Triangolo Rosso - Associazioni Milano
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I NOSTRI LUTTI<br />
La morte<br />
di Giandomenico Panizza<br />
È deceduto a <strong>Milano</strong> lo scorso<br />
13 ottobre Giandomenico<br />
Panizza, consigliere nazionale<br />
dell’Aned. Panizza, che<br />
era nato a Venezia nel luglio<br />
del 1927, è stato uno dei più<br />
giovani deportati nel campo<br />
di sterminio di Mauthausen.<br />
Venne infatti arrestato dai<br />
nazifascisti nel marzo del<br />
1944, quando non aveva ancora<br />
compiuto 17 anni, per<br />
aver preso parte attiva agli<br />
scioperi della Caproni contro<br />
il fascismo.<br />
Incarcerato prima a San<br />
Vittore e poi a Bergamo venne<br />
quindi deportato a<br />
Mauthausen dove rimase fino<br />
alla liberazione del campo.<br />
Fece ritorno a <strong>Milano</strong><br />
solo nel giugno del 1945.<br />
Da allora ha dedicato tutto<br />
il suo impegno, oltre all’attività<br />
politica, allo studio e<br />
alla diffusione fra i giovani<br />
della memoria storica della<br />
deportazione politica.<br />
L’Ande e il suo presidente<br />
sono vicini con grande affetto<br />
ai familiari di<br />
Giandomenico.<br />
_________<br />
Le memorie dei nostri compagni<br />
ci dicono che “dal<br />
campo non si ritorna”, perché<br />
la deportazione, il ricordo<br />
delle ragioni della cattura,<br />
i compagni con i quali<br />
abbiamo condiviso sofferenze<br />
e speranze, ci accompagnano<br />
lungo l’intero cammaino<br />
della nostra vita.<br />
Giandomenico Panizza è certo<br />
tra quelli che hanno costantemente<br />
portato nel cuore<br />
e religiosamente custodito<br />
la memoria del passato:<br />
lavorava alla Caproni come<br />
disegnatore e viveva le lotte<br />
dell’antifascismo operaio<br />
con l’entusiasmo e l’innocenza<br />
della gioventù, quando,<br />
non ancora diciassettenne,<br />
conobbe la sofferenza<br />
della deportazione.<br />
All’Aned ha portato, dopo<br />
42<br />
la lunga attività presso<br />
“l’Unità” di <strong>Milano</strong>, incontaminati,<br />
l’entusiasmo e<br />
la fiducia di quei suoi 17 anni.<br />
Sempre pronto a capire,<br />
ad aiutare, ad impegnarsi<br />
nella ricerca e nella documentazione<br />
sul ruolo dei deportati<br />
politici italiani nella<br />
lotta di Liberazione.<br />
L’ultima sua fatica è stata<br />
la stesura, con Italo Tibaldi,<br />
di una guida storica illustrata<br />
su Mauthausen, destinata<br />
soprattutto alle scuole,<br />
apprestata in occasione<br />
del XII congresso nazionale<br />
che l’Aned ha tenuto nel<br />
maggio scorso nella Sala<br />
delle Bandiere di quel campo<br />
di sterminio.<br />
La malattia - che lo ha colpito<br />
proprio alla vigilia del<br />
congresso di Mauthausen -<br />
ha stroncato un’intensa attività<br />
che Giandomenico sviluppava<br />
soprattutto nel rapporto<br />
con i giovani studenti,<br />
che seguivano con particolare<br />
emozione il racconto<br />
di quel loro coetaneo finito<br />
nel lager, riconoscendo<br />
nella sua testimonianza il<br />
senso alto che può avere<br />
l’impegno politico nel momento<br />
più drammatico della<br />
vita del proprio Paese.<br />
L’Aned perde con Giandomenico<br />
un grande compagno<br />
e i deportati un grande<br />
amico.<br />
Gianfranco Maris<br />
L’Aned di Empoli esprime<br />
profondo cordoglio per la morte<br />
di<br />
Maria Giovanna Nencioni<br />
e si unisce al lutto dei familiari.<br />
Maria Giovanna nata a<br />
Livorno, si era trasferita ad<br />
Empoli con la famiglia nel<br />
1943, dopo che la loro casa<br />
era stata rasa al suolo. Era figlia<br />
di Giuseppe Nencioni,<br />
martire della violenza nazista,<br />
ucciso nel campo di sterminio<br />
di Ebensee e sorella di<br />
Nedo, consigliere nazionale<br />
dell’Aned che venne deportato<br />
non ancora sedicenne,<br />
dopo un lungo calvario nello<br />
stesso lager del padre, riuscendo<br />
a sopravvivere.<br />
Maria Giovanna ha scritto un<br />
libro dal titolo “I giorni del<br />
terrore” a cura della casa editrice<br />
Ibiskos, in occasione del<br />
50° anniversario del 25 Aprile,<br />
uscito a mezzo secolo di distanza<br />
da quel 27 gennaio<br />
1945, giorno della liberazione<br />
di Auschwitz-Birkenau.<br />
In quelle pagine è raccontato<br />
il calvario non solo della<br />
famiglia Nencioni, ma anche<br />
di tutte quelle cui toccò la stessa<br />
sorte: Mauthausen, Ebensee,<br />
Artheim, deportate da Empoli<br />
e dai comuni vicini.<br />
La sezione di Torino annuncia<br />
con profondo cordoglio la<br />
scomparsa dei soci<br />
Giovanni Fioris<br />
deportato a Buchenwald (matr.<br />
98373), e a Sachsenhausen<br />
(matr. 72518)<br />
Giovanni Grassiano<br />
deportato a Flossemburg (matr.<br />
43631).<br />
È morto a 86 anni<br />
Mario Gaetano Buzzi<br />
abitante a Giussano (<strong>Milano</strong>)<br />
che fu deportato nel campo di<br />
Bolzano.<br />
Con tristezza e dolore la sezione<br />
dell’Aned di Verona comunica<br />
la scomparsa degli<br />
amici fraterni<br />
Vincenzo Scherillo<br />
superstite del campo di concentramento<br />
di Dachau (matr.<br />
141853)<br />
Antonietta Mondi<br />
vedova di Domenico Billo,<br />
deportato nel campo di<br />
Bolzano (matr. 37131)<br />
Giordano Megetto<br />
deportato nel lager di Dachau.<br />
La sezione Aned di <strong>Milano</strong><br />
annuncia con dolore la scomparsa<br />
di<br />
Silvio Bucchianeri<br />
deportato a Mauthausen-<br />
Ebensee (matr. 106653).<br />
La sezione Aned di Pordenone<br />
ricorda, con dolore, la scomparsa<br />
del suo presidente<br />
Piero Maieron<br />
che subì la deportazione a<br />
Dachau.<br />
È deceduto a Paternò (Catania)<br />
dove era nato ed abitava<br />
Giuseppe Randazzo<br />
agricoltore di 82 anni, deportato<br />
a Dora-Mittelbau dal 12<br />
settembre 1943 fino alla liberazione<br />
del campo e solo<br />
nel settembre del 1945 poté<br />
fare ritorno a casa.<br />
L’Aned di <strong>Milano</strong> ricorda, nel<br />
15° anniversario della scomparsa,<br />
il compagno<br />
Angelo Leris<br />
Nato a Treviglio (Bergamo)<br />
l’1/7/1905, operaio meccanico.<br />
Militante comunista dalla<br />
fondazione del partito e atti-