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Triangolo Rosso - Associazioni Milano

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Dopo il viaggio tra i lager nazisti in Germania effettuato nel<br />

marzo ’99, quest’anno una tappa del progetto di “Storia del<br />

Novecento” ha visto la partecipazione dell’Itis “E. Majorana”<br />

di Grugliasco (Torino), in collaborazione con l’ex deportato<br />

Beppe Berruto, alla visita della Risiera di San Sabba a Trieste.<br />

La preparazione degli studenti - ricordano i ragazzi del “Majorana”<br />

in una loro testimonianza - è stata curata con filmati, libri e<br />

documenti sull’argomento, lettere di condannati a morte e bruciati<br />

nel forno crematorio.<br />

Durante la visita è stata deposta una corona donata dal Comune<br />

di Rivoli, città di provenienza di tanti studenti. Dopo la lettura<br />

di lettere, di messaggi e di riflessioni maturate nelle varie<br />

classi, il prof. Alessandro Volk ha guidato la visita alle celle e<br />

al museo del lager. A mezzogiorno si è svolto l’incontro con<br />

il presidente del Consiglio comunale di Trieste, Rosato, e con<br />

lo scambio dei doni. Di particolare significato l’auspicio che<br />

tali eventi stimolino i popoli, soprattutto le varie etnie dell’ex<br />

Jugoslavia, a costruire una società libera e democratica.<br />

Innumerevoli, le riflessioni degli studenti. Ne riportiamo alcune:<br />

“Mi ha colpito immediatamente l’imponente struttura che è<br />

servita a distruggere moralmente e fisicamente tutti coloro che<br />

i nazisti consideravano inferiori e nemici”. “Anche la facciata,<br />

senza intonaco completamente nuda e triste, la ricostruzione<br />

dei muri alti simboleggiano dell’impossibilità di uscire”.<br />

“Mi ha impressionato la crudeltà del trattamento inflitto<br />

ai detenuti che erano ammucchiati in celle di pochi metri qua-<br />

28<br />

I nostri ragazzi<br />

La Risiera<br />

di San Sabba e...<br />

Testimonianze dagli studenti<br />

di Torino e Grugliasco<br />

drati, che io credevo fossero per una sola persona, invece la<br />

guida ci ha detto che erano per sei persone e più”. “Nella Risiera<br />

finivano non solo gli ebrei ma anche detenuti politici... C’era<br />

l’intenzione dei nazisti di sterminare chiunque avesse potuto<br />

intralciare la politica di Hitler” e “Mi ha colpito la distruzione<br />

del forno crematorio da parte dei nazisti: questo è segno<br />

che anche loro sapevano di fare cose atroci che non volevano<br />

far sapere”.<br />

A ciascun studente è stata donata una copia dell’opuscolo “La<br />

Risiera di San Sabba - Monumento nazionale” per ricordare la<br />

visita e far conoscere alle proprie famiglie la tragica storia dell’unico<br />

campo di sterminio d’Italia, ma anche di altri campi di<br />

concentramento: Bolzano, Borgo San Dalmazzo (Cuneo), Fossoli<br />

(Modena), Campania (Salerno), Alberobello (Bari), Ferramonti<br />

(Cosenza).<br />

In ciascuno si è rafforzato il desiderio di approfondire le proprie<br />

conoscenze storiche, premessa indispensabile per instaurare<br />

legami di solidarietà e spirito di collaborazione.<br />

...le carceri “Nuove”<br />

nella “Storia del ’900”<br />

Un interessante percorso storico del Novecento è stato organizzato<br />

alle Carceri Nuove di Torino per visitare le celle e i<br />

“bracci”, occupati dai condannati a morte e dai detenuti politici<br />

negli anni che vanno dal 1922 al 1945. L’iniziativa è stata<br />

presa da un gruppo di insegnanti, rappresentanti di enti (come<br />

l’Anpi, la Federazione volontari della libertà, l’Aned) e dai<br />

cappellani.

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