorio ne sono leggermente al di sotto, quelle di diagnostica e visite sono su
livelli nettamente inferiori.
Grafico 2.51 Percentuale di prestazioni erogate con tempo di attesa entro lo standard (30 gg per le visite, 60 gg
per le altre prestazioni). Anni 2006-2009. Fonte dati Regione Emilia – Romagna (ASA).
120%
100%
80%
60%
40%
20%
0%
Visite Prestazioni
Terapeutiche
Visite
Prestazioni
Terapeutiche
Rispetto al 2008 si rileva un calo nell’erogazione nei tempi standard per visite, diagnostica e prestazioni
terapeutiche.
72
96,8% 95,9%
70,9%
60,8%
Riabilitazione Laboratorio Diagnostica
Riabilitazione Laboratorio Diagnostica
2006 49,8% 91,6% 87,0% 96,5% 73,5%
2007 51,7% 93,2% 91,1% 96,8% 75,7%
2008 52,1% 93,7% 88,3% 96,8% 72,7%
2009 38,4% 84,4% 89,4% 95,9% 60,8%

Grafico 2.52 Percentuale di prestazioni erogate con tempo di attesa entro lo standard (30 gg per le visite, 60 gg
per le altre prestazioni) per distretto di erogazione. Anno 2009. Fonte dati Regione Emilia-Romagna (ASA).
0%
Visite
Prestazioni
Terapeutiche
Riabilitazione Laboratorio Diagnostica
AUSL DI BOLOGNA 38,4% 84,4% 89,4% 95,9% 60,8%
Casalecchio di Reno 43,0% 90,4% 87,3% 96,7% 65,4%
Città di Bologna 41,0% 87,2% 92,2% 94,7% 56,7%
Pianura Est 31,0% 70,3% 99,7% 96,4% 62,3%
Pianura Ovest 25,9% 59,9% 86,8% 97,3% 65,3%
Porretta Terme 46,6% 98,0% 30,2% 97,7% 68,9%
San Lazzaro 27,6% 76,5% 66,9% 95,2% 62,6%
Anche in questo caso si notano disomogeneità tra i distretti: ad esempio a Porretta Terme le percentuali
nei tempi standard sono superiori in tutte le tipologie ma nettamente inferiori per la riabilitazione, nei
distretti di pianura sono inferiori per visite e prestazioni terapeutiche.
Consumi 13
Grafico 2.53 Indice di consumo standardizzato di prestazioni specialistiche ambulatoriali *1000 abitanti (escluso
Laboratorio) nell’Azienda USL di Bologna vs Regione Emilia-Romagna. Anni 2004-2009. Fonte dati Regione Emilia
– Romagna (ASA)
5.000
4.000
3.000
2.000
1.000
120%
100%
80%
60%
40%
20%
4.293 4.208
3.537
3.579
4.519 4.451 4.353 4.386
3.747 3.842 3.900 3.893
2004 2005 2006 2007 2008 2009
AUSL Bologna RER
L’indice di c onsumo st andardizzato di pr estazioni s pecialistiche a mbulatoriali (escluso il l aboratorio) è
rimasto sostanzialmente stabile rispetto al 2008, mantenendosi nettamente superiore a quello regionale.
13
Escluso Pronto Soccorso e OBI. Gli indici di consumo specifici sono stati calcolati utilizzando la popolazione E.R. residente al
01/01/2009, la popolazione tipo utilizzata per standardizzare gli indici è quella E.R. residente al 01/01/2005. Per l’anno 2009 sono
inclusi i dati di mobilità passiva extraregionale 2008.
73

Grafico 2.54. Indice di consumo standardizzato*1000 abitanti per tipologie di prestazioni specialistiche
ambulatoriali Azienda USL di Bologna vs RER. Anno 2009 14
. Fonte dati Regione Emilia – Romagna (ASA)
14.000
12.000
10.000
1.603
1.500
12.248
11.249
il m aggior c onsumo r ispetto a qu elle r egionali r iguarda t utte le t ipologie di pr estazioni t ranne q uelle
terapeutiche. Si segnala la sottostima delle prestazioni di laboratorio dell’Azienda USL di Bologna
dell’anno 2009 per un disguido tecnico relativo al distretto Pianura Est.
Analizzando i di versi ra ggruppamenti di pr estazioni è po ssibile c onfrontare gli i ndici di c onsumo e le
percentuali di fuga extra aziendale dei diversi distretti.
Grafico 2.55 Indice di consumo standardizzato*1.000 abitanti e percentuale di fuga aziendale per le prestazioni
specialistiche ambulatoriali (escluso laboratorio). Anno 2009. Fonte dati Regione Emilia-Romagna (ASA).
12
10
8.000
6.000
4.000
2.000
8
6
4
2
0
0
RER
Se prendiamo in considerazione tutte le prestazioni escluso il laboratorio, l’analisi per distretto evidenzia
un consumo superiore alla m edia reg ionale in t utti i di stretti; r ispetto a lla m edia a ziendale, P orretta
Terme, Pianura Ovest e Casalecchio di Reno sono inferiori, Pianura Est e Città di Bologna la superano.
La % di fuga è per tutti i distretti inferiore alla media RER, Pianura Ovest e Pianura Est presentano una
fuga superiore alla media dell’Azienda.
14
Le prestazioni di laboratorio dell’AUSL di Bologna sono sottostimate
74
621 453 468 494
diagnostica laboratorio riabilitazione prestazioni
terapeutiche
Porretta T.
P. Ovest
AUSL Bologna RER
Casalecchio di R.
AUSL Bologna
P. Est
1.714
visite
S. Lazzaro di S.
Città di Bologna
1.479
3.900 4.000 4.100 4.200 4.300 4.400 4.500 4.600

Grafico 2.56 Indice di consumo standardizzato e percentuale di fuga aziendale per DIAGNOSTICA. Anno 2009.
Fonte dati Regione Emilia-Romagna (ASA).
12
10
8
6
4
2
0
Porretta T.
RER
Città di Bologna
Esaminando la diagnostica, solo nel distretto di Porretta Terme si rileva un consumo inferiore alla media
regionale; Pianura Ovest, Est e Casalecchio di Reno superano la media aziendale.
La % di fuga è per tutti i distretti inferiore alla media RER, Pianura Est e Pianura Ovest presentano una
fuga superiore alla media dell’Azienda.
Grafico 2.57 Indice di consumo standardizzato e percentuale di fuga aziendale per RIABILITAZIONE. Anno 2009.
Fonte dati Regione Emilia-Romagna (ASA).
12
10
8
6
4
2
0
La r iabilitazione è l ’unica t ipologia c he p resenta u n f enomeno c onsistente di f uga in a lcuni d istretti:
Pianura Ovest e Porretta Terme presentano un consumo inferiore e una % di fuga superiore rispetto alla
media RER.
Pianura Est e Città di Bologna superano la media aziendale come consumi.
75
AUSL Bologna
S. Lazzaro di S.
P. Est
P. Ovest
Casalecchio di R.
1.400 1.450 1.500 1.550 1.600 1.650 1.700 1.750
P. Ovest
Porretta T.
RER
AUSL Bologna
P. Est
Casalecchio di R.
S. Lazzaro di S.
Città di Bologna
200 300 400 500 600 700 800 900

Grafico 2.58 Indice di consumo standardizzato e percentuale di fuga aziendale per PRESTAZIONI TERAPEUTICHE.
Anno 2009. Fonte dati Regione Emilia-Romagna (ASA)
12
10
8
6
4
2
0
P. Est
Città di Bologna
Porretta T.
Casalecchio di R.
S. Lazzaro di S.
Solo per le prestazioni terapeutiche i consumi appaiono in tutti i distretti inferiori alla media RER, con una
fuga sempre inferiore.
Grafico 2.59 Indice di consumo standardizzato e percentuale di fuga aziendale per VISITE. Anno 2009. Fonte dati
Regione Emilia-Romagna (ASA)
12
10
8
6
4
2
0
Per le visite, il consumo è s empre superiore alla media RER, supera quella aziendale nei distretti di Città
di Bologna e S.Lazzaro di Savena. La fuga è sempre inferiore alla media RER.
Riassumendo, i distretti dell’Azienda USL di Bologna si caratterizzano per un indice di consumo superiore
alla media regionale e percentuali di fuga più basse, con qualche eccezione:
1. tutti i di stretti presentano i ndici di c onsumo i nferiori a qu ello r egionale per l e prestazioni
terapeutiche;
2. i distretti di Pianura Ovest e Porretta Terme presentano indici di consumo inferiori alla RER
anche per la riabilitazione, con una percentuale di fuga superiore a quella regionale;
3. il distretto di Porretta Terme presenta indici di consumo inferiori a quelli regionali anche per
la diagnostica.
Infine i distretti di Pianura Ovest e P ianura Est presentano sempre una % di fuga superiore al dato medio
dell’Azienda.
76
P. Ovest
AUSL Bologna
300 350 400 450 500 550 600
RER
Porretta T.
P. Ovest
P. Est
Casalecchio di R.
RER
AUSL Bologna
Città di Bologna
S. Lazzaro di S.
1.400 1.450 1.500 1.550 1.600 1.650 1.700 1.750 1.800 1.850 1.900

2.1.3 Assistenza ospedaliera ∗
Struttura dell’offerta
Tabella 2.32 Posti letto dei presidi pubblici e privati accreditati nel territorio metropolitano e della provincia di
Bologna. Anni 2004- 2009. Fonte dati Regione Emilia – Romagna
Posti letto accreditati 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Azienda USL 1.926 1.869 1.889 1.859 1.843 1.823
AOU 1.743 1.734 1.714 1.730 1.758 1.716
IOR 312 312 312 324 324 343
privato accreditato 1.053 861 754 908 895 892
Totale metropolitano 5.034 4.776 4.669 4.821 4.820 4.774
Imola 570 577 581 577 590 591
Totale provincia 5.604 5.353 5.250 5.398 5.410 5.365
Tabella 2.33 Posti letto dei presidi pubblici e privati accreditati nel territorio metropolitano e della provincia di
Bologna per tipologia e rapporto con la popolazione residente. Anno 2009. Fonte dati Regione Emilia – Romagna
N° posti letto Indicatori
AZIENDE
Acuti Riabilitazione LD Totale
PL acuti ‰
ab.
PL riab e LD
‰ ab.
PL totali ‰
ab.
Azienda USL BO 1.640 42 141 1.823
AOU 1.557 73 86 1.716
IOR 322 21 343
privato accreditato 487 159 246 892
totale
metropolitano
4.006 295 473 4.774 4,32*/4,69 0,88*/0,90 5,19*/5,59
Imola 373 158 60 591 2,85 1,66 4,51
totale provincia 4.379 453 533 5.365 4,12*/4,45 0,98*/1,00 5,10*/5,45
* esclusi i letti IOR
Complessivamente il territorio dell’Azienda USL di Bologna presenta, nel 2009, una dotazione di 4.774
posti letto (PL). La ripartizione riportata in tabella tiene conto del trasferimento della gestione di 17 PL
di o rtopedia da ll’Azienda USL a llo I OR avvenuto nel settembre 2 009, n ell’ambito de lla riorganizzazione
dell’attività di ortopedia e traumatologia in ambito metropolitano.
Nella ripartizione dei PL metropolitani in letti per acuti, riabilitazione e lungo degenza, si nota che più del
90% dei PL pubblici è destinato ad acuti e meno del 10% a riabilitazione e lungo degenza, mentre tra i PL
privati accreditati il 45 % è attribuito a riabilitazione e lungo degenza.
Rispetto a l 2 004 l a do tazione t otale di P L s ul t erritorio a ziendale s i è r idotta del 5 %; l a ri duzione h a
interessato prevalentemente le strutture private accreditate e l’azienda USL. L’indice di posti letto per
mille a bitanti è pa ri a 5 ,59 di c ui 4 ,69 per a cuti e 0 ,90 per po st a cuti ( lungodegenza e r iabilitazione)
rispetto ad uno standard nazionale di 4,5‰ inclusi 0,7‰ per post acuti che, entro il 2011, dovrà essere
ridotto a 4,00‰. Si stima però che, in considerazione della distribuzione dei ricoveri tra residenti e non
residenti, circa 1350 posti letto, pari al 28%, siano utilizzati per la mobilità attiva.
Oltre alla dotazione di posti letto di strutture accreditate, si registra un’offerta di 413 PL per acuti e 27
PL di riabilitazione non accreditati.
∗
I dati anno 2009 desunti dalle Schede di Dimissione Ospedaliera sono relativi al 13° invio. Non essendo ancora disponibile la
mobilità passiva extra regionale, è stata considerata quella dell’anno 2008.
77

Figura 2.2 Strutture presenti nel territorio dell’Azienda USL di Bologna. Posti letto pubblici e privati accreditati
RER al 31.12.2009. Fonte Mod.HSP12-13
La mappa riporta il dettaglio delle strutture ospedaliere pubbliche e private ubicate nei distretti del
territorio dell’Azienda USL di Bologna.
Tabella 2.34 Gli ospedali della città: centri di riferimento formalizzati
Centro formalizzato
TRAPIANTI DI ORGANI E TESSUTI
AOU IOR Maggiore Bellaria Privato
SINDROME DI MARFAN
GENETICA MEDICA
CARDIOCHIRURGIA
CARDIOLOGIA E CARDIOCHIRURGIA PEDIATRICA
CARDIOLOGIA INTERVENTISTICA
RIANIMAZIONE PEDIATRICA
MALATTIE RARE
NEFROLOGIA PEDIATRICA
DISTURBI COMPORTAMENTO ALIMENTARE
ONCOLOGIA ED EMATOLOGIA PEDIATRICA
GENETICA MEDICA
BANCA DEL TESSUTO MUSCOLO SCHELETRICO
CHIRURGIA VERTEBRALE elezione traumatol.
ORTOPEDIA PEDIATRICA
ORTOPEDIA ONCOLOGICA
GRAVI PATOLOGIE INFETTIVE OSSEE
CHIRURGIA DEL PIEDE
TRAUMA CENTER
CENTRALE OPERATIVA 118
CENTRO SANGUE
BANCA DELLE CORNEE
NEUROCHIRURGIA
NEUROCHIRURGIA PEDIATRICA
POLO SCIENZE NEUROLOGICHE
78

Le s trutture o spedaliere de lla c ittà p resentano u n’alta c oncentrazione di di scipline a diffusione
provinciale e s ovra provinciale, con numerosi c entri di r iferimento f ormalizzati. P eraltro, c ontengono
anche posti letto per discipline di base per circa il 55% del totale.
Gli o spedali d ella c intura sono i nvece prevalentemente c ostituiti da discipline di ba se, con d iscipline a
diffusione provinciale per circa il 15% dei PL.
Grado di attrazione delle strutture
L’attrazione complessiva del le s trutture o spedaliere m etropolitane a ppare superiore a q uella media
regionale.
Grafico 2.60 Tasso di Attrazione delle strutture pubbliche e private del territorio di Bologna e confronto con RER
– Casi anno 2009. Fonte dati Azienda USL di Bologna (SDO Regione Emilia – Romagna)
30%
25%
20%
15%
10%
5%
0%
21,4%
14,9%
Sistema Bologna RER
Complessivamente, i di messi n el 2 009 da lle s trutture o spedaliere pubbliche e p rivate de l t erritorio
dell’Azienda USL di Bologna sono stati 203.397, di cui il 21,4 % residenti al di fuori della Regione Emilia
Romagna, verso una media delle strutture ospedaliere pubbliche e private regionali del 14,9%
Se si considera il valore dei casi, il 25,1% deriva dai residenti al di fuori della Regione Emilia Romagna,
verso una media regionale del 17,4% .
Le percentuali di attrazione del sistema Bologna sono invariate rispetto al 2008.
Grafico 2.61 Residenza dei dimessi dalle strutture pubbliche delle province RER – Casi Anno 2009. Fonte dati
Azienda USL di Bologna (SDO Regione Emilia – Romagna)
79
25,1%
Casi Valore
17,4%

Considerando le strutture pubbliche ospedaliere della provincia di Bologna (territori delle Azienda USL di
Bologna e Imola), il 17% dei casi risiede al di fuori della Regione e all’estero e il 9% in altre province della
RER, per u n t otale del 26% di r esidenti extra-provinciali: l ’attrazione d ella p rovincia d i B ologna si
mantiene superiore a quella di tutte le altre province regionali.
Grafico 2.62 Residenza dei dimessi dalle strutture dell’Azienda USL Bologna (pubblico e privato), AOU e dallo
I.O.R. nell’anno 2009. Fonte dati Regione Emilia – Romagna
80%
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
74,7%
8,3%
17,0%
68,8%
Analizzando le tre aziende la percentuale di attrazione appare superiore presso lo IOR, con più del 73% dei
19.460 dimessi residenti al di fuori del territorio aziendale, seguito dall’AOU con più del 31% dei 69.233
dimessi e dall’Azienda USL (pubblico+privato) con il 25,3% dei 114.704 dimessi.
In totale sono stati effettuati più di 64.000 ricoveri (circa il 32% del totale) per utenti residenti al di fuori
del territorio aziendale.
Si r iportano di s eguito, p er c iascuno s tabilimento ospedaliero pu bblico e per l ’insieme de lle c liniche
private d ell’area m etropolitana, i gr afici e le m appe r appresentative d ella provenienza dei pazienti
ricoverati 15
corredati dai principali dati di riferimento.
15
PUBBLICO: Tutti gli oneri della degenza. PRIVATO: Onere 1-2-5-6. Regime ordinario e Day Hospital. Compresi i neonati sani. Escluso
NIDO
80
12,6%
18,5%
26,9%
16,0%
AUSL BO AOSP BO II.OO.R
57,1%
residenti territorio AUSL BO residenti altre aziende RER residenti fuori RER e estero
RESIDENZA ORD DH TOT %
Dist. CITTÀ BO 1.854 728 2.582 13,3%
Dist. PIANURA EST 563 321 884 4,5%
Dist. CASALECCHIO 456 174 630 3,2%
Dist. S.LAZZARO 382 155 537 2,8%
Dist. PIANURA OVEST 261 104 365 1,9%
Dist. PORRETTA T. 171 57 228 1,2%
TOT AUSL BOLOGNA 3.687 1.539 5.226 26,9%
AUSL MODENA 442 221 663 3,4%
AUSL RAVENNA 286 168 454 2,3%
ALTRE AUSL RER 1.402 595 1.997 10,3%
FUORI REGIONE 8.465 2.655 11.120 57,1%
TOTALE 14.282 5.178 19.460 100%

343 PL (di cui 17 ubicati a Bentivoglio e Budrio)
SEDE DI PRONTO SOCCORSO: ORTOPEDICO.
CENTRO DI RIFERIMENTO REGIONALE BANCA DEL TESSUTO MUSCOLO SCHELETRICO.
CENTRO HUB: ORTOPEDIA ONCOLOGICA, CHIRURGIA VERTEBRALE, ORTOPEDIA PEDIATRICA, REVISIONE E SOSTITUZIONE PROTESI E
TERAPIA CHIRURGICA NELLE GRAVI PATOLOGIE INFETTIVE OSSEE, CHIRURGIA DEL PIEDE
RESIDENZA ORD DH TOT %
Dist. CITTÀ BO 24.723 5.622 30.345 43,9%
Dist. S.LAZZARO 4.912 947 5.859 8,5%
Dist. PIANURA EST 3.817 1.084 4.901 7,1%
Dist. CASALECCHIO 2.523 825 3.348 4,8%
Dist. PIANURA OVEST 1.176 408 1.584 2,3%
Dist. PORRETTA T. 1.226 356 1.582 2,3%
TOT AUSL BOLOGNA 38.377 9.242 47.619 68,9%
AUSL IMOLA 1.524 526 2.050 3,0%
AUSL RAVENNA 1.131 343 1.474 2,1%
ALTRE AUSL RER 3.912 1.295 5.207 7,5%
FUORI REGIONE 10.412 2.417 12.829 18,5%
TOTALE 55.356 13.823 69.179 100%
1716 PL
SEDE DI PRONTO SOCCORSO: GENERALE, ORTOPEDICO, OSTETRICO-GINECOLOGICO, PEDIATRICO, OCULISTICO.
CENTRO HUB: TRAPIANTI D I O RGANI E T ESSUTI, S INDROME D I M ARFAN, C ARDIOCHIRURGIA, CARDIOLOGIA I NTERVENTISTICA,
CARDIOLOGIA E C ARDIOCHIRURGIA P EDIATRICA, G ENETICA MEDICA, MALATTIE R ARE, R IANIMAZIONE P EDIATRICA, O NCOLOGIA E D
EMATOLOGIA PEDIATRICA, NEFROLOGIA PEDIATRICA, CENTRO REGIONALE DCA.
RESIDENZA ORD DH TOT %
Dist. CITTÀ BO 12.536 2.191 14.727 43,1%
Dist. CASALECCHIO 5.282 787 6.069 17,7%
Dist. PIANURA OVEST 2.147 450 2.597 7,6%
Dist. PIANURA EST 1.624 516 2.140 6,3%
Dist. PORRETTA T. 1.739 237 1.976 5,8%
Dist. S.LAZZARO 812 228 1.040 3,0%
TOT AUSL BOLOGNA 24.140 4.409 28.549 83,5%
AUSL MODENA 529 127 656 1,9%
AUSL IMOLA 309 119 428 1,3%
ALTRE AUSL RER 956 243 1.199 3,5%
FUORI REGIONE 2.673 693 3.366 9,8%
TOTALE 28.607 5.591 34.198 100%
721 PL
SEDE DI PRONTO SOCCORSO: GENERALE, ORTOPEDICO, OSTETRICO-GINECOLOGICO, PEDIATRICO.
HUB TRAUMA CENTER E CENTRALE OPERATIVA 118, CARDIOLOGIA, CENTRO REGIONALE SANGUE
81

RESIDENZA ORD DH TOT %
Dist. CITTÀ BO 3.280 1.368 4.648 36,2%
Dist. S.LAZZARO 954 368 1.322 10,3%
Dist. CASALECCHIO 867 346 1.213 9,4%
Dist. PIANURA EST 658 297 955 7,4%
Dist. PIANURA OVEST 411 134 545 4,2%
Dist. PORRETTA T. 335 92 427 3,3%
TOT AUSL BOLOGNA 6.505 2.605 9.110 70,9%
AUSL IMOLA 356 144 500 3,9%
AUSL RAVENNA 268 60 328 2,6%
ALTRE AUSL RER 677 267 944 7,3%
FUORI REGIONE 1.551 413 1.964 15,3%
TOTALE 9.357 3.489 12.846 100%
361 PL
SEDE DI AMBULATORIO AD ACCESSO DIRETTO
CENTRO HUB DI SCIENZE NEUROLOGICHE
RESIDENZA ORD DH TOT %
Dist. CASALECCHIO 1.897 504 2.401 73,3%
Dist. CITTÀ BO 143 71 214 6,5%
Dist. PIANURA OVEST 128 55 183 5,6%
Dist. PORRETTA T. 47 27 74 2,3%
Dist. PIANURA EST 9 11 20 0,6%
Dist. S.LAZZARO 10 8 18 0,5%
TOT AUSL BOLOGNA 2.234 676 2.910 88,9%
AUSL MODENA 211 65 276 8,4%
AUSL IMOLA 4 4 8 0,2%
ALTRE AUSL RER 13 3 16 0,5%
FUORI REGIONE 50 15 65 2,0%
TOTALE 2.512 763 3.275 100%
83 PL
SEDE DI PRONTO SOCCORSO: GENERALE
82

RESIDENZA ORD DH TOT %
Dist. PIANURA EST 5.311 1.256 6.567 69,5%
Dist. PIANURA OVEST 790 173 963 10,2%
Dist. CITTÀ BO 399 194 593 6,3%
Dist. CASALECCHIO 93 34 127 1,3%
Dist. S.LAZZARO 61 29 90 1,0%
Dist. PORRETTA T. 34 12 46 0,5%
TOT AUSL BOLOGNA 6.688 1.698 8.386 88,8%
AUSL FERRARA 353 142 495 5,2%
AUSL IMOLA 87 20 107 1,1%
ALTRE AUSL RER 64 29 93 1,0%
FUORI REGIONE 288 80 368 3,9%
TOTALE 7.480 1.969 9.449 100%
211 PL (di cui 16 a gestione IOR)
SEDE DI PRONTO SOCCORSO: GENERALE, PEDIATRICO, OSTETRICO-GINECOLOGICO
RESIDENZA ORD DH TOT %
Dist. PIANURA EST 2.252 973 3.225 68,4%
Dist. CITTÀ BO 286 126 412 8,7%
Dist. S.LAZZARO 152 93 245 5,2%
Dist. PIANURA OVEST 75 37 112 2,4%
Dist. CASALECCHIO 39 11 50 1,1%
Dist. PORRETTA T. 24 2 26 0,6%
TOT AUSL BOLOGNA 2.828 1.242 4.070 86,3%
AUSL IMOLA 287 89 376 8,0%
AUSL FERRARA 48 30 78 1,7%
ALTRE AUSL RER 34 14 45 1,0%
FUORI REGIONE 91 53 144 3,1%
TOTALE 3.288 1.428 4.716 100%
117 PL (di cui 1 PL a gestione IOR)
SEDE DI PRONTO SOCCORSO: GENERALE
83

RESIDENZA ORD DH TOT %
Dist. S.LAZZARO 517 56 573 67,6%
Dist. CITTÀ BO 108 9 117 13,8%
Dist. PORRETTA T. 84 12 96 11,3%
Dist. CASALECCHIO 9 2 11 1,3%
Dist. PIANURA OVEST 5 5 0,6%
Dist. PIANURA EST 5 5 0,6%
TOT AUSL BOLOGNA 728 79 807 95,2%
AUSL FERRARA 2 2 0,2%
AUSL MODENA 2 2 0,2%
AUSL IMOLA 1 1 2 0,2%
FUORI REGIONE 28 7 35 4,1%
TOTALE 761 87 848 100%
38 PL
SEDE DI PUNTO DI PRIMO INTERVENTO
RESIDENZA ORD DH TOT %
Dist. PORRETTA T. 2.083 437 2.520 76,8%
Dist. CITTÀ BO 140 42 182 5,5%
Dist. CASALECCHIO 44 27 71 2,2%
Dist. PIANURA EST 25 12 37 1,1%
Dist. S.LAZZARO 13 17 30 0,9%
Dist. PIANURA OVEST 8 5 13 0,4%
TOT AUSL BOLOGNA 2.313 540 2.853 87,0%
AUSL MODENA 60 15 75 2,3%
AUSL FERRARA 9 2 11 0,3%
ALTRE AUSL RER 24 3 27 0,8%
FUORI REGIONE 273 41 314 9,6%
TOTALE 2.679 601 3.280 100%
84 PL
SEDE DI PRONTO SOCCORSO: GENERALE
84

RESIDENZA ORD DH TOT %
Dist. PIANURA OVEST 2.965 663 3.628 58,4%
Dist. PIANURA EST 768 464 1.232 19,8%
Dist. CITTÀ BO 282 119 401 6,5%
Dist. CASALECCHIO 135 30 165 2,7%
Dist. S.LAZZARO 28 17 45 0,7%
Dist. PORRETTA T. 15 11 26 0,4%
TOT AUSL BOLOGNA 4.193 1.304 5.497 88,4%
AUSL FERRARA 132 172 304 4,9%
AUSL MODENA 64 23 87 1,4%
ALTRE AUSL RER 109 43 152 2,4%
FUORI REGIONE 134 42 176 2,8%
TOTALE 4.632 1.584 6.216 100%
149 PL
SEDE DI PRONTO SOCCORSO: GENERALE
RESIDENZA ORD DH TOT %
Dist. PORRETTA T. 1.021 450 1.471 66,9%
Dist. CASALECCHIO 194 104 298 13,6%
Dist. CITTÀ BO 98 45 143 6,5%
Dist. S.LAZZARO 48 42 90 4,1%
Dist. PIANURA OVEST 12 8 20 0,9%
Dist. PIANURA EST 13 1 14 0,6%
TOT AUSL BOLOGNA 1.386 650 2.036 92,6%
AUSL MODENA 19 20 39 1,8%
AUSL FERRARA 2 2 4 0,2%
ALTRE AUSL RER 3 2 5 0,2%
FUORI REGIONE 95 19 114 5,2%
TOTALE 1.505 693 2.198 100%
76 PL
SEDE DI PRONTO SOCCORSO: GENERALE
85

RESIDENZA ORD DH TOT %
Dist. CITTÀ BO 8.017 1.405 9.422 31,6%
Dist. CASALECCHIO 1.694 478 2.172 7,3%
Dist. PIANURA EST 1.142 426 1.568 5,3%
Dist. PORRETTA T. 1.215 249 1.464 4,9%
Dist. S.LAZZARO 1.006 287 1.293 4,3%
Dist. PIANURA OVEST 613 221 834 2,8%
TOT AUSL BOLOGNA 13.687 3.066 16.753 56,2%
AUSL IMOLA 385 144 529 1,8%
AUSL FERRARA 359 103 462 1,6%
ALTRE AUSL RER 560 209 769 2,6%
FUORI REGIONE 9.835 1.458 11.293 37,9%
TOTALE 24.826 4.980 29.806 100%
892 PL
CENTRO HUB DI CARDIOCHIRURGIA (VILLA TORRI)
Consumo di ricoveri da parte della popolazione residente
Complessivamente n el 2009 i r icoveri d ei r esidenti n ell’Azienda U SL di B ologna s ono s tati 154.257, i n
riduzione dello 0,5% rispetto al 2008.
Grafico 2.63 Sedi di ricovero della popolazione residente nel territorio dell'Azienda USL di Bologna. Anno 2009.
Fonte dati Azienda USL di Bologna (SDO Regione Emilia – Romagna)
14%
3%
6% 3%
31%
1%
42%
Il 90 % dei ricoveri è stato effettuato all’interno delle strutture metropolitane, di cui il 56% in strutture
dell’Azienda USL e private accreditate del territorio aziendale. La “fuga” ha interessato circa il 10% dei
pazienti: di questi il 7% si è rivolto ad altre aziende regionali compresa Imola e il 3% (dato 2008) presso
ospedali di altre Regioni.
Rispetto al 2008 sono lievemente diminuiti i ricoveri effettuati nelle strutture dell’Azienda USL di Bologna
(-508), mentre presso l’AOU si è verificato un incremento di 570 casi.
86
AUSL Bologna
AUSL Imola
AOSP Bologna
IOR
Case di Cura provinciali
Altre Aziende RER
Extra Regione (2008)
escluso neonati oneri tutti

I ri coveri n elle s trutture pubbliche e p rivate ex traprovinciali, c he c omplessivamente son o c alati del 7 %
rispetto al 2008, risultano diminuiti soprattutto nell’Azienda USL di Ferrara e nelle strutture di Modena.
Grafico 2.64 Percentuale di ricoveri della popolazione residente nel territorio dell'Azienda USL di Bologna in
strutture extra provinciali e extraregionali sul totale. Anni 2005-2009 16.
Fonte dati Azienda USL di Bologna
(SDO Regione Emilia – Romagna)
12,0%
10,0%
8,0%
6,0%
4,0%
2,0%
0,0%
9,3%
Il t rend d ella p ercentuale di “ fuga” di r esidenti v erso a ltri o spedali e xtraprovinciali ed extraregionali
appare stabile negli ultimi anni, al di sotto del 10%.
Tassi di ospedalizzazione
5,9% 5,9%
9,7% 9,6% 9,8% 9,4%
Grafico 2.65 Trend tassi di ospedalizzazione standardizzati (DO+DH) e confronto con la Regione. Anni 1999-2009.
Fonte dati Regione Emilia – Romagna
240‰
230‰
220‰
210‰
200‰
190‰
180‰
170‰
160‰
228,82
226,1
6,1%
Nel 2009 i l tasso di ospedalizzazione standardizzato 17
della po polazione r esidente (176,16 ricoveri per
mille residenti) si è ulteriormente ridotto rispetto al 2008, ma si mantiene su valori lievemente superiori a
quelli regionali. Il trend dal 1999 è di netto decremento.
16
La percentuale 2009 relativa ai ricoveri extraregionali è stata calcolata sulla base del dato 2008
17
L’anno 2009 è comprensivo dell’extra-RER anno 2008. Per consentire il confronto con la RER, i tassi sono stati costruiti con la
popolazione residente al 31.12 dell'anno di riferimento. La popolazione tipo utilizzata per standardizzare i tassi è quella RER al
31.12.2004.
87
6,2%
5,8%
3,5% 3,7% 3,5% 3,5% 3,6%
2005 2006 2007 2008 2009
Extra Provincia Extra Regione Totale Extra Provincia + Extra RER
221,58
213,11
215,98 212,08 204,14
199,44
197,27
195,37
193,72
187,96
183,83 181,22
192,75
187,37
178,16
180,2
177,53 178,51
176,16
175,55
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
AUSL BOLOGNA RER

Grafico 2.66 Tassi standardizzati (pop. Standard RER 31/12/2004) di ospedalizzazione per distretto con Intervallo
di Confidenza al 95%. Anno 2009. Fonte dati Regione Emilia – Romagna (elaborazione Azienda USL di Bologna)
200‰
190‰
180‰
170‰
160‰
150‰
173,4 173,7
171,0
183,8
181,0 179,6
173,2
171,4
169,8
Persiste la variabilità tra i diversi distretti aziendali: i tassi oscillano tra quelli di quelli di Porretta Terme
e Cit tà d i B ologna, che presentano, i n base a ll’intervallo di c onfidenza (evidenziato n el g rafico pe r
l’esercizio 2009) tassi significativamente superiori alla media aziendale e regionale, e quelli dei distretti
di Pi anura O vest ( con un t rend i n costante riduzione) e Pi anura Est, c he continuano a m antenersi
significativamente inferiori alla media.
Grafico 2.67 Trend tassi di ospedalizzazione standardizzati in regime ordinario e confronto con la Regione. Anni
1999-2009. Fonte dati Regione Emilia – Romagna (elaborazione Azienda USL di Bologna).
190‰
180‰
170‰
160‰
150‰
140‰
130‰
120‰
110‰
Casalecchio di
Reno
173,09
168,77
DISTRETTI 2007 DISTRETTI 2008 DISTRETTI 2009
AUSL 2009:176,16 RER 2009: 175,55
156,88
163,93
88
168,8168,2
166,3
187,5188,5187,2
176,8 176,8
173,5
Città di Bologna Pianura Est Pianura Ovest Porretta Terme S. Lazzaro di
Savena
154,22
148,01 147,03 144,81 145,31
143,18
139,97
140,28 138,33
149,48
145,17 142,35 140,82 139,56 138,17
136,22
134,31 131,84
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
AUSL BOLOGNA RER

Grafico 2.68 Trend tassi di ospedalizzazione standardizzati in day hospital e confronto con la Regione. Anni 1999-
2009. Fonte dati Regione Emilia – Romagna (elaborazione Azienda USL di Bologna)
80‰
70‰
60‰
50‰
40‰
30‰
20‰
10‰
0‰
Considerando l e d ue c omponenti, s i nota c he il d ecremento dell’ospedalizzazione d el 200 9 è
prevalentemente a c arico dei ricoveri i n r egime o rdinario, che p erò ri mangono n ettamente a l di s opra
della media regionale.
Lievemente ri dotti a nche quelli i n day ho spital, sempre inferiori a lla m edia RER, a nche i n c onseguenza
dello sviluppo del day service e del progressivo trasferimento, a tale regime assistenziale, di procedure
prime effettuate con ricovero ospedaliero.
Tempi di attesa
57,33
55,73
59,1
57,65
62,6
58,89
58,97
51,43
54,92
48,34 47,94
Tabella 2.35 TEMPI D’ATTESA RICOVERI OSPEDALIERI SISTEMA BOLOGNA VS RER. Volumi e tempi di attesa 0-30 gg
per ricoveri programmati secondo l’accordo Stato-Regioni. Area Bologna vs Totale RER. Anno 2009. Fonte dati
Regione Emilia – Romagna
TOTALE AREA BOLOGNA
TOTALE
RER
N° casi % ≤ 30gg. % ≤ 30gg.
CHEMIOTERAPIA (DH) 4.611 95,5% 95,8%
INTERVENTO CHIR. TUMORE UTERO (D.O.) 101 84,8% 77,5%
INTERVENTO CHIR. TUMORE COLON RETTO (D.O.) 677 82,8% 83,1%
INTERVENTO CHIR. TUMORE PROSTATA (D.O.) 399 51,6% 33,4%
INTERVENTO CHIR. TUMORE MAMMELLA - MASTECTOMIA (D.O.) 306 85,3% 79,4%
CORONAROGRAFIA (DH) 263 59,5% 77,2%
ENDOARTERIECTOMIA CAROTIDEA (D.O.) 273 45,4% 44,3
ANGIOPLASTICA (PTCA) (D.O.) 564 59,9% 79,7%
BY-PASS AORTOCORONARICO (D.O.) 306 77,5% 88%
INTERVENTO PROTESI D'ANCA (D.O.) 2.590 29,7% 25,1%
Complessivamente, o ltre il 7 0% dei ricoveri programmati, c on riferimento alle p rocedure traccianti
riportate i n t abella, s ono ef fettuati en tro 3 0 g iorni. Ta le dato è i n linea c on i v alori medi r egionali:
applicando le p ercentuali m edie regionali a i v olumi trattati da lle s trutture ospedaliere u bicate s ul
territorio della Azienda USL, i casi trattati entro 30 giorni avrebbero dovuto essere 7.127 contro i 7.141
effettivamente gestiti entro tale limite temporale.
Persistono, t uttavia, a lcune c riticità c he, rispetto a i v alori m edi r egionali, riguardano la c oronarografia
(DH) e l’angioplastica-PTCA (DO) per le quali si registrano performance decisamente inferiori. Percentuali
di trattamento entro i 30 giorni ancora basse, inoltre, si evidenziano per tumore della prostata,
endoarteriectomia c arotidea e i ntervento di a rtroprotesi d ’anca. Per t utte e t re queste p rocedure,
tuttavia, la performance dell’area metropolitana si colloca su livelli superiori a quelli medi regionali.
89
52,90
48,40
42,06
45,66 45,00 43,85 43,72
37,02 37,57 38,23 37,83
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
AUSL BOLOGNA RER

Grafico 2.69 TEMPI D’ATTESA RICOVERI OSPEDALIERI Azienda USL+PRIVATO VS RER Azienda USL+PRIVATO. Tempi
di attesa 0-30 gg per ricoveri programmati secondo l’accordo Stato-Regioni. Confronto Azienda USL di
Bologna+privato – RER (Azienda USL + privato) . Fonte dati Regione Emilia – Romagna
120%
100%
80%
60%
40%
20%
0%
96% 96% 95%
79%
CHEMIOTERAPIA (DH)
INTERVENTO CHIR.
TUMORE UTERO (D.O.)
88% 84%
INTERVENTO CHIR.
TUMORE COLON RETTO
(D.O.)
48%
29%
INTERVENTO CHIR.
TUMORE PROSTATA (D.O.)
87% 84%
INTERVENTO CHIR.
TUMORE MAMMELLA -
MASTECTOMIA (D.O.)
Prendendo in considerazione la sola Azienda USL comprendente anche il privato, le percentuali di ricovero
a 30 giorni appaiono superiori alla media regionale (aziende USL + privato) tranne che per coronarografia,
endoarteriectomia carotidea e angioplastica.
Grafico 2.70 CONFRONTO 2008-2009 TEMPI D’ATTESA RICOVERI OSPEDALIERI Azienda USL+PRIVATO Tempi di
attesa 0-30 gg per ricoveri programmati secondo l’accordo Stato-Regioni. Confronto Anno 2008-2009. Azienda
USL di Bologna (Azienda USL + privato). Fonte dati Regione Emilia – Romagna
120%
100%
80%
60%
40%
20%
0%
97% 96% 95% 95% 94%
88%
CHEMIOTERAPIA (DH)
2008 2009
INTERVENTO CHIR. TUMORE UTERO
(D.O.)
INTERVENTO CHIR. TUMORE COLON
RETTO (D.O.)
56%
48%
INTERVENTO CHIR. TUMORE
PROSTATA (D.O.)
AUSL BO RER
92%
87%
INTERVENTO CHIR. TUMORE
MAMMELLA - MASTECTOMIA (D.O.)
Sempre nella sola Azienda USL comprendente anche il privato, rispetto al 2008 la percentuale di ricovero
a 3 0 g iorni s i è r idotta per l ’intervento p er tumore de lla p rostata, per l a m astectomia, p er
l’endoarteriectomia c arotidea e p er l’angioplastica, m entre è lievemente a umentata per l ’artroprotesi
d’anca.
90
86%
78%
CORONAROGRAFIA (DH)
80% 78%
CORONAROGRAFIA (DH)
48%
32%
ENDOARTERIECTOMIA
CAROTIDEA (D.O.)
36%
32%
ENDOARTERIECTOMIA CAROTIDEA
(D.O.)
65%
85%
ANGIOPLASTICA (PTCA)
(D.O.)
72%
65%
ANGIOPLASTICA (PTCA) (D.O.)
98% 95%
BY-PASS
AORTOCORONARICO (D.O.)
96% 98%
BY-PASS AORTOCORONARICO (D.O.)
66%
INTERVENTO PROTESI
D'ANCA (D.O.)
33%
64% 66%
INTERVENTO PROTESI D'ANCA (D.O.)

Pronto Soccorso
Tabella 2.36 Totale accessi ai pronto soccorso delle strutture pubbliche ospedaliere metropolitane anno 2009.
Fonte dati Aziende USL di Bologna Azienda, Ospedaliero Universitaria S.Orsola-Malpighi, Istituto Ortopedico
Rizzoli
N° Accessi
2008
(residenti
e non
residenti)
N° Accessi
2009
(residenti
e non
residenti)
delta
2009
verso
2008
91
%
ricoverati
rispetto
agli
accessi
2009
% accessi
codice
bianco
2009
% accessi
codice
verde
2009
% accessi
codice
giallo
2009
% accessi
codice
rosso
2009
Maggiore 108.918 113.076 4.158 17,5 23,4 58,5 17,0 1,1
Bentivoglio 41.709 42.884 1.175 8,3 31,7 63,4 4,4 0,4
Budrio 17.167 18.449 1.282 10,6 29,5 63,6 6,3 0,6
S.Giovanni 21.101 21.782 681 10,9 23,4 71,5 4,7 0,3
Bazzano 20.191 20.373 182 9,2 14,9 78,6 6,1 0,4
Loiano 5.408 5.416 8 10,3 22,0 70,3 7,4 0,3
Porretta 12.619 12.425 - 194 15,7 32,9 60,7 5,6 0,8
Vergato 10.781 11.123 342 9,2 23,4 70,9 5,0 0,7
TOTALE
Azienda USL
237.894 245.528 7.634 13,5 25,1 63,5 10,7 0,7
AOU 138.205 136.171 - 2.034 18,7 22,6 57,0 19,4 1,1
IOR 46.134 39.929 - 6.205 5,7 18,6 60,2 21,2 0
METROPOLITANO 422.233 421.628 -605 14,4 23,6 61,1 14,5 0,8
Sono stati più di 421.000, nel 2009, gli accessi totali di residenti e non residenti ai PS degli ospedali del
territorio dell’Azienda USL Bologna, in lieve riduzione nei confronti del 2008.
Considerando i di versi o spedali, da s egnalare rispetto a l 2008 un i ncremento d egli a ccessi a l P S
dell’ospedale M aggiore e una ri duzione a qu ello de llo I OR. La v ariazione è d a ri condurre a l f atto c he
nell’agosto 2 009 si è d ata at tuazione al p iano d i r iorganizzazione d elle a ttività di o rtopedia e
traumatologia dell’area metropolitana di Bologna che prevede, tra l’altro, l’estensione alle 24 ore delle
attività del Pronto Soccorso Ortopedico dell’Ospedale Maggiore dalle precedenti 12 ore e il superamento
dell’accettazione notturna allo IOR.
Nel 2009 il 58% degli accessi è affluito ai PS degli ospedali dell’Azienda USL, il 32% al PS dell’AOU e poco
più del 9% a quello dello I.O.R.
A questi vanno aggiunti 5.528 accessi presso il PS di Villa Nobili.
La pe rcentuale di ricoverati ri spetto a gli a ccessi si è leggermente r idotta n elle s trutture A zienda USL
(13,5% verso 14% nel 2008) mentre è lievemente aumentata presso l’AOU (18,7% verso 17,9% nel 2008) e lo
IOR (5,7% a fronte di 5,2% nel 2008).
La maggior parte degli accessi continua ad essere costituita da casi a bassa gravità (codici colore bianco e
verde) specialmente negli ospedali di cintura. I casi più gravi (codici giallo e rosso) sono maggiormente
rappresentati nei PS dell’ospedale Maggiore, dell’AOU e dello IOR.

Grafico 2.71 Accessi ai PS generali delle strutture pubbliche ospedaliere metropolitane anni 2008-2009. Fonte
dati Aziende USL di Bologna Azienda e Ospedaliero Universitaria S.Orsola-Malpighi
80.000
70.000
60.000
50.000
40.000
30.000
20.000
10.000
-
68.587
66.898
59.996 58.326
Prendendo in considerazione solo gli accessi ai PS generali si nota nel 2009, rispetto al 2008, una riduzione
degli accessi negli ospedali della città (-3350) a favore di quelli della cintura (+2800).
Grafico 2.72 Accessi in OBI non seguiti da ricovero nelle strutture ospedaliere dell’Azienda USL Bologna e
dell’Azienda Ospedaliero Universitaria anni 2007-2009. Fonte dati Regione Emilia – Romagna e Azienda USL di
Bologna
16.000
14.000
12.000
10.000
8.000
6.000
4.000
2.000
-
In c ostante a umento g li a ccessi i n O sservazione B reve I ntensiva ( OBI) non s eguiti da r icovero, c he
permettono di migliorare l’appropriatezza dei ricoveri ospedalieri. L’aumento nelle strutture dell’Azienda
USL di Bologna, intorno al 37%, è prevalentemente a carico delle OBI degli ospedali di cintura.
18 Sono stati corretti i dati riportati in intranet
29.877
29.395 21.782 20.373 18.449
21.101 20.191
17.167 12.619 11.123
12.425 10.781 5528 5.416
5.419 5.408
N° Accessi (residenti e non residenti) 2008 N° Accessi (residenti e non residenti) 2009
10.134
10.635
92
14.599
4.047 4.092 4.295
2007 2008 2009
AUSL BO
18
AOSP BO

Grafico 2.73 Accessi di Pronto Soccorso per residenti Azienda USL Bologna. Anno 2009. Fonte dati Azienda USL di
Bologna, Azienda Ospedaliero Universitaria S.Orsola-Malpighi, Istituto Ortopedico Rizzoli
120.000
100.000
80.000
60.000
40.000
20.000
0
113.132
AOSP Bologna
33.776
IOR
96.453
Maggiore
37.997
Bentivoglio
Nel 2009 i residenti nel territorio dell’Azienda USL hanno effettuato 214.886 accessi presso i PS pubblici
e privati dell’Azienda USL, 113.132 presso l’AOU e 33.776 presso lo IOR, per un totale di 361.794 accessi.
Il numero assoluto è rimasto pressoché invariato rispetto al 2008; ma mentre non è variato il numero di
accessi dei residenti a ll’AOU, s ono a umentati de l 3 % qu elli p resso i P S A zienda USL ( al M aggiore sono
aumentati del 4%) e si sono ridotti del 14% allo IOR, come conseguenza del piano di riorganizzazione delle
attività di ortopedia e traumatologia dell’area metropolitana.
Le 8 s edi di Pronto S occorso Azienda USL ha nno coperto complessivamente i l 58,4% degli a ccessi de i
residenti (56,6% nel 2008), l’AOSP il 31,3 % (31,5% nel 2008) e l’Istituto Ortopedico Rizzoli il 9,3% (10,9%
nel 2008). Il tasso di accessi in PS (calcolato con la popolazione al 31/12/2009) è stato di 424 per mille
residenti, in calo rispetto al 2008 (431 accessi).
Centrale Operativa 118 Bologna Soccorso
14.868 19.575 10.381
Budrio
Bentivoglio
11%
Maggiore
27%
La Centrale Operativa 118 Bologna Soccorso, che opera su base provinciale, ha ricevuto nel 2009 107.599
richieste di soccorso sanitario, con un aumento dello 0.4% rispetto all’anno precedente. In 98.268 casi ha
inviato u n m ezzo d i s occorso secondo i s eguenti c odici d i c riticità: e levata c riticità, c od rosso: 2 5.4%;
media criticità, cod giallo: 39.9%; bassa criticità, cod verde: 34.6%.
86.359 Pazienti sono stati trasportati agli ospedali della provincia dopo stabilizzazione clinica; il 64.5% di
essi è stato inviato ai Pronto Soccorso o ai reparti Hub dell’Ospedale Maggiore e S.Orsola di Bologna.
940 Pazienti sono stati giudicati critici dalle equipes di soccorso, trattati con manovre avanzate (ALS/ILS),
ed hanno beneficiato di trasporto protetto con preallertamento mirato delle strutture di accoglienza per
garantire la migliore continuità assistenziale.
93
S. Giovanni in P.
S. Giovanni
in P.
Budrio 5%
4%
IOR
9%
Porretta
Porretta
Loiano
3%
1% Bazzano
5%
Vergato
3%
4.940 17.014 10.140 3.518
Loiano
Bazzano
Villa Nobili
1%
Vergato
AOSP Bologna
31%
Villa N obili

Tabella 2.37 indicatori di attività del 118 Bologna Soccorso: confronto anni 2007-2009
Attività 2007 2008 2009
Chiamate al 118 102.543 107.120 107.599
Interventi eseguiti 94.178 98.099 98.268
Trattati sul posto 13.244 13.409 13.564
Deceduti sul posto 1.915 1.750 1.818
Casi critici inviati in PS 950 912 940
Totale invii in PS 83.169 86.368 86.359
La tabella evidenzia l’aumento dell’attività del 118 Bologna Soccorso dal 2007 al 2009.
La g estione dei P azienti c on patologia t empo di pendente, o ggetto di n etworks i nterdisciplinari n ello
scenario Hub & Spoke, ha rappresentato una parte importante della attività del 118 Bologna Soccorso.
Politraumi e Traumi Borderline: nel 2009 i mezzi territoriali di soccorso su gomma hanno concorso con 87
traumi gravi (cod 3) al totale di politraumi centralizzati al Trauma Center dell’Ospedale Maggiore.
Arresto Cardio Respiratorio: nell’area Bologna e Comuni limitrofi (pop. circa 495.000) nel 2009 sono state
eseguite 198 Rianimazioni Cardio Polmonari sul territorio; i Pazienti hanno avuto una età media di 63.3
anni, ed il tempo medio di arrivo sul posto del primo mezzo è stato di 8’ e 30“.
32 Pazienti sono stati dimessi (16.2 %), la maggioranza con esiti neurologici lievi.
Sindrome Coronarica Acuta con elevazione del tratto ST: nel 2009 n el t erritorio d ell’Azienda U SL di
Bologna i mezzi di soccorso territoriali hanno diagnosticato elettrocardiograficamente 230 Sindromi
Coronariche Acute STEMI (190 nel 2008); i tracciati sono stati teletrasmessi alla UTIC di competenza e si è
concordato l’accesso diretto dei Pazienti al laboratorio di emodinamica per l’esecuzione di PTCA, con un
evidente r isparmio di t empo. P ure evidente l’aumento de lla % dei pa zienti g estiti da l 1 18 c on per corso
fast (27% nel 2007, oltre il 40% nel 2009).
Stroke: la applicazione della procedura interaziendale per la gestione dei pazienti con Ictus eleggibili alla
Trombolisi nel territorio di Bologna e comuni limitrofi, ha prodotto nel 2009 i seguenti indicatori: su 226
casi d i ic tus eleggibile, le e quipes d ei m ezzi d i s occorso h anno id entificato 1 88 P azienti eleggibili,
preallertando i l P ronto S occorso e l a S troke U nit di r iferimento. 49 P azienti sono stati sottoposti a
Trombolisi.
Trasporti in Emergenza Secondari Tempodipendenti: l a pro cedura ( TEST), c he n orma l e m odalità de i
trasporti secondari tempodipendenti da Spoke verso Hub per le specifiche patologie, è stata applicata nel
2009 30 volte e i dati disponibili confermano i rapidi tempi di esecuzione
Grandi traumi (dati registro traumi)
L’ospedale Maggiore è centro hub per i grandi traumi: tratta in media circa un quarto dei politraumi di
tutta la Regione. Nel corso del 2009 ne sono affluiti 224.
Donazioni d’organo
Nelle t abelle che s eguono s i r iportano i l numero di o rgani c he s ono s tati procurati presso g li Ospedali
metropolitani nel 2009 e i prelievi di tessuti effettuati nel corso del 2009 dai donatori che hanno donato le
cornee dopo l’accertamento di morte cardiaca e da quelli multitessuto.
94

Tabella 2.38 Donazioni di organi, di cornee e multi tessuto negli ospedali metropolitani. Fonte dati Azienda
Ospedaliero Universitaria S.Orsola-Malpighi
Donazione di organi
Struttura
Donatori Cuore Fegato Rene
N. Prel. Trap. Prel. Trap. Prel. Trap.
Ospedale Maggiore 6 1 1 5 4 10 10
Ospedale Bellaria 5 4 4 10 6
Policlinico S.Orsola-Malpighi 2 2 2 2 2 2 2
Donazione di cornee
Struttura
95
Cornee donate
N. Donatori N. Tessuti
Ospedale Maggiore 39 77
Ospedale Bellaria 12 24
Policlinico S.Orsola-Malpighi 37 74
San Giovanni in Persiceto 5 10
Donatori multi tessuto
Struttura Numero Donatori Numero tessuti
Ospedale Bellaria 1 11
Policlinico S.Orsola-Malpighi 1 9
Ospedale civile – Bentivoglio 16 16
Piano sangue: raccolta e consumi
L’Azienda USL di Bologna è sede di alcune aree di attività individuate come riferimento regionale tra le
quali il Centro Regionale Sangue (CRS), definito dal nuovo Piano Sangue e Plasma Regionale 2008-2010
come “struttura f inalizzata a l r aggiungimento degli o biettivi d i a utosufficienza r egionale e c oncorso
all’autosufficienza nazionale e ad esercitare le funzioni di coordinamento e controllo tecnico scientifico
nelle materie disciplinate dalla L. n. 2 19/2005, di i ntesa con la C onsulta r egionale, e i n si nergia con il
livello nazionale (Centro Nazionale Sangue)”.
Inoltre il Servizio Trasfusionale dell’Azienda coordina il Programma Speciale Sangue Provinciale (PSSP) di
Bologna, a c ui a fferiscono il S ervizio T rasfusionale dell’AOU, i l C entro T rasfusionale dello IOR e l a
Struttura Semplice dell’Azienda USL di Imola.
Vengono qui riportati i dati relativi alla raccolta e c onsumo degli emocomponenti contenenti globuli rossi
nella Provincia di Bologna.

Grafico 2.74 Piano sangue: trend unità di sangue raccolte nella provincia di Bologna (comprende: Osp. Maggiore e
Bellaria, Osp. S. Orsola, Imola). Anni 2001-2009. Fonte dati Regione Emilia-Romagna
66.000
64.000
62.000
60.000
58.000
56.000
58.346
raccolta
2001
58.704
raccolta
2002
58.822
raccolta
2003
60.088
raccolta
2004
I dati di raccolta appaiono sostanzialmente stabili a partire dal 2006.
Gli alti consumi sono dovuti al fatto che la terapia trasfusionale è fondamentale per le aree dell’urgenzaemergenza,
t rapianti d’ organo, i nterventi di a lta c hirurgia g enerale e s pecialistica, em atologia e
oncologia, a ree i n c ontinua e spansione nel t erritorio bo lognese e po lo di a ttrazione p er cittadini non
residenti provenienti dal resto della regione o da altre regioni.
Il nuovo Piano Sangue e Plasma Regionale 2008-2010 ha ridefinito le caratteristiche del Comitato del Buon
Uso del Sangue sul territorio regionale, che ha ora come ambito di riferimento il territorio del Programma
Speciale S angue P rovinciale (PSPP), ed ha pr evisto l a c ostituzione di u n C oordinamento R egionale dei
Comitati, s ottolineandone i compiti di monitoraggio e controllo s ull’utilizzo di s angue, emocomponenti,
emoderivati e cellule staminali emopoietiche, con particolare riguardo agli aspetti di appropriatezza della
richiesta.
Grafico 2.75 Piano sangue: trend unità “rosse” consumate nella provincia di Bologna (comprende: Osp. Maggiore
e Bellaria, Osp. S. Orsola, Imola, II.OO.R.). Anni 2001-2009. Fonte dati Regione Emilia-Romagna
76.000
73.004
73.364
74.000
72.470 72.607
71.608
71.602
72.000
69.681
70.000
68.606
68.000
66.000
64.000
62.000
60.000
64.624
consumi
2001
consumi
2002
consumi
2003
consumi
2004
I d ati r elativi a i c onsumi e videnziano, do po una sostanziale stabilizzazione a pa rtire da l 2 005, una
riduzione del 2,4% nell’anno 2009 rispetto al 2008, che riporta l'utilizzo al livello del 2004.
Questo risultato potrebbe almeno in parte essere ricondotto al progetto interaziendale iniziato nel 2008
tra I OR, A OU, Azienda USL d i I mola e A zienda USL d i B ologna, s pecificatamente s ul go verno c linico
dell'utilizzo degli emocomponenti (globuli rossi e plasma) in ambito metropolitano bolognese.
96
61.329
raccolta
2005
consumi
2005
63.885
raccolta
2006
consumi
2006
63.140
raccolta
2007
consumi
2007
63.862
raccolta
2008
consumi
2008
63.265
raccolta
2009
consumi
2009

La produzione ospedaliera dell’Azienda USL di Bologna
La struttura ospedaliera dell’Azienda USL di Bologna si compone di 9 stabilimenti per un totale di 1.823
posti letto, di cui 1.640 per acuti e 183 di riabilitazione e lungodegenza.
Rispetto al 2008 vi è stata una riduzione di 20 PL per acuti.
Tabella 2.39 Trend ricoveri e punto medio di DRG Azienda USL di Bologna (strutture pubbliche). Anni 2004-2009.
Fonte dati Azienda USL di Bologna (SDO Regione Emilia – Romagna)
Dimessi (escluso neonati sani)
2004 2005 2006 2007 2008 2009
Ordinario 62.801 62.408 62.035 61.471 61.832 60.834
Day hospital 18.407 16.935 15.197 15.594 16.063 16.205
TOTALE Azienda USL BO 81.208 79.343 77.232 77.065 77.895 77.039
PUNTO MEDIO DRG 0,99 1,08 1,10 1,10 1,08 1,04
CASI CHIRURGICI
Ordinario 22.742 21.919 21.880 22.151 21.781 20.991
Day hospital 12.608 10.666 8.746 8.265 8.834 8.799
Day service
Cataratta e tunnel carpale
TOTALE Azienda USL di
Bologna
2.308 2.930 4.954 5.194 5.322 5.085
37.658 35.515 35.580 35.610 35.937 34.875
Nel 2 009 n egli s tabilimenti ospedalieri de ll’Azienda USL d i B ologna s i s ono r idotti i r icoveri in r egime
ordinario e in particolare i casi chirurgici, anche in conseguenza dell’affidamento della gestione dell’UOC
di Ortopedia di Bentivoglio-Budrio allo IOR da settembre 2009. In riduzione anche il punto medio DRG.
Grafico 2.76 Andamento Day Service. Anni 2007-2009. Fonte dati Azienda USL di Bologna
25.000
20.000
15.000
10.000
5.000
-
TOT DSA:
23.770
18.407
TOT DSA:
26.773
21.451
Da notare il crescente ricorso al day service, per più di 27.000 episodi in totale nel 2009, anche se si è
leggermente ridotto il suo utilizzo per gli interventi di cataratta e tunnel carpale.
97
TOT DSA:
27.081
21.996
5.363 5.322 5.085
2007 2008 2009
Day Service escluso tunnel e cristallino Tunnel e cristallino

Tabella 2.40 Dati di funzionalità ospedaliera Azienda USL di Bologna (strutture pubbliche). Anni 2005-2009.
Fonte dati Azienda USL di Bologna (SDO Regione Emilia – Romagna)
2005 2006 2007 2008 2009
Degenza media 7,81 7,71 7,61 7,64 7,73
Degenza media RER pubblico 7,81 7,88 7,92 7,95 7,95
Degenza preoperatoria 0,96 0,87 0,84 0,84 0,76
Indice di Day Surgery 19
84,96%
80,53% 80,89% 79,48% 80,20%
Indice di Day Surgery RER pubblico 84,83% 83,73% 83,74% 82,71% 82,78%
N° parti 4.150 4.300 4.183 4.101 4.259
% parti cesarei 27,13% 27,60% 28,57% 29,19% 27,45%
% parti cesarei RER pubblico 29,93% 29,60% 30,32% 29,96% 29,75%
La durata media della degenza è leggermente aumentata rispetto al 2008 ma si mantiene al disotto della
media regionale.
Continua il trend decrescente della durata di degenza preoperatoria.
L’indice di Day Surgery, sostanzialmente invariato, resta inferiore a quello regionale.
In aumento il numero dei parti nelle strutture pubbliche aziendali.
In netta riduzione rispetto al 2008 e inferiore al dato RER la percentuale di parti cesarei.
2.1.4 Indicatori di qualità dell’assistenza
Come n egli s corsi a nni, v engono qu i pres i i n es ame a lcuni i ndicatori di pr ocesso e di ri sultato
particolarmente significativi riguardo al la v alutazione d ella qualità d ell’assistenza p restata a l ivello
territoriale e ospedaliero.
I risultati conseguiti nella nostra azienda vengono confrontati con la media regionale e nel loro andamento
temporale.
Il Basso peso alla nascita (fonte dati CeDAP) è stato trattato nella sezione 1, dove viene analizzata anche
la mortalità neonatale.
Nel corso del 2009 sono stati anche monitorati presso l’ospedale Maggiore i seguenti gruppi di indicatori
IQIP “International Quality Indicator Project”:
• infezioni in T erapia I ntensiva a ssociate a ll’uso di dispositivi, a nche da ge rmi multiresistenti a gli
antibiotici;
• uso dei dispositivi in Terapia Intensiva;
• infezioni del sito chirurgico (chirurgia vascolare)
• mortalità i ntraospedaliera c omplessiva, p er 1 1 D RG e pe r 3 pa tologie ( infarto del m iocardio,
scompenso cardiaco, polmonite)
• mortalità neonatale
• mortalità perioperatoria (chirurgia vascolare)
• ritorni non programmati in sala operatoria (chirurgia vascolare)
• gestione del parto
I da ti r ilevati m ensilmente e t rasmessi a I QIP hanno per messo i l c onfronto t ra l ’ospedale M aggiore e la
rete IQIP nazionale e internazionale.
Ricoveri per polmoniti e influenza negli anziani
Questo indicatore può evidenziare carenze nella gestione sul territorio di pazienti anziani.
19
L'indice di day-surgery (IDS) esprime la percentuale di dimissioni avvenute in day hospital e in regime ordinario di un giorno, per
un set di interventi effettuabili in day-surgery, sul totale delle dimissioni per gli stessi interventi.
98

Grafico 2.77 Ricoveri per polmoniti e influenza negli anziani, confronto residenti Azienda USL di Bologna vs
Regione Emilia - Romagna, anni 2000-2009. Fonte dati Regione Emilia-Romagna.
1,6
1,4
1,2
1,0
0,8
0,6
0,4
0,2
0,0
1,3
1,4
0,5
0,5
0,6
0,6
0,9
0,8
0,6
0,5
Il trend aziendale e r egionale a pa rtire da l 2 000 a ppare in r iduzione. Nel 2 009 il t asso d i r icoveri nel
territorio aziendale appare sensibilmente inferiore alla media regionale
Le buone performance sembrerebbero coerenti rispetto al dato di copertura vaccinale.
Grafico 2.78 Ricoveri per polmoniti e influenza negli anziani (ogni 1.000 residenti anziani); confronto distretti
Azienda USL di Bologna, anno 2009. Fonte dati Regione Emilia-Romagna.
1,20
1,00
0,80
0,60
0,40
0,20
0,00
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
0,25 0,27 0,29
CASALECCHIO DI
RENO
CITTA' DI
BOLOGNA
0,43
Il Distretto in cui sembra di rilevare il maggior numero di ricoveri per polmonite e influenza negli anziani,
pur c on la r iduzione ri levata dal 2006 i n t utti i d istretti, è, come n egli s corsi a nni, q uello di Porretta
Terme.
Diabete, complicazioni a breve e lungo termine
I ricoveri per complicanze del diabete possono essere indicativi di una gestione sul territorio non ottimale
del paziente diabetico.
Il numero di ricoveri per complicazioni sia a breve sia a lungo termine appare nel territorio della nostra
azienda (se si escludono questioni di codifica) costantemente superiore alla media regionale.
99
1,1
1,0
0,4
0,4
AUSL BO RER
1,06
PIANURA EST PIANURA OVEST PORRETTA
TERME
0,5
0,5
0,37 0,34
SAN LAZZARO DI
SAVENA
0,6
0,6
TOTALE AZ. USL
BOLOGNA
0,57
RER
0,6
0,3

Grafico 2.79 Ricoveri per complicazioni a breve termine del diabete, confronto residenti Azienda USL di Bologna
vs Regione Emilia - Romagna, anni 2000-2009. Fonte dati Regione Emilia-Romagna.
Nel 200 9 i l t asso di r icoveri p er c omplicanze a breve t ermine del di abete di r esidenti nel t erritorio
aziendale appare in ulteriore aumento. In termini assoluti sono stati 484 ricoveri, a fronte di 463 nel 2008.
Grafico 2.80 Ricoveri (ogni 1.000 residenti) per complicazioni a breve termine del diabete, confronto distretti
Azienda USL di Bologna, anno 2009. Fonte dati Regione Emilia-Romagna
2,5
2,0
1,5
1,0
0,5
0,0
0,70
0,65
0,60
0,55
0,50
0,45
0,40
0,35
0,30
0,56
0,57
0,62
0,51
0,55
0,46
0,58
0,44
0,55
0,43
100
0,59
0,48
0,52
0,43
0,54
0,43
0,64
0,67
0,45 0,45
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
0,6 0,6
CASALECCHIO
DI RENO
CITTA' DI
BOLOGNA
0,4
AUSL BO RER
0,6
PIANURA EST PIANURA
OVEST
2,0
PORRETTA
TERME
0,4
SAN LAZZARO
DI SAVENA
0,7
TOTALE AZ.
USL BOLOGNA
0,4
RER

Grafico 2.81 Ricoveri per complicazioni a lungo termine del diabete, confronto residenti Azienda USL di Bologna
vs Regione Emilia - Romagna, anni 2000-2009. Fonte dati Regione Emilia-Romagna.
3,50
3,00
2,50
2,00
1,50
1,00
2,24
2,08
2,22
2,04
2,29
Anche il tasso di ricoveri per complicanze a lungo termine del diabete di residenti nel territorio aziendale
appare in continuo aumento, come pure continua da aumentare lo scostamento dalla media regionale. In
termini assoluti sono stati 2189 ricoveri, a fronte di 2086 nel 2008.
Grafico 2.82 Ricoveri (ogni 1.000 residenti) per complicazioni a lungo termine del diabete, confronto distretti
Azienda USL di Bologna, anno 2009. Fonte dati Regione Emilia-Romagna
4,0
3,5
3,0
2,5
2,0
1,5
1,0
0,5
0,0
1,66
1,69
1,77 1,78
1,92
E’ attualmente in corso la valutazione di alcuni indicatori di performance della gestione del diabete da
parte d ei M MG e a ll’interno dei N CP, t ra c ui i l numero dei c ontrolli per em oglobina g licata a pa zienti
diabetici in carico ai MMG. Nel 2009 questo indicatore è stato di 1,5 in media, compreso tra 1,9 di Pianura
Ovest e 1,3 di città di Bologna e San Lazzaro.
Tasso di ospedalizzazione evitabile (diabete, ipertensione, scompenso cardiaco, asma, patologia
respiratoria ostruttiva) per Azienda USL di residenza.
Questo indicatore monitorizza i ricoveri per quelle patologie (prevalentemente croniche) che dovrebbero
essere trattate soprattutto nel territorio.
101
2,42
1,97
2,60 2,61
2,08
2,88
3,02
2,16 2,21 2,20
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
2,9
CASALECCHIO DI
RENO
3,0
CITTA' DI
BOLOGNA
3,7
2,5
AUSL BO RER
3,3
PIANURA EST PIANURA OVEST PORRETTA
TERME
2,2
SAN LAZZARO DI
SAVENA
3,0
TOTALE AZ. USL
BOLOGNA
2,2
RER

Grafico 2.83 Tasso di ospedalizzazione evitabile per alcune patologie croniche per Azienda USL di residenza,
confronto residenti Azienda USL di Bologna vs Regione Emilia - Romagna, anni 2000-2009. Fonte dati Regione
Emilia-Romagna
8,5
8,0
7,5
7,0
6,5
6,0
5,5
5,0
7,9
7,9
Il numero complessivo di questi ricoveri inappropriati appare in decremento costante dal 2000. Nel 2009,
pur se in riduzione rispetto al 2008, supera lievemente il valore regionale.
Prendendo in considerazione le singole patologie, il tasso appare nel 2009 inferiore alla media RER per
asma e ipertensione arteriosa, superiore per diabete e malattie polmonari cronico-ostruttive.
Grafico 2.84 Tasso di ospedalizzazione evitabile per asma -confronto distretti Azienda USL di Bologna, anno
2009. Fonte dati Regione Emilia-Romagna
0,50
0,45
0,40
0,35
0,30
0,25
0,20
0,15
0,10
0,05
0,00
Parti con taglio cesareo
7,1
7,3
6,5 6,9
6,5 6,5
6,2
6,1 6,0
5,8
Tabella 2.41 Numero totale di parti nelle aziende sanitarie metropolitane di Bologna anni 2007-2009 (Fonte dati:
reportistica SDO Regione Emilia-Romagna)
2007 2008 2009
MAGGIORE - BO 3.008 2.890 3.001
BENTIVOGLIO 1.030 1.064 1.092
PORRETTA TERME 145 147 166
VILLA REGINA 97 63 67
totale Azienda USL 4.280 4.164 4.326
AOU 3.690 3.692 3.839
totale metropolitano 7.970 7.856 8.165
102
6,2
5,7 6,0
5,6 5,6 5,7
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
0,22
CASALECCHIO
DI RENO
0,10
CITTA' DI
BOLOGNA
0,22
AUSL BO RER
0,27
PIANURA EST PIANURA
OVEST
0,47
PORRETTA
TERME
0,14 0,14
SAN LAZZARO
DI SAVENA
TOTALE AZ.
USL
BOLOGNA
0,20
RER
5,6
5,0

Il numero t otale di pa rti nel t erritorio m etropolitano a ppare, n el 2 009, i n aumento. L ’incremento h a
riguardato sia i parti effettuati presso le strutture aziendali sia quelli presso l’Azienda Ospedaliera.
Nell’ambito A zienda USL sono a vvenuti per la m aggior pa rte presso l ’Ospedale M aggiore e qu ello di
Bentivoglio, mentre presso l’ospedale di Porretta Terme e Villa R egina il n umero di pa rti è m olto
inferiore.
Grafico 2.85 Parti con taglio cesareo, confronto Azienda USL di Bologna vs Regione Emilia - Romagna, anni 2000-
2009. Fonte dati Regione Emilia-Romagna.
La percentuale di parti con taglio cesareo nella nostra azienda, in costante aumento fino al 2008, appare
nel 2009 in netta riduzione (28,3%), tornando nettamente inferiore alla media regionale.
La per centuale di parti c on t aglio c esareo ef fettuata pr esso l ’ospedale M aggiore è simile a lla m edia
aziendale. Da n otare invece a nche q uest’anno una percentuale di pa rti c esarei s uperiore a ll’80 % n ella
casa di cura Villa Regina.
La percentuale di parti con taglio cesareo effettuati presso l’Azienda Ospedaliera è superiore alla media
dell’azienda USL (34,9%).
Mortalità intraospedaliera a seguito di alcuni interventi chirurgici in elezione e a basso rischio
Grafico 2.86 Mortalità intraospedaliera per alcuni interventi chirurgici in elezione e a basso rischio, confronto
Azienda USL di Bologna vs Regione Emilia - Romagna, anni 2000-2009. Fonte dati Regione Emilia-Romagna
0,30
0,25
0,20
0,15
0,10
0,05
0,00
32
31
30
29
28
27
26
25
24
23
28,9
26,3
29,3
30,9
30,4
26,6 26,6 26,5
31,0
28,2 28,3 28,2
Si rileva un numero di deceduti a seguito di interventi in elezione e a b asso rischio sempre inferiore alla
media regionale. Nel 2009 si sono verificati 6 decessi per questo tipo di interventi di cui 1 per
colecistectomia, 2 per i nterventi di a rtroprotesi d’anca e 3 di ginocchio. Nell’Azienda O spedaliera s ono
stati 2 i d ecessi a s eguito d i q uesti in terventi ( per colecistectomia), mentre non s e ne s ono ve rificati
presso lo I.O.R..
103
30,4
30,0
30,7
29,8 30,0
30,3 30,0
28,3
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
0,21
0,23
0,26
0,20
0,10 0,10
0,21
0,06
AUSL BO RER
0,15
0,08
0,21 0,21
0,12
0,08
0,18
0,12
0,19
0,062
0,16
0,12
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
AUSL BO RER

Mortalità intraospedaliera per infarto miocardico acuto.
Grafico 2.87 Mortalità intraospedaliera per infarto miocardico acuto, confronto Azienda USL di Bologna vs
Regione Emilia - Romagna, anni 2002-2008. Fonte dati Regione Emilia-Romagna.
20
19
18
17
16
15
14
13
12
11
10
19,3
17,0
17,3
16,1
17,0
15,8
La mortalità intraospedaliera per infarto miocardico acuto nella provincia di Bologna, in riduzione dal
2002, sembra aumentata nel 2008 a livelli superiori alla media regionale.
Nel 2004 nella provincia di Bologna è stata formalizzata la struttura della rete integrata per la gestione
dell’infarto miocardio acuto con sopraslivellamento di ST (STEMI).
Sono stati definiti i due Hub provinciali (ospedale Maggiore e AOSP U di Bologna) con le relative zone di
afferenza da gli o spedali periferici (Spoke) e/o di rettamente da l t erritorio. S ono s tati i noltre concordati
con il 118 i protocolli di teletrasmissione dell’ECG, di accesso diretto in emodinamica (percorsi fast) e di
rientro agli ospedali Spoke dopo l’esecuzione delle procedure.
Obiettivi del p rogetto s ono l ’aumento de l n umero dei pa zienti s ottoposti a t rattamento d i
rivascolarizzazione, la r iduzione d ei t empi di t rattamento e la d efinizione del t rattamento o ttimale i n
relazione alle risorse disponibili e alle caratteristiche del paziente.
Il ruolo g iocato da lla C ardiologia del l’Ospedale M aggiore n el trattamento d ell’infarto mi ocardio a cuto
STEMI è riassunto nei dati di attività relativi al 2009, durante il quale sono transitati in Unità Coronarica
301 pazienti con diagnosi di STEMI.
Grafico 2.88 Modalità di arrivo in Unità Coronarica Ospedale Maggiore di Bologna dei pazienti con infarto
miocardico acuto STE anni 2004-2009 (Fonte dati Azienda Usl di Bologna).
42
42
16
Di qu anti h anno a vuto a ccesso a ll’Ospedale M aggiore, ben il 44% è s tato t rasportato t ramite i l 1 18
direttamente in emodinamica (percorso fast), il 29% sempre attraverso il 118 è transitato dal PS (percorso
slow). Solo il 27% è giunto in PS con mezzo proprio.
È interessante notare, rispetto agli anni precedenti, il continuo aumento sia dell’utilizzo del 118 sia, tra
questo, del percorso fast, e la riduzione di quanti si presentano con mezzo proprio.
104
16,7
16,6
16,7
15,6
15,3
14,4
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
43
35
22
44
34
provincia BO RER
22
2004 2005 2006 2007 2008 2009
Mezzo proprio 118 slow 118 fast
41
28
31
30
38
32
27
17,5
15,2
29
44

Grafico 2.89 Mortalità intraospedaliera per infarto miocardico acuto STE Cardiologia Ospedale Maggiore. Anni
2002-2003 vs 2008-2009 (Fonte dati Azienda Usl di Bologna).
Si c onferma l a riduzione della m ortalità i ntraospedaliera degli infarti miocardici acuti STEMI ricoverati
presso l a c ardiologia/UTIC de ll’ospedale Maggiore, attestata i ntorno all’8,1% nel biennio 2008-2009 ( al
6,3% nel solo 2009), in parallelo con le nuove modalità organizzative sul territorio e in ospedale.
2.1.5 Costi per livello di assistenza
Costo pro-capite ponderato per i cittadini residenti a confronto con quello regionale
Il costo pro-capite per livello di assistenza definisce la misura delle risorse mediamente impiegate da ogni
Azienda regionale per l’erogazione d ei s ervizi e d a ttività a ssistenziali a tti a soddisfare l a do manda di
salute del singolo cittadino residente nel territorio di competenza dell’azienda medesima.
Tali valori sono determinati dal rapporto tra i costi complessivi per ambito assistenziale, come risultante
dalle ri levazioni g estionali del le a ziende, e d i l ba cino dem ografico de lla p opolazione potenzialmente
interessato a tali ambiti.
Le opportune tecniche di omogeneizzazione dei valori di costo tra le varie realtà regionali permettono di
anno in anno di poter confrontare in maniera sempre più corretta le perfomance ed i risultati sull’impiego
delle risorse nelle specifiche aree d’interesse.
Per quanto r iguarda l ’Azienda U SL di B ologna i n qu est’edizione del B ilancio di M issione è po ssibile
guardare a lla di mensione t emporale dell’andamento dei c osti ef fettuando i l c onfronto s ui 5 a nni
disponibili (2004-2008) oltre c he i l c onfronto C ross-Section con i r isultati r egionali m edi e d elle a ltre
aziende.
Grafico 2.90. Andamento dei costi pro-capite per le Azienda USL regionali negli anni 2004-2008 in ordine
crescente rispetto al 2008; valori in migliaia di euro. Fonte dati finali Regione Emilia Romagna
1.900
1.800
1.700
1.600
1.500
1.400
1.300
1.200
1.610 1.620
13,3%
105
8,1%
2002- 2003 2008 - 2009
1.658
03.Usl Re 02.Usl Pr 11.Usl Rn 04.Usl Mo 12.Media
RER
1.682 1.694 1.707 1.718 1.725
1.747 1.747 1.748
05.Usl Bo 07.Usl Fe 01.Usl Pc 08.Usl Ra 10.Usl Ce 06.Usl
Imola
2004 2005 2006 2007 2008
1.824
09.Usl Fo

Relativamente al costo complessivo pro capite, si osserva che l’Azienda USL di Bologna occupa secondo il
dato 2008 una posizione mediana nel panorama regionale non discostandosi di molto dalla media RER; si
registra un valore superiore alla media RER di circa € 13.
Tabella 2.42. Andamento dei costi pro-capite per le Azienda USL regionali negli anni 2004-2008 in ordine
crescente rispetto al 2008; valori in migliaia di euro. Fonte dati finali Regione Emilia Romagna
Azienda 2004 2005 2006 2007 2008
03.Usl Re 1.355
02.Usl Pr 1.388
11.Usl Rn 1.402
04.Usl Mo 1.393
12.Media RER 1.456
05.Usl Bo 1.512
07.Usl Fe 1.501
01.Usl Pc 1.497
08.Usl Ra 1.566
10.Usl Ce 1.463
06.Usl Imola 1.491
09.Usl Fo 1.493
1.433
1.444
1.491
1.475
1.523
1.552
1.579
1.590
1.605
1.552
1.588
1.547
1.482
1.489
1.548
1.591
1.595
1.634
1.658
1.641
1.667
1.643
1.642
1.615
106
1.566
1.565
1.611
1.653
1.651
1.669
1.695
1.695
1.698
1.701
1.610
1.620
1.658
1.682
1.694
1.707
1.718
1.725
1.747
1.747
Incremento medio
% annuo
periodo 2004-2008
In buona s ostanza, a f ronte di u n t rend g enerale d i c rescita dei c osti, l’incremento r elativo a l 2 008 d i
Bologna m ostra u n r allentamento r ispetto a ll’andamento m edio reg ionale, che c onferma l a t endenza
dell’anno precedente.
Finanziamento pro-capite ponderato per i cittadini residenti a confronto con quello regionale
1.701
1.701
1.748
1.824
Grafico 2.91. Finanziamento pro-capite: ordinamento crescente per l’anno 2008.
1.700
1.600
1.500
1.400
1.300
1.200
1.100
1.000
1.518
Anche n el 2 008, c ome n egli a nni p recedenti, i l finanziamento pro-capite ponderato per i c ittadini
residenti nell’Azienda USL di Bologna è ancora superiore del 3% al dato medio regionale. Da un punto di
vista Macro l’Azienda assorbe un quinto del finanziamento regionale complessivo delle Azienda USL.
1.563
4,41%
3,95%
4,29%
4,85%
3,87%
3,07%
3,45%
3,63%
2,77%
4,54%
4,06%
5,14%
11.Usl Rn 03.Usl Re 10.Usl Ce 04.Usl Mo 06.Usl MEDIA 08.Usl Ra 02.Usl Pr 09.Usl Fo 05.Usl Bo 01.Usl Pc 07.Usl Fe
Imola RER
2004 2005 2006 2007 2008

Grafico 2.92. Confronto finanziamento-costo pro-capite nel quinquennio 2004-2008; andamento Media RER vs
Azienda USL di Bologna.
93,00%
92,00%
91,00%
90,00%
89,00%
88,00%
87,00%
86,00%
85,00%
84,00%
83,00%
82,00%
87,10%
85,40%
88,60%
88,76%
Il rapporto t ra i l f inanziamento pro-capite e i l costo pro -capite ra ppresenta r ispettivamente n el 2 004
l’85,43% per diventare l’88,76% nel 2005, si riduce all’85,65 nel 2006 e si posiziona all’89.22% nel 2007
rispetto al valore medio regionale di 87.78%, incrementando il divario nel 2008 con il 91,56% rispetto al
89,6%.
Grafico 2.93. Confronto finanziamento-costo pro-capite nel quinquennio 2004-2008; ordinamento decrescente
secondo il rapporto % anno 2008.
100,00%
95,00%
90,00%
85,00%
80,00%
75,00%
70,00%
65,00%
60,00%
55,00%
50,00%
107
85,92%
85,65%
89,22%
87,78%
2004 2005 2006 2007 2008
AUSL BO: Dinamica Ratio Fin-pc/Costo-pc Anni 2004-2008
MEDIA RER: Dinamica Ratio Fin-pc/Costo-pc Anni 2004-2008
91,56%
89,60%
02.Usl Pr 07.Usl Fe 05.Usl Bo 01.Usl Pc MEDIA
RER
03.Usl Re 08.Usl Ra 04.Usl
Mo
11.Usl Rn 06.Usl
Imola
91,56%
89,60%
09.Usl Fo 10.Usl Ce
Ratio Fin/Costo Pro-capite 2004 Ratio Fin/Costo Pro-capite 2005 Ratio Fin/Costo Pro-capite 2006
Ratio Fin/Costo Pro-capite 2007 Ratio Fin/Costo Pro-capite 2008

Costo pro-capite ponderato per livello di assistenza a confronto con quello procapite medio regionale.
Grafico 2.94. Livello di Assistenza Collettiva in ambiente di vita e di lavoro - confronto regionale dei costi procapite
nel quinquennio 2004-2008.
75
70
65
60
55
50
45
40
35
30
59
61
Grafico 2.95. Livello di Assistenza Degenza Ospedaliera - confronto regionale dei costi pro-capite nel quinquennio
2004-2008.
750
700
650
600
550
500
11.Usl Rn 02.Usl Pr 05.Usl Bo 04.Usl Mo 12.Media
RER
11.Usl Rn 10.Usl Ce 03.Usl Re 06.Usl
Imola
08.Usl Ra 01.Usl Pc 03.Usl Re 06.Usl
Imola
2004 2005 2006 2007 2008
673
Appare ev idente il p erdurare de ll’andamento p ositivo d ell’Azienda d i B ologna n ei l ivelli d i Assistenza
Collettiva in ambiente di vita e di lavoro e di Degenza Ospedaliera: nel 2008 i costi di entrambi sono
inferiori rispetto ai valori medi regionali. L’Assistenza Collettiva aveva nel 2004 un costo pro-capite del
5,42% superiore a quello medio RER, mentre nel 2008 risulta essere inferiore del 4,36%, in avvicinamento
al valore medio regionale rispetto al 2007. Un andamento significativamente migliore si è verificato per la
Degenza Ospedaliera, che dal +0,42% del 2004, si riduce nel 2006 a – 0.98% , registra nel 2007 un – 2,43%
per poi riavvicinarsi fino a quasi coincidere nel 2008 con uno scarto del -0,19%.
108
674
01.Usl Pc 05.Usl Bo 12.Media
RER
2004 2005 2006 2007 2008
07.Usl Fe 10.Usl Ce 09.Usl Fo
08.Usl Ra 04.Usl Mo 02.Usl Pr 07.Usl Fe 09.Usl Fo

Grafico 2.96.Livello di Assistenza Distrettuale - confronto regionale dei costi pro-capite nel quinquennio 2004-
2008.
1.050
1.000
950
900
850
800
750
700
650
600
02.Usl Pr 03.Usl Re 07.Usl Fe 04.Usl Mo 12.Media
RER
959 972
05.Usl Bo 11.Usl Rn 01.Usl Pc 08.Usl Ra 06.Usl
Imola
Discorso differente invece per quanto riguarda il livello di Assistenza Distrettuale, dove l’Azienda USL di
Bologna, anche s e da l 2 006 perc orre u n t rend di costante ri avvicinamento ( riduzione m edia) al li vello
regionale, permane comunque ad un livello maggiore alla media RER come dimostra un +1,45% anche nel
2008.
Grafico 2.97. Confronto quinquennio 2004-2008 per Livelli di assistenza dello scostamento % Costo Pro-capite
Azienda USL di Bologna vs Media RER.
8,00%
6,00%
4,00%
2,00%
0,00%
-2,00%
-4,00%
-6,00%
5,42%
-2,45%
-4,83%
-3,14%
2004 2005 2006 2007 2008
-4,36%
6,20%
5,25%
4,22% 2,93%
Si sintetizza l’andamento dei costi pro capite nel quinquennio, attraverso le percentuali di scostamento
dalla media regionale dei costi dei tre livelli di assistenza.
Come già n el documento di B ilancio d i M issione degli s corsi a nni, esaminiamo n el d ettaglio il l ivello d i
assistenza d istrettuale i n q uanto e ssere quello c on m aggiore c riticità p er l ’Azienda U SL d i B ologna,
articolandolo nei suoi sub-livelli descritti.
109
1,45%
0,42%
-1,03%
-0,98%
10.Usl Ce 09.Usl Fo
-1,47%
1-Ass. Sanit. Collett. 2-Assist. Distrettuale 3-Assist. Ospedaliera
2004 2005 2006 2007 2008
-0,19%

Grafico 2.98 Confronto quinquennio 2004-2008 per sublivello di assistenza distrettuale dello scostamento %
Costo Pro-capite Azienda USL di Bologna vs Media RER; ordinamento crescente per scostamento % anno 2008.
55,00%
45,00%
35,00%
25,00%
15,00%
5,00%
-5,00%
-15,00%
-25,00%
2.08-Anziani
2.06-Dipendenze Patologiche
2.14-Termale
2.02-Medicina di Base
2.12-Disabili
2.01-Farmaceutica
Per rendere maggiormente chiara l’idea di tale confronto si aggiunge inoltre la tabella con il dettaglio del
quinquennio riportandone i valori assoluti e gli scostamenti %. I Sub Livelli di Assistenza Distrettuale sono
ordinati per valori crescenti della differenza % tra i Costi pro-capite dell’anno 2008 dell’Azienda USL di
Bologna e la media RER.
Tabella 2.43 Scostamento % Costi Pro-capite Sub-Livelli Assistenza nel quinquennio 2004-2008 rispetto Media
RER; ordinamento crescente rispetto i valori dell’anno 2008.
LEA Sub Lea 2004 2005 2006 2007 2008
2-Assist. Distrettuale 2.08-Anziani -14,55% -15,64% -18,20% -19,60% -19,69%
2.06-Dipendenze Patologiche 1,85% 1,10% -4,43% -15,61% -18,72%
2.14-Termale -9,62% -7,14% -7,71% -11,06% -9,90%
2.02-Medicina di Base 2,13% -1,46% -2,73% -3,63% -5,89%
2.12-Disabili 18,22% 25,73% 5,77% 11,07% 0,55%
2.01-Farmaceutica 8,47% 7,71% 7,79% 5,49% 2,35%
2.03-Specialistica 6,31% 5,46% 5,77% 5,41% 4,59%
2.11-Emergenza Extraosped. 6,96% -8,43% 13,08% 10,75% 5,36%
2.04-Salute Mentale Adulti 24,36% 15,15% 24,09% 17,75% 8,91%
2.07-ADI-Hospice -2,59% -11,99% -9,69% 6,24% 9,31%
2.09-Salute Donna 26,18% 14,79% 22,80% 16,05% 16,51%
2.13-Protesica e Integrativa 9,64% 27,79% 30,49% 13,69% 29,78%
2.10-Salute Infanzia 33,84% 21,57% 23,51% 27,53% 30,63%
2.05-NPIA 48,56% 38,51% 44,27% 37,64% 36,01%
2.03-Specialistica
110
2.11-Emergenza Extraosped.
2.04-Salute Mentale Adulti
2004 2005 2006 2007 2008
2.07-ADI-Hospice
2.09-Salute Donna
2.13-Protesica e Integrativa
2.10-Salute Infanzia
2.05-NPI

DETTAGLIO
Analisi nel quinquennio 2004-2008 dei sublivelli di assistenza distrettuale più critici.
Adi-Hospice: in questo sub livello distrettuale si registra una inversione di tendenza del costo pro-capite
della A zienda USL rispetto a lla m edia regionale, i nfatti m entre p er i l t riennio 2 004-2006 i l v alore
dell’azienda era s empre i nferiore a l v alore m edio R ER, n el 2 007 l o s costamento è i nvece del + 6 .24%
arrivando a l + 9 ,31% del 2 008; s ul f ronte de lla a ssistenza do miciliare da l 2 004 si ass iste i nfatti ad u n
costante aumento del numero dei pazienti in particolare in ADI a medio-alta intensità assistenziale (+12%
del 2 008 ri spetto a l 2007), c osì c ome per le s trutture di Ho spice dedicate a pa zienti o ncologici i n f ase
avanzata, si registra u n i ncremento de l n umero de i di messi pa ri a l 9 ,5% r ispetto a l 2 007, i ncremento
dovuto al consolidamento dell’attivazione nel corso del 2007 dell’Hospice Ospedale Bellaria con n. 13 p.l.
Specialistica: l’Assistenza Sp ecialistica A mbulatoriale c omprende i c osti d ell’assistenza sp ecialistica
ospedaliera e rogata a d es terni, i c osti d ell’assistenza s pecialistica t erritoriale, del P ronto S occorso non
seguito da ricovero, della specialistica convenzionata esterna, della fase degli screening di 2° e 3° e delle
prestazioni riabilitative ex art. 26/L.833.
Nel periodo considerato si assiste ad una costante riduzione del costo pro-capite rispetto al livello medio
RER. Pur permanendo a livelli medi elevati nel panorama regionale, la dinamica prefigura per il settore un
sostenimento costi sempre più basso.
Pur ribadendo il persistere del particolare contesto che caratterizza l’Azienda USL di Bologna rispetto alle
altre province r egionali (alta c oncentrazione di s trutture di o fferta ed una dinamica de lla do manda di
prestazioni particolarmente elevata che non determinano un utilizzo ottimale delle risorse soprattutto nei
costi di produzione, per i quali si risente di una frammentazione che impedisce il pieno dispiegarsi degli
effetti positivi delle economie di scala) va considerato che proseguono le azioni ed i progetti, in ambito
metropolitano, di a ccentramento di s ervizi di erogazione c he i niziano a ri spondere a t ale c riticità. I l
Progetto di Laboratorio Unico Metropolitano (L.U.M.) Azienda USL – AOU, che rappresenta senz’altro una
delle azioni principali, nato nel 2006 prosegue nel programma di trasferimento di esami tra le due aziende
sanitarie.
Neuropsichiatria e Psicologia dell’Infanzia e Adolescenza: per q uesto li vello l’A zienda USL d i Bo logna
conferma il c osto m edio pr o-capite pi ù a lto de lla regione (140€ v s 7 3€ di M odena), ricoperto
costantemente p er i l q uinquennio c onsiderato; va per ò ev idenziato c he nel 2 008 v i è s tata u na l ieve
riduzione percentuale rispetto all’anno 2007 (-0,5%) che registra invece per la media regionale un trend in
crescita.
Si conferma la presenza nell’ambito della Neuropsichiatria infantile e dell’età evolutiva bolognese
l’esistenza di tre importanti centri di eccellenza come il Centro Ausili Tecnologici, il Centro Regionale di
Disabilità Co gnitive e L inguistiche ed i l Centro R egionale A usili, e sperienze uniche n el lo ro livello d i
complessità assistenziale nel panorama del S.S.R. che assumono pertanto una valenza sovra-aziendale.
Salute Mentale Adulti: anche s e ri mane a ncora u no dei pi ù a lti n el pa norama r egionale, I l c osto pr ocapite
per questa fascia di popolazione è rimasto sui livelli 2007, mentre la media RER è aumentata del
10,37%, a c onferma dei processi di razionalizzazione attivati sulla psichiatria adulti nel corso del biennio
2007-2008.
Salute Donna: il confronto 2007-2008 del costo pro-capite registra un decremento dell’ 1,00%, in linea con
la riduzione dell’1,40% nel valore medio RER; tale livello rimane però ancora uno dei più alti nel panorama
regionale. Nel corso del 2008 il numero delle donne seguite dai consultori familiari continua a diminuire,
anche p er ef fetto dell’affinamento della r ilevazione; t uttavia s i c onferma un a umento c ostante de lle
donne immigrate in gravidanza, +21% nel 2008 rispetto al 2007.
Protesica ed Integrativa: nel 2008 i l costo medio è tornato ai livelli 2006, con un incremento rispetto al
2007 del 24% corrispondente a 9€. Tenendo conto che il costo medio RER è oscillato dal 2005 al 2008 tra i
33-35 €%, la dinamica dell’Azienda USL di Bologna denota evidenti fattori di criticità, in particolare legati
alla assistenza integrativa e ossigenoterapia.
111

2.1.6 Tabella riassuntiva
Azienda USL di Bologna RER
A. Attività di screening e vaccinazioni
% adesione all'invito screening mammella (2008) 67,1 72,4
% adesione all'invito screening colon retto ( 2008) 49,4 53,7
% vaccinati anti-morbillo al 24° mese ( 2008) 93,2 93,6
% vaccinati HPV, 1 dose (2008) (coorte 1997) 68,2 72,6
Copertura vaccino antinfluenzale per 100 (>65a.) Campagna 2008/2009
B Vigilanza e prevenzione
72,5 73,1
% ambienti di lavoro controllati ( 2009) 4,7 5,3
% aziende ristorazione controllate (2008) 31,9 30,8
% di sopralluoghi per allevamento
C Dotazione strutturale offerta
316,2 (2009) 433,2 (2008)
PL acuti per 1.000 ( 2009) 4,32* 3,64
PL lungodegenza e riabilitazione per 1.000 (2009) 0,88* 1,00
PL totali per 1.000 (2009) 5,19* 4,49
PL in strutture residenziali anziani per 100 ultra 75 enni 2,67 (2009) 3,07 (2008)
PL in strutture semiresidenziali anziani per 100 ultra 75 enni 0,51 (2009) 0,59 (2008)
PL in strutture residenziali disabili per 10.000 (2007) 4,5 4,2
PL in strutture semiresidenziali disabili per 10.000 (2007) 10,7 8,8
PL in Hospice per 10.000 (anno 2009) 0,50 0,51
PL in strutture residenziali psichiatria per 10.000 (2008) 2,83 4,17
PL in strutture semiresidenziali psichiatria per 10.000 (2008) 3,83 2,37
PL in strutture residenziali e semiresidenziali dip. patologiche per 10.000 (2010)
D Tassi di copertura per target di popolazione
2,84 3,49
Tasso standardizzato di copertura ADI per 1.000 (2009) 27,2 23,7
% copertura con assistenza odontoiatrica dei cittadini in fascia ISSEE1 (2009) 60,1 34,9
rapporto tipologia ADI MMG/infermieri (2009) 1,53 1,47
% donne immigrate gravide in carico ai consultori (2008) 46,3 51,4
% donne in carico ai consultori familiari/ost-gin. su popolazione target (2008) 18,8 15
Pazienti (> 18°.) in carico al DSM per 10.000 212,5 189,3
Incidenza tossicodipendenti (15-64 a.) per 10.000
E Accessibilità ai servizi
12 (2009) 9 (2008)
% MMG in gruppo (2009)
F Costi pro-capite
49,4 40,0
Costo pro-capite ponderato assistenza: totale (2008) 1706,6 1693,8
Costo pro-capite ponderato assistenza: sanità pubblica (2008) 58,5 61,2
Costo pro-capite ponderato assistenza: distrettuale (2008) 972,4 958,5
Costo pro-capite ponderato assistenza: ospedaliera (2008)
G Indici di consumo
672,8 674,1
Tasso standardizzato di ospedalizzazione (pubblico + privato accr.) per 1.000 (2009)
Indice di consumo standardizzato specialistica ambulatoriale: totale senza
176,16 175,55
laboratorio (esclusi pronto soccorso ed OBI) per 1.000 (2009) 4.386 3893
Spesa pro-capite farmaceutica territoriale (2009)
H Qualità percepita
220,8 214,19
% di elogi su segnalazioni totali 24,1 35,8
% di reclami su segnalazioni totali
I Tempo di attesa per prestazioni specialistiche ambulatoriali
69,4 44,3
Indice di performance: % a 30 giorni - visite (2009) 38,4 44,4
Indice di performance: % a 60 giorni – diagnostica (2009) 60,8 70,9
Indice di performance: % a 60 giorni – prestazioni terapeutiche (2009) 84,4 74,3
Indice di performance: % a 60 giorni – riabilitazione (2009)
L Tempo di attesa per prestazioni specialistiche ospedaliere
89,4 88,4
Chirurgia tumore colon retto: mediana gg (2009) 25,0 17,0
Chirurgia tumore prostata: mediana gg (2009) 31,0 42,0
Intervento protesi dell'anca: mediana gg (2009) 22,0 56,0
Endoarteriectomia carotidea (ricovero - regime ordinario): mediana gg (2009) 49,0 33,0
Riparazione ernia inguinale (ricovero – regime day hospital): mediana gg (2009)
M Qualità dell’assistenza
42,0 38,0
% parti cesarei (2009) 28,3 30,0
tasso di ospedalizzazione evitabile per alcune m. croniche per 1.000 (2009) 5,6 5,0
% accessi al PS trattati in OBI (2009)
* esclusi i letti IOR
** sono stati corretti i dati in intranet
5,9** 3,7**
112

2.2 Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale
Premessa
L’Azienda, d all’anno d ella su a n ascita, n el 2 004, h a condotto u n pr ocesso di r iorganizzazione e di
razionalizzazione dei costi che ha consentito di definire e portare avanti un piano di rientro nel triennio
2005-2008, i c ui r isultati l e h anno c onsentito i l r ientro da l deficit e di a ttestarsi, da l 2 007, a d u na
situazione di equilibrio ec onomico, con il r iassorbimento parziale deg li a mmortamenti, eq uilibrio
confermato nel 2008. L o s viluppo è elemento costante, c aratterizzato dall’innovazione s anitaria,
organizzativa, ed amministrativa, permeato dal consueto rigore nell’utilizzo delle risorse, in una logica di
sostenibilità economica di ogni decisione intrapresa.
L’anno 2 009 è, t uttavia, da c onsiderarsi pe culiare: le difficoltà c he t utto i l c ontesto n azionale ed
internazionale ha dovuto affrontare a causa della forte crisi economica hanno travolto tutti i settori ed
anche la sanità è stata investita dal negativo andamento globale. Il panorama è radicalmente mutato e,
pertanto, i risultati raggiunti acquistano una maggiore valenza e vanno contestualizzati.
In p articolare, r elativamente a l 2 009, le s trategie pluriennali e l e a zioni a nnuali m esse i n a tto h anno
consentito di conseguire significativi risultati nel governo di fattori critici di spesa:
Governo delle dinamiche del costo del lavoro (-0,8% sul costo 2008) e, contestualmente, perseguimento
delle politiche di stabilizzazione dei precari, con la trasformazione di oltre 300 posti nell’ultimo triennio;
tutto questo aumentando il livello quali-quantitativo dei servizi offerti;
Minor ricorso a consulenze e prestazioni esterne, che ha portato una riduzione di costi di oltre 5,3 milioni
di euro tra il 2004 e il 2009, con una riduzione di circa 800 mila € tra il 2008 e il 2009;
Contenimento dei costi in ambito farmaceutico e perseguimento delle politiche di appropriatezza, con una
riduzione sulla farmaceutica convenzionata esterna di oltre 16 milioni di euro dal 2004 e di circa 300 mila
€ dal 2008 al 2009;
Governo dei beni di consumo, soprattutto sanitari, che hanno visto un incremento contenuto rispetto al
2008 (+3,9%), attuando progetti di complessivo impatto metropolitano;
Governo d egli a ccordi di f ornitura c on i l pubblico e c on i l pr ivato, o ttimizzando l a pr oduzione richiesta
rispetto a quella interna, anche a beneficio del governo delle liste di attesa per le prestazioni critiche;
Buon governo del costo della protesica, che ha rallentato il trend di incremento del triennio precedente
(+6% vs +13%) attraverso azioni volte a promuovere l’appropriatezza prescrittiva e razionalizzazioni di tipo
organizzativo;
Ottimizzazione ed incremento delle gare in convenzione con Intercent-ER e ricontrattazioni dei costi per
beni di consumo e servizi (che nel quinquennio trascorso ha avuto aumenti inferiori al tasso inflativo, con
risparmi pari a sette milioni di euro)
Revisioni organizzative e ge stionali n ell’ambito d ei s ervizi t erritoriali: r azionalizzazione d elle s edi
erogative dei s ervizi, r azionalizzazione del s ervizio di ero gazione d ell’assistenza pro tesica e
centralizzazione dei magazzini farmaceutico ed economale
Proseguimento degli investimenti in lavori e alte tecnologie, con valori annui pari a oltre 150 milioni di
euro
Tutto q uesto, a ccanto a d u na p rogressiva e r ilevante ri duzione de l F ondo di ri equilibrio e rogato da lla
Regione a fronte del mantenimento dell’equilibrio tecnico, che si riduce del 37% dal 2008 al 2009, in parte
dovuto ai maggiori trasferimenti di risorse operati dalla Regione in base al criterio della quota capitaria.
Il risultato economico consuntivo 2009, c he s intetizza q ueste e le numerose altre a zioni messe i n at to
dall’Azienda per fronteggiare in modo adeguato l’anno 2009, ricco di emergenze e problematiche
finanziarie, verificano la condizione di equilibrio così come definita dalla DGR 353/2010, infatti, la perdita
di esercizio risulta inferiore in valore assoluto alle quote di ammortamento dei beni di utilità pluriennale
presenti i n i nventario al 3 1/12/2009, asse standosi a –25.662 m ilioni d i €, a pportando u n m iglioramento
all’obiettivo a ssegnato da lla R egione c he h a r iconosciuto a lle a ziende a lcune e ccedenze di s pesa, a
seguito d egli e venti q uali il c oncorso d elle R egioni con r isparmi f armaceutici a lla r icostruzione s olidale
verso le popolazioni colpite dal terremoto in Abruzzo.
Introduzione
A pa rtire da l ri classificato de llo S tato P atrimoniale e d el Conto Economico d el B ilancio d i e sercizio d al
2004 a l 200 9 s ono c ostruiti i s eguenti i ndicatori, v olti a d a nalizzare a lcune c aratteristiche e conomiche,
finanziarie e pa trimoniali dell’Azienda i n u n’analisi che v aluti l’andamento n el t empo, a f ar data da lla
costituzione d ell’Azienda USl di B ologna, e nello s pazio, i n un r affronto c on i va lori m edi regionali d i
riferimento, considerando le Aziende USL aventi l’Azienda Ospedaliera nel territorio di riferimento.
113

2.2.1 Sostenibilità economica
Principali indicatori di analisi economica
L’analisi e conomica a p artire d a u n i ndicatore si ntetico, i l r isultato d ’esercizio, è v olta a v alutare,
attraverso analisi e confronti più di dettaglio il grado di incidenza dei vari fattori produttivi sulle risorse a
disposizione dell’Azienda, la struttura dei costi d’esercizio annuali, il grado di attrazione delle strutture
aziendali.
Risultato netto dell’esercizio
Fonte: bilancio d’esercizio
Elaborazione: aziendale
Grafico 2.99 Risultato netto dell’esercizio anni 2004-2009 (valori espressi in migliaia di euro)
-
-20.000
-40.000
-60.000
-80.000
-100.000
-120.000
-140.000
-160.000
-135.876
-14.857
A partire dal 2004, anno della nascita della nuova Azienda USL di Bologna segnato dalla pesante situazione
economica delle t re ex a ziende U SL (Bologna S ud, N ord e Città), n egli a nni s uccessivi l ’Azienda ha
realizzato performance in miglioramento, riuscendo ad ottimizzare le risorse attribuite e conseguendo gli
obiettivi regionali assegnati, corrispondenti alla situazione di equilibrio economico finanziario tecnico di
bilancio. U nica eccezione il 2 006 c he s i è c onfigurato c ome a nno pa rticolarmente di fficile per t utto i l
sistema nazionale e regionale con risorse finanziarie inferiori all’esercizio precedente.
Per q uanto a ttiene l’esercizio 2009, p ur r ispondendo a ll’obiettivo a ttribuito c on delibera di Giunta
Regionale n .353/2010, la perdita s i presenta in i ncremento rispetto a l 2008 ( -25.662 mila € v s. -10.821
mila €), in ragione delle risorse aggiuntive assegnate nel 2008 e non attribuite nell’anno successivo.
L’esercizio 2 009 s i c onclude con un ri sultato c he rispetta e m igliora lievemente l’obiettivo ec onomico
assegnato da l l ivello r egionale c on de libera di G iunta R egionale n .353/2010 c he d efinisce a nche p er
l’Azienda USL di Bologna la condizione di “equilibrio di bilancio nella modalità definita a livello nazionale
per la verifica degli equilibri regionali, (risultato di esercizio pari o superiore alle quote di ammortamento
di t utti i b eni a u tilità r ipetuta a l 31/12/2 009)”. I l r isultato d ’esercizio 2009 e videnzia u na flessione
rispetto a ll’esercizio pr ecedente, i n pa rte pe r i l mancato r ecupero deg li a mmortamenti s orgenti d i
competenza 2009, in parte perché nell’esercizio 2008 è stato possibile conseguire un miglioramento del
risultato d’esercizio grazie alla rideterminazione degli accantonamenti contrattuali (0,4% anziché 1,7% del
MS 2007), corrispondente a 5,6 milioni di €, e a risorse aggiuntive assegnate dalla Regione sul 2008 per
oltre 6 milioni di €, non riproposte nel 2009.
Incidenza dei risultati della gestione caratteristica e non caratteristica sul risultato netto:
Fonte: riclassificato regionale;
Elaborazione: regionale.
Questo indicatore si propone di evidenziare se il risultato economico conseguito sia frutto di operazioni a
carattere s traordinario, oppure s e s ia l a g estione c aratteristica de ll’Azienda a d a ver det erminato
l’andamento dell’anno.
114
-103.668
-22.447
-10.821
-25.662
2004 2005 2006 2007 2008 2009

Grafico 2.100 Risultato netto e risultati della gestione caratteristica e non caratteristica dell’Azienda USL di
Bologna per gli anni 2004-2009 (valori espressi in migliaia di euro)
20.000
-
-20.000
-40.000
-60.000
-80.000
-100.000
-120.000
-140.000
-160.000
2004 2005 2006 2007 2008 2009
Risultato netto dell'esercizio -135.876 -14.858 -103.668 -22.447 -10.821 -25.662
Risultato della gestione
caratteristica
-112.529 -7.989 -90.239 -4.419 3.704 -12.796
Risultato della gestione non
caratteristica
-23.347 -6.869 -13.429 -18.028 -14.525 -12.866
La rappresentazione grafica ben evidenzia le 2 componenti e il loro trend negli anni.
Grafico 2.101 Incidenza dei risultati della gestione caratteristica e non sui risultati netti dell’Azienda USL di
Bologna per gli anni 2004-2009.
60,0%
40,0%
20,0%
0,0%
-20,0%
-40,0%
-60,0%
-80,0%
-100,0%
-120,0%
-140,0%
-160,0%
-82,8%
-17,2%
-46,2%
-53,8%
-87,0%
-13,0%
Il g rafico ev idenzia l a percentuale di i ncidenza delle due g estioni, caratteristica e g estione non
caratteristica, sul risultato netto di esercizio nel periodo in esame.
Gli esercizi 2004 e 2006, che presentano le perdite di maggiori dimensioni, hanno in comune un elevata
incidenza della g estione caratteristica, c iò a s ignificare c he h anno c oncorso a lla de terminazione d el
risultato operazioni afferenti la gestione tipica dell’azienda.
Negli al tri e sercizi si r iscontra u n’elevata i ncidenza d ella g estione non caratteristica su i r isultati
conseguiti, ma con motivazioni diverse:
Nel 2 005 s ono s tati c ontabilizzati o neri s traordinari deri vanti da i c osti rel ativi a es ercizi preg ressi, c on
riferimento agli arretrati per rinnovo delle convenzioni con riferimento anche al primo anno del secondo
biennio contrattuale del personale dipendente. Inoltre, ha concorso in maniera rilevante una operazione
straordinaria, quale la cancellazione del debito per ferie maturate e non godute dal personale dipendente
115
-19,7%
-80,3%
34,2%
-134,2%
-49,9%
-50,1%
2004 2005 2006 2007 2008 2009
Incidenza della gestione caratteristica sul risultato netto dell'esercizio
Incidenza della gestione non caratteristica sul risultato netto dell'esercizio

in ottemperanza alle indicazioni tecniche della Regione Emilia Romagna nella delibera di Giunta n. 559 del
19/04/2006.
Nel 2007 e n el 2008 h a i nciso p esantemente l’ andamento d ella gestione f inanziaria p er l’aumento
dell’Euribor c on c onseguenze n egative s ui m utui, s ugli i nteressi per a nticipazione di t esoreria e s ugli
interessi verso la società di factoring per cessione debiti case di cura, ancorati a questo parametro.
Il 2009 presenta una incidenza delle due gestioni sostanzialmente eguale. In particolare, l’incidenza della
gestione n on c aratteristica è s tata det erminata da l r ilevante c alo de ll’Euribor c on effetti po sitivi s ugli
oneri f inanziari, i n f orte ri duzione rispetto a ll’esercizio p recedente, che hanno bilanciato g li oneri
straordinari, in aumento, per la rilevazione di sopravvenienze passive in particolare per la chiusura della
mobilità extra-RER 2008.
Risultati della gestione caratteristica ROC/ricavi disponibili, a confronto con i medesimi indicatori di
livello regionale:
Fonte: Riclassificato regionale;
Elaborazione: regionale.
Per ricavi disponibili si intendono le risorse con le quali l’Azienda deve svolgere la propria attività tipica in
modo efficiente oltre che efficace.
La l ettura d ell’indicatore, c he misura l ’incidenza del risultato d ella g estione c aratteristica s ulle r isorse
disponibili per la produzione aziendale, può essere di interesse in considerazione di diverse analisi che ci
si p refigge d i a ffrontare; i nfatti c onsente di m isurare la performance sia ri spetto a d u n i deale
comportamento (che porterebbe l’indicatore allo 0%) sia nell’andamento temporale, sia infine in termini
comparativi r ispetto a d a ltre realtà s imili, c ome a d es empio nei c onfronti del v alore m edio r egionale
relativo alle Aziende USL con Aziende Ospedaliere sul territorio.
Grafico 2.102 Risultati della gestione caratteristica/ricavi disponibili dell’Azienda a confronto con i medesimi
indicatori di livello regionale.
2,0%
0,0%
-2,0%
-4,0%
-6,0%
-8,0%
-10,0%
-12,0%
-14,0%
-8,5%
-12,5%
-0,8%
-0,4%
-7,7%
-9,1%
L’andamento di questo indicatore, al pari degli altri già esaminati in precedenza, riflette la tendenza dei
risultati d’esercizio a rispecchiare l’andamento dei finanziamenti regionali. I contributi da fondo sanitario
regionale costituiscono, infatti la componente principale dei ricavi disponibili.
116
-1,1%
-0,4%
0,3%
-0,1%
2004 2005 2006 2007 2008 2009
ROC /Ricavi disponibili Azienda ROC/Ricavi disponibili RER
-0,4%
-1,1%

Grafico 2.103 Contributi in c/esercizio anni 2005-2009 dell’Azienda USL di Bologna a confronto con le altre
Aziende USL regionali con AO sul territorio
6.000.000
5.000.000
4.000.000
3.000.000
2.000.000
1.000.000
-
2005 2006
Azienda USL di Bologna
2007 2008 2009
Aziende USL con Aziende ospedaliere sul territorio
L’incidenza dei ri sultati d ella g estione caratteristica s ulle risorse di sponibili presenta un a ndamento a
livello a ziendale c oerente a qu ello r egionale, c on u n i ncidenza m aggiore s ugli es ercizi 2 004 e 2006 per
l’effetto combinato dei minori finanziamenti erogati e dell’elevato valore della gestione caratteristica.
Per le stesse cause che hanno agito in modo opposto, gli anni 2005, 2007, 2008 e il 2009 presentano un
trend in netto miglioramento.
Principali aggregati di fattori produttivi/ricavi disponibili, dell’ultimo triennio antecedente l’anno di
riferimento a confronto con Regione:
Fonte: riclassificato regionale;
Elaborazione: regionale.
Questi indicatori misurano il grado di assorbimento delle risorse, articolate per fattori produttivi,
impiegate nel processo di produzione rispetto ai ricavi disponibili.
117

Grafico 2.104 Incidenza dei principali aggregati di fattori produttivi sui ricavi disponibili anni 2004-2009
60,0%
50,0%
40,0%
30,0%
20,0%
10,0%
0,0%
Beni di consumo Beni strumentali Servizi
Il pr esente i ndicatore c onferma a nche pe r i l 2 009 c ome l e ri sorse a ziendali v engono a ssorbite
principalmente da i s ervizi e da l c osto del lavoro, p ur ev idenziando u na c rescita c onsistente r ispetto a l
2008 per i servizi ed una leggera contrazione relativamente alle risorse umane. L’aumento significativo nel
2009 s ui s ervizi è determinato dal f orte a umento d ei s ervizi s anitari collegati a ll’FRNA, i c ui costi s ono
passati da -64.751€ del 2008 a -94.304 del 2009 (+45,64%).
Per le altre voci l’incidenza evidenzia un lieve aumento per beni di consumo e strumentali, mentre i costi
amministrativi decrescono nell’ultimo biennio.
118
Costi amm.vi e
acc.ti
Costo del lavoro
2004 Azienda 12,3% 2,7% 51,7% 2,2% 43,6%
2005 Azienda 11,5% 2,3% 46,0% 1,6% 39,3%
2006 Azienda 12,2% 2,9% 50,0% 1,7% 42,2%
2007 Azienda 11,2% 2,9% 46,2% 1,8% 38,3%
2008 Azienda 11,2% 3,0% 46,8% 1,7% 37,0%
2009 Azienda 11,4% 3,2% 48,1% 1,5% 36,9%

Grafico 2.105 Incidenza dei principali aggregati di fattori produttivi/ricavi disponibili a confronto con i valori
medi regionali – anni 2004 – 2009
60,0%
50,0%
40,0%
30,0%
20,0%
10,0%
0,0%
Beni di
consumo/ricavi
disponibili
Beni
strumentali/ricavi
disponibili
Il trend evidenziato a livello aziendale è coerente all’andamento dei valori medi regionali, ad eccezione
dei beni strumentali, mediamente in calo nel 2009 e che in Azienda presentano un andamento crescente.
Composizione percentuale dei costi di esercizio annuali:
Fonte: riclassificato regionale
Elaborazione: regionale.
Leggendo l e s tesse c ategorie di f attori pr oduttivi, a nalizzate pr ecedentemente r ispetto a i r icavi
disponibili, rispetto invece al consumo totale di risorse, si evidenzia la struttura dei costi aziendali: viene
così m isurata l a c omposizione pe rcentuale d ei c osti per m acrocategorie di f attori pr oduttivi s ul t otale
annuo aziendale.
119
Servizi/ricavi
disponibili
Costi amm.vi
generali e
acc.ti/ricavi
disponibili
Costo del
lavoro/ricavi
disponibili
2004 Azienda 12,3% 2,7% 51,7% 2,2% 43,6%
2005 Azienda 11,5% 2,3% 46,0% 1,6% 39,3%
2006 Azienda 12,2% 2,9% 50,0% 1,7% 42,2%
2007 Azienda 11,2% 2,9% 46,2% 1,8% 38,3%
2008 Azienda 11,2% 3,0% 46,8% 1,7% 37,0%
2009 Azienda 11,4% 3,2% 48,1% 1,5% 36,9%
2004 RER 11,5% 2,4% 51,7% 1,7% 41,2%
2005 RER 10,7% 2,5% 47,4% 1,4% 38,3%
2006 RER 11,4% 3,1% 51,0% 1,6% 40,6%
2007 RER 10,8% 3,1% 47,5% 1,9% 37,7%
2008 RER 10,7% 3,1% 48,2% 1,9% 36,1%
2009 RER 11,2% 2,9% 48,7% 1,8% 35,8%

Grafico 2.106 Composizione percentuale dei costi di esercizio annuali nell’Azienda USL di Bologna anni 2004-
2009
45,0%
40,0%
35,0%
30,0%
25,0%
20,0%
15,0%
10,0%
5,0%
0,0%
Beni di consumo Servizi sanitari
Servizi non
sanitari
Beni strumentali Manutenzioni
In termini percentuali oltre il 75% dei costi complessivi è assorbito dall’acquisto di servizi sanitari e dal
costo del lavoro.
Il trend dei servizi sanitari è in crescita nel periodo preso a riferimento e risente essenzialmente dei costi
per servizi rivolti alle fasce deboli finanziati dal fondo regionale della non autosufficienza (FRNA).
L’incidenza del costo del lavoro, ad eccezione del 2005, evidenzia un trend in calo.
La m aggiore i ncidenza che s i pres enta s ui B eni s trumentali è det erminata d all’impatto d el Piano deg li
investimenti che si riflette anche sui costi delle manutenzioni. In particolare nel corso dell’esercizio 2009
si sono conclusi lavori importanti, come il Corpo D presso l’Ospedale Maggiore, la cui entrata in funzione
ha comportato una crescita dei costi d’esercizio, oltre che in termini di ammortamenti.
120
Costi amm.vi
generali
Accantonamenti Costo del lavoro
2004 11,0% 38,6% 6,0% 2,4% 1,3% 1,9% 0,1% 38,7%
2005 11,5% 38,3% 6,0% 2,3% 1,3% 1,6% 0,0% 39,0%
2006 11,2% 38,2% 6,3% 2,7% 1,4% 1,5% 0,1% 38,7%
2007 11,1% 38,2% 6,5% 2,9% 1,4% 1,5% 0,3% 38,2%
2008 11,7% 38,6% 6,7% 2,9% 1,5% 1,3% 0,4% 36,8%
2009 11,2% 39,3% 6,6% 3,2% 1,6% 1,1% 0,3% 36,5%

Grafico 2.107 Composizione percentuale dei costi per servizi sanitari nell’Azienda USL di Bologna anni 2004-2009
50,00%
40,00%
30,00%
20,00%
10,00%
0,00%
consulenze e
collaborazioni
sanitarie
convenzioni
nazionali
farmaceutica fasce deboli altri servizi sanitari
2004 2,99% 15,74% 43,29% 26,94% 11,04%
2005 2,50% 16,98% 40,61% 28,52% 11,38%
2006 2,17% 18,06% 40,38% 29,20% 10,64%
2007 2,05% 18,43% 37,13% 31,23% 11,16%
2008 1,78% 18,92% 33,79% 34,91% 10,59%
2009 1,85% 19,53% 32,05% 36,64% 9,93%
Considerata la rilevanza della voce servizi sanitari sul totale dei costi aziendali, è interessante vederne la
composizione in grandi macrocategorie di aggregati.
Per quanto r iguarda l e c onsulenze e le a ltre collaborazioni s anitarie i l t rend in c alo ev idenziato f ino a l
2008 è det erminato pri ncipalmente dalle o perazioni di s tabilizzazione effettuate n el corso di qu esto
periodo. Il 2009 evidenzia una lieve crescita dei costi per visite fiscali, in applicazione della L.133/2008 e
per l’allocazione alla voce di spesa più appropriata, del lavoro interinale.
I c osti de lle g randi c onvenzioni c onfermano u n t rend i n crescita, d eterminato pr incipalmente
dall’applicazione dei rinnovi contrattuali per il biennio 2006-2007.
La spesa farmaceutica presenta una migliore performance anche nel 2009 grazie al potenziamento delle
azioni a ziendali e a i r isparmi c he s ono s tati resi po ssibili da ll’applicazione dei provvedimenti
amministrativi i ntrodotti con l a l egge 7 7/09, c he h anno a bbattuto del 1 2% i l pr ezzo dei g enerici e
introdotto una trattenuta aggiuntiva dell’1,4% extrasconto
La componente di maggiore rilievo è rappresentata dai costi sostenuti per le fasce deboli, in particolare
per l’aumento delle voci di assistenza protesica, integrativa ed ossigenoterapia per il continuo crescere
della popolazione a ssistita, o ltre c he p er i costi d edicati e f inanziati da l F ondo r egionale pe r la n on
autosufficienza per l’approfondimento del quale si presenta di seguito l’indicatore.
121

Grafico 2.108 Composizione percentuale dei costi a confronto con dati RER anni 2004 – 2009
45,0%
40,0%
35,0%
30,0%
25,0%
20,0%
15,0%
10,0%
5,0%
0,0%
Beni di consumo Servizi sanitari
Servizi non
sanitari
Beni strumentali Manutenzioni
I dati Aziendali evidenziano un andamento in linea con la media regionale ad eccezione dei costi legati
agli investimenti (beni strumentali) in crescita a livello aziendale e in calo nella media regionale.
In pa rticolare, a nche p er i l 2 009 s i c onfermano v alori a l di s otto de lla m edia r egionale pe r i s ervizi
sanitari, anche grazie alla buona performance della spesa farmaceutica convenzionata, e valori al di sopra
della media regionale per costo del lavoro, con una percentuale ridotta rispetto all’anno precedente.
122
Costi amm.vi
generali
Accantonamenti Costo del lavoro
2004 AUSL 11,0% 38,6% 6,0% 2,4% 1,3% 1,9% 0,1% 38,7%
2005 AUSL 11,5% 38,3% 6,0% 2,3% 1,3% 1,6% 0,0% 39,0%
2006 AUSL 11,2% 38,2% 6,3% 2,7% 1,4% 1,5% 0,1% 38,7%
2007 AUSL 11,1% 38,2% 6,5% 2,9% 1,4% 1,5% 0,3% 38,2%
2008 AUSL 11,2% 38,7% 6,7% 3,0% 1,5% 1,3% 0,4% 37,2%
2009 AUSL 11,2% 39,3% 6,6% 3,2% 1,6% 1,1% 0,3% 36,5%
2004 RER 10,6% 41,2% 5,1% 2,2% 1,3% 1,4% 0,2% 38,0%
2005 RER 10,7% 40,4% 5,4% 2,5% 1,4% 1,4% 0,1% 38,2%
2006 RER 10,5% 40,0% 5,9% 2,9% 1,5% 1,4% 0,1% 37,7%
2007 RER 10,7% 39,6% 6,0% 3,1% 1,4% 1,4% 0,5% 37,3%
2008 RER 10,7% 40,2% 6,5% 3,1% 1,6% 1,3% 0,6% 36,1%
2009 RER 11,2% 40,6% 6,3% 2,9% 1,6% 1,2% 0,6% 35,6%

Utilizzo FRNA
Si espone una breve sintesi dei ricavi e dei costi afferenti al Fondo regionale della non autosufficienza nel
periodo 2006 -2009 c he e videnzia u na ge stione in p areggio, n el r ispetto d elle in dicazioni r egionali, c on
risorse incrementali nel quadriennio.
Tabella 2.44 Sintesi dei ricavi e dei costi afferenti al FRNA anni 2006-2009 (valori in migliaia di €)
2006 2007 2008 2009
Contributi per Fondo Regionale per la Non Autosufficienza 42.301 50.882 64.723 93.832
FRNA - Contributi da Fondo Sanitario Regionale 36.365 42.391 42.382 67.711
FRNA - Contributi regionali 5.936 8.491 10.129 13.771
FRNA - Contributi da Enti Locali FNNA
661
FRNA - Contributi anticipati esercizi precedenti
12.212 11.689
FRNA – insussistenze del passivo ordinarie
29 472
Valore della produzione per FRNA 42.301 50.882 64.751 94.304
Oneri a r ilievo san itario e r ette f inanziati d al Fo ndo R egionale
per la Non Autosufficienza
29.715 38.367 44.819 71.787
Servizi assistenziali finanziati dal Fondo Regionale per la Non
Autosufficienza
3.610 2.035 5.889 4.511
Assegni e c ontributi finanziati d al Fo ndo R egionale p er la N on
Autosufficienza
8.976 10.480 14.044 17.996
FRNA – sopravvenienze passive ordinarie
10
Totale Costi della Produzione 42.301 50.882 64.751 94.304
Risultato d'esercizio gestione FRNA - - - -
I costi sostenuti nell’ anno 2009 sono pari a € 94.304 ml.
Di questi :
il 66% è relativo a servizi ed interventi in favore di anziani non autosufficienti ( € 62.135ml),
il 32% è relativo a servizi ed interventi in favore di disabili non autosufficienti,
il 2% è relativo a servizi e interventi in favore di pazienti portatori di gravissime disabilità acquisite (DGR
2068).
Di seguito si riporta la ripartizione per distretto relativamente all’ultimo triennio dalla quale si evince lo
sviluppo e la crescita della gestione del Fondo regionale per la non autosufficienza a livello territoriale.
Tabella 2.45 ripartizione per distretto dei fondi FRNA (valori in migliaia di €).
Distretto costi 2007 costi 2008 costi 2009
Città di Bologna 27.125 34.327 48.072
Pianura Ovest 4.087 5.230 7.462
Pianura Est 8.237 9.435 13.705
Casalecchio di Reno 4.758 7.002 11.425
San Lazzaro di Savena 3.219 4.524 7.279
Porretta Terme 3.156 4.233 6.360
totale 50.582 64.751 94.304
Nel periodo p reso a ri ferimento s i ev idenzia u na s ostanziale c rescita d ei c osti s ostenuti e f inanziati da l
Fondo R egionale d ella n on a utosufficienza ( +122,94%). I n particolare nell’ultimo peri odo l a c rescita è
determinata, o ltre c he d al c onsolidamento de lle a ttività g ià a fferenti a ll’FRNA da l 2 007, a nche da l
trasferimento di r isorse da l F ondo S anitario R egionale pe r f inanziare g li i nterventi a f avore dei di sabili,
disposto da lla R egione n el 2 009. C oerentemente s i è r egistrata u na s ignificativa ri duzione d ei c osti a
carico del Bilancio sanitario per rette e servizi sanitari.
Tale aspetto è particolarmente evidente se si misura il trend dell’incidenza dei costi coperti da FRNA sul
totale dei costi sostenuti per servizi sanitari rivolti alle fasce deboli.
123

Grafico 2.109 Percentuale di copertura dei servizi per le fasce deboli con il Fondo regionale per la non
autosufficienza anni 2006-2009
120,0%
100,0%
80,0%
60,0%
40,0%
20,0%
0,0%
34,8% 37,5% 40,6%
65,2% 62,5% 59,4%
Mobilità attiva/passiva
Fonte: Si stema i nformativo r egionale ( Flusso A SA – RER; f lusso SDO – RER); p er l ’attività p sichiatrica
privata: fatturato regionale e aziendale 2008 e 2009; tabelle regionali fatturato termale anni 2007 (dato
definitivo); per 2008 e 2009 ( dato f atturato t ermale R ER provvisorio 20 08 integrato c on p ercentuale
indicativa relativa a conguaglio, non essendo disponibile dato RER con tariffe definitive); matrici RER di
mobilità Anni /2007/2008/2009 (provvisorio).
Elaborazione: aziendale
L’indicatore in esame misura il grado di attrazione delle strutture, relativamente alle prestazioni sanitarie
di ricovero, specialistica ambulatoriale, farmaceutica territoriale, somministrazione diretta farmaci,
termali, di m edicina generale e t rasporto i n a mbulanza ed e lisoccorso er ogate da t utte l e S trutture
pubbliche (Azienda USL, AOSP e IOR) - e private accreditate presenti sul territorio aziendale.
Nella tabella sono riportati i valori della produzione delle strutture metropolitane diverse dall’Azienda USL
a f avore dei c ittadini r esidenti n ell’ambito t erritoriale de ll’Azienda U SL di B ologna, d esunti da l s istema
informativo regionale. Tali valori sono da considerare a rettifica del dato di mobilità attiva e passiva.
Tabella 2.46 Produzione delle strutture metropolitane diverse dall’Azienda USL per residenti territorio Azienda
USL di Bologna: anni 2007 – 2009
2007 2008 2009
A.H. Bologna 235.700 249.750 257.295
I.O.R. 21.500 21.980 22.357
Strutt. Priv. Acc.te 72.054 74.600 78.571
Totale
I valori sono espressi in migliaia di euro
329.254 346.330 358.223
Gli indicatori che misurano il grado di attrazione sono stati quindi determinati in tal modo:
per l a mobilità attiva è s tato a ggiunto qu ello de lla pr oduzione de llo I .O.R., d ell’Azienda O spedaliera di
Bologna e de lle Strutture private accreditate provinciali, per prestazioni erogate a cittadini non residenti
sul territorio aziendale.
per la mobilità passiva si è considerato il valore economico della produzione a favore di utenti residenti
nell’ambito territoriale dell’Azienda, e rogata dalle s trutture pubbliche regionali ed extra regionali,
rettificato dalla mobilità da Azienda ospedaliera, IOR e strutture private accreditate provinciali.
124
53,7%
46,3%
2006 2007 2008 2009
servizi fasce deboli non coperti da FRNA servizi fasce deboli coperti da FRNA

Grafico 2.110 Valore della produzione delle Strutture pubbliche metropolitane per assistiti residenti al di fuori
dell’ambito aziendale ripartito tra i diversi Soggetti erogatori
250.000
200.000
150.000
100.000
50.000
24,40% 24,59% 24,07%
51,41% 51,11% 51,52%
24,20% 24,30% 24,41%
-
2007 2008 2009
Totale 241.957 237.168 239.743
IOR 59.026 58.331 57.711
AOSP Bologna 124.389 121.215 123.519
Ausl Bologna 58.542 57.622 58.513
I valori della produzione delle Strutture pubbliche metropolitane per assistiti residenti al di fuori
dell’ambito a ziendale risultano i n q uasi 2 40 m ilioni €. L a m obilità a ttiva è det erminata i n m aggior
percentuale del suo valore (intorno al 51%) dall’Azienda Ospedaliera di Bologna, seguita da Azienda USL di
Bologna e IOR che contribuiscono entrambi per un valore intorno al 24%.
Grafico 2.111 Valore della mobilità attiva della aziende sanitarie pubbliche del territorio metropolitano di
Bologna. (in migliaia di euro) Trend 2004-2009
245.000
240.000
235.000
230.000
225.000
220.000
215.000
210.000
205.000
200.000
215.645
228.383
Ausl Bologna AOSP Bologna IOR Totale
242.510 241.957
125
237.168
239.743
2004 2005 2006 2007 2008 2009

Considerando i l t rend degli u ltimi 6 a nni del v alore d ella m obilità a ttiva c omplessiva del la a ziende
sanitarie pubbliche del territorio metropolitano, si rileva un incremento dal 2004 al 2006, un decremento
nel 2008 ed una parziale ripresa nel 2009.
Grafico 2.112 Valore della mobilità attiva della aziende sanitarie private del territorio metropolitano di Bologna.
(in migliaia di euro) Trend 2004-2009
70.000
60.000
50.000
40.000
30.000
20.000
10.000
0
39.434
45.372
51.417
Anche il s ettore p rivato presenta interessanti va lori di m obilità a ttiva (nel 2 009 56,7 m ilioni €), c on un
trend in costante incremento dal 2004 al 2008, seguito da un lieve calo nel 2009.
Grafico 2.113 Valore della mobilità passiva dei residenti del territorio metropolitano di Bologna. (in migliaia di
euro) Trend 2004-2009
90.000
80.000
70.000
60.000
50.000
40.000
30.000
20.000
10.000
-
* non risultando disponibili i dati della mobilità passiva extraRER 2009, sono stati utilizzati i valori 2008
Il valore della mobilità passiva dei residenti verso strutture pubbliche e private al di fuori del territorio
aziendale presenta un incremento dal 2004 al 2008, a carico sia delle strutture extraregionali sia di quelle
intraregionali. N el 2 009 l a m obilità pa ssiva i ntraregionale a ppare ridotta de l 4,2% r ispetto a l 2 008. N on
essendo ancora disponibili i dati di quella extraregionale, vengono riportati nel grafico i valori del 2008.
126
56.973 57.764 56.749
2004 2005 2006 2007 2008 2009
62212
65995
68883
72720
76442
74448
2004 2005 2006 2007 2008 2009*
extraregionale 22.561 22.630 25.399 28.280 28.681 28.681
intraregionale 39.651 43.365 43.484 44.440 47.761 45.767
intraregionale extraregionale

Il saldo di mobilità delle aziende sanitarie del territorio metropolitano di Bologna è comunque positivo, e
ammonta per i l 2 009 a 2 22 m ilioni € c onsiderando a nche l a m obilità a ttiva del s ettore privato, a 1 65
milioni € considerando la sola mobilità attiva pubblica (sempre assumendo la mobilità passiva extraRER del
2009 uguale a quella 2008).
2.2.2 Sostenibilità finanziaria
Gli indicatori selezionati per l’analisi della sostenibilità finanziaria sono volti ad indagare la dinamica dei
flussi monetari intervenuti nel periodo considerato ed a determinare i tempi medi di pagamento dei debiti
verso f ornitori di ben i e s ervizi, c on l ’obiettivo di r endere ev identi l e c ondizioni a ttraverso l e q uali
l’Azienda ha affrontato la solvibilità finanziaria.
La l iquidità d ell’azienda è s tata a pprofondita m ediante il R endiconto f inanziario d i l iquidità e l a sua
analisi.
Rendiconto finanziario di liquidità (Fonti e Impieghi).
Tabella 2.47 Rendiconto finanziario di liquidità (Fonti e Impieghi).
2004 2005 2006 2007 2008 2009
Disponibilità
iniziali
liquide
- 53.062.761 1.249.205 - 92.243.500 - 73.115.355 - 62.698.336 -103.832.543
Net c ash g
corrente
estione
94.701.556 - 50.852.573 - 35.170.360 - 51.667.987 - 49.218.669 47.444.471
Net c ash g
extracorrente
estione
- 63.065.296 - 46.843.943 39.137.182 - 53.853.841 - 65.261.273 -58.103.559
Contributi per perdite 22.675.706 4.203.811 15.161.322 115.938.848 73.345.735 4.307.091
Disponibilità
finali
liquide
1.249.205 - 92.243.500 - 73.115.355 - 62.698.336 - 103.832.543 -110.184.541
Le risorse finanziarie alle quali si fa riferimento possono essere così sintetizzate:
disponibilità liquide: rappresentate da risorse in cassa, dalla disponibilità dell’istituto tesoriere e dai c/c
postali ossia la liquidità a disposizione immediata dell’ Azienda;
net c ash g estione corrente: determinato pr incipalmente da l ri sultato n etto d ’esercizio, ammortamenti
netti, a ccantonamenti, variazione dei c rediti e d ebiti n on f inanziari, va riazione delle s corte e ratei e
risconti.
net cash g estione extracorrente: d eterminato da lle risorse g enerate da di sinvestimenti, f inanziamenti e
utilizzi per nuovi investimenti o per rimborsi di finanziamenti.
contributi pe r ri piani p erdite pr egresse: c ostituiscono u na f onte di l iquidità n on r iconducibile né alla
gestione corrente, né alla gestione extracorrente e sono evidenziati a parte.
127

Grafico 2.114 Rendiconto finanziario di liquidità
150.000.000
100.000.000
50.000.000
-
-50.000.000
-100.000.000
-150.000.000
2004 2005 2006 2007 2008 2009
DISPONIBILITA' LIQUIDE INIZIALI NET CASH GESTIONE CORRENTE NET CASH GESTIONE EXTRACORRENTE
CONTRIBUTI PER PERDITE DISPONIBILITA' LIQUIDE FINALI
Risulta immediato come la liquidità rappresenti per la nostra Azienda una criticità in tutti i periodi presi a
riferimento.
In particolare possono essere espresse le seguenti considerazioni:
Le disponibilità liquide iniziali e finali, assumono valori negativi determinati principalmente dal costante
e consistente utilizzo dell’anticipazione di tesoreria a cui l’Azienda fa ricorso come strumento di
finanziamento sempre nel rispetto dei limiti previsti dalla normativa in vigore.
Il Net cash di gestione corrente evidenzia un valore positivo n el 2004 e nel 2009 d eterminato
principalmente dal concorso della variazione dei crediti e dei debiti correnti, in diminuzione per i primi e
in aumento per i secondi, generando in tal modo risorse finanziarie.
Negli a ltri a nni p resi a riferimento s i ev idenzia u n valore negativo det erminato principalmente da u na
forte riduzione dei debiti resa possibile grazie ai maggiori finanziamenti, ai ripiani perdite in particolare
nel 2007 ( +115 m ilioni d i €) e n el 2008 ( +73 m ilioni d i €) e a l c ostante r icorso a ll’anticipazione d i
tesoreria.
Il risultato della gestione extracorrente è negativo ad eccezione dell’esercizio 2006, anno in cui è s tato
acceso il mutuo ventennale pari a 102 milioni di €, il cui realizzo si è verificato nel secondo semestre.
Gli i nvestimenti c he c oncorrono a lla d eterminazione d i qu esto r isultato riflettono i l P iano deg li
Investimenti dell’Azienda Usl di Bologna.
I contributi per ripiano perdite sono sempre positivi e assumono particolare evidenza negli anni 2007 e
2008. Ta li somme erogate attraverso rimesse straordinarie d ella r egione a c opertura d elle p erdite
conseguite n egli a nni 2004 e 2006 h anno contribuito a lla riduzione dei de biti e d ei t empi m edi di
pagamento nei confronti dei fornitori di beni e servizi, come evidenzia l’indicatore che segue.
Debiti medi per forniture in conto esercizio/ (costi per beni e servizi/360):
Fonte: Bilancio d’esercizio
Elaborazione: aziendale
128

Tabella 2.48 Tempi medi di pagamento anni 2004-2009 (con esclusione costi per mobilità e costi del personale)
2004 2005 2006 2007 2008 2009
durata media dell'esposizione (gg) 273 290 319 297 281 274
Tabella 2.49 Tempi medi di pagamento anni 2004-2009 ( con ulteriore esclusione dei costi relativi all’assistenza
farmaceutica e alle convenzioni nazionali)
2004 2005 2006 2007 2008 2009
durata media dell'esposizione (gg) 403 424 468 437 409 397
Il trend evidenzia un incremento nel primo triennio, con una inversione di tendenza dal 2007 in riduzione
che prosegue nel 2008 e nel 2009.
La l ettura di q uesto i ndicatore è c orrelata a q uello precedente. Infatti le va riazioni d ei debiti in
diminuzione più significative si sono verificate in corrispondenza degli anni 2007 e 2008. Anche il 2009,
nonostante non a bbia be neficiato dei c ontributi ri piano pe rdite v erificatosi n egli es ercizi p recedenti
presenta un valore in riduzione. Ciò è stato reso possibile, grazie a:
ricorso all’anticipazione di tesoreria;
maggiore ricorso alla cessione debiti delle Case di Cura;
compensazione di partite creditorie e debitorie con Aziende sanitarie relative a beni e servizi.
2.2.3 Sostenibilità patrimoniale
Gli indicatori di sostenibilità patrimoniale sono volti ad esaminare le condizioni da cui dipende la solidità
del patrimonio aziendale, attraverso l’analisi della struttura degli investimenti e dei finanziamenti
aziendali; nonché a rilevare le dinamiche di investimento in atto, con particolare riferimento ai tassi di
rinnovamento ed al grado di obsolescenza delle immobilizzazioni strumentali.
Rappresentazione grafica dello stato patrimoniale riclassificato in chiave finanziaria:
Fonte: Bilancio d’esercizio
Elaborazione: aziendale
Tabella 2.50 Stato patrimoniale, valori; anni 2004-2009 (valori espressi in migliaia di euro)
2004 2005 2006 2007 2008 2009
LIQUIDITA' IMMEDIATE 1.029 818 1.398 944 387 424
LIQUIDITA' DIFFERITE 271.545 369.429 363.178 373.059 322.665 309.724
RIMANENZE 33.368 30.200 28.738 24.485 24.775 22.928
IMMOBILIZZAZIONI 557.063 587.434 657.626 714.653 748.223 767.487
TOTALE ATTIVO 863.005 987.881 1.050.941 1.113.141 1.096.050 1.100.563
FINANZIAMENTI A BREVE TERMINE 725.050 875.727 914.037 879.917 813.032 843.355
FINANZIAMENTI A MEDIO LUNGO TERMINE 38.808 32.220 126.115 117.058 109.360 105.397
PATRIMONIO NETTO 99.148 79.936 10.789 116.166 173.658 151.810
TOTALE PASSIVO 863.006 987.883 1.050.941 1.113.141 1.096.050 1.100.563
129

Tabella 2.51 Stato patrimoniale, composizione percentuale; anni 2004- 2009
2004 2005 2006 2007 2008 2009
LIQUIDITA' IMMEDIATE e DIFFERITE 32% 37% 35% 34% 29% 28%
RIMANENZE 4% 3% 3% 2% 2% 2%
IMMOBILIZZAZIONI 65% 59% 63% 64% 68% 70%
TOTALE ATTIVO 100% 100% 100% 100% 100% 100%
FINANZIAMENTI A BREVE TERMINE 84% 89% 87% 79% 74% 77%
FINANZIAMENTI A MEDIO LUNGO TERMINE 4% 3% 12% 11% 10% 10%
PATRIMONIO NETTO 11% 8% 1% 10% 16% 14%
TOTALE PASSIVO 100% 100% 100% 100% 100% 100%
Grafico 2.115 Stato patrimoniale, composizione percentuale; anni 2004- 2009.
100%
90%
80%
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
65%
4%
32%
ATTIVITA'
11%
4%
84% 3%
PASSIVITA'
59%
37%
ATTIVITA'
89%
PASSIVITA'
8%
3%
3%
63%
35%
ATTIVITA'
1%
12%
87%
PASSIVITA'
Il presente indicatore ha lo scopo di evidenziare la composizione dello Stato Patrimoniale riclassificato in
termini f inanziari ( in b ase a i t empi d i r ealizzo m onetario) a l f ine d i va lutare l a s olidità p atrimoniale e
finanziaria dell’Azienda.
In una situazione di equilibrio strutturale, a fronte di un attivo con prevalente patrimonio immobilizzato,
il pa ssivo do vrebbe es sere c aratterizzato da lla prevalenza di f inanziamenti a medio l ungo t ermine e da
capitale proprio.
Dalla composizione della struttura patrimoniale si evince che l’azienda ha un attivo nel quale prevale il
patrimonio im mobilizzato m entre n el p assivo p revalgono i f inanziamenti a b reve t ermine, a nziché i
finanziamenti a medio lungo termine e il patrimonio netto.
La c omposizione d ello S tato P atrimoniale d ell’Azienda U sl d i B ologna e videnzia u na s ituazione in c ui i
valori de ll’attivo pa trimoniale s ono c aratterizzati dalla prevalenza de lle i mmobilizzazioni (oltre i l 6 0%),
con un andamento crescente negli anni fino a raggiungere il 70% nel 2009, conseguenza dell’attuazione dei
Piani degli Investimenti in cui è impegnata la nostra Azienda.
A f ronte di q uesta v alorizzazione dell’attivo, nel passivo s i ev idenzia una composizione determinata
principalmente da f inanziamenti a breve t ermine: oltre l ’80% nel p eriodo 2 004-2006, i nferiore a ll’80%
nell’ultimo triennio.
Il Capitale proprio e i finanziamenti a medio lungo termine (Mutui) rappresentano la parte restante del
passivo, che non è sufficiente a coprire il valore degli investimenti.
Il Patrimonio netto mantiene una quota pari al 14% sostanzialmente analoga al 2008, in conseguenza degli
incrementi dovuti ai contributi in conto capitale a copertura degli investimenti, ai contributi a copertura
delle perdite pregresse e alle perdite d’esercizio con importi più contenuti.
130
2%
64%
34%
10%
11%
2004 2005 2006 2007 2008 2009
ATTIVITA'
79%
PASSIVITA'
2%
68%
29%
ATTIVITA'
16%
10%
74%
PASSIVITA'
2%
70%
28%
ATTIVITA'
14%
10%
77%
PASSIVITA'

I f inanziamenti a m edio l ungo t ermine s ono rappresentati es clusivamente da i m utui i n es sere a l
31/12/2009. Il trend in decremento dei Mutui deriva dal fatto che l’ultima accensione di Mutui risale al
2006 (+102 milioni di €) e che in questi ultimi anni si è provveduto a restituire le quote dovute in base al
piano d’ammortamento.
Grado di copertura degli investimenti attraverso contributi in conto capitale
Fonte: Bilancio d’esercizio
Elaborazione: aziendale
L’indicatore c he s egue evidenzia i l g rado di c opertura deg li i nvestimenti a ttraverso c ontributi i n c onto
capitale.
L’indicatore a nalizza in primo luogo, l e im mobilizzazioni m ateriali n ette i n q uanto i c ontributi in conto
capitale sono in larga parte ad esse attribuibili.
Tabella 2.52 Rapporto tra contributi in conto capitale e immobilizzazioni materiali e immateriali nette anni 2004-
2009 (valori espressi in migliaia di euro).
2004 2005 2006 2007 2.008 2009
Contributi da RER 17.293 262.558 257.079 268.294 270.967 264.296
Altri Contributi
6.787 5.774 9.419 9.061 19.423
Contributi da Alienazioni
815 10.870 12.098 11.864 11.883
Totale Contributi in c/capitale 274514 270.160 273.723 289.812 291.892 295.602
Immobilizzazioni immateriali nette 13.496 16.074 16.265 18.687 18.347 17.766
Immobilizzazioni materiali nette 539.887 567.706 637.798 692.406 726.316 746.162
Totale I mmobilizzazioni m ateriali e
non nette
553.383 583.780 654.064 711.093 744.663 763.928
Grado di copertura immobilizzazioni
materiali nette attraverso
contributi in c/capitale
Grado di copertura totale
immobilizzazioni nette attraverso
contributi in c/capitale
0,51 0,48 0,43 0,42 0,40 0,40
0,50 0,46 0,42 0,41 0,39 0,39
Nel pe riodo p reso a r iferimento s i ev idenzia u n trend in c alo de l g rado di c opertura degli i nvestimenti
attraverso i contributi in conto capitale anche se nell’ultimo biennio il valore si attesta allo 0,40%.
I contributi pubblici rappresentano la principale fonte di finanziamento a copertura degli investimenti.
Le risorse a copertura degli investimenti sono principalmente ascrivibili alle seguenti categorie:
Contributi in conto capitale da Regione;
Donazioni, lasciti testamentari vincolate ad investimenti;
Risorse derivanti dall’alienazioni di immobili destinate a investimenti futuri;
Mutui;
In condizione di totale copertura degli investimenti da contributi in conto capitale, l’indicatore dovrebbe
essere pari a 1. Nel caso dell’Azienda Usl di Bologna i contributi in conto capitale coprono circa il 40% del
totale degli in vestimenti; gli o neri derivanti dagli investimenti ( ammortamenti) r imangono a carico
dell’azienda per la parte non coperta da finanziamenti in conto capitale.
Ciò costituisce un fattore critico nella gestione aziendale da monitorare con attenzione, in particolare per
la scelta di fonti di finanziamento alternative, quali mutui, leasing in costruendo, project financing, che
costituiscono f orme d i f inanziamento a mmesse d alla n ormativa in vigo re, m a che richiedono u n’attenta
valutazione dei costi sia in termini di ammortamento che in termini di oneri finanziari.
Rappresentazione dei nuovi investimenti effettuati nell’esercizio nel loro ammontare complessivo e
per singola tipologia:
Fonte: Bilancio d’esercizio
Elaborazione: aziendale
131

L’obiettivo informativo è quello di esplicitare in termini dinamici l’attenzione dell’azienda nello sviluppo
di nuovi investimenti con particolare riferimento a:
Immobilizzazioni immateriali;
Immobilizzazioni materiali.
I valori espressi in tale indicatore si riferiscono ai beni entrati in f unzione negli esercizi presi a
riferimento, ad eccezione delle immobilizzazioni in corso che, esprimono il valore dei beni acquistati ma
non ancora collaudati.
Tabella 2.53 Investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali anni 2004-2009 (valori espressi in migliaia
di euro)
2004 2005 2006 2007 2008 2009
Imm.ni immateriali 3.891 4.686 2.778 4.748 4.631 4.743
Terreni e Fabbricati 26.884 13.345 33.932 26.921 56.645 105.946
Impianti e macchinari 2.101 1.492 963 1.360 1.379 1.445
Attrezzature sanitarie 5.745 3.180 4.719 8.031 8.096 9.518
Mobili e arredi 1.868 1.287 2.019 2.833 1.868 1.582
Automezzi e altri beni 3.234 4.120 7.724 7.560 3.784 4.195
Imm.ni in corso 16.444 32.514 82.288 76.062 57.211 45.475
Totale investimenti in immobilizzazioni materiali 56.276 55.938 131.645 122.767 128.983 168.161
Totale Investimenti 60.167 60.624 134.423 127.515 133.614 172.903
Grafico 2.116 Valore % nuovi investimenti per categoria
70,0%
60,0%
50,0%
40,0%
30,0%
20,0%
10,0%
0,0%
Imm.ni
immateriali
Terreni e
Fabbricati
Impianti e
macchinari
Attrezzature
sanitarie
La lettura degli investimenti per singola categoria esprime la composizione degli investimenti collaudati e
il loro andamento nel periodo preso a riferimento.
L’andamento d egli in vestimenti rispecchia la r ealizzazione d el P iano degli I nvestimenti i n c ui l ’Azienda
USL di Bologna è impegnata. In particolare le voci che hanno subito maggiori variazioni sono rappresentate
dai Fabbricati che nell’ultimo triennio ed in particolare nel 2009 presenta una crescita legata ai collaudi.
Coerentemente l a v oce i mmobilizzazioni i n c orso è i n ri duzione dal 2 006, i nfatti a ccoglie i n pa rticolare
interventi in e dilizia s anitaria e d è e videnza d i u na r ealizzazione d ei c ollaudi pro gressivamente pi ù
aderente alla programmazione.
132
Mobili e
arredi
Automezzi e
altri beni
Imm.ni in
corso
2004 6,5% 44,7% 3,5% 9,5% 3,1% 5,4% 27,3%
2005 7,7% 22,0% 2,5% 5,2% 2,1% 6,8% 53,6%
2006 2,1% 25,2% 0,7% 3,5% 1,5% 5,7% 61,2%
2007 3,7% 21,1% 1,1% 6,3% 2,2% 5,9% 59,6%
2008 3,5% 42,4% 1,0% 6,1% 1,4% 2,8% 42,8%
2009 2,7% 61,3% 0,8% 5,5% 0,9% 2,4% 26,3%

Grado di rinnovo del patrimonio aziendale:
Fonte: Bilancio d’esercizio
Elaborazione: aziendale
L’analisi della situazione patrimoniale si completa con la valutazione della propensione dell’Azienda verso
nuovi investimenti.
Tale in dicatore m ette a r affronto i n uovi in vestimenti d i u n a nno s ul t otale d i q uelli r ealizzati f ino a
quell’anno, indipendentemente dalla fonte di finanziamento.
Tabella 2.54 Grado di rinnovo del patrimonio aziendale anni 2004-2009 (valori espressi in migliaia di euro).
2004 2005 2006 2007 2008 2009
Nuovi in vestimenti in im mobilizz.
Materiali e immateriali
60.167 60.624 134.423 127.515 133.614 172.903
Totale investimenti lordi 694.548 752.056 844.376 930.928 994.488 1.043.965
Nuovi investimenti in immobilizz.
Materiali e immateriali/totale
investimenti lordi
Grafico 2.117 grado di rinnovo del patrimonio aziendale anni 2004-2009
0,18
0,16
0,14
0,12
0,10
0,08
0,06
0,04
0,02
-
0,09
0,09 0,08 0,16 0,14 0,13 0,17
Dall’analisi del presente indicatore si evidenzia che la propensione agli investimenti è maggiore negli anni
in cui gli investimenti raggiungono i livelli maggiori, come il 2006 e il 2009, coerentemente a quanto visto
nell’indicatore precedente.
Grado di obsolescenza:
Fonte: Bilancio d’esercizio
Elaborazione: aziendale
0,08
I nuovi investimenti sono correlati alla necessità di superare l’obsolescenza delle tecnologie che,
soprattutto in c ampo s anitario t rovano c ontinui s viluppi e in novazioni, c he in dubbiamente d evono
garantire la sostenibilità economica.
Tabella 2.55 Grado di obsolescenza anni 2004-2009 (valori espressi in migliaia di euro).
2004 2005 2006 2007 2008 2009
Valore residuo beni durevoli 553.383 583.780 654.063 711.093 744.664 763.927
Totale investimenti lordi 694.548 752.056 844.376 930.928 994.488 1.043.965
Valore residuo beni durevoli/totale
investimenti lordi
0,16
2004 2005 2006 2007 2008 2009
0,80 0,78 0,77 0,76 0,75 0,73
133
0,14
0,13
0,17

Grafico 2.118 grado di obsolescenza anni 2004-2009
0,82
0,80
0,78
0,76
0,74
0,72
0,70
0,68
L’andamento di questo indicatore nel periodo preso a riferimento evidenzia un trend in lieve diminuzione
ed è coerente con la politica di sostenibilità degli investimenti, divenuta vincolo per le Aziende Sanitarie.
Come noto le Aziende nella predisposizione dei loro Piani Investimenti devono garantire la copertura degli
stessi con risorse certe e dedicate.
Il s ettore degli i nvestimenti ra ppresenta u na c riticità per i c osti g enerati da gli ammortamenti c he
rimangano in carico all’Azienda, come nel caso di investimenti finanziati da Mutui, ma anche per i costi
indotti d agli i nvestimenti, c ome le m anutenzioni, le u tenze, le pu lizie…… P er questi m otivi l e s celte
relative agli investimenti devono essere coerenti con gli obiettivi di equilibrio economico-finanziario al cui
rispetto sono chiamate le Aziende Sanitarie.
CONCLUSIONI
0,80
0,78 0,77
L’analisi d egli indicatori d i s ostenibilità e conomica, p atrimoniale e f inanziaria h a e videnziato i r isultati
raggiunti n el 2 009 c he s ono s oddisfacenti s ia r ispetto a gli o biettivi a ssegnati e r idefiniti d alla R egione
Emilia Romagna con la Delibera di Giunta n. 353/2010, sia nel confronto con i valori medi regionali.
Per quanto riguarda la sostenibilità economica è stata superata la situazione di disavanzo strutturale che
aveva caratterizzato l ’Azienda n el pri mo bi ennio 2004-2006; d al p unto d i v ista d ella sost enibilità
finanziaria, s i ev idenzia u na ri duzione d ei de biti v erso f ornitori e dei t empi di pa gamento g razie a lla
ottimizzazione nell’uso delle scarse risorse disponibili che l’Azienda è riuscita a realizzare; infine anche
l’analisi d ella s ostenibilità p atrimoniale e videnzia u n miglioramento, g razie a l r aggiungimento
dell’equilibrio di bilancio e all’attenzione alla sostenibilità degli investimenti; anche nel 2009 si mantiene
inalterato il Patrimonio Netto.
L’anno 2 009 è s tato di fficile pe r t utto i l c ontesto n azionale e d internazionale, la c risi e conomica h a
travolto tutti i settori ed anche la sanità è stata investita dal negativo andamento globale.
E’ chiaro che l’attenzione deve andare verso gli elementi che attualmente caratterizzano il contesto in cui
opera l ’Azienda: i n pr imo l uogo l a do manda c he, n el t empo, h a s ubito p rofonde t rasformazioni, i l
progressivo e c ontinuo c ambiamento d ella s truttura dem ografica - da u na pa rte l ’invecchiamento d ella
popolazione autoctona, dall’altro la crescente quota di popolazione straniera -, il conseguente emergere
di u n q uadro epi demiologico c he r egistra i l prev alere di pa tologie c roniche o s tabilizzate e i l diffuso
ricorso a care giver esterni alle famiglie.
Quindi o ccorre va lutare l ’offerta, in c ontinua s ignificativa e voluzione, con una san ità c apace og gi d i
affrontare c on s uccesso g ravi pa tologie, v alutando attentamente g li e quilibri da m antenere s ia i n a rea
metropolitana che reg ionale nel sistema o spedaliero e dell’offerta in generale, a nche v alutando il
continuo cambiamento di modelli assistenziali, di tecniche e tecnologie sanitarie.
Su questa linea ha cercato di muoversi la nuova Azienda nel suo cammino sino ad oggi, percorso che dovrà
proseguire con intensità ed è considerato nel Piano strategico 2009-2011, nella consapevolezza di essere
punto f ondamentale d i un si stema san itario av anzato c om’è q uello d ell’Emilia R omagna e i n
considerazione del p roprio c omplesso c ontesto di a rea m etropolitana a d a lto sviluppo s ocio-economico,
con un sistema sanitario ricco di eccellenze, nel quale stanno emergendo nuovi bisogni che è necessario
affrontare.
134
0,76
0,75
0,73
2004 2005 2006 2007 2008 2009

2.3 Impatto sul contesto territoriale
2.3.1 Impatto economico
La nostra Azienda risulta essere tra le maggiori aziende presenti in ambito provinciale sia in relazione al
numero di s oggetti direttamente o i ndirettamente o ccupati, s ia i n r agione d ei r apporti di f ornitura c he
producono effetti economici ed occupazionali sul complessivo tessuto economico.
Impatto economico del personale
Il numero di dipendenti d ell’Azienda USL di B ologna è pa ri a 8 .535, c on un i ncremento p ari a llo 0 .92%
rispetto a l 2 008. Di qu esti, 1 78 r ientrano n ella c ategoria di : di sabili/ c ategorie pro tette. Il d ettaglio è
illustrato alle tabelle della sezione 4.
Se poi ai dipendenti si aggiungono le persone con contratti atipici (193), i MMG (621) e PLS (117), i medici
specialisti ambulatoriali e di continuità assistenziale (390) il numero sale a 9.856 persone.
Tabella 2.56 Numero di dipendenti dell’Azienda USL di Bologna/totale occupati nell’ambito territoriale anno
2009.
ANNO
dipendenti Azienda
USL di Bologna
135
occupati ambito
territoriale Azienda
USL (*)
2009 8.535 391.760 2,18 %
(*) dato stimato su fonte Provincia di Bologna marzo 2008
Il “ peso” del p ersonale d ell’Azienda s ul totale degli o ccupati n el t erritorio a ziendale è leggermente
superiore al 2%.
Tabella 2.57 Numero di dipendenti dell’Azienda USL di Bologna/residenti + domiciliati nell’ambito territoriale
anni 2006-2009.
Residenti +
ANNO dipendenti Azienda USL di Bologna
domiciliati
ambito Azienda
USL
%
2006 8.417 7.315 86,9
2007 8.379 7.270 86,7
2008 8.457 7.340 86,8
2009 8.535 7.380 86,5
Resta stabile la percentuale di dipendenti residenti o domiciliati nell’ambito territoriale dell’Azienda.
Tabella 2.58 Volume degli emolumenti erogati per il personale dipendente e convenzionato dell’Azienda USL di
Bologna anni 2006 - 2009.
ANNO Dipendenti
Contratto
atipico
MMG e PLS
Specialistica
ambulatoriale
+ medicina
dei servizi
%
Med. Emerg.
Terr. Conv. e
continuità
assistenziale
Medicina dei
servizi
territoriali
2006 380.749.625 10.696.209 71.322.000 11.690.000 5.235.000 1.060.000
2007 378.316.882 10.538.000 76.487.943 11.600.288 5.599.217 1.080.000
2008 396.621.538 9.079.000 78.950.394 12.109.737 6.098.309 1.015.214
2009 401.997.680 7.445.000 85.241.678 12.551.174 6.897.373 995.327
L'incremento di s pesa per i l pe rsonale dipendente e l a r iduzione di quella per contratti a tipici è i n
relazione al dato numerico di personale (in aumento quello dipendente, in ulteriore riduzione quello con
contratti atipici).

L'incremento di s pesa a c arico dei M MG e PLS é invece da a ttribuire, sostanzialmente, all'applicazione
degli aumenti contrattuali previsti dalla nuova convenzione che sono stati erogati nel 2009 e che hanno
avuto riflessi retroattivi anche sugli anni 2006 - 2008.
Acquisto di beni e servizi da fornitori dell’ambito territoriale
I r apporti di f ornitura a mmontano nel 200 9 a 1 .286 mln € e, c ome n egli a nni pre cedenti, r imangono i n
prevalenza concentrati nell’ambito del territorio dell’Azienda (circa il 74% delle ditte fornitrici ha sede
legale nell’area bolognese).
Grafico 2.119 Percentuale dei costi per acquisto di beni e servizi da Aziende dell’ambito territoriale, della
regione ed extraregionali anni 2006-2009. Fonte Azienda USL di Bologna.
100%
90%
80%
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
178.037 199.005 214.719 240.530
75.474 81.336 83.367 98.781
869.640 880.850 918.972 946.744
2006 2007 2008 2009
% costi vs ditte con sede legale fuori Regione Emilia Romagna
% costi vs ditte con sede legale nell'ambito territoriale Regione (extra AUSL)
Per l’allocazione delle diverse categorie di costo, si è proceduto ad una revisione degli aggregati al fine di
una migliore esposizione del dato su tutto il periodo in esame.
L’analisi, dalla quale in analogia agli anni scorsi sono esclusi il personale dipendente, gli ammortamenti,
le r imanenze, g li a ccantonamenti, l e i mposte e l e tasse, h a ev idenziato l a s eguente ripartizione d egli
acquisti di beni e servizi, organizzati sulla base della sede legale dei fornitori (migliaia di €):
136

Tabella 2.59 Volume dei beni e servizi acquistati da aziende con sede legale nell’ambito territoriale dell’Azienda
USL di Bologna, della Regione Emilia Romagna e fuori Regione anni 2006- 2009. Fonte Azienda USL di Bologna.
FORNITORI CON SEDE LEGALE NELL'AMBITO TERRITORIALE AZIENDALE
tipologia di fornitura 2006 2007 2008 2009
beni sanitari 9.626 8.687 9.695 7.459
beni economali 3.409 2.738 2.646 2.581
manutenzioni 6.284 5.848 5.151 6.049
canoni 3.755 3.323 4.159 3.807
servizi sanitari 701.168 713.228 751.289 776.515
(Di cui da Aziende sanitarie e Case di cura) 349.465 373.129 393.372 423.161
servizi non sanitari 52.379 46.553 42.283 44.648
convenzioni nazionali 89.692 95.243 98.603 105.686
totale 869.640 880.850 918.972 946.744
FORNITORI CON SEDE LEGALE NELL'AMBITO TERRITORIALE ENTRO REGIONE (EXTRA AZIENDA USL)
tipologia di fornitura 2006 2007 2008 2009
beni sanitari 10.302 10.282 8.654 10.644
beni economali 634 944 1.190 1.067
manutenzioni 1.199 995 2.343 3.399
canoni 884 727 527 1.548
servizi sanitari 51.214 52.194 49.190 55.319
(Di cui da Aziende sanitarie e Case di cura) 35.950 36.945 35.697 38.681
servizi non sanitari 11.241 16.195 21.463 26.805
totale 75.474 81.336 83.367 98.781
FORNITORI CON SEDE LEGALE FUORI REGIONE
tipologia di fornitura 2006 2007 2008 2009
beni sanitari 103.109 109.754 115.142 120.978
beni economali 2.735 1.517 1.457 1.500
manutenzioni 7.384 8.623 10.565 10.278
canoni 4.783 6.035 5.878 7.345
servizi sanitari 42.220 58.575 58.391 59.135
(Di cui da Aziende sanitarie e Case di cura) (20.680) (20.497) (21.587) 20.807
servizi non sanitari 17.805 14.501 23.286 20.487
totale 178.037 199.005 214.719 240.530
2.3.2 Impatto sociale
Promozione del servizio civile in ambito sociale
L’Azienda USL di Bologna,come ente di Servizio Civile ha fatto proprio l’approccio indicato nella normativa
della Regione Emilia Romagna, che, per effetti della devolution, ha reinventato e rivitalizzato la mission
del S ervizio Civile non limitandolo a i ragazzi it aliani dai 1 8 a i 2 8 a nni, m a estendendolo t anto da f arlo
diventare u n progetto p er l ’intera v ita. N on è s tata po sta l ’enfasi s ul percorso pro fessionale o s ulla
costruzione d i a ssetti is tituzionali c he r ischiano d i f are d el s ervizio c ivile, un “ bene r istretto” di u n
istituzione o di singoli individui che vi si realizzano.
137

Si è assunta questa idea guida: che il Servizio Civile sia un bene pubblico appartenente ai territori in cui si
realizza, un bene pubblico immateriale ma che può produrre un effetto determinante per il futuro e la
costruzione di u na c ittadinanza r esponsabile. C onseguentemente c i s i è a doperati pe r c ostruire una
coscienza del Servizio civile pensato e praticato come bene collettivo che appartiene allo stesso tempo, a
chi lo svolge, a chi lo organizza ed al territorio che lo promuove:
• esteso a tutte le categorie dei cittadini (minori, cittadini stranieri, adulti, anziani)
• organizzabile da tutti gli enti di servizio civile di un territorio: di piccole e grandi dimensioni,
pubblici e privati
• da realizzare come strumento per rispondere a reali bisogni della comunità di un determinato
territorio
• da costruire con tali caratteristiche di flessibilità da poter essere rimodellato e attualizzato
secondo i bisogni della comunità
• da esser percepito come un bene un capitale dei territori in cui si realizza
Naturalmente è a nche u n per corso di o rientamento a l l avoro g iovanile, m a è s oprattutto un im pegno
congiunto tra generazioni diverse, tra giovani ed adulti, che lavorano insieme per un bene comune: il loro
essere, il loro vivere oggi e domani, cittadini di un territorio.
L’Azienda USL di Bologna ha partecipato alle iniziative di sensibilizzazione e promozione del Servizio Civile
attivate dalla Regione Emilia Romagna e dal CO.PR.ESC (Coordinamento provinciale degli Enti di servizio
Civile.)
Nel 2 009 h a r ealizzato u n pr ogetto per i l t arget di g iovani s tranieri 1 8-28anni) B enessere, bi en - etre,
benstar, wellness, come Ente capofila in cooprogettazione con il Consorzio dei servizi sociali di Imola e la
partecipazione dell’Azienda Ospedaliera S.Orsola Malpighi
Tramite tale progetto sono stati selezionati 7 ragazzi volontari di varie nazionalità, coinvolti in attività di
accoglienza e c omunicazione n ei s ervizi s anitari e s ociali i n reg ime di s tage p er u n p eriodo di 1 0 m esi,
conclusosi positivamente.
Per il target 15-18 anni sono stati attivati due progetti
- Prendiamoci per mano: percorsi di crescita civile e sociale per le giovani generazioni, verso il
servizio civile
- Corsie di lettura
Questi hanno avuto l’adesione di ben 8 Istituti medi superiori di Bologna e provincia con il coinvolgimento
di 21 studenti.
Progetto adolescenti stranieri
Dopo c he i l p rogetto è s tato pres entato e condiviso a diversi livelli is tituzionali: A zienda USL ,C omune,
ASP, Provincia, Regione, Piani del benessere, Università degli Studi di Bologna, è stato attivato il gruppo
di progetto Azienda USL- Università.
Si è i niziata una c ollaborazione c on enti, associazioni, se rvizi c he si oc cupano d i ad olescenti st ranieri
(Centro Zonarelli, Associazioni G2, Centro donne straniere, CTP, Crossing TV, Osservatorio stranieri della
Provincia di Bologna, Ufficio Scuola della Provincia, Corsi professionali, servizi sociali dei quartieri) al fine
di raccogliere indicazioni per il progetto e dati per l’analisi dei bisogni.
Sono s tati rea lizzati dei laboratori per o peratori di s pazio g iovani e o peratori di e nti e s ervizi c he s i
occupano di adolescenti stranieri al fine di individuare strumenti e metodi per la ricerca con la
facilitazione di un docente e una ricercatrice di Antropologia dell’Università di Bologna.
Si è r edatto e c ondiviso l o s trumento di i ndagine ( questionario) e i ndividuato i l c ampione s u base
provinciale.
Nel 2010 avrà luogo la somministrazione del questionario nei corsi professionali.
Progetti di cooperazione internazionale
Continua l a g rande a ttenzione po sta da ll’Azienda U SL di B ologna a lle t ematiche de lla c ooperazione
internazionale.
Le principali azioni intraprese nel 2009 riguardano:
Progetto Attrezzature dismesse
Attraverso le attività del Progetto “Recupero attrezzature e s trumentazioni sanitarie dismesse da inviare
in paesi terzi” nel 2009 si è provveduto, tramite associazioni e ONG ad inviare attrezzature e arredi nei
seguenti p aesi: C olombia ( Fondazione C ivica C olombiana), E ritrea (Annulliamo l a D istanza), Gibuti
(Associazione Crew for Africa), Ghana, Zimbawe, Benin, Congo, Albania (Associazione CEFA).
138

Accordo di programma con l’ONG CESTAS (Centro di Educazione Sanitaria e Tecnologie
Appropriate Sanitarie).
Continua l’accordo di programma per lo sviluppo di attività relative alla cooperazione sanitaria nei paesi
in via d i s viluppo, a lla s ensibilizzazione dei nostri p rofessionisti a lle t ematiche de lla c ooperazione,
formazione/aggiornamento per professionisti esteri all’interno delle nostre strutture e partecipazione dei
nostri professionisti ad attività formative.
Si è sv olta la quarta edizione del “ Corso U niversitario di A lta F ormazione” c he ha previsto un m odulo
formativo in cui sono s tati coinvolti diversi professionisti a ziendali che a va rio t itolo si sono nell’ultimo
anno o ccupati di a ttività relativa a lla cooperazione internazionale, e successivamente sono st ati accolti
presso le nostre strutture 8 professionisti provenienti da America Latina e Africa.
Accordo di programma Fundacion Concivica Colombiana
Nel corso d el 200 9 abbiamo d ato c ontinuità al le attività d i c ollaborazione c on l a Fundaciòn Civica
Colombiana, inviando delle attrezzature dimesse e predisponendo l’accoglienza presso le nostre strutture
di 2 professionisti colombiani in stage.
Accordo di collaborazione con l’Ospedale di St.Francis di Ifakara (Tanzania)
Questo pro getto, a ttraverso i l c onfronto c on o peratori pro venienti da r ealtà m olto di verse t ra l oro,
consente un notevole arricchimento professionale e umano, sia per i nostri colleghi stranieri sia per coloro
che li hanno ospitati. Nel corso del 2009, grazie all’attiva collaborazione del Comune di Bentivoglio che ha
dato o spitalità a du e pr ofessioniste del S an Fr ancis H ospital, s ono s tati a vviati 2 s tage formativi presso
l’ospedale di Bentivoglio.
Progetto Europeo “Leonardo Da Vinci”
E’ un programma di azione comunitaria e di apprendimento permanente che ha l’obiettivo di contribuire
allo sviluppo della Comunità Europea promuovendo sistemi di istruzione e formazione.
Nell’anno 2009 abbiamo accolto una studentessa dell’Università di Almeria (Spagna) a svolgere un tirocinio
presso il Dipartimento di Salute Mentale - Progetto Arte e Salute.
Progetto Palestina
Nell’ambito d ell’accordo s iglato c on l’U TL-Gerusalemme e l ’Associazione P atologi se nza Fr ontiera la
nostra az ienda nel 2009 ha collaborato a lla p redisposizione di azioni per i l miglioramento del R egistro
Tumori di Gaza.
Progetto Saving Children
Il 2009 corrisponde alla seconda annualità del secondo accordo triennale stipulato fra la Regione Emilia
Romagna e il centro Peres per la Pace di Tel Aviv. Nonostante le problematiche avute in quest’ultimo anno
a livello politico internazionale, S aving C hildren è riuscito a m antenere u na costante p resa i n c arico di
bambini palestinesi (totale pazienti 1402) nelle strutture israeliane, dimostrando un notevole
miglioramento n el m anagement pro gettuale che si evince da una r ichiesta pi ù appropriata e da una
notevole riduzione dei casi rinviati alle Autorità Sanitarie Palestinesi perché trattabili nelle loro strutture
(dai 177 del 2008 ai 12 del 2009).
Complessivamente il progetto ha erogato 2.334 prestazioni cliniche per un totale di € 2.263.647, l’Azienda
USL ha trasferito nel 2009 al Peres Center € 400.000 contribuendo così al 40,2% della spesa complessiva
delle p restazioni c liniche s ui p iccoli palestinesi. Cìò g razie a ll’abbattimento dei c osti da parte de lle
strutture ospedaliere israeliane che hanno aderito al progetto.
Tabella 2.60 Attività effettuata dall’Azienda USL di Bologna per i bambini palestinesi negli anni 2007, 2008 e
2009. Fonte dati Azienda USL di Bologna.
Attività 2007 2008 2009
Totale richieste ricevute 1.716 2.654 2398
Richieste respinte perché casi trattabili in strutture palestinesi 240 177 12
Totale prestazioni erogate 1.476 2.477 2334
Delle prestazioni erogate, 1967 sono state prestazioni mediche di cui:
• 45 in regime di ricovero
• 1922 consultazioni mediche e diagnostiche
139

e 286 sono state prestazioni chirurgiche di cui:
• cardiochirurgia : 125
• chirurgia plastica: 38
• neurochirurgia: 5
• impianti cocleari:17
• ortopedia: 51
• urologia: 10
• oculistica: 12
• altre: 28
Ricoveri Umanitari
Continuano nella nostra azienda gli interventi sanitari a favore di cittadini stranieri provenienti da paesi
extracomunitari nei quali non esistono o non sono facilmente accessibili competenze medico specialistiche
per il trattamento di specifiche gravi patologie.
Nell’anno 2009 sono state 7 le prestazioni per pazienti provenienti dai paesi che rientrano nell’accordo
della R egione E milia R omagna, t rattati pr esso l e n ostre s trutture o spedaliere per i nterventi c hirurgici o
cure di malattie gravi. I pazienti, in genere minori, provengono da paesi quali Bosnia, Serbia e Eritrea.
Missione in Abruzzo a seguito del terremoto del 6 Aprile 2009
L’intervento s i è c oncretizzato n ell’inserimento di un’équipe s anitaria A USL all’interno della C olonna
Mobile della Protezione Civile Regionale, composta da 3 medici e 12 infermieri provenienti dalle AUSL di
Bologna, Ravenna, Rimini e Reggio Emilia. L’aver assunto le responsabilità non solo del soccorso sanitario,
ma a nche dell’assistenza igie nico-sanitaria ai c ampi p rofughi e d i q uella d ell’assistenza p sicologica e
psichiatrica, è stato percepito come elemento di stintivo del la ri sposta sanitaria d ella C olonna Mobile
dell’Emilia-Romagna, anche perché fornita direttamente attraverso il Servizio Sanitario Nazionale.
Lasciti e donazioni da cittadini, aziende e fondazioni bancarie
Tabella 2.61 Descrizione dell’entrate da enti ed organizzazioni esterni. Anni 2006-2009
DESCRIZIONE ENTRATE
da enti e organizzazioni esterni
LASCITI E DONAZIONI
Donazioni e comodati gratuiti da cittadini,
2006 2007 2008 2009
privati fondazioni e associazioni per
attrezzature
995.890,59 527.607,12 353.641,00 885.367,00
Donazioni liquide da cittadini, privati e
associazioni
174.921, 00 221.653,31 184.753,19 174.286,00
Totale
RICERCA FONDI E SPONSORIZZAZIONI
1.170.811,59 749.260,43 538.394,19 1.059.653,00
"Favola di Pediatria" donazioni e
sponsorizzazioni
2.819,00 11.450,00 6.696,00 0
Sponsorizzazioni eventi e manifestazioni
fieristiche
34.200,00 4.700,00 7.875,00 0
Sponsorizzazioni Rivista “Star Meglio” 23.500,00 15.000,00 15.000,00 12.034,00
“Mobilitiamoci” donazioni e sponsorizzazioni 30.000,00 0 0 0
“Spazi pubblicitari” (vendita) 0 163.210,00 15.237,00 0
Totale
DONAZIONI E CONTRIBUTI DA FONDAZIONI
BANCARIE E DA SOGGETTI PRIVATI
90.519,00 194.360,00 44.808,00 12.034,00
Donazioni e Contributi da Fondazioni
Bancarie
1.795.500,00 956.000,00 448.000,00 826.170,00
Contributi fatturati a Privati per
sperimentazioni e studi osservazionali
381.974,38 417.564,49 614.441,60 463.445,00
Totale 2.177.474,38 1.373.564,49 1.062.441,60 1.289.615,33
TOTALE GENERALE 3.438.805,47 2.317.184,92 1.645.643,79 2.361.302,80
140

Il riconoscimento s ociale dell’Azienda c ontinua a ttraverso i l asciti e le donazioni c he di a nno i n a nno
segnano i l r apporto f iduciario t ra a zienda e c ittadinanza. Nel novembre 2008 s i è c onclusa l a r accolta
fondi del progetto “Una favola di pediatria” con l’inaugurazione dei locali dell’Unità di Terapia Intensiva
Neonatale e degli alloggi per le mamme dei bambini ricoverati in UTIN dell’Ospedale Maggiore.
Nel primo trimestre 2009 sono stati prorogati 10 contratti con ditte private per le affissioni pubblicitarie
nelle s trutture s anitarie, d erivanti da lla conclusione d el c ontratto c on l ’agenzia, i n a ttesa
dell’espletamento d ella g ara a ziendale p er s cegliere u na n uova c oncessionaria, s ulla ba se di u n nuovo
progetto. La diminuzione di fondi introitati da campagne di fund raising su progetti specifici di interesse
aziendale è dovuta alla conclusione di alcune campagne in essere e al mancato avvio di nuove.
2.3.3 Impatto culturale
Il contributo dell’Azienda allo sviluppo di politiche di
valorizzazione del patrimonio storico, artistico, culturale.
L’importante a ccordo c he l’A zienda U SL di B ologna h a s iglato a lla
fine del 2006 con la Fondazione CARISBO ha permesso l’inserimento
del Complesso Monumentale di S. Maria della Vita, c he s i p uò
classificare come il più importante monumento del barocco
bolognese e c he comprende i l S antuario, i l Museo dedi cato a lla
storia della sanità e dell’assistenza cittadina e l’Oratorio dei Battuti,
nell’organizzazione della r ete complessiva c ittadina d enominata
Museo della Città; questo permette di creare una maggiore visibilità
e v alorizzazione d el pa trimonio s torico-artistico a ziendale e nello
stesso t empo c onsente al l’Azienda un r ilevante ri sparmio
economico.
Si è c onfermato a nche per i l 2009 l ’intenso lavoro v olto a lla
promozione d ella c onoscenza ed a lla v alorizzazione d el v asto
patrimonio c ulturale ed artistico a ziendale, o ltre a lla c onsueta
attività c he v ede c oinvolta l a s truttura n ell’ospitare c onvegni,
seminari, c ongressi, c onferenze e v isite g uidate nonché numerose
mostre e presentazioni di l ibri, ospitate nei l ocali del M useo e
dell’Oratorio.
I NUMERI: circa 10.000 visitatori al mese.
141
Chiesa Santa Maria della Vita
Le altre attività
1) Presenza del cantiere, iniziato nel 2008, per il restauro della Cupola del Santuario con una spesa
preventivata di circa € 1.000.000,00.=, a completo carico della Fondazione CARISBO, il cui termine
dei lavori è previsto per l’inizio del 2010;
2) Incontri e ri unioni riguardanti il reperimento fondi circa € 150.000.= per i l recupero e i l ripristino
dell’Archivio storico Aziendale;
3) Conclusione de l r estauro delle s edie a ntiche di P alazzo P izzardi presentate con u na m ostra n el
maggio del 2009.
2.3.4 Impatto sull’ambiente
Sistemi di Gestione Ambientale
La R egione E milia-Romagna, c on la D elibera d ella Giunta R egionale (DGR) 9 o ttobre 2006 n . 1360 h a
approvato le "Linee guida per la gestione dei rifiuti prodotti nelle aziende sanitarie dell'Emilia-Romagna",
già pubblicate nella prima edizione come Dossier dell'Agenzia Sanitaria Regionale n. 77/2003, e ne ha reso
i contenuti vincolanti per le Aziende sanitarie.
La D GR n . 6 86/2007 " Linee di pro grammazione e f inanziamento d elle a ziende d el S ervizio S anitario
Regionale" ha previsto, fra le linee di programmazione per il 2007, lo sviluppo di "Politiche di risparmio
energetico e rispetto ambientale" che si articolano in due progetti indipendenti, ma coordinati fra loro,
relativi a:
• Qualificazione dei consumi energetici ed innovazione tecnologica;
• Rifiuti sanitari: miglioramento continuo del processo di gestione e riduzione delle quantità prodotte.
Secondo la m edesima D elibera, il Bilancio d i Missione de lle Aziende, n ell'ambito della r endicontazione
sociale, d eve a ffermare l 'impegno a ziendale p er uno s viluppo s ostenibile, c ioè per u na ev oluzione de lle
proprie a ttività i l pi ù p ossibile rispettosa d ell'ambiente e d ell'equità s ociale; l a s alute, i nfatti, è

fortemente i nfluenzata da lla qualità de ll'ambiente f isico e u mano i n c ui l 'uomo v ive, c ome i ndividuo e
come parte della collettività.
Relativamente a questi indirizzi regionali, l’azienda USL di Bologna ha provveduto alla nomina dell’Energy
Manager, dei Referenti Rifiuti e del Mobility Manager.
Sono stati attivati tavoli di lavoro regionali che hanno visto per quanto riguarda l’area “Rifiuti” la stesura
delle nuove “Linee Guida per l a gestione d ei rifiuti e deg li scarichi i drici nelle A ziende Sanitarie
dell’Emilia Romagna” DGR 27 Luglio 2009 n°1155.
All'interno del quadro così delineato, la Regione ha l'onere di verificare il grado di applicazione delle DGR
nelle Aziende e, in particolare, lo sviluppo del progetto di miglioramento della gestione dei rifiuti sanitari.
Dal c anto l oro, l e A ziende h anno la n ecessità d i m onitorare i p assaggi c hiave d i t ale a pplicazione e d i
chiarire al proprio interno e all'interno del gruppo "Gestione Ambientale" i punti critici dell'organizzazione
aziendale e dei rapporti fra le sue varie articolazioni.
La Regione Emilia Romagna all’interno del “Gruppo Gestione Ambientale” ha attivato un tavolo di lavoro
per g li a cquisti v erdi i n c ollaborazione con Intercenter a l f ine di promuovere p rodotti a ba sso/minore
impatto ambientale ed ecocompatibili; fa parte del gruppo di lavoro il Direttore del Servizio Acquisti della
Azienda USL.
All’Interno dell’Azienda USL il tavolo di lavoro “Gestione Ambientale” si è incontrato per analizzare quali
strategie adottare per l’anno 2009.
Il gruppo ha evidenziato la necessità di attivare un indirizzo di posta elettronica dove i dipendenti possono
inviare suggerimenti o richieste di chiarimenti, è stato dato corso al programma regionale “Io spengo lo
spreco”, sono stati individuati alcuni accorgimenti di basso impatto organizzativo/formativo che possono
dare prestazioni a m inor i mpatto a mbientale quali: a cquisto d i s tampanti multifunzione, u tilizzo d el
fronte/retro, possibilità di i nvio f ax da P C, ec c. d a po rtare a lla D irezione per c ondizionare i pr ossimi
acquisti (come è s tato predisposto per le nuove tecnologie biomedicali tipo sistema PAX che ha permesso
il superamento dei reagenti).
Politiche aziendali per la gestione dei rifiuti
Per q uanto ri guarda i l s ettore ri fiuti, è pro seguita l ’attività di s ensibilizzazione a l r ecupero/riciclaggio
della m ateria pr ima e a lla r iduzione n ella produzione di r ifiuti per icolosi a ttraverso u na m iglior
segregazione deg li s tessi i struendo e s ensibilizzando l a di fferenziazione degli s tessi a ll’atto de lla
produzione.
Presso la nostra Azienda prosegue in tutte le strutture la raccolta differenziata di:
1. carta e cartone
2. vetro
3. legno
4. ferro
5. ingombranti
6. toner
7. farmaci scaduti
8. pile e batterie
Sono p roseguite l e in iziative d i formazione/informazione s ullo s maltimento d ei r ifiuti a pplicando l e
indicazioni riportate nelle Linee Guida Regionali 2009 sulla “gestione dei rifiuti e degli scarichi idrici nelle
Aziende Sanitarie dell’Emilia-Romagna”. In sintesi si riporta l’elencazione delle iniziative effettuate:
• Corsi ai neo assunti: tutto il personale neo assunto è stato chiamato all’atto dell’assunzione e
in forma obbligatoria a frequentare uno specifico corso di formazione della durata di 8 ore su
alcuni temi di interesse igienico, tra i quali anche lo smaltimento dei rifiuti. A questo corso ha
partecipato il 100% del personale neo assunto.
• Il S ervizio d i P revenzione e P rotezione A ziendale ( SPPA) ha o rganizzato in contri o bbligatori
sulla g estione dei f armaci c hemioterapici. N el piano f ormativo è prev ista s pecifica re lazione
sullo smaltimento dei rifiuti chemioterapici e dei rifiuti sanitari in genere. Sono stati formati 14
operatori.
• Sono stati attivati due corsi di formazione sulle linee Guida per la gestione dei rifiuti e degli
scarichi id rici n elle A ziende S anitarie d ell’Emilia R omagna c he hanno v isto l a n ostra A zienda
attiva si a i n q ualità d i d ocenza c he di o rganizzazione e a c ui h anno pa rtecipato c irca 3 00
dipendenti delle varie aziende sanitarie pubbliche e private regionali.
• Nel catalogo formativo dell’Azienda USL di Bologna sono previsti corsi base e avanzati in due
differenti l ivelli d i complessità, sulla ba se del diverso l ivello di c ompetenze f ornite a
disposizione sia dei dipendenti Azienda USL sia dei dipendenti di altre aziende sanitarie. Sono
stati formati 45 operatori nell’anno 2009.
Tutti i corsi sono stati accreditati per gli ECM Regionali.
142

Grafico 2.120 Dati produzione rifiuti a rischio biologico (in kg)
1.920.000
1.900.000
1.880.000
1.860.000
1.840.000
1.895.786
1.820.000
1.800.000
1.780.000
1.825.607
1.760.000
1.740.000
1.747.432
2007 2008 2009
Le iniziative intraprese hanno portato a risultati tangibili:
I dati di produzione dei rifiuti dimostrano una costante diminuzione delle produzioni di rifiuti pericolosi a
rischio biologico (dati al lordo dei contenitori).
Grafico 2.121 Dati produzione rifiuti assimilabili agli urbani (in kg)
1.080.000
1.052.370
1.060.000
1.040.000
1.020.000
1.000.000
980.000
960.000
940.000
920.000
920.633
La produzione di rifiuti assimilabili agli urbani è invece progressivamente aumentata.
La pro duzione di rifiuti i nviati a l rec upero di m ateria pri ma (es. c arta, v etro, e cc.) è pa ssata da K g
418.581 dell’anno 2007 a Kg 534.542 dell’anno 2009.
Politiche aziendali per l’uso razionale dell’energia e del rispetto ambientale
Negli u ltimi a nni le s trutture s anitarie di c ompetenza Azienda USL di B ologna s ono s tate o ggetto d i
profonde ristrutturazioni e riqualificazioni strutturali ed impiantistiche.
La pro gettazione di t utti g li i nterventi r ealizzati h a t enuto c onto, o ltre c he del rispetto de lle n orme i n
materia di accreditamento sanitario e di sicurezza delle strutture, soprattutto di soluzioni impiantistiche e
strutturali aventi per obiettivo principale il contenimento della spesa energetica.
Nell’ambito d elle a ttività s pecifiche dell’Energy M anager A ziendale e della s ua a ttività s volta a nche
all’interno del Gruppo Aziendale per lo Sviluppo sostenibile si evidenziano:
• Partecipazione attiva all’adesione dell’Azienda alla gara Regionale INTERCENT –ER per la fornitura
di en ergia el ettrica per l ’anno 2 010 t rasferendo all’interno d el c ontratto t utte l e s trutture
aziendali per un prelievo energetico complessivo di 54 GWh/anno
• Promozione e pres entazione de l pro gramma di f ormazione ed i nformazione per l ’uso R azionale
dell’energia nell’ambito della campagna regionale “Io Spengo lo spreco”
• Installazione di g eneratori di c alore del t ipo a c ondensazione a l f ine di c ontenere i c onsumi di
energia pri maria pr esso l ’ospedale di B azzano, il poliambulatorio T iarini e d il p oliambulatorio
Chersich in Via Beroaldo
143
1.060.640
900.000
2007 2008 2009

• Attivazione dell’impianto per la produzione di energia elettrica per mezzo di pannelli fotovoltaici
presso l ’ospedale Maggiore pe r l a potenza c omplessiva di 1 0 k Wp e pr ocedura per a ccedere a l
Conto Energia (incentivo nazionale previsto per tale tipo di impianto)
• Attivazione dell’impianto per la produzione di energia termica finalizzata alla produzione di acqua
calda sanitaria con pannelli solari realizzato presso l’ospedale di Bazzano
• Realizzazione d ell’isolamento t ermico a c appotto p er l e s trutture di sperdenti dell’ospedale di
Bazzano, Loiano e Vergato
• Redazione di uno s tudio d i f attibilità p er u n s istema T rigenerativo p revisto a l s ervizio
dell’Ospedale Bellaria da realizzare attraverso un’operazione di Project Financig
• Costituzione della “Task force Impianti” finalizzata alla ricognizione ed alla costruzione di un data
base de l pa trimonio i mpiantistico a ziendale c he c onsenta la r edazione di u n programma
pluriennale di interventi.
L’Energy Manager Aziendale è membro del Gruppo Regionale Energia ed è il coordinatore del gruppo di
formazione degli Energy manager regionali. In tale veste ha completato nel 2009 il corso “Programma di
formazione ed informazione degli Energy Manager” delle Azienda Sanitarie Regionali. Il corso suddetto è
stato inserito nell’elenco dei corsi Aziendali
Tutti g li in terventi, r ealizzati a nche s econdo le p revisioni d ella Legge R egionale 1 56/08 in m ateria di
Certificazione energetica, portano complessivamente ad una riduzione delle emissioni in atmosfera
contribuendo al rispetto delle politiche energetiche Regionali.
Infine i d ecreti le gislativi 192/2005 e 31 1/2006 h anno i ntrodotto n otevoli c ambiamenti n ella n ormativa
relativa a ll’efficienza e nergetica d egli edifici; i n o ttemperanza a t ali disposti di l egge e d a i r ecenti
disposti legislativi regionali in tema di Certificazione Energetica degli immobili, sono in fase di redazione
le diagnosi energetiche di tutti gli edifici ospedalieri.
Politiche aziendali di promozione di una mobilità sostenibile “mobilityamoci”
Tali politiche si caratterizzano per la pluralità e organicità delle azioni e iniziative adottate per
promuovere forme di mobilità sostenibili, negli spostamenti casa-lavoro e per servizio del personale.
L’obiettivo è q uello di f ar c rescere u na m aggiore a ttenzione a lle c onseguenze d elle nostre s celte e
comportamenti quotidiani e orientare i dipendenti (ovvero, dei cittadini) verso stili di mobilità compatibili
con la salute e sostenibili per la collettività e l’ambiente. I principali progetti realizzati finora sono:
Lasciati trasportare: al lavoro in bus o treno
L’iniziativa, giunta alla quarta edizione, ha l’intento di incentivare l’utilizzo del trasporto pubblico negli
spostamenti casa–lavoro e per servizio dei dipendenti dell’azienda. I risultati, come si vede dal grafico,
sono stati anche quest’anno molto lusinghieri a conferma della validità dell’iniziativa.
Grafico 2.122 Trend abbonamenti al TPL sottoscritti in convenzione
1200
1000
800
600
400
200
0
489
609
511
641
I dipendenti che hanno sottoscritto un abbonamento annuale sono stati premiati con:
• la riduzione del 5% da parte di ATC/FER/TRENITALIA del costo di listino dell’abbonamento;
• un “ecoincentivo” aziendale, pari a 130 euro per il comparto e di 75 euro per i dirigenti.
646
120 130 159 176 180
2005 2006 2007 2008 2009
144
805
731
907
ATC-Fer Trenitalia Totale abb in convenzione
817
997

Convenzione mobility management con il comune di Bologna
Tale convenzione è s tata s tipulata a l f ine di o perare congiuntamente ed in m aniera s inergica pe r
raggiungere alcuni risultati concreti in merito alle politiche di promozione di una mobilità sostenibile da
parte del personale dell’azienda e di migliorare l’accessibilità di alcune sedi aziendali. L’accordo prevede
reciproci impegni da ambo le parti e un finanziamento del Comune.
In pa rticolare, a l f ine di rendere più s icuri i percorsi di a ccesso a ll’Ospedale M aggiore è i n corso di
realizzazione una nuova e più efficiente illuminazione del parcheggio Prati di Caprara e l’illuminazione ex
novo del viale pedonale di accesso che attraversa il parco pubblico prospiciente via Emilia Ponente.
Informatizzazione calcolo distanze aziendali
Questa a pplicazione è s tata rea lizzata pe r c onsentire di c alcolare i n m aniera s emplice ed i mmediata l a
distanza f ra l e pr incipali s edi a ziendali o f ra u na s ede a ziendale e d u n’altra des tinazione già in serita
nell’elenco, al fine di poter compilare facilmente il modulo per il rimborso chilometrico di spostamenti
effettuati per servizio con la propria vettura.
145

146

3. Obiettivi istituzionali e strategie aziendali
Premessa
La pa rtecipazione degli Enti L ocali a lla programmazione soc iale e san itaria 2 009 è st ata c ostante e d
efficace; i n p articolare l a r elazione h a raggiunto il l ivello d i programmazione integrata con la
Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria sull’intero complesso delle strategie aziendali.
In svariate occasioni i temi più importanti, di seguito trattati, sono stati portati alla discussione
direttamente in sede di CTSS con il conseguente arricchimento di punti di vista più esterni all’Azienda,
che esprimono la rappresentanza istituzionale dei cittadini.
Si è pertanto ritenuto di strutturare questa sezione secondo una logica allineata ai punti cardine del Piano
Strategico, che si focalizza in particolare sulle Reti Metropolitane e sui Progetti per il Territorio.
3.1 Reti interaziendali e progetti di integrazione
Per riuscire a rispondere in maniera efficace ai nuovi bisogni emergenti della popolazione, è n ecessario
disegnare le s trategie n on pa rtendo da ll’analisi dei s ervizi o del l’offerta, m a da llo s tudio dei bi sogni e
della domanda. Nel nuovo quadro epidemiologico e sociale risulta particolarmente importante sostituire la
medicina d’attesa con quella di iniziativa, basata su un approccio proattivo che cerchi di prevenire invece
che curare, che cerchi di classificare i cittadini in base alle categorie di rischio e di intervenire laddove si
riscontri pi ù f ragilità e ri schio, c he c erchi di c olmare l e di sparità di c onoscenze n ell’accesso a i s ervizi,
andando a sollecitare la trasformazione del bisogno in domanda laddove vi siano meno risorse sociali.
In coerenza con tale orientamento, è centrale l’approfondimento del ragionamento sulla vocazione della
rete d'offerta bo lognese, rispetto a l c ontesto n azionale, r egionale e l ocale. La v ocazione c omplessiva
influenza, inevitabilmente, la suddivisione dei ruoli e delle missioni dei vari Attori locali. Questo impone
una profonda riflessione sulla suddivisione dei compiti della filiera di cura, sia quella ospedaliera
(ospedale di riferimento specialistico, ospedale generale, ospedale di prossimità), che territoriale (attività
ambulatoriale s pecialistica, s trutture i ntermedie – RSA, residenze p rotette, riabilitazione, ec c. – cure
primarie), affinché l’integrazione risulti fluida nei passaggi dei pazienti e non presenti carenze o
ridondanze.
Su queste premesse di carattere generale, già da alcuni anni, è stato avviato un processo di progressiva
integrazione tra le aziende sanitarie dell’area metropolitana basato, in primo luogo, sulla progettazione e
realizzazione di reti cliniche a loro volta fondate sulla costruzione di percorsi clinico assistenziali e, nelle
forme pi ù avanzate, i n scelte g estionali che i ntervengono s ull’assetto d ell’offerta e s ui m odelli di
direzione e organizzazione delle strutture di erogazione.
Attraverso a ssetti di r ete, s i pr omuove la differenziazione di r uolo delle s trutture di o fferta,
valorizzandone l e c aratterizzazioni e v ocazioni s pecifiche, a llo s copo di a ssicurare c apacità di risposta
flessibile e t empestiva, di s ostenere i n ecessari pro cessi di s pecializzazione e, i nevitabilmente,
economicità.
In questo contesto, pertanto, vanno collocati i progetti di integrazione tra Azienda Azienda USL, Azienda
Ospedaliero Universitaria e I stituto Ortopedico Rizzoli, per realizzare la rete dei servizi sanitari dell’area
metropolitana bolognese e creare le condizioni di fondo che, oltre ad assicurare una migliore assistenza
integrata ai cittadini, consentano il rilancio della sanità bolognese come punto di riferimento nel contesto
regionale e nazionale.
Lo scenario relativo alle reti ospedaliere si presenta come un’evoluzione dello stato attuale, innovando i
tratti c aratteristici d elle reti o spedaliere, s econdo i l m odello denominato “ hub and spoke”, c on u na
governance unificata che si fonda, in linea generale, su quattro livelli:
Hub di II livello: centri di secondo riferimento (second referral) nei quali è trattata l’elezione ultracomplessa
e differibile, i trapianti, le malattie rare, ecc. Tali centri potrebbero essere in parte mono
specialistici (Hub cardiovascolare, ortopedico, oftalmologico, ecc.)
Hub di I livello: ospedali di alta specializzazione, ma generalisti, con bacino di riferimento regionale
e, per alcune specialità, anche nazionale.
Ospedali po rtanti: s edi dei D EA, g eneralisti, ma c on s pecializzazione crescente s u b ranche di ffuse,
collegati a distanza con i centri di I e II livello.
Ospedali di pro ssimità: pu nti di pr imo i ntervento, c ollegati a di stanza c on g li o spedali po rtanti,
eseguono una casistica generale di base.
147

Si vanno pertanto delineando i seguenti programmi interaziendali per le reti metropolitane:
1 RETE CARDIOLOGICA
RETI CLINICHE STRUTTURALI E PROFESSIONALI (PERCORSI)
2 RETE ORTOPEDICA TRAUMATOLOGICA
3 RETE POST-ACUZIE
4 RETE STROKE (Assistenza integrata al paziente con ictus)
5 RETE NEUROLOGICA E POLO DELLE SCIENZE NEUROLOGICHE (riconoscimento IRCCS)
6 RETI DELLA PEDIATRIA OSPEDALIERA E DELL’EMERGENZA PEDIATRICA
7 RETI ONCOLOGICHE E PERCORSI CLINICO ASSISTENZIALI
8 RETE PRONTO SOCCORSO ED EMERGENZA
9 RETE OSTETRICO NEONATOLOGICA - PERCORSO NASCITA/INFERTILITA'
10 RETE URGENZA PSICHIATRICA
11 RETE NEUROPSICHIATRIA INFANTILE E ADOLESCENZA (NPIA)
12 LABORATORIO UNICO METROPOLITANO - AREA METROPOLITANA
13 TRASFUSIONALE UNICO METROPOLITANO E ESTENSIONE DI AREA VASTA - AVEC
14 RETE REUMATOLOGICA
Vengono di seguito descritte alcune reti interaziendali già presentate alla Conferenza Territoriale Sociale
e Sanitaria (CTSS) di Bologna.
Rete ortopedica traumatologica
Tra i mesi di agosto e settembre 2009 sono state realizzate le azioni previste dal piano di riorganizzazione
della r ete o rtopedica bo lognese, p romosso da lla C onferenza T erritoriale S ociale e S anitaria (CTSS) d i
Bologna basato sui principi di estensione, potenziamento, integrazione, riconoscimento delle vocazioni e
qualificazione degli ospedali della rete metropolitana. Le finalità prioritarie del progetto identificate dalla
CTSS s ono q uelle di g arantire s tandard a ssistenziali el evati e o mogenei i n t utta l ’area m etropolitana
bolognese, valorizzare le eccellenze e dare una risposta più efficace e tempestiva ai bisogni assistenziali
in ambito ortopedico. Il piano di riorganizzazione sviluppa la strategia delle reti metropolitane, basata sul
riconoscimento delle p eculiarità e delle v ocazioni de lle s trutture di eccellenza de l s istema san itario
bolognese, attraverso le azioni di riorganizzazione delle attività di pronto soccorso traumatologico, delle
attività d i c hirurgia ve rtebrale comprendendo a nche l ’oncologia v ertebrale, del l’attività ortopedica n ei
Distretti Pianura Est e Pianura Ovest.
Al fine di contestualizzare il progetto si riporta di seguito la distribuzione dei posti letto al 01/01/2010 e
dei ricoveri nell’anno 2009 nelle aziende metropolitane.
Tabella 3.1 Posti letto area metropolitana di Bologna al 01/01/2010. Ricoveri 2009 - disciplina 036: ortopedia
(dati RER)
Azienda
Posti
letto
ord
Posti
letto DH
Posti
letto
DS
Posti
letto
totali
148
Ricoveri
ord
Ricoveri
DH
Ricoveri
totali
Azienda USL 78 8 - 86 2.274 898 3.172
Funzione PS
O. Magg: H24 da
agosto 2009
Bentivoglio: 8-20
Vergato: 8-20
Istituto Rizzoli 265 7 9 281 11.720 4.880 16.600
H 12 da agosto
2009
AOU
Totale
46 2 - 48 1.241 417 1.658 S. Orsola: 8-20
complessivo
pubblico
389 17 9 415 15.235 6.195 21.430
Le azioni realizzate sono:
• apertura 2 4 o re s u 2 4 P ronto S occorso O rtopedico dell’ospedale Maggiore e funzionamento H 12
(ore 7.30-19.30) del Pronto Soccorso Ortopedico del Rizzoli;

• concentrazione delle attività e delle competenze professionali di chirurgia vertebrale di elezione
(neoplastica e degenerativa) al Rizzoli e di chirurgia vertebrale traumatologica al Maggiore;
• estensione da parte del Rizzoli della propria attività all’ospedale di Bentivoglio nell’ottica della
piena partecipazione alla rete ortopedica metropolitana e della ulteriore qualificazione dei presidi
sanitari metropolitani;
• integrazione i n r ete d elle s trutture o rtopediche cittadine per i l t rattamento de lle patologie
traumatologiche.
La sequenza delle azioni è stata:
• apertura H24 del pronto Soccorso Ortopedico del Maggiore all’inizio di agosto;
• funzionamento H12 del Pronto Soccorso Ortopedico del Rizzoli dal 20 agosto;
• gestione affidata al Rizzoli dell’attività ortopedica del territorio nel Distretto Pianura Est da fine
agosto;
• potenziamento dell’attività elettiva di chirurgia del rachide al Rizzoli (indirizzata ai tumori ed alla
patologia degenerativa) da inizio settembre.
Per realizzare le complesse operazioni necessarie sono stati attivati gruppi di lavoro aziendali ed
interaziendali che hanno consentito l’avvio della nuova organizzazione nei tempi previsti. E’ importante
osservare che si è trattato della prima esperienza in Italia di rete ortopedica tra aziende sanitarie distinte
(Azienda USL e I RCCS) c he c ondividendo eccellenze e pr ofessionalità, assi curano, ad og gi, c irca 2 7.000
interventi chirurgici ortopedici l’anno nell’area metropolitana bolognese.
Riorganizzazione delle attività di Pronto Soccorso Traumatologico.
Con la nuova organizzazione B ologna di spone di un Pronto S occorso Tra umatologico a ttivo 24 o re s u 24
presso l’ospedale Maggiore, con tutte le professionalità e le competenze del Trauma Center, al quale si
affiancano, negli orari diurni per 12 ore, i Pronto Soccorso ortopedici degli ospedali Sant’Orsola-Malpighi e
Rizzoli. A ll’interno d ell’area m etropolitana i l s istema di ri sposta a ll’urgenza s i c ompleta c on i P ronto
Soccorso ortopedici degli ospedali di Bentivoglio e Vergato, anch’essi operativi H12 (dalle 8.00 alle 20.00).
Il P ronto S occorso O rtopedico d ell’Istituto O rtopedico R izzoli ha r egistrato f ino a ll’agosto 2009 circa
46.000 a ccessi a nnui, dei quali c irca 1 6.000 i n f ascia o raria n otturna ( ore 20.00-08.00) con c irca 1. 000
ricoveri notturni/anno. Il Pronto Soccorso Ortopedico dell’Ospedale Maggiore registra, nella fascia oraria
8.00–20.00, circa 21.000 accessi l’anno, ai quali fanno seguito 1.150 ricoveri. Questi i volumi di attività
oggetto del la riorganizzazione, c he vedono un passaggio dell’intera attività n otturna d el Rizzoli a l
Maggiore, ed una ridistribuzione dei flussi diurni tra i due Pronto Soccorso del Maggiore e del Rizzoli con
un incremento diurno di circa 600 accessi di casi chirurgici al Rizzoli a fronte dei 900 casi chirurgici che
scaturivano dall’attività del PS notturno. La riorganizzazione e il potenziamento del sistema consente, tra
l’altro, l’attivazione di percorsi più rapidi per alcune patologie traumatologiche particolarmente frequenti
nelle persone anziane, come ad esempio le fratture di femore.
Grafico 3.1 Accessi ai PS ortopedici metropolitani di residenti e non residenti Anni 2008-2009
50.000
45.000
40.000
35.000
30.000
25.000
20.000
15.000
10.000
5.000
0
46.134
39.929
20.700
26.091
14.785
14.144
PS IOR PS Ortopedico Maggiore PS Ortopedico AOU
N° Accessi (residenti e non residenti) 2008 N° Accessi (residenti e non residenti) 2009
Dai dati di attività dei PS ortopedici metropolitani, si nota nel 2009 un aumento degli accessi al PS del
Maggiore e una riduzione al PS IOR a seguito della riorganizzazione delle attività.
149

Riorganizzazione dell’attività di chirurgia vertebrale.
La c oncentrazione dell’attività e dei p rofessionisti i n c hirurgia v ertebrale di el ezione, n eoplastica e
degenerativa, a l R izzoli, e in c hirurgia ve rtebrale t raumatica all’Ospedale M aggiore, a vvia u n’ ulteriore
valorizzazione della “scuola” bolognese, polo di attrazione riconosciuto a livello internazionale.
La tradizione consolidata dell’Istituto Ortopedico Rizzoli (circa 800 interventi all’anno di chirurgia
vertebrale di elezione ai quali si andranno ad aggiungere circa 250 interventi di elezione precedentemente
trattati al Maggiore), e quella del Maggiore sulla emergenza-urgenza cresciuta intorno al Trauma Center
(196 interventi all’anno di chirurgia vertebrale traumatica all’interno dei 1500 interventi chirurgici/anno
per pa tologie t raumatiche), r endono ra gione de lle scelte o rganizzative i ntraprese. La r iorganizzazione
mira a far crescere ulteriormente competenze professionali, capacità didattica e di ricerca delle strutture
bolognesi, r iconosciute a l ivello i nternazionale, oltre che i ncrementare ulteriormente l ’efficienza
nell’impiego delle risorse. Va sottolineato, inoltre, che con il trasferimento della Chirurgia Vertebrale ad
indirizzo o ncologico, s i c ompleta a l R izzoli i l t rattamento d elle patologie n eoplastiche m uscoloscheletriche
consolidando, così, il ruolo di punto di riferimento internazionale per queste patologie.
Riorganizzazione attività ortopedica Distretti Pianura Est e Pianura Ovest.
Il piano di riorganizzazione ha portato al potenziamento ed alla ulteriore qu alificazione de ll’intera rete
ortopedica m etropolitana migliorando l’integrazione t ra le t re s trutture c ittadine e q uelle i n a mbito
provinciale, attraverso lo scambio di competenze professionali fra il Rizzoli e gli ospedali di Bentivoglio e
Budrio e f ra il M aggiore e l ’ospedale d i S an G iovanni in P ersiceto. L a r iorganizzazione, in fatti, ha
attribuito la gestione da parte del Rizzoli della Unità Operativa Complessa di Ortopedia dell’Ospedale di
Bentivoglio, c he s volge a ttività c hirurgiche ( con l a precedente g estione, c irca 7 00 interventi a ll’anno
presso l’Ospedale di Bentivoglio e 1 50 all’Ospedale di Budrio) e specialistiche ambulatoriali nel territorio
del Distretto Pianura Est. All’Unità Operativa di Ortopedia dell’Ospedale Maggiore afferisce, invece, tutta
l’ a ttività del D istretto P ianura O vest, s volta pr esso l ’Ospedale di S an G iovanni i n P ersiceto - 135
interventi all’anno - e il Polo Sanitario “Barberini” di Crevalcore.
Formazione del personale.
La c omplessità t ecnico-professionale c he c onnota l ’attività o rtopedico-traumatologica in ge nerale e
l’ambito di altissima specializzazione che riguarda in particolare il trattamento della patologia vertebrale,
ha r ichiesto l a m assima at tenzione al la v alorizzazione delle competenze p rofessionali g ià es istenti, a lla
capitalizzazione, a lla diffusione e al lo sc ambio d elle st esse, at traverso u n ar ticolato i ter f ormativo c he
prevede il coinvolgimento dei professionisti dell’Azienda USL e dell’Istituto Ortopedico Rizzoli.
Integrazione operativa per l’avvio della nuova organizzazione.
Per f avorire i l buon es ito de lle a zioni r ealizzate, s ono s tate c oncordate c on l a A zienda USL d i Bo logna
alcuni interventi di integrazione operativa, quali: la realizzazione di ambulatori post Pronto Soccorso del
Maggiore a cura di professionisti del Rizzoli e l a pronta disponibilità di medici del Rizzoli per f ar fronte in
modo i ntegrato a lle u rgenze t raumatologiche v ertebrali pr esso l ’Ospedale M aggiore. A s ostegno di c iò è
stato r ealizzato u n s istema in formativo s pecifico s ulle a ttività d i p ronto s occorso n onché un gr uppo d i
lavoro interaziendale per il monitoraggio dell’applicazione degli accordi e dell’organizzazione realizzata.
Rete cardiologica
Il bacino d’utenza dell’area metropolitana di Bologna, pari a circa 850.000 abitanti, presenta un alto tasso
di incidenza di malattie cardiologiche. La prima rete cardiologica attivata è stata quella per i pazienti con
infarto miocardico acuto con ST sopraslivellato (STEMI).
L’angioplastica primaria (PCI), il migliore trattamento dello STEMI, in centri ad alto volume ed effettuata
da o peratori es perti, h a cambiato l o s cenario o rganizzativo de lle C ardiologie c onsentendo, c on u na
riorganizzazione delle Cardiologie secondo un sistema di rete basato sul modello Hub & Spoke, di garantire
la PCI primaria al maggior numero di pazienti con STEMI, in modo rapido, accessibile a tutti i cittadini del
territorio m etropolitano ( indipendentemente da lla pr ovenienza d el r icovero) ed e conomicamente
sostenibile.
Su questa base dal 2004 nell’area metropolitana bolognese è stata implementata la rete integrata per la
gestione de llo S TEMI s econdo l e l inee de l pr ogetto R egionale P RIMA-RER. So no s tati c osì d efiniti: i d ue
Ospedali Hu b, q uelli do tati di U TIC c on a nnesso l aboratorio di em odinamica, e g li O spedali S poke di
riferimento; le modalità di accesso all’Hub mediante percorsi veloci dal territorio o dai Pronto Soccorso
periferici e i modi di rientro dall’Hub allo Spoke dopo l’esecuzione della procedura.
La rete realizzata per lo STEMI, di seguito disegnata, è stata assunta quale modello di riferimento per la
realizzazione degli altri percorsi per i pazienti con patologie cardiovascolari.
150

La rete cardiologica è così configurata:
HUB:
- AOU (UTIC)
- Ospedale Maggiore (UTIC)
UO. Cardiologia:
- Ospedale di Bentivoglio (UTIC)
Funzione cardiologica:
- Ospedale di Bazzano
- Ospedale di Budrio
- Ospedale di Loiano
- Ospedale di Porretta Terme
- Ospedale di S. Giovanni in Persiceto
- Ospedale di Vergato
UO. Cardiologia a indirizzo riabilitativo:
- Ospedale Bellaria
Dai dati di primo accesso agli ospedali dei pazienti con IMA con ST elevato si nota che la maggior parte
viene ricoverata presso l’AOU e l’ospedale Maggiore, ospedali HUB della rete cardiologica.
Grafico 3.2 Casi di infarto miocardico con ST elevato (STEMI) di residenti nel territorio aziendale dimessi 2007-
2008- 2009 (primo ricovero). Fonte dati Azienda USL di Bologna
450
400
350
300
250
200
150
100
50
0
376
* non ancora disponibile la mobilità passiva fuori RER 2009
Disegno complessivo.
Il di segno pr ogettuale c omplessivo della re te c ardiologica s i articola s ulle s eguenti linee di a ttuazione
della strategia:
1. Interventi di prevenzione
256
AOU Maggiore Bentivoglio Bellaria altre
strutture
AUSL
41
14
2. Definizione e attuazione dei percorsi clinico assistenziali integrati all’interno della rete cardiologica
3. Sviluppo della lettura a distanza, anche con modalità di second opinion, della diagnostica cardiologica
per immagini
151
28
2007 2008 2009
10
privato area
BO
38
altre aziende
RER
altre aziende
fuori RER*

4. Sostenibilità economica e Governo Clinico
Azioni realizzate:
Attività di angioplastica primaria H24 Ospedale Maggiore
Percorsi per l’angioplastica primaria nell’infarto su tutta la Rete metropolitana
Percorsi dei pazienti con scompenso cardiaco
Lettura a distanza della diagnostica cardiologica per immagini
Teletrasmissione delle Ecografie
Definizione delle mission delle singole cardiologie su tutta la Rete Metropolitana
Omogeneizzazione del trattamento ospedaliero
Continuità clinico-assistenziale in fase di dimissione
RETE STROKE (Assistenza integrata al paziente con ictus)
Per le dimensioni epidemiologiche e per l'impatto socio-economico l'ictus rappresenta uno dei più
importanti problemi sanitari nei paesi industrializzati, costituendo la prima causa di invalidità permanente
e la seconda causa di demenza. In Italia l’ictus rappresenta la terza causa di morte (o la seconda secondo
ad alcune stime) dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie, causando il 10-12% di tutti i decessi per
anno.
Stime effettuate sulla popolazione mostrano che una corretta prevenzione può avere un impatto rilevante
sull’incidenza dell’ictus. I punti-cardine dell’azione preventiva sono:
- l’educazione de lla po polazione all’adozione di a deguati s tili d i vit a (abitudini a limentari,
attività fisica, ecc.)
- l’individuazione e la quantificazione del rischio di ictus attraverso programmi di informazione
sanitaria alla popolazione, utilizzo di carte del rischio cardiovascolare e appropriati percorsi
diagnostici su soggetti selezionati
- la correzione dei fattori di rischio eventualmente individuati: modifica delle abitudini di vita,
abolizione d el f umo, m onitoraggio del la p ressione a rteriosa, t erapia e monitoraggio di
malattie q uali l’ ipertensione a rteriosa, i l di abete, l a f ibrillazione a triale, l ’obesità, le
iperlipidemie, ecc..
Una serie di recenti studi ha dimostrato che un attacco ishemico transitorio (AIT) è seguito da stroke entro
90 g iorni i n una p ercentuale c he v a d al 0 .6 a l 2 0.6% dei c asi: l o s tudio i mmediato de l pa ziente e l a
istituzione di una terapia preventiva riducono grandemente il rischio di comparsa di stroke dopo AIT.
È di mostrata p er a lcune categorie di pazienti l ’efficacia del t rattamento n ella f ase a cuta dell’ictus
ischemico mediante un rapido accesso alla diagnostica per immagini e trombolisi sistemica endovena, da
attuare entro le tre ore dall’esordio dei sintomi. I pazienti sottoponibili a tale procedura devono essere
selezionati secondo precisi criteri di inclusione e, in base alle evidenze disponibili, rappresentano il 5-7%
del totale dei pazienti con ictus.
Recenti studi hanno inoltre dimostrato che l’assistenza in aree di degenza dedicate da parte di un team
multidisciplinare e m ulti pro fessionale di o peratori e sperti, l a pr ecocità di a vvio del l’intervento
riabilitativo e della dimissione protetta migliorano la sopravvivenza e diminuiscono il rischio di disabilità
dei pa zienti c on i ctus. L a pec uliare c aratteristica deg li i nterventi da m ettere i n a tto pe r m igliorare
l’assistenza è rappresentata dalla necessità di integrare le diverse competenze cliniche, organizzative e
gestionali.
La Regione Emilia Romagna ha approvato la DGR n. 1720/2007 l’“Organizzazione dell’Assistenza integrata
al paziente con ictus-programma Stroke Care” che, al fine di pervenire ad una presa in carico complessiva
del paziente in tempi utili al trattamento, individua un percorso nelle fasi: preospedaliera-
intraospedaliera- postospedaliera.
Da una a nalisi effettuata sui pazienti r esidenti n el territorio a ziendale, con primo r icovero d’urgenza e
codice di ictus, si rileva che, nel 2009, i ricoveri complessivi presso le strutture regionali sono stati 1640,
di cui 1340 per ictus ischemico e 300 per ictus emorragico. Di tutti gli ictus, 1045 sono stati ricoverati nei
nove ospedali Azienda USL (di cui 560 presso il Maggiore), 490 presso l’Azienda Ospedaliero Universitaria,
47 in cliniche private accreditate e 58 in presidi al di fuori del territorio aziendale.
Dai dati di primo accesso agli ospedali dei pazienti con ictus si rileva che una parte consistente, più del
30%, viene ricoverata presso gli ospedali di cintura.
152

Grafico 3.3 Casi di stroke di residenti nel territorio aziendale dimessi 2007-2008- 2009 (primo ricovero). Fonte
dati Azienda USL di Bologna
600
500
400
300
200
100
-
560
490
* non ancora disponibile la mobilità passiva fuori RER 2009
Il Disegno complessivo:
La “ rete stroke” r appresenta i l m odello o rganizzativo di g estione c omplessiva del pa ziente a ffetto da
ictus. Il modello fa perno sull’assetto delle strutture ospedaliere finalizzate alla gestione della fase acuta
in r accordo f unzionale c on i l s istema di em ergenza t erritoriale ( Centrale O perativa 1 18, em ergenza
territoriale, P S o spedali di r iferimento e pe riferici) e c on le s trutture s ocio-sanitarie c oinvolte nella
gestione post acuta dell’assistenza al paziente.
La rete stroke è così configurata:
HUB (stroke unit, trombolisi):
• Ospedale Maggiore
• AOU
Spoke II (area Stroke)
• Ospedale di Bentivoglio
• Ospedale di S. Giovanni in Persiceto
• Ospedale di Porretta Terme
Spoke I
• Ospedale Bellaria
• Ospedale di Bazzano
• Ospedale di Budrio
• Ospedale di Loiano
L’attuazione della stroke care si sviluppa attraverso le seguenti direttrici strategiche:
1. Interventi di prevenzione;
116 111
Maggiore AOU Bentivoglio S.Giovanni Porretta Bellaria altre
2007 2008 2009
strutture
AUSL
2. promozione delle a zioni v olte a f avorire i l r iconoscimento pr ecoce dei pa zienti c on i ctus e
organizzazione del sistema di trasporto presso le sede stroke care e per l’eventuale trattamento
trombolitico;
3. individuazione e o rganizzazione d elle s edi i donee ad ef fettuare i l t rattamento t rombolitico e
individuazione d elle s trutture o spedaliere s edi pe r lo s troke c are, g ià do tate o da do tare dei
requisiti essenziali, e attivazione delle aree di degenza dedicate;
4. organizzazione dell’assistenza riabilitativa per la fase post ospedaliera.
59
153
87
112
47
privato area
BO
58
altre
aziende RER
altre
aziende
fuori RER*

Azioni realizzate:
E’ s tata delineata la R ete p rovinciale Bolognese d ello S TROKE C ARE c on l ’implementazione di 4 letti
monitorati e dedicati all’ictus nell’UO di Geriatria dell’Ospedale di Bentivoglio, analoghi 2 letti nell’UO di
Medicina Interna dell’Ospedale di S. Giovanni in Persiceto ed altri 2 letti nell’UO di Medicina Interna di
Porretta. Nei tre Presidi Ospedalieri sono assicurati i requisiti essenziali per l’assistenza all’ictus così come
delineati n ella D GR n. 1720/2007 “O rganizzazione d ell’Assistenza i ntegrata a l p aziente c on i ctusprogramma
Stroke Care”.
I tre Ospedali si configurano pertanto come nodi Spoke della rete Provinciale Bolognese Stroke Care in
collegamento c on i due centri HUB (Stroke U nit d ell’Ospedale M aggiore e d el Policlinico S . Orsola) i n
possesso d ei r equisiti e ssenziali ed ad dizionali p er l ’assistenza al l’ictus se condo l a D GR an zidetta. L e 2
Stoke U nit d ella C ittà d i B ologna son o st ate au torizzate d alla R egione E milia R omagna a d ef fettuare l a
terapia con Fibrinolisi endovenosa sistemica per la terapia dell’ictus ischemico acuto nelle prime 3 ore.
Il percorso Trombolisi è s tato quindi organizzato nella Città di Bologna secondo un modello integrato fra
l’Azienda USL e l’Azienda Ospedaliero-universitaria bipolare nelle ore diurne (le due Stroke Unit eseguono
la Trombolisi indipendentemente dalle 8.00 alle 20.00) e monopolare (una sola Stroke Unit per tutta la
città) con alternanza delle notti dei festivi e dei weekend.
In applicazione d ella pro cedura i nteraziendale, nel 2 009 l e e quipes dei mezzi di s occorso h anno
identificato 1 88 P azienti el eggibili, p reallertando i l P ronto S occorso e l a S troke U nit di r iferimento; di
questi, 49 Pazienti sono stati sottoposti a Trombolisi.
Reti della pediatria ospedaliera e dell’emergenza pediatrica
La po polazione i n e tà p ediatrica r esidente s ul t erritorio del l’Azienda U SL di B ologna er a, a l 1 ° g ennaio
2009, pari a circa 123.000 abitanti che rappresentavano il 14,1% della popolazione complessiva. Di questa,
circa il 19% era compresa nella fascia di età da 0 a 3 anni, il 61% nella fascia da 4 a 13 anni e il 20% nella
fascia da 14 a 17 anni. Circa il 40% di questa popolazione, in modo quasi omogeneo in tutte le fasce d’età,
si concentrava nella città di Bologna.
Nel c orso del 2 009, l e t re a ziende s anitarie p ubbliche dell’area m etropolitana h anno pr odotto 26.475
ricoveri per pa zienti c on et à u guale o i nferiore a 1 7 a nni. D i qu esti 6 .672 ricoveri s ono s tati e ffettuati
presso le strutture nido per neonati sani.
Tabella 3.2 Dimessi di età 0-17 anni anno 2009 dalla strutture pubbliche metropolitane
totale dimessi 0-17 di cui neonati sani
dimessi 0-17 esclusi
neonati sani
Azienda USL 9.208 3.361 5.847
AOU 11.421 3.311 8.110
IOR
5.846
5.846
26.475 6.672 19.803
Complessivamente, ad esclusione dei neonati sani, si registra un leggero decremento di ricoveri rispetto al
2008 ( 19.803 contro 19.921).
I P ronto S occorso pe diatrici, u bicati p resso l ’AOU, l’ospedale M aggiore e q uello di B entivoglio, h anno
registrato 49.492 accessi, in aumento rispetto al 2008 (47.626).
154

Grafico 3.4 Accessi di residenti e non residenti ai PS pediatrici del territorio metropolitano anni 2008-2009
25.000
20.000
15.000
10.000
5.000
0
16.332
17.058
12.319
A questi vanno aggiunti gli accessi ai PS non pediatrici: circa 19.500 nel 2009 gli accessi di utenti di età
compresa tra 0 e 14 anni, di cui circa 3.500 tra 0 e 2 anni e la maggior parte (circa 16.000) tra 3 e 14 anni,
soprattutto rivolti ai PS ortopedici.
Grafico 3.5 Accessi di residenti e non residenti minori di 14 anni ai PS non pediatrici del territorio metropolitano
anno 2009
7.000
6.000
5.000
4.000
3.000
2.000
1.000
0
L’attività di r icovero è a ssicurata, pe r l a q uasi t otalità, da lla r ete delle s trutture pediatriche
metropolitane e da a ltre s trutture o spedaliere a c arattere s pecialistico ( oculistica, o torinolaringoiatria,
urologia, ecc …).
Il s istema di o fferta pediatrica s i c aratterizza p er l’esistenza di a lcuni po li di r iferimento unici s u base
metropolitana che riguardano:
• la Cardiologia, la Cardiochirurgia, l’Oncoematologia e la Rianimazione pediatriche ubicate presso
l’AOU;
155
13.007
18.975
19.427
PS Pediatrico Maggiore PS Pediatrico Bentivoglio PS Pediatrico AOU
N° Accessi (residenti e non residenti) 2008 N° Accessi (residenti e non residenti) 2009
299
85
MAGGIORE gen
2.279
446
MAGGIORE ort
5 36 166 212 865 30
278
1.015
163 220 58 3
532
0 1
1.123
1.313
826 1.145
1.351
329 332 135 23
MAGGIORE ost-gin
BENTIVOGLIO gen
BUDRIO gen
S.GIOVANNI IN P. gen
PORRETTA gen
VERGATO gen
BAZZANO gen
LOIANO PPI
AOSP gen
AOSP ocul
AOSP ort
Accessi 3-14 anni Accessi 0-2 anni
AOSP ost gin
5.187
704
IOR ort
383
45
VILLA NOBILI

• la Neurochirurgia Pediatrica presso l’Ospedale Bellaria;
• l’Ortopedia e l’Oncologia Ortopedica pediatriche presso lo IOR.
L’attività di r icovero di a lta s pecializzazione i n a mbito pedi atrico, o ltre a lle precedenti, è s volta da lle
unità di C hirurgia P ediatrica del l’AOU e d ell’Azienda USL, dalle u nità di N eurologia P ediatrica
dell’Ospedale Maggiore e del Bellaria e dalla Neuropsichiatria Infantile dell’AOU che svolge anche funzioni
di centro regionale per disturbi del comportamento alimentare.
La rete pediatrica attuale, inoltre, è composta dalle seguenti strutture:
per l’Azienda USL:
• una unità di Neonatologia e terapia intensiva neonatale (Ospedale Maggiore);
• tre unità di Pediatria (Ospedale Maggiore, Bentivoglio, Porretta Terme);
per l’Azienda Ospedaliero Universitaria:
• una unità di Neonatologia e terapia intensiva neonatale;
• due unità di Pediatria ad indirizzo specialistico;
• una unità di Pronto Soccorso e Pediatria Urgenza.
Disegno complessivo:
Tali elementi c onoscitivi e videnziano l’opportunità, a l p ari d i q uanto già a vvenuto in a ltre a ree
metropolitane i taliane s imili a B ologna ( Genova e T rieste), di r ealizzare u na r ete pediatrica c apace di
assicurare, attraverso il governo dei nodi che ne fanno parte, la tempestiva accessibilità ai punti per la
gestione de lle em ergenze e l a c oncentrazione delle attività a m aggior grado di complessità in un unico
polo multi specialistico presso l’AOU.
Quest’ultimo dovrà essere collegato con i centri di alta o altissima specializzazione (Ortopedia e Oncologia
Ortopedica pe diatrica, p resso l o I OR, e Neurochirurgia pedi atrica p resso l ’Azienda USL) c he, i n
considerazione dell’assetto complessivo della rete ospedaliera metropolitana, necessitano di uno stretto
raccordo professionale e tecnologico con le discipline di riferimento (Ortopedia e Scienze Neurologiche).
L’assetto c omplessivo del la ret e trova i l s uo c ompletamento n el r accordo f unzionale c on g li o spedali di
cintura, anche in considerazione di alcune specificità presenti negli stessi, con la rete dei Pronto Soccorso
generali e con la Pediatria di Libera Scelta, anche organizzata in attività di continuità pediatrica.
Si identificano pertanto le linee di attuazione del disegno strategico:
1. Realizzazione del Polo per l’alta complessità pediatrica;
2. Riprogettazione della r ete p er la g estione delle urgenze t ra l e pediatrie o spedaliere e d el
territorio.
Azioni realizzate:
Nell’ambito del la pri ma l inea, è s tata ef fettuata n el 2 009 l ’unificazione delle r esponsabilità c liniche e
gestionali della Chirurgia Pediatrica a livello metropolitano e riordino organizzativo con:
• concentrazione d ell’attività c hirurgica no tturna i n urgenza e d el c ase mix a m aggior
complessità presso l’AOU;
• progressivo orientamento al modello weekly, su 5 giorni, all’Ospedale Maggiore per i ricoveri
programmati, per l’attività di Day Surgery e per l’attività di chirurgia sui pazienti fragili;
Per la s econda linea s i è i nvece dato i nizio a ll’organizzazione dell’attività d i u rgenza-emergenza
pediatrica su più livelli in base alla complessità della casistica da affrontare, attraverso la costituzione di
un Pronto S occorso P ediatrico presso l ’AOU c on f unzioni di em ergenza urgenza s pecialistiche e con
concentrazione in tale sede della casistica a maggior grado di complessità.
E’ stato inoltre condiviso un percorso assistenziale sull'abuso nell'infanzia, che verrà applicato presso i PS
pediatrici cittadini nel 2010.
156

Reti oncologiche e percorsi clinico assistenziali
La patologia tumorale rappresenta la seconda causa di morte in termini di frequenza assoluta ed una delle
più importanti cause di mortalità prematura.
Sebbene nel 2007 la patologia tumorale sia risultata, per la prima volta nell’Azienda USL di Bologna, la
principale c ausa di m orte n egli u omini, c omplessivamente l a m ortalità p er t umori è i n c ostante
diminuzione negli ultimi anni in entrambi i sessi: questo riflette sia gli andamenti epidemiologici
(incidenza) che i progressi diagnostici e terapeutici raggiunti in molte patologie oncologiche. Ai primi posti
per i ncidenza, pr evalenza e m ortalità s i c onfermano i t umori det ti “ big killers”, c he s ono q uelli d el
polmone, colon retto e mammella. Per tale motivo le aziende sanitarie dell’Area Metropolitana Bolognese,
in conformità con gli indirizzi e le linee guida regionali, si sono prioritariamente impegnate nell’istituzione
di perc orsi di di agnosi e c ura de dicati a lle t re pa tologie o ncologiche o ggetto di pro grammi di s creening
(colon-retto, m ammella e collo d ell’utero) e a p iù a mpia d iffusione epidemiologica ( polmone) vo lti a d
anticipare la diagnosi e il trattamento, al fine di incrementare i tassi di guarigione e di sopravvivenza.
Mentre il trattamento delle patologie epidemiologicamente più rilevanti richiede una competenza diffusa
su n umerose s edi s ul t erritorio, pe r le patologie o ncologiche meno f requenti s ono i ndividuati c entri di
riferimento dove si concentra la casistica.
Spiccano s trutture di riferimento per v olumi di a ttività rel ativamente a d a lcune s pecifiche pa tologie
oncologiche specialistiche, quali: i tumori del sistema nervoso centrale e i tumori del polmone, trattati
principalmente presso l’Azienda USL - Ospedale Bellaria; i tumori ematologici e pediatrici trattati
prevalentemente dall’Azienda Ospedaliera e i tumori muscoloscheletrici trattati dallo IOR.
Anche per le patologie meno frequenti tuttavia è indispensabile garantire un approccio di rete che colmi i
gap t ra l e s trutture di r iferimento pr incipale e i servizi t erritoriali d ell’area, a l f ine di garantire l a
continuità clinico assistenziale in tutte le fasi del percorso.
Da quanto esposto si evince pertanto che la patologia oncologica richiede in assoluto il più alto grado di
complessità nella gestione del paziente, sia per la numerosità di professionisti e servizi ultraspecializzati
coinvolti nel percorso di diagnosi e cura, sia per il gravoso impatto che ha sulla vita del paziente e dei suoi
familiari.
Un’ulteriore analisi va dedicata ad alcuni servizi diagnostici e terapeutici ad alta tecnologia, trasversali a
più p ercorsi e localizzati in a mbito c ittadino, a l f ine di f ornire un in dirizzo a l loro s viluppo e
razionalizzarne presenza e utilizzo in base al bacino di utenti.
Le alte tecnologie impiegate in ambito oncologico comprendono: la metodica diagnostica PET, presente
presso l ’AOSP S .Orsola – Malpighi, la t ecnica I ORT, per l ’irradiazione i ntraoperatoria, di sponibile presso
l’Ospedale B ellaria d ell’Azienda U SL e l’Angiografia I nterventistica ( realizzata d a p rofessionisti I OR s u
pazienti affetti da pa tologie muscolo-scheletriche presso) dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria con
tecnologie di recente acquisizione e tramite integrazione con gli specialisti della AOU stessa.
La l ocalizzazione di q ueste a ttrezzature, t ra le a ltre, r ichiede un a pproccio i nteraziendale ed
interdisciplinare collaborativo, v olto a lla c ondivisione di pe rcorsi di c ura che v alorizzino le reciproche
eccellenze, a garanzia della qualità dei servizi offerti all’utente e che riconfermi il potere attrattivo di
Bologna quale Sistema unico.
Dal punto di v ista del per corso del pa ziente, l a g estione del la pa tologia o ncologica n el n ostro c ontesto
coinvolge numerosi professionisti e servizi che intervengono nelle fasi di:
1. Prevenzione primaria
2. Prevenzione secondaria: diagnosi precoce e programmi di screening
3. Approfondimento diagnostico e stadiazione della patologia oncologica
4. Trattamento medico e chirurgico
5. Follow up
6. Gestione del dolore e terminalità della vita
Azioni realizzate:
Acquisizione mammografi digitali Azienda USL e AOU
Acquisizione attrezzature innovative
Avvio IORT (Radioterapia Intraoperatoria)
Ristrutturazione e allestimento diagnostica senologica H. Bellaria
In corso di configurazione percorsi mammella/colon/ginecologici/polmone
157

Si prendono ora in esame le reti relative al tumore della mammella, del colon e ai tumori ginecologici,
analizzando per ognuno le sedi di ricovero dei residenti e la configurazione delle reti attuali e previste.
Tumore della Mammella
Grafico 3.6 Casi chirurgici di tumore della mammella dei residenti nel territorio aziendale anni 2007-2008-2009.
Fonte dati Azienda USL di Bologna
500
450
400
350
300
250
200
150
100
50
0
* non ancora disponibile la mobilità passiva fuori RER 2009
Dai da ti di r icovero dei c asi c hirurgici di t umore del la m ammella, s i n ota c he g li a ttuali C entri di
riferimento per il trattamento chirurgico sono rappresentati da:
- Ospedale Bellaria
- AOU
- Strutture private accreditate
- Ospedale di S. Giovanni in Persiceto
Sul percorso oncologico del tumore della mammella (dallo screening al follow-up post chirurgico) è stato
pianificato n el 2 009 u n a udit i c ui in dicatori s ono in f ase d i c ondivisione i nteraziendale e o ggetto d i
monitoraggio.
Si prevede:
420
326
215
Bellaria AOU privato area
BO
- la definizione e la realizzazione del percorso di area metropolitana
- la trasformazione della Chirurgia a indirizzo Oncologico dell’Ospedale Bellaria in Senologica nel
2010
- la costituzione di Breast Unit sempre presso l’ospedale Bellaria nel 2011
- il graduale assorbimento della funzione Chirurgia Senologica di San Giovanni in Persiceto presso gli
altri centri di riferimento
158
173
47
S. Giovanni altre
strutture
AUSL
2007 2008 2009
20
mobilità
passiva RER
14
mobilità
passiva fuori
RER*

Tumore del colon
Grafico 3.7 Casi chirurgici di tumore del colon dei residenti nel territorio aziendale anni 2007-2008-2009. Fonte
dati Azienda USL di Bologna
250
200
150
100
50
0
AOU
192
Maggiore
148
Bentivoglio
57
Bellaria
Dai dati di ricovero dei casi chirurgici di tumore del colon, si nota che gli attuali Centri di riferimento per
il trattamento chirurgico sono rappresentati da:
- AOU
- Ospedale Maggiore
- Ospedale di Bentivoglio
- Ospedale Bellaria
- Ospedale di Budrio
- Ospedale di S. Giovanni in Persiceto
- Ospedale di Porretta Terme
- Ospedale di Bazzano
48
Budrio
Si prevede:
- la definizione e la realizzazione del percorso di area metropolitana
- la valutazione della performance dei centri a minor volume di casistica (Bentivoglio, Budrio, S.
Giovanni, Porretta, Bazzano)
- l’assorbimento della funzione colon dell’ospedale Bellaria presso altri centri di riferimento
159
36 29 23 19 18
S.Giovanni
2007 2008 2009
altre strutture AUSL
privato area BO
mobilità passiva RER
6
mobilità passiva
fuori RER*

Tumori Ginecologici
Grafico 3.8 Casi chirurgici di tumori ginecologici dei residenti nel territorio aziendale anni 2007-2008-2009
250
200
150
100
50
0
202
78
Dai dati di ricovero dei casi chirurgici dei tumori ginecologici, si nota che gli attuali Centri di riferimento
per il trattamento chirurgico sono rappresentati da:
- AOU
- Ospedale Maggiore
- Ospedale di Bentivoglio
- Ospedale di Porretta Terme
39 39
AOU Maggiore Bentivoglio altre strutture
AUSL
2007 2008 2009
Si prevede:
- la definizione e la realizzazione del percorso di area metropolitana
- la valutazione della performance dei centri a minor volume di casistica (Bentivoglio, Porretta)
- l’opportunità di affinamento delle mission (AOU, Ospedale Maggiore, Ospedale di Bentivoglio)
Laboratorio unico metropolitano – area metropolitana
Il ba cino d ’utenza de ll’area m etropolitana di B ologna sviluppa, c ongiuntamente a ll’attività r ivolta a i
pazienti ri coverati n elle s trutture o spedaliere, una pr oduzione c omplessiva di c irca 2 0 m ilioni d i
esami/anno. I l se rvizio at tualmente r eso ai c ittadini, si a e sterni ( ossia c on accesso at traverso i p unti
prelievo t erritoriali) s ia i nterni (ossia pa zienti r icoverati pr esso l e s trutture o spedaliere), è c onsiderato
buono.
L’elevato n umero di punti di p roduzione degli a ccertamenti d iagnostici, tuttavia, n on g arantisce
l’omogeneità n ei p rocessi p roduttivi s eguiti n é, s u t utti i s ingoli p residi, v olumi p restazionali t ali d a
assicurare la possibilità di perseguire livelli di qualità tecnica e sicurezza eccellenti. Allo stesso modo, la
frammentazione ec cessiva de l s istema produttivo pone i n discussione l’aggiornamento s istematico e
diffuso in modo omogeneo, presso tutte le sedi, della tecnologia disponibile e, parimenti, l’attuazione di
soluzioni tecnologiche all’avanguardia. I singoli punti di produzione, in tutti i settori a forte automazione,
si caratterizzano per una capacità produttiva decisamente superiore all’attività richiesta generando, in tal
modo, una situazione di diseconomicità strutturale diffusa.
La pr esenza, a ll’interno della r ete metropolitana, di du e g randi s trutture in g rado di a ssumere la
responsabilità della produzione complessiva di accertamenti diagnostici di laboratorio per l’intera area e,
al contempo, l’esistenza delle condizioni tecniche di comunicazione e trasporto tra i vari nodi della rete
verso gli stessi centri di riferimento, fanno ritenere possibile la realizzazione di un progetto, unico in Italia
per volumi di prestazioni prodotte e per l’innovazione tecnologica ed organizzativa che comporta, in grado
di per seguire l a vision e, a l t empo s tesso, s viluppare f orme di ra zionalizzazione economica c he
costituiscono la condizione fondamentale per sostenerne le azioni di sviluppo.
160
privato area
BO
26 24
mobilità
passiva RER
9
mobilità
passiva fuori
RER*

Al progetto di L aboratorio U nico Metropolitano, che coinvolge Azienda USL e A OU, potranno
successivamente aderire anche lo IOR e le aziende sanitarie di Imola e Ferrara.
Disegno complessivo:
Il di segno s i f onda s ull’opportunità di el iminare l e ridondanze a ttuali a ttraverso u na l ogica di ret e c he
vede nelle due sedi del Laboratorio dell’Ospedale Maggiore e del Laboratorio Centralizzato - AOU, i due
centri o rganizzativi a i q uali f ar a ffluire l ’intero vo lume d i a ttività a vendo l ’obiettivo d i ga rantire u na
funzionalità integrata nonché il reciproco supporto in caso di eventuali situazioni critiche.
Il progetto prevede il mantenimento della rete dei prelievi che ha già raggiunto una notevole capillarità
nel territorio migliorando la possibilità di accesso dei cittadini; si prevede, inoltre, il miglioramento della
funzionalità e tempestività (tempi di risposta) delle analisi in ambito ospedaliero o dei servizi specialistici,
e di quegli aspetti qualitativi (ad esempio: uniformità ed omogeneizzazione delle modalità di risposta) sui
quali non sono ipotizzabili interventi efficaci con l’attuale assetto gestionale del sistema di produzione.
Vengono quindi di seguito riportate le linee di attuazione della strategia:
1. Concentrazione, pr esso u n u nico c entro di r iferimento d ella r ete ( Azienda USL o A OU) delle linee
analitiche a b assa f requenza di r ichiesta e /o ad elevata complessità t ecnica e c osti e levati di
produzione;
2. Concentrazione, presso d ue c entri di r iferimento del la r ete, d elle a ltre l inee a nalitiche, c on
particolare riferimento a quella ad alta automazione, suddividendo le aree di afferenza in due zone
geografiche (zona est e zona ovest) per gli esami per esterni e interni;
3. Organizzazione dell’attività di urgenza, presso tutte le sedi ospedaliere, sulle 24 ore con modalità di
tele refertazione, invio rapido al laboratorio di riferimento di zona e sistemi tecnologici semplificati a
risposta rapida.
Azioni effettuate e previste:
Allergologia:
Trasferimento Area Nord su Maggiore 2007
Trasferimento da AOU a Maggiore 2009
RIA – metodica radioimmunologica:
Trasferimento Area Nord su Maggiore 2009
Trasferimento da Maggiore a AOU 2011
Batteriologia - Virologia
Trasferimento da Maggiore a AOU 2010-11
Sierologia:
Esami sani (donatori) su Maggiore 2010
Trasferimento da AOU a Maggiore 2011
Altre metodiche:
Formulazione di un piano definitivo 2010
Sono state inoltre realizzate nel 2009 azioni relative a:
• Rete ostetrico neonatologica - percorso nascita/infertilita'
• Dipartimento unico Acquisti AVEC (Area Vasta Emilia Centro)
Rete ostetrico neonatologica - percorso nascita/infertilità
Per dare attuazione alla direttiva regionale relativa al programma percorso nascita (deliberazione 533/08)
è stato identificato un referente aziendale e sono state realizzate le azioni di seguito sintetizzate:
Gravidanza
Un’approfondita analisi relativa all’ulteriore qualificazione dell’assistenza alla gravidanza, ampiamente
discussa nelle varie sedi operative ed in occasione di una serie di seminari formativi mensili già realizzati
nel corso del 2008, ha consentito di giungere alla definizione del percorso assistenziale offerto alle donne
161

in g ravidanza e n el primo a nno di v ita de l ba mbino c on pa rticolare a ttenzione a q uelle c on pro blemi
sociali e s anitari e a ppartenenti a lle f asce debo li. L ’ostetrica è s tata i ndividuata c ome o peratore di
riferimento per la gravidanza fisiologica.
La c onsiderazione d egli e lementi c ollegati a lle di fferenze n elle p rassi c onsolidate n elle p reesistenti
articolazioni o rganizzative ha c ondotto a lla definizione di a zioni i mmediatamente r ealizzabili (compresi
punti di s perimentazione del l’assistenza a lla g ravidanza f isiologica da pa rte del le o stetriche n ei v ari
distretti) e di quelle attuabili, in modo più esteso e sistematico, in tempi medi.
L’utilizzo di d iversi strumenti informativi r ivolti sia a i professionisti ( intranet, comunicazioni varie,
iniziative f ormative), s ia a gli u tenti d ei nostri s ervizi ( opuscoli, d epliant, v ideo...) h a consentito d i
diffondere c onoscenze, s ostenere l’applicazione delle p rocedure a dottate e r endere c omplessivamente
l’offerta consultoriale identificabile e più fruibile.
Per quanto r iguarda l a preparazione alla nascita, oltre a lla riorganizzazione dei corsi di base condotti
dalle o stetriche, ri precisando l ’organizzazione, l a metodologia ed i c ontenuti, s i è r ealizzato n ell’anno
l’ampliamento dell’offerta di:
• incontri con mamme/coppie genitoriali, condotti dai neonatologi dell’Ospedale Maggiore con
cadenza mensile: “gruppi aperti”;
• conversazioni c on m adri e pa dri, condotti da più pr ofessionalità ( ostetriche, ps icologi,
ginecologi, pediatri, neonatologi, dei servizi territoriali e ospedalieri.);
• incontri c on m adri c on p roblemi di t ossicodipendenza, c ondotti da pr ofessionisti del S erT e
dell’area materno-infantile.
Relativamente al la diagnostica ecografica e, più in generale, alla diagnosi prenatale, v alutata la
situazione attuale, in collaborazione con l’Azienda Ospedaliero Universitaria, è in via di predisposizione
uno specifico programma per la presa in carico globale della donna in gravidanza fin dal primo accesso e
programmare i n u n’unica soluzione t utte le i ndagini ec ografiche p reviste da l Percorso N ascita, l ’offerta
attiva del bi-test ed il monitoraggio laboratoristico previsto dal decreto “Bindi”.
E’ s tato i noltre messo a pu nto i l p rotocollo per l a prev enzione della malattia em olitica n eonatale con
realizzazione di una procedura interaziendale, con l’Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna.
Parto/Nascita
Le do nne e le c oppie a ssistite du rante l a g ravidanza n ei s ervizi t erritoriali r icevono l e i nformazioni, le
indicazioni ed i necessari e differenziati supporti nell’accesso ai Punti Nascita. In particolare, le donne che
presentano fragilità dal punto di vista psicologico e/o sociale sono accompagnate nell’iter assistenziale da
procedure s pecifiche che coinvolgono s ia i l personale del t erritorio c he quello o spedaliero. Parimenti
viene curata la dimissione dai Punti Nascita sia delle mamme che del neonato con problemi sociali e/o
sanitari, con attivazione dei servizi territoriali secondo una definita procedura interistituzionale.
Per quanto riguarda il travaglio, è stato predisposto un Piano Provinciale sull’organizzazione della risposta
assistenziale in materia di controllo del dolore, già presentato nel novembre 2008 alla Direzione Generale
Sanità e P olitiche S ociali del la R egione con i ndicazione a nche del vo lume s pecifico d elle a ttività. La
fruizione d ella parto-analgesia è po ssibile a l m omento a ttuale c on di fferenti criteri di a ccessibilità c /o
l’ospedale Maggiore di Bologna, l’Ospedale Sant’Orsola Malpighi di Bologna e l’Ospedale di Bentivoglio. Le
Aziende Sanitarie sono impegnate nella definizione di modalità uniche per l’accesso alla prestazione, al
fine di contemperare il mandato della Regione anche dal punto di vista della sostenibilità economica.
Relativamente a lla q ualificazione d ell’assistenza al travaglio d i parto in ambiente extraospedaliero,
come richiesto dalla citata delibera 533/08, sono state analizzate sia la situazione nei vari distretti, sia le
procedure i n a tto ed è s tata a vviata n el 2 009 l ’elaborazione di u n progetto r elativo a l parto
extraospedaliero del quale, nel corso del 2010, si procede alla definizione.
Puerperio e primo anno di vita del bambino
L’attenzione alle prime relazioni madre/bambino/padre e alla sofferenza psicologica che può coinvolgere
la donna in gravidanza e nel post partum (4-5 % mostra depressione maggiore ed il 12-14 % depressione in
tutte l e s ue di verse m anifestazioni) h a o rientato g ià da l 2 008 a d i nvestire r isorse n ella f ormazione p er
promuovere n ei pro fessionisti a fferenti a i di versi s ervizi u na pr eparazione c omune s ul r iconoscimento e
sulla diagnosi dei disturbi emotivi e sulle modalità della presa in carico della donna.
Il lavoro svolto ha permesso di definire la procedura, in via di completamento, del percorso assistenziale
che coinvolge più competenze e servizi (CSM, SerT, NPIA, Consultori familiari, Servizio Sociale, Pediatria
di Comunità, PLS, MMG, Punti Nascita).
Rientrano negli interventi di supporto alle prime relazioni la promozione ed il sostegno all’allattamento al
seno; in questo ambito sono state svolte le seguenti azioni:
• informazione s ull’allattamento a l s eno e s ulla r elazione pr ecoce c on i l ba mbino a ttraverso
l’opuscolo l’assistenza alla gravidanza, alla nascita e al puerperio ed i l v ideo nutrimento
affettivo;
162

• ampliamento d el mo nitoraggio d ei t assi d i al lattamento al se no c on u na r ilevazione a u n
campione di do nne e ntro i l pr imo m ese di v ita d el ba mbino ( le a ltre ri levazioni v engono
compiute a 3,6,12 mesi);
• omogeneizzazione de lle modalità e dei c ontenuti di c onsulenza s ull’allattamento a l s eno
attraverso la realizzazione di audit clinici;
• estensione di buone pratiche presenti nei servizi in sostegno all’allattamento al seno ed alla
relazione con il bambino (visite domiciliari, linee telefoniche dedicate, gruppi di auto aiuto);
• diffusione informazione sui servizi esistenti (realizzato opuscolo).
I servizi del percorso nascita sono completati dagli Spazi Mamma (complessivamente 13) che, situati in
vari punti del territorio aziendale, accolgono le mamme ed i bambini per un confronto ed un supporto alle
competenze g enitoriali. S ono c ondotti da ll’ostetrica o da u n’Assistente S anitaria, i n a lcuni c asi, con la
consulenza/supervisione d egli ps icologi. Per c onoscere i l g radimento delle donne r elativamente a lle
diverse m odalità a ssistenziali del percorso nascita e v alutarne l a qu alità per cepita è s tato a ttivato u no
specifico progetto che prevede la realizzazione di focus group e la somministrazione di un questionario,
dei quali è in corso l’analisi dei risultati.
Dipartimento unico Acquisti AVEC e procedure d’acquisto 2009
Attivato, nel gennaio 2009, il Gruppo di Consultazione Permanente “Acquisti”, è stato individuato il suo
Coordinatore a ffidando a llo s tesso i l m andato di re digere un pro getto v olto alla r iorganizzazione d ella
funzione acquisti a livello di Area Vasta.
Il documento f inale è s tato pres entato a ll’Assemblea dei S oci AVEC (Area V asta E milia C entro) i n da ta
11.06.2009 e approvato nella medesima seduta. L’impostazione prevedeva, quale modello organizzativo,
una fase transitoria gestita da un Coordinatore fino al termine del 2009 e successivamente la costituzione
di u n u nico Di partimento A cquisti A VEC f ormato d a 5 U nità Op erative C omplesse. D a u n p unto d i v ista
operativo, s ono s tate i ndividuate l e s pecializzazioni a ziendali per s ingole c ategorie m erceologiche. G li
obiettivi di tale reimpostazione consistono:
- ottimizzazione del processo di programmazione delle richieste di acquisto
- standardizzazione dei prodotti acquistati con criteri uniformi di scelta
- economie di scala in relazione ai volumi di acquisto, ai processi più efficienti nell’economia del
compratore e del fornitore, all’aumento del potere di mercato da parte delle Aziende Sanitarie
- unica struttura referente per Intercent-ER.
Pur nell’attesa della piena realizzazione del progetto, le Aziende Sanitarie hanno cominciato a espletare
le procedure s econdo l a specializzazione i ndividuata ( es. pe r i f armaci s pecialista l ’Azienda USL di
Bologna, per i Dispositivi per apparato cardiocircolatorio AO Bo, per le protesi ortopediche lo IOR, ecc.)
Nel 2009 sono state espletate complessivamente 59 procedure d’acquisto di Beni e Servizi sanitari e non
sanitari a livello di Area Vasta. Di queste, 49 rappresentano gare condotte ex novo, mentre 10 sono stati i
rinnovi. I risultati complessivi hanno portato ad un importo totale di aggiudicazione di 28,24 mln. euro e
ad un risparmio rispetto alla spesa storica di euro 2,11 mln. pari al 7,49%.
Si è registrato l’aumento dei risparmi o ttenuto nell’anno 2009 ( 7,49%) rispetto a l risultato o ttenuto n el
2008 (6,86%).
Relativamente a i r apporti c on l ’Agenzia R egionale I ntercent, le linee g uida r egionali de dicate a ll’anno
2009 r ichiedevano di a mpliare i l v olume degli a cquisti de lle A ziende S anitarie t ramite pr ocedure
centralizzate da parte dell’Agenzia regionale Intercent-ER passando dal 20% al 25% del totale della spesa
per l’acquisto di beni e servizi.
L’AVEC ha avanzato una serie di proposte di gare, estrapolate dalla programmazione di Area Vasta e dalle
programmazioni aziendali, ritenute rilevanti a livello regionale sia da un punto di vista economico sia di
standardizzazione dei prodotti/costi con le quali verrebbe ampiamente superato l’obiettivo richiesto.
Tra le procedure commissionate assume particolare rilevanza quella avente per oggetto i farmaci con un
valore presunto di circa 150 mln. di euro.
L’obiettivo del 25% è dato da rapporto tra valore delle gare commissionate a Intercent-ER nel 2009 e il
totale dei c osti di be ni e servizi: pert anto, la p ercentuale delle g are c ommissionate da ll’AVEC a d
Intercent-ER si attesta al 36%, che rappresenta anche la media regionale.
163

Accordi di fornitura
Le Aziende Sanitarie pubbliche della provincia ( Azienda USL e AOU di Bologna e A zienda USL di Imola) e
gli IOR siglano fra loro accordi di fornitura. Gli accordi e i contratti predisposti identificano come principi
di fondo gli obiettivi generali della pianificazione regionale. In particolare:
• affermazione del ruolo centrale del sistema delle cure primarie, anche attraverso l’individuazione di
obiettivi sinergici nella definizione degli accordi locali con i Medici di Medicina Generale e lo sviluppo
di processi di riconversione dell’offerta;
• miglioramento d ella qualità e g aranzia di eq uità di a ccesso a ttraverso i l s istema del le reti c liniche
integrate, puntando a ll’integrazione pi uttosto c he alla c ompetizione ed a lla v alorizzazione d elle
competenze distintive di ogni s truttura, s ia pe r b ranche s pecialistiche d’eccellenza, s ia p er livello
erogativo;
• programmazione dell’offerta dei servizi adeguata a soddisfare la domanda espressa dalla popolazione
residente e r ealizzazione del le c ondizioni p er l’autosufficienza t erritoriale, i n r apporto a i l ivelli
essenziali di assistenza che devono essere assicurati a tutti i cittadini;
• utilizzo a ppropriato de lle risorse, c on pa rticolare ri ferimento a ll’appropriatezza de lla s ede e della
modalità di erogazione delle prestazioni sanitarie, quale garanzia di qualità per il cittadino e obiettivo
del professionista;
• corresponsabilizzazione sul raggiungimento dell’obiettivo di equilibrio economico del sistema.
Si è tenuto conto inoltre dei seguenti elementi di contesto:
• necessità di r idurre l e l iste d’ attesa, i n pa rticolare mantenendo i tempi di a ttesa per i ntervento s u
patologia neoplastica entro 30 giorni;
• esigenza di recupero della mobilità passiva extraprovinciale per alcune tipologie di interventi;
• necessità di riqualificare la produzione ambulatoriale e di PS non seguito da ricovero;
• necessità di i ndividuare azioni c ongiunte di r espiro po liennale m irate a m assimizzare i l ivelli di
integrazione, tenuto conto del tendenziale incremento delle condizioni di autosufficienza produttiva
locale e delle specifiche missioni in aree di eccellenza proprie dei soggetti produttori;
• Investimenti e sviluppo di attività nell’ambito della medicina dei trapianti, cardiologia interventistica,
alte tecnologie (PET, RM 3 tesla, IORT), oncologia, ematologia e dialisi.
Nella definizione delle tipologie e dei volumi di produzione e di scambio sono stati presi come principi di
fondo i c riteri dell’appropriatezza e d ella q ualità del s ervizio, n onché l’adeguamento d elle s trutture di
produzione a lle r ichieste di ri modulazione della r ete pro vinciale, c on l ’obiettivo di f ornire l ocalmente i
massimi l ivelli di erogazione di pr estazioni di ri covero n elle di scipline di ba se e/ o di m edia a ssistenza,
riservando, i nvece, la pro duzione di p restazioni di a lta s pecializzazione a i c entri hub i ndividuati da lla
programmazione a ttuativa reg ionale e pro vinciale. Inoltre, a l f ine di p romuovere po litiche c omuni di
governance c linica ed o rganizzativa i n g rado di f avorire l ’adozione di c omportamenti ed i nterventi
omogenei e d e fficaci in a mbito c linico-assistenziale, p erseguendo al tresì la continuità d ei p rocessi f ra
ospedale e t erritorio, s ono s tati c omunemente d efiniti in dirizzi d i p rogrammazione, id entificabili in
progetti di sviluppo a forte valenza integrata, e specifiche azioni orientate a politiche comuni nell’uso dei
farmaci, nella definizione di percorsi clinico-assistenziali, nella prevenzione primaria e secondaria, nella
protesica e nell’erogazione delle cure odontoiatriche.
L’accordo siglato fra Aziende USL e IOR è conforme alle nuove indicazioni fornite dalla RER.
L’andamento degli accordi/contratti viene monitorato periodicamente e discusso su tavoli interaziendali.
Tabella 3.3: valore economico accordi di fornitura anno 2009
AOSPU IOR
ACCORDI DI FORNITURA 2009
164
IMOLA
(erogatore Imola per
residenti Bologna)
IMOLA
(erogatore Bologna
per residenti Imola)
Degenza 180.662.000 € 19.3000.000 € 2.630.000 € 5.974.000 €
Specialistica 44.638.000 € 3.000.000 € 464.000 € 812.784 €
Totale 225.300.000 € 22.300.000 € 3.094.000 € 6.786.784 €
Somministrazione d iretta
farmaci
24.695.000 € 220.000 € 50.000 € 518.614 €
TOTALE 249.995.000 € 22.520.000 € 3.144.000 € 7.305.398 €
Sostegno ai p rocessi d i
qualificazione dei servizi
7.300.000 € - - -
257.295.000 € 22.520.000 € 3.144.000 € 7.305.398 €

3.2 Progetti per il territorio
Sviluppo dei sistemi di governance delle attività sanitarie e ad integrazione
sociosanitaria nel territorio
Predisposizione dei Piani di Zona per la salute ed il benessere sociale
Sulla ba se de lle in dicazioni contenute ne ll’Atto di i ndirizzo e c oordinamento t riennale a pprovato d alla
CTSS d i B ologna (novembre 2 008) s ono s tati pr edisposti i P iani t riennali per l a S alute ed i l B enessere
Sociale nonché i relativi attuativi annuali.
Secondo il n uovo s istema d i go vernance d el si stema soc iale e soc io-sanitario gl i s trumenti d i
programmazione i ndicati s ono s tati i struiti nell’ambito d ei T avoli t ecnici integrati tr a A zienda U SL e
Comuni attivati nell’ambito dell’Ufficio di Supporto Provinciale e degli Uffici di Piano Distrettuali.
La collaborazione tra Azienda USL e Comuni si è ulteriormente consolidata, nel corso del 2009, grazie al
ruolo s empre pi ù i mportante c he t ali Ta voli tecnici h anno a ssunto c on ri ferimento a lla pr edisposizione,
monitoraggio e verifica della programmazione e come momento di coordinamento della pianificazione di
livello intermedio. Sono stati attivati specifici gruppi di lavoro per la definizione di proposte progettuali
integrate rivolte alla popolazione fragile. Si ricorda, in particolare, il Gruppo di lavoro e coordinamento
del P rogetto E -Care, i l gruppo di l avoro per l a def inizione di u n P rogetto M etropolitano p er l’
implementazione di una risposta alla emergenza socio-assistenziale e socio-sanitaria, il Gruppo di lavoro
per la definizione di un sistema di indicatori per l a valutazione ed il monitoraggio dei P.d.Z. E’ divenuta
prassi consolidata il confronto e la elaborazione in tali tavoli di lavoro delle proposte e delle istruttorie da
proporre alla attenzione dei referenti politico/istituzionali : Comitati di Distretto e CTSS.
Nuovo sistema di governance territoriale
Il n uovo s istema di g overnance t erritoriale p revisto n el P iano S anitario e S ociale R egionale è s tato
implementato i n t utto i l t erritorio a ziendale. I n t utti i d istretti i l Direttore di D istretto pa rtecipa a l
Comitato di Distretto e si relaziona a livello tecnico con il responsabile dell’Ufficio di Piano.
Tutti gli Uffici di Piano sono costituiti con la partecipazione di personale del Distretto che, insieme con gli
altri operatori dei Comuni, assicura il supporto tecnico alla programmazione distrettuale.
Nell’ambito de lla s uddetta pro grammazione i D irettori di D istretto h anno c ollaborato a lla s tesura dei
“Piani di Z ona per l a S alute e i l B enessere” c he s ono s tati a pprovati da tutti i c omitati d i d istretto
unitamente ai piani attuativi annuali. Nell’ambito dei piani di Zona sono stati programmati tutti i livelli
assistenziali finanziati con il fondo per la non autosufficienza (FRNA).
Il percorso formativo è stato attivato solo parzialmente:
- i Direttori dei Distretti e dei Dipartimenti territoriali hanno partecipato insieme ai Sindaci
Capidistretto ad una giornata formativa sulla governance distrettuale e la pianificazione;
- i dirigenti medici delle Cure Primarie (Direttori di area C.P., Direttori di U.O., Medici di
Organizzazione) partecipano ad un percorso formativo
Sviluppo Organizzativo del Dipartimento di Cure Primarie
Per la r iorganizzazione del D ipartimento C ure P rimarie, da ta l a c omplessità del l’area e l a r ilevanza de l
cambiamento ri chiesto da lla di rettiva r egionale c he prevede i l pa ssaggio a l D ipartimento d ella g estione
delle cure primarie, ora affidata ai Distretti, è stato avviato un processo partecipato di riprogettazione
organizzativa dai Direttori di Distretto. La proposta è stata presentata, una volta approvata dal Collegio di
Direzione, a ll’Ufficio di P residenza d ella C onferenza Terr itoriale S ociale e S anitaria c he h a a vviato u n
percorso di approfondimento con i Comitati di Distretto.
La nuova organizzazione prevede, in linea con le indicazioni regionali, un ruolo di committenza e garanzia
per i D irettori di D istretto, m entre l a g estione d elle a ttività ed i l g overno c linico s ono a ffidati a l
Dipartimento delle Cure Primarie.
L’azienda pa rtecipa a l per corso r egionale di definizione dei r equisiti per l’accreditamento de l
Dipartimento delle Cure Primarie.
Con i sindacati dei Pediatri è stato firmato un importante accordo locale per dare applicazione a tutti i
progetti previsti dall’accordo Regionale.
Con l’accordo sono stati attivati numerosi progetti previsti nell’Accordo Regionale, in particolare:
1. implementazione della fascia oraria di contattabilità telefonica dei pediatri, con oltre l’80% che ha già
attivato l a c ontattabilità per 2 o re g iornaliere, non s ovrapposte n é a ll’attività a mbulatoriale, n é
all’orario di ricevimento, prenotazione, visite domiciliari;
2. collegamento del 90% dei PLS al progetto SOLE e attivazione delle funzioni;
165

3. progetto per la promozione dell’uso appropriato di antibiotici in età pediatrica: già attivato l’uso di
tamponi faringei e stick + urine;
4. progetto per la tempestiva presa in carico del neonato sano;
5. sperimentazione di un consultorio di continuità assistenziale pediatrica il sabato pomeriggio.
Per q uanto r iguarda i NCP, i l pr ocesso di i mplementazione deg li s tessi i n t utto i l t erritorio a ziendale è
praticamente concluso con la f ormalizzazione di 4 1 N CP, p er ciascuno dei q uali s ono s tati individuati il
coordinatore di n ucleo, i M MG ed i P LS c omponenti, g li i nfermieri di ri ferimento e d u n m edico di
organizzazione c he a ssicura i l s upporto m etodologico ed o rganizzativo. A i N CP pa rtecipano a nche g li
specialisti ambulatoriali, i farmacisti, le ostetriche, i terapisti, le assistenti sociali per i quali sono in corso
di definizione le modalità operative di partecipazione.
Nell’ambito del “Progetto Leggeri”, per ogni NCP è stato individuato lo psichiatra di riferimento ed è in
corso di completamento l’individuazione del neuropsichiatra infantile di riferimento.
Per ciascun NCP è stata individuata la sede principale, di solito localizzata presso strutture aziendali; in 16
sedi s u 4 1 v engono ero gate pr estazioni di m edicina g enerale t ramite l a p resenza di una M edicina di
Gruppo. N elle a ltre, i ndividuate n ei po liambulatori del l’Azienda USL, so no assi curate p restazioni
infermieristiche, consultoriali e specialistiche.
Tutela delle fasce fragili e deboli della popolazione
FRNA: aree di attività
Istituito con la Legge regionale 23/12/2004 n. 27, il Fondo Regionale per la Non Autosufficienza (FRNA)
finanzia le prestazioni ed i servizi socio-sanitari come definiti da numerosi atti di indirizzo regionali.
Si d escrivono d i s eguito a lcuni t ra i più im portanti e s ignificativi o biettivi a ziendali per l a t utela delle
fasce f ragili e debo li d ella po polazione, che p er m aggiore c hiarezza s i p resentano s uddivisi per a rea d i
attività del FRNA (Anziani, Disabili e Gravissime disabilità acquisite).
Area Anziani
La t abella riporta i p rincipali d ati d i a ttività d el F RNA-Area A nziani relativamente al p rimo t riennio d i
avvio del FRNA 2007-2009.
166

Tabella 3.4 FRNA Area anziani: dati 2007-2009. Fonte dati: Azienda USL di Bologna (Cruscotto Aziendale).
POSTI RESIDENZIALI
FRNA - ANZIANI
Pl. Convenzionati al 31/12
(CP+RSA+temp)
ANNO 2007 ANNO 2008 ANNO 2009
ATTIVITA' ATTIVITA' ATTIVITA'
2.654 2.738 2.812
Anziani in lista di attesa al 31/12 2.149 2.520 2.719
Anziani inseriti stabilmente in
struttura nell' anno
941 1.086 1156
indice di convenzionamento 2,60% 2,64% 2,67%
di cui SOLLIEVO/DIMISSIONI
PROTETTE
Numero posti al 31/12
Anziani inseriti su posto temporaneo
nell' anno
79
876
113
877
143
1127
n.ro progetti attivati 0 33 184
PROGETTI INDIVIDUALIZZATI n.ro giornate presenza su posti a
progetto
0 n.r. 55.764
Numero posti in Centro Diurno 491 528 540
% posti convenzionati su pop. > 75
anni
0,49% 0,52% 0,52%
SEMIRESIDENZIALI
percentuale utilizzo CD 78% 83% 82%
ASSEGNO DI CURA
CONTRIBUTO AGGIUNTIVO
BADANTI
ASSISTENZA SOCIO -
SANITARIA DOMICILIARE
INTEGRATA
In particolare emerge :
Giornate di presenza in CD nell'anno 96.544 108.723 109.933
stima giornate di funzionamento
annue
122.750 129.140 135.000
Anziani con assegno di cura 5.040 6.097 6.701
Numero anziani in lista di attesa al
31/12
0 0 0
Nuovi utenti assegno di cura dell'anno 2005 2.321 2.288
% assegni di cura su popolazione > 75
anni
5% 5,96% 6,46%
Numero utenti titolari di contributo
aggiuntivo (€ 160)
Ore di ASSDI rimborsate nell'anno -
0 495 882
comprese dimissioni protette a
domicilio
185.913 436.688 399.867
- risposta residenziale: nel corso del biennio 2007/2009, l’indice di convenzionamento sulla
popolazione > 75 anni è passato, a livello aziendale, dal 2,60 % al 2,67 %.
Nel 2009 sono stati inseriti in struttura su posto definitivo 1.156 nuovi anziani (70 in più rispetto
all’anno precedente). Gli anziani in graduatoria per l’inserimento in struttura residenziale su posto
definitivo al 31/12/2009 sono 2.719, con un aumento di 199 rispetto all’anno precedente.
- accoglienza su posto temporaneo: nel triennio 2007-2009 la risposta di residenzialità temporanea
per dimissione p rotetta o per s ollievo ha r egistrato un i ncremento di 6 9 p .l. Questo s viluppo di
posti è congruente con le linee di indirizzo impartite nel 2007 della CTSS di favorire, nel triennio,
la r isposta e d i l sost egno al la d omiciliarità. G li an ziani c he n el 2 009 h anno f ruito d i r icoveri
temporanei s ono 1127. Su t utti i Distretti v iene a pplicato i l Regolamento aziendale p er
l’attivazione e ge stione di ri coveri di a nziani no n a utosufficienti s u p osti t emporanei (Delibera
Direttore Generale n. 151 del 12/09/2008). Con particolare riferimento ai percorsi di dimissione
protetta da ll’ospedale si sp ecifica c he al cuni p osti d i R SA son o st ati i nseriti n ella ret e C eMPA
(Centrale Metropolitana Post-Acuzie). Questo consente un maggior collegamento tra i vari territori
e la rete dei grandi ospedali cittadini (AOU e Ospedale Maggiore) e, quindi, una migliore gestione
della dimissione protetta sui territori.
- realizzazione di interventi di assistenza residenziale su posto letto privato non convenzionato
(progetti individualizzati): tale tipologia di offerta è stata fortemente implementata a partire dal
2008 con particolare riferimento alle realtà che presentano una maggiore presenza di anziani in
167

attesa di inserimento su posto letto convenzionato. Nel 2009 gli anziani inseriti in tale percorso
sono stati 184 con un numero di giornate di presenza pari a 55.764. Tale tipologia di intervento,
seppur rivolto ad anziani non autosufficienti, non rientra nell’ ambito dei posti convenzionati e,
quindi, t ali posti l etto non s ono compresi n ell’ a mbito d egli i ndici di convenzionamento
sopraindicati.
- assistenza semiresidenziale in Centro diurno: i posti convenzionati al 31/12/2009 sono, a livello
aziendale, 540 (+12 rispetto al 2008 e +49 rispetto al 2007). Si sottolinea, inoltre, che il tasso di
utilizzo dei posti di centro diurno è passato dal 78% del 2007 al 82% del 2009. L’introduzione di
modalità d i u tilizzo p iù flessibili e personalizzate, m aggiormente rispondenti a lle esigenze
dell’anziano (c.d. i nserimenti m odulari), ga rantisce u na m aggiore r isposta a lle f amiglie e d u n
migliore utilizzo delle risorse a disposizione dei territori.
- l’ assegno di cura (DGR 1377/99) ha registrato nel triennio 2007/2009 un grande incremento. Gli
anziani titolari di assegno di cura nell’anno 2009 sono stati 6.701 (+ 604 rispetto al 2008 e + 1.661
rispetto al 2007). La percentuale sulla popolazione target è passata dal 5,00 % al 6,46%.
- il contributo aggiuntivo di 160€ mensili finalizzato alla regolarizzazione delle assistenti famigliari
è stato introdotto a partire dal 2008. Gli anziani titolari sono stati 495 nel 2008 e 882 nel 2009.
- l’Assistenza Socio-Sanitaria Domiciliare Integrata (ASSDI) è stata interessata da un significativo
aumento della attività. Nel 2009 le ore di ASSDI erogate in favore di anziani non autosufficienti
sono s tate 399. 867 con un a umento n el t riennio di 213. 954 o re. La ad ozione d el R egolamento
aziendale ( Delibera D irettore G enerale n . 2 55 de l 23/12/2008) h a d efinito modalità u niformi e
linee guida per la attivazione di interventi domiciliari secondo le indicazioni della DGR 1206/2007.
Si s ottolinea che, o rmai d a t re a nni, è g arantita c ontinuità, ne ll’ambito d ei s ingoli d istretti, a i
progetti di Dimissione Protetta a domicilio che prevedono la attivazione tempestiva e senza oneri
a c arico d ell’utente di i nterventi di ASSDI finalizzati a l r ientro a l do micilio dopo u n p eriodo di
ricovero ospedaliero.
Sono stati numerosi i progetti attivati a livello distrettuale per la realizzazione di interventi di contrasto
alla solitudine, di sostegno e qualificazione alla attività delle assistenti familiari, di supporto ai caregiver,
di realizzazione di attività di prevenzione alla demenza. Tali progetti, estremamente variegati
nei contenuti e nelle modalità di realizzazione sono fortemente e peculiarmente radicati nei territori dei
singoli Comuni che, spesso, sono i titolari della loro progettazione e realizzazione. Si tratta di :
• progetti di aggiornamento e tutoring rivolti alle assistenti familiari
• progetti di sostegno alle assistenti familiari ( punti di incontro, corsi di lingua, counselling)
• progetti ed iniziative di memory-training gestiti in collaborazione con i Consultori per le demenze,
• gruppi di a uto-aiuto, sost egno, f ormazione e i nformazione rivolti a i c are-giver ( in pa rticolare a
quanti si occupano di anziani affetti da diverse forme di demenza)
• progetti rivolti agli anziani fragili e a rischio di non autosufficienza finalizzati non solo a
contrastare il rischio di isolamento e di solitudine ma anche a realizzare iniziative di prevenzione
del d eterioramento d elle c ompetenze c ognitive (es. r ete deg li “ Alzheimer caffè” e punti d ’
incontro strutturati).
Con particolare riferimento ai Progetti Sovradistrettuali si sottolinea la continuità garantita nel triennio
2007/2009 al Progetto Provinciale E-care (capofila Distretto di Bologna) così come definito nelle linee di
indirizzo triennali approvate dalla CTSS nel giugno 2007 in sede di avvio del FRNA. Nel 2009 il Progetto ha
coinvolto oltre 3.000 anziani. Sono state avviate collaborazioni con numerose associazioni di volontariato
in favore delle quali sono stati organizzati specifici momenti formativi rivolti ai volontari. Dal 2009 nella
sperimentazione è s tato r icompreso, come pe raltro indicato dalle m edesime l inee di indirizzo, e a
finanziamento invariato a nche i l P rogetto OL DES ( telemedicina e t elecompagnia) s perimentato n el 2 008
nell’ ambito di un quartiere di Bologna.
Nel corso del 2009 è stata inoltre consolidata la modalità e l a rete informatica delle Dimissioni Protette
che, attraverso uno specifico modulo del Sistema GARSIA, connette i reparti ospedalieri con i Distretti (
Centrali di Continuità Assistenziale-SAA) e i Co muni (Responsabili del Caso). Tale rete è stata estesa alle
Lungodegenze a ccreditate. I c osti di t ale e stensione, c he s i c olloca n ell’ambito d ell’avvio del progetto
CeMPA, sono stati sostenuti dal FSR.
168

Area Disabili
Le funzioni relative all’ Area Disabili sono suddivise tra l’Area Sociale e l’Area Socio/sanitaria. Tutti i sei
Distretti dell’Azienda USL gestiscono, come previsto dagli Accordi di Programma sottoscritti con i Comuni
di r iferimento, l e f unzioni s ocio/assistenziali r elative a q uesta ar ea d i at tività. Le f unzioni s volte s ono
differenziate s u ba se t erritoriale i n base a gli c ontenuti deg li A ccordi di P rogramma. E siste t uttavia u na
base comune. Tutte le USSI Disabili Adulti gestiscono progetti ed interventi finalizzati a:
• Inserimento in strutture residenziali e semiresidenziali,
• inserimento/reinserimento sociale e l avorativo a nche m ediante l ’ a ttivazione di pro getti
territoriali in dividuali o d i gr uppo r ivolti a l t empo l ibero, a lla s ocializzazione, a lla ve rifica d i
competenze ed abilità per l’ inserimento nel mondo del lavoro,
• assistenza economica finalizzata alla realizzazione di specifici progetti a valenza educativa.
In particolare il Distretto di Bologna si differenzia dagli altri per ampiezza delle funzioni delegate/gestite
che s i p resentano pa rticolarmente ampie n ell’area pi ù prettamente soc io/assistenziale (contributi
economici ad integrazione del reddito, assistenza domiciliare-SAD, trasporto ecc.).
Tabella 3.5 Utenti disabili in carico per distretto. Anni 2007-2009. Fonte dati: Azienda USL di Bologna (Cruscotto
Aziendale).
Area Persone Adulte con disabilità
Utenti in carico periodo 2007/2009
Distretto anno 2007 anno 2008 anno 2009 delta 2009/2007 delta % 2009/2007
Città di Bologna 1.482 1.525 1.585 103 6,95%
Pianura Est 438 476 476 38 8,68%
Pianura Ovest 297 324 307 10 3,37%
Casalecchio di Reno 285 286 308 23 8,07%
Porretta Terme 210 219 216 6 2,86%
San Lazzaro di Savena 228 234 239 11 4,82%
Totale 2.940 3.064 3.131 191 6,50%
Nel 2 009 l e persone a dulte c on disabilità i n c arico ai s ervizi di strettuali s ono s tate c omplessivamente
3131, con un aumento, rispetto al 2008, di 67 nuovi utenti (+ 2,19 %) e rispetto al 2007 di 191 (+ 6,50 %). A
livello aziendale gli u tenti i n c arico a lle U SSI D isabili a dulti s ono l o 0 ,60% del la po polazione t arget. L e
nuove prese in carico del 2009 sono pari a 270 utenti, la maggior parte dei quali proviene dal servizio di
Neuropsichiatria.
L’aumento complessivo dell’utenza è dovuto principalmente ad un incremento costante della permanenza
degli utenti nei servizi ed all’aumento delle tipologie di nuovi utenti prese in carico. Soprattutto a causa
dell’invecchiamento della popolazione disabile e delle figure parentali di riferimento si sta assistendo non
solo al suo continuo aumento, ma anche al progressivo modificarsi dei bisogni e dell’atteggiamento e delle
richieste espresse dai cittadini portatori di disabilità e dalle loro famiglie.
Per da re ri sposta a lle p roblematiche di g estione de lla di sabilità a dulta c onnesse al l’invecchiamento d ei
genitori, si è data la massima continuità ai progetti “Dopo di noi”, avviati su tutti i territori dell’Azienda.
Obiettivo del progetto è la ricerca e l’ individuazione, attraverso la partecipazione diretta dei genitori, di
possibili modelli alternativi alla istituzionalizzazione. Allo stesso modo sono stati incentivati interventi di
sollievo e di emergenza.
169

Tabella 3.6 Utenti disabili in Borsa lavoro per distretto. Anni 2007-2009. Fonte dati: Azienda USL di Bologna
(Cruscotto Aziendale).
- Area Persone Adulte con disabilità
utenti in Borsa Lavoro anno 2007/2009
Distretto anno 2007 anno 2008 anno 2009 delta 2009/2007 delta % 2009/2007
Città di Bologna 166 183 194 28 16,87%
Pianura Est 94 98 107 13 13,83%
Pianura Ovest 51 58 58 7 13,73%
Casalecchio di Reno 33 27 41 8 24,24%
Porretta Terme 19 19 35 16 84,21%
San Lazzaro di Savena 38 41 46 8 21,05%
Totale 401 426 481 80 19,95%
Il 2 009 h a vis to u n f orte a umento d egli utenti in seriti in progetti di B orsa L avoro, i c ui c osti s ono
interamente sostenuti a carico del Bilancio Sociale e che rientrano integralmente nell’area delle funzioni
socio/assistenziali d elegate. Gli ut enti s ono i nfatti complessivamente 4 81 c on un a umento di 5 5 uni tà
rispetto a l 2008 ( +12,91%) e di 80 rispetto a l 2007 ( +19,95%). Tale a umento, i n c onsiderazione d ella
particolare t ipologia di u tenza, è un r isultato es tremamente po sitivo s ul qu ale h a sicuramente i nciso l a
possibilità di m aggiori in vestimento d ei Co muni d ovuta a lla p rogrammazione in tegrata d egli in terventi
nell’ ambito del nuovo sistema di governance previsto dal FRNA. La assunzione di costi a carico dell’Area
Socio-sanitaria di interventi quali, ad esempio, l’assegno di cura disabili, ha liberato risorse che,
tendenzialmente, sono state riconvertite a favore di tale tipologia di intervento.
Con la DGR 1230/2008 s ono s tati p revisti, a livello r egionale, nell’ a mbito del r iparto F RNA s pecifici
finanziamenti p er l ’ A rea D isabili. Questo h a da to a vvio a l perc orso di i nserimento dei c osti e d egli
interventi relativi a tale area nell’ ambito del FRNA. Nel 2009 tale fase si è conclusa.
La CTSS di Bologna, sin dal 2007, ha definito specifiche linee di indirizzo sul possibile utilizzo delle risorse
FRNA per ampliare e qualificare gli interventi afferenti alla disabilità grave. Questo per favorire politiche
ed azioni a rticolate e integrate rivolte a t utta la popolazione non a utosufficiente. Tali in dicazioni s ono
state tradotte dai Comitati di Distretto in scelte di programmazione locale che hanno interessato la nuova
utenza (nuovi casi in carico) e l’ ampliamento quantitativo dell’ offerta di servizi.
Per q uanto ri guarda l’Area S ocio/Sanitaria i c ui costi e l a cui a ttività sono normati nell’ambito d i
applicazione d ella D GR 509/200 7 d i a vvio d el FRNA, si r appresentano i p rincipali r isultati assi stenziali.
Anche in questo caso si è ritenuto opportuno il raffronto per il triennio 2007/2009.
Tabella 3.7 FRNA Area disabili: dati 2007-2009. Fonte dati: Azienda USL di Bologna (Cruscotto Aziendale).
PROGETTI RIABILITATIVI IN
STRUTTURA RESIDENZIALE,
SEMIRESIDENZIALE E
LABORATORIO PROTETTO
170
ANNO
2007
ANNO
2008
ANNO
2009
FRNA - DISABILI
ATTIVITA' ATTIVITA' ATTIVITA'
Utenti con progetti riabilitativi a carico FRNA 70 159 1.281
% su disabili in carico 2,38% 5,19% 41,81%
% su popolazione target 0,01% 0,03% 0,24%
ACCOGLIENZA TEMPORANEA Utenti coinvolti nell' anno 14 96 74
ASSEGNO DI CURA (DGR
1122/2002)
Utenti con Assegno di cura 31 194 266
CONTRIBUTO AGGIUNTIVO
BADANTI
Utenti titolari di contributo aggiuntivo (€ 160) 0 0 24
PROGETTI ASSISTENZA A
DOMICILIO INTEGRATA
Utenti con progettI assistenziali a domicilio 12 81 270
In particolare emerge:
• area della residenzialità e semiresidenzialità nell’ ambito della quale sono ricondotti i costi degli
interventi condotti in Centro socio-riabilitativo residenziale, in Gruppo Appartamento, in Centro
Socio/riabilitativo D iurno e i n L aboratorio P rotetto: a l 31/12/2009 g li utenti s ono 1.281, pari a l
41,81%% dei disabili in carico ed allo 0,24% della popolazione target.

• interventi di accoglienza temporanea (sollievo/emergenza): previsti dagli atti di indirizzo
regionali (DGR 1206/2007 e 1230/2008) sono specificamente finalizzati a sostenere la permanenza
al domicilio. Il loro ampliamento è strettamente connesso al fenomeno dell’ allungamento della
vita dei disabili e del conseguente invecchiamento delle figure genitoriali di riferimento. Nel 2009
sono s tati a ttivati 64 in terventi d i s ollievo e 1 0 in terventi di e mergenza p er u n t otale di 7 4
interventi. Nell’ intero triennio 2007/2009 gli interventi di sollievo/emergenza attivati sono stati
complessivamente 184.
• assegni di cura e di sostegno: passati dai 31 utenti del 2007, ai 194 del 2008 e ai 266 del 2009. Il
trend di aumento è dovuto non solo all’ inserimento di un consistente numero di nuovi utenti ma
anche dalla scelta di garantire la massima continuità nell’ erogazione. Tale principio, già assunto
in relazione all’ assegno di cura per anziani, è stato sistematizzato anche in riferimento all’Area
Disabili. L ’applicazione nel 2 009 del n uovo r egolamento u nico a ziendale pe r l ’erogazione e l a
gestione deg li a ssegni di c ura e di s ostegno i n favore d i c ittadini d isabili ( Delibera D irettore
Generale n. 277 del 23/12/2008) ha garantito la necessaria omogeneità nelle modalità di accesso
e gestione di tale intervento a garanzia della equità di trattamento dell’ utenza.
• contributo aggiuntivo di 160€ mensili finalizzato alla regolarizzazione delle assistenti
familiari: è s tato i ntrodotto c on l o s tesso r egolamento s opradetto, i n a pplicazione d elle
indicazioni regionali. Nel 2009 hanno usufruito di tale specifico intervento economico 24 disabili.
Sono poi state definite ed applicate modalità di accesso e gestione al contributo omogenee tra l’
area anziani e l’area disabili.
• progetti assistenziali a domicilio: vi sono compresi non solo i nterventi di Assistenza Socio
Sanitaria Domiciliare Integrata (ASSDI) ma anche interventi che, pur di natura assistenziale ed in
costanza di un Progetto Individualizzato, sono svolti a domicilio con modalità gestionali e con il
concorso di figure professionali diverse da quelle previste dalla DGR 1206/2007. Nell’ anno 2009
sono stati coinvolti 270 utenti. Si sottolinea come questa macrotipologia di intervento si sia via
via a mpliata e d a rricchita a nche in vir tù d ella s celta s trategica d i f avorire l a d omiciliarità, l ’
integrazione nel contesto di v ita e i p ercorsi di a utonomia, ritardando i l pi ù possibile l’
istituzionalizzazione e f avorendo i l m antenimento delle a bilità e de lle competenze possedute
dagli utenti.
Si specifica, inoltre che sono stati realizzati numerosi Progetti ed interventi che, attivando forme concrete
di contrasto all’isolamento e sostegno dell’integrazione della po polazione disabile, s ono f inalizzati a
garantire u n c oncreto s ostegno a lla in tegrazione s ociale e , di f atto, a m antenere l e c ondizioni c he
permettono la vita autonoma di soggetti particolarmente fragili. Si tratta, prevalentemente, di interventi
rivolti a gruppi di utenti. Le tipologie di intervento comprese nella macro-voce sono estremamente varie e
vanno dal sostegno alla autonomia di vita in contesto abitativo autonomo, alla partecipazione a gruppi di
socializzazione/tempo libero, ad interventi finalizzati al Dopo-di-Noi, alla sperimentazione di percorsi di
autonomia di vita. Gli utenti coinvolti nell’ anno 2009 sono stati 588.
Con particolare riferimento ad interventi finalizzati all’adattamento domestico si sottolinea che nel corso
del 2008 è s tata a pprontata l a pro cedura di a ttivazione deg li i nterventi e di l iquidazione dei r elativi
contributi. Ta le procedura è s tata def inita in c ollaborazione c on il CA AD. Con D elibera d el D irettore
Generale è stato adottato il relativo regolamento aziendale. Nel 2009 a livello aziendale sono stati erogati
rimborsi i n f avore di 6 u tenti pe r u n i mporto pa ri a c omplessivi € 3 8 m l. L e pr atiche i n c orso di
valutazione, a l m omento, sono 6. Nel c orso d el 2 009 s ono s tate rea lizzate d ue i niziative f ormative: un
seminario rivolto allo staff tecnico della CTSS ed il Convegno in occasione della giornata della disabilità.
Entrambe l e i niziative erano f inalizzate a p romuovere la c onoscenza e le modalità di a ttivazione dei
percorsi per accedere ai finanziamenti rivolti all’adattamento domestico.
Anche i n riferimento a ll’Area D isabili son o st ati at tivati e f inanziati, c on modalità an aloghe a q uelle
indicate per l’ Area Anziani, progetti di carattere sovradistrettuale. In particolare nell’ anno 2009:
• Progetto di sostegno psicologico in favore di pazienti affetti da distrofia muscolare ed alle loro
famiglie (capofila D istretto P ianura O VEST i n c ollaborazione c on i l t erzo s ettore). I l progetto è
proseguito nell’ anno sviluppando le linee operative precedentemente definite in collaborazione
con la A ssociazione U ILDM (individuata q uale interlocutore qualificato d al punto di vis ta d ello
specifico ta rget d i u tenza). I l p rogetto è s tato a ttivato nell’ambito de lla pr ogrammazione F RNA
2008 e si è sviluppato nel biennio 2008/2009 garantendo sostegno a 36 pazienti.
• Progetto di assistenza domiciliare qualificata in favore di pazienti cronici affetti da disabilità
gravi e gravissime (capofila i l D istretto d i S an L azzaro e d av viata, an ch’essa, i n c ollaborazione
con i l t erzo s ettore). I l progetto s i è s viluppato a nche i n questo c aso c on la i ndividuazione di
171

interlocutori o perativi c he ga rantissero s ufficiente f lessibilità, p rofessionalità e q ualificazione
nella gestione degli interventi, nella definizione di un puntuale e preciso protocollo operativo e
con l’ attivazione di alcuni interventi in ambito distrettuale. Con particolare riferimento all’ anno
2009 sono stati assistiti 24 utenti
• Strutturazione nell’ ambito del Progetto GARSIA di una cartella di presa in carico e di strumenti
di valutazione omogenei ed uniformi a livello aziendale per tutta l’ area disabili (capofila
Distretto Pianura EST- per il dettaglio vedi parte successiva: Garanzia di equità ed efficienza nell’
accesso alla rete dei servizi per le persone disabili).
• Progetto di sostegno psicologico ai pazienti ed alle famiglie che devono affrontare il trauma di
una gravissima disabilità acquisità (individuato quale capofila il Distretto Pianura OVEST). Sono
state codificate le linee guida e protocolli operativi ed è stata individuato nella Associazione Amici
di Luca l’ interlocutore più idoneo alla realizzazione del progetto che si è avviato, dal punto di
vista operativo, dallo scorso mese di ottobre 2009. E’ stato garantito il sostegno psicologico a 6
situazioni.
Area Gravissime Disabilità Acquisite
L’ Area delle Gravissime Disabilità Acquisite presenta specificità proprie sul piano della utenza target, sul
piano del la v alutazione e dell’accesso nonché sul pi ano di specifici in terventi d edicati. Si ri corda c he i
costi degli specifici interventi in favore di tale tipologia di utenza sono a completo carico del FRNA per
quanto riguarda l ’Assegno di c ura e ripartiti t ra FSR e F RNA p er quanto riguarda g li i nterventi di
residenzialità.
Si ricorda che l’utenza target è specificamente definita dalle DGR 2068/2004 e DGR 840/2007. In sostanza
si tratta di pazienti (minori e adulti) affetti da :
• gravissime cerebrolesioni acquisite
• gravissime mielolesioni
• gravissimi esiti disabilitanti di patologie neurologiche involutive in fase avanzata (es. SLA)
• minori che, i n conseguenza di gravi patologie (anche congenite) presentano condizioni di t otale
dipendenza, n ecessitano d i assi stenza c ontinua n ell’arco del le 24 o re e s ono in c ondizione d i
impossibilità a seguire i normali percorsi di integrazione scolastica nei servizi.
Tabella 3.8 FRNA Gravissime Disabilità Acquisite: dati 2007-2009. Fonte dati: Azienda USL di Bologna (Cruscotto
Aziendale)
GRAVISSIME DISABILITA' ACQUISITE
(DGR 2068/2004)
172
ANNO 2007 ANNO 2008 ANNO 2009
ATTIVITA' ATTIVITA' ATTIVITA'
POSTI RESIDENZIALI utenti inseriti in struttura residenziale 40 51 60
ASSEGNO DI CURA utenti con assegno di cura 64 75 84
Con particolare riferimento alla Residenzialità DGR 2068, gli utenti seguiti nell’ anno 2009 sono stati 60
(di cui 25 accolti presso l’ Ospedale privato Santa Viola). Nell’anno 2009 è stato effettuato un percorso di
valutazione a pprofondito s ulla i ndividuazione d elle possibili s trutture c he po tranno a ccogliere i N uclei
assistenziali p revisti d alla D GR 840/2 008. S ono state i ndividuate l e s trutture: RSA V irginia G randi, R SA
Lercaro e l’Ospedale Privato Santa Viola. L’ipotesi è di attivare, nell’ambito dei Nuclei, 35 p.l. Fino alla
attivazione d ei n uclei ( prevista n el s econdo s emestre 2 010) resteranno i nvariate l e a ttuali m odalità di
accesso e le attuali condizioni economiche.
L’Assegno d i c ura D GR 2068 è s tato r icondotto nell’ambito de l c itato R egolamento a ziendale per l ’
erogazione e la g estione deg li assegni di cura e di sostegno in favore d i cittadini d isabili (Delibera
Direttore Generale n. 277 del 23/12/2008). Sono state pertanto omogeneizzate e ricondotte ad unità le
modalità di erogazione e gestione dell’assegno di cura tra le Aree Anziani, Disabili e Gravissime Disabilità
Acquisite. L’anno 2009 ha visto un ampliamento dell’utenza pari a + 9 disabili rispetto al 2008.
Altri progetti per le persone fragili
Il progetto GARSIA DISABILI – la definizione di modalità omogenee di presa in carico e valutazione
E’ s tato concluso, a l ivello a ziendale, un p ercorso di def inizione di pr ocedure e m odalità o mogenee di
accesso, valutazione e presa in carico della persona disabile adulta che ha coinvolto tutte le Ussi Disabili
Adulti. Tale pe rcorso è s tato c ondotto a nche i n collaborazione c on i l P rogramma Tu tela S alute P ersone

Disabili. I n m odo condiviso t ra i D istretti è st ata d efinita u na c artella soc io-sanitaria per l ’ a rea della
disabilità omogenea p er l’ i ntera a zienda. S I pertanto pro ceduto alla c odifica deg li i nterventi, a lla
definizione dell’anagrafica dell’utenza ed alla definizione degli strumenti di valutazione. Con particolare
riferimento a questo ultimi si specifica che sono stati individuati strumenti validati a livello internazionale
per i quali sono state predisposte le necessarie azioni formative per gli operatori: in particolare Scheda
ICF (utilizzata anche dalla Neuropsichiatria e da i servizi di riabilitazione funzionale), Scheda SIS e s cheda
Barthel (specifica p er l e gr avissime d isabilità acquisite). Tutto i l per corso e g li s trumenti s ono s tati
informatizzati pe r pe rmetterne l a connessione c on gli Sportelli Sociali d ei Co muni e con l’ Osservatorio
Provinciale del Bisogno.
L’ estensione a tutti i distretti del Progetto DAMA
L’obiettivo è stata l’estensione a tutti i Distretti della sperimentazione integrata Ospedale Territorio già
realizzata nel 2008 nei distretti di Porretta Terme e S. Lazzaro di Savena. Essa prevede l’attivazione di
percorsi di a ccoglienza p er l e p ersone di sabili c he coinvolgono i P ediatri d i L ibera S celta, i M edici d i
Medicina Generale e alcune branche specialistiche. Nel 2009 ciascun Distretto ha predisposto un adeguato
percorso di a ccoglienza e si è pro vveduto a da re ai per corsi di a ccoglienza u n f ormat o mogeneo di
presentazione.
Resta ora da realizzare l’ultima fase del DAMA che attiene al Day Hospital e ai Percorsi intraospedalieri.
Integrazione tra sportelli sociali e sportelli unici distrettuali.
La R egione Emilia R omagna h a f ornito e splicite in dicazioni i n m erito a lla es igenza di c oordinare g li
interventi nelle aree sociali e sanitarie fin dalla fase dell’accesso alla rete dei servizi. In collaborazione
con l’Ufficio di Supporto è stato attivato un gruppo di lavoro di area metropolitana costituito da operatori
dell’Azienda USL, dei Comuni e degli Uffici di Piano. L’obiettivo del gruppo è stata la costruzione di un
coordinamento sistematico tra gli sportelli sociali e gli sportelli unici distrettuali nella logica di migliorare
l’efficienza dell’accesso ai servizi e garantire una fruibilità più appropriata degli stessi.
Il p rogetto h a p revisto u na pr ima f ase pr eliminare di i ntegrazione, c onoscitiva e f ormativa s ulle r ealtà
degli sportelli sociali e degli sportelli unici distrettuali. Sono stati organizzati in tutti i Distretti incontri di
formazione che hanno visto la partecipazione di una media di 20 operatori degli sportelli sociali comunali
e degli sportelli unici distrettuali. L’organizzazione dei momenti formativi è stata gestita dai Responsabili
degli Uffici di Piano secondo un programma concordato all’interno del gruppo di lavoro.
Terminata l a f ormazione di ba se, i g ruppi c ostituiti in o gni di stretto pro cederanno c on m omenti di
confronto e di ulteriore formazione su tematiche specifiche che verranno via via segnalate agli Uffici di
Piano.
L’attività delle unità di valutazione multidimensionali (UVM)
Nel c orso d ell’anno 2009, c ome d a i ndicazioni r egionali, o ltre a lla c onsolidata a ttività d elle U VG s ono
state c ostituite l e U VM d istrettuali relative a ll’area di sabilità e s alute mentale, coordinate da ll’area
dell’attività socio-sanitaria distrettuale.
Le u nità d i v alutazione d ell’area d isabilità son o st ate i mpegnate i n un l avoro d i v alutazione e
classificazione d i t utti i disabili i nseriti i n s truttura r esidenziale e s emiresidenziale i ndividuandone l a
tipologia di appartenenza (disabilità completa, severa, moderata, lieve e persone con problemi fisici e/o
di c omportamento pa rticolarmente g ravi e c omplessi) ed u tilizzando l a sc heda c he è su ccessivamente
stata approvata q uale st rumento tecnico d i valutazione d el bisogno assi stenziale ai f ini
dell’accreditamento dei servizi per disabili.
Le unità di valutazione dell’area salute mentale hanno svolto un lavoro di valutazione di appropriatezza
relativa a ll’inserimento d elle p ersone p resenti n elle s trutture r esidenziali d el s egmento s ocio-sanitario
così come definito nel Piano Attuativo Salute Mentale 2009-2011.
Il lavoro di queste eq uipe (composte da professionisti di di verse Istituzioni), p ur in f ase in iziale e
sperimentale, ha promosso un’attività di collaborazione e confronto tra le Istituzioni (Azienda USL ed Enti
Locali) titolari della responsabilità della “committenza” e della programmazione territoriale relativa alla
rete dei servizi socio-sanitari, perseguendo un approccio globale e multidimensionale nella presa in carico
della situazione dell’utente.
173

Ampliamento dell' attuale sistema di monitoraggio dei Servizi residenziali attraverso un sistema di
valutazione specifico mirato agli utenti affetti da demenza
Il Progetto Aziendale Demenze, attraverso il gruppo di coordinamento “Rete interdistrettuale demenze”
ha a vviato u n l avoro di s ensibilizzazione e di a ccompagnamento de lle s trutture res idenziali
nell’elaborazione di piani di miglioramento dell’assistenza alle persone dementi in struttura.
Le fasi del lavoro svolto sono state:
- Ricognizione progetti di miglioramento specifici presentati nel 2008
- Elaborazione e c ondivisione con i coordinatori delle strutture di uno schema di progetto contenente
alcune variabili fondamentali da considerare.
- Incontri di f ormazione presso i s ingoli Distretti, con i c oordinatori delle s trutture c onvenzionate
per illustrare la metodologia del lavorare secondo i criteri della qualità, per condividere le linee di
indirizzo per la formulazione dei piani di miglioramento e per individuare gli obiettivi e i relativi
indicatori
- Definizione e condivisione di uno schema per la relazione annuale sull’attuazione del progetto che
prende in esame gli obiettivi raggiunti su quelli previsti, eventuali ostacoli che hanno impedito il
raggiungimento degli stessi obiettivi o di parte di essi ed infine il raggiungimento dei risultati sulla
base degli indicatori individuati.
Il lavoro di s ensibilizzazione e d i m onitoraggio e ffettuato h a f atto e mergere presso t utti i di stretti le
problematiche r elative al la p eculiarità d ell’assistenza ag li an ziani c on d emenza e d h a p romosso u n
incremento delle azioni di miglioramento.
Nel 2009 43 strutture convenzionate con l’Azienda USL di Bologna (CP e RSA) su un totale di 62 (69,35%
delle strutture vs. il 50,9% riscontrato nel 2008) hanno presentato un totale di 42 progetti (vs. 28 progetti
presentati nel 2008).
Salute mentale
In attuazione del Programma Leggieri, si è proceduto al consolidamento dell’integrazione tra medici di
medicina generale, pediatri di libera scelta e Dipartimento di Salute Mentale attraverso la formalizzazione
dello psichiatra e del neuropsichiatra di riferimento in ogni Nucleo di Cure Primarie su tutto il territorio
dell’Azienda e la definizione di Linee Guida per la gestione integrata dei minori con disturbi dello sviluppo
e psicopatologici. Si è estesa la collaborazione dai disturbi lievi ai disturbi gravi con particolare
riferimento all’individuazione precoce degli esordi. Nel 2009 all’interno del Programma è stato effettuato
un e vento f ormativo, o mogeneo n ei va ri D istretti, s ugli “ Esordi P sicotici”, c he h a c oinvolto M MG, P LS,
Psichiatri e NPI di riferimento dei NCP, Pediatria di Comunità, Infermieri.
Per la realizzazione del Programma autismo, la sede dell’Ambulatorio Specialistico PRI-A presso la Casa
del Giardiniere è stata oggetto di ristrutturazione e successiva messa in funzione. È stata completata la
stesura della procedura di Accreditamento dell’Azienda USL di Bologna relativa al percorso di valutazione,
accoglienza e diagnosi degli utenti in fascia di età 0-6 anni con diagnosi di ASD.
Riguardo al Programma regionale Disturbi del Comportamento Alimentare 2009-2011, si è costituito un
gruppo interaziendale con membri delle strutture ospedaliere e territoriali dell’Azienda USL, dell’Azienda
Ospedaliero Universitaria di Bologna e della struttura specialistica privata Centro Gruber. Il Team multiprofessionale
ed inter-disciplinare Interaziendale DCA ha condiviso il documento “Il sistema di cura per la
diagnosi ed i l t rattamento dei D CA n ell'Area M etropolitana”, def inendo i l per corso di agnosticoassistenziale
per DCA a livello metropolitano dei pazienti in età adulta ed in età evolutiva, individuando in
dettaglio i nodi della rete assistenziale ed i rapporti di reciproca integrazione e collaborazione fra di essi,
previa ricognizione delle risorse professionali già esistenti, individuazione ed attivazione dei team multiprofessionali
ed inter-disciplinari, sia per l'età adulta che per l'età evolutiva.
Il D SM pa rtecipa a i l avori del g ruppo pa ritetico A zienda USL-Università, a l c ui i nterno è pr evisto c he s i
affronti il tema del dipartimento integrato DSM - Università.
I Piani triennali distrettuali per la salute e il benessere, in attuazione della DGR 2234/2008, prevedono
interventi dell’Unità di Strada rivolta a persone dipendenti da sostanze legali ed illegali nel Distretto Città
di Bologna ed interventi di strada rivolti ai giovani consumatori nei rimanenti Distretti.
174

Salute nelle carceri
L’anno 2009 è stato un anno di fondamentale importanza per il passaggio della sanità penitenziaria dal
Ministero di Giustizia al Servizio Sanitario Nazionale.
Infatti i l D PCM 01. 04.2008 c he ha d isciplinato le modalità ed i c riteri pe r i l trasferimento a l S SN de lle
funzioni sanitarie,dei rapporti di lavoro, delle risorse finanziarie e delle attrezzature e beni strumentali in
materia di sanità penitenziaria, ha dispiegato i suoi primi effetti a partire dall’ultimo trimestre 2008 con il
trasferimento all’Azienda USL di Bologna dei rapporti di lavoro del personale sanitario operante nella Casa
Circondariale di Bologna e nel Centro di Giustizia Minorile di Bologna.
L’Azienda USL ha preso in carico la gestione della sanità nei due stabilimenti penali cittadini sul finire del
2008 e, quindi, l’impatto organizzativo-gestionale del trasferimento è ricaduto pesantemente sul 2009.
La d elibera D GR 314/20 09 d el 23 m arzo 2009 h a d efinito i l m odello organizzativo d a a ttuare
omogeneamente sul territorio regionale ed ha istituito alcuni organi di programmazione e controllo della
attività quali il “Comitato regionale esecutivo di Programma” e l’“Osservatorio regionale permanente sulla
salute della popolazione ristretta”, organi ai quali l’Azienda USL di Bologna ha partecipato attivamente
con una qualificata rappresentanza.
In ottemperanza alla DGR 314/2009 l’Azienda ha recepito il modello organizzativo regionale declinandolo
nella rea ltà o perativa l ocale c he c omprende la pi ù g rande Casa Cir condariale d ella R egione Emilia-
Romagna ed il Centro di Giustizia Minorile a valenza territoriale regionale.
La deliberazione del D.G. del 26.06.2009 n. 110 “O rganizzazione delle funzioni sanitarie all’interno degli
Istituti P enitenziari di B ologna i n a pplicazione d el DPCM 01. 04.2008” d efinisce i l modello o rganizzativo
locale in una logica di massima integrazione con l’articolazione organizzativa territoriale aziendale.
In questo senso:
i due presidi sanitari situati all’interno della Casa Circondariale di Bologna e del Centro di Giustizia
Minorile di Bologna sono configurati alla stregua di “poliambulatori distrettuali” e, come tali,
assegnati a l D istretto di B ologna per t utte le i ncombenze logistico-organizzative inerenti i l ocali, le
attrezzature, gli arredi ed i beni strumentali;
alle funzioni di committenza locale, che la DGR 314/2009 assegna all’Azienda USL, è data la massima
attenzione po nendole i n capo a lla D irezione S anitaria A ziendale, che si a vvale o perativamente del
“Programma aziendale per la salute negli Istituti Penitenziari”, costituito ai sensi della sopraccitata
DGR 314/2009, identificato/associato a ll’esistente “ Programma L otta all’AIDS e Medicina
Penitenziaria”;
sono state istituite le figure del “Medico Referente per la salute nella Casa Circondariale di Bologna” e
del “Medico referente per la salute nel Centro di Giustizia Minorile”, nonché attivata la funzione di
coordinamento del personale infermieristico;
il personale medico ed infermieristico trasferito all’Azienda USL è assegnato, a seconda dell’attività
svolta, a lle c orrispondenti a rticolazioni di partimentali del l’Azienda pr eposte a ll’erogazione di t ali
servizi.
Nella sost anza, i l m odello or ganizzativo az iendale è i mprontato alla m assima i ntegrazione p ossibile d ei
due p residi s anitari penitenziari c on la s truttura o rganizzativa a ziendale, nel ri spetto d ella p eculiarità
operativa dei due Istituti di pena in tema di sicurezza.
L’integrazione ha visto interventi significativi:
nell’organizzazione del personale infermieristico, con la dislocazione presso la Casa Circondariale di
nuovo personale dipendente;
nel difficile lavoro di predisposizione di collegamenti informatici tra la Casa Circondariale di Bologna
ed i l S istema I nformativo A ziendale per a ttivare s ervizi t elematici i n u so presso l ’Azienda USL:
prenotazioni specialistiche e di laboratorio, farmaci,…ecc;
nella predisposizione di un servizio di telemedicina per immagini: tre volte alla settimana un tecnico
effettua prestazioni ecografiche e radiologiche all’interno della Casa Circondariale di Bologna per le
necessità dei detenuti e per lo screening dei “nuovi giunti” e, tramite il collegamento telematico con i
Servizi di Radiologia aziendali, viene emessa la refertazione in tempo reale;
nella pr edisposizione e firma de l " Protocollo d'intesa" pe r la r egolamentazione d ell’inserimento di
minori i n c omunità t erapeutica da parte d ei s ervizi N PIA e S erT d el D SM, il P rogramma Medicina
Penitenziaria e d il Ce ntro d i G iustizia M inorile. Ora c ongiuntamente a lla R egione e a l C entro di
Giustizia Minorile si andrà a stipulare la convenzione per le Comunità terapeutiche.
La D GR 314/2009 h a p revisto l a f ormulazione d i un “P rogramma r egionale per l a s alute negli I stituti
Penitenziari” c on l’obiettivo di definire un q uadro di riferimento s ugli aspetti inerenti lo sviluppo
organizzativo del settore e al quale i programmi Aziendali si debbono sintonizzare.
L’Azienda USL di Bologna ha contribuito validamente alla stesura di tale documento, che in forma di bozza
ha v isto la luce nel mese d i a gosto 2009 e c he v errà f ormalizzato a ll’inizio d el 2010, t ramite la
partecipazione dei propri rappresentanti nel “Comitato di programma per la salute nelle Carceri”.
175

Ciò ha consentito all’Azienda USL di pianificare parallelamente una serie di incontri di lavoro tra i propri
membri de l s uddetto “ Comitato di P rogramma” ( il R esponsabile de l Programma A ziendale, i M edici
Referenti Penitenziari, il Coordinatore Infermieristico) con tutti gli organi aziendali coinvolti nelle attività
sanitarie all’interno delle carceri, allo scopo di predisporre un Programma Aziendale per la salute nella
Casa Circondariale di Bologna e nel Centro di Giustizia Minorile di Bologna.
Implementazione del Programma di Assistenza Specialistica
In ottemperanza di quanto previsto dalla DGR 1035/09, l’Azienda USL di Bologna ha predisposto nel 2009 il
“Programma attuativo aziendale per il contenimento delle liste d’attesa” secondo le indicazioni contenute
nell’allegato 1 al la c itata D GR, “ Strategia R egionale p er i l m iglioramento d ell’accesso ai se rvizi d i
specialistica a mbulatoriale i n a pplicazione d ella D GR 1532/2 006”. Il d ocumento co ntiene le a zioni c he
l’Azienda USL di Bologna ha messo in atto nel corso dell’anno ed intende implementare per conseguire gli
obiettivi indicati.
Sistema delle garanzie
L’Azienda USL di Bologna garantisce ai cittadini:
la possibilità di conoscere al momento della prenotazione di una prestazione specialistica, tutte le
opportunità di s celta sulle agende presenti a CUP, c he collega in un’unica ret e tutta l’offerta di
prestazioni s pecialistiche di 1 1 o spedali e 1 08 P oliambulatori Pubblici e Privati A ccreditati incidenti
nell’Area metropolitana Bolognese,
di usufruire:
delle prestazioni s pecialistiche i ndividuate c ome “ di ba se” nella D GR 1 532/06, negli a mbiti t erritoriali
secondo una nuova mappatura nel rispetto dei tempi massimi previsti per l e prestazioni di primo accesso
programmabili, o vvero e ntro 3 0 g iorni pe r le v isite s pecialistiche e 6 0 giorni per l e p restazioni
terapeutiche e di diagnostica strumentale;
delle restanti prestazioni individuate nella sopra citata DGR 1532/06, in ambito aziendale nel rispetto dei
tempi massimi previsti per le prestazioni di primo accesso programmabile.
Tutte l e agende di pre notazione pr evedono l’uniforme denominazione d elle p restazioni, l a s uddivisione
delle c osiddette a gende “miste” c onsiderando l a tipologia di pres tazione; la m odalità di e rogazione
relativamente alla tempistica per attività: Urgenza Differibile per le prestazioni da erogarsi entro 7 giorni,
Programmabile e P rogrammata (accessi su ccessivi al p rimo – controlli). Nel s istema CU P s ono in serite
anche l e a gende di p renotazione d ell’attività l ibero pr ofessionale dei M edici Dipendenti e d a fferenti a l
SUMAI, consentendo così un monitoraggio costante dei relativi percorsi di accesso.
La ridefinizione dell’articolazione dell’offerta di prestazioni specialistiche ambulatoriali
Per g arantire a l C ittadino l a po ssibilità di u sufruire di a ssistenza s pecialistica di qu alità ed i n t empi
correlati alle esigenze cliniche, si è definita una diversa articolazione del sistema complessivo dell’offerta
metropolitana, in relazione all’accessibilità dei cittadini ai punti di erogazione, alla disponibilità di punti
di er ogazione a deguati i n re lazione a lla c ompetenza pr ofessionale, a lle q ualità ed a lla s icurezza d elle
prestazione, alla dotazione tecnologica. Sono state individuate le sedi di erogazione elettive di prestazioni
di particolare complessità per le quali è necessaria una elevata competenza clinica, verso cui indirizzare
gli ut enti, i n c ondizioni di m assima qu alità e s icurezza per i l C ittadino e p er l ’Operatore. S ono s tate
definite le prestazioni e l’ambito di erogazione su cui l’Azienda si impegna a garantire i rispetto dei tempi
di attesa per l’ambito locale (distrettuale) e sovra distrettuale (Area territoriale e Azienda).
176

Tabella 3.9 nuova territorializzazione dell’Azienda USL di Bologna per l’accesso alle prestazioni ambulatoriali
specialistiche
L’Azienda USL di Bologna, in stretta collaborazione con tutti i soggetti produttori, ha attivato una serie di
interventi per migliorare i percorsi di accesso, avendo come obiettivo finale la continua disponibilità delle
agende di prenotazione secondo il principio delle “Agende senza orizzonte temporale”.
La p rogrammazione d elle attività è d efinita s u lunghi p eriodi, ga rantendo a l cittadino l a p ossibilità d i
prenotare q ualsiasi pres tazione, s ia di primo a ccesso c he p er gli a ccessi s uccessivi, pe r un tempo
illimitato.
Nel 2009 le agende di prenotazione sono state temporizzate per garantire la prenotabilità per 1 anno, per
divenire “Agende senza orizzonte temporale” entro il 2010, ovvero con prenotabilità per almeno 2 anni.
La progressiva implementazione del Piano di Informatizzazione Aziendale tramite il sistema informativo
GESI, che nel 2009 ha visto completarsi la rete informatica e i l percorso formativo per i l personale (circa
900 o peratori), c onsentirà n el 2010 a llo S pecialista ed i n o gnuno dei 754 a mbulatori c ollegati a lla r ete
aziendale, di ricettare, r efertare e pr enotare di rettamente s u a gende de dicate a i c ontrolli o s u a ltre
agende “collegate” funzionalmente nell’ambito di definiti percorsi assistenziali.
L’Azienda U SL di B ologna, qu alora non f osse possibile g arantire t emporaneamente i l pi eno ri spetto d ei
Tempi Massimi di Attesa per le prestazioni ambulatoriali specialistiche, ha attivato interventi di garanzia
con l’acquisizione d i p restazioni a ggiuntive nell’ambito t erritoriale i n c ui è e mersa la c riticità, t ramite
pacchetti prestazionali aggiuntivi o caso alternativi, rispetto ai Piani di Attività concordati con i f ornitori
Privati Accreditati.
Sono state attivate da giugno 2009 le Agende di Garanzia per visite cardiologiche ed ECG, visite
oculistiche, visite neurologiche, visite dermatologiche, visite ortopediche ed ecografia addome; da
settembre: g astroscopie; da o ttobre: v isite ORL, vi sita u rologiche, e lettromiografie. Nel c aso in c ui il
cittadino ri fiuti l’opportunità o fferta, l a s ua r ichiesta v iene i nserita nei normali pe rcorsi di accesso p er
attività p rogrammata. I punti di e rogazione son o f issati d a u na sp ecifica m appatura c he t iene c onto di
norma delle disponibilità in ambito distrettuale. Nel caso in cui la prestazione non sia erogabile
localmente, s ono i ndividuati ero gatori es terni a l di stretto, i n r elazione a lla migliore a ccessibilità per il
cittadino. In relazione al gradimento registrato da parte dell’utenza nel 2009, potrà essere previsto per il
20101 l ’inserimento i n “ AG” di a ltre p restazioni, c ome l e a udiometrie, le c olonscopie, l e R M ra chide e
colonna e le mammografie.
177

Articolazione dei percorsi di accesso all’assistenza specialistica ambulatoriale
Il c ittadino bolognese p uò pr enotare t ramite C UP circa 1 800 P restazioni s pecialistiche, l a c ui o fferta è
articolata su 6.648 agende; la prenotazione può essere fatta tramite 423 Sportelli CUP, 51 Sportelli nei
reparti Ospedalieri, 235 Farmacie, 143 punti di erogazione collegati. Nel 2009 sono state effettuate oltre
4,7 milioni di operazioni CUP, di cui 3 milioni di prenotazioni e oltre 607 mila disdette.
Nuove opportunità offerte dall’innovazione tecnologica per facilitare i percorsi di accesso ai
servizi.
Nel 2009 sono state ulteriormente sviluppate le opportunità offerte dall’uso delle nuove tecnologie che
consentiranno più f acili per corsi pe r f ar a ccedere i l cittadino a i s ervizi t ramite i l CUP WEB
www.cup2000.it, i Totem informativi e di pagamento, SMS Memo CUP, SMS CUP Informativo, la possibilità
di Pagamento on line, ecc. il cui uso è notevolmente incrementato rispetto al 2008.
Strumenti di monitoraggio e controllo dell’accessibilità al sistema di produzione
Nel 2 009 l e D irezioni S anitarie de lle A ziende S anitarie h anno m onitorato c ostantemente i l s istema di
produzione e l ’andamento dei t empi di a ttesa i n t empo u tile pe r a pportare pu ntualmente i n ecessari
interventi di riallineamento della produzione rispetto alla domanda.
Sospensione dell’attività ambulatoriale
Come da indicazione della DGR n.73/2007, l’Azienda USL di Bologna ha individuato le misure da adottare
in c aso d i s ospensione nell’erogazione delle p restazioni a mbulatoriali s pecialistiche. L e rilevazioni
effettuate nel corso del 2009 hanno evidenziato come la numerosità degli episodi di sospensione di attività
sia numericamente limitata e come, attraverso l’implementazione di procedure codificate per la gestione
delle richieste di prestazioni temporaneamente non erogabili, i disagi per l’utenza siano stati abbastanza
contenuti.
Nell’ambito dei progetti innovativi implementati a livello regionale per lo sviluppo e miglioramento dei
percorsi di accesso, l’Azienda USL di Bologna ha partecipato alla sperimentazione regionale del Progetto
Sparta, che pr evede i l d iretto c ollegamento da l n umero v erde d el c all c enter d ella R egione E milia
Romagna ( 800 033. 033), a q uello d i C UP 2000, e a l Progetto SOLE - Sanità On LinE, che rea lizza
l’integrazione informatica e telematica tra l’ospedale e il territorio (MMG-PLS), permettendo una gestione
integrata d elle i nformazioni c he n ecessitano p er il m iglior funzionamento dei di versi e s empre pi ù
complessi processi assistenziali del Servizio Sanitario Regionale.
L’Azienda USL di Bologna ha partecipato ai lavori del Tavolo Tecnico Regionale per la piena realizzazione
del CUP regionale Federato, definendo il set di prestazioni da mettere in disponibilità comune.
Le azioni per aumentare la produttività del sistema di erogazione in relazione al fenomeno delle
mancate presentazioni agli appuntamenti
La Disdetta della prenotazione di una prestazione non più necessaria, oltre che rappresentare un dovere
civico del cittadino, consente di rendere disponibile immediatamente il posto liberato, conseguentemente
ridurre tempi di attesa e migliorare la produttività delle Unità Eroganti. In ambito Metropolitano
Bolognese il cittadino può disdire l’appuntamento prenotato attraverso il call center di CUP, in ogni punto
CUP utilizzando g li a ppositi r accoglitori/buchette o a ccedendo a ll’Operatore di s portello, t ramite
farmacia, t ramite l ’invio di s ms o t ramite w eb. N el 2 009 l e o perazioni di di sdetta s ono s tate o ltre 6 00
mila. E’ stato definito e verrà realizzato nel 2010 il Progetto “SMS contro drop out” che prevede, alcuni
giorni prima della data dell’appuntamento, l’invio al paziente di un sms di verifica della persistenza della
necessità della prestazione prenotata.
Il pro blema del le p restazioni s pecialistiche ri chieste i n r egime di u rgenza, c he det ermina r ipercussioni
anche s ull’attività d i P ronto S occorso, h a t rovato i n a mbito m etropolitano B olognese, a lcune s oluzioni
organizzative.
Il Protocollo Interaziendale Urgenze dell’Area M etropolitana Bolognese h a l ’obiettivo di f ornire a l
cittadino un percorso d’accesso per le prestazioni specialistiche richieste in di urgenza, con la “presa in
carico” effettiva da parte di un sistema assistenziale, che opera in modo integrato, coinvolgendo tutte le
Unità Eroganti attività specialistica ospedaliere e territoriali afferenti alle 3 Aziende Sanitarie ed
articolate i n u n’unica r ete. V iene p rivilegiata l a ri sposta i n a mbito l ocale ( Distretto di residenza d el
richiedente), e solo successivamente -in caso di indisponibilità- indirizza il cittadino a punti di erogazione
di 2° livello, seguendo direttrici di flusso predeterminate.
L’operatore CUP ricercherà la disponibilità nelle agende dedicate per le UD nei punti di erogazione del
Distretto di residenza del cittadino e procederà alla prenotazione come una qualsiasi prestazione
178

ordinaria; nel caso di indisponibilità, l’operatore verificherà le disponibilità in tutte le agende dedicate
alle UD presenti in ambito provinciale.
Dall’analisi del rapporto dei posti occupati vs quelli offerti per UD, si può prudenzialmente affermare che
l’offerta c omplessiva d i posti n el 2009, s ia s tata a deguata a lla d omanda (livello d i o ccupazione 75% ).
L’offerta n on utilizzata di po sti per U D, v iene a utomaticamente r iconvertita da C up i n di sponibilità pe r
accessi programmabili.
Contestualmente, pe r ri durre i n t empi di a ttesa del pa ziente n ei P S, s ono stati i mplementati m odelli
assistenziali sp erimentali, c ome quelli realizzati negli O spedali M aggiore e B entivoglio, a ttraverso la
definizione dei “Percorsi Fast” Si è proceduto a lla rei ngegnerizzazione dei pro cessi di assistenza
attraverso l’implementazione di modalità innovative di presa in carico del paziente che accede al Pronto
Soccorso, per problematiche cliniche di relativa gravità e che interessano una solo disciplina specialistica.
La f unzione di “ triage” è s volta da ll’Infermiere che provvede a ll’identificazione d el bisogno, a lla
determinazione della priorità di trattamento, all’attuazione degli interventi assistenziali di pertinenza ed
all’assegnazione dell’ordine di accesso alla visita medica. Lo strumento per l’attribuzione delle priorità è
la scala dei Codici Colore. L’Infermiere, una volta riconosciuta la situazione clinica e definita la codifica
colore, i n c aso di s intomatologie m onospecialistiche, pro cede a ll’invio del p aziente di rettamente a llo
Specialista già in fase di accoglienza, attivando il “percorso fast”, che è stato implementato per ORL e per
l’Oculistica, mentre è in fase di realizzazione anche quello per la Dermatologia
Al termine della prestazione, l’Infermiere rivaluta il paziente e decide se riaffidarlo al Medico di Medicina
Generale o se sia necessaria una valutazione medica all’interno del Pronto Soccorso.
Le Agende per Nuclei di Cure Primarie
Il Progetto ha l’obiettivo di sviluppare forme di collaborazione fra Professionisti che perseguano la miglior
presa in carico del paziente e la maggiore appropriatezza, attraverso una relazione diretta ed il confronto
professionale f ra i M edici di M edicina G enerale e gli S pecialisti c he o perano n el bacino t erritoriale di
competenza. Nel 2009 sono state attivate in via sperimentale agende di prenotazione riservate ai Nuclei di
Cure Primarie in ambito cardiologica.
Interventi specifici nell’ambito di aree assistenziali di particolare importanza
Nel 2009 sono stati individuati ambiti prioritari di intervento per alcune prestazioni specialistiche
correlate ad interventi di prevenzione già in atto, come per il tumore al seno in rapporto all’accesso per
le mammografie, e del tumore del colon retto, in relazione all’accesso per le colonscopie.
Sono s tate a ttivate s pecifiche a gende c on p osti a ggiuntivi p er o ffrire a pazienti p renotati e a m aggior
rischio clinico la prestazione in tempi molto contenuti e si è provveduto ad implementare le necessarie
azioni per realizzare quanto previsto per l’ampliamento delle fasce screening per il tumore al seno, come
da DGR 1035/09.
Per o ttemperare a lle i ndicazioni de l P ercorso N ascita R egionale, e s oprattutto per g arantire pe r
l’effettuazione delle 3 ecografie ostetriche previste e del bi test alle donne in corso di gravidanza, nel
2009 è stato definito il nuovo Percorso per la Gravidanza Fisiologica, che integra l’offerta assistenziale
attraverso l ’implementazione di m odello c he prevede l a presa i n carico del la do nna da parte
dell’ambulatorio di primo accesso, che provvederà alla prescrizione ed alla prenotazione diretta di tutte
le prestazioni previste su agende dedicate, appositamente predisposte e su cui il Professionista potrà agire
direttamente. C iò h a c omportato l a r evisione d ella s truttura de ll’offerta, c he è s tata ri organizzata e d
adeguata relativamente alle dotazioni strumentali e alle competence professionali. Il Percorso avrà piena
applicazione nel 2010.
Per migliorare l ’appropriatezza, s ono s tate d ate in dicazioni a t utti i P rescrittori a ffinché ve nga
individuata su lla r icetta S SN l a t empistica d i e rogazione d ella p restazione sp ecialistica r ichiesta,
utilizzando le caselle secondo le indicazioni regionali ed il relativo quesito diagnostico.
E’ proseguita n el 2 009 l ’attività dei Gruppi di Lavoro composti da Specialisti afferenti a lla m edesima
branca ed operanti a vario titolo nell’ambito del SSN, per definire per le patologie di maggior riscontro
ambulatoriale, g li i nterventi a ppropriati p er l’inquadramento di agnostico, la terapia e d i l f ollow-up; le
proposte, prima di trovare applicazione anche in ambito organizzativo, vengono condivise con i Medici di
Medicina Generale.
179

Il Piano di Produzione dell’Assistenza Ambulatoriale Specialistica
Il P iano di P roduzione d ell’Assistenza A mbulatoriale Specialistica definito dall’Azienda USL di B ologna,
sottoposto alla C onferenza Terr itoriale S ociale S anitaria, i ndividua l a pr oduzione a ttesa da lle s trutture
eroganti de ll’Azienda USL di B ologna ( concordata i n s ede Budget 2 009) e qu ella a ttesa a s eguito del la
definizione dei c ontratti di f ornitura c on A zienda Ospedaliero U niversitaria Sant’Orsola M alpighi, con
IRCCS Istituti Ortopedici Rizzoli e con Privati Accreditati
Gli a ccordi di f ornitura prevedono i noltre m odalità o perative c he g arantiscono pu ntuali r isposte a lle
situazioni c ritiche c he potrebbero v erificarsi n el c orso del l’anno, o vvero i nterventi di ri modulazione
dell’offerta i n r elazione a pi cchi di do manda, che determinano u n i ncremento dei t empi di a ttesa pe r
l’accesso alle prestazioni o per la riduzione delle prenotazioni presenti a sistema.
Nel caso di s ituazioni c ritiche e p eriodicamente, l e D irezioni S anitarie c oinvolte, v erificano i da ti di
attività e l a situazione dei t empi di a ttesa, s ia i n a mbito a ziendale c he l ocale, p er a ttivare
immediatamente g li o pportuni i nterventi correttivi. D ata l a su a c omplessità, i l si stema d ell’assistenza
specialistica nella realtà bolognese non può che essere interpretato come un’unica rete che deve operare
in m odo i ntegrato e f lessibile. D a q ui l a n ecessità di u na f orte a zione di c oordinamento c entrale c he
coinvolga tutti i soggetti interessati.
3.3 Miglioramento gestionale e partecipazione dei cittadini
Gestione del rischio clinico
Il l avoro di pr ogrammazione r elativo a lla G estione del Rischio a ll’interno d ell’Azienda U SL di B ologna
prende le m osse da u n a ssiduo l avoro di i ndirizzo, v erifica e c oordinamento da parte d ella D irezione
Sanitaria e del la D irezione G enerale d ell’Azienda. La s trutturazione d ell’Area R isk M anagement c on la
presenza della Medicina Legale e d ei Sistemi della Sicurezza, che raccoglie anche le funzioni del Servizio
Prevenzione e Protezione, permette una forte azione di coordinamento sulle attività di gestione integrata
di r ischio o ccupazionali, per le s trutture e relative alle a ttività c linico a ssistenziali. N el t empo s i s ono
consolidati d ei m eccanismi o perativi e f unzionali c on a ltri S ervizi a ziendali q uali il S ervizio T ecnico, la
Qualità, le Te cnologie S anitarie, l a F isica S anitaria, ec c., c he h anno pe rmesso l a def inizione di
meccanismi di c ontrollo e v erifica v incolanti, con es pressione d i p areri s u nuove c ostruzioni o
ristrutturazioni, i nstallazione di a pparecchiature, r iorganizzazioni g estionali, nuove p rocedure con
potenziali ricadute in termini di gestione del rischio.
E’ presente un tavolo del rischio sotto la diretta gestione del Direttore Sanitario, al quale partecipano i
dirigenti dei Sistemi per la Sicurezza, della Medicina Legale, del Governo Clinico, della Qualità, dell’Igiene
e Qualità servizi Ospedalieri, della Comunicazione e le relazioni con il cittadino. Il tavolo ha funzioni di
coordinamento e di indirizzo a livello aziendale e di definizione delle priorità di intervento in relazione
alle v alutazioni ef fettuate da i c omponenti e r appresenta a nche u n m omento di c onfronto e s viluppo di
strategie e m etodologie di i ntervento i n r elazione ai c ambiamenti n elle m odalità di ero gazione d elle
prestazioni sanitarie in azienda.
Nello s pecifico d elle a ttività d i ge stione d el r ischio c linico una s pecifica a ttività è r appresentata d agli
audit di eventi particolarmente significativi, finalizzati al miglioramento del sistema attraverso la
comprensione d elle ef fettive c aratteristiche d egli e venti e, da ll’altro, a ll’individuazione di s trategie di
indirizzo finalizzate alla correzione delle problematiche emerse. Questa particolare attività è
caratterizzata attualmente da un percorso ormai consolidato e che integra al suo interno le diverse figure
professionali c oinvolte negli e venti m eritevoli d i attenzione, s otto il coordinamento d el Servizio d i
Gestione d el R ischio e de lla D irezione S anitaria. P articolare r ilievo h a a ssunto l ’adozione de l p rotocollo
T.E.S. (Team Eventi Sentinella) caratterizzato da una serie di azioni che si dipanano al verificarsi di un
evento sentinella, ossia di una situazione che, per le sue caratteristiche di impatto, richiede l’attuazione
di i mmediate e s olerti c ontromisure. Ta le p rocedura h a t rovato l a c ondivisione a nche d egli o rgani di
Magistratura locale, s eriamente im pegnati con i ve rtici a ziendali nel chiarire in q uelle s ituazioni che lo
richiedono, eventuali responsabilità da parte dell’Azienda USL.
All’interno del Servizio di Gestione del Rischio è o perante da tempo un pool di specialisti medico-legali e
dirigenti medico legali che, quotidianamente, sono impegnati nella gestione della sinistrosità aziendale.
Le singole vertenze vengono trattate all’inizio tramite la stesura di un parere interno che, in alcuni casi,
vede i l c oinvolgimento diretto d ei s anitari c oinvolti n el s inistro i quali h anno l ’occasione d i f ornire u n
supporto s pecialistico di retto. Per i l t ramite di a ppositi a ccordi tra l’Azienda U SL e la C ompagnia
Assicuratrice, è i noltre possibile v isitare i l pa ziente c he ha a vanzato l a richiesta di ri sarcimento. C iò
permette, da u n lato l a f ormulazione di u n g iudizio m edico l egale def initivo c he t enga c onto anche d i
un’adeguata valutazione di eventuali postumi derivanti da trattamenti sanitari inadeguati, dall’altro lato
di o ttenere i n a lcuni c asi u na ri composizione del r apporto f ra i l paziente e l ’Azienda U SL di B ologna
180

tramite l a competenza e la di sponibilità d ei m edici legali a ziendali. C iò è po ssibile a nche a ttraverso l o
sviluppo di specifiche competenze sia in ambito prettamente medico legale, sia per quello che riguarda il
perseguimento degli opportuni percorsi formativi da parte del personale in relazione a tematiche quali la
mediazione dei conflitti. Ulteriore azione in corso è quella relativa alla creazione di un database aziendale
relativo a l contenzioso, d al q uale p oter a ttingere in t empo r eale o gni in formazione circa o gni s ingolo
sinistro oltre, naturalmente, a estrapolare una completa reportistica che permette di individuare le aree
specialistiche a m aggior r ischio d i c ontenzioso, o vvero q uelle d i m aggior c osto l egato a lla s inistrosità,
anche in funzione della scelta delle priorità in ordine alle aree ove concentrare gli interventi di
prevenzione e protezione.
La sicurezza delle strutture e delle attività clinico assistenziali
Durante l’ anno 2009 è pro seguito i l pi ano di a deguamento s trutturale ed i mpiantistico del le s trutture
sanitarie aziendali, con l’obiettivo oltre ad un migliore confort, di migliorarne sostanzialmente la
sicurezza per gli operatori ed i pazienti. In relazione agli aspetti di sicurezza, la stima di tali investimenti
ammonta negli anni a quanto indicato sinteticamente nella tabella seguente.
Tabella 3.10 Piano aziendale degli investimenti per la sicurezza.
2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 totale generale
2.467.000 2.794.000 3.229.000 3.358.000 4.105.000 3.970.867 5.326.000 25.249.000
Una parte significativa degli interventi è rappresentata dall’adeguamento alla normativa antincendio delle
strutture e d a l m iglioramento della s icurezza d egli i mpianti t ecnologici. I mportante è s tata la s celta
strategica aziendale di privilegiare le caratteristiche ergonomiche e di sicurezza in tutte le attrezzature
acquisite, sia tecnologica che di arredo. Tale adeguamento nella dotazione è proseguito anche 2009 sia
per i l etti di d egenza o leodinamici o e lettrici, c he per l a dotazione di s ollevamalati e lettrici, c he s ono
disponibili in tutte le UO a rischio.
Per quanto attiene alla sicurezza delle cure erogate ai pazienti, l’Azienda aderisce ai progetti regionali
di Incident Reporting per gli eventi avversi in Sala parto e nelle Sale Operatorie, e partecipa a numerosi
gruppi regionali sulla tematica, di cui rilevanti sono quelli relativi alla gestione della crisi, sulla
valutazione dei rischi, sulla gestione del contenzioso.
Sono stati ulteriormente ampliati i programmi relativi alla sicurezza della banca dati del sangue e relative
alle procedure per la farmacovigilanza su tutto il territorio aziendale.
Tabella 3.11 Eventi rilevati dal sistema di sorveglianza per il sangue anni 2004-2009. Fonte dati Dipartimento dei
Servizi
evento 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Errata ident. Pz. Prelievo campione pretrasf. 7 5 7 6 10 7
Errata ident. Pz. Ricevente unità trasf. 2 1 1 1 0 0
Omessa comunicazione anamnesi/referto 1 2 1 2 0 0
Errore refertazione /determinazione gruppo 4 3 2 2 1 6
Errore assegnazione 1 1 0 2 2 4
Gestione emoteca emergenza territorio 2 5 2 1 2
Nosografico riferito ad altro paziente 12* 14* 10 14 11
Grave malore Pz. Amb. 1 0 0
Altro 8 13 18 20° 15 10
Totale 23 39 49 46 43 40
* sottostimato
Coerentemente con il lavoro effettuato negli anni passati, si è proceduto allo sviluppo della rilevazione,
analisi e in dagine s ugli e venti a vversi e, comunque, s u t utti quelli c he ve ngono d efiniti “ near miss”. È
stato sviluppato un sistema di segnalazione interno all’azienda reso disponibile in Intranet.
181

Tabella 3.12 Segnalazione di eventi avversi nell’Azienda USL di Bologna anni 2004-2009 Fonte dati Azienda USL
di Bologna
Tipo evento 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Connessi a farmaci 31 32 13 7 8 10
Connessi a emocomponenti e plasmaderivati 32 40 50 46 43 43
Altri eventi indesiderati 75 95 50 50 39 91
Cadute pazienti 354 387 333 319 428 436
A s eguito del progetto “ Sorveglianza d elle l esioni da dec ubito” a vviato da ll’Agenzia S anitaria R egionale
nel 2 003 pro segue a ncor oggi, di venuto o rmai ro utine, i l m onitoraggio del le l esioni da d ecubito n ei
pazienti con particolari condizioni patologiche e allettati. E’ stata inoltre rivista la scheda di segnalazione
delle cadute con un modello uniforme a livello aziendale, che è in via di approvazione.
Nel corrente anno è cominciata la sperimentazione di un bracciale RFID per la corretta identificazione del
paziente c on m etodologie i nformatiche, s u c ui c ostruire po i i donei pe rcorsi i n s icurezza di a ccesso a lle
diagnostiche e d a lle pr estazioni c linico a ssistenziali. I noltre è p roseguito l ’aggiornamento de lle
metodologie di c ontrollo e v erifica deg li a spetti d i s icurezza del sistema r isc p acs. P articolarmente
rilevanti sono state le attività integrate con le altre aziende sanitarie metropolitane su alcune tematiche:
è stata fatta una valutazione preliminare dei rischi sulle attività preanalitiche, analitiche e post analitiche
del Laboratorio Unico Metropolitano assieme all’AOU, e sono cominciati gli interventi tra le tre aziende
metropolitane per la creazione di una anagrafica unica metropolitana degli assistiti, attraverso una fattiva
integrazione informatica e organizzativa.
In c onsiderazione de l v alore s trategico c he f ormazione e a ggiornamento pro fessionale r ivestono n ella
prevenzione dei rischi, s ono s tate rea lizzate i niziative f ormative c he h anno c oinvolto i l 1 00% deg li
operatori programmati e toccato diversi tematiche (vedi parte formazione sezione 4)
In relazione a questo tema ed alla Delibera del Piano Strategico Aziendale sul rischio sono state
organizzate una s erie di a ttività i nformative e/ o formative i n v ari D ipartimenti e D istretti, ed una
iniziativa specifica per il Collegio di Direzione.
Sono stati organizzati una s erie d i i ncontri e di s viluppo di a lcuni p rogetti e i nterventi s u t ematiche
specifiche nei Distretti e Dipartimenti con la integrazione funzionale della Rete dei Referenti aziendali
del rischio.
La sorveglianza e il controllo delle infezioni correlate ai processi assistenziali
Il p rogramma di controllo de lle i nfezioni, d efinito da l C omitato I nfezioni A ziendale e i n c apo a ll’Area
Dipartimentale di I giene e qu alità dei s ervizi r esidenziali d el D ipartimento Igienico O rganizzativo, è
attuativo sull’intero ambito aziendale (Presidio Ospedaliero e Distretti), al fine di garantire la sicurezza
del paziente e la qualità delle cure sanitarie a livello aziendale.
In particolare sono state attivate, per l’Area di Igiene:
• Sorveglianze e f unzioni di c ontrollo de lle i nfezioni c orrelate a ll’assistenza, a ttive n ei D istretti
Territoriali:
o sorveglianza in D ialisi. M onitoraggio m icrobiologico d i u na l ista s pecifica d i p atogeni,
mediante C onvezione c on A RPA e s econdo u n c alendario pr estabilito; disinfezione di
circuiti e i mpianti; m onitoraggio del g rado di a desione a lle p rocedure a ziendali di
disinfezione e sterilizzazione;
o sorveglianza in O dontoiatria. M onitoraggio m icrobiologico d i 3 6 r iuniti o dontoiatrici,
presenti in 18 sedi ambulatoriali, di una lista specifica di patogeni, mediante convenzione
con A RPA e s econdo un c alendario p restabilito. V alutazione d el g rado di a desione a lle
specifiche procedure relative ai processi di disinfezione/sterilizzazione posti in atto negli
ambulatori odontoiatrici e di disinfezione dei circuiti dei riuniti odontoiatrici.
• Sorveglianze e f unzioni di c ontrollo de lle i nfezioni correlate a ll’assistenza, a ttive n el P residio
Ospedaliero:
o sorveglianza attraverso i dati di laboratorio microbiologia. Monitoraggio dei patogeni più
frequentemente isolati, monitoraggio delle resistenze definizione e diffusione via intranet
aziendale di s pecifica repo rtistica. Ta le s orveglianza h a c onsentito di ri levare e
controllare c inque eventi epi demici (Enterobacter cloacae, Clostridium difficile
Acinetobacter baumanni) per i quali è s tata c ondotta i ndagine e pidemiologica ed
effettuata segnalazione alla Regione, come previsto dalla normativa regionale vigente;
182

o sorveglianza alert o rganisms ( MRSA- Stafiloccocco aureo Meticillino R esistente,
Acinetobacter baumannii, VRE- Enterococco s pp. Vancomicino Re sistente e Clostridium
difficile). N ell’anno i n c orso s ono s tati r ilevati e s orvegliati 981
(prevalentemente MRSA: 77,5%)
alert organisms
o sorveglianza clinica e monitoraggio m icrobiologico del la r ete i drica per Legionella
pneumophila. La sorveglianza clinica attiva pr evede in tutto il Presidio Ospedaliero
l’attivazione d el laboratorio de ll’Ospedale M aggiore p er l’esecuzione d el t est pe r l a
ricerca dell’Antigene urinario e la conseguente attivazione di sorveglianza attiva in caso di
positività del lo s tesso; i l m onitoraggio del la ret e i drica di t utte le s edi o spedaliere è
attuato s emestralmente n ei 9 4 pu nti pr elievo i ndividuati, m ediante c onvenzione c on
ARPA.
o Sorveglianza de lle infezioni u rinarie c orrelate a c atetere v escicale. E’ s tata a ttivata, a
partire da ottobre 2009, la sorveglianza attiva delle infezioni urinarie in pazienti portatori
di catetere in tutte le Unità Operative del Dipartimento Medico.
• Collaborazione con Agenzia Sanitaria Regionale, Area Rischio Infettivo e Implementazione locale di
progetti Regionali:
o progetto Lotta alla Sepsi. Il Team Sepsi ha ricevuto la visita di Audit Regionale svolto da
ASSR con esito positivo, i c ui risultati sono in corso di pubblicazione su specifico Dossier.
Eseguito Internal Audit presso le 78 Unità Operative/Assistenziali di degenza. Per le Unità
Operative non assoggettate a visita si è proceduto alla raccolta dati relativi a indicatori di
struttura, pr ocesso ed e sito s pecificamente individuati in c ollaborazione c on l ’area
Governo Cl inico. I risultati d ella c omplessiva a ttività d i a udit, c he costituiva o biettivo
strategico di sicurezza per l’anno 2009, saranno oggetto di presentazione/valutazione alla
Direzione Aziendale e alle Unità Operative coinvolte;
o sorveglianza Infezioni in Terapia Intensiva. Continua la sorveglianza attiva delle infezioni
(polmoniti assoc iate a v entilazione assi stita-VAP, b atteriemie, i nfezioni u rinarie) n elle
Terapie Intensive. In definizione le modalità di audit con le Unità Operative coinvolte;
o sorveglianza delle infezioni del sito chirurgico (progetto Sich-er). Continua la sorveglianza
attiva presso la Chirurgia Oncologica dell’Ospedale B ellaria, i nvio dati i n Regione e
trasmissione risultati ai professionisti.
Anche n el 2009 s ono s tati monitorati n ell’ambito del p rogetto I QIP p resso l ’Ospedale M aggiore e
confrontati con la rete nazionale e internazionale:
• infezioni nelle due Terapie Intensive associate all’utilizzo di dispositivi (ventilazione meccanica,
vena centrale, catetere vescicale) e percentuale di infezione da germi multiresistenti (MRSA);
• grado di utilizzo dei suddetti dispositivi in Terapia Intensiva
• infezioni del sito chirurgico in chirurgia vascolare
Inoltre per il controllo dell’efficacia dei sistemi di disinfezione dei circuiti dei riuniti odontoiatrici, è in
atto u n m onitoraggio m icrobiologico d i u na l ista s pecifica d i p atogeni ( Pseudomonas aeruginosa,
Staphilococcus aureus, Legionella pneumophila) sui 3 6 r iuniti o dontoiatrici, p resenti in 1 8 sedi
ambulatoriali, mediante convenzione con ARPA e secondo un calendario prestabilito. La valutazione dei
risultati è svolta in continuo dall’area Igiene del Dipartimento Igienico Organizzativo che, oltre a definire
interventi correttivi in caso di positività dei campioni, esegue, periodicamente, internal audit sul grado di
adesione alle specifiche procedure di disinfezione/sterilizzazione dei riuniti odontoiatrici.
Le iniziative di formazione sui rischi e sulle infezioni sono descritte nella sezione 4
Valutazione sistematica della qualità dei processi clinico assistenziali
In collaborazione con i professionisti, sono state realizzate nel corso del 2009 numerose iniziative di audit
clinico, nell’ambito dell’assistenza ospedaliera e di quella territoriale.
Audit Sepsi
In linea con gli obiettivi del progetto LASER (Lotta alla Sepsi in Emilia Romagna), dopo una corposa attività
di formazione portata avanti fra il 2007 ed il 2009, è stato strutturato un audit clinico sviluppato dal team
sepsi aziendale con la preziosa collaborazione dei referenti CIO e di diversi clinici dei 9 presidi ospedalieri.
La fase di raccolta dati infatti è stata fatta da auditor in visita a 78 UUOO (medicine, chirurgie e terapie
intensive) dove si sono confrontati con il personale medico ed infermieristico su indicatori di processo ed
esito, con l’estrazione di casi e relative cartelle cliniche per la rilevazione.
183

Sono s tati a lla f ine raccolti dati di 2 79 pazienti,
su c ui è s tato po ssibile m onitorare i ndicatori
delle fase più importanti dell’assistenza al malato
con s epsi ( riconoscimento pre coce, c orretto
utilizzo d ell’emocoltura e d ella t erapia
antibiotica, in quadramento clinico e
laboratoristico, follow up, riempimento volemico,
esito clinico).
TEAM SEPSI: Audit a Porretta Terme/Vergato
Audit Stroke
Il pro getto r iporta i ri sultati prel iminari s ulla g estione d ell’ictus c erebrale n elle S roke U nit ( SU) e n elle
U.O. internistico-Geriatriche dell’AOU e dell’Azienda USL di Bologna.
E’ stato selezionato un campione random di cartelle cliniche di pazienti dimessi durante il 2007 dalle due
Aziende sanitarie bolognesi (531 pazienti) con diagnosi principale di ictus cerebrale e sono stati raccolti
indicatori di processo, di safety e di esito, i n relazione a s tandard a ssistenziali de rivati da L inee Guida
internazionali e condivisi fra le due, ed è s tato elaborato un modello di risk adjustment per la mortalità
relativa al 2007 e 2008.
Globalmente, anche se le due Aziende hanno un differente percorso clinico assistenziale dedicato
all’ictus, i risultati hanno dimostrato alcune criticità per i pazienti che non vengono ricoverati nella SU; la
casistica dei pazienti ricoverati in SU sembra allinearsi con i dati di letteratura in quanto a riduzione della
mortalità anche nel lungo periodo. La buona accuratezza diagnostica delle SDO suggerisce che i sistemi
informativi routinari possono rappresentare uno strumento di misurazione attendibile degli esiti, quali la
mortalità.
Inoltre i l m odello d i risk a djustment c ostruito s ulle S DO m igliora s ignificativamente a ggiungendo s olo
poche variabili cliniche di facile rilevazione (disturbo di coscienza ed emiplegia)
Audit Percorso Mammella
Il percorso clinico delle pazienti con neoplasia della mammella, che inizia già con le attività di screening,
è stato monitorato anche con l’Azienda Ospedaliera partendo dalla condivisione di indicatori di processo
ed esito. I da ti o ttenuti, per q uanto c oncerne l’Azienda USL, h anno permesso di do cumentare a ree di
miglioramento prevalentemente sul versante del rispetto delle tempistiche definite per la fase di
diagnostica e t erapia c hirurgica e r adio-chemioterapica e l’appropriatezza di a lcune f ase s pecifiche de l
percorso. I n pa rticolare i l g ruppo di l avoro m ultidisciplinare h a i dentificato n el t iming del l’intervento
chirurgico e della chemioterapia e radioterapia e l’abbattimento di p relievi c itologici i nadeguati le
principale aree su cui concentrare gli sforzi di proporre modifiche clinico-organizzative per migliorare il
percorso.
Audit parto cesareo in emergenza
Nel corso del 2009 è stata effettuata la rilevazione del numero dei parti cesarei in emergenza realizzati
nelle strutture ospedaliere aziendali, registrando anche il tempo entro il quale l’intervento era realizzato,
constatandone la sostanziale appropriatezza.
Definizione del percorso clinico assistenziale per Trauma Cranico di entità lieve e moderata
Il percorso è stato strutturato partendo dagli standard indicati nel documento dell’Agenzia per i Servizi
Sanitari Regionali (ASSR). L’adattamento locale delle raccomandazioni contenute in questo robusto
documento, f atto da u n g ruppo m ultidisciplinare-multiprofessionale c omprendente p rofessionisti
dell’Azienda USL di Bologna, AOSP Bologna ed Azienda USL di Imola, ha permesso di delineare anzitutto un
profilo di rischio del paziente in modo da definire con precisione quali pazienti possono essere dimessi dal
PS; dopo i ndagini e /o o sservazione clinica. In s econdo lu ogo s ono s tati r idefiniti i p ercorsi c linicoorganizzativi
d ei p azienti che necessitano d i va lutazione specialistica, i l t utto r ispettando i c riteri a lla
base del modello hub & spoke del trauma center.
184

Migliorare l'appropriatezza prescrittiva per la RMN
Nel corso del 2009 l’apposita Commissione costituitasi nel 2008 e formata da coordinatori tecnici sanitari,
radiologi e n euroradiologi i n ra ppresentanza di t utte l e s trutture pu bbliche e pr ivate a ccreditate de l
territorio bolognese eroganti RM, da medici di Direzione Sanitaria dell’Azienda USL di Bologna, dell’AOU di
Bologna, dello IOR e da medici di Medicina Generale, ha redatto un documento preliminare di consenso
sull’utilizzo della metodica nel territorio bolognese, al fine di fornire alcune raccomandazioni pratiche ai
MMG e ai medici specialisti che più frequentemente richiedono la RM, su come e quando prescrivere la
suddetta metodica e ai medici radiologi su come condurre l’esame.Le tappe del percorso sono state:
•Stesura del documento preliminare di consenso da parte della Commissione RM
•Validazione del documento da parte della Direzione Sanitaria Az.le il 20 ottobre 2009
•Presentazione il 5 nov. u.s. del documento ai Referenti clinici dei MMG
Definizione del percorso clinico assistenziale per cefalea
Nel corso del 2009 sono state effettuati 4 incontri del Gruppo di Lavoro multiprofessionale, finalizzati a
definire i l pe rcorso n ella sua c omponente o spedaliera e a o rganizzare a lcuni pa ssaggi c he ri sultavano
carenti, come ad esempio la disponibilità delle competenze per la puntura lombare. In tal modo si è giunti
a una versione definitiva della componente ospedaliera del percorso che nel 2010 sarà implementata.
Nello stesso tempo è s tata concordato con i MMG il profilo di massima della componente territoriale, che
sarà definitivamente messa a punto nel 2010.
Definizione del percorso clinico assistenziale per pazienti CAD e CAL
Audit:
Nel corso del 2009 sono stati effettuati 3 incontri del Gruppo di Lavoro multiprofessionale, durante i quali
si è provveduto a individuare i seguenti indicatori:
-Percentuale pz stabili/instabili inviati al CAL
-Percentuale pz stabili/instabili inviati al CAD
-Percentuale di presenza di documentazione completa sul totale dei pz inviati ai CAL/CAD
Si tratta di indicatori già fissati nel documento di accreditamento.
A fine 2009 era in corso la definizione delle azioni di miglioramento da mettere in atto nel 2010.
Consolidamento del percorso per Insufficienza Renale Progressiva
Nel 2 009 l ’Azienda U SL si è i mpegnata a po rtare a vanti c on u n g ruppo di l avoro i nteraziendale
(comprendente anche Medici di Medicina Generale) il progetto regionale PIRP, ristrutturando il percorso di
questi pazienti con l’obiettivo di sensibilizzare i p rofessionisti alla corretta identificazione dei pazienti a
rischio e di indicare le raccomandazioni più efficaci per la gestione clinica di questi pazienti da un p unto
di vista diagnostico-terapeutico e di corretta presa in carico (MMG-specialista) di questi pazienti.
Consolidamento del percorso per Scompenso cardiaco
Nel corso degli anni in Azienda si sono succedute diverse iniziative per la definizione del percorso clinicoorganizzativo
del pa ziente c on s compenso c ardiaco, s ia a l ivello o spedaliero c he t erritoriale. P artendo
dall’ultimo l avoro, progetto B Ologna-SCOmpenso ( BOSCO), è s tato c reato u n g ruppo d i l avoro
multidisciplinare-multiprofessionale ( comprendente a nche M edici di M edicina G enerale) c he, pa rtendo
dalle Linee Guida Europee del 2008, ha ridefinito il percorso di questi pazienti, adattando localmente le
principali raccomandazioni individuando elementi chiavi da presidiare per la qualità della cura e gestione
del paziente s compensato. In particolare i l gruppo di lavoro ha i dentificato n ei seguenti elementi
dimensioni da presidiare:
• Corretta diagnosi sia della cardiopatia che delle comorbidità e fattori precipitanti
• Appropriatezza dell’iter diagnostico e della terapia (farmacologica e non)
• Definizione dei corretti luoghi di cura e degli elementi di stabilità per la dimissione
• Continuità assi stenziale os pedale-territorio, do ve la l ettera di di missione di venta l ’elemento di
continuità
• Disease m anagement t erritoriale, c on l a f orte in terazione f ra t utti gl i a ttori ( sanitari e n on)
interessati
Parallelamente è stata portata avanti una attività di monitoraggio della qualità dell’assistenza di questi
malati, sviluppando due audit clinici, uno sulla dimensione ospedaliero e l’altro sul territorio.
Come per gli anni scorsi, anche nel 2009 l’Azienda ha portato avanti un audit sulle lettere di dimissione di
pazienti r icoverati i n reparti di M edicina-Geriatria-Cardiologia, v olto a d i ntercettare quegli elementi di
qualità dell’assistenza al malato con scompenso cardiaco. Partendo da standard condivisi (il riferimento è
stato l e linee g uida europee d el 2 008) u n g ruppo di lavoro h a i ndividuato i ndicatori di p rocesso s u:
inquadramento diagnostico, r iconoscimento del f attore p recipitante e d elle c omorbidità, t erapia
farmacologica, indicazioni al follow-up.
185

L’audit scompenso sul territorio invece è stato sviluppato considerando il differente stato di avanzamento
dell’adozione di programmi di disease management nei sei distretti. Per portare avanti questa attività è
stata coltivata una collaborazione con i Medici di Medicina Generale, nelle figure di Referenti Clinico di
Distretto o di NCP.
Definizione del percorso clinico assistenziale per l'insufficienza respiratoria (fase ospedaliera)
Nel dicembre 2009 il Gruppo di Lavoro Aziendale ha ultimato la stesura del documento sul percorso clinico
assistenziale pa rtendo da standard c ondivisi ed i ndividuando i ndicatori di p rocesso s ull’inquadramento
diagnostico e su lla terapia f armacologica e n on, u tilizzando u n a pproccio i ntegrato a ll’interno
dell’Azienda fra i vari livelli di cura individuati.
Il Gruppo si propone inoltre di estendere e condividere il percorso sopradescritto anche con altre Aziende,
in primo luogo a livello metropolitano.
Resta i nfine da definire i l m odello o rganizzativo a ssistenziale che potrebbe essere a pplicato n ei c entri
periferici, valutando i vantaggi e gli svantaggi di soluzioni integrate e/o organizzando un sistema di servizi
afferenti alla medesima linea di produzione secondo il modello di rete Hub & Spoke.
Consolidamento del percorso per BPCO
Il do cumento redatto en tro di cembre 2009 da l Gruppo di L avoro Interaziendale è stato sviluppato
attraverso un percorso di condivisione multidisciplinare e multiprofessionale fra le due Aziende bolognesi,
comprendente anche un Medico di Medicina Generale.
Sono state selezionate le LL.GG. GOLD del 2008 per “La diagnosi, terapia e prevenzione della BPCO” ed è
stato predisposto uno schema di sintesi contenente tutte le raccomandazioni e il grading delle evidenze.
Ogni singola raccomandazione è stata valutata e adattata dal gruppo in termini di possibili ostacoli per la
sua applicabilità nella realtà locale e sono state individuate possibili soluzioni ai principali problemi per lo
più di t ipo t ecnologico ( mancanza di un s oftware de dicato pe r l ’ossigeno terapia a l ungo t ermine,
eccessiva richiesta di spirometrie ecc.) e professionale (risorse disponibili).
Predisposizione percorso integrato con AOSP e Privato accreditato per l'assistenza ai pazienti con
disturbi del comportamento alimentare
Nel corso del 2009 è stato definito il percorso, che è ora pronto per l’implementazione.
Il Gruppo di lavoro interaziendale, composto dalle strutture ospedaliere e territoriali dell’Azienda USL di
Bologna, dell’AOUSP e dalla struttura privata specialistica Centro Gruber -Servizio di Diagnosi e Terapia
per i Disturbi del Comportamento Alimentare e Servizio per la Diagnosi e Terapia per i Disturbi d’Ansia e
psicosomatici ha individuato i livelli di cura che costituiranno il sistema organizzativo-assistenziale per la
diagnosi e il trattamento dei DCA nonché i rapporti di reciproca integrazione e collaborazione tra i punti
della rete.
Consolidamento del percorso per sindrome metabolica e diabete
Per quanto c oncerne i l percorso p er s indrome m etabolica, n el 2 009 è s tato u tilizzato l’audit c ome
strumento di implementazione nonché di monitoraggio delle attività. Questa valutazione ha permesso di
ottenere utili informazioni in merito all’adesione al progetto e ad alcuni indicatori di processo-esito. Dei
100 arruolati (2007-2008) hanno mantenuto l’adesione al progetto 86 soggetti: 27 M e 52 F, fra 39 e 60
anni.
Il p ercorso d el paziente con di abete, nel p rogetto di c ondivisione f ra s pecialisti e M edici di M edicina
Generale, h a v isto n el 2 009 u n c onsolidamento de lla perc entuale di pa zienti s eguiti d ai M MG c ome d a
progetto. I noltre è pr oceduto a nche i l per corso di s trutturazione di u n r egistro pro vinciale, nato da lla
condivisione di diversi flussi informativi esistenti.
Audit Tossicodipendenze
Nel corso del 2009 sono stati effettuati 4 incontri del Gruppo di Lavoro multiprofessionale, durante i quali
si è provveduto a individuare i seguenti indicatori:
-numero dei pz che hanno effettuato il test HIV, HBV e HCV/numero dei pz in carico al SERT
-numero d i pz c he hanno e ffettuato u na v alutazione i ntegrata psicosociale entro 6 0 g g. dalla p resa i n
carico/numero pazienti presi in carico dal SERT
Entrambi gl i in dicatori r isultano e ssere c ollegati a u n m iglioramento d ella p rognosi s econdo s pecifiche
linee guida EBM.
Successivamente è stata effettuata una misurazione della pratica clinica attuale rispetto ai due indicatori.
A fine 2009 sono state definite le azioni di miglioramento che saranno messe in atto nel 2010 per poter poi
effettuare la successiva rilevazione
186

Sviluppo progetto di miglioramento della nutrizione nelle strutture protette residenziali
Nel corso d el 2 009 s ono s tati s volti a lcuni in contri formativi s ulla a limentazione e nutrizione a rtificiale
rivolti agli operatori delle strutture protette per anziani convenzionati con l’Azienda USL di Bologna. Gli
incontri sono stati realizzati in tutti e sei i distretti; in essi sono stati presentati anche i dati relativi ad
un’indagine sulla gestione dell’alimentazione e d ella nutrizione artificiale nelle strutture, che coglievano
disomogeneità e criticità di tali aspetti; è emersa la richiesta degli operatori di elaborare un documento
su alimentazione e nutrizione artificiale.
Sempre n el c orso de l 2 009, a s eguito di un’ analisi s ui c onsumi d i i ntegratori a limentari ne lle s trutture
protette per anziani, relativi agli anni 2006-2007-2008, che metteva in evidenza una forte crescita della
spesa, g rosse differenze t ra s trutture e m ancanza di pr ocedure c omuni, è stato d eciso d i a vviare u n
gruppo di lavoro c he h a realizzato d elle “ Linee G uida s u a limentazione e nutrizione a rtificiale nelle
strutture pro tette pe r a nziani”, a ffiancate da n umerose s chede c on l o s copo di f ornire i nformazioni di
carattere pratico e precise istruzioni operative.
Le L inee G uida (L.G.) s ono m irate a f avorire l a pr evenzione d ella m alnutrizione e l a c orretta
alimentazione d egli a nziani o spiti di s trutture r esidenziali ( Case P rotette e R esidenze S anitarie
Assistenziali, m a, p er al cuni asp etti, a nche Ce ntri D iurni e Ca se d i R iposo) e , in s intesi, a ffrontano i
seguenti temi: alimentazione naturale (orientamenti per una corretta nutrizione dell’anziano; valutazione
dello stato nutrizionale; dietetico; menù; supporti nutrizionali orali o integratori; alimentazione e
farmaci; intervento assistenziale); ristorazione (servizio di ristorazione; intervento assistenziale ed aspetti
organizzativi; coinvolgimento d ei f amiliari; capitolato d’ appalto); nutrizione artificiale (malnutrizione;
nutrizione artificiale; intervento assistenziale)
Il g ruppo c omposto da re ferenti dell’Azienda USL e de lle s trutture p rotette h a i noltre pr edisposto u n
programma delle attività formative per il 2010-2011 necessarie alla diffusione delle L. G. .
Promozione dell'appropriatezza prescrittiva nell'area del farmaco
Assistenza farmaceutica ospedaliera
Gruppi professionali h anno el aborato protocolli r iguardanti l’appropriatezza pres crittiva di farmaci
specialistici c on p rescrizione riservata a centri a utorizzati, c ome l’Interferone b eta per i l t rattamento
della sclerosi multipla,
Sono previste o già elaborate raccomandazioni regionali e verranno effettuati audit su farmaci innovativi e
ad alto costo,
come gli:
- anti-TNF nella psoriasi e artite reumatoide
- oncologici innovativi
- farmaci per il trattamento dell’AIDS
- farmaci per il trattamento dell’Epatite B
Sia per i f armaci s pecialistici, s ia per i f armaci innovativi, costituisce però s pecifica criticità l ’evasione
delle pr escrizioni r ilasciate da i c entri a utorizzati d i a ltre a ziende che, nel caso del l’Azienda USL di
Bologna, ra ppresentano, p er a lcuni prodotti ( vedi a d es empio a nti-TFN, f armaci per l ’oncoematologia e
farmaci per i t rapianti) o ltre l ’80% del la pres crizione t otale. T rattasi di f armaci c he r egistrano a umenti
importanti di spesa e sui quali le aziende erogatrici non hanno alcuna possibilità di governo.
Assistenza farmaceutica convenzionata
A n ovembre 2 009 è st ata av viata un’iniziativa in formativa f inalizzata a lla promozione dei f armaci a
brevetto s caduto p resso MMG e Sp ecialisti, condotta con la collaborazione di un informatore s cientifico
del farmaco.
Per l e a zioni di m iglioramento dell’appropriatezza pr escrittiva, nel corso d el pri mo s emestre è s tato
presentato a i M MG i l p acchetto i nformativo s ul t rattamento f armacologico d el p ost-infarto, c on
l’approfondimento delle r accomandazioni delle L L.GG. s ulla p rescrizione di statine e f armaci a ttivi s ul
sistema ren ina-angiotensina, p er la pr ima volta c on il c oinvolgimento degli S pecialisti c ardiologi
dell’Azienda USL. A nalogamente n el s econdo s emestre dell’anno è s tato pres entato i l pacchetto
informativo s ul t rattamento de l do lore o ncologico del l’adulto, c on l e raccomandazione r elative
all’impiego appropriato degli oppioidi per uso orale, transdermico e iniettivo, ancora con il
coinvolgimento degli specialisti oncologi e palliativisti dell’A.USL.
I r isultati de lle v erifiche di a ppropriatezza f inalizzate a lla pr evenzione de l rischio c linico es eguite n el
primo s emestre 2 009 s u c inque c lassi di f armaci: b ifosfonati, s tatine, f armaci del s istema r espiratorio
(Beta 2 long-acting da soli e in associazione e Tiotropio), colliri antiglaucoma e PPI, sono state oggetto di
confronto t ra di stretti, di partimento di c ure p rimarie, r esponsabili c linici di distretto e nuclei di c ure
primarie.
187

Anche l’Accordo s tipulato c on i m edici d i m edicina ge nerale prevede o biettivi s pecifici f inalizzati a l
perseguimento d ell’appropriatezza p rescrittiva c ollegati a llo s volgimento dell’AUDIT P OST-IMA/SCA,
avviato n el di cembre 2 009, ed a lla v alutazione de i da ti di pres crizione dei f armaci c he a giscono s ul
sistema renina –angiotensina.
Grafico 3.9 % pazienti residenti in carico a MMG con pregresso IMA in terapia con ACE inibitori per distretto. Anno
2009
76,00
74,00
72,00
70,00
68,00
66,00
64,00
62,00
60,00
58,00
67,20
città di Bologna
73,90
Casalecchio di
Reno
70,10
PianuraEst
Distribuzione diretta
Pur avendo da tempo raggiunto un buon livello organizzativo, la distribuzione diretta dell’Azienda USL di
Bologna è stata migliorata relativamente:
• alla p resa in c arico d ei p azienti s eguiti d ai s ervizi in fermieristici d omiciliari, c on l ’aumento d ella
distribuzione diretta a pazienti seguiti al domicilio dai servizi infermieristici;
• alla f ornitura di medicinali e pro dotti s anitari a i pa zienti o spiti di s trutture r esidenziali: l’elenco dei
farmaci i n di stribuzione diretta è s tato es teso a i f armaci di c lasse C ed a gli o ppiacei o rali i n PTP. E’
continuata la f ornitura d el m ateriale p er i l t rattamento d elle pi aghe da d ecubito a l 5 0% de l c osto
sostenuti dall’Azienda USL a tutte le strutture convenzionate che applicano i protocolli di trattamento
concordati con i professionisti dell’Azienda USL
• all’erogazione di f armaci a s eguito vis ita s pecialistica, nei casi in c ui q uesta f orma d i distribuzione
facilita il percorso di accesso ai farmaci.
Allo scopo di ridurre al minimo lo spreco delle risorse, nel 2009 è stata inoltre approvata una procedura
per la restituzione ed il riutilizzo dei farmaci e del materiale sanitario che i pazienti hanno ricevuto dai
punti di distribuzione dell’Azienda USL ma che non utilizzano più.
Accreditamento istituzionale
Nell’anno 2 009 s ono s tate o ggetto d i ve rifica a i f ini dell’Accreditamento i stituzionale (Del. G iunta RER
327/2004)le strutture appartenenti ai Dipartimenti:
- Materno-Infantile ( Ostetricia e Ginecologia, Neonatologia e Terapia I ntensiva Neonatale,
Pediatria, Chirurgia pediatrica)
- Igienico-Organizzativo ( Dietologia e N utrizione c linica, F isica s anitaria O spedale B ellaria, F isica
sanitaria Ospedale Maggiore, Malattie infettive e tutti i centri Dialisi, cioè 2 CAD, Centro Dialisi
Decentrato ad Assistenza continuativa; 5 CAL, Centro Dialisi Decentrato ad Assistenza Limitata; 1
Centro Dialisi Domiciliare in Struttura Protetta Ospedaliera)
- Oncologico (A natomia p atologica d ell’ospedale Maggiore, A natomia e i stologia p atologica
dell’ospedale Bellaria, C hirurgia o ncologica, C hirurgia t oracica, C ure pa lliative, E ndoscopia
toracica, Oncologia, Psicologia ospedaliera, Radioterapia, Senologia).
Tali strutture sono diversamente distribuite nei nove stabilimenti ospedalieri dell’Azienda e, per quanto
riguarda i Centri Dialisi e alcune attività ambulatoriali, anche presso sedi di poli sanitari territoriali.
Le vis ite d i ve rifica s i s ono svolte n ei m esi di m arzo, g iugno e di cembre e, c ome n elle es perienze di
accreditamento degli a nni pr ecedenti, a nche i n qu esti c asi i l percorso è s tata l ’opportunità p er
omogeneizzare e rendere funzionali processi organizzativi e clinici.
L’UO Qualità e Accreditamento aziendale ha coordinato e supportato le attività coinvolgendo attivamente
numerosi o peratori di di verse pr ofessionalità a nche a ttraverso s pecifici i nterventi f ormativi a lla c ui
realizzazione hanno contribuito i responsabili di diverse funzioni di staff.
188
71,00
PianuraOvest
69,70
Porretta Terme
63,70
S.Lazzaro di Savena
68,70
AUSL BO

Le s trutture a ccreditate n egli a nni 2 006-2008 ( Unità o perative di A nestesia e Rianimazione, A rea
dipartimentale C ardiopolmonare, D ipartimento di S alute M entale e dipendenze pa tologiche) s ono s tate
oggetto di verifiche interne per la valutazione dell’effettivo mantenimento del Sistema di Gestione per la
Qualità implementato.
Le a zioni di m iglioramento def inite a s eguito del le pri ncipali c riticità em erse du rante l e v erifiche p er
l’Accreditamento istituzionale sono state tradotte in obiettivi di budget per l’anno 2009.
Hanno pro seguito l ’attività per i l m antenimento della Certificazione UNI EN ISO 9001:2000 le uni tà
operative: Qualità, For mazione, T ecnica, M edicina N ucleare, S enologia, Radioterapia, Fi sica S anitaria
dell’Ospedale Maggiore, Fisica Sanitaria dell’Ospedale Bellaria, Laboratorio Analisi degli Ospedali Maggiore
e B ellaria, C entro Ecografico e s cuola di E cografia del l’Ospedale M aggiore, R adiologia de ll’Ospedale
Maggiore, Radiologia dell’Ospedale Bellaria, S ervizio di Immunoematologia e Medicina t rasfusionale,
Centro Regionale Sangue, Banca delle Cornee.
Carta dei Servizi
La Carta dei S ervizi dell’Azienda U SL di B ologna è c ostituita da u n v olume aziendale e da pieghevoli
specifici per unità operativa/assistenziale o tipologia di attività.
La pr edisposizione di t ali documenti è realizzata c on i l c oordinamento m etodologico del l’UO Qualità e
Accreditamento aziendale per garantire omogeneità d’approccio e si svolge attraverso il coinvolgimento
degli o peratori del le U nità O perative e i l c onfronto c on i r appresentanti d egli u tenti ( CCM e a ltre
Associazioni di cittadini).
Nel c orso de ll’anno 2 009 sono s tate rea lizzate l e C arte dei S ervizi de lle a ttività s volte a ll’interno dei
Dipartimenti: Sanità Pubblica (Area Funzionale Igiene pubblica, Area Funzionale PSAL, Area Funzionale SP
Veterinario, U .O. I mpiantistica e A ntinfortunistica, Area Epidemiologia, C entro S creening), Emergenza
(Chirurgia u rgenza, N eurochirurgia d’ urgenza e de l trauma, Rianimazione C O e 1 18, Medicina U rgenza,
Ortopedia, Pronto Soccorso). Sono infine state elaborate le Carte relative ad attività presenti nel
Dipartimento Medico (Geriatria, Medicina interna, Dermatologia, Endocrinologia) rispetto alle quali ancora
non si disponeva del documento di garanzia.
Il Piano di Verifica di applicazione delle garanzie descritte nelle Carte dei Servizi è proseguito secondo
quanto programmato dando priorità alle strutture coinvolte nell’Accreditamento. Per attuare la verifica si
è proceduto alla valutazione attraverso indagini di qualità e verifiche ispettive interne.
I risultati delle valutazioni complessive sono stati presentati all’interno e all’esterno dell’Azienda a quanti
coinvolti e in teressati, i n p articolare a lle direzioni d ei D ipartimenti e a l Comitato Co nsultivo M isto
Aziendale. A s eguito d ell’analisi d i t ali dati e a ffiancando a d essi i r eclami e s uggerimenti p ervenuti
all’Azienda, sono state individuate le aree di criticità e formulate le azioni di miglioramento da realizzare
nel breve-medio periodo.
In considerazione del crescente numero di donne provenienti da Paesi stranieri che annualmente accedono
ai nostri servizi di ostetricia-ginecologia e pediatria, si è progettato di tradurre in lingua araba, francese e
inglese i testi delle Carte dei Servizi di tutte le strutture del Dipartimento Materno-Infantile e i relativi
questionari da somministrare alle utenti per rilevare il livello di applicazione delle garanzie.
Entro l’anno 2009 si è pertanto provveduto a tradurre i testi nelle lingue individuate e si è programmato di
sperimentare nell’anno successivo l’utilizzo di tali strumenti.
Verifica dell’applicazione delle garanzie dichiarate nella Carta dei Servizi
Nel corso dell’anno 2009, è proseguita la verifica di applicazione delle garanzie contenute nella Carta dei
Servizi.
Nel c orso d ell’anno 2 009 q uesta v erifica è st ata sv olta p resso i Dipartimenti Materno-Infantile,
Oncologico e Igienico-Organizzativo. L’indagine è stata svolta sia presso gli utenti degli ambulatori, sia
nei reparti di degenza.
I gr afici d i s eguito riportati r appresentano l e medie per c iascuna v ariabile, c on i l re lativo i ntervallo di
confidenza. I risultati sono stati interpretati adottando come criterio di valutazione i seguenti intervalli di
valore:
da 0 a 0.05 situazione di eccellenza
da 0.06 a 0.39 situazione per la quale è consigliabile attivare percorsi di miglioramento
da 0 .4 a 1 s ituazione per l a quale è n ecessario i ndividuare a zioni di m iglioramento a b reve
termine.
Attività di degenza
Presso i reparti di degenza sono stati compilati complessivamente n. 841 questionari. I risultati ottenuti in
relazione alle dimensioni della Qualità indagate, sono riportati nel grafico.
189

Grafico 3.10 risultati ottenuti in relazione alle dimensioni della Qualità indagate presso i reparti di degenza
Attività ambulatoriale
Gli u tenti d elle a ttività ambulatoriali h anno r eso c ompilati c omplessivamente n . 1 226 q uestionari. I
risultati ottenuti in relazione alle dimensioni della Qualità indagate, sono riportati nel grafico.
Grafico 3.11 risultati ottenuti in relazione alle dimensioni della Qualità indagate relativamente alle attività
ambulatoriali
190

Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche
Nel corso del 2009 sono stati analizzati i dati relativi alla verifica svolta alla fine del 2008 all’interno del
Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche.
Per l’attività ambulatoriale sono stati raccolti n. 1133 questionari. I risultati sono riepilogati nel grafico.
Grafico 3.12 risultati ottenuti in relazione alle dimensioni della Qualità indagate nel Dipartimento di Salute
Mentale e Dipendenze Patologiche (attività ambulatoriale)
Nei re parti di d egenza e nelle r esidenze, s ono s tati c oinvolti s ia i familiari s ia gl i a ssistiti.
Complessivamente sono stati raccolti 238 questionari. I risultati sono riportati nel grafico.
Grafico 3.13 risultati ottenuti in relazione alle dimensioni della Qualità indagate nel Dipartimento di Salute
Mentale e Dipendenze Patologiche (reparti di degenza e residenze)
191

Indagini di qualità percepita
Un t ema c he r isulta s pesso c ritico n elle i ndagini svolte n ell’ultimo t riennio ri guarda l’i nformazione,
soprattutto negli ambiti in cui la relazione professionista/paziente si istaura e si risolve unicamente per lo
svolgimento di prestazioni prescritte da altri professionisti (ad esempio presso i servizi di radiologia).
L’unità o perativa Medicina Nucleare del Dipartimento Servizi ha a ffrontato qu esto t ema m ettendo a
confronto i l punto di v ista deg li utenti c on quello dei p rofessionisti. D a qu esto s tudio em erge c he g li
operatori h anno u na pe rcezione più negativa r ispetto a qu ella dei loro a ssistiti in m erito a gli a spetti
relazionali e a lla completezza d ell’informazione f ornita. Esiste i nvece a ccordo r ispetto a l contenuto
dell’informazione: l’aspetto più critico riguarda l’informazione che viene data sulle eventuali
controindicazioni all’esecuzione dell’esame.
Per u tenti e p rofessionisti, l a possibilità di pa rlare s enza f retta, a vere c ioè t empo a disposizione, è
l’elemento critico che incide positivamente sulle capacità comunicative (r= .708 - p

Grafico 3.14. risultati ottenuti nell’indagine “La qualità del servizio di ristorazione”- operatori sanitari
100,0%
90,0%
80,0%
70,0%
60,0%
50,0%
40,0%
30,0%
20,0%
10,0%
0,0%
I risultati, a livello aziendale, ottenuti dalle risposte dei degenti sono riportati nel grafico 6. In generale,
rispetto alla qualità dei pasti, il 48.1% dei ricoverati si ritiene soddisfatto o molto soddisfatto, e il 16.2%
poco soddisfatto o insoddisfatto.
Grafico 3.15 risultati ottenuti nell’indagine “La qualità del servizio di ristorazione”-degenti
100,0%
90,0%
80,0%
70,0%
60,0%
50,0%
40,0%
30,0%
20,0%
10,0%
0,0%
Osp
Maggiore
In generale, rispetto alla qualità dei pasti, complessivamente, Lei si ritiene
insoddisfatto
poco soddisfatto
abbastanza soddisfatto
soddisfatto
molto soddisfatto
Osp
Maggiore
In generale, rispetto alla qualità dei pasti, Lei si ritiene:
Osp Osp Budrio Osp
Bentivoglio
Vergato
Osp
Bentivoglio
Osp Budrio
Osp Vergato
Osp Loiano Osp
Bellaria
193
Osp Loiano
Osp Bellaria
Osp
Porretta
Terme
Osp Porretta
Terme
insoddisfatto
poco soddisfatto
abbastanza soddisfatto
soddisfatto
molto soddisfatto
Osp S.
Giovanni in
P.
Osp S.
Giovanni in
P.
Osp
Bazzano
L’UOC Q ualità e A ccreditamento h a i nfine c ollaborato al progetto d el L aboratorio dei C ittadini per l a
Salute “Farmaci ed empowerment del cittadino” coordinando, in pa rticolare, la realizzazione
dell’indagine conoscitiva sul fenomeno della “non aderenza” ad alcuni trattamenti farmacologici da parte
di pazienti. L’indagine è stata svolta presso cittadini, medici di medicina generale, farmacisti e infermieri.
La descrizione dettagliata del progetto e dei risultati ad oggi ottenuti è riportata di seguito.
Osp Bazzano

Laboratorio dei Cittadini per la Salute
Nato n el 2004, i l L aboratorio dei C ittadini per la S alute è u n’esperienza di
partecipazione v olta a ll’empowerment ed a llo s viluppo d elle c apacità d el
cittadino r ispetto a lle t ematiche della s alute e a ll’utilizzo consapevole dei
servizi sanitari, che coinvolge persone provenienti da associazioni per la tutela degli utenti e di
volontariato s ociale, o rganizzazioni s indacali e d ei p ensionati, a ltre r ealtà d ella s ocietà c ivile e
professionisti del l’Azienda USL di B ologna ( medici di m edicina g enerale e o peratori c on di verse
competenze).
I progetti proposti e sviluppati dal Laboratorio tengono conto di scelte di priorità fatte insieme ai cittadini
che ne fanno parte e il processo di elaborazione ed implementazione degli interventi è o ttenuto
attraverso m etodologie i nnovative di c oinvolgimento, c osiddette “ bottom-up”. D all’ascolto at tivo su i
bisogni a ll’elaborazione condivisa di una informazione a ccessibile, f ruibile, corretta sotto il profilo
scientifico, l ibera da c onflitti d i in teresse. M odalità d i c omunicazione i nnovative s i a ffiancano a q uelle
tradizionali; l a r ete di rel azioni c he s i c rea a limenta p rocessi i nclusivi e s viluppa i niziative di
comunicazione e l a di ffusione de ll’informazione nel t erritorio. L e pr oposte di m iglioramento c he
emergono da l c onfronto t ra c ittadini e o peratori s ono c ondivise c on c hi o pera n ei s ervizi s anitari; i l
percorso di v alutazione dei ri sultati è pa rte i ntegrante d ell’attività di empowerment. U n’iniziativa d i
“sviluppo di comunità”, a limentata da lla pa rtecipazione e da l c oinvolgimento a ttivo di s oggetti,
istituzionali e non, provenienti dal tessuto sociale del territorio e legati tra loro dal “fare salute con”.
Il Laboratorio nel 2009
È s tato u n a nno ri cco di a ttività per i l L aboratorio, n el s uo i mpegno c ostante di a vvicinare s alute e
comunità, c on la prosecuzione di q uelle g ià a vviate nel t erritorio ( come la c ampagna s ulla p revenzione
oncologica “Non ti scordar di te” e i suoi differenti percorsi) e di quelle di progettazione partecipata (il
progetto “Farmaci ed empowerment dei cittadini”).
Il co rposo l avoro c ondiviso t ra i l m ondo degli o peratori s anitari e q uello della po polazione locale –
compresa q uella di r ecente i mmigrazione - ha g enerato i dee da t rasformare i n a zioni da s viluppare,
all’interno di u na es perienza c he h a ulteriormente consolidato i nuclei t erritoriali de l Laboratorio. U n
percorso teso a valorizzare sia gli operatori sanitari, esperti per competenza tecnica e professionale, sia i
cittadini, esperti “per esperienza” (della propria salute, del rapporto con i servizi sanitari, della propria
comunità), c on l a determinazione di a rricchire e migliorare la pr atica quotidiana di re lazione c on l e
diversità della popolazione e immaginare un servizio rispondente ai bisogni reali.
Il Laboratorio si è inoltre sperimentato come “facilitatore”, mettendo in contatto i soggetti che gravitano
all’interno della s ua r ete di r elazioni e c ollaborazioni, c ontribuendo per es empio a lla m essa a p unto di
attività di formazione rivolta ai farmacisti nell’ambito dei Programmi di Screening oncologici, svolta dai
professionisti aziendali che vi operano.
Il 2 009 h a v isto i nfine l a conclusione d el pe rcorso di pr ogettazione pa rtecipata del le a zioni i n m erito
all’utilizzo corretto dei farmaci. Quella dei farmaci è una nuova sfida, che “entra” nella relazione di cura
tra professionista d ella sal ute e c ittadino/utente. U na r elazione, più or ientata al l’autoefficacia d el
paziente, c he r appresenta u n bi sogno de ll’intera c omunità pr otagonista n elle s celte c he r iguardano l e
terapie f armacologiche, c ome c onferma l a l etteratura s cientifica ( in pa rticolare l e l inee g uida
“L’aderenza al trattamento farmacologico. Il coinvolgimento dei pazienti nelle decisioni che riguardano la
prescrizione di farmaci e il supporto a utilizzarli in modo corretto” pubblicate nel 2009 dal NICE, l’Istituto
Nazionale per la Salute e l’Eccellenza Clinica del Regno Unito), e come emerge dal dialogo intrapreso con
gli utilizzatori dei farmaci e le diverse categorie di professionisti della salute nel territorio.
“Non ti scordar di te”
Avviata nel 2005 allo scopo di affrontare il tema degli screening nella sua complessità, la campagna mira a
far a cquisire a i c ittadini maggiore c onsapevolezza s ulle c orrette m odalità di prev enzione o ncologica;
aumentare l’adesione agli screening programmati della Regione Emilia-Romagna, diminuire il ricorso alle
indagini diagnostiche (proposte da soggetti al di fuori dell’Azienda alla stregua di veri screening)
identificate come non appropriate.
Nel 2 009 l a c ampagna s i è es tesa a ll’interno d ella r ete d ei c onsultori i n t utti i D istretti, do po a ver
condiviso con i professionisti che vi operano la necessità di attivare momenti di relazione con l’utenza sul
tema della prevenzione oncologica e degli screening, e di utilizzare nell’ambito della relazione i materiali
informativi d i “ Non ti scordar di t e” c ome s trumento di s upporto e r afforzamento, a ttraverso u na l oro
distribuzione motivata e personalizzata.
I c ittadini c ompetenti del Laboratorio ed a ssociazioni e o rganismi l ocali h anno p roseguito
nell’organizzazione di iniziative di dialogo attivo ed empowerment, anche utilizzando il format realizzato
e sperimentato l’anno precedente, basato sulla relazione motivazionale e concepito per superare barriere
194

legate a lla dimensione emotiva (la pa ura, la vergogna, l’incertezza) e rompere l’autoreferenzialità
dell’informazione s cientifica, c onsentendo di s viluppare processi di a scolto attivo, di c omunicazione
emozionale e di informazione partecipata.
Copertina opuscoli “Non ti scordar di te” in arabo, cinese, rumeno e urdu.
I percorsi locali contro le disuguaglianze nell’accesso agli screening
Parallelamente a ll’attività r ivolta a lla po polazione g enerale, “ Non t i s cordar di t e” a veva s viluppato u n
altro pi ano di i ntervento, dedicato s pecificamente a lle f asce di popolazione p iù de boli e disagiate, con
maggiori difficoltà di accesso alle informazioni e ai servizi di screening.
L’evento “La comunità e i l prendersi cura. Come facilitare l’accesso agli screening oncologici”, svoltosi il
25 maggio a Bologna, è stata l’occasione per presentare i risultati dei per corsi “Gli effetti delle
disuguaglianze s ociali n ell’accesso a i servizi di s creening oncologici”, a ttivati in c ollaborazione c on
l’Agenzia S anitaria R egionale e i n s inergia c on il Programma a ziendale, e s viluppati in cinque Distretti
(Casalecchio di Reno, Città di Bologna, Pianura Est, Porretta Terme e San Lazzaro di Savena) tra il 2007 e
il 2008.
Il focus dell’intervento è stato quello di rimodulare in modo partecipato le campagne screening effettuate
a l ivello is tituzionale s ulle d iversità de lle po polazioni pr esenti s ul t erritorio de lla A zienda U SL, con
particolare attenzione alle vulnerabilità sociali.
Il 2 5 m aggio i l L aboratorio e i pro tagonisti del l’esperienza - operatori de l pr ogramma s creening, M MG
cittadini, esponenti e leader informali delle comunità straniere e mediatrici culturali – hanno illustrato e
condiviso con colleghi, partner e stakeholder un pacchetto di proposte e i nterventi volti a contrastare gli
effetti d elle disuguaglianze nell’accesso a gli s creening o ncologici, n onché pr esentato alcuni r isultati
concreti conseguiti grazie all’esperienza, tra cui:
• materiali informativi in lingua, realizzati in modo partecipato, con contenuti diversificati e rispondenti
ai bisogni informativi emersi da donne provenienti da Marocco, Cina, Pakistan e Romania.
• L’attivazione di un intervento sperimentale nel Distretto di Casalecchio di Reno, volto ad agevolare
l’adesione allo Screening Cervicale a donne straniere che nel triennio 2005-2007 non avevano risposto
all’invito.
L’esperienza ha rappresentato un tentativo di andare oltre stereotipi e pregiudizi, di comprendere gli
ostacoli e l e difficoltà partendo dal punto di vista – dalle esperienze e dalle potenzialità - di chi oggi
appare p iù sv antaggiato. Mescolando q uesto asc olto at tivo c on l a p ercezione e l ’esperienza di q uei
professionisti della salute (MMG, ostetriche, tecnici di radiologia) che quotidianamente, con differenti
ruoli, modalità e in diversa misura, operano per incrementare sensibilità e conoscenze sull’importanza
della prevenzione oncologica.
La collaborazione con le farmacie
Sono s tati qu asi t recento i f armacisti di t utti i D istretti de ll’Azienda c he h anno pr eso pa rte a lle s ette
edizioni locali del corso di formazione “Il ruolo del farmacista negli screening oncologici: informazione e
azione. L a partecipazione al la campagna comunicativa « Non t i sc ordar di t e» e la c ollaborazione n el
programma di screening dei tumori del colon-retto”, che si è tenuto tra i mesi di marzo e maggio 2009.
Il corso, o rganizzato dal L aboratorio e d al Programma S creening per la prevenzione dei t umori in
collaborazione con Farmacie Comunali e Federfarma B ologna, aveva l ’obiettivo di condividere
presupposti, modalità organizzative e risultati dei tre Programmi Regionali di screening oncologici.
Una pa rtnership s trategicamente i ndispensabile, quella c on l e f armacie, pe r l’ampliamento e i l
potenziamento di reti della salute efficaci all’interno della comunità; un interlocutore, per il Laboratorio,
attivo e concreto per lo sviluppo di attività di comunicazione ed empowerment.
È stata inoltre l’occasione per fare il punto sugli aspetti organizzativi e informativi e i primi risultati della
collaborazione, avviata all’inizio del 2008 tra l’AZIENDA USL di Bologna e Farmacie Comunali, Federfarma
195

Bologna e Ascomfarma, che vede le farmacie impegnate nella distribuzione dei kit per eseguire l’esame di
screening del colon-retto.
Il progetto “Farmaci ed empowerment dei cittadini”
Avviato nel 2008, il progetto ha l’obiettivo di promuovere l’aderenza al trattamento e l’uso appropriato di
tre categorie di farmaci - statine, colliri antiglaucoma e terapie inalatorie per bronchite cronica (BPCO) e
asma – che nell’insieme r appresentano i l 1 4% del le do si g iornaliere di f armaci pres critte n el t erritorio
dell’Azienda USL di Bologna, i cui dati di consumo mostrano fenomeni di iperutilizzo o ipoutilizzo da parte
di quote consistenti dei loro fruitori. Cittadini e professionisti sono stati coinvolti attivamente innanzitutto
per raccogliere i diversi punti di vista sul fenomeno della non aderenza ai trattamenti farmacologici.
A questo scopo:
• Sono stati intervistati circa 450 pazienti che utilizzano questi farmaci per valutare il bisogno
informativo.
• Sono stati somministrati questionari ai farmacisti afferenti a Farmacie Comunali e Federfarma. Hanno
partecipato all’indagine 105 farmacisti delle farmacie di tutti i Distretti dell’Azienda.
• Sono s tati o rganizzati g ruppi di di scussione c on i Medici di M edicina G enerale di 9 N uclei di C ure
Primarie in tutti e sei i Distretti. Vi hanno preso parte 94 MMG.
• È s tato ef fettuato un g ruppo di di scussione, con i l s upporto di qu estionari, c on g li i nfermieri di
famiglia che operano nei Distretti dell’Azienda.
• È stato avviato il coinvolgimento di specialisti (cardiologi, oculisti e pneumologi.
Nella seconda parte dell’anno si è svolto percorso di formazione/intervento e di progettazione partecipata
“L’uso corretto dei farmaci: un perCorso partecipato”, con il quale è s tato delineato il piano delle azioni
di comunicazione ed empowerment da avviare nel 2010 attraverso la campagna “FarmaCom’è”.
Eventi, convegni e collaborazioni
Il L aboratorio h a p resentato l e proprie diverse a ttività a l C onvegno “ Percorsi di m edicina i ntegrata n ei
Servizi Sanitari Pubblici” (Bologna, 27-28 febbraio), al VI Congresso Nazionale CARD (Pisa, 19-21marzo), e
al XIII Convegno HPH (Reggio Emilia, 24-26 settembre).
L’attività sulle disuguaglianze è rientrata nella mappatura nazionale delle buone pratiche del progetto PIO
del M inistero della S alute, s ottoarea “ Prevenzione S econdaria i n O ncologia: s viluppo dei m odelli
organizzativi, innovazione tecnologica e miglioramento della performance”, sottoprogetto “Interventi per
ridurre l e disuguaglianze nell’accesso a llo s creening, i ncrementare la partecipazione nella po polazione
generale e d i n s ottogruppi s pecifici” pe r i l coinvolgimento delle po polazioni s traniere nei p rogrammi di
screening.
Il L aboratorio è s tato i nfine i nserito s ia n ella mappatura A GENAS delle es perienze e a ttività d i
empowerment a livello nazionale, e nella mappatura delle esperienze di partecipazione svolta da ERVET
(Emilia-Romagna Valorizzazione Economica Territorio).
Il nuovo comitato consultivo misto dell’AZIENDA USL di Bologna
Il Comitato Consultivo Misto dell’AZIENDA USL di Bologna come da regolamento aziendale al temine dei tre
anni di mandato è s tato rinnovato attraverso u n percorso di partecipazione che ha v isto i l pi eno
coinvolgimento delle Organizzazioni di tutela e sindacali e dei componenti aziendali. La scadenza non è
stata pi enamente r ispettata per varie ra gioni, c ompreso l ’intreccio c on l e p rocedure di i stituzione d el
nuovo organismo voluto dalla Regione Emilia Romagna per l’area della Salute Mentale, denominato CUFO-
SM, che è stato insediato solo a fine anno 2009, procedendo alla nomina di un proprio Presidente e dei tre
rappresentanti che come fanno parte del CCM Aziendale di coordinamento.
Prima d ella f ormale c ostituzione s ono s tati o rganizzati in contri f ra d irezione e associazioni come
occasione per conoscersi, riprendere il filo delle riflessioni comuni e sancire un nuovo inizio, in continuità
con il lavoro compiuto dai precedenti CCM . U n’occasione, f ra le a ltre c ose, per t racciare u n bilancio e
ripartire, anche grazie al nuovo Regolamento, per affrontare le questioni sul tappeto, assicurando il pieno
sostegno dell’Azienda. Negli ultimi anni la percezione dei cittadini è cambiata, così come sono cambiate
molte cose nella sanità pubblica. E’ cambiato, per esempio, il sistema di finanziamento, che è destinato,
probabilmente, a mutare ancora in futuro. L’approccio che attualmente il Ssr si sforza di perseguire con i
propri servizi è basato sulla attenzione per la qualità della vita in tutte le sue accezioni, non solo quindi
affrontando i l m omento della a cuzie, m a p reoccupandosi d elle c ronicità e de lla p resa i n c arico del
paziente dalla f ase a cuta a lla riabilitazione, utilizzando t utte le s trutture di sponibili da ll’Ospedale a l
Territorio, e a ssicurando c ontinuità a ssistenziale. L a n ovità di qu esti c omitati recentemente c ostituiti è
dettata dal nuovo regolamento, riscritto attraverso un lungo confronto con tutti i CCM, e raccogliendo e
accogliendo richieste di modifica e integrazione del testo iniziale da parte di tutte le Organizzazioni. Ne è
196

scaturito un R egolamento p iù a gile e s nello, c he s ottolinea l a n atura di o rganismi a ziendali di
partecipazione civica dei CCM, e recepisce alcuni dei cambiamenti intervenuti in questi anni, compreso
quello relativo alla istituzione dei CUFO-SM introdotta con il Piano Attuativo della Salute Mentale.
I compiti dei Comitati vengono confermati e rafforzati soprattutto relativamente alla verifica della qualità
percepita anche attraverso la formulazione e l’esame delle Carte dei servizi.
Una parte dell’impegno che l’Azienda metterà in campo per sostenere l’attività dei CCM, ai diversi livelli,
sarà dedicato a garantire un flusso costante di informazioni e comunicazione.
Il n uovo r egolamento h a portato u n’innovazione a nche s ulla c omposizione del C CMA d i c oordinamento
aziendale, m antenendo i nvece l e m edesime c omponenti n ei C CM distrettuali, qu esto per f avorire l a
massima p artecipazione assoc iativa nei di stretti, l uoghi n ei qu ali s ono c ollocate l e s trutture s anitarie e
quindi luogo nel quale avviene l’accesso ai servizi tutti da parte dei cittadini.
Il CCM aziendale di c oordinamento è di venuto u n o rganismo pi ù s nello e c omunque ra ppresentativo di
tutte le associazioni presenti in maggior numero nei ccm di distretto. E’ composto dai 6 presidenti dei ccm
distrettuali e da due componenti delle associazioni di ciascun distretto, dal presidente del CUFO e da due
associazioni presenti nel CUFO.
La ra ppresentanza a ziendale è m antenuta n elle f igure d el direttore de lla c omunicazione a ziendale,
dell’accoglienza, della qualità, del Presidio Ospedaliero e del Sater Aziendale.
3.4 Innovazione e investimenti
Interventi di Information and Communication Technology (ICT)
Di s eguito i p rincipali in terventi e ffettuati n el s ettore I CT, sviluppati a nche i n c ollaborazione c on l a
Regione Emilia Romagna e in ottica di integrazione con le altre aziende dell’Area Vasta Emilia Centrale,
nella consapevolezza dell’importanza di t ali sinergie per il miglioramento effettivo della qualità e
dell’efficienza del sistema complessivo.
Datacenter e Rete Aziendale di trasmissione
Si è conclusa la fase di trasferimento della quasi totalità dei server aziendali in un datacenter esterno con
relativa acquisizione di servizi di housing (collocazione e mantenimento in stato di esercizio ottimale) di
tutta l ’infrastruttura. S i è o ttenuto u n ev idente miglioramento d ella qu alità e a ffidabilità del l’intero
sistema, ricavandone anche significative diminuzioni dei costi di gestione.
Nel 2009 si è concluso l’impegnativo percorso di revisione radicale della rete aziendale che si è
concretata, tramite adesione alla nuova convenzione IntercentER, con la realizzazione in fibra ottica delle
principali c onnessioni a ziendali di ret e g eografica, c he h a i nteressato g li o spedali, i pr incipali
poliambulatori e le sedi amministrative in tutto il territorio. Sono inoltre proseguite per tutto il 2009, per
vedere infine la conclusione a fine 2010, le opere di realizzazione della MAN (Metropolitan Area network =
Rete di A rea M etropolitana) della c ittà di B ologna che ve de coinvolti i s oggetti p rincipali del t erritorio
cittadino (Sanità, Regione, Provincia, Comune, Università) nella realizzazione di una rete in fibra ottica
unica e integrata la cui gestione sarà assegnata distintamente ai singoli enti.
Ulteriore avanzamento del progetto dell’Intranet e sviluppo del nuovo sito internet
L’Intranet aziendale è cresciuta ulteriormente non solo con l’apertura di numerose nuove sezioni
specializzate, m a a nche c on l a m essa i n l inea di molti s ervizi es senziali pe r i l di pendente, t ra c ui l a
gestione online delle certificazioni per detrazioni familiari, la pubblicazione del cedolino online, il CUD, la
gestione delle iscrizioni e degli attestati legati alla formazione ecc. Anche il nuovo sito internet
dell’azienda è stato integralmente rivisto e sviluppato con la stessa tecnologia di Intranet (zope/plone),
con l’i ntegrazione dei s ervizi d el n umero ve rde regionale e c on a ltri s ervizi o nline a vanzati. L a
pubblicazione è prevista entro il primo semestre 2010.
Trasfusionale UNICO metropolitano
Nel 2 009 è s tato c ompletato i l pr ogetto di u nificazione d el s istema t rasfusionale t ra A zienda U SL di
Bologna, Azienda Ospedaliera di Bologna e Azienda USL di Imola. Il progetto sarà concluso definitivamente
nel 2010 con l’integrazione del CRS e la gestione informatizzata delle richieste di sangue ed emioderivati.
Progetto di cooperazione applicativa
Ha vis to u lteriori s ignificativi s viluppi nel 2 009 il p rogetto di in tegrazione, a m ezzo d i s tandard
internazionali certificati, t ra i ge stionali a ziendali e i d ue s istemi c ardine dell’infrastruttura d i
cooperazione applicativa, ovvero l’anagrafe centrale degli accessi (EMPI) e il repository degli eventi clinici
(EPR). Sono oggi integrati i sistemi gestionali di PS/ADT, Anagrafe, Radiologia, Laboratorio, Specialistica e
Anatomia Patologica. Il progetto ha visto anche la realizzazione del sistema centralizzato unico di order
197

entry, con gestione delle richieste da reparto e ritorno informatizzato dei referti, nella cui realizzazione è
stata v olta g rande a ttenzione a l t ema de lla s icurezza, c on particolare r iferimento a l t ema
dell’identificazione a nagrafica con s perimentazione dell’utilizzo d i un braccialetto id entificativo
multicanale (RfID, barcode, codice a vista).
Informatizzazione della specialistica ambulatoriale
Si è c ompletato nel 2009 a il progetto di informatizzazione della specialistica ambulatoriale, con sistema
unico c entralizzato, in tegrato c on i p rincipali s istemi a ziendali ( Anagrafe E MPI, r epository c linico,
prenotazioni CUP). Come ulteriore progetto evolutivo è stata avviata l’integrazione nativa con il sistema
di prenotazione in modo da consentire ai professionisti una più agevole gestione delle visite di controllo.
Progetto SOLE
Nel 2009 si è conclusa la fase progettuale di attivazione del sistema, con la quasi totalità (694) dei medici
collegati alla rete Sole. La maggior parte di essi ha partecipato alle numerose sessioni formative
specifiche di approfondimento dell’utilizzo delle cartelle cliniche.
Per quanto riguarda i servizi si è assistito ad un aumento della percentuale delle prenotazioni eseguite in
modalità SOL E s ulle p rescrizioni t arget, c he è di po co i nferiore a l 1 00%, mentre è passata a l 6 5% d elle
potenzialità S OLE e a l 1 13% de l t arget s ull’obiettivo 2 009, l a pe rcentuale di pr escrizioni prenotate c on
modalità Sole rispetto alle prescrizioni totali. Sul versante dei referti di laboratorio e di radiologia si nota
un miglioramento che riguarda il numero assoluto e non ancora le percentuali in misura sensibile, in ogni
modo tutti gli indicatori stanno a dimostrare la stabilizzazione del funzionamento del ciclo prescrizioneprenotazione-refertazione
(con un refertato su prenotato che si avvicina al 60%).
Nel 2 009 è s tato c ompletato l o s viluppo dell’integrazione S OLE d ei Ce ntri D iabetologici il c ui a vvio è
programmato per i primi mesi del 2010. Di concerto con l’area metropolitana L’AZIENDA USL di Bologna ha
infine definito le specifiche e le modalità per la raccolta e la gestione del consenso e dell’oscuramento in
modo da dare piena attivazione della circolare regionale in materia di trattamento dei dati personali.
Sviluppo dei sistemi gestionali territoriali socio sanitari, area dello screening, continuità
ospedale-territorio
In f ase a vanzata di r ealizzazione l’aggiornamento d ei s istemi di s creening c on i ntegrazione d ei s econdi
livelli ( aziendali e ex tra a ziendali); c ompletate l ’informatizzazione de lle s trutture p er l a g estione d ella
dimissione pro tetta e per l a g estione d ei f lussi de lle s trutture convenzionate; a vviato l o s viluppo di
cartelle integrate ospedale territorio.
Informatizzazione DSP
Completata l ’informatizzazione d el Dipartimento di Sanità P ubblica. A vviati pr ogetti di s perimentazione
per l’integrazione con enti esterni.
Informatizzazione DSM
Completata l ’informatizzazione d el Di partimento d i Sa lute M entale. A vviata l a g estione d ei f armaci i n
piano terapeutico.
Informatizzazione dei medici di continuità assistenziale
È pro seguito n el 2 009 l ’importante progetto di i nformatizzazione dei m edici d i c ontinuità a ssistenziale,
progetto c he prevede, o ltre a ll’informatizzazione dell’attività c on g estione i ntegrata del s istema di
telefonia, una progressiva i ntegrazione c on M MG e PLS, m ediante l ’adozione di s istemi di s cambio da ti
basati su patient summary secondo standard nazionali e internazionali.
Realizzazione magazzino di reparto e di sala operatoria
È stato completata nel 2009 la sperimentazione di modelli di gestione decentrata di magazzini o armadi di
reparto e di sala integrati con il magazzino centrale aziendale sia per i farmaci sia per i dispositivi.
Dematerializzazione del ciclo passivo
Il 2009 h a v isto l a c oncreta a ttivazione di s istemi di dem aterializzazione s ia m ediante ri conoscimento
euristico d el documento d igitalizzato, s ia t ramite l’applicazione di s istemi di w orkflow p er la g estione
informatizzata del ciclo passivo.
Riprogettazione in ottica di gestione dei processi dei sistemi amministrativi documentali
Avviato u n pr ogetto di r eingegnerizzazione e i nformatizzazione dei pr ocessi di g estione do cumentale
(gestione atti, protocollo ecc.) in ottica di workflow e in linea con le specifiche DocAtrea+
198

Sviluppo sistema risorse umane
Grande attenzione è stata dedicata a quest’area con lo sviluppo del portale del dipendente con numerose
funzionalità a ggiuntive ( cedolino e CU D o nline, ge stione f ormazione c on s tampa d iretta d egli a ttestati,
stato crediti, gestione catalogo formativo ecc.
Tabella 3.13 investimenti per l’anno 2009
MANUTENZIONI STRAORDINARIE 1.025.000
INVESTIMENTI Software 2.420.000
INVESTIMENTI Hardware 1.874.000
Totale 5.319.000
Piano degli investimenti – apparecchiature biomediche
La politica degli investimenti in tecnologie biomediche si realizza valutando il fabbisogno secondo almeno
3 dimensioni
1. investimenti l egati a lla messa in funzione di nuove strutture sanitarie; qu esta di mensione è
caratterizzata principalmente dalla realizzazione degli obiettivi previsti nelle relazioni di progetto
in t ermini d i in novazione t ecnologica, n ell’adeguamento d elle a ttività a i r equisiti p revisti p er
autorizzazione e accreditamento e nella sostituzione delle apparecchiature meno recenti in modo
da assicurare la maggior efficienza/sicurezza garantita dal binomio struttura-infrastruttura nuova
con tecnologia di ultima generazione
Tabella 3.14 spesa per la messa in funzione di nuove strutture sanitarie. Anno 2009
Sede intervento spesa
BUDRIO AMPLIAMENTO E AMMODERNAMENTO €
4.364.287
LOIANO PUNTO DI PRIMO INTERVENTO €
50.000
BELLARIA DIALISI €
65.000
VERGATO AMPLIAMENTO E AMMODERNAMENTO €
725.000
CASALECCHIO HOSPICE €
50.000
Totale
€
5.254.287
2. investimenti l egati a i piani di rinnovo e alle esigenze normative (sicurezza, autorizzazione e d
accreditamento). L’azienda si impegna ad effettuare mediamente investimenti ogni anno dai 4 ai
5 m ilioni di eu ro per assicurare u n ri nnovo c ostante de l pa rco t ecnologico. I l pi ano dei r innovi
permette i l m antenimento dell’anzianità media al di sotto degli 8 anni, con un trend di
incremento annuo inferiore all’1% a fronte di un incremento del 3% medio annuo del numero di
apparecchiature.
Grafico 3.16 Trend anzianità media apparecchiature
8
7,5
7
6,5
Trend anzianità media
2005 € 2007 2008 2009
anziantità 7,46 € 7,53 7,66 7,74 7,77
199

Grafico 3.17 Trend numero di tecnologie
14000
13500
13000
12500
12000
11500
11000
3. Investimenti l egati a progetti di innovazione e completamento atti ad assi curare i l c ostante
miglioramento de lle tecniche di agnostiche-terapeutiche e d assi stenziali utilizzate,
all’implementazione degli s tandard t ecnologici per tipologia di a ttività e a l potenziamento dei
settori critici per assicurare una riduzione delle liste di attesa/incremento della produzione.
Nel r ispetto delle dimensioni s opra r iportate i l t rend degli i nvestimenti i n t ecnologie bi omediche
dell’ultimo q uinquennio è ra ppresentato ne l g rafico, c on un incremento medio del valore di acquisto
delle tecnologie in uso, al netto dei numerosi fuori uso correlati ai piani di rinnovo, pari a circa il 7%/anno
Grafico 3.18 trend degli investimenti in tecnologie biomediche
€ 140.000.000
€ 120.000.000
€ 100.000.000
€ 80.000.000
€ 60.000.000
€ 40.000.000
€ 20.000.000
€ -
trend numero tecnologie
2005 € 2007 2008 2009
numero 12032 € 12801 13207 13662
valore
2005 2006 2007 2008 2009
Nel c orso d el 2009 s ono s tate m esse i n f unzione (collaudo concluso) a pparecchiature p er un v alore
complessivo di oltre 6.000.000 €, dettagliate in tabella per macroarticolazione di attribuzione.
Tabella 3.15 spesa per la messa in funzione di nuove apparecchiature. Anno 2009
MACROGESTIONI
DIPARTIMENTO CHIRURGICO € 580.645,19 DISTRETTO BOLOGNA €
71.088,44
DIPARTIMENTO EMERGENZA € 155.143,32 DISTRETTO PIANURA EST €
32.929,76
DIPARTIMENTO IGIENICO ORGANIZZAT € 244.397,70 DISTRETTO PIANURA OVEST €
14.330,35
DIPARTIMENTO MATERNO INFANTILE € 351.225,93 DISTRETTO PORRETTA €
2.995,20
DIPARTIMENTO MEDICO € 780.169,28 DISTRETTO CASALECCHIO €
10.924,74
DIPARTIMENTO NEUROSCIENZE € 1.075.934,64 DISTRETTO SAN LAZZARO €
8.905,13
DIPARTIMENTO ONCOLOGICO € 946.401,84 DIPARTIMENTO TECNICO e STAFF €
9.000,00
DIPARTIMENTO SERVIZI € 1.745.740,60 DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE €
21.333,74
DIPARTIMENTO SANITA' PUBBLICA €
11.647,20
Subtotale OSPEDALIERI € 5.879.658,51 subtotale TERRITORIALI €
183.154,56
200

Tra gli investimenti conclusi nell’anno (attivazione 2009-2010):
- prosieguo dell’ammodernamento tecnologico nella diagnostica per immagini:
o sostituzione di t utte le T AC m onostrato pres enti c on t ecnologie m ultislice ( operative
presso l e R adiologie deg li o spedali M aggiore, B ellaria e S .Giovanni e N euroradiologia
Bellaria e installata presso il nuovo Ospedale di Porretta) – ca € 2.000.000
Grafico 3.19 distribuzione tipologie di TAC nelle strutture aziendali anni 2006 e 2009
12
10
8
6
4
2
0
distribuzione CT 2005-2009
= 64 strati
o sostituzione d iagnostiche osse e-toraciche t radizionali c on t ecnologie d igitali d irette
(operativa p resso l a R adiologia d i B azzano e i nstallata p resso l a n uova R adiologia
dell’Ospedale di Vergato) - € 520.000
- avvio del pr ogetto di digitalizzazione ecografia che pr evede l ’implementazione di u n a rchivio
delle im magini e cografiche e l a definizione d i f lussi d i l avoro s pecifici ( da l ista d i lavoro a
prestazione – referto). Il progetto prevede l’avvio operativo presso l’Ospedale di Budrio e L oiano
nel primo trimestre 2010 - € 900.000. E’ in fase di studio la possibilità di estendere le potenzialità
dell’ECHOPACS anche all’ambito CARDIOLOGICO;
- realizzazione di i nfrastrutture e t ecnologie per l ’implementazione di sale operatorie integrate
per a ssicurare i n m odo s icuro e o rganizzato a g estione d ei s egnali (immagini e d ati) d i a usilio
all’equipe di sala (installata nel nuovo Blocco Operatorio di Porretta);
- ammodernamento dei sistemi video per le indagini diagnostiche dell’apparato gastrointestinale
(Ospedale di Bentivoglio, Maggiore-Bellaria circa € 250.000);
- messa in funzione del sistema innovativo di videoautofluorescenza per la diagnosi precoce del
tumore polmonare (€ 110.000);
- potenziamento dello screening mammografico e pr eliminari p er a ttivazione Breast Unit:
sostituzione del mammografo analogico presso il Polimabulatorio di Mengoli con tecnologia
digitale, s ostituzione d egli e cografi p resso l a Senologia o spedale M aggiore, acquisizione d ella
bobina specifica per mammo-RM e di un ulteriore mammografo digitale completo di sistema per
biopsia stereotassica (€ 650.000).
Servizi manutenzione apparecchiature biomediche
La p olitica d elle m anutenzioni m essa i n at to d al Servizio Ingegneria C linica d ell’Azienda pr evede c he i l
primo i ntervento e a lcune a ttività peri odiche vengano es eguiti da t ecnici s pecializzati r esidenti
(outsorcing I° intervento) monitorati dal personale interno; per le apparecchiature più critiche (life save o
ad elevato impatto sulla produzione e sui percorsi diagnostici-terapeutici) è previsto che vengano stipulati
contratti di manutenzione specifici, mentre per la parte residuale è previsto che vengano interpellate le
ditte manutentrici specializzate in caso di guasto.
Questa po litica h a p ermesso i l c ontrollo e m onitoraggio del la s pesa pe r m anutenzioni c on pe rformance
ottimali n el t empo; i nfatti l ’indicatore pr eso a ri ferimento “ Costo M anutenzione r ispetto a l V alore di
Acquisto d el p arco t ecnologico g estito” ( CM/VA) r isulta sensibilmente decrementato nel tempo, c ome
sinteticamente riassunto in tabella.
201
2005
2009

Tabella 3.16 trend Costo Manutenzione rispetto al Valore di Acquisto del parco tecnologico gestito
anno VA CM CM/VA
2003 81.959 k€ 5.221 K€ 6,30%
2004 89.578 k€ 5.400 k€ 6,00%
2005 97.791 K€ 5.400 k€ 5,50%
2006 104.674 k€ 5.650 k€ 5,40%
2007 111.726 K€ 5.635 k€ 5,00%
2008 115.322 K€ 5.497 k€ 5,00%
2009 128.735 K€ 5.757 k€ 4,50%
2010 budget 136.000 k€ 6.050 k€ 4,50%
Nell’ambito dei service sanitari (fornitura tecnologie, supporto on site, formazione, assistenza tecnica e
materiale disposable) il contratto relativo al sistema PACS per la quota in gestione all’Ingegneria Clinica
(sistemi riproduzione e digitalizzazione e workstation) ha comportato una spesa di € 1.709.530,86 20
. Per il
2010 è previsto un lieve incremento (€ 1.780.000) legato ad alcune implementazioni del sistema.
Piano degli investimenti- lavori
Nel c orso d el 2 009 l ’Azienda h a rea lizzato i l p roprio P iano deg li I nvestimenti n el r ispetto d elle pr iorità
programmate come evidenziato nelle tabelle di seguito esposte:
Tabella 3.17 : lavori ultimati anno 2009
PRESIDI IMPORTO LAVORI FINE LAVORI
OSPEDALE MAGGIORE REALIZZAZIONE NUOVO GRUPPO
FRIGO E SOSTITUZIONE GRUPPO ELETTROGENO
20
L’intero contratto (inclusa la quota in gestione al Servizio Informatico) prevede un canone 2009 di circa € 3.500.000
202
TOTALE
INVESTIMENTO
1.465.000 SETTEMBRE 2009 1.465.000
OSPEDALE MAGGIORE ADEGUAMENTO ASCENSORI 265.000 LUGLIO 2009 265.000
OSPEDALE BELLARIA NUOVO EDIFICIO G NEUROSCIENZE 44.000.000 GIUGNO 2009 44.000.000
OSPEDALE BELLARIA NUOVA DIALISI 2.246.000 GENNAIO 2009 2.246.000
EX RONCATI SOSTITUZIONE GRUPPO FRIGO 260.000 OTTOBRE 2009 260.000
OSPEDALE DI BENTIVOGLIO PARCHEGGI E VIABILITA’ 290.000 OTTOBRE 2009 290.000
LOIANO PUNTO DI PRIMO INTERVENTO - 790.000 NOVEMBRE 2009 865.000
LOIANO ADEGUAMENTI NORMATIVI CASA PROTETTA 789.000 MARZO 2009 789.000
VERGATO AMPLIAMENTO OSPEDALE 9.991.000 MAGGIO 2009 11.305.000
PORRETTA COSTRUZIONE NUOVO OSPEDALE 23.770.000 GIUGNO 2009 27.995.000
TUTTI I PRESIDI MANUTENZIONI STRAORDINARIE
ADEGUAMENTI FUNZIONALI E NORMATIVI
9.479.000 DICEMBRE 2009 9.479.000
TOTALE 93.345.000 98.959.000
Sono state attivate, come da programma, le procedure di gara relative alle opere di ristrutturazione e agli
adeguamenti n ormativi e funzionali d ei pr esidi a ziendali: s ono s tate i ndette 14 gare di c ui l e pi ù
significative sono quelle elencate in tabella.

Tabella 3.18: gare attivate anno 2009
PRESIDI
203
IMPORTO
LAVORI
OSPEDALE BELLARIA AMPLIAMENTO CENTRALE FRIGORIFERA 1.274.000
OSPEDALE MAGGIORE SOSTITUZIONE GRUPPO ELETTROGENO 400.000
EX RONCATI COMPLETAMENTO CENTRALE FRIGORIFERA 260.000
IL CASTAGNO DI POLLICNO AFFIDAMENTO SERVIZI ATTINENTI ARCHITETTURA ED INGEGNERIA 235.000
OSPEDALE DI BENTIVOGLIO : NUOVA DIALISI 2.310.000
OSPEDALE DI BUDRIO LAVORI DI COLLEGAMENTO TRA IL VECCHIO ED IL NOVO OSPEDALE 740.000
POLIAMB. MONTEBELLO REALIZZAZIONE SCALA DI SICUREZZA 320.000
ESPLETAMENTO VERIFICHE TECNICHE LIVELLI DI SICUREZZA STUTTURE 537.000
PRESIDI VARI REALIZZAZIONE IMPIANTI RILEVAZIONE INCENDI 959.000
PRESIDI VARI AFFIDAMENTO CONTRATTI MANUTENZIONE DEL VERDE 246.000
PRESIDI V ARI A FFIDAMENTO GARA A PERTA PER L AVORI DI M ANUTENZIONE E DILE E D IM PIANTISTICA
ANTINCENDIO NEI PRESIDI TERRITORIALI DELL’USL
4.340.000
TOTALE 11.621.000
A f ine 2 009 e rano in c orso l avori s uddivisi in 7 c antieri, p er 17 milioni di euro circa, r iportati n ella
tabella.
Tabella 3.19: Cantieri di lavori in corso a fine 2009
PRESIDI IMPORTO LAVORI FINE LAVORI
TOTALE
INVESTIMENTO
OSPEDALE MAGGIORE - REALIZZAZIONE NUOVA CENTRALE 118 3.250.000 Gennaio 2010 3.478.000
OSPEDALE MAGGIORE – PRONTO SOCCORSO ORTOPEDICO 800.000 800.000
OSPEDALE BELLARIA EDIFICIO B IMPIANTO DI RISCALDAMENTO
E RAFFRESCAMENTO
500.000 Giugno 2010 500.000
EX RONCATI ADEGUAMENTO NORMATIVO 10.241.000 Aprile 2010 10.241.000
OSPEDALE DI BUDRIO- LAVORI DI COLLEGAMENTO T RA I L
VECCHIO ED IL NUOVO OSPEDALE
740.000 Luglio 2010 740.000
OSPEDALE DI B UDRIO- ADEGUAMENTI IM
NORMATIVI ADEGUAMENTI ANTINCENDIO
PIANTISCI E
600.000 Aprile 2010 600.000
PRESIDI VARI REALIZZAZIONE IMPIANTI RILEVAZIONE INCENDI 959.000 Ottobre 2010 959.000
TOTALE 17.090.000 17.318.000
Gli i nvestimenti s opra sintetizzati c ontribuiranno al mi glioramento qualitativo d ell’intero p atrimonio
aziendale, sia sotto il profilo della sicurezza, sia sotto l’aspetto del comfort e della funzionalità.

204

4. Condizioni di lavoro, competenze del personale ed
efficienza dell’organizzazione
4.1 La “carta d’identità” del personale
Il personale dipendente
Tabella 4.1 Personale dipendente dell’Azienda USL di Bologna al 31/12/2009. Fonte dati AZIENDA USL di Bologna
Categoria Professionale
Tempo
Indeterminato
205
Tempo
Determinato*
Totale
Dipendenti
Masc. Femm. Totale Masc. Femm. Totale Masc. Femm. Totale % su tot
Dirigenti medici e veterinari 703 630 1.333 21 30 51 724 660 1.384 16,2
altri dirigenti (Sanitari-APT) 80 177 257 5 11 16 85 188 273 3,2
Personale infermieristico 714 2760 3.474 0 3 3 714 2763 3.477 40,7
Personale tecnico sanitario 170 279 449 0 0 0 170 279 449 5,3
Personale della prevenzione 104 52 156 0 0 0 104 52 156 1,8
Personale della
riabilitazione
61 334 395 0 1 1 61 335 396 4,6
Personale OTA, OSS 131 659 790 0 0 0 131 659 790 9,3
Ausiliari specializzati 8 10 18 0 0 0 8 10 18 0,2
Personale amministrativo 137 780 917 0 0 0 137 780 917 10,7
Altro personale 285 385 670 1 4 5 286 389 675 7,9
Totale 2009 2.393 6.066 8.459 27 49 76 2.420 6.115 8.535 100
Totale 2008 8.349 108 8.457
Totale 2007 8.256 123 8.379
Totale 2006 8.191 226 8.417
* Nel numero di rapporti di lavoro a tempo determinato è compreso anche il personale assunto per sostituire il
personale assente.
Viene fotografata al 31/12/2009 la composizione del personale dipendente dell’Azienda USL di Bologna. Il
personale viene distinto per categoria professionale, tipologia contrattuale e genere.
Nel corso dell’ultimo anno si conferma la tendenza all’aumento di personale dipendente (+78, +0,9%), che
si ripartisce in un incremento del personale a tempo indeterminato (+110) e i n una ulteriore diminuzione
del personale a tempo determinato (-32), fenomeno già presente nel corso degli anni passati conseguente
alle politiche di stabilizzazione che fanno diminuire in modo significativo i rapporti a tempo determinato. I
dati sono stati rilevati su tutti i contratti di lavoro in corso.
La percentuale di dirigenti sul totale dei dipendenti è pari al 19,41% e, fra il personale del comparto, circa
il 61% è addetto all’assistenza.

Grafico 4.1 Distribuzione per genere in termini percentuali delle categorie di personale dipendente.
90%
80%
70%
60%
50%
40%
52,3%
47,7%
68,9%
31,1%
79,5%
62,1%
37,9%
66,7%
33,3%
84,6% 83,4%
55,6%
44,4%
85,1%
57,6%
42,4%
30%
20%
10%
0%
20,5%
15,4% 16,6%
14,9%
Dirigenti medici e veterinari
altri dirigenti ( Sanitari-APT)
Personale infermieristico
Personale tecnico sanitario
La n etta prev alenza deg li o peratori de ll’Azienda a ppartiene a l g enere f emminile ( 71%). E ’ pr evalente i l
genere m aschile s olo f ra i l pe rsonale de lla pr evenzione e , i n m inor m isura, nella di rigenza m edica e
veterinaria.
Grafico 4.2 Composizione percentuale per categoria professionale del personale a tempo indeterminato.
Ausiliari specializzati
0%
Personale OTA, OSS
9%
Personale della
prevenzione
2%
Personale della prevenzione
maschi femmine
Altro personale
Personale 8%
amministrativo
11%
Personale della
riabilitazione
5%
Personale tecnico
sanitario
5%
Si evidenzia la diversa ripartizione delle categorie professionali tra il personale a tempo indeterminato e
quello a t empo det erminato. P er quanto r iguarda i l p ersonale a t empo i ndeterminato, i l 4 1% è
rappresentato da personale infermieristico mentre il 16% da dirigenti medici e veterinari.
Alcune c ategorie ( amministrativo, t ecnico-sanitario, prev enzione, O TA-OSS e a usiliari s pecializzati) s ono
esclusivamente a tempo indeterminato.
206
Personale della riabilitazione
Personale OTA, OSS
Ausiliari specializzati
Dirigenti medici e
veterinari
16%
Personale amministrativo
altri dirigenti
(Sanitari-APT)
3%
Personale
infermieristico
41%
Altro personale

Grafico 4.3 Composizione percentuale per categoria professionale del personale a tempo determinato
Personale
Personale Altro personale
infermieristico
riabilitazione 7%
4%
1%
altri dirigenti
( Sanitari-APT)
21%
Delle 6 7 pe rsone a tempo det erminato l a m aggior pa rte è i nvece r appresentata da di rigenti ( 88% i n
totale).
Tabella 4.2 Numero di cessazioni e assunzioni di personale dipendente.
Causale Totale cessati Totale assunti
Collocamento a riposo 99
Dimissioni Volontarie 85
Mobilità SSR 68 41
Altro* 159 448
207
Turn over
(assunzioni -
cessazioni)
TOTALE 2009 411 489 78
TOTALE 2008 471 549 78
TOTALE 2007 430 401 -29
TOTALE 2006 482 329 -153
*di cui 122 a seguito di progressione interna
Si illustra in dettaglio la movimentazione del personale nell’anno 2009. Il turn over è positivo come nel
2008.
Tabella 4.3 Distribuzione del personale dipendente per livello di assistenza e categoria professionale.
Personale
Assistenza.
ospedaliera
Assistenza
distrettuale
Dirigenti medici e
veterinari
67%
Assistenza
collettiva
Servizi
generali
Dirigenti medici e veterinari 1.005 215 124 40
altri dirigenti ( Sanitari-APT) 51 88 33 101
Personale infermieristico 2449 909 54 65
Personale tecnico sanitario 447 0 1 1
Personale della prevenzione 4 0 142 10
Personale della riabilitazione 151 238 1 6
Personale OTA, OSS 717 72 0 1
Ausiliari specializzati 11 5 2 0
Personale amministrativo 205 284 65 363
Altro personale 317 169 15 174
Totale 5.357 1.980 437 761

Complessivamente, il 63% delle persone in Azienda è assegnato all’assistenza ospedaliera, il 23% a quella
distrettuale, il 5% a quella collettiva e il 9% ai servizi generali. Tale distribuzione è stabile negli ultimi
anni.
L’area o spedaliera è q uella c he a ssorbe l a m aggior pa rte delle ri sorse di t ipo s anitario: i l 7 0% deg li
infermieri e il 72% dei medici prestano la loro attività negli ospedali, mentre nell’assistenza distrettuale
sono collocati quasi il 26% degli infermieri e il 15 % dei medici. Il personale della riabilitazione è assegnato
al 50% sull’area distrettuale e per il 38% sull’area ospedaliera. Il personale amministrativo è a ssegnato al
39% sui servizi generali, al 30% all’assistenza distrettuale, al 22% circa all’assistenza ospedaliera e al 7 %
all’assistenza sanitaria collettiva.
In t ermini a ssoluti ri spetto a l 2 008 v i è s tato u n a umento di 7 4 pers one n ei S ervizi G enerali, di 3 3
nell’assistenza di strettuale e di 3 i n quella c ollettiva, u na di minuzione di 3 2 per sone nell’assistenza
ospedaliera.
Grafico 4.4 Distribuzione percentuale del personale dipendente per livello di assistenza e categoria
professionale.
100%
90%
80%
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
ass.
ospedaliera
ass.
distrettuale
ass. collettiva servizi generali
Nell’assistenza ospedaliera e in quella distrettuale sono maggiormente rappresentati gli infermieri,
nell’assistenza s anitaria c ollettiva i l pe rsonale d ella pr evenzione ed i di rigenti m edici e v eterinari, nei
servizi g enerali i l per sonale a mministrativo. I l pe rsonale tecnico s anitario è pr esente s olo n ell’area
ospedaliera, quello della riabilitazione nell’area distrettuale e in minor misura in quella ospedaliera.
Tabella 4.4 Distribuzione del personale dipendente appartenente alle categorie protette/disabili anni 2006-2009.
ANNO Disabili
Categorie
Protette
Totale
2006 129 25 154
2007 131 24 155
2008 140 24 164
2009 154 24 178
Si osserva negli anni un graduale incremento del numero di persone appartenenti a categorie protette e
disabili: l’aumento è stato del 14% rispetto al 2007 e del 8,5% nell’ultimo anno.
208
Altro personale
Personale amministrativo
Ausiliari specializzati
Personale OTA, OSS
Personale della riabilitazione
Personale della prevenzione
Personale tecnico sanitario
Personale infermieristico
altri dirigenti ( Sanitari-APT)
Dirigenti medici e veterinari

Grafico 4.5 Distribuzione percentuale del personale dipendente a tempo parziale/impegno ridotto per genere e
categoria professionale anno 2009.
25,0%
20,0%
15,0%
10,0%
5,0%
0,0%
0,4%
3,6%
1,2%
7,4%
14,0%
15,8% 15,4%
13,1%
3,6% 3,5% 3,8%
L’utilizzo de l t empo pa rziale/impegno r idotto ri guarda i l 1 0,11% dei di pendenti i n t otale ( percentuale
stabile n egli ultimi a nni), c on u na n etta pr evalenza del s uo u tilizzo da parte de lle p ersone di g enere
femminile.
Il ricorso al Part Time è maggiore per il comparto (circa il 12%), con punte n el personale della
riabilitazione, gli ausiliari specializzati e il personale amministrativo, inferiore per la dirigenza (2,5%).
Grafico 4.6 Percentuale di distribuzione per classi di età del personale dipendente anno 2009.
45-54
38,09%
In t otale, ha u n p eso m aggiore l a c lasse 4 5-54 an ni, se guita d a q uella 3 5-44, mentre la pe rcentuale di
persone delle classi più giovani assume valori piuttosto contenuti.
Più del 70% dei dipendenti ha un’età compresa fra il 35 e i 55 anni.
209
20,3%
10,0%
% maschi P.T. % femmine P.T.
55-64
12,42%
>=65
0,19%

Tabella 4.5 variazioni 2008-2009 per classi d’età
=65 totale
Totale 2008 1.148 3.022 3.221 1.050 16 8.457
Totale 2009 1.068 2.905 3.324 1.226 12 8.535
Δ 2009/2008 -80 -117 103 176 -4 78
In termini assoluti, vi è stato nel 2009 rispetto al 2008 un aumento delle persone nelle fasce 45-54 e 55-64
e una riduzione di quelle più giovani.
Grafico 4.7 Distribuzione per classi di età delle categorie di personale dipendente anno 2009.
100%
90%
80%
9
397
0
99
0
237
1052
1
81
1
20
0
44
0
84
0
3
1
148
0
113
70%
60%
50%
40%
619
108
1573
112
123
83
189
318
11
500 332
30%
20%
10%
0%
293
66
63
3
615
132
44
8
123
40
267
121
4
0
218
50
197
33
Per quello c he ri guarda i l t otale d ei di rigenti, la f ascia m aggiormente ra ppresentata è q uella da i 4 5-54
anni, con una percentuale di incidenza del 45% in quelli medici e veterinari e del 40% negli altri. Nella
stessa fascia di età si colloca anche la maggiore incidenza del personale della prevenzione (53%), quello
della riabilitazione (48%) e del personale amministrativo (55%).
il settore della dirigenza presenta, rispetto agli altri, una maggiore percentuale di persone nella fascia 55-
64 anni, che rappresenta il 29% dei dirigenti medici e veterinari e il 36% degli altri.
Sono più giovani il personale infermieristico, che ha la massima incidenza (più del 45%%) nella fascia tra i
35-44 anni, e quello tecnico sanitario, che ha la maggior percentuale di giovani < 34 anni (più del 29%).
Lavoratori atipici
I l avoratori a tipici s ono ri partiti t ra i t itolari di c ontratti di c ollaborazione coordinata e c ontinuativa
(Co.Co.Co) e t itolari di un c ontratto l ibero pr ofessionale ( LP), e o gnuna d elle t ipologie di i ncarico è
ripartita per genere.
210
>=65
55-64
45-54
35-44

AREA
Tabella 4.6 Gli incarichi individuali anni 2006-2009
CO.CO.CO LP
A ORE A PRESTAZIONE A ORE A PRESTAZIONE
maschi femmine maschi femmine maschi femmine maschi femmine maschi femmine
211
TOTALE TOTALE
COMPLESSIVO
DIRIGENZA 1 2 1 1 64 97 6 6 72 106 178
COMPARTO 0 1 2 6 1 4 0 1 3 12 15
TOTALE 2009 1 3 3 7 65 101 6 7 75 118 193
TOTALE 2008 27 68 5 4 85 110 5 6 122 188 310
TOTALE 2007 27 74 3 5 97 135 10 8 137 222 359
TOTALE 2006 92 15 252 29 388 388
Si rileva un calo costante dei contratti cd. “atipici”, sia per i Co.Co.Co. che per i liberi professionisti per
effetto delle politiche di stabilizzazione. In termini assoluti risultano più numerosi gli incarichi attribuiti
alla di rigenza r ispetto a l c omparto. I n qu esta t ipologia di c ontratti i l g enere f emminile è p revalente,
specialmente tra le figure del comparto.
Libera professione
Sia la vigente normativa in materia di libera professione sia i CCNL della dirigenza medico-veterinaria e
del ruolo sanitario riconoscono ai professionisti dipendenti a rapporto esclusivo – in aggiunta alla liberaprofessione
i ntramoenia - la po ssibilità di e rogare ulteriori p restazioni a pa gamento a f avore di t erzi
richiedenti ( Ditte ed Aziende v arie, s trutture ed i stituzioni pubbliche ovvero private l ocali e n azionali,
altre aziende sanitarie, ecc.) presso studi privati o strutture private non accreditate, previa convenzione
tra le stesse e l'Azienda USL.
Tabella 4.7 Attività in libera professione (ALP), anni 2007-2009.
2007 2008 2009 %2009/2008
Tipologia N°
ric/prest.
fatturato
N°
ric/prest.
fatturato
N°
ric/prest.
fatturato
N°
ric/prest. fatturato
ALP ricovero
ALP
709 5.033.974 601 4.018.873 551 3.838.063 -8% -4%
ambulatoriale 141.237 13.725.914 147.970 14.225.460 147.100 14.440.771 -1% 2%
TOTALE 18.759.888 18.244.333 18.278.834 0,18%
Complessivamente nell'anno 2009 il fatturato dell’attività libero-professionale ambulatoriale e di ricovero
è rimasto pressoché immutato rispetto all’anno precedente.
In particolare, però, si è avuto un decremento dell'attività libero professionale (ALP) in regime di ricovero,
mentre si è registrato un leggero incremento per l'attività ambulatoriale
La tabella su riportata deve essere integrata dagli introiti relativi a:
prestazioni occasionali;
perizie;
vendita di prestazioni professionali, sanitarie e non;
che, i nsieme, p er l’anno 2009 a mmontano c omplessivamente a €. 1. 671.449, a f ronte d i un i mporto d i
€.1.590.886 dell’anno 2008.

Si riportano le prestazioni ambulatoriali più richieste dalla cittadinanza.
Tabella 4.8 Prestazioni ambulatoriali più richieste in LP, anno 2009.
DISCIPLINA PRESTAZIONE N PRESTAZ
Ginecologia E Ostetricia Visita Specialistica 16.096
Cardiologia Visita Specialistica 8.230
Neurochirurgia Visita Specialistica 6.271
Oculistica Visita Specialistica 5.810
Neurologia Visita Specialistica 5.784
Urologia Visita Specialistica 4.584
Chirurgia Generale Visita Specialistica 4.458
Otorinolaringoiatria Visita Specialistica 4.144
Tabella 4.9 Prestazioni diagnostiche ambulatoriali più richieste in LP, anno 2009.
DISCIPLINA PRESTAZIONE N PRESTAZ
Senologia Mammografia Bilaterale 3.738
Cardiologia Elettrocardiogramma 2.001
Radiodiagnostica Ecografia Addome Completo 1.778
Senologia Eco Mammaria Bilaterale 1.735
Ginecologia E Ostetricia Ecografia Ostetrica 1.258
Anatomia Patologica Pap-Test 1.230
Tabella 4.10 Sanitari che effettuano attività libero-professionale ambulatoriale c/o studi privati esterni
all’AZIENDA USL
2007
2008
2009
ANNO N PROFESS.
135
differenza 2009/2008
In linea con il disposto della L. 120/2007, l’Azienda USL di Bologna ha avviato un’azione per il rientro in
spazi a ziendali d ei p rofessionisti gi à a utorizzati a s volgere a ttività l ibero p rofessionale in s tudi p rivati
esterni. Il numero dei sanitari che ha mantenuto l’attività libero-professionale ambulatoriale cosiddetta
“allargata” registra un significativo decremento rispetto agli anni passati
Tabella 4.11 Attività in libera professione (ALP) Medici Specialisti Ambulatoriali Interni
212
105
92
- 13
anno 2006 anno 2007 anno 2008 anno 2009
N°
ric/prest. fatturato
N°
ric/prest. fatturato
N°
ric/prest. fatturato
N°
ric/prest. fatturato
ALP ambulatoriale 405 31.683 977 76.392 1.641 143.328 2.153 193.944
L’Attività in Libera Professione sv olta d ai M edici S pecialisti A mbulatoriali I nterni è st ata av viata d alla
seconda metà dell’anno 2006 sulla base dell’Accordo sottoscritto dall’Azienda U.S.L. e dalle
Organizzazioni S indacali. L ’Attività h a c oinvolto in izialmente l a b ranca d i oculistica ed è s tata
gradualmente estesa nel c orso d egli a nni a d a ltre branche s pecialistiche ( attualmente attiva su
cardiologia, endocrinologia, ginecologia, neurologia, oculistica, ortopedia, ORL, urologia).
Nel c orso d el 2009, l ’azienda h a a vviato azioni f inalizzate al la t rasparenza d ella at tività l ibero
professionale, attraverso:
processo di prenotazione delle prestazioni su procedura informatizzata aziendale;
riscossione dei proventi presso punti aziendali;
cercando di uniformarli su tutto il territorio aziendale.

L’azienda s ta p erfezionando u n a pplicativo in formatico in a mbiente-web c he, f ornito a i p rofessionisti
medici, permetterà a q uesti u ltimi di a ccedere - anche da s edi es terne a lle s trutture a ziendali - alla
registrazione delle prestazioni richieste.
Personale in rapporto di convenzione
Tabella 4.12 Medici di Medicina Generale (MMG) e Pediatri di Libera Scelta (PLS) anni 2006 – 2009
ANNO MMG PLS
2009 621 117
2008 632 118
2007 634 114
2006 643 115
Per quanto riguarda il personale in rapporto di convenzione, si registra nel 2009 una ulteriore riduzione
dei MMG, riferibile all'incremento del numero di pazienti assistibili da 1.500 a 1.800 per effetto
dell'Accordo Integrativo Regionale del 2006.
Ulteriori informazioni relative ai MMG sono fornite nella sezione 2.
Tabella 4.13 Numero di Medici Specialisti Ambulatoriali in convenzione, dell’emergenza territoriale e continuità
assistenziale anni 2006 - 2008.
ANNO 2006 2007 2008 2009
specialisti ambulatoriali + medicina dei servizi 203 + 33 204 + 31 211 + 31 206+28
Biologi e psicologi ambulatoriali 10 11 12 13
Totale specialisti ambulatoriali 246 246 254 247
emergenza territoriale 3 3 7 9
continuità assistenziale(g.medica) 122 124 118 109
medici addetti alle attività territoriali
programmate
12 12 20 25
Si rileva un incremento dei medici dell’emergenza territoriale per sostituire personale dipendente assente
del Dipartimento Emergenza Urgenza, una diminuzione dei medici titolari di continuità assistenziale da
coniugare c on l 'incremento dei medici s ostituti, un a umento di q uelli a ddetti a lle a ttività t erritoriali
programmate s u richiesta da pa rte d elle macroarticolazioni territoriali pe r fare f ronte a ll'attività di
prelievo e terapia iniettiva.
4.2 Partecipazione dei professionisti all’individuazione delle strategie
aziendali e alla gestione operativa
Nell’anno 2009 è proseguito i l percorso di definizione del Piano Strategico 2009–2011 con il f orte
coinvolgimento del Collegio di Direzione e dello Staff della Direzione aziendale.
La stesura dei diversi capitoli del Piano Strategico si è a vvalsa della partecipazione dei professionisti dei
dipartimenti e distretti coinvolti negli obiettivi strategici, al fine di delineare le azioni utili e possibili per
il perseguimento degli stessi.
La metodologia di lavoro utilizzata in alcune situazioni specifiche è stata quella del Laboratorio, gruppo di
lavoro che ha visto il coinvolgimento di professionisti, dal Direttore di Dipartimento a Direttori di U.O. e
loro C ollaboratori, a nche de ll’area del c omparto, s otto i l c oordinamento del C ergas-Bocconi, c on la
finalità d i evidenziare gl i elementi d i m aggiore d iscontinuità nella d efinizione d elle proposte d i a zione
futura. I laboratori attivati sono stati quelli con i Dipartimenti Medico, Oncologico, Chirurgico e quello di
Emergenza.
Occasione significativa di partecipazione dei professionisti alle strategie aziendali è stata la elaborazione
del modello per complessità assistenziale descritto in dettaglio nel paragrafo 4.4.
Altro ambito in cui si è attuata la partecipazione di più soggetti nella elaborazione delle linee del Piano
Strategico a ziendale è s tata l ’area dello S viluppo del C apitale U mano do ve, c on i l coinvolgimento d i
diverse s trutture d ello s taff e del la D irezione s i è def inito i l c ontenuto de ll’area 8 del Piano, s pecifica
sullo S viluppo d el C apitale U mano; di verse a zioni che, a gendo s u pi ù di rettrici, m irano a f avorire l o
sviluppo e la valorizzazione delle competenze necessarie al migliore livello dei nostri servizi, forti della
consapevolezza dei Professionisti dell’aumentata esigenza del Cittadino a ricevere prestazioni qualificate
in un contesto di rispetto ed accoglienza del suo bisogno di cura.
213

4.3 Gestione del rischio e sicurezza del personale
La valutazione dei rischi occupazionali e la sorveglianza sanitaria
In questa sezione viene affrontato il tema della gestione del rischio e della sicurezza dal punto di vista
degli operatori, rinviando per coerenza alla sezione 3 la trattazione riguardo alla sicurezza della struttura
e del paziente.
La trattazione in due capitoli differenti è adottata solo per motivi di chiarezza, in quanto come ben noto,
a livello aziendale la trattazione del rischio paziente ed operatore trova la sua unitarietà nell’area del risk
management presente nello staff della Direzione aziendale.
Si è completato il percorso di integrazione tra l’Azienda USL, l’Azienda Universitaria Ospedaliera S.Orsola
Malpighi ed anche gli Istituti Ortopedici Rizzoli, per quanto riguarda il protocollo di sorveglianza sanitaria
Gli a ccertamenti s anitari periodici effettuati n el 2 009 h anno c omportato l’espletamento di 4 051 v isite
rispetto a un totale di lavoratori dell’Azienda di 8535, di cui 8105 con obbligo di sorveglianza.
L’attività di s orveglianza r elativa a lla r adioprotezione h a i nciso m olto di pi ù n elle s trutture o spedaliere
della città di Bologna, quali il Maggiore ed il Bellaria, che nel resto dell’Azienda, per la maggiore presenza
e utilizzo di tecniche e apparecchiature radiogene, soprattutto di tipo intraoperatorio e terapeutico.
Tabella 4.14 Attività relativa agli accertamenti sanitari periodici sui dipendenti nell’Azienda USL di Bologna.
DESCRIZIONE ATTIVITA' 2009 2008 2007
Preventive 377 392 515
Periodiche 3.144 2.811 3.324
A richiesta lavoratori 330 299 308
A richiesta datore di lavoro 200 225 376
Di cui sui radioesposti gruppo a (semestrali) 209 392 389
Di cui sui radioesposti gruppo b (annuali) 702 728 708
Di cui sul personale non dipendente 200 176 nd
Totale visite 4.051 5.013 5.620
Nell’anno 2009 le visite a richiesta del lavoratore hanno rappresentato circa l’ 8% del volume di attività e
sono scaturite da condizioni di salute ritenute dai dipendenti incidenti in senso negativo sulle capacità
lavorative.
Le visite invece richieste dal datore di lavoro sono da ricondurre a: rientro dopo la gravidanza, a rientro
dopo lunga malattia (60 gg,), alla necessità di una rivalutazione delle condizioni di salute del dipendente
finalizzata ad una sua ricollocazione.
Sui 4051 lavoratori visitati nel corso del 2009 (pari al 49% circa del totale degli addetti), il 90% è risultato
idoneo.
Relativamente a lle l imitazioni d i i doneità alle mansioni, dei 5 90 d ipendenti c he hanno r icevuto una
idoneità s olo pa rziale, pe r i l 6 4% c irca s i è t rattato di u na ri conferma ri spetto a gli a nni prec edenti. U n
numero pari a 7 lavoratori infine ha ricevuto l’inidoneità alla mansione svolta.
Relativamente alle patologie che hanno dato origine ad una limitazione di idoneità:
• Il 73% è riferibile a patologie del rachide;
• Il 14% a malattie endocrino metaboliche;
• Il 13% ad altre cause (malattie croniche, disagio psichico,allergiche, ecc.).
È p roseguito l’impegno d ell’Azienda per favorire condizioni di be nessere l avorativo del pers onale. Tra
l’altro il D. Lgs. 81/08 prevede esplicitamente una valutazione dei rischi per i fattori stress correlati, ed in
tale ambito si è lavorato ampliando quanto già fatto negli anni passati, con un lavoro di sintesi sui progetti
e s ui dati r ilevati, c he h a po rtato a lla d efinizione di u n m odello di i ntervento per a pprofondire l e
valutazioni i n q uesto s ettore e pe r i ntegrare le a zioni di m iglioramento i n un più a mpio pr ogetto di
sviluppo del capitale umano aziendale.
Nel Piano Aziendale della Formazione si è affrontata una serie di tematiche sulla sicurezza degli operatori
come previsto dalla normativa.
214

La gestione degli infortuni e delle emergenze
Grafico 4.8 Infortuni a denuncia INAIL e a rischio biologico nell’Azienda USL Bologna anni 2003 – 2009*. Fonte
dati Azienda USL di Bologna.
1.000
900
800
700
600
500
400
300
200
100
0
834
471
363
790
487
303
735
440 422
397 395
275 266 264
314
*Per ciascun anno di competenza, il dato pubblicato sul BM degli infortuni può essere incompleto, in quanto il riconoscimento delle
denunce può avvenire alcuni mesi successivi alla redazione del Bilancio.
Tabella 4.15 Indicatori sulle condizioni di rischio dei lavoratori. Anni 2008-2009. Fonte dati Azienda USL di
Bologna.
INDICATORI 2008 2009
N° infortuni denunciati all'INAIL/tot dipendenti *100 4,67 5,4
N° infortuni a rischio biologico denunciati all'INAIL/tot dipendenti *100 3,71 2,81
Il n umero deg li i nfortuni è s tato t endenzialmente in d iminuzione n ell’Azienda f ino a l 20 07. N el 2008 s i
assiste a d u n in cremento d i q uelli a r ischio b iologico. N el 2 009 vi è u na d iminuzione d egli in fortuni a
rischio biologico ed un aumento di quelli non a rischio biologico: questo andamento deve essere
approfondito, ma può essere almeno in parte spiegato dal trasferimento sull’infortunio di altre forme di
assenteismo che la recente normativa sulla pubblica amministrazione ha cercato di limitare. La prevalenza
in percentuale sulla popolazione dei dipendenti è del 2,8% per gli infortuni a rischio biologico e del 5,4%
circa per gli infortuni INAIL.
Una disamina attenta degli infortuni a rischio biologico ha permesso di rilevare che dopo il rialzo nel 2008
vi è stata una diminuzione significativa degli eventi, a seguito anche degli interventi effettuati in questo
settore sia sui presidi da utilizzare che nella formazione/addestramento del personale.
Per g li i nfortuni n on a r ischio bi ologico, s i è i n parte i nterrotto i l t rend i n di minuzione negli a nni, e la
componente maggiore è rappresentata da quelli in itinere, ovvero quelli che accadono lungo il percorso da
casa al posto di lavoro e viceversa, traumi e contusioni.
I dati sono comunque entro e al di sotto dei valori di riferimento in letteratura per le strutture sanitarie,
sia a livello nazionale che regionale.
Oltre a lla r evisione di n umerosi P iani di Emergenza i n r elazione a lle ristrutturazioni o a deguamenti di
molte strutture aziendali, nell’anno è stato fatto un censimento sui depositi di materiale presenti nelle
strutture e u na v alutazione del c arico di materiale c ombustibile pr esente. Si è a ttuata u na r evisione
sistematica e con il coordinamento con le UO aziendali, delle modalità di immagazzinamento dei materiali
nelle strutture ospedaliere ed una sua razionalizzazione, al fine di ottemperare alla normativa antincendio
specifica. Una attività significativa è stata la predisposizione di istruzioni operative e l’addestramento del
personale per la gestione delle emergenze legate all’utilizzo degli ascensori nelle strutture sanitarie ed
ospedaliere.
215
688
661
709 699
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Infortuni non Biol Inf Biologici Inf Totali
461
238

Il contenzioso “assicurativo” da responsabilità professionale medica e le polizze assicurative
Il programma assicurativo contro i rischi della Responsabilità Civile verso Terzi, attivato dall’Azienda USL
di Bologna a seguito della gara espletata nell’ambito dell’Unione di Acquisto di Area Vasta Emilia Centro
(AVEC), è articolato in tre distinte sezioni alle quali corrispondono altrettante coperture assicurative con
decorrenza 01/01/08 e precisamente:
a) Assicurazione di primo rischio della Responsabilità Civile verso Terzi e prestatori d’Opera (RCT/RCO) ivi
inclusa l’attività istituzionale e l’attività intramoenia (Compagnia QBE);
b) Assicurazione di secondo rischio della Responsabilità Civile verso Terzi e prestatori d’Opera (RCT/RCO)
ivi inclusa l’attività istituzionale e l’attività intramoenia (Compagnia Zurich);
c) A ssicurazione d ella R esponsabilità A mministrativo-Patrimoniale ivi in clusa l ’attività is tituzionale
amministrativa e tecnico-professionale (Compagnia Lloyd’s).
Poiché a ciascuna di q ueste c operture assi curative afferisce la r elativa g aranzia “ colpa g rave”, l ’UOS
Legale e A ssicurazioni s i è a ttivato, a nche a ttraverso i ncontri c on l e O O.SS., a f ornire a l p ersonale
adeguata informativa sulle condizioni contrattuali ed economiche del programma assicurativo, al fine di
consentirne l’adesione individuale.
La c aratteristica pr incipale de ll’attuale c opertura d i R CT/RCO è ra ppresentata da lla pr evisione di u na
“franchigia a sinistro” di € 50.000,00 cioè la parte di risarcimento danni che resta a carico dell’Azienda
per o gni s inistro, r itenendo c he t ale p revisione, a lla luce d ei d ati d ella s inistrosità r iferita a gli a nni
precedenti, possa c onsentire o biettivi di e conomicità n el s ettore a ssicurativo, i n particolare i l
contenimento/riduzione del premio di polizza quando sarà espletata la successiva gara per l’affidamento
del servizio assicurativo.
La gestione del contenzioso derivante da responsabilità professionale medica è realizzato, senza soluzione
di continuità rispetto agli anni precedenti, attraverso il perseguimento delle seguenti azioni:
a. incontri periodici (a cadenza mensile/bimestrale) del Comitato Valutazione Sinistri, quale tavolo di
lavoro per la co-gestione dei sinistri che vede la partecipazione degli uffici aziendali competenti in
affiancamento al Broker ed alla Compagnia di Assicurazione;
b. osservanza della “procedura di gestione sinistri” articolata nelle fasi dell’istruttoria del sinistro, della
gestione (giudiziale e/o extragiudiziale) e definizione attraverso atti di transazione con i danneggiati,
ove la polizza prevede una franchigia aziendale;
c. implementazione del da ta-base p er la g estione dei sinistri, s ulla s corta de lle l inee g uida emanate
dalla Regione Emilia Romagna nell’ambito del rischio nelle Aziende Sanitarie, al fine di organizzare
sistematicamente la m appatura d ella s inistrosità a ziendale e la i ndividuazione d elle t ipologie di
danno di modesta entità ed a ricorrenza certa da gestire rapidamente in via amministrativa, previa
valutazione medico-legale, ed emendabilità a carico dell’Azienda Sanitaria;
d. progetto di A rea V asta E milia C entro c on la f inalità di a nalizzare e v alutare t ipologie c omuni di
sinistri e contenzioso da responsabilità professionale medica (risultati attesi: conoscenza degli eventi
che si producono con maggiore frequenza e a nalisi delle ragioni per cui tali eventi si sono verificati;
confronto s ui c riteri e s ulle va lutazioni d ei d anni p rodottisi; e ventuale utilizzo d ei r isultati d i t ale
confronto a nche in s ede giudiziaria; effetti di t ali analisi s ulla va lutazione d el rischio in c iascuna
Azienda).
In c onformità a gli o biettivi d i e fficacia e d economicità r ichiamati in premessa, il Co mitato V alutazione
Sinistri ha la funzione di definire la strategia da tenere nella trattazione del singolo sinistro promuovendo,
ove ne ricorrano i presupposti, la definizione di accordi transattivi, al fine di ridurre il contenzioso civile e
penale.
216

Tabella 4.16 Esiti transazioni anni 2005-2009
Transazioni
chiuse nell’anno
2005
Transazioni
chiuse nell’anno
2006
217
Transazioni
chiuse nell’anno
2007
Transazioni
chiuse nell’anno
2008
Transazioni
chiuse nell’anno
2009
n. 279 sin. 2005 17 34 16 20 12
n. 228 sin. 2006 ===== 6 21 26 18
n. 246 sin. 2007 ===== ===== 4 25 22
n. 228 sin. 2008 ===== ===== ===== 11 13
n.286 sin. 2009 ===== ===== ===== ===== 5
Tabella 4.17 Dati del contenzioso da responsabilità professionale medica nell’Azienda USL di Bologna, anni 2006-
2009. Fonte dati Azienda USL di Bologna.
DATI ANALITICI DI ATTIVITA' 2006 2007 2008 2009
Richieste risarcimento danni da responsabilità medica 208 246 228 286
Contenziosi civili derivanti da responsabilità professionale
medica
22 20 13 14
Contenziosi penali derivanti da responsabilità professionale
medica
22 28 32 37
Premio di assicurazione RCT/RCO in € 4.388.051 4.388.051 4.380.000 4.380.000
4.4 Ridefinizione dei ruoli professionali in relazione allo sviluppo delle
strategie aziendali
L’Azienda, che fin dalla sua costituzione ha avviato un processo di ridefinizione della cultura professionale
ed organizzativa, ha proseguito in un percorso che considera in primo luogo la capacità degli operatori di
pianificare processi e di erogare risposte orientate a porre l’assistito e la sua rete parentale al centro del
progetto di cura e di assistenza. In questa logica particolare attenzione è stata posta al ridisegno delle
competenze, delle funzioni e del le responsabilità che attengono alle professioni infermieristiche, tecnico
sanitarie e riabilitative oltre che agli Operatori socio sanitari sia nei setting ospedalieri che territoriali. Le
definizioni progettuali predisposte ed inerenti:
• l’infermiere di famiglia;
• la continuità assistenziale tra ospedale e territorio;
• la razionalizzazione dei tempi/percorsi nei Servizi di Pronto soccorso;
• l’organizzazione delle degenze ospedaliere per intensità di cura/complessità assistenziale;
• l’inserimento d ell’equipe a ssistenziale i ntegrata con l ’Operatore s ocio s anitario n elle sal e
operatorie;
hanno t rovato c oncretezza n ell’ambito di di verse s perimentazioni po ste i n essere g ià da ll’anno 2 008 e
proseguite negli anni successivi anche a seguito degli interessanti risultati ottenuti.
Diffuso è s tato i noltre l ’impegno per d efinire e o rdinariamente utilizzare le m odalità e g li s trumenti di
lavoro tipici dell’attività in team (integrazione e interazione multiprofessionale e multidisciplinare, griglie
di ri ferimento, p rocedure, pr otocolli, documentazione c linico/assistenziale, scale d i v alutazione) p er
fornire ai quadri intermedi strumenti organizzativi per una gestione oggettiva e trasparente del personale
coordinato e p er pe rseguire la c ontinuità e d uniformità de lle prestazioni (metodi di monitoraggio d egli
interventi, sistema di comunicazione bidirezionale, regolamento per la mobilità interna, definizione delle
modalità di u tilizzo de lle pres tazioni a ggiuntive e de lle f orme di l avoro i nterinale) e l a v erifica e
valutazione d ei r isultati o ttenuti ( momenti di a udit c linico e o rganizzativo, r iscontro del le n on
conformità).
Nel c orso de l 2 009 l e a zioni di m aggiore i mpatto s ull’andamento de i pr ocessi a ssistenziali e
sull’innovazione organizzativo assistenziale sono riferite:
• all’ampliamento d ell’organizzazione delle degenze o spedaliere p er c omplessità a ssistenziale e
intensità di cura
• al c onsolidamento e a ll’evoluzione del p rogetto I nfermiere di f amiglia, già avviato n el 2 008,
nell’ambito dei diversi Distretti Aziendali.

Sviluppo degli ospedali organizzati per complessità assistenziale/intensità di cura
Il modello “tradizionale” di organizzazione ospedaliera basato su unità operative definite sulla disciplina
clinica ha mostrato alcune criticità:
• la frammentazione e standardizzazione dell’approccio e della gestione clinico-assistenziale
• la parcellizzazione degli interventi assistenziali
• la difficoltosa disseminazione delle competenze e dei saperi
• la tendenziale rigidità gestionale delle risorse.
Si è quindi evidenziato l’impegno nell’individuare altre modalità organizzative che tenessero in specifico
conto, da una parte la richiesta/aspettativa degli assistiti di avere un’assistenza personalizzata continua e
centrata su i l oro b isogni, d all’altra l a l imitatezza d elle r isorse e l a n ecessità d i u na loro distribuzione
razionale e c orrelata a lla rea le domanda a ssistenziale. N on di po co v alore o rganizzativo è i nfine l a
caratteristica intrinseca al modello di assistenza ospedaliera secondo il criterio dell’intensità/complessità
di cura/assistenza, di utilizzare in maniera razionale e pertinente le innovate competenze e responsabilità
dei pr ofessionisti del l’assistenza. N el c orso del 2 009, l e m odalità di i ntervento g ià a vviate n ell’anno
precedente, s i s ono c onsolidate nelle a ree degenziali m ediche d ell’Ospedale Maggiore, r iorganizzate i n
base al c riterio d ella i ntensità d i c ura e c omplessità ass istenziale. G li i nteressanti r isultati c onseguiti
hanno indotto l’Azienda ad estendere la sperimentazione del neo modello organizzativo ad altre strutture,
anche cogliendo le opportunità derivanti dalle ristrutturazioni e dall’apertura di nuovi spazi ospedalieri.
La sperimentazione è stata estesa alle degenze chirurgiche dell’Ospedale di S. Giovanni in Persicelo e alle
degenze di area medica dell’Ospedale di Budrio.
La revisione del modello organizzativo e assistenziale sull’area chirurgica dell’Ospedale di S.Giovanni ha
tra l’altro permesso l’aumento dell’offerta di pl. (da 36 a 48 complessivi) e l’attivazione della chirurgia a
5 giorni. Nell’ambito delle aree mediche dell’Ospedale di Budrio, la rimodulazione organizzativa ha altresì
consentito l ’aumento de ll’offerta di pl . ( da 5 8 a 70). I n e ntrambe l e esperienze i l pr ocesso di pr esa i n
carico e di programmazione della dimissione è migliorato per la più strutturata continuità con le strutture
territoriali nei diversi setting di attività (domiciliare/residenziale).
Nel corso de l 2 009 è s tato i noltre da to i mpulso a lla progettazione delle a zioni di rimodulazione
organizzativa negli Ospedali di Porretta e Vergato, la cui realizzazione è prevista a partire dal 2010.
In pa rticolare, p er q uanto ri guarda l ’ospedale di P orretta è s tata a vviata l a pr ogettazione de ll’intero
ospedale se condo i l criterio d ell’intensità d i cura/complessità assi stenziale e d è st ata av viata l a
definizione di un disegno di ricerca per la valutazione d’impatto del nuovo modello organizzativo
assistenziale sia dal punto di vista dell’efficacia organizzativa sia della patient safety.
I pri mi r isultati de llo s tudio s perimentale, n onché del la pro gettazione organizzativa c ollegata sar anno
disponibili alla fine del 2010.
Infermiere di famiglia e continuità assistenziale
L’implementazione d el pr ogetto h a c onsentito, n ell’ambito d ei di versi di stretti, i l c onsolidamento della
funzione. L’Infermiere di famiglia, in forte integrazione con il MMG e in logica multiprofessionale, agisce
per g arantire la c ontinuità a ssistenziale, la p resa i n c arico di pa zienti c ronici i n a mbito do miciliare,
l’adesione a l piano di c ura e di a ssistenza, i l r accordo e l ’intervento d ei pr ofessionisti c oinvolti n el
processo c linico a ssistenziale. Provvede di rettamente a l s oddisfacimento dei bi sogni r ilevati, def inendo
priorità di i ntervento, a ttraverso a zioni di i nformazione, o rientamento, e ducazione e d er ogazione d i
prestazioni assi stenziali di m edio–bassa c omplessità. N ell’ambito di u n pro getto R egionale di
modernizzazione (2008-2009), l’infermiere di famiglia è stato coinvolto nell’assistenza a pazienti definiti
frequent user di Pronto Soccorso e ricoveri. Nei confronti di tali pazienti ha definito e sperimentato un
modello di p resa i n carico e di c lassificazione d ei pa zienti c orrelato a lla v alutazione d el livello d i
Complessità Assistenziale.
In merito si riportano i seguenti dati che evidenziano l’impegno assunto:
218

Tabella 4.18 Segnalazioni e prese in carico dall’infermiere di famiglia anno 2009. Fonte dati Azienda USL di
Bologna.
Modalità di segnalazione
219
Dati
Aziendali
- N.cittadini segnalati dal MMG 307
- N.cittadini segnalati dall’ass.sociale, altri
professionisti
- N.cittadini segnalati dai nuclei familiari
- N.cittadini da Dimissione Protetta 131
Totale
Cittadini presi in carico nei Distretti:
525
- Città di Bologna 224
- Casalecchio di Reno 33
-Pianura Est 105
-Pianura Ovest 50
- Porretta Terme 24
- San Lazzaro di Savena 89
Totale Cittadini presi in carico 525
I cittadini presi in carico in totale risultano in aumento rispetto al 2008 (472).
Nei d iversi D istretti A ziendali è s tato c onsolidato i l s ervizio d i continuità assistenziale per assi curare,
anche il sabato e nei giorni festivi, il servizio di assistenza domiciliare per i pazienti che necessitano di
continuità a ssistenziale in fermieristica. I mportante è s tato l’impegno per la r iprogettazione
dell’assistenza territoriale e dell’integrazione socio-sanitaria nel nascente Dipartimento di Cure Primarie.
In questo ambito è stata data definizione delle modalità d’intervento che caratterizzeranno l’Area della
Continuità dell’Assistenza, attraverso la definizione del case management e di ulteriori paradigmi ad esso
correlati.
L’Area della Continuità dell’Assistenza è la struttura nella quale si concentrano le attività necessarie per
lo s viluppo dei percorsi a ssistenziali ed in cui s ono ge stiti direttamente g li e pisodi a ssistenziali d i
competenza e viene curata e stimolata l’attivazione di tutte le altre risorse che concorrono alla piena e
tempestiva rea lizzazione del pe rcorso ri volto a ll’utenza. L ’area g estisce a ltresì l e dimissioni pr otette
attraverso la Centrale di Continuità Ospedale Territorio con il supporto clinico dell’area Assistenza Medica
e S pecialistica p er f avorire l’inserimento dell’assistito n ei percorsi c linico assistenziali. l’Area de lla
Continuità dell’Assistenza assicura quanto di necessità al paziente fragile non autosufficiente, disabile e/o
cronico complesso o in fase di terminalità di vita favorendo la permanenza al domicilio e la risposta ai suoi
bisogni attraverso l’effettuazione di interventi a carattere tecnico professionale, relazionale ed educativo
con il coinvolgimento dei care giver, della rete dei servizi sociali, degli enti locali e de l volontariato. Gli
interventi d ell’Area de lla c ontinuità dell’assistenza s ono ef fettuati c on la metodologia de lla presa i n
carico, nel rispetto degli standard di garanzia definiti dal distretto e secondo la logica del case
management.
Il c ase manager go verna il p ercorso a ssistenziale d efinito n ell’Unità d i V alutazione M ultidimensionale
(U.V.M.), anche attraverso il piano di assistenza individualizzato (P.A.I.), per il paziente preso in carico
mantenendo e supportando le interazioni tra i diversi professionisti coinvolti e curando la continuità della
relazione c on l ’assistito a nche q uando q uest’ultimo è i nserito i n s etting di versi da qu ello do miciliare
(ospedali e strutture residenziali e semiresidenziali).
4.5 Sistema di valutazione delle competenze e sistema premiante
Sistema di valutazione delle competenze
Le a ttività r elative a lla v alutazione d el p ersonale hanno a vuto, nell’anno 2009, l ’opportunità di
consolidarsi e di a ssumere u n c arattere di m aggiore s tabilità. L ’utilizzo de lle pr ocedure pr eviste da i
processi di recente implementazione ha comportato una rivisitazione di alcuni elementi, quali ad esempio:
• la scelta dei tempi a cui attenersi per avviare le procedure di valutazione in funzione delle date di
scadenza
57
30

• l’efficacia del le m odalità di s cambio e pa ssaggio delle i nformazioni e dei dati t ra l e di verse
strutture aziendali coinvolte nel processo
Le a zioni po ste i n essere h anno c onsentito l’affinamento dell’intero percorso ren dendolo o ggi pi ù
efficace e tempestivo.
L’utilizzo costante di procedure oramai standardizzate, riferibili alla valutazione di incarichi attribuiti al
personale dirigente e del comparto, ha determinato una maggiore conoscenza e condivisione del sistema
di valutazione, iniziando così a farne apprezzare l’importanza e l’utilità per l’organizzazione del lavoro
nel suo complesso.
Un ulteriore aspetto di modifica di quanto avviato negli anni precedenti il 2009 ha riguardato l’attenzione
riposta alla riduzione / semplificazione delle procedure amministrative. L’opera di “snellimento” ha visto
l’uso, s empre pi ù es clusivo del la posta el ettronica per l’espletamento de lle pr ocedure di trasmissione
delle comunicazioni e egli strumenti (schede di valutazione).
In t ermini n umerici, n ell’anno 2009, i l p ercorso d i v alutazione ha v isto c oinvolti 113 d irigenti, c osì
ripartiti:
Valutazioni di fine incarico di responsabilità:
• Unità Operativa Semplice: 41
• Unità Operativa Semplice Dipartimentale: 7
• Unità operativa Complessa: 2
Valutazione a scadenze CCNL (esclusività 5 / 15 anni):
• “cinque anni”: 39
• “quindici anni”: 24
Per la valutazione del personale del comparto, nel 2009 sono state seguite le procedure di assegnazione
e/o di valutazione di 119 incarichi di posizione organizzativa.
Il sistema premiante
Le procedure consolidate negli anni 2006 – 2008 hanno visto applicazione anche per l’anno 2009. L’Azienda
USL di B ologna, nel p rocesso di ri definizione d ei c riteri di determinazione e di di stribuzione d el s alario
variabile della dirigenza e del comparto, attende le linee di indirizzo regionali in applicazione del Decreto
Legislativo 159/09.
4.6 Formazione e sviluppo professionale del personale
Anche nel c orso dell’anno 2 009 l a f ormazione è s tata pr evalentemente o rientata a lla p romozione d ella
crescita ed al mantenimento delle competenze professionali, con una particolare attenzione alla riduzione
del rischio in ambito sanitario e l’utilizzo di buone pratiche.
Il budget stanziato per il 2009, pari ad € 1.700.000, comprendente anche le risorse derivanti dai Progetti
Obiettivo e da altri fondi esterni, è stato prevalentemente indirizzato alle iniziative interne.
Il Piano Aziendale della Formazione (PAF)
È costituito da lle i niziative pr oposte ed o rganizzate da lle s ingole m acrogestioni ( Dipartimenti, D istretti,
Direzione a ziendale), dal P iano s trategico A ziendale, da i niziative i nserite nel C atalogo del le o fferte
formative, da iniziative di formazione a distanza (FAD).
Ampio sp azio è st ato d ato an che a lla f ormazione su l c ampo (On Work), l a c ui e fficacia d idattica p are
essere migliore rispetto alle iniziative residenziali.
Le Risorse Umane impiegate per la realizzazione del piano sono state:
Docenti interni 897
Docenti esterni 499
Direttori dei corsi 470
Tutor 135
220

Le Risorse Economiche per la realizzazione del piano, pari ad € 1.700.000, sono state così utilizzate:
Tabella 4.19 I costi della formazione in € e % di utilizzo. Anno 2009
Tabella 4.20 budget stanziato e costi della formazione - anni 2006- 2009
anno budget stanziato spesa bdg residuo
2006 1.600.000 1.266.896 333.104
2007 1.700.000 1.383.308 316.692
2008 1.700.000 1.565.727 134.273
2009 1.700.000 1.662.572 37.428
Si riscontra un utilizzo sempre maggiore delle risorse destinate, denotando una crescente capacità delle
strutture di programmare piani in grado di essere realizzati nel corso dell’anno.
Tabella 4.21 offerta delle iniziative interne anno 2009
Formazione interna 1.206.472 72,6 %
Formazione esterna 423.920 25,5 %
Corsi FAD 32.180 1,9 %
totale 1.662.572 100 %
iniziative corsi edizioni
a catalogo 132 230
trasversali aziendali 60 164
macrogestioni 550 826
FAD (MED3) 19 19
totale 761 1239
Il numero totale di corsi interni (761) è assimilabile a quello del 2008 (751).
Grafico 4.9 Numero e % di dipendenti con obbligo ECM che hanno acquisito crediti tramite la formazione interna
e numero di crediti ECM acquisiti
1420
(23%)
1034
(16%)
1511
(24%)
221
2336
(37%)
50 crediti 0 crediti

Si rileva che complessivamente l’84% dei dipendenti con obbligo ECM ha conseguito crediti con iniziative
interne, di cui il 24% tra i 30 crediti e i 50 crediti e il 23% con oltre 50 crediti.
Le in dicazioni a ziendali p revedono c he la f ormazione d ei p rofessionisti a vvenga p revalentemente c on
iniziative interne (70%), tuttavia ormai da tempo si assiste, in tutti i piani della formazione realizzati nelle
macroarticolazioni, a d u n i ncremento de lla f ormazione es terna f inanziata c on bu dget a ziendale o c on
fondi m essi a d isposizione da ll’industria f armaceutica o da a ltri pr oduttori c he o perano n el s ettore
sanitario.
Il ricorso alla sponsorizzazione è regolato da una procedura aziendale che prevede l’acquisizione di una
preventiva autorizzazione. L’importo della formazione sponsorizzata dichiarata è stato di 247.611€, per un
totale di 273 autorizzazioni.
Nel c orso de l 2 009 m olti dipendenti h anno po i f requentato c orsi u niversitari di ba se, o s pecialistici ( 42
professionisti hanno f requentato corsi u niversitari e 1 0 corsi di Alta f ormazione) c on esonero t otale dei
crediti.
Tabella 4.22 Numero di crediti erogati a personale esterno, partecipante a iniziative di formazione aziendali
Professionisti Certificati Crediti Ore
2.880 3.748 26.515 35.919
Inoltre 2.880 professionisti esterni hanno partecipato a iniziative formative aziendali.
Tabella 4.23 Servizio biblioteca on-line
N. di utenti abilitati 7.784
N. di utenti che hanno utilizzato il servizio nell’anno 2.005
N. totale di accessi 29.062
La b iblioteca m edico s cientifica o n-line è u n i mportante s trumento a di sposizione di t utti g li o peratori
dell’Azienda USL di Bologna che hanno la possibilità di accedere all’informazione medico-scientifica più
prestigiosa direttamente, attraverso tutti i computer aziendali connessi ai punti rete. Ad oggi, il servizio
biblioteca aziendale vanta la disponibilità di accesso a oltre 5000 risorse on line con full-text, 10 banche
dati medico-scientifiche, come Medline, Cochrane library, Cinhal etc., l’Informatore farmaceutico,
importanti testi di medicina on line, come il Goodman and Gilman’s e l’Harrison’s, fornisce l’accesso a siti
web di rilevanza clinica e l a collocazione di centinaia di riviste cartacee. Il tutto è di sponibile on line da
tutti i punti della rete aziendale
Valutazione dei corsi inseriti nel PAF 2009
Anche nel 2009 è s tato c hiesto a lle a rticolazioni a ziendali di m ettere i n v alutazione u n corso, ritenuto
importante/strategico pe r l a p ropria m acrostruttura, privilegiando preferibilmente la va lutazione
dell’impatto.
L’UOC Formazione ha supportato le macrostrutture, collaborando nella definizione degli obiettivi e del le
modalità di valutazione: queste sono state concordate e pianificate con i referenti della formazione e i
direttori dei corsi, già nella fase di progettazione del corso, ma non sempre è stato possibile effettuare la
valutazione dell’impatto, in quanto non congruente alle specificità e alle finalità del corso stesso.
Gli o biettivi e g li s trumenti del la v alutazione s ono s tati di versi da c orso a corso; in ba se a lle s ingole
esigenze, sono state effettuate interviste e/o focus group (prima, durante, dopo o a distanza di mesi dalla
fine del corso) e questionari costruiti ad hoc, somministrati in momenti formativi diversi21.
I r isultati son o st ati sost anzialmente buoni, g razie anche a lla partecipazione a ttiva di t utte l e p ersone
coinvolte a v ario titolo n ell’iter v alutativo. Q uanto emerso è stato successivamente discusso all’interno
del t eam di pr ogetto ( solitamente c omposto d ai ref erenti de lla f ormazione di 1° li vello d ei
21 È da precisare che le interviste (semistrutturate) e i focus group sono stati condotti e gestiti dall’UOC Formazione nel rispetto
della privacy e delle informazioni acquisite (le risposte/informazioni non sono riconducibili alle persone), mentre i questionari sono
stati compilati in forma anonima.
222

Dipartimento/Distretto/Staff, dai direttori dei corsi e dall’UOC Formazione) e comunicato al direttore del
Dipartimento/Distretto/Staff di riferimento, anche al fine di valutare eventuali azioni di miglioramento.
Corsi di Laurea in Infermieristica
L’Azienda è sede formativa di:
• Corso di Laurea in Infermieristica – Università di Bologna (sede Bologna 2);
• Corso di Laurea in Infermieristica – Università di Ferrara (sede Campus Pieve di Cento)
ciascuno con tutti e tre gli anni di corso attivati.
L’Azienda, attraverso i due corsi di laurea in infermieristica ed i n sinergia con le Università degli Studi di
Bologna e di Ferrara, contribuisce allo sviluppo delle competenze infermieristiche, anche in
considerazione del ruolo che l’azienda riconosce a questa figura professionale.
Anche nel 2 009 s i è proseguito n ello s viluppo di m etodologie di dattiche i nnovative pa rticolarmente
efficaci sul piano sia degli apprendimenti cognitivi sia esperenziali.
L’aumento dei n umeri di s tudenti iscritti nelle due s edi h a reso n ecessario l ’ampliamento d elle s edi di
tirocinio. S i s ono i noltre consolidati i ra pporti di collaborazione t ra l e du e s edi u niversitarie a nche
attraverso l a pa rtecipazione a d a lcuni pr ogetti a ziendali, l ’adesione a l pro getto E rasmus e l a
collaborazione con altre realtà universitarie straniere.
Tabella 4.24 n. iscritti ai due corsi di laurea in scienza infermieristica anni 2006-2009
CORSI DI LAUREA INFERMIERISTICA
dati ed
Bologna 2 Campus Pieve di Cento
anni 2006 2007 2008 2009 2006 2007 2008 2009
n. iscritti 298 320 371 367 112 112 116 128
1.o anno 115 120 119 125 40 40 40 49
2.o anno 95 100 112 111 25 25 35 27
3.o anno 80 90 100 101 27 27 25 17
fuori
corso
8 10 40 30 20 20 16 35
Tabella 4.25 dati del tirocinio dei due corsi di laurea in scienza infermieristica anni 2006-2009
223
TIROCINIO
Bologna 2 Campus Pieve di Cento
dati 2006 2007 2008 2009 2006 2007 2008 2009
n. tirocini 778 1.020 1.060 1.209 448 448 400 400
n.
tirocinanti
n. tutor
aziendali
298 320 360 404 112 112 100 128
270 290 302 356 112 112 110 110

La formazione dei professionisti convenzionati
Tabella 4.26. Numero di giornate di formazione per i medici convenzionati
Tipologia Distretto N. giornate
MMG (+ CA)
medici di CA
Città di Bologna 26
Casalecchio di Reno 10
Pianura est 11
Pianura ovest 5
Pianura est-ovest 4
Porretta Terme 11
San Lazzaro di Savena 14
totale 81
Città di Bologna 4
Pianura est 3
Porretta Terme 6
totale 13
PLS totale 15
Spec. Amb. totale 4
Si prec isa c he l 'elenco d elle i niziative r ivolte a i m edici s pecialisti a mbulatoriali e a ltre professioni
assimilate comprende i soli corsi aziendali "trasversali" (per tutte le branche specialistiche) per i quali é
direttamente coinvolta l’Azienda per l'aspetto organizzativo e gestionale.
Non sono invece indicate le in iziative svolte dai professionisti in "autogestione" e non organizzate
dall'Azienda così c ome n on s ono c omprese l e ev entuali i niziative a ll'interno d ell'Azienda o rganizzate da
altre macroarticolazioni (vedi ad esempio Dip. Ospedalieri).
La spesa complessiva a carico Azienda, comprensiva anche degli oneri relativi a queste ultime iniziative
formative, é pari circa ad euro 740.000 (esclusi gli oneri previdenziali a carico Azienda) e comprende tutti
gli oneri sostenuti a vario titolo per i professionisti convenzionati.
Corso di formazione specifica in Medicina Generale
Il corso d i f ormazione s pecifica in M edicina Generale dal 1 994 e' o bbligatorio pe r diventare " Medico di
Famiglia". Attualmente il corso e' triennale, finanziato dalla Regione e gestito sul territorio regionale da 3
Azienda USL: Bologna, Cesena e Reggio Emilia. L'azienda USL di Bologna segue i tirocinanti assegnati per
ogni triennio e destinatari di borse di studio individuali e, per la parte didattico-teorica, anche i corsisti
che frequentano i tirocinii presso le aziende di Cesena e Reggio Emilia. Nel 2009 sono 3 i corsi attivi per un
totale di 151 corsisti.
Tabella 4.27. Dati relativi ai 3 corsi attivi di formazione in MG
TRIENNIO
Borse di
Studio
Numero
Corsisti
Tutor
Ospedalieri
224
Tutor
Territorio
Tutor
MMG
Docenti
Interni
Docenti
Esterni
Ore
Lezione
CORSO 2006/2009 26 53 8 26 19 6 18 384
CORSO 2007/2010 19 61 8 26 26 10 24 728
CORSO 2008/2011 12 37 8 26 25 4 20 524

Tabella 4.28. Costi relativi ai corsi di formazione in MG
Borse Di Studio
Riepilogo voci di costo anno 2009
225
€ 706.034,05
Tutors Mmg € 141.000,00
Docenti € 105.212,74
Coordinatori Mmg € 46.481,10
Totale
€ 998.727,89
La Formazione sui rischi
Molta a ttenzione v iene data, a ll’interno de lle a ttività di pr evenzione dei r ischi, a lla f ormazione deg li
operatori, sia perché prevista dalla normativa in igiene e sicurezza del lavoro sia per il preciso indirizzo
dato da lla D irezione a l riguardo. L a f ormazione s ui r ischi prev ede u na g iusta i ntegrazione t ra l a
formazione degli operatori sui rischi lavorativi che quella collegata alla gestione del rischio per i pazienti
relativi alle attività clinico assistenziali. La formazione degli operatori aziendali sui rischi ha interessato in
questi a nni u na pa rte c onsistente del p ersonale c on a lcune difficoltà di a ttuazione legate a d a lcune
variabili di contesto, quali ad esempio l’elevato turn over del personale e la concorrenza interna di altri
eventi di formazione, che rendono spesso questa attività complessa.
Negli u ltimi t empi pa rticolare a ttenzione è s tata da ta a lla f ormazione s ul c ampo d urante l’attività
lavorativa d ei s oggetti c oinvolti, a llo s copo di r endere gl i i nterventi p iù c oerenti c on reali a ttività
effettuate, ed alla introduzione di modelli di formazione innovativi come la Formazione a Distanza, che ha
interessato un numero non trascurabile di operatori. Infine si è partecipato come docenti a numerosi corsi
di f ormazione s ulla g estione d el r ischio o rganizzati d a m acrogestioni, t ra c ui q uello or ganizzato d alla
Direzione e rivolto al Collegio di Direzione e quelli dei Distretti Pianura Ovest, e del Dipartimento Medico,
e Chirurgico.
Tabella 4.29 persone formate sui rischi nell’Azienda USL Bologna anni 2006-2009. Fonte dati Azienda USL di
Bologna.
2006 2007 2008 2009
N° OPERATORI 836 959 1.223 1.626
E’ aumentato negli anni il numero di operatori aziendali formati sui rischi.
Nell’ambito d el p rogramma di Sorveglianza e di Controllo delle infezioni, sono s tati inoltre formati
complessivamente 657 professionisti.
In a pplicazione a l Progetto A genzia S anitaria e S ociale R egionale r elativo a lla s orveglianza degli eventi
epidemici, e dal conseguente obiettivo strategico aziendale per l’anno 2009, è stata avviata, come primo
intervento, attività formativa volta agli operatori delle strutture lungodegenziali per anziani (RSA, Case
Protette) del territorio aziendale. Ciò al fine di fornire competenze per l’avvio di una sorveglianza attiva
dei patogeni multiresistenti e dei conseguenti eventi epidemici.

4.7 Sistema informativo del personale
Nel corso dell’anno 2009 si è proceduto con il consolidamento delle procedure operative aziendali per la
gestione d elle risorse u mane, po nendo a ttenzione a i pr ocessi di i ntegrazione delle s ingole ba si da ti
giuridiche ed economiche.
Un i mpegno pa rticolare è s tato po sto n ell’adeguare i s istemi a ziendali di r eporting v ia w eb, i n
applicazione delle i ndicazioni c ontenute n ei de creti di ri forma de lla PA, c on r iferimento, i n particolare
alla pu bblicazione dei da ti s ulle a ssenze pe r m alattia dei di pendenti, a lle t ipologie di i ncarico e a gli
emolumenti percepiti dai dirigenti dell’Azienda.
4.8 Struttura delle relazioni con il personale dipendente e le sue
rappresentanze
Le R elazioni c on i l p ersonale di pendente s ono c urate c on c ostante i mpegno e di sponibilità a l f ine d i
consolidare un proficuo sistema di relazioni con le Rappresentanze Sindacali dei vari tavoli di confronto
per i l r aggiungimento di intese i n t empi c erti e d i i nteresse per l a f unzionalità dei s ervizi e p er i
lavoratori.
Nell’anno 2009, p er l’Area C ontrattuale d el C omparto l ’attività d i c onfronto s indacale s i è s volta i n 3 9
incontri di tavolo trattante, n. 32 incontri di gruppo bilaterale su temi specifici e sono stati sottoscritti 15
verbali di contrattazione/concertazione.
Tra i più significativi si ricordano:
• Concertazione sulla Rete Ortopedica Metropolitana;
• Concertazione sul Progetto per la gestione dei Centri Diurni; RTP, RSR dell’area psichiatria adulti
• Accordo sul Regolamento per la modalità di designazione dei Rappresentanti dei Lavoratori per la
Sicurezza e modalità di espletamento delle funzioni ad essi attribuite
• Accordo sul Regolamento della Mobilità interna del personale
• Accordo per l’avvio della Azienda Speciale Consortile – Distretto di Casalecchio di Reno
Riguardo alla organizzazione dei servizi o delle attività assistenziali, si segnalano:
• completamento d el p rogetto L aboratorio U nico M etropolitano c on la c oncentrazione della
linea analitica di batteriologia e progetto di flessibilita’ organizzativa del personale tecnico di
laboratorio
• attuazione del progetto del Laboratorio di Emodinamica h24 presso la Cardiologia
dell’Ospedale Maggiore;
• verbale di c oncertazione t ra A zienda A SL di B ologna e l a R SU e l e O O.SS del l’area de l
comparto in merito all’accorpamento delle funzioni di day hospital, day service e day surgery
di oculistica e otorinolaringoiatria Ospedale Maggiore;
Nel corso d el 2009 è s tata u ltimata l’ applicazione d ell’accordo s ottoscritto n ell’ultimo C ontratto
Integrativo Aziendale riguardo al percorso di verticalizzazione del personale tecnico-amministrativo.
Per le a ree de lla D irigenza i t avoli h anno a vuto u na i nterruzione di di versi m esi a c ausa del la
contestazione da parte di alcune OOSS della Dirigenza Medica Veterinaria in sede aziendale, regionale e
nazionale sulla p resenza a l t avolo t rattante d i un' altra O rganizzazione S indacale ritenuta no n
rappresentativa. P ertanto n on s i è potuto c oncludere i l percorso d ella Contrattazione I ntegrativa
Aziendale s u a lcune s pecifiche m aterie ( orario di l avoro, v alorizzazione professionale, criteri in carichi
dirigenziali).
Sono state affrontate comunque importanti argomenti/riorganizzazioni quali:
• Riorganizzazione e miglioramento della Rete Ortopedica Metropolitana;
• Orario di lavoro (proposta elaborata dal gruppo di lavoro paritetico)
• Riorganizzazione Dipartimento Sanità Pubblica
• Costituzione dei Fondi Contrattuali ed analisi riallineamento
e sottoscritto il verbale di concertazione sulla riorganizzazione delle attività e ri sorse presso i Laboratori
OM e Porretta-Vergato;
Altre f orme di r appresentanza r iconosciute q uali s oggetti di rel azione e di i mportanza p er l a
partecipazione dei lavoratori sono:
• Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS)
Con la sottoscrizione del Regolamento sulla designazione ed espletamento delle funzioni attribuite
ai c omponenti R LS n el c orso del 2 009 è stata ef fettuata l a f ormazione a i n uovi c omponenti
individuati da lle ri spettive O O.SS. ra ppresentative e s i è a ttivata da l s econdo s emestre una
226

proficua a ttività a livello aziendale s ulle f unzioni e c ompetenze def inite da l D ecreto Legislativo
81/2008
• Comitati paritetici per la prevenzione del Mobbing e per le Pari Opportunità
Nel corso del 2009 i Comitati paritetici per la prevenzione ed il contrasto del mobbing, congiuntamente
al C omitato p er l e Pari Opportunità hanno p resentato e diffuso i l Codice di Condotta alle di verse
macroarticolazioni aziendali.
E’ stato inoltre istituito un gruppo di lavoro inter aziendale (Azienda Usl di Bologna ed Azienda
Ospedaliera Universitaria S. Orsola – Malpighi) per l’istituzione dei Consiglieri di Fiducia, figure preposte
alla prevenzione o alla risoluzione di episodi di discriminazione o molestia.
Tale g ruppo ha s viluppato u n pr ogetto condiviso c he p revede un p ercorso c omune p er la s elezione, la
formazione e lo sviluppo della funzione dei Consiglieri.
Questo percorso porterà alla costituzione di un unico gruppo di Consiglieri che, dal 2010, potranno operare
nelle due aziende.
Nel 2 009, c ome n egli a nni p recedenti, s ono s tati a ttuati in terventi f ormativi in titolati “ Mobbing,
conoscere per prevenire”, dedicati al personale dell’azienda.
Il Comitato per le Pari Opportunità ha s viluppato a lcuni i nterventi pr evisti da l P iano t riennale de lle
Azioni Positive 2008 – 2010 ed, in particolare:
- ha promosso e collaborato alla definizione della reportistica finalizzata al monitoraggio dei dati
relativi al personale dipendente in ottica di genere. Questi dati costituiscono la necessaria base
informativa per lo sviluppo di politiche di conciliazione tra vita lavorativa e personale;
- ha partecipato attivamente ad iniziative formative e di sensibilizzazione ai temi delle pari
opportunità;
- ha collaborato alla diffusione aziendale del Codice di Condotta, anche tramite interventi di
presentazione e sensibilizzazione;
- ha collaborato con la Direzione aziendale alla realizzazione e diffusione del Regolamento
riguardante la Tutela della Maternità e Paternità.
Promozione della salute e del benessere psico-fisico dei dipendenti:
Iniziative volte a promuovere corretti stili di vita e comportamento coerenti con politiche di sostenibiltà
ambientale:
- dotazione di bi ciclette a peda lata a ssistita ( consolidate a nche p er i l 2 009 c on c onvenzione di
manutenzione con coop Fare Mondi – Piazza Grande)
- ampliamento p unti me nsa i nterni a lle s trutture aziendali f orniti da l s ervizio ri storazione c he
utilizza p rodotti locali c on u na c ollaborazione c on l’ associazione no p rofit S low F ood c on
attenzione a i prodotti e cocompatibili e l a destinazione a d e nti e c omunità di s olidarietà di
prodotti e preparati non utilizzati
Facilitazione per i dipendenti:
- Abbonamenti ATC Trenitalia a tariffa agevolata urbani ed extra urbani
- Attività culturali-ricreative-sportive promosse dai Circoli Aziendali
I Circoli aziendali
I circoli aziendali attivi sono due: il Circolo Ravone ed il Circolo Rondone.
Descriviamo in oltre l ’attività d el Cir colo d i L ettura “ Gli a mici d i S ofia” c he, n ato n el 2 008 a ll’interno
dell’Azienda, si è già diffuso in 18 Regioni italiane.
Il circolo aziendale Ravone
Nato nel 1965, ha sede all’interno dell’Ospedale Maggiore. È un’associazione di Promozione Sociale senza
scopo di l ucro, è s orretto ec onomicamente da lle i niziative da esso o rganizzate e dal bar d el C ircolo
riservato ai soci.
227

Il Cir colo A ziendale Ravone, c on il c ontributo d ei s oci vo lontari, n el 2009 h a
collaborato con l’Azienda USL di Bologna nella realizzazione di un progetto che
ha l ’obiettivo di m igliorare l a v ita i n O spedale dei degenti e di c oloro c he l o
frequentano.
A tale proposito si sottolinea l’importanza dell’apertura di una sala lettura che,
3 po meriggi l a s ettimana, g arantisce a quanti lo desiderino di p rendere i n
prestito un testo o di consultarlo sul luogo.
Tabella 4.30 riepilogo delle attività organizzate dal circolo “Ravone” nell’anno 2009.
SETTORE DESCRIZIONE PERSONE COINVOLTE
Sez. Teatro
Abbonamenti o b iglietti si ngoli a p rezzi r idotti d ei p rincipali teatri d i
Bologna
280
Sez. Fotografia
Mostre, proiezioni o visite ad esposizioni.
Servizio di sviluppo e stampa fotografie, diapo e CD
50
Concerto di Natale con la Corale San Paolo di Ravone 60
Sez. Musica
(concerti, servizio prestito CD)
Concerto di Primavera – con i Cantori della Primo Levi – 150
Prestito Cd musicali
Visite guidate: Turner e l’Italia (Ferrara); Boldini a Parigi ( Ferrara); Da
Rembrandt a G auguin a P icasso (R imini); V illaggio C respi – Certosa d i
32
Arti figurative
(conferenze, corsi, visite guidate)
Pavia e Bergamo Alta ( Province Lombarde); P arco Giardino Sigurtà
(Verona), visita guidata al Museo dei Burattini a Budrio
Mostre di quadri con partecipanti artisti soci del Circolo – Atrio Ospedale
Maggiore – 2 edizioni
168
14 artisti
Corso di Canto e vocalità, corso di punto antico 20
Gestione Biblioteca e Sala di Lettura 58
Inaugurazione B iblioteca e S ala d i L ettura; i noltre p eriodicamente s i
organizzano incontri con autori (5 nel 2009)
120
Corsi di lingua (spagnolo, inglese) 53
Gruppo E20
Festa dell’Epifania per bambini ricoverati e spettacolo in aula Magna per
figli dei soci
Giornata della Donna
90
150
Corso di Yoga 20
Centro estivo per figli di dipendenti 210
Corsi di Back School 24
Centro Doc. Viaggi Riviste turistiche messe a disposizione. Un migliaio di riviste
Sez. Calcio e Calcetto (2 squadre, tornei Uisp).Torneo di calcetto interno 150
Sez. Basket 14
Polisportiva
Sez. Pesca (pesca sportiva e gare regionali) 30
Associazione Dilettantistica
Dipendenti Azienda usl di Bologna
Gruppo Tennis (tornei interni)
Gruppo Escursionismo
55
200
Gruppo P odismo – uscite s ettimanali e c on u n’iniziativa a livello
cittadino che ha mosso circa 3000 persone – il Memorial Ragazzi
3800
Dal 1993 il circolo pubblica “Il Caffè” – un migliaio di copie, trimestrale d’informazione riservato ai Soci,
dove è possibile trovare le attività principali.
228

Figura 4.1 Il concerto di primavera tenuto in Aula Magna dell’Ospedale Maggiore con il coro della Primo Levi
Il Circolo aziendale Rondone
Attivo presso l’Ospedale Bellaria, è stato fondato nel 1981 e conta 320 iscritti nell’anno 2009.
Nell’ottica di favorire il diffondersi di una sensibilità aderente all’iniziativa aziendale “Datti una mossa”,
il circolo ha investito nella creazione o nel mantenimento dei seguenti gruppi sportivi:
• il gruppo di tiro con l’arco da caccia e storico;
• la s quadra di c alcio a 5 c he qu est’anno h a v into l a f inale qu alificandosi a l pr imo po sto ed
ottenendo la promozione al campionato superiore;
• la squadra di calcio a 7 che ha terminato il proprio girone con uno splendido 4 posto;
• la squadra di calcio a 9;
• la squadra di calcio a 11;
• la squadra di pallavolo mista che quest’anno sta svolgendo i play off;
• corsi di yoga in collaborazione con l’associazione il Melograno;
• corsi di sub;
• corsi di ippica in collaborazione con centro ippico Montefano;
• moto club in collaborazione con l’associazione AVIS e il motoclub Ducati;
• bici club per montain byke.
Il circolo ha inoltre collaborato fattivamente alla gestione delle maratone “Datti una mossa”, ha
mantenuto una serie di iniziative innovative rivolte al recupero del benessere psico fisico del personale
attraverso lezioni su tecniche bio-energetiche e meditazione e ha attivato un percorso di collaborazione
con la scuola shiatzu, i cui studenti offrono massaggi rilassanti a favore dei dipendenti a titolo gratuito.
Oltre ad organizzare visite guidate a mostre o musei, il circolo ha stipulato convenzioni con tutti i t eatri
della c ittà e p rovincia, h a o rganizzato a lmeno 4 g ite e nogastronomiche e c ulturali a ll’anno c on m ete
diverse ed ha allestito una biblioteca “scambio” a favore sia dei dipendenti che degli utenti ricoverati,
iniziativa che riscuote costante successo da parte di entrambi.
Altre iniziative sono rivolte ai figli dei soci: gite dedicate e centri estivi in collaborazione con il centro
ippico Montefano e con il Villaggio del fanciullo e la Barca Reno calcio.
Il c ircolo c ollabora i noltre c on i l l aboratorio d el c ittadino, c on i l m obility M anagement a ziendale, con
l’associazione SMILE, con l’associazione gli amici di luca e con i donatori del centro trasfusionale.
Nell’ottica di favorire i servizi ospedalieri, i soci volontari si recano infine a consegnare generi di conforto
in tutto l’ospedale su chiamata telefonica.
229

Il circolo di lettura “Gli Amici di SOFIA”: promuovere la lettura come stile di vita e segno di
benessere. (http://circolodilettura.splinder.com)
Da po co pi ù di du e a nni u n piccolo g ruppo di di pendenti
dell’Azienda U SL, c on i l s upporto de l C ircolo A ziendale Ravone,
ha c ostituito un c ircolo di l ettura denominato “Gli Amici di
SOFIA” rapidamente a llargatosi o ltre i c onfini a ziendali f ino a
coprire t utto i l t erritorio n azionale con o ltre 500 i scritti
provenienti da tutte le regioni d’Italia.
In questi due anni, perseguendo l’acronimo che lo caratterizza (Scoprire Orizzonti Fantastici Insieme agli
Altri), il circolo ha organizzato nove incontri dal vivo con scrittori contemporanei, ha contribuito
attivamente a lla c ostituzione di u na bi blioteca pr esso l ’Ospedale M aggiore ri cca di o ltre 2 000 volumi i n
gran pa rte do nati, h a c reato m omenti di s ocializzazione t ra c ittadini c he s ono a ccomunati da i dentiche
sensibilità. Il circolo dispone di un sito proprio regolarmente aggiornato dove sono attive varie rubriche
(aforisma della settimana, il buon compleanno, la lista dei libri consigliati, i sondaggi del circolo) ed in cui
sono s tate pu bblicate q uasi 1 00 r ecensioni d i libri letti d ai s ingoli a mici. A l s ito s i s ono c ollegate f ino
all’aprile 2010 oltre 8000 persone confermando il successo dell’iniziativa.
Lo s pirito de l circolo è quello di a manti d ella l ettura e d ella c onoscenza c he pensano c he leggere n on
rappresenti solo un modo per utilizzare piacevolmente il tempo a disposizione ma anche, e soprattutto, un
modo per crescere, fare amicizia, conoscere se stessi, vivere bene con gli altri. Crediamo che far circolare
le emozioni che ogni lettore vive leggendo un libro rappresenti il modo migliore per diffondere cultura,
amicizia e, alla fine dei conti, benessere. Allora leggere assume tanti significati:
a) è crescere, maturare, meditare, riflettere interiormente ed assieme ad altri;
b) è rinnovare il senso della scoperta;
c) è assaporare il piacere che si prova favorendo il pensiero creativo e riflessivo;
d) è comunicare esperienze, passioni, emozioni, idee, vita;
e) è amare se stessi e gli altri;
f) è volersi bene.
Leggere diventa stile di vita!!
Vita dinamica quella del circolo che ha in cantiere tante altre iniziative tra le quali quella di realizzare nel
corso de l 2 010 u n t our p er g li o spedali dell’Azienda U SL di letture a d a lta v oce da l t itolo “ Leggere ed
ascoltare per Ospedali” con l’intento di presentarli come luoghi non solo di cura del corpo ma anche di
benessere per l’anima. Come ci suggerisce Daniel Pennac “Il tempo per leggere, come il tempo per amare,
dilata il tempo per vivere”.
Così il libro diventa un compagno di vita e dona tante spiegazioni e risposte. Basta saper leggere, basta
voler leggere in un certo modo.
230

5. Sistema di relazioni e strumenti di comunicazione
Il dibattito s ulle po litiche s anitarie g uarda con i nteresse c rescente a l r uolo e a l v alore s trategico d ella
comunicazione. In primo luogo perché le Aziende sanitarie per raggiungere i propri obiettivi istituzionali si
misurano costantemente con i propri stakeholder e con i diversi pubblici di riferimento. Ciò ne fa a tutti
gli effetti, per ovvie ragioni, soggetti della comunicazione.
In secondo luogo perché le Aziende sanitarie hanno bisogno di relazioni durature con i propri stakeholder,
basate sulla credibilità, sul prestigio, sul rapporto di fiducia. La complessità delle Aziende rende ancora
più vin colante v erso i d iversi p ubblici d i r iferimento l ’esigenza di trasparenza o , s e s i pr eferisce, di
comunicazione ef ficace. Abbiamo bi sogno di i nformare e c omunicare i n tempo r eale, i n m aniera
trasparente, rinsaldando legittimazione e rapporto di fiducia.
In terzo luogo perché gli scenari futuri, ma sempre di più anche il presente, si annunciano caratterizzati
da una attenzione crescente da parte dei cittadini per la qualità della vita. La comunicazione sulla salute
e l a m alattia, la b ellezza e l’equilibrio del c orpo e de lla m ente rivestiranno, i n u n c ontesto d i questo
genere, una importanza crescente nel sistema comunicativo.
Una funzione così rilevante e t rasversale come quella appena delineata per la comunicazione non può, in
tutta evidenza, riguardare solo ruoli specifici e de dicati. L’immagine della Azienda e, soprattutto, la sua
reputazione, sono il risultato di scelte del management ma anche di comportamenti diffusi che concorrono
a comunicare ciò che si è in maniera formale, assai più spesso in maniera informale. Una Azienda sanitaria
comunica per i l f atto st esso di e sistere, a ttraverso l a q ualità d ei s uoi s ervizi e il modo in c ui i s uoi
professionisti si r elazionano q uotidianamente c on i c ittadini. L’Azienda c omunica c on t utta se st essa,
anche quando, formalmente, non sta comunicando.
Per q uesto, e s empre di più, comunicare e fficacemente s ignifica a vere c ura d i u n uso s apiente d elle
diverse t ecnologie e degli strumenti dei q uali disponiamo o ggi, m a a nche p residiare ef ficacemente i
comportamenti c oncreti. Tanto i l cosa quanto i l come comunichiamo n ella quotidianità hanno e ffetti
rilevanti sulla percezione della Azienda e dei suoi servizi. E ciò vale, a maggior ragione, quando si è in
presenza di importanti processi di cambiamento come quelli che riguardano, in questo momento,
l’Azienda con il nuovo Piano strategico.
Se queste premesse sono vere, abbiamo bisogno di flussi di comunicazione costanti e trasparenti con tutti
i di versi pu bblici di ri ferimento. M a, s oprattutto, a bbiamo bi sogno di pr ivilegiare u na v isione i ntegrata
della c omunicazione, i n g rado di u tilizzare una pluralità di s trumenti e di l eve, un i nsieme di a zioni
coordinate e o rientate a ra ggiungere pu bblici di fferenti, a ll’interno e a ll’esterno, pr esidiando t utti g li
elementi che concorrono a consolidare nel tempo la reputazione aziendale.
Adottare strategie di comunicazione integrata garantisce una maggiore coerenza della comunicazione in
tutte le varianti possibili, una migliore efficacia complessiva, il confronto con più elevate probabilità di
successo con le esigenze e i b isogni dei cittadini. Si tratta di una operazione complessa, che necessita di
una a ttenzione pa rticolare all’integrazione delle f orme e d ei c ontenuti della comunicazione, m a a nche
alla dimensione strategica e a quella narrativa.
Il lavoro svolto nel corso del 2009, del quale si rende conto sinteticamente di seguito, ha proseguito nello
sviluppo della riprogettazione complessiva del sistema di comunicazione aziendale avviato lo scorso anno,
con particolare attenzione per gli obiettivi fissati dal nuovo Piano strategico aziendale.
5.1 La comunicazione per l’accesso ai servizi
5.1.1 Relazioni con il cittadino: le segnalazioni
A partire dal 2004, anno dell’accorpamento delle tre Aziende USL dell’area di Bologna, e fino al 2008, si
è verificata una progressiva e significativa riduzione del numero complessivo di segnalazioni (-27,7% nel
2008 r ispetto a l d ato d el 200 4). N el 2009 i l n umero c omplessivo d i s egnalazioni è t ornato a r isalire
(+5,2%), e c i s embra di p oter l eggere q uesto da to c ome u n s egnale po sitivo di ri presa di a desione e d i
fiducia da parte dei cittadini nei confronti del sistema, al di là di eventuali disagi, disservizi o carenze
all’origine delle stesse segnalazioni. Per quanto riguarda la gestione delle risposte ai cittadini, i grafici 5.4
e 5.5 evidenziano che dal 2008 al 2009 i tempi di comunicazione intermedia sono passati da 43 a 32 giorni,
mentre i tempi di risposta definitiva sono passati da 32 giorni a 27.
Tipologie delle segnalazioni: reclami ed elogi
L’incremento d elle s egnalazioni è a ccompagnato d all’aumento pa rallelo d ei rec lami ( +8% ri spetto a l
2008), mentre nel 2008 era stata registrata una riduzione del 10,1%, rispetto all’anno precedente.
231

Anche g li e logi r iprendono a c rescere n el 2 009 ( +2,8%), c on una i nversione di t endenza rispetto al la
riduzione del 10,2% del 2008 rispetto al 2007 e del 30,9% del 2007 rispetto al 2006.
Tabella 5.1 Segnalazioni suddivise per tipologia. Anni 2005 - 2009
2005 2006 2007 2008 2009 2008/2009 +/-08/09
tipologia n. % n. % n. % n. % n. % var.% ass Diff%
Reclami 1.527 52,0% 1.695 60,5% 1.718 66,9% 1.544 67,5% 1.668 69,3% 1,8% 124 8,0
Elogi 1.181 40,3% 909 32,4% 628 24,5% 564 24,6% 580 24,1% -0,5% 16 2,8
Rilievi 155 5,3% 146 5,2% 169 6,6% 148 6,5% 137 5,7% -0,8% -11 -7,4
Suggerimenti 54 1,8% 51 1,8% 50 1,9% 33 1,4% 21 0,9% -0,6% -12 -36,4
Impropri 17 0,6% 2 0,1% 3 0,1% - 0,0% 1 0,0% 0,0% 1 -
Totale 2.934 100,0% 2.803 100,0% 2.568 100,0% 2.289 100,0% 2.407 100,0% 0,0% 118 5,2
Grafico 5.1 Percentuale di reclami e di elogi sul totale delle segnalazioni. Anni 2005-2009
Grafico 5.2 Segnalazioni suddivise per tipologia. Anni 2005-2009
3.500
3.000
2.500
2.000
1.500
1.000
500
0
80%
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
a. 2005 a. 2006 a. 2007 a. 2008 a. 2009
Distribuzione dei reclami per categorie
2005 2006 2007 2008 2009
% Reclami % Elogi
232
Impropri
Suggerimenti
Rilievi
Elogi
Reclami
Anche nel 2009 si riconferma la distribuzione dei reclami per categorie già evidenziata dal 2005 in poi. I
Tempi di attesa, i l 2 9% d ei r eclami perv enuti, ra ppresentano p er i l t erzo a nno c onsecutivo l a v oce d i
maggior rilievo, m a s egnano pe r l a prima v olta u na i nversione di t endenza con u na r iduzione d el 6 %

ispetto allo scorso anno. In flessione anche i reclami relativi ad aspetti economici (-7,1%), si conferma il
trend i n c rescita pe r i r eclami ri guardanti g li a spetti rel azionali, quelli t ecnico-professionali e
organizzativi, con una vera e propria impennata per quanto riguarda gli aspetti alberghieri e il comfort.
Tabella 5.2 Reclami pervenuti alla Azienda USL di Bologna suddivisi per Categoria CCRQ. Anni 2005- 2009
Categorie CCRQ
Anni
2005 2006 2007 2008 2009
n. % n. % n. % n. % n. %
233
Diff.%
08-09
3 - Aspetti org. 404 26,5% 537 31,7% 374 21,8% 361 23,4% 412 24,7% 14,1%
4 - Aspetti tecnici prof. 271 17,7% 261 15,4% 285 16,6% 235 15,2% 261 15,6% 11,1%
5 - Umaniz. e asp. rel. 127 8,3% 152 9,0% 121 7,0% 128 8,3% 139 8,3% 8,6%
6 - Asp.alb. e comfort 126 8,3% 142 8,4% 115 6,7% 72 4,7% 110 6,6% 52,8%
7 - Tempi 190 12,4% 328 19,4% 437 25,4% 514 33,3% 483 29,0% -6,0%
8 - Aspetti economici 278 18,2% 151 8,9% 237 13,8% 84 5,4% 78 4,7% -7,1%
10 - Altre categorie 131 8,6% 124 7,3% 149 8,7% 150 9,7% 185 11,1% 23,3%
Totale 1.527 100,0% 1.695 100,0% 1.718 100,0% 1.544 100,0% 1.668 100,0% 8,0%
Grafico 5.3 Reclami suddivisi per categoria CCRQ. Anni 2005-2009
2000
1800
1600
1400
1200
1000
800
600
400
200
0
a. 2005 a. 2006 a. 2007 a. 2008 a. 2009
10 - Altre categorie
8 - Aspetti economici
7 - Tempi
6 - Asp.alb. e comfort
5 - Umaniz. e asp. rel.
4 - Aspetti tecnici prof.
3 - Aspetti org.
Gli Aspetti organizzativi, burocratici e amministrativi si collocano stabilmente al secondo posto, con un
incremento percentuale del 14,1% rispetto al 2008.
La gran parte delle segnalazioni per questi aspetti riguarda la complessità dei percorsi di accesso e di cura
(58%). Per quanto riguarda i reclami riguardanti Aspetti tecnici e professionali, crescono quelli riguardanti
le prestazioni tecnico-professionali di specialisti ambulatoriali, medici di guardia, medici di base, pediatri,
che passano dal 54% al 61,9%. L’analisi delle istruttorie sui reclami consente di verificare la rilevanza di
aspetti connessi alla relazione comunicativa tra operatori sanitari e pazienti, come è confermato,
peraltro, anche dall’incremento costante dei reclami riguardanti Aspetti umani e relazionali.
Il t ema d ell’informazione e d ella c omunicazione e merge a nche c ome c riticità n elle in dagini d i q ualità
percepita svolte nell’ultimo triennio (vedi sezione 3.3).
Infine, v ale la pena di s egnalare l a di fferenza del da to c omplessivo riguardante gli A spetti t ecnici e
professionali per l ’Azienda, d ove s i c ollocano a l t erzo posto c on i l 15, 6% d ei r eclami, r ispetto a lla
rilevazione s u s cala regionale, dove i nvece ri sulta l a c ategoria pe r la q uale s i r accolgono i l m aggior
numero di segnalazioni.
Tornando agli Aspetti umani e relazionali, è noto che i cambiamenti in atto ormai da alcuni anni a questa
parte hanno c onsolidato d inamiche a v olte f aticose t ra c ittadini c he am biscono ad esercitare un r uolo
rispetto alle ipotesi diagnostico-terapeutiche e operatori che talvolta vivono tutto ciò come un aggravio
ulteriore del loro lavoro quotidiano. I percorsi di ascolto e mediazione, appena intrapresi nell’ambito della

gestione del rischio, si inseriscono in questo contesto e richiederanno, nei prossimi anni, una attenzione
costante alla loro metabolizzazione da parte della organizzazione.
Grafico 5.4 Numero medio di giorni per risposta intermedia e definitiva. Anni 2008-2009
50
45
40
35
30
25
20
15
10
5
0
43
32
N. giorni chiusura (media) N. giorni risposta (media)
32
234
27
a. 2008
a. 2009
Grafico 5.5 Risposte intermedie e definitive (valori assoluti) entro 30gg e oltre. Anni 2008-2009
1.800
1.600
1.400
1.200
1.000
800
600
400
200
-
513
1.027
646
881
423
1.159
Risposta 08 Chiusura 08 Risposta 09 Chiusura 09
oltre 31 gg entro 30 gg
5.1.2 Sportello Telefonico Aziendale
Nel corso del 2009 si è ulteriormente consolidata l’attività dello Sportello Telefonico Aziendale, dopo la
riorganizzazione del 2007 che lo ha individuato come supporto telefonico dell’Azienda USL di Bologna per i
cittadini che chiedono informazioni sulle prestazioni e i percorsi forniti dalle strutture aziendali.
L’attività è svolta da quattro operatori che rispondono quotidianamente al Numero Verde Regionale (di II
livello, per 50 ore settimanali) e allo Sportello Informativo Telefonico (25 ore settimanali).
Quest’ultimo f ornisce a nche i nformazioni s ulle a perture de lle a gende di pr enotazione, oltre c he s ui
percorsi di accesso alle prestazioni specialistiche richieste con carattere di urgenza.
Il 2009 ha confermato la ripresa delle telefonate riguardanti richieste di informazioni sulla apertura delle
agende di pre notazione e s ui per corsi i n u rgenza g ià ev idenziato l o s corso a nno ( +13,3% per l ’apertura
delle agende e +32,1% per i percorsi delle urgenze rispetto al 2008).
590
965

Per quanto riguarda le chiamate al Numero Verde regionale, nel corso del 2009 hanno subito un notevole
aumento l egato s oprattutto a lla ri chiesta di i nformazioni per es eguire la v accinazione a ntinfluenzale A
H1N1.
Nel corso del 2009 lo sportello informativo ha risposto a 28.895 chiamate.
Tabella 5.3 Attività dello sportello telefonico aziendale. Anni 2006-2009
ATTIVITA' 2006 2007 2008 2009
Variazioni %
2008-2009
Numero Verde Regionale - Richieste informazioni per Azienda
USL di Bologna
27.760 28.494 27.795 33.468 20,4
Numero Verde Regionale II Livello 6.583 5.382 5.078 5.657 11,4
Sportello Informativo – Informazioni 2.216 2.269 2.329 2.341 0,5
Sportello Informativo – Urgenze 6.415 3.395 4.497 5.941 32,1
Sportello Informativo - aperture agende 31.401 12.012 13.197 14.956 13,3
Totali 46.615 23.058 25.101 28.895 15,1
Dal 1 a prile 2 008 è s tato m odificato i l s istema di r ilevazione delle c hiamate i n a rrivo a llo S portello
Telefonico, i nserendolo s ul s oftware I AP (Informazioni, a ccesso e pr estazioni) e i ntegrandolo c on
informazioni aggiuntive. Ciò consente la disponibilità di maggiori dettagli sulla qualità delle telefonate per
comprendere quali informazioni siano più richieste da parte dei cittadini ed evidenziare eventuali criticità
in ambito a ziendale. Il confronto c on i l 2008, a ncorché n on omogeneo p er p eriodi d i riferimento,
evidenzia l’aumento della richiesta di informazioni sull’apertura delle agende per le densitometrie, per
tutte le visite di controllo, per la Risonanza magnetica cerebrale e alla colonna, per l’ecocolordoppler TSA
e deg li a rti i nferiori. Per qu anto r iguarda i perc orsi del le u rgenze, s i pu ò n otare u n a umento de lle
richieste di prestazioni non previste dal Protocollo Interaziendale Urgenze (Risonanze magnetiche,
elettromiografie) oppure per prestazioni per le quali si registrano tempi di attesa critici (per esempio eco
ostetriche ed esami strumentali di oculistica).
Tabella 5.4 Informazioni su apertura agende maggiormente richieste per prestazioni. Anni 2008-2009
n. telefonate n. telefonate Variazioni %
BRANCA/PRESTAZIONE
2008 (Aprile-
Dicembre)
2009
Densitometria 3.754 4.374 16,5
Visita oculistica 2.743 3.244 18,2
Radiologia (di cui Risonanze: 925 nel 2008 e 1.436 nel 2009) 1.334 1.827 36,9
Visita cardiologica 990 1.558 57,3%
Angiologia- ecocolordoppler 191 1.166 510,4
Visita urologica 130 636 389,2
Visita neurologica 345 202 -41,4
Visita endocrinologica 247 226 -8,5
Visita oncologica 195 132 -32,3
Totale 9.929 13.365 34,6
235

Tabella 5.5 Informazioni su percorso urgenze per prestazioni. Anni 2008-2009
BRANCA/PRESTAZIONE
236
n.
telefonate
2008
(Aprile-
Dicembre)
n.
telefonate
2009
Variazioni
%
Radiologia 1.515 2.750 81,5
Laboratorio analisi 113 412 264,6
Ostetricia ginecologia 220 407 85,0
Oculistica 261 380 45,5
Elettromiografia 209 360 72,2
Cardiologia 369 291 -29,2
Gastroenterologia 252 253 0,03
Angiologia 108 207 91,6
Totale 3.047 5.060 66,0
5.1.3 IAP – Informazioni per l’Accesso e Prestazioni
IAP riassume in unica base dati le informazioni relative a:
• le prestazioni dell’azienda sanitaria;
• i luoghi nei quali si possono prenotare e/o erogare le prestazioni (riferimenti logistici, telefoni,
orari, ecc.);
• le modalità di erogazione delle prestazioni;
• il personale (responsabilità, attività di ricerca, curriculum, ecc.);
• l’organizzazione dell’Azienda sanitaria;
• le attività delle unità organizzative nelle quali l’azienda è strutturata;
• i documenti prodotti per i cittadini e gli operatori;
• le carte dei servizi e gli allegati informativi delle carte;
• i programmi aziendali e i percorsi di cura.
IAP è s tato s viluppato da PROGEL s rl p er l’Azienda USL di R eggio E milia, da lla qu ale è s tato a cquisito
senza alcun onere con applicazione dell’istituto del “riuso in cessione semplice”.
Questo tipo di soluzione è particolarmente vantaggiosa dal punto di vista amministrativo-organizzativo, in
quanto non comporta particolari accordi o vincoli per le Aziende che sono libere di sviluppare il proprio
sistema, ciascuna in completa autonomia. Si mantiene, in ogni caso, una sinergia che consente lo sviluppo
congiunto di p articolari s ezioni d el s istema, di i nteresse p er entrambe l e Aziende, c on l ’obiettivo di
condividere le competenze e ottimizzare i costi.
Cosa è stato fatto nel 2009
Le carte dei servizi e gli allegati informativi
Nel c orso d el 2 009 è s tata c ompletata la g estione delle c arte dei s ervizi e degli a llegati i nformativi. I
coordinatori delle u nità a ssistenziali s ono s tati f ormati per po ter g estire i n autonomia tanto
l’aggiornamento delle informazioni che la stampa e la distribuzione degli allegati informativi.
Quando è iniziato il percorso di progettazione delle Carte dei Servizi, l’Azienda ha scelto di separare gli
impegni e le garanzie che le unità assistenziali si assumevano nei confronti dei cittadini dalle informazioni
sulle s tesse unità a ssistenziali, c he v enivano ra ccolte n egli a llegati ( parte i ntegrante della c arta dei
servizi).
Gli allegati informativi dovevano:
essere raccolti in unico “contenitore”, accessibile a tutte le unità assistenziali e a tutti gli
operatori dell’Azienda;

essere m odificabili i n a utonomia, e i n t empo reale, dai c oordinatori del le unità
assistenziali;
rispondere ad un unico standard grafico omogeneo, predefinito e coerente con le carte dei
servizi.
I c oordinatori d elle unità assistenziali son o st ati ad destrati al l’utilizzo dello strumento nel c orso di
venti incontri svoltisi nelle principali sedi aziendali. Alcuni incontri sono stati individuali, in maniera da
rispondere più adeguatamente ad esigenze specifiche.
IAP raccoglie attualmente i contenuti di 40 carte dei servizi e 125 allegati informativi. I contenuti sono
organizzati in maniera da generare documenti in formato .pdf, con uno standard grafico predefinito, e
possono essere stampati in autonomia dagli operatori garantendo contenuti corretti ed aggiornati.
Poiché i p df pr odotti da l sistema r appresentano u no s trumento di c omunicazione s tandard, c oerente
con le scelte grafiche aziendali per le carte dei servizi, alcuni coordinatori delle unità assistenziali ne
hanno intuito la potenzialità e li utilizzano per comunicare con i loro utenti.
237

L’integrazione IAP–PLONE per il WEB
Le i nformazioni c ontenute i n I AP, c oerenti c on q uelle p resenti n ella B anca da ti de l N umero V erde
Regionale, con la quale si interfaccia, sono messe a disposizione dei cittadini (opportunamente filtrate ed
integrate) nella sezione IAP del sito web aziendale.
Nel c orso de l 2 009, t erminata l a f ase di t est, s i è pr oceduto a lla i mplementazione de l s oftware che
permette la navigazione all’interno delle pagine plone.
I paradigmi di navigazione e le interfacce sono stati affinati, così come i W EB SERVICE, gli HANDLER XML
che le pagine vere e proprie di navigazione a contenuto dinamico, in maniera da renderne la fruizione la
più semplice possibile.
5.1.4 L’editoria
La Comunicazione e R elazioni c on il c ittadino cura l a r ealizzazione d egli s trumenti di i nformazione p er
conto di t utte l e a rticolazioni a ziendali, pr ogetta e o rganizza l e c ampagne di comunicazione, s i occupa
dell’immagine coordinata degli eventi di rilievo.
Grafico 5.6 La produzione editoriale. Anni 2008-2009
250
200
150
100
50
0
carta dei servizi
allegati informativi
Carat dei Servizi
opuscoli informativi
pubblicazioni
inviti
locandine, poster
a. 2008 a. 2009
Nel 2009 una parte significativa delle attività si è concentrata sul coordinamento degli eventi aziendali,
con particolare attenzione per le inaugurazioni delle nuove strutture, cercando di integrare i singoli eventi
nelle s trategie di c omunicazione de lla A zienda. Ta nto per i n uovi o spedali c he per i po liambulatori, l e
inaugurazioni s ono s tate i mpostate i n m aniera da privilegiare i l r apporto c on l e c omunità l ocali e l a
consegna alle stesse delle nuove strutture.
238
CD DVD
sito web
altri prodotti

5.2 La comunicazione per le scelte di interesse della comunità
5.2.1 Ufficio Stampa
L’attività dell’Ufficio Stampa nel corso del 2009 si è progressivamente orientata verso la costruzione di
nuovi rapporti di accreditamento presso testate nazionali, prevalentemente stampa generalista e periodici
specializzati, mantenendo e rafforzando le relazioni già in essere con gli organi di informazione locali. Il
frutto di questo impegno, che ha comportato un lungo lavoro di creazione e consolidamento di relazioni,
sarà pro babilmente ev idente a partire da l 2 010. I l 2 009 c onferma u na p resenza s tabile e continuativa
dell’Azienda s ui mezzi di in formazione, con una media complessiva di 26 uscite (quotidiani, web,
televisioni, radio) alla settimana. In particolare, si rafforza la presenza televisiva, con una media di circa
5 s ervizi a l m ese. I nnovazione ed eccellenze n el c ampo de ll’assistenza e q ualità de lla r elazione e d el
confort sono state le principali direttrici tematiche lungo le quali si è sviluppata l’attività dell’Ufficio, che
ha a ccompagnato e promosso l e c ampagne di c omunicazione a ziendali e le n umerose i naugurazioni.
Accanto agli strumenti tipici dell’Ufficio Stampa, dei quali si dice sinteticamente nel seguito, va segnalata
la redazione dei periodici dell’Azienda (StarMeglio, AgendaUsl, .dot) e la produzione di notizie per i siti
aziendali internet e intranet.
Comunicati stampa
Anche n el 2009 s ono s tati lo s trumento p iù ut ilizzato, rivolto a t utti i me dia. Le pres enze d ell’Azienda
sulla carta stampata generate da comunicati stampa sono state 700, alle quali si devono aggiungere quelle
registrate su web, tv e radio fino a raggiungere un totale di 1.172, con una media di oltre 7 uscite per
comunicato stampa, in crescita costante negli anni.
Tabella 5.6 Comunicati stampa e uscite sui media. Anni 2004-2009
anno 2004 2005 2006 2007 2008 2009
comunicati stampa 158 151 189 177 166 153
uscite sui media 637 757 1.041 1.107 1261 1172
Ai comunicati vanno aggiunte anche le note, destinate generalmente ad un solo organo di informazione.
La media delle uscite generate da note stampa passa da 2 (anno 2008) a 3, a conferma della fidelizzazione
del rapporto tra Ufficio Stampa e organi di informazione.
Tabella 5.7 Note stampa ed uscite sui media. Anni 2004-2009
anno 2004 2005 2006 2007 2008 2009
note stampa 30 28 68 39 61 42
uscite sui media 30 38 88 84 124 130
Conferenze stampa
È uno strumento al quale l’Azienda ha fatto ricorso, nel corso dell’ultimo anno, con maggiore selettività,
di s olito in c oincidenza c on e venti d i particolare r ilievo. Questo m inore ut ilizzo ha c oinciso c on una
maggiore r esa s ugli o rgani di s tampa, f acendo r egistrare una media di o ltre 1 3 u scite per c onferenza
stampa.
Tabella 5.8 Conferenze stampa ed uscite sui media. Anni 2004-2009
anno 2004 2005 2006 2007 2008 2009
conferenze stampa 14 26 15 16 20 13
uscite sui media 206 362 172 163 170 175
Radiorubriche – GR Salute
Tra i vari strumenti utilizzati sono da citare i format radiofonici digitali di circa 5 minuti, realizzati da una
agenzia di stampa radiofonica sulla base di testi preparati dall’Ufficio Stampa, dando voce ai professionisti
dell’Azienda. I l G R S alute, i ntrodotto s perimentalmente nel 2 004, h a cadenza s ettimanale ed è
stabilmente inserito nel palinsesto di cinque emittenti radiofoniche a copertura provinciale (Ciao Radio,
Radio I talia A nni 60, R.D.M., R adio S an L uchino e Radio R adar). E’ diffuso, inoltre, a d altre qu indici
emittenti attive sul territorio aziendale, che lo utilizzano con minore regolarità.
Tutte le puntate sono disponibili sui siti internet e intranet aziendali.
239

Tabella 5.9 Radio rubriche GR salute. Anni 2004-2009.
anno 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Radio rubriche GR salute 32 11 27 45 37 40
Videocomunicati
I videocomunicati, realizzati da una agenzia di immagini a partire da contenuti e testi a cura dell’Ufficio
Stampa, h anno c ome destinatari l e emittenti t elevisive l ocali e nazionali. N el corso del 2 009 s ono s tati
realizzati, inoltre, in via sperimentale, 11 fra videocomunicati e brevi filmati diffusi su YouTube.
Tabella 5.10 Video comunicati. Anni 2004-2009
anno 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Videocomunicati 39 37 40 34 38 46
Ore di girato 21 20 21,5 16 21 24
Reparto Maternità, la docufiction televisiva di Fox Life girata all’Ospedale Maggiore
Per i l s econdo a nno c onsecutivo l a Maternità de ll’Ospedale M aggiore è s tata pro tagonista del la s erie
televisiva Reparto Maternità, realizzata dalla società di produzione Magnolia e in onda sul canale Fox Life,
piattaforma S ky. I nteramente g irate a ll’interno de i repa rti di O stetricia, Ginecologia e N eonatologia
dell’Ospedale M aggiore, le pu ntate di Reparto Maternità hanno r iscosso, si n d alla m essa i n on da d elle
puntate del 2008, i migliori risultati di audience mai registrati da questa serie televisiva, in precedenza
realizzata i n al tre st rutture i taliane. O ltre a i ri torni di i mmagine la se rie h a c onsentito, at traverso l a
narrazione di un percorso clinico complesso e delicato come quello legato alla maternità, la promozione di
corretti stili di vita e di approcci appropriati ai servizi.
Strumenti di promozione della salute. StarMEGLIO
StarMEGLIO, periodico delle Aziende USL di Bologna e Imola rivolto ai cittadini, promuove stili di vita sani
in s inergia c on l e po litiche a ziendali, le scelte p rogrammatiche d elle rispettive Conferenze Territoriali
Sociali e Sanitarie e le campagne di comunicazione sanitaria della Regione Emilia Romagna.
Nel 2009, n ono a nno d i pubblicazione della t estata, sono st ati pubblicati 5 numeri, per un t otale di
200.000 copie. Ogni numero, stampato in quadricromia, consta di 16 pagine. Complessivamente sono state
stampate 80 pagine per 48 articoli, accompagnati da 61 foto e 14 illustrazioni originali. Sono stati coinvolti
come f onte p er l e notizie e g li a rticoli pr oposti 33 professionisti, tra m edici, i nfermieri e a ssistenti
sanitari.
Ampio sp azio è st ato d ato al le c ampagne d i c omunicazione i stituzionali. C omplessivamente son o st ate
ospitate s ette c ampagne di c omunicazione, Genitori+ del M inistero de l L avoro, della Salute e de lle
Politiche Sociali, ospitata in tre numeri; le campagne regionali di prevenzione dei tumori femminili; quella
per la vaccinazione anti-influenzale, per la vaccinazione anti AH1N1 e per la donazione di organi; quattro
campagne AVIS/ADVS di promozione della donazione di sangue; infine la campagna aziendale La notte vai
al Maggiore!.
240

5.2.2 Campagne di comunicazione
La notte vai al Maggiore!
La notte vai al Maggiore! è l o s logan ri mbalzato p er u n m ese dalle f requenze di n ove radio de ll’area
metropolitana bolognese. E’ anche il titolo della campagna di comunicazione m ultimediale de ll’Azienda
Usl di Bologna e degli Istituti Ortopedici Rizzoli dedicata all’apertura 24 ore su 24, a partire dal 10 agosto,
del Pronto S occorso O rtopedico de ll’Ospedale M aggiore e a l r iassetto del s istema di em ergenza-urgenza
ortopedico in ambito metropolitano.
La notte vai al Maggiore! voleva ri chiamare l ’attenzione di u n pu bblico i l pi ù a mpio po ssibile s u u na
importante n ovità n ella a rticolazione d ei s ervizi d ella rete o rtopedica metropolitana. I m essaggi del la
campagna era no du e. I l primo invitava i cittadini bolognesi a recarsi, in c aso d i n ecessità n elle o re
notturne, a l P ronto S occorso o rtopedico d ell’Ospedale M aggiore, d al 10 a gosto p unto d i r iferimento
metropolitano p er le u rgenze o rtopediche d urante la n otte. I l s econdo f aceva riferimento a lla c rescita
della r ete o rtopedica m etropolitana bo lognese. E ’ a ll’interno di q uesta p rogettualità c he s i c olloca,
infatti, il riassetto dei pronto soccorso ortopedici di Bologna.
L’idea c reativa al la quale è st ato af fidato i l m essaggio d ella campagna è sintetizzata d al N ettuno d el
Gianbologna, una bella i mmagine di B ologna c he r ichiama, at traverso l a possente m uscolatura e la
torsione del fisico, la vitalità, la plasticità e naturalezza di un corpo in salute.
La c ampagna, i nteramente pro gettata e r ealizzata d all’area Co municazione e R elazioni c on il Cit tadino
dell’Azienda U sl di B ologna, i n pr ogrammazione p er u n m ese a pa rtire da l 3 a gosto, h a u tilizzato u na
pluralità di mezzi e s trumenti. Accanto agli spot radiofonici, è stata prevista una diffusione multicanale:
3.200 manifesti all’interno degli studi dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, nelle
farmacie pubbliche e private, nelle strutture sanitarie dell’area metropolitana e negli ipermercati
bolognesi, 23 cartelloni di 6 metri x 3 sono stati collocati in postazioni di maxi-affissione all’esterno degli
Ospedali M aggiore e B ellaria. Tu tti i m onitor p resenti n elle s ale d’attesa dei P ronto S occorso deg li
ospedali metropolitani bolognesi hanno rilanciato informazioni e messaggio della campagna.
Il visual è stato pubblicato, in due riprese, sui principali quotidiani bolognesi. 15 totem, alti 2 metri, sono
stati installati in tutti gli ospedali dell’Azienda Usl di Bologna e a ll’Istituto Ortopedico Rizzoli. 200 poster
hanno rivestito l e f iancate deg li a utobus e l e p ensiline d elle f ermate. S ul web l a campagna è s tata
presente sui principali siti della sanità bolognese ( www.ausl.bologna.it, www.ior.it, www.aosp.bologna.it,
www.salute.bologna.it, www.cup2000.it, e sul sito dell’Assessorato regionale alle politiche della salute,
www.saluter.it.) oltre che sul canale YouTube della Azienda USL di Bologna e su Twitter.
La scelta dello slogan si è orientata su uno stile e linguaggi volutamente poco affini a quelli comunemente
utilizzati per informazioni di servizio in ambito sanitario. Scelta analoga è stata compiuta per la
241

composizione d el visual, c on l ’individuazione di un’opera d ’arte c ittadina c ome t estimonial e nessuna
citazione esplicita che potesse rinviare a qualcosa che fosse riconducibile all’ambito sanitario. Il Nettuno
del Giambologna è sicuramente un simbolo di Bologna, in grado di richiamare immediatamente un tratto
identitario c omune e ri nviare, q uindi, a d o biettivi e r esponsabilità a ltrettanto c omuni. U na s erie di
messaggi c ostruiti per ev ocare a ppartenenza e affidabilità i n u n contesto i nclusivo, f idelizzando a l
progetto s ulla s cia d el riferimento, La notte vai la maggiore!, a d una i nformazione e, i nsieme, a d una
responsabilità collettiva, richiamata con tono leggero.
Il monitoraggio costante degli accessi al PS ortopedico dell’Ospedale Maggiore e degli Istituti Ortopedici
Rizzoli durante le ore notturne testimonia del buon esito della campagna. Nessun reclamo conseguente a
mancanza o a carenza di informazione sulla chiusura del PS ortopedico del Rizzoli nelle ore notturne e la
contestuale apertura 24 ore su 24 del PS ortopedico dell’Ospedale maggiore è giunto alla Azienda USL di
Bologna. Pochissimi i cittadini che si sono recati al PS ortopedico degli Istituti Ortopedici Rizzoli nelle ore
notturne e rinviati al PS ortopedico dell’Ospedale Maggiore.
242

Datti una mossa. 1° Memorial Roberto Ragazzi
Datti una mossa, nato nel 2006 come slogan della partecipazione al SANA di Bologna, è diventato presto
un tormentone che l’Azienda USL di Bologna ha utilizzato ogni qual volta si promuove un corretto stile di
vita. Nel 2 009, nell’ambito della campagna, è st ata organizzata u na c orsa p odistica compresa n el
calendario UISP, in collaborazione con la Polisportiva Aziendale Datti una mossa e il circolo Ravone. 2700
podisti, tra i quali 600 operatori dell’Azienda USL di Bologna, 230 iscritti alla corsa competitiva, 52 gruppi
sportivi, sono alcuni dei numeri della corsa-camminata svoltasi domenica 7 giugno al Parco delle Noci a
Bologna.
243

5.2.3 Gli eventi
Duemilanove, 365 giorni di trasformazioni
L’Azienda USL di Bologna nel 2009 ha portato a compimento ben sette strutture fra ospedali, padiglioni,
poliambulatori, ecc. Le inaugurazioni sono momenti nei quali l’Azienda presenta ai cittadini il risultato di
una parte del proprio lavoro e rende conto, concretamente, di un settore delle proprie politiche.
Il nuovo Edificio D dell’Ospedale Maggiore di Bologna. 16 p iani distribuiti s u 60 m etri di a ltezza,
sormontati da u na m oderna el isuperficie di o ltre 700 m etri quadrati pe r l ’atterraggio e i l d ecollo deg li
elicotteri del 118, sorretti da 7.000 tonnellate di acciaio, quante quelle utilizzate per la costruzione della
Tour Eiffel. Con una superficie di 44.000 metri quadrati complessivi, 227 posti letto, 18 sale operatorie,
sistemi per la climatizzazione degli ambienti e tecnologie di risparmio energetico tra le più avanzate.
244

Il Centro dialisi dell’Ospedale Bellaria. 2 4 po stazioni per l a dialisi di ul tima g enerazione, c on una
particolare a ttenzione a l comfort, a lla l uminosità, alla c ura de ll’ambiente e deg li a rredi, a l b enessere
psico-fisico delle persone che possono usufruire, tra l’altro, di un impianto televisivo personalizzato con
relative cuffie d’ascolto per ogni postazione e di un accurato impianto di climatizzazione.
Il Poliambulatorio Altedo. 380 m etri qu adrati disposti s u un uni co p iano, o spita i l C entro di M edicina
Generale, c on c inque medici di m edicina g enerale e un p ediatra di l ibera s celta, l’ambulatorio
infermieristico, il punto fisso di raccolta sangue dell’AVIS e il centro prelievi.
La nuova Casa del donatore. Una struttura a vveniristica di 2 .800 m etri qu adrati, s u 3 pi ani, c on 1 8
postazioni per l a donazione, interamente r ealizzata i n m ateriale ecocompatibile e a ll’insegna delle
tecnologie di risparmio energetico più avanzate, tra le quali 72 pannelli fotovoltaici e 32 pannelli solari,
una macchina per il trattamento del ricambio di aria (la terza di questo tipo installata in Europa), impianti
di recupero idrico dell’acqua piovana e un consumo energetico pari a quello di due appartamenti di 100
mq.
245

Il Giardino di Corte Roncati. U no s pazio v erde c ompletamente a ccessibile alle persone c on di sabilità
neuromotoria e cognitiva, 800 metri quadrati di giardino dove accessibilità, stimolazioni multisensoriali e
materiali ecologici hanno ispirato le scelte progettuali e la loro realizzazione.
Il Punto di primo intervento dell’Ospedale di Loiano. Con una superficie complessiva di 315 mq è più
grande di oltre il 30% rispetto al precedente, e garantisce maggior confort ai cittadini e ambienti di lavoro
più adeguati al la c omplessità d elle si tuazioni assi stenziali af frontate e r isolte q uotidianamente dagli
operatori.
246

Il nuovo Ospedale di Budrio. Q uattro pi ani, p er un t otale di 5.500 m etri qu adrati, u na R adiologia
interamente digitalizzata, potenziamento e riorganizzazione d ei pa rcheggi e della v iabilità i nterna. Al
piano seminterrato del nuovo padiglione è collocata la Radiologia con tre diagnostiche digitali e una tac,
mentre il piano rialzato ospita l’atrio principale con portineria, sportelli CUP, segreterie, bar, e i l Pronto
Soccorso con la relativa camera calda.
Al primo e secondo piano si trovano, rispettivamente, il reparto di Medicina Interna e il reparto
Plurispecialistico ( Chirurgia, O torinolaringoiatria, G inecologia), p er 6 4 p osti letto c omplessivi. A l t erzo
piano, c on t errazzo di copertura, s ono l ocalizzate le m acchine p er i l t rattamento d ell’aria. I l n uovo
padiglione aumenta di oltre il 65% la superficie complessiva dell’Ospedale di Budrio.
Il Mio Maggiore, una mostra per raccontare l’ospedale dei bolognesi
Nato a lato di Piazza Maggiore, spostato e cresciuto sulle rive del Reno. Bombardato e poi ricostruito nella
sede attuale, a costo di lotte popolari. Ora con un edificio completamente nuovo, sovrastato da
un’elisuperficie avveniristica.
E’ il “Maggiore”, l’Ospedale dei bolognesi, sede di grandi eccellenze per la città.
La mostra illumina alcuni momenti della vita dell’Ospedale, tra passato, presente e futuro. Un Ospedale
cresciuto e cambiato seguendo i bolognesi, le loro esigenze, il loro bisogno di sicurezza. Passando dalle
camerate a v olte a lte e da lle s ale o peratorie u n po ’ s partane, e a pparentemente v uote, a lla
concentrazione di t ecnologie ed a lla i ntegrazione di s pecialità e pr ofessionisti, t ra O spedale e r eti
territoriali, come nel caso del trauma center.
La mostra fotografica in Piazza Maggiore
247

L’Ospedale moderno e tecnologico di oggi è il risultato di mille cambiamenti che si sono succeduti negli
anni mantenendo costante il legame forte con il territorio, con la sua comunità, con i suoi bisogni.
I volti, i gesti, gli spazi, i cambiamenti, le innovazioni: più di 70 foto che riportano la storia di una parte
della vita di tutti noi e raccontano Bologna e la sua capacità, come nella tradizione emiliano-romagnola,
di anticipare le sfide che la modernità, di volta in volta, propone.
La m ostra è u na n avigazione i n u n p ercorso f atto di t ecnologie e m ani, o cchi e a mbulanze, bambini e
medici, e licotteri e lettighe per ri portarci l ’emozione e l ’orgoglio d elle t ante c ose r ealizzate, c on l a
determinazione, il sacrificio e la dedizione di una comunità per il bene comune.
248

Un occhio al passato per mantenere lo sguardo fisso sul futuro e sulle nuove sfide, che avranno bisogno di
nuove tecnologie, di altre mani, di altri occhi, e del sostegno che la comunità ha sempre assicurato alla
sua sanità e alla sua capacità di prendersi cura.
5.3 La comunicazione interna
La c omunicazione i nterna n el c orso de l 2 009 h a c ercato di i nterpretare e u tilizzare il pa radigma de lle
Tecnologie de lla C omunicazione ed I nformazione ( TCI) in m odo e fficace e coerente c on gl i o biettivi
dell’Azienda. Il progetto WELCOME ha visto 150 operatori della funzione di Accoglienza protagonisti di una
iniziativa d i f ormazione c he s i proponeva, t ra i p rincipali o biettivi, di a bbattere il “ digital d ivide”,
provando a parlare di tecnologie e processi, e non di tecnicismi, a figure professionali che sono
storicamente a vulse d all’utilizzo d i s trumenti i nformatici. La pro gressiva i mplementazione dei s ervizi
personalizzati ai di pendenti attraverso la intranet, i l p rogetto pe r t rasferire da lla c arta a l w eb la
newsletter A gendAUSL e la costante c rescita de l n umero d i reda ttori c oinvolti del pr ogetto i ntranet
rappresentano ulteriori azioni intraprese per fare sempre di più delle TCI e della loro progressiva adozione
un elemento strategico per la comunicazione interna.
La intranet aziendale e lo sviluppo del piano redazionale
ULISSE, la intranet aziendale, è un progetto che ha preso avvio nel 2005. La prima versione operativa
risale al luglio dello stesso anno. Si tratta di una delle prime realizzazioni nell’ambito delle tecnologie
della comunicazione ed informazione nate ex-novo dopo la nascita dell’Azienda USL di Bologna. Il
progetto utilizza la piattaforma open source PLONE 22
ed è condotto fin dall’inizio in modo congiunto dalle
Unità Operative Sistemi Informativi e Telecomunicazioni e la Comunicazione aziendale (intranet master).
Si caratterizza fin dall’inizio per la progressiva implementazione delle redazioni “diffuse” presso le
diverse articolazioni aziendali che curano e gestiscono le sezioni e l’adozione di nuovi elementi
tecnologici in grado di rispondere alle differenti esigenze comunicative. L’attività di affiancamento nella
progettazione delle sezioni rappresenta la gran parte dell’impegno dell’intranet master, con un
calendario di incontri che prevede una fase iniziale, di analisi, per passare alla formazione sul campo dei
redattori ed alla pubblicazione delle sezioni.
22
Vedi il sito http://www.plone.it/. Il nuovo sito istituzionale dell’Azienda (pubblicato nel maggio 2010) è anch’esso basato sulla
medesima piattaforma.
249

Le s tatistiche c onfermano l a ulteriore c rescita, pe r i l quarto a nno c onsecutivo, di t utti i p rincipali
indicatori di accesso ed utilizzo. Oltre ai visitatori ed al numero di visite, crescono significativamente le
pagine e gli accessi, a conferma del ruolo significativo che l’ambiente intranet gioca per la comunicazione
interna di una realtà complessa come l’Azienda Usl di Bologna e le necessità collegate di diffusione delle
diverse forme di conoscenza (organizzativa, di processo, dei servizi disponibili).
Tabella 5.11 Indicatori di utilizzo della intranet. Anni 2006-2009
indicatore Anno 2006 2007 2008 2009
Diff.
Assoluta
08-09
Diff. %
I1 gg monitoraggio 332 365 366 365 -1 -0,27%
I2 Visitatori diversi 40.511 54.387 61.380 79.616 18.236 29,71%
I3 Numero di visite 742.254 1.104.843 1.501.326 1.885.040 383.714 25,56%
I4 Pagine 9.359.956 13.390.276 19.609.390 38.329.411 18.720.021 95,46%
I5 Accessi 76.787.072 126.127.640 154.713.687 167.050.658 12.336.971 7,97%
I6 Banda usata (GB) 269,4 520,1 844 463,1 -380,9 -45,13%
I3/I1 Visite/gg 2.236 3.027 4.102 5.164 1.063 25,90%
I3/I2 Visite/visitatore 18,3 20,3 24,5 23,7 -0,8 -3,20%
I4/I1 Pagine/gg 28.193 36.686 53.578 105.012 51.435 96,00%
I4/I3 Pagine/visita 12,6 12,1 13,1 20,3 7,3 55,68%
I5/I1 Accessi/gg 231.286 345.555 422.715 457.673 34.958 8,27%
I5/I3 Accessi/visita 103 114 103 89 -14 -14,00%
Grafico 5.7 Indicatori di utilizzo della intranet. Anni 2006-2009
10.000.000
1.000.000
100.000
10.000
1.000
9.359.956
742.254
40.511
2.236
13.390.276
1.104.843
54.387
3.027
250
19.609.390
1.501.326
61.380
4.102
38.329.411
1.885.040
79.616
5.164
a. 2006 a. 2007 a. 2008 a. 2009
Visitatori diversi visite/gg Numero di visite Pagine
Il piano redazionale per l’anno 2009 è stato caratterizzato dalla pubblicazione delle nuove sezioni per:
Area Risk Management
Medicina Legale
Convenzioni Nazionali
Dipartimento di Salute Mentale
Dipartimento di Emergenza
Dipartimento Igienico Organizzativo
Dipartimento Igienico Organizzativo – Settore Alberghiero
Dipartimento Medico
Dipartimento Chirurgico
Dipartimento Materno-Infantile

Alle s ezioni di nuova pubblicazione s i a ffiancano q uelle che s ono s tate o ggetto di riprogettazione e
restyling, g razie a nche a ll’apporto d ei n uovi elementi che r endono po ssibile l a r ealizzazione di
comunicazioni specifiche per i diversi obiettivi e target (campagne, news, procedure, documentazione
di organizzazione).
Tabella 5.12 Progettazione, sviluppo ed implementazione delle sezioni intranet
2007 2008 2009
Incontri 40 68 96
Sezioni interessate 21 30 29
- sezioni di nuova pubblicazione 8 10
- sezioni in corso di pubblicazione 9 10
- sezioni oggetto di revisione 13 9
Tabella 5.13 Monitoraggio della documentazione gestita dalle redazioni diffuse. Anni 2006-2009 (fonte: Monitor
delle redazioni, Azienda USL di Bologna)
a.2005 a.2006 a.2007 a.2008 a.2009
Elemento
tot % tot % tot % tot % tot %
File 23
478 60,7% 1.225 60,8% 1.421 54,2% 1.813 52,3% 2.109 51,8%
News 24
99 12,6% 294 14,6% 338 12,9% 463 13,4% 440 10,8%
Pagina 25
52 6,6% 133 6,6% 470 17,9% 694 20,0% 373 9,2%
Article 26
- 0,0% - 0,0% - 0,0% 12 0,3% 308 7,6%
Eventi 27
72 9,1% 204 10,1% 227 8,7% 297 8,6% 289 7,1%
Immagine 28
87 11,0% 159 7,9% 168 6,4% 159 4,6% 266 6,5%
Link 29
- 0,0% - 0,0% - 0,0% 17 0,5% 226 5,5%
FAQ 30
- 0,0% - 0,0% - 0,0% - 0,0% 45 1,1%
Collezioni 31
- 0,0% - 0,0% - 0,0% 10 0,3% 17 0,4%
Totale 788 100,0% 2.015 100,0% 2.624 100,0% 3.465 100,0% 4.073 100,0%
23 Sono i documenti creati con altri applicativi (videoscrittura, foglio elettronico, pdf) ed importati nella intranet.
24 Oggetti prevalentemente utilizzati dalla Comunicazione per la Home Page intranet, ma che vengono utilizzati anche per altre
specifiche esigenze comunicative dalle diverse sezioni intranet.
25 Sono le pagine web create direttamente all'interno della intranet, utilizzando uno specifico software.
26 Si tratta di un elemento composito, che può contenere testo, file, immagini e link.
27 Sono gli oggetti utilizzati per la comunicazione di eventi di particolare rilevanza, e che trovano collocazione anche nel
calendario.
28 Sono i file di tipo immagine di qualunque formato, utilizzati all’interno dei diversi elementi (news, article, pagine web…).
29 Consente di gestire in modo dinamico i link ad una risorsa, tanto interna che esterna alla piattaforma.
30 Gestisce gli elementi specifici relativi alle domande e risposte più frequenti, organizzandone i contenuti, la struttura e la
presentazione in modo dinamico.
31 Una ricerca configurabile, aggiornata automaticamente, che mostra gli elementi che soddisfano determinati criteri. Crea pagine
con sezioni dinamiche, come le news e gli eventi.
251

Grafico 5.8 Monitoraggio della documentazione gestita dalle redazioni diffuse. Anni 2006-2009 (fonte: Monitor
delle redazioni, Azienda USL di Bologna).
4.500
4.000
3.500
3.000
2.500
2.000
1.500
1.000
500
-
File News
Pagina Article
Eventi Immagine
Link FAQ
Collezioni Totale complessivo
788
2.015
252
2.624
3.465
a. 2005 a. 2006 a. 2007 a. 2008 a. 2009
4.073
Le redazioni diffuse, una community multi professionale
La ret e de lle re dazioni di ffuse h a f atto r egistrare u n u lteriore a umento de l n umero dei r edattori, e si
caratterizza sempre di più per la forte connotazione di community multi professionale. Ne fanno parte,
infatti, in veste di redattori, amministrativi, medici, infermieri e tecnici.
Grafico 5.9 Numero di redattori delle aree intranet delle redazioni diffuse. Anni 2006-2009
90
80
70
60
50
40
30
20
10
0
28
37
a. 2005 a. 2006 a. 2007 a. 2008 a. 2009
Tabella 5.14 Professionalità dei redattori intranet. Anno 2009
Professionalità n. %
Personale amministrativo 33 42,9%
Personale infermieristico 18 23,4%
Dirigenti Medici e Veterinari 9 11,7%
Personale ruolo tecnico 9 11,7%
Dirigenti non medici 5 6,5%
Altro personale 2 2,6%
Personale ota, oss e ausiliari 1 1,3%
Totale complessivo 77 100,0%
58
64
77

Il report 2009 del progetto intranet aziendale
AgendAUSL, la news letter aziendale. Dalla carta al web
Nel 2009 è s tato p ubblicato i l terzo report del p rogetto i ntranet,
intitolato I numeri della intranet; il punto di vista degli utenti e dei
redattori.
Il report ha t rattato i n p articolare i t emi d el l avoro s volto c on le
redazioni e d ella c apacità del la i ntranet di c reare ret i m ulti
professionali a ll’interno d ell’organizzazione, m ettendo i n r elazione
tra l oro s ituazioni e persone c he s volgono a ttività di verse ed
utilizzano spesso gerghi professionali differenti. La necessità di
ripensare a l c oncetto di interlocutore porta l e diverse r ealtà
organizzative ad interfacciarsi in modo nuovo, ponendo l’attenzione
su cosa mettere a disposizione dei colleghi per il loro lavoro,
piuttosto che a mettere in evidenza ciò che si fa.
Il documento è pubblicato nella intranet aziendale.
AgendAusl è, storicamente, la newsletter dell’Azienda Usl di Bologna. È stata realizzata, fino al dicembre
2009, in formato cartaceo ed è progettata e realizzata interamente dalla Comunicazione. Ha una
periodicità mensile e veniva spedita a tutti i dipendenti e collaboratori aziendali in allegato al cedolino
stipendiale. Ha un comitato di redazione fisso, che si riunisce mensilmente, ed al quale partecipano sette
collaboratori ed è pubblicata direttamente nella intranet aziendale.
Con il passaggio del cedolino stipendiale da formato cartaceo a digitale ed i l suo contestuale inserimento
come f acility n ella i ntranet a ziendale, a partire dal g ennaio 2 010 è c essato l ’invio di A gendAUSL a l
domicilio dei dipendenti.
La n ecessità di r isolvere l e criticità l egate a lla te mpistica d ella c omunicazione c artacea nell’era di
internet ha ulteriormente m esso i n ev idenza l ’esigenza di di sporre di u n pr odotto edi toriale di verso. A
partire dal gennaio 2010 AgendAusl è realizzato e pubblicato direttamente nella intranet aziendale, come
prima fase di un passaggio alla realizzazione di una news letter elettronica.
Anche i n qu esto c aso i l n uovo pro getto edi toriale è s tato r ealizzato i nteramente da lla C omunicazione
Aziendale, i n l inea c on i l pr ogressivo a bbandono d ella carta e l’orientamento a d un nuovo m odello d i
comunicazione c he privilegia l a f acilità e l a t empestività d i a ccesso alle
informazioni a ttraverso l a
progressiva diffusione delle tecnologie.
In questo ultimo anno di versione cartacea, AGENDAUSL ha proposto nei suoi pezzi di apertura questi temi:
Edificio D, una mostra fotografica racconta l’Ospedale Maggiore
Inaugurazione dell’Edificio D dell’Ospedale Maggiore
Il Servizio Sanitario Regionale dell’Emilia-Romagna tutela e cura la salute. Nessuna denuncia
all’Autorità Giudiziaria di cittadini stranieri senza permesso di soggiorno
Sogni infranti in un tetro boato, il terremoto in Abruzzo
Infermieri del 118 formatori di primo soccorso all’ospedale Balbalà di Gibuti
All’Ospedale Maggiore la prima sala lettura per ospiti e operatori
H 24 per il pronto soccorso ortopedico del Maggiore
L’impegno dell’Azienda USL di Bologna per il recupero e il riutilizzo dei pasti non consumati
Influenza N1H1, la prevenzione è nelle tue mani
Bilancio di Missione 2008
Nuovo regolamento per la disciplina della mobilità interna del comparto
La nuova web mail aziendale
253

Figura 5.1 Un anno di AGENDAUSL
Figura 5.2 La nuvola delle parole che compaiono più frequentemente nei numeri di Agendausl del 2009 32
32
Elaborazione effettuata con WORDLE - http://www.wordle.net/
254

L’attività di formazione nell’area comunicazione
Anche per il 2009 il catalogo delle offerte formative prevedeva, all’interno dell’area della comunicazione
aziendale, l ’offerta di un corso di retto e d o rganizzato da c ollaboratori d ella U O C omunicazione, La
gestione della documentazione attraverso le tecnologie della comunicazione ed informazione come valore
e risorsa dell’organizzazione. L’iniziativa, rivolta a tutti i professionisti dell’Azienda, si poneva l’obiettivo
di valorizzare il processo di elaborazione, produzione e condivisione delle informazioni, approfondendo la
conoscenza delle potenzialità delle tecnologie della comunicazione ed informazione e degli strumenti di
produttività individuale.
Tabella 5.15 Corsi a catalogo dell’area comunicazione. Anno 2009
Corso Edizioni partecipanti Organizzazione
didattica
La gestione della documentazione utilizzando il personal
computer; il valore delle informazioni come risorsa
dell’organizzazione
255
2 32 10 giornate
40 ore di docenza
Welcome, il ruolo degli operatori di front office nella funzione di accoglienza
Il c orso, a vviato n el 2008 e c onclusosi n el s ettembre d el 2009, ha coinvolto le f igure pr ofessionali c he
svolgono la propria attività all’interno dei centralini, nei punti informativi e di accoglienza. La presenza
della funzione di comunicazione interna nella cabina di regia dell’iniziativa ha consentito di mettere in
particolare e videnza la r elazione t ra il p ersonale che s volge a ttività d i a ccoglienza e l a progressiva
introduzione delle t ecnologie del la c omunicazione e d i nformazione i n q uesto ambito o rganizzativo. P er
molti operatori si è trattato del primo approccio al personal computer ed alle potenzialità comunicative
del w eb. Il m odulo r elativo a lle t ecnologie del la c omunicazione h a r egistrato i l m aggiore i ndice di
gradimento tra i partecipanti.
5.4 Il sito web aziendale
Nel 2009 l’Azienda si è attrezzata per la rottamazione del vecchio sito internet aziendale e ha portato a
compimento la progettazione del nuovo sito, del quale è stata parte non irrilevante il lavoro organizzativo
e f ormativo del le r edazioni di strettuali e di partimentali. I vis itatori u nici ( singole p ersone c he s i s ono
effettivamente collegate al sito) hanno oscillato tra i 10 e i 20.000 al mese, le visite sono state tra le 15 e
le 30.000 mensili, le pagine scaricate tra uno e due milioni al mese.
La s ezione s ulla qu ale s i è c oncentrato i l m aggior i mpegno è quella d edicata a lle in formazioni p er i
cittadini su prestazioni, percorsi, servizi garantiti dalla Azienda.
News
Il 25% delle notizie pubblicate sul sito web nel corso del 2009 hanno riguardato la promozione della salute
o campagne di comunicazione (dagli screening all’influenza H1N1, dalle ondate di calore all’alimentazione
sana). Un altro 25% h a riguardato notizie di cronaca, il 15% notizie relative a eventi o inaugurazioni, un
ulteriore 15% notizie s ull’accesso, i l 13% notizie c he raccontano momenti d ella v ita del la A zienda ( per
esempio la f irma di u n accordo, la p resentazione di n uovi s ervizi, da ti pa rticolarmente po sitivi s ui
risultati di una unità operativa). Infine, ma non in ordine di importanza, l’ultimo 7% di notizie rappresenta
un adempimento alle indicazioni sulla trasparenza del Dipartimento della Funzione Pubblica (graduatorie,
incarichi, retribuzioni).
Grafico 5.10 Distribuzione delle notizie per tipologia
25%
20%
15%
10%
5%
0%
Distribuzione per tipo di notizia
1 2 3 4 5 6
1, promozione della salute;
2, cronaca;
3, eventi;
4, accesso;
5, immagine;
6, trasparenza

Due parole su web e Trasparenza
Nel corso del 2009, così come anche in seguito, il Dipartimento della Funzione Pubblica del Governo ha
emanato u na s erie di direttive s ulla t rasparenza della P A c he ha a ttribuito u n r uolo b en definito a i s iti
internet di tutte le Aziende pubbliche.
Grazie alla duttilità del sistema operativo PLONE, l’Azienda USL di Bologna ha potuto sviluppare le sezioni
relative i n t empo r eale. Il s ito n on s olo è i n g rado di o spitare o gni t ipo di a dempimento i nformativo
richiesto (curricula, stipendi, morme disciplinari, graduatorie, incarichi, ecc.), ma garantisce alle diverse
redazioni a ziendali u na i nterfaccia pa rticolarmente s emplice p er l ’inserimento dei c ontenuti v ia v ia
richiesti.
L’integrazione delle pagine web con IAP: Informazioni, Accesso, Prestazioni
Il percorso d el p rogetto I AP h a s eguito u na pa rabola. N ato per rispondere a lle es igenze i nformative d ei
cittadini, e ra s tato s viluppato per g li o peratori di front o ffice di di verse A ziende s anitarie de ll’Emilia
Romagna. La banca dati utilizzata dagli operatori è stata infine arricchita di una interfaccia progettata da
un gruppo di lavoro dell’Azienda USL di Bologna, che ha reso lo strumento friendly per tutti, garantendone
così la messa on line.
Attualmente le pagine web integrate sulla piattaforma Plone sono a disposizione dei cittadini sul sito web
aziendale. Al momento si sta lavorando intensamente sulla semplificazione dell’accesso e sulla chiarezza,
incrementando e affinando le informazioni disponibili.
Facts & figures della comunicazione della Azienda USL di Bologna
195 tra comunicati e note stampa
13 conferenze stampa
40 radiorubriche
46 videocomunicati
200.000 copie del periodico mensile Star Meglio
15 inaugurazioni
28 eventi
488 prodotti editoriali
Newsletter Agenda USL (12 edizioni)
28.895 telefonate allo Sportello Telefonico Aziendale
2.407 segnalazioni
1.885.000 visite, 38.330.000 pagine visitate e 167.051 accessi alla intranet
240.000 visitatori e 360.000 visite al sito web
Corsi di formazione interna
e supporto, per quanto di competenza, a:
4/5 interpellanze alla settimana (Affari Generali)
Portale Progetto Sole (700 MMG)
Portale salute
Carta dei servizi
Nuova procedura di Risk management
Progetti del Laboratorio dei cittadini per la salute
Bilancio di missione
256

6. Governo della Ricerca e innovazione
6.1 Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione
Infrastruttura locale.
In c oerenza c on la legge r egionale n. 29/2004, n ella q uale i l S ervizio s anitario r egionale ( SSR) h a
identificato la ricerca come s ua f unzione is tituzionale f ondamentale, a l pa ri di qu ella a ssistenziale e di
formazione continua, la Regione in Luglio 2009 ha deliberato un documento (dossier 182/2009 – delibera
1066) c he po ne f orti l inee di i ndirizzo per le A ziende i n m erito a qu ali s trutture e q uali f unzioni
strutturare o potenziare per le c rescenti a ttività di g overno e promozione d ella r icerca nelle A ziende
Sanitarie.
Questo documenta n on ha f atto a ltro che rafforzare linee di i ndirizzo c he i n A zienda s i erano a ndate
consolidando negli anni e che vedono nelle seguenti strutture o organismi i principali attori:
• Collegio di Direzione:
Il C ollegio di Direzione è o rgano con c ompiti di p roposta pe r
•
l’organizzazione e lo sviluppo dei servizi e delle attività di ricerca ed innovazione, nonché per la
valorizzazione delle risorse umane e professionali degli operatori..
E’ un organo dell’Azienda a cui è riconosciuta ampia autonomia di elaborazione e di proposta in
materia d i p ianificazione s trategica, d i o rganizzazione e s viluppo d ei s ervizi, d i r icerca e
innovazione e, più in generale, in materia di valorizzazione delle risorse umane e p rofessionali di
tutti gli operatori.
Se da un lato il Direttore Generale presidia temi di corporate governance, il Collegio di Direzione
si esprime più su temi di clinical governance. Entrambi però contribuiscono alla definizione degli
orientamenti strategici in tema di ricerca ed innovazione, al governo e promozione di progetti e
percorsi innovativi.
Il Collegio di direzione rappresenta quindi il punto di collegamento e di elaborazione di programmi
di r icerca e di va lutazione d elle in novazioni o rganizzative e t ecnologiche, o rientati s ia a c oloro
che hanno la res ponsabilità di retta d ella g estione de lla i nnovazione s ia a i l oro pr incipali
utilizzatori.
OASI:
L’Azienda h a f ormalizzato (delibera n. 31 d el 26/03/2 009) l ’istituzione d ell’Osservatorio
Aziendale per lo Sviluppo e Innovazione (O.A.S.I.) con lo specifico mandato di elaborare proposte
da portare al Collegio di Direzione e con la funzione/finalità di:
o supporto alla funzione propositiva dei Collegi di Direzione nell’identificazione dei progetti
e delle iniziative da valutare;
o vigilanza sul potenziale impatto di carattere organizzativo, gestionale e anche etico che le
iniziative di ricerca ed innovazione possono avere sull’operatività dei servizi.
o Fungere da facilitatore fra la Direzione Aziendale e il Comitato Etico Indipendente
dell’Azienda USL
• POERI (Progetti Obiettivo e Relazioni Internazionali): è l’evoluzione del RIeRI, si occupa di tutte le
tematiche gestionali e di promozione delle innovazioni con fondi vincolati e di progetti aziendali
di cooperazione internazionale.
• Governo Clinico:
più strettamente impegnato nella promozione e governo della ricerca sanitaria
(sia clinica che sui servizi sanitari) e come tale è il nodo di connessione con la CASC ed il Comitato
Etico (vedi dopo), coordina anche un gruppo di supporto per lo sviluppo di progetti di ricerca ed
innovazione all’interno dell’Azienda (SUMERI - Supporto Metodologico per la Ricerca).
• Rete Ricerca e Rete Qualità e Governo Clinico:
s ono ret i di partimentali di pr ofessionisti c he
consentono il corretto flusso di informazioni bidirezionali per la messa in atto di attività routinarie
(gestione a mministrativa dei pr ogetti di r icerca) nonché di p romozione di a ttività di r icerca ed
innovazione.
• Comitato Etico Indipendente:
nel corso del 2009 si è andata consolidando l’attività del Comitato
Etico I ndipendente e s ono s tati ra fforzati i r apporti c on l’Azienda e l a D irezione nell’ottica di
favorire la collaborazione e agevolare i percorsi di promozione della ricerca
• CASC ( Commissione A ziendale per l a S perimentazione C linica dei M MG e PLS): a nche questa
commissione nel corso del 2009 ha avuto modo di rafforzare i percorsi esistenti e fornire un fattivo
contributo alla ricerca in Azienda.
Il diagramma che nel B ilancio di M issione 2 008 è s tato m ostrato ha s ubito m odifiche e d a ggiornamenti,
frutto di valutazioni collegiali volte ad ottimizzare i flussi di informazione nonché i percorsi di promozione
e governo della ricerca e innovazione.
257

Figura 6.1 il governo della Ricerca nella Azienda USL di Bologna
CASC*
COMITATO
ETICO
OASI
Osservatorio Aziendale per lo
Sviluppo e l’Innovazione
DIPARTIMENTI OSPEDALIERI
DIPARTIMENTI TERRITORIALI
Direzione
Generale
Collegio
Di Direzione
Infrastrutture per la Ricerca
Progetti Obiettivo e Relazioni Internazionali
Governo Clinico
Rete Ricerca e
Innovazione
258
DISTRETTI
Professionisti
con competenze
strategiche
Anche i n questa edi zione del Bilancio di M issione, è u tile porre l ’attenzione a nche a q uelle i niziative o
gruppi di lavoro che hanno proseguito nel corso del 2009 attività inerenti la ricerca. In particolar modo:
Gruppo SUMERI (supporto metodologico alla ricerca spontanea)
Al fine di migliorare la qualità dei progetti di ricerca aziendali, nell’anno 2006 è stato avviato il gruppo
SUMERI (Supporto M etodologico R icerca), c he s ostiene i ricercatori n ella f ase di pr ogettazione delle
ricerche, al fine di aumentare il loro livello di qualità metodologica.
Nel 2009 il gruppo SUMERI ha collaborato alla stesura dei seguenti progetti di ricerca:
• Profilassi topica a base di fluoro calcio e acidi per mordenzatura tramite tecnica indiretta
• Le pratiche psico-corporee nel trattamento del dolore di pz con patologia tumorale
• Immunostimolazione pediatrica e omeopatia
• Stimolazione area motoria pz stato vegetativo
• Qu-Gong in pazienti diabetici
• Pretracef
• Levetiracetam in profilassi post-chirurgica
• Antibiotici versus chirurgia in appendicectomia
• Modifiche assistenziali per pazienti frequent users PS
• Placche carotidee, diagnostica predittiva ossigenazione cerebrale
Il gruppo Medicine Non Convenzionali
Il g ruppo è s tato i stituito nel 2 006 sulla ba se d elle indicazioni c ontenute n ella del ibere r egionali 7 79 e
1693 del 2006.
Nel 2008 l’UO Knowledge Management (ora Informazione Scientifica Applicata) ha coordinato il gruppo di
ricercatori a ziendali nell’ambito d elle M edicine n on Co nvenzionali, portando a c onclusione i cinque
progetti di ricerca approvati dal Comitato Etico e dall’Osservatorio regionale per le Medicine non
Convenzionali.
Nel 2 009 s ono s tati po rtati a c ompimento i Progetti di ri cerca de l Primo pro gramma s perimentale
regionale ed è s tato rea lizzato i l s ito I ntranet d ella M edicina n on C onvenzionale, n el q uale s ono s tati
linkati i risultati e le pubblicazioni riguardanti i progetti

Finanziamenti ottenuti
Tabella 6.1 I finanziamenti alla ricerca ottenuti dall’Azienda USL di Bologna anni 2007-2009
Contributi per progetti di Ricerca e
innovazione
Anno 2007 Anno 2008 Anno 2009
Contributi da Enti ed Istituzioni Pubbliche su
Progetti di Ricerca e Innovazione c.a.
2.181.083,96 2.760.358,53 1.796.996
Contributi da Fondazioni Bancarie ottenuti nel
c.a. 33
:
956.000,00 448.000,00 826.170
Contributi fatturati a Privati per
sperimentazioni e studi osservazionali c.a.
417.564,49 614.441,60 463.445
TOTALE 3.554.648,45 3.822.800,13 2.667.843,33
In particolare:
• per i PO il totale dei finanziamenti gestiti nel 2009 è stato di € 5.604.270,48 per un totale di 189
progetti.
• Di questi, 66 PO sono stati attivati nell’anno 2009 per un finanziamento complessivo di €1.796.996
• 826.170 € sono i finanziamenti di progetti conclusi provenienti da Fondazioni Bancarie
• 3.807.274 € è l’implementazione di PO già esistenti
6.2 Sviluppo di un ambiente culturale favorevole
Nel 2009 s i è c ompletato i l p rimo “ Master in Governance e promozione della ricerca nelle aziende
sanitarie”, corposo p ercorso f ormativo inserito n el PRI-ER c on l’obiettivo di accrescere le c ompetenze
necessarie alla promozione e supporto dell’attività di ricerca all’interno delle aziende sanitarie. L’Azienda
Azienda USL h a a llo s copo i scritto a qu esto perc orso du e pr ofessionisti c oinvolti i n v ario m odo n elle
attività di ricerca sanitaria all’interno dell’Azienda.
Lo sviluppo delle competenze e la formazione
Gli elementi qualificanti di politica ed azioni aziendali sul tema dello sviluppo delle competenze sono:
• i corsi di introduzione all’EBM e metodologia della ricerca clinica, inseriti n el c atalogo
dell’offerta f ormativa a ziendale. R ealizzate due e dizioni de l c orso d estinato a i m edici e du e
edizioni di quello destinato ai non medici. Nell’anno 2009 il numero di professionisti e operatori
che hanno seguito corsi base di EBM/EBN risulta essere di 49 tra medici, farmacisti e biologi e 59
infermieri e tecnici.
• i laboratori EBM di II livello per i discenti che hanno partecipato ai corsi di introduzione:
o Come si legge una revisione sistematica con metanalisi – 2 sessioni.
o Cercare una linea guida e leggerla criticamente utilizzando la griglia Agree - 2 sessioni.
o Perché e come il clinico deve consultare Medline-PubMed – 3 sessioni.
o Come si legge un RCT (Randomized Controlled Trial) – 2 sessioni.
o Il quesito clinico e la ricerca nelle banche dati biomediche dell’EBM – 2 sessioni.
o Introduzione alla lettura critica degli articoli di diagnosi – 1 sessione.
• Il continuo sviluppo del sistema di accesso alle principali banche dati ed alle riviste più
importanti in ambito medico-scientifico sia on-line, sia in forma cartacea.
La b iblioteca m edico s cientifica o n-line è u n i mportante s trumento a di sposizione di t utti g li
operatori dell’Azienda U SL di Bologna che hanno la po ssibilità di accedere all’informazione
medico-scientifica più prestigiosa direttamente, attraverso tutti i computer aziendali connessi ai
punti ret e. Nel s ito del la bi blioteca o n l ine è disponibile a nche u na s emplice demo s u c ome
consultare la biblioteca on line. Ad oggi, il servizio biblioteca aziendale vanta la disponibilità di
accesso a ol tre 5000 risorse on l ine c on f ull-text, 1 0 ba nche da ti m edico-scientifiche, c ome
Medline, Cochrane library, Cinhal etc., l’Informatore farmaceutico, importanti testi di medicina
on line, come il Goodman and Gilman’s e l’Harrison’s, fornisce l’accesso a siti web di rilevanza
clinica e l a c ollocazione d i c entinaia d i r iviste c artacee. I l t utto è d isponibile o n l ine d a t utti i
33
Vengono ripetuti i valori riportati nella sezione 2 perché contributi su progetti di ricerca e innovazione. Principali sostenitori
sono la Fondazione Carisbo di Bologna e la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.
259

punti de lla rete a ziendale. A l m omento c i s ono 6394 di pendenti c he hanno l a po ssibilità di
accedere con password individuale alla biblioteca on line, su circa 8600 dipendenti. I responsabili
del servizio assicurano supporto individuale allo svolgimento delle ricerche, corsi di addestramento
anche organizzati ad hoc per piccoli gruppi per l’utilizzo delle risorse aziendali.
• Il progetto di autoformazione sul campo Scire Litteras. Si t ratta d i u n j ournal c lub o n line
accreditato per fornire crediti ECM. Nel 2009 è stata sviluppata soprattutto l’area della fisiatria,
agganciando il progetto a specifici percorsi (frattura di femore e ictus). Iscritti 67 fisioterapisti,
con risposte attorno all’80 per cento.
• Blog Scire: è continuato anche nel 2009 il Blog Scire http://www.scire-ausl.bo.it/ al quale si sono
iscritti circa 500 operatori sanitari. Il blog è dedicato a temi dell’Evidence Based Medicine (EBM)
tratti dalla letteratura medico scientifica internazionale.
Programmi di Ricerca
Regione-Università
Anche n el 2 009 l ’Azienda h a a derito a pr ogetti di ri cerca d el programma R egione-Università, e ntrambi
nell’AREA 3 Formazione alla ricerca e creazione dei research network:
• “L’Audit come strumento per identificare le priorità di ricerca” – Corso Avanzato di
Formazione per Facilitatori dell’ Audit Clinico e della Ricerca Valutativa: progetto di r icerca
coordinato da ll’Azienda Ospedaliero-Universitaria di F errara c on l ’obiettivo di f ormare 5 0
facilitatori delle attività di audit e della ricerca valutativa.
• Network per la documentazione scientifica in sanità in Emilia-Romagna (studio di fattibilità):
L’Informazione S cientifica A pplicata pa rtecipa a l N etwork c on i l c oordinamento di u no dei t re
gruppi operativi, quello del portale. Obiettivo di questa prima fase è l o studio di fattibilità di un
portale f inalizzato a r appresentare i l p unto di pa rtenza per la r icerca d i in formazioni m edicoscientifiche
e di o rientamento EBM per o peratori s anitari, c ittadini e bibliotecari. L o s tudio di
fattibilità si concluderà nel 2010.
Da menzionare i precedenti progetti avviati nel 2008 ed in corso anche nel 2009:
Dell’Area 1a Ricerca Innovativa vanno menzionati:
1. A primary brain tumor registry as a framework for promoting clinical research in Neuro-
Oncology: Project of Emilia Romagna region on Neuro-Oncology (PERNO)
2. Hematopoietic stem cell transplantation (HSCT) in the elderly
Dell’Area 2 – Ricerca per il Governo Clinico
3. Modelli di integrazione tra specialisti neurologi e medici di medicina generale: diagnostica
elettromiografica, cefalea cronica con abuso di farmaci ed epilessia
4. Ottimizzazione della durata del la t erapia a nticoagulante o rale dopo t romboembolia
venosa (studio DULCIS)
5. Valutazione d ell’impatto d i s trumenti d i a udit e f eedback s ugli e siti c linici in a mbito
chirurgico ed internistico.
Modernizzazione
L’anno 2009 è stato un anno in cui diverse iniziative, prima solo sulla carta, di condivisione e confronto
volte alla promozione della ricerca si sono concretizzate. Il bando per la Modernizzazione ne è un chiaro
esempio.
Un primo livello di utile confronto, volto alla prioritarizzazione dei progetti di ricerca in Area Vasta Emilia
Centro, è s tato pr oprio u n t avolo i n c ui l e D irezioni S anitarie, s upportate d a ri cercatori e m etodologi,
hanno potuto passare al vaglio le proposte di ricerca e selezionare, sulla base di criteri di priorità, quelle
su cui investire e quindi da promuovere.
La R egione h a quindi strutturato un p rezioso percorso di supporto all’elaborazione d ei progetti di
Modernizzazione f in qui promossi. L e p roposte i nfatti, pr ima d ella pr esentazione a ttraverso i c anali
ufficiali, son o st ate v alutate d a u n panel di es perti n azionali l a c ui r evisione è s tata i n br eve t empo
ritornata come feed-back costruttivo ai ricercatori con lo scopo di aumentare la robustezza, in termini di
progettualità, c oerenza e f attibilità, dei progetti. Da s egnalare c he c on q uesta metodica i l 100% d ei
progetti presentati è stato approvato e finanziato.
260

I progetti di cui l’Azienda USL è capofila sono:
• Sorveglianza dei percorsi e costi assistenziali delle neoplasie maligne in Area Vasta Emilia
Centrale. Progetto di fattibilità sul carcinoma mammario femminile
• Studio su ll’accuratezza diagnostica d ella R etCam e della v ariabilità i nter-intra-osservatore n ella
Retinopatia della Prematurità (ROP) come primo passo per la creazione di una rete di Area Vasta.
• Ruolo del Case Manager nel percorso clinico assistenziale del paziente con BPCO
Gli altri progetti presentati che vedono l’Azienda USL di Bologna coinvolta sono invece:
• Sperimentare a ll’interno di u n nuovo m odello organizzativo d i s pecialistica a mbulatoriale gl i
strumenti de l di sease m anagement e de l governo c linico: a ccogliere, a ssistere, organizzare e
valutare
• Gestione delle malattie croniche ad alto impatto assistenziale sul territorio secondo il chronic care
model al fine di ridurre la disabilità, il ricorso inappropriato alla ospedalizzazione e di migliorare
la qualità di vita del paziente e del caregiver
Nel c orso d el 2 009 r isultano es sere s tati pubblicati 163 articoli su riviste in ternazionali di b iomedicina
censite M edline, da pa rte di a utori c he hanno l’affiliazione a ll’Azienda USL di B ologna. Nella pa rte c he
segue, relativa agli indicatori, è indicata la loro suddivisione per specialità. Il file con l’elenco dettagliato
è disponibile nel settore intranet Informazione Scientifica Applicata.
6.3 Garanzie di trasparenza
Anche nel 2009 sono procedute le attività di aggiornamento del database aziendale per la ricerca che da
un lato f ornirà utili s trumenti p er la r endicontazione, s ia a mministrativa s ia s cientifica, d ei p rogetti e
dall’altro consentirà di adempiere al debito informativo che ogni Azienda ha nei riguardi della Regione.
Attività della CASC
(Commissione Aziendale per la Sperimentazione Clinica dei MMG e PLS)
Le attività di valutazione degli studi nell’ambito della Medicina di Base o Pediatria di Libera Scelta hanno
portato nell’anno 2009 a questi risultati:
Studio H EROES “studio m ulticentrico o sservazionale, d escrittivo d ei p ercorsi assistenziali e di ge stione
della m alattia del paziente c on do lore c ronico a ssociato a d h erpes z oster n ell’ambito del la m edicina
generale” Studio profit finalizzato a tracciare la fotografia attuale dei percorsi assistenziali tracciati per il
Paziente con Herpes Zoster (HZ)
Studio BORDERLINE “Studio epidemiologico osservazionale, non interventistico per stimare la prevalenza
dei v alori “ normali-alti” dei pri ncipali f attori di ri schio c ardiovascolare e m etabolico n ella m edicina
generale” Studio n o-profit f inalizzato a s timare la prevalenza d ei v alori normali-alti ( “borderline”) de i
principali f attori di ri schio c ardiovascolare e m etabolico n ell’ambito de lla popolazione a fferente a lla
pratica c linica de l M edico di M edicina G enerale ( MMG). I noltre l o s tudio det erminerà l a pr evalenza d ei
principali f attori di ri schio c ardiovascolare e m etabolico n ella pr atica c linica del MMG, i n g rado di
modificare il profilo di rischio cardiovascolare globale dei singoli pazienti afferenti ai MMG. Questo studio
è stato prima non approvato e poi approvato !!!!.
Studio DUMBO “Indagine epidemiologica descrittiva sulle otiti acute medie osservate in una popolazione
pediatrica” Stu dio n o-profit f inalizzato a va lutare l’incidenza d elle o titi a cute m edie ( OMA) in t utti i
bambini di e tà £ 5 9 m esi in r elazione a lla l oro gr avità c linica o ricorrenza, in s pecifiche a ree
rappresentative dell’intera situazione nazionale.
Studio AFFORD “Atrial Fi brillation an d Fl utter p atients O utcomes R esearch an alysis i n D aily clinical
practice”. Studio profit che mira a valutare il costo di gestione dei pazienti con fibrillazione e/o flutter
atriale in termini di prescrizioni farmacologiche, esami laboratoristici e strumentali, visite, ricoveri e di
determinare l’incidenza di eventi di ricovero per morbilità cardiovascolare e di mortalità in pazienti con
fibrillazione e/o flutter atriale.
Studio E LISA “Studio Epidemiologico S ulla Prevalenza D ella S tenosi V alvolare A ortica E S ui L ivelli D i
Autosufficienza D ella P opolazione A nziana D i S an G iovanni I n P ersiceto E D i B ologna”. Studio no -profit
volto a a stimare la prevalenza della stenosi aortica nella popolazione anziana residente nel territorio del
Comune di San Giovanni in Persiceto e di Bologna, valutare di condizioni fisiche generali e comorbidità dei
pazienti con stenosi aortica accertata rispetto alle condizioni generali di salute.
261

Studio pilota di validazione di uno strumento di reportistica periodica per l’ottimizzazione della gestione
dei pa zienti di abetici da pa rte di u n g ruppo di M MG de ll’Azienda USL d i B ologna”. S tudio n o-profit
finalizzato a verificare e v alidare l ’utilizzo di uno s trumento di re port periodico per l a gestione de l
diabete nella reale pratica clinica ed inoltre confrontare i risultati raggiunti con gli obiettivi standardizzati
dalle linee guida di riferimento nazionale ed i risultati della normale pratica clinica derivati dal database
delle società scientifiche di MMG Italiani.
Studio multicentrico randomizzato in cieco “Studio per verificare la non-inferiorità di una lozione a base
di Malatione 0,5% rispetto alla terapia di riferimento nel trattamento della pediculosi del capo.
Studio p rofit v olto a v alutare la non-inferiorità i n t ermini di e fficacia d i “ V3777 A ” c on u n’ora di
applicazione rispetto a l t rattamento di r iferimento: PRIODERM® c on 8 o re di a pplicazione, n el
trattamento della pediculosi.
Studio m ulticentrico r andomizzato “ Efficacia e sercizio f isico e attività soc ializzante n ella d epressione
dell’anziano. S tudio n o-profit c he pr esenta c ome o biettivo pri mario l a valutazione de ll’efficacia
antidepressiva dell’attività fisica standardizzata in aggiunta alla terapia farmacologica in pazienti anziani
con depressione maggiore valutando anche se alla base del problema vi sono meccanismi fisiopatogenetici.
Studio multicentrico controllato “Baby Friendly Community Initiative e allattamento al seno esclusivo: uno
studio controllato multicentrico”. Studio no profit finalizzato a valutare l’allattamento al seno mediante il
programma “sette passi” promosso dall’UNICEF.
Implementation o f a c ollaborative s tepped c are m odel f or t he t reatment o f dep ression i n p rimary a nd
secondary c are. Attivazione di u n m odello di cura c ollaborativa “ a g radini” per i l t rattamento d ella
depressione f ra c ure primarie e s pecialistiche. S tudio n o-profit f inanziato da A IFA c he presenta c ome
obiettivo la valutazione dell’efficacia di un modello (Collaborative Stepped Care) basato sulla definizione
di u n percorso di c ura p er l ivelli n el t rattamento della d epressione, e c he p revede una collaborazione
attiva tra salute mentale e Medicina Generale.
Studio TE LEMAPANET “ Telemonitoraggio a mbulatorio del la pr essione a rteriosa del le 2 4 o re e g rado di
controllo pressorio del paziente iperteso nella pratica clinica”. Lo studio profit intende verificare il reale
livello di controllo pressorio di pazienti ipertesi, mediante monitoraggio ambulatorio della pressione delle
24 ore, metodica che permette una più precisa identificazione dei “veri ipertesi”. Lo studio permetterà di
avere una “fotografia” delle caratteristiche pressorie degli ipertesi italiani, gestiti sul territorio dai Medici
di Medicina Generale e dagli Specialisti Cardiologi ambulatoriali.
Comitato Etico
Attività del Comitato Etico.
Il Comitato Etico Indipendente della Azienda USL nel corso del 2009 ha avuto modo di consolidare il suo
ruolo importante in merito a temi di sperimentazioni cliniche. La sua attività è descritta nelle tabelle che
seguono.
Tabella 6.2 Numero e tipologia studi pervenuti al Comitato Etico nel 2009
Studi sottoposti 113
Studi clinici randomizzati 67
Studi osservazionali 46
Studi pre-clinici 0
Studi monocentrici 20
Studi policentrici 93
Studi approvati 96
Studi non approvati 10
Studi ritirati, senza risposta, in valutazione 7
Studi passati attraverso un parere condizionato o sospeso 42
262

Tabella 6.3 Natura profit o no-profit degli studi sottoposti al CE nel 2009
Profit 70 (62%)
No-profit 43 (38%)
Totale 113
Tabella 6.4 Numero di audizioni del CE
Audizioni 30
Non auditi 78
Non applicabile 5
Totale studi 113
6.4 Indicatori di Ricerca e Didattica
Ricerca
Tabella 6.5 Numero progetti di ricerca anno 2009
Progetti di ricerca Attivi al 31.12.09 Attivati nel 2009
Con sponsor commerciali 288 93
Con sponsor istituzionali 160 26
totali 448 119
I progetti di ricerca con sponsor commerciali si articolano su 11 Dipartimenti Ospedalieri e Territoriali,
nonché sui Distretti dell’Azienda e la Direzione aziendale.
Tabella 6.6 Progetti di ricerca con sponsor commerciali con inizio nell’anno 2009 e precedenti, che alla data del
31.12.2009 risultano ancora in attività, suddivisi per distretto/dipartimento
DIPARTIMENTO TOTALE
DIP CHIRURGIA 14
DIP EMERGENZA 10
DIP MATERNO INFANTILE 6
DIP MEDICO 56
DIP NEUROSCIENZE 95
DIP ONCOLOGIA 61
DIP SALUTE MENTALE 16
DIP SERVIZI 3
DIP. IGIENICO ORGANIZZATIVO 8
DIPARTIMENTO CURE PRIMARIE 6
DIPARTIMENTO DI SANITA' PUBBLICA 3
DIREZIONE AZIENDALE 1
DISTRETTO BOLOGNA 5
DISTRETTO SAN LAZZARO 3
SATeR 1
TOTALE 288
263

Tabella 6.7 Progetti di ricerca con sponsor commerciali che hanno avuto inizio nell’anno 2009, suddivisi per
distretto/dipartimento
DIPARTIMENTO TOTALE
DIP CHIRURGIA 4
DIP EMERGENZA 2
DIP MATERNO INFANTILE 4
DIP MEDICO 17
DIP NEUROSCIENZE 24
DIP ONCOLOGIA 24
DIP SALUTE MENTALE 7
DIP SERVIZI 1
DIP. IGIENICO ORGANIZZATIVO 1
DIPARTIMENTO CURE PRIMARIE 3
DIPARTIMENTO DI SANITA' PUBBLICA 1
DISTRETTO BOLOGNA 3
DISTRETTO SAN LAZZARO 1
SATeR 1
TOTALE 93
I progetti di ricerca con sponsor istituzionali si articolano s u 1 4 M acrogestioni A ziendali n onché s ui
Distretti dell’Azienda e lo staff.
Tabella 6.8 Progetti di ricerca con sponsor istituzionali, con inizio nell’anno 2009 e precedenti, che alla data del
31.12.2009 risultano ancora in attività.
DIPARTIMENTO/DISTRETTO TOTALE
DIP. AMMINISTRATIVO 6
DIP. CHIRURGICO 3
DIP. EMERGENZA 1
DIP. INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA 7
DIP. MEDICO 4
DIP. NEUROSCIENZE 12
DIP. ONCOLOGICO 8
DIP. SALUTE MENTALE 19
DIP. SANITÀ PUBBLICA 28
DIP. FARMACEUTICO 1
DIP. SERVIZI 3
DIREZIONE AZIENDALE 11
DISTRETTO CASALECCHIO 4
DISTRETTO DI BOLOGNA 8
DISTRETTO PIANURA EST 11
DISTRETTO PIANURA OVEST 1
DISTRETTO PORRETTA 6
DISTRETTO S. LAZZARO 5
STAFF 22
TOTALE 160
264

Tabella 6.9 Progetti di ricerca con sponsor istituzionali che hanno avuto inizio nell’anno 2009
Pubblicazioni anno 2009
DIPARTIMENTO/DISTRETTO TOTALE
DIREZIONE AZIENDALE 1
DIP. CHIRURGICO 1
DIP. INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA 1
DIP. MEDICO 1
DIP. NEUROSCIENZE 3
DIP. ONCOLOGICO 4
DIP. SALUTE MENTALE 5
DIP. SANITÀ PUBBLICA 2
DISTRETTO DI BOLOGNA 3
DISTRETTO S. PORRETTA 1
DISTRETTO S. LAZZARO 1
STAFF 3
TOTALE 26
Tabella 6.10 Numero di pubblicazioni, suddivise per specialità, su riviste peer reviewed di professionisti
dell’Azienda USL Bologna anno 2009
SPECIALITA’
N. pubblicazioni in
lingua inglese su riviste
peer reviewed
N. pubblicazioni in
lingua italiana su
riviste peer reviewed
265
N. pubblicazioni in
lingua [English,
Italian] su riviste
peer reviewed
Totale
pubblicazioni su
riviste peer
reviewed
anatomia patologica 7 1 8
anestesia 1 1
cardiologia 12 12
chirurgia 4 4
chirurgia d’urgenza 2 2
endocrinologia 19 19
Fisica sanitaria 1 1
Gastroenterologia 5 5
geriatria 1 1
Igienico organizzativo 1 1
medicina 3 6 9
medicina del lavoro 1 1
medicina d’urgenza 1 1
neurochirurgia 4 4
neurologia 33 33
neuropsichiatria inf. 1 1
neuroradiologia 13 1 14
oculistica 2 2
oncologia 8 8
ortopedia 7 7
pediatria 1 1
pneumologia/ endoscopia
toracica
3
3
psichiatria 24 24
psicologia 1 1
Totale 153 9 1 163

Didattica
(v. anche sezione 4)
Tabella 6.11 n° iscritti ai due corsi di laurea in scienza infermieristica anni 2006-2009
dati ed
anni
CORSI DI LAUREA INFERMIERISTICA
Bologna 2 Campus Pieve di Cento
2006 2007 2008 2009 2006 2007 2008 2009
n. iscritti 298 320 371 367 112 112 116 128
1.o anno 115 120 119 125 40 40 40 49
2.o anno 95 100 112 111 25 25 35 27
3.o anno 80 90 100 101 27 27 25 17
fuori
corso
8 10 40 30 20 20 16 35
Tabella 6.12 dati del tirocinio dei due corsi di laurea in scienza infermieristica anni 2006-2009
TIROCINIO
Bologna 2 Campus Pieve di Cento
dati 2006 2007 2008 2009 2006 2007 2008 2009
n. tirocini 778 1.020 1.060 1.209 448 448 400 400
n.
tirocinanti
298 320 360 404 112 112 100 128
n. tutor
aziendali
270 290 302 356 112 112 110 110
266

7. Obiettivi specifici di particolare rilevanza istituzionale
7.1 Le progettualità metropolitane e aziendali
Il Piano Strategico aziendale pone le basi per la formulazione dei nuovi piani e programmi aziendali, in
coerenza c on g li in dirizzi d efiniti d alla Conferenza Terr itoriale S ocio-Sanitaria e at traverso numerosi
passaggi d i c ondivisione a ttiva c he, i n va ri m omenti, hanno c oinvolto l a C TSS s tessa, il Co llegio d i
Direzione, le organizzazioni di rappresentanza sindacale e, in considerazione dei forti contenuti orientati
all’integrazione i nteraziendale nell’Area M etropolitana B olognese, l ’Azienda Ospedaliero U niversitaria e
l’Istituto Ortopedico Rizzoli.
Sono stati delineati i seguenti programmi interaziendali per la rete metropolitana, alcuni dei quali sono
stati descritti nella sezione 3:
1 RETE CARDIOLOGICA
2 RETE ORTOPEDICA TRAUMATOLOGICA
3 RETE POST-ACUZIE
RETI E PROGETTI di INTEGRAZIONE/UNIFICAZIONE INTERAZIENDALI
4 RETE STROKE (Assistenza integrata al paziente con ictus)
5 RETE NEUROLOGICA E POLO DELLE SCIENZE NEUROLOGICHE (riconoscimento IRCCS)
6 RETI DELLA PEDIATRIA OSPEDALIERA E DELL’EMERGENZA PEDIATRICA
7 RETI ONCOLOGICHE E PERCORSI CLINICO ASSISTENZIALI
8 RETE OSTETRICO NEONATOLOGICA - PERCORSO NASCITA/INFERTILITA'
9 RETE URGENZA PSICHIATRICA
10 RETE PRONTO SOCCORSO EMERGENZA
11 RETE NEUROPSICHIATRIA INFANTILE E ADOLESCENZA (NPIA)
12 RETE REUMATOLOGICA
13 LABORATORIO UNICO METROPOLITANO - AREA METROPOLITANA
14 TRASFUSIONALE UNICO METROPOLITANO E ESTENSIONE DI AREA VASTA - AVEC
15 PROGETTO INTEGRAZIONE SISTEMI INFORMATICI METROPOLITANI (es. SOLE)
16 UNIFICAZIONE/INTEGRAZIONE SERVIZI SANITARI (Malattie infettive, Medicina Nucleare, ecc)
17 UNIFICAZIONE/INTEGRAZIONE SERVIZI di SUPPORTO TECNICO SANITARI
18 UNIFICAZIONE/INTEGRAZIONE SERVIZI di SUPPORTO AMMINISTRATIVI
267

e le seguenti direttrici progettuali per il territorio e l’innovazione aziendale:
1 DISTRETTO STRUMENTO di GARANZIA
PROGETTI AZIENDALI
2 CONTINUITÀ DELL’ASSISTENZA NEL DIPARTIMENTO DI CURE PRIMARIE
3 PIANO SPECIALISTICA AMBULATORIALE
4 OSPEDALE TECNOLOGICO PER LA MIGLIORE SICUREZZA DEL PAZIENTE
5 MIGLIORAMENTO DELL’AREA di PRONTO SOCCORSO ED EMERGENZA
6 CENTRALITÀ DEL PAZIENTE: OSPEDALE PER INTENSITÀ di CURA E COMPLESSITÀ’ ASSISTENZIALE
7 AREA FREQUENT USER E PAZIENTI FRAGILI NELL’EMERGENZA DEL RICOVERO
8 PIANO GESTIONE DEL RISCHIO
9 ACCREDITAMENTO
10 RETE AZIENDALE DELLE CHIRURGIE GENERALI
11
NUCLEI CURE PRIMARIE – LUOGO DELL’ACCESSO AI SERVIZI E DELL’INTEGRAZIONE MEDICINA GENERALE E
SPECIALISTICA
12 PIANO DELLA COMUNICAZIONE
13 PROGETTO ACCESSO METROPOLITANO
14 SVILUPPO CAPITALE UMANO
15 CENTRALE UNICA 118 – AREA VASTA
16 SVILUPPO DELL’OSPEDALE BELLARIA COME POLO NEUROLOGICO, ONCOLOGICO E RIABILITATIVO
17 PIATTAFORME SALE OPERATORIE
18 NUOVO LABORATORIO OSPEDALE MAGGIORE
1 PREVENZIONE INDIVIDUALE NELLE CURE PRIMARIE
2 CRUSCOTTO MONITORAGGIO STRATEGICO
3 SISTEMI OPERATIVI AZIENDALI
4 GOVERNO CLINICO
5 RELAZIONI SINDACALI
ALTRI PROGETTI
La sezione 7, attraverso l’elenco delle principali progettualità metropolitane ed aziendali che verranno
esposte per esteso nel Piano Strategico, intende rappresentare il raccordo ideale tra questo e il Bilancio di
Missione.
268

Appendice
Grafici a integrazione della sezione 1 – Contesto di riferimento
Tabella A.0.1 Indicatori del mercato del lavoro in provincia di Bologna – Anno 1998-2008. Fonte: Agenzia
Sanitaria Regionale_ Regione Emilia Romagna su dati ISTAT
Anno
Popolazione con 15 anni e
oltre
Tasso di
attività
Tasso di
occupazione
Popolazione età 15-64 anni
269
Tasso di
attività
Tasso di
occupazione
Tasso di
disoccupazione
1998 51,8 49,0 66,9 63,2 5,4
1999 52,4 50,0 67,7 64,5 4,5
2000 52,8 50,7 68,6 65,8 4,0
2001 53,0 51,0 69,0 66,4 3,8
2002 53,4 51,6 69,7 67,4 3,3
2003 54,0 52,4 70,4 68,3 3,1
2004 * 53,8 51,8 70,9 68,3 3,7
2005 * 53,9 51,8 71,1 68,4 3,8
2006 * 54,5 52,7 71,9 69,4 3,4
2007 * 4,8 53,3 72,4 70,3 2,9
2008 * 5,2 53,4 72,6 70,2 3,2
Grafico A.0.1 Percentuali di occupati per attività economica in Provincia di Bologna e in Regione Emilia Romagna
(agricoltura). Periodo 1998-2008
7%
6%
5%
4%
3%
2%
1%
0%
1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 * 2005 * 2006 * 2007 * 2008 *
RER provincia

Grafico A.0.2 Percentuali di occupati per attività economica in Provincia di Bologna e in Regione Emilia Romagna
(industria e trasformazione industriale). Periodo 1998-2008
40%
35%
30%
25%
20%
15%
10%
5%
0%
Grafico A.0.3 Percentuali di occupati per attività economica in Provincia di Bologna e in Regione Emilia Romagna
(costruzioni). Periodo 1998-2008
8%
7%
6%
5%
4%
3%
2%
1%
0%
1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 * 2005 * 2006 * 2007 * 2008 *
RER provincia
1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 * 2005 * 2006 * 2007 * 2008 *
RER provincia
270

Grafico A.0.4 Percentuali di occupati per attività economica in Provincia di Bologna e in Regione Emilia Romagna
(terziario e commercio). Periodo 1998-2008
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 * 2005 * 2006 * 2007 * 2008 *
Grafico A.0.5 Mortalità proporzionale per genere – maschi. Anni 1993-2008 (Provincia di Bologna)
Mal. App.
Circolatorio
37%
RER provincia
Mal. Gh.
endocr, Nutriz,.
Metab. Distrurbi
immunitari
3%
Tumori
34%
Grafico A.0.6 Mortalità proporzionale per genere – femmine. Anni 1993-2008 (Provincia di Bologna)
Mal. App.
Circolatorio
43%
Tumori
27%
271
Mal. App.
Respiratorio
8%
Traumatismi e
Avvel.
6%
Altro
12%
Mal. Gh.
endocr, Nutriz,.
Metab. Distrurbi
immunitari
3% Mal. App.
Respiratorio
7%
Traumatismi e
Avvel.
4%
Altro
16%

Grafico A.0.7 Andamento mortalità per tumore del polmone – Confronto Azienda USL di Bologna e Regione Emilia
Romagna – Tassi standardizzati per 100.000 abitanti – Anni 1997-2008
120
100
80
60
40
20
0
Grafico A.0.8 Andamento mortalità per tumore della prostata – Confronto Azienda USL di Bologna e Regione
Emilia Romagna – Tassi standardizzati per 100.000 abitanti – Anni 1997-2008
Grafico A.0.9 Andamento mortalità per tumore dello stomaco – Confronto Azienda USL di Bologna e Regione
Emilia Romagna – Tassi standardizzati per 100.000 abitanti –Anni 1997-2008
30
25
20
15
10
5
0
30
25
20
15
10
5
0
1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
Femmine AUSL Maschi AUSL
Femmine RER Maschi RER
1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
Maschi AUSL Maschi RER
1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
Femmine AUSL Maschi AUSL
Femmine RER Maschi RER
272

Grafico A.0.10 Andamento mortalità per tumore della vescica – Confronto Azienda USL di Bologna e Regione
Emilia Romagna – Tassi standardizzati per 100.000 abitanti. Anni 1997-2008
25
20
15
10
5
0
1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
Femmine AUSL Maschi AUSL
Femmine RER Maschi RER
Grafico A.0.11 Andamento mortalità per tumori del colon retto – Confronto Azienda USL di Bologna e Regione
Emilia Romagna – Tassi standardizzati per 100.000 abitanti . Anni 1997-2008
tassi standardizzati x 100.000
45
40
35
30
25
20
15
10
5
0
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
Grafico A.0.12 Andamento mortalità tumori della mammella – Confronto Azienda USL di Bologna e Regione Emilia
Romagna – Tassi standardizzati per 100.000 abitanti . Anni 1997-2008
50
45
40
35
30
25
20
15
10
5
0
273
Femmine AUSL
Maschi AUSL
Femmine RER
Maschi RER
1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
Femmine AUSL Femmine RER

Grafico A.0.13 Andamento mortalità tumori della cervice uterina – Confronto Azienda USL di Bologna e Regione
Emilia Romagna – Tassi standardizzati per 100.000 abitanti . Anni 1997-2008
Tabella A.0.2 Anni di vita persi 0-74 anni per gruppi di cause e genere. Azienda USL e Provincia di Bologna a
confronto 1993-2008
Azienda USL di
Bologna
3,5
3
2,5
2
1,5
1
0,5
0
1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
Femmine AUSL Femmine RER
TOTALE GRUPPI
I GRUPPO:
PREVENZIONE
PRIMARIA
274
II GRUPPO:
DIAGNOSI PRECOCE
E CURA
III GRUPPO: IGIENE
E ASSISTENZA
SANITARIA
M F M F M F M F
279.616 135.776 188.995 65.291 22.848 43.907 67.773 26.578
Provincia BO 319.108 155.133 217.221 75.585 25.660 49.274 76.227 30.274
Grafico A.0.14 Rapporto di mortalità per incidente stradale (Prov. Bologna vs Regione Emilia Romagna –
anni 1998-2008)
3,5%
3,0%
2,5%
2,0%
1,5%
1,0%
0,5%
0,0%
1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
Prov. Bologna RER

Grafico A.0.15 Rapporto di lesività per incidente stradale (Prov. Bologna vs Regione Emilia Romagna – anni 1998-
2008)
142%
141%
140%
139%
138%
137%
136%
135%
134%
Grafico A.0.16 Rapporto di pericolosità per incidente stradale (Prov. Bologna vs Regione Emilia Romagna – anni
1998-2008)
2,5%
2,0%
1,5%
1,0%
0,5%
0,0%
1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
Prov. Bologna RER
1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
Prov. Bologna RER
275

Sigle ed acronimi
AdDA Aree di discontinuità ambientale
ADI Assistenza Domiciliare Integrata (1 – 2 – 3 grado di intensità assistenziale)
ADP Assistenza Domiciliare Programmata
ADR Assistenza Domiciliare Residenziale
ADT Accettazione Dismissione Trasferimento
AFM Azienda Farmaceutica Municipalizzata
AFT (flusso) Assistenza Farmaceutica Territoriale
AG Agende di Garanzia
AIDS Sindrome da Immunodeficienza Acquisita
AIFA Agenzia Italiana del Farmaco
AIFI Associazione Italiana Fisioterapisti
AINF Assistenza Infermieristica (nell’ambito dell’Assistenza domiciliare)
ALC alcolisti
ALP Attività Libero Professionale
ANMCO Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri
ANT Associazione Nazionale Tumori
AOSP
AOSP-U (AOU)
Az Osp
Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna
ASP (APS) Aziende pubbliche di Servizi alla Persona
APT (dirigenza) Dirigenza Amministrativa, Professionale, Tecnica
ArOA Area Omogenea Assistenziale
ARPA Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente
ASSDI Assistenza socio-sanitaria domiciliare integrata
ATC Azienda Trasporti Consorziata
AUSER Associazione per l’autogestione dei servizi e la solidarietà
AUSL Azienda Unità Sanitaria Locale
AVEC Area Vasta Emilia Centro
BM Bilancio di Missione
BMI Body Mass Index (Indice di massa corporea)
BO.SCO Bologna Scompenso Cardiaco
BPCO Bronco pneumopatia cronica ostruttiva
CA Continuità Assistenziale
CAD Centro Dialisi ad Assistenza Decentrata
CAL Centro Dialisi ad Assistenza Limitata
CARISBO Cassa di Risparmio in Bologna (Fondazione)
CASC Commissione Aziendale per la Sperimentazione Clinica
CCM Centro Controllo delle Malattie
CCMA (CCM) Comitato Consultivo Misto Aziendale (Comitato Consultivo Misito)
CCNL - CCNNLL Contratto/i collettivo/i nazionale/i di lavoro
CCOT Centrali di Continuità Ospedale-Territorio
CCQ Cefalea Cronica Quotidiana
CCRQ Comitato Consultivo Regionale per la Qualità dal lato del cittadino
CD Cento diurno/Centri diurni
CdD Collegio di Direzione
CE Comitato etico
CeDAP Certificato di assistenza al parto
CESTAS ong Centro di Educazione Sanitaria e Tecnologie Appropriate Sanitarie
CeVEAS Centro per le Valutazioni di Efficacia dell’Assistenza Sanitaria
CoCoCo Contratti di Collaborazione Coordinata e Continuativa
COSD Comitato Ospedale Senza Dolore
CP (C.P.) Case Protette
CPF Commissione Provinciale del farmaco
CRS Centro Regionale Sangue
CSA Centro Servizi Amministrativi (dell’Ufficio Scolastico provinciale)
CSM Centro di Salute Mentale
CT Computerized Tomography
276

CTSS Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria
CUP Centro Unificato di Prenotazione
DASS Dipartimento della Attività Sociali e Sanitarie
DCP Dipartimento delle Cure Primarie
DDD Defined Daily Doses
DGR Delibera di Giunta Regionale
DH Day Hospital
D.Lgs Decreto legislativo
DO Degenza Ordinaria
DRG Diagnosis Related Group
DSM - DP Dipartimento di Salute Mentale – Dipendenze Patologiche
DSP Dipartimento di Sanità Pubblica
DULCIS (studio) D-dimer and ULtrasonography in Combination Italian Study
DvD Disco Versatile Digitale
EBM Evidence Based Medicine (medicina basata sulle prove di efficacia)
ECG Elettrocardiogramma
ECM Educazione Continua in Medicina
EMG esame elettromiografico
EMPI Enterprise Master Patient Index - Enterprise Master Person Index
EQ-5D
(dimensioni)
EuroQol 5 dimensioni (Questionario generico per valutare la qualità della vita)
EuroQoL
progetto di ricerca europeo denominato “Translation and testing of an Italian
EQ-5D
Child-Friendly version of EQ-5D”
FAD Formazione A Distanza (web)
FAQ Frequently Asked Questions
FER Ferrovie Emilia Romagna
FIALS Federazione Italiana Autonomi Lavoratori in Sanità
FIASO Federazione Italiana delle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere
FOBT Esame per la ricerca del sangue occulto nelle feci (Fecal Occult Blood Test)
FORMEZ Centro di f ormazione e s tudi de l D ipartimento del la F unzione Pubblica
(Presidenza del consiglio dei Ministri)
FRNA Fondo Regionale per la non autosufficienza
FSR Fondo Sociale Regionale
GARSIA (sw) Gestione di Accesso alla Rete dei Servizi Integrati per gli Anziani
GC Governo Clinico
GCA Grave Cerebrolesione acquisita
GESI
(Applicativo)
Gestione servizi per l’informatica
GISE Società italiana di cardiologia invasiva
GR Salute Giornale Radio Salute
GRA.CER Gravi cerebrolesioni (Rete regionale)
H (H.) Hospice
Hib Vaccinazione contro la meningite da enofilo (Haemofilus Influenzae di tipo B)
HIV Human Immunodeficiency Virus
HPH Health Promoting Hospitals
HSCT Hematopoietic stem cell transplantation
HSP12-13 Flusso gestionale di attività (Modello Ministeriale)
IAP Informazioni, Accesso, Prestazioni
ICF
Classificazione I nternazionale del Fu nzionamento d ella D isabilità e d ella
(sistema d
classificazione)
i Salute
ICT Information Comunication Technology
ICU Intensive Care Unit
IOR (I.O.R.) Istituto Ortopedico Rizzoli
INAIL Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro
INPDAP Istituto Nazionale di Previdenza Dipendenti Amministrazioni Pubbliche
Intercent - ER Agenzia Regionale per lo sviluppo dei mercati telematici
Iort (IORT) Radioterapia Intraoperatoria
IPASVI Federazione Nazionale Collegi Infermieri
IQIP International Quality Indicator Project
Ir.Ma. Iradiazione parziale della Mammella
277

IRC Insufficienza Respiratoria Cronica
IRCCS Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico
ISEE Indicatore di Situazione Economica Equivalente
ISTAT Istituto Nazionale di Statistica
IVG Interruzione Volontaria di Gravidanza
kWp Chilowatt picco (potenza massima (o di "picco") di un impianto fotovoltaico o
di un generatore elettrico in generale)
LD Lungodegenza
LEA Livelli Essenziali di Assistenza
LL.GG. Linee Guida
LP Liberi professionisti (libero professionale)
LR Legge regionale
LTCR Long Term Comprehensive
LUC Lista Unica Cittadina
LUM (L.U.M.) Laboratorio Unico Metropolitano
MAN Metropolitan Area Network
MG Medicina Generale
MMG Medici di Medicina Generale
MRSA Stafilococco Aureo Resistente alla Meticillina
MTA Malattie trasmesse dagli alimenti
NCP Nucleo di Cure Primarie
Near miss quasi e rrori o errori c he n on hanno po rtato danno (sistema q ualità e
sicurezza)
NPIA Neuropsichiatria e Psicologia dell’Infanzia e dell’Adolescenza
NSTE Sindrome coronaria acuta senza sopraslivellamento di ST (vedi anche SCANST)
OASI Osservatorio Aziendale Sviluppo Innovazione
OBI Osservazione Breve Intensiva
OGM Organismi Geneticamente Modificati
OM-OB Stabilimento: Ospedale Maggiore, Ospedale Bellaria
OMS - WHO Organizzazione Mondiale della Sanità
ONG Organizzazione non governative
OO.SS. Organizzazioni Sindacali
ORI Osservatorio Regionale per l’innovazione
ORS Oneri a Rilievo Sanitario
OSA Operatori del Settore Alimentare
OSS Operatore Socio Sanitario
OTA Operatore Tecnico addetto all’Assistenza
OTI Ossigeno terapia iperbarica
PACS Picture Archive Communication System
PAF Piano Aziendale della Formazione
PAI Piano Assistenziale Individualizzato
PAINAD Pain Assessment in Advanced Dementia (Scala osservazionale per persone con
decadimento cognitivo)
PAP TEST citologia c ervicovaginale – (Il s uo n ome d eriva da l medico g reco-americano
Georgios Papanicolaou, il padre della citopatologia)
PASSI acronimo dell’indagine Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia
PCI Procedura Coronarica Interventistica (Primary perCutaneous Intervention)
PERNO Project of Emilia Romagna region on Neuro-Oncology
PDTA Percorso Diagnostico-Terapeutico-Assistenziale
PL (pl) Posti letto
PLS (PdLS) Pediatri di Libera Scelta
PM10 particolato sospeso fine di dimensioni inferiori a 10 micron
PRIeR
(PRI-ER)
(PriE-R)
Programma Regionale Ricerca e Innovazione
PRP Piano Regionale della Prevenzione
PRU Politica delle Risorse Umane (UO)
PS Pronto Soccorso
PSAL Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro
PSSP Programma Speciale Sangue Provinciale
PT Part time
278

PTP PRONTUARIO Terapeutico Provinciale
RCO Responsabilità Civile obbligatoria
RCT
(assicurativo)
Responsabilità Civile verso Terzi
RCT (clinico) Trial Clinici Randomizzati (Randomized Controlled Trial)
RER Regione Emilia Romagna
RIeRI (UO) Ricerca Innovazione e relazioni internazionali (Unità Operativa)
RLS Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza
RM Risonanza Magnetica
RMN Risonanza Magnetica Nucleare
ROA Regolamento Organizzativo Aziendale
ROC Reddito O perativo de lla g estione C aratteristica ( Risultato G estione
ROD
Caratteristica)
Regolamento Organizzativo Dipartimentale / Distrettuale
RSA Residenze Sanitarie Assistenziali
RSR Residenze a Trattamento Socio-riabilitativo (Salute Mentale)
RTI Residenze a Trattamento Intensivo (Salute Mentale)
RTP Residenze a Trattamento Protratto (Salute Mentale)
RURER Repository Unico Regione Emilia-Romagna
SAA Servizio Assistenza Anziani
SAMBA Sorveglianza Attività Motoria Bambini
SANA Salone Internazionale del Naturale - Alimentazione, Salute, Ambiente
SATeR Servizio Assistenziale-Tecnico e Riabilitativo
SC Scompenso Cardiaco
SCA Sindrome Coronarica Acuta
SCANST sindrome coronarica acuta senza sopraslivellamento del tratto ST (vedi anche
NSTE)
SD (statistica) Deviazione Standard
SDO Scheda di Dimissione Ospedaliera
SerT Servizio per le Tossicodipendenze
SGA Sistemi di Gestione Ambientale
SI Sistema Informativo
SIAT Sistemi integrati di assistenza ai traumi
SIO Sistema Informativo Ospedaliero
SIPS Sistema Informativo Politiche Sociali
SIS Sistema informativo Sociale
SISM Sistema Informativo Salute Mentale
SLA Sclerosi laterale amiotrofica
SMS - sms Short Message Service (servizio messaggi brevi)
SOFIA Scoprire Orizzonti Fantastici Insieme agli Altri
SOLE Sanità On Line
SP Veterinaria Sanità Pubblica Veterinaria
SPDC Struttura Psichiatrica di Diagnosi e Cura
SPPA Servizio Prevenzione e Protezione Aziendale
SSN (Ssn) Servizio Sanitario Nazionale
Ssr (SSR) Servizio sanitario regionale
STCR Short Term Comprehensive
STEMI Infarto miocardico acuto con sopraslivellamento del tratto ST
SUMERI (Gruppo) Supporto Metodologico Ricerca (Gruppo di)
TAC Tomografia assiale computerizzata
TAD Tipologia di Assistenza Domiciliare
TAO Terapia Anticoagulante Orale
TC-PET Apparecchiature che ’effettuano contemporaneamente l’indagine di medicina
nucleare e l’esame TAC
TEST Trasporti in Emergenza Secondari Tempodipendenti
TI Terapie Intensive
T.M. Tribunale dei Minori
TSO Trattamento Sanitario Obbligatorio
TUM Trasfusionale Unico Metropolitano
UA (UUAA) Unità Assistenziale (Unità Assistenziali)
UISP Unione Italiana Sport Per tutti
279

UNI
EN
ISO
UNIENISO 9000
:2001
UNIENISO
14001:2004
Ente Nazionale Italiano di Unificazione
Norma Europea
International Organization for Standardisation
Sistemi di gestione per la qualità – Requisiti
Sistemi per l’Environmental Management
UO (UUOO) Unità Operativa (Unità Operative)
UOC (U.O.C.) Unità Operativa complessa
UOS Unità Operativa Semplice
UOSD Unità Operativa Semplice Dipartimentale
URP Ufficio per le Relazioni con il Pubblico
USSI Unità Socio Sanitarie integrate
UTI Unità di terapia intensiva
UTIC Unità Terapia intensiva Coronarica (Unità coronarica)
UTIN Unità di Terapia Intensiva Neonatale
UULL Unità Locali (controlli sugli ambienti di lavoro)
UVG Unità di Valutazione Geriatrica
VAFL Videobroncoscopia ad Autofluorescenza
VAS Visual Analogue Scale
VRE Enterococco Vancomicino Resistente
WHO - OMS Organizzazione Mondiale della Sanità
YPLL Anni di vita potenzialmente persi (Years Potential Life Lost)
280

281