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arriverà al punto di imbandirgli<br />
per pasto le carni dei suoi<br />
figli; come già gli aveva sacrificato<br />
la vita del fratello Absirto,<br />
onde sottrarsi all'inseguimento<br />
e alla cattura dopo il furto del<br />
vello d'oro.<br />
E’ per questa consapevolezza<br />
che un poeta antico, - ancora<br />
Virgilio - lancia la più<br />
terribile maledizione che sia<br />
mai stata scagliata contro<br />
l'amore passionale:<br />
"Ora conosco l'amore: su<br />
rocce lo Tmaro<br />
o il Rodope e i Garamanti<br />
sperduti l'han generato;<br />
nato non è tra gli umani,<br />
non ha nostro sangue.<br />
(…) Amore feroce apprese le<br />
madri a intinger le mani<br />
nel sangue dei figli. Crudele,<br />
o madre, anche tu!<br />
Più crudele la madre o fu<br />
più malvagio l'Amore?<br />
Malvagio fu Amore, ma<br />
crudele, madre, anche tu."<br />
(VERG., Ecl., VIII, trad. di E.<br />
Cetrangolo)<br />
L'Amore-Passione, dunque,<br />
non è nato tra gli umani,<br />
non ha il nostro sangue: è un<br />
essere alieno che segue leggi<br />
imperscrutabili e spaventose,<br />
un mostro che si nutre di<br />
sofferenze e di delitti.<br />
Ce n'é abbastanza per<br />
comprendere che, se noi oggi<br />
pensiamo che un film d'amore<br />
o un romanzo d'amore non<br />
siano tali se vi manca l'elemento<br />
fortemente passionale, tutto<br />
al contrario pensavano gli antichi<br />
(e non si confonda la loro<br />
robusta sensualità con la passionalità:<br />
sono due cose totalmente<br />
diverse).<br />
Allora, la domanda che vogliamo<br />
farci è: perché l'Occidente<br />
moderno ha elaborato questo Mo-<br />
16<br />
loch pauroso, al quale offre sacrifici<br />
e tributa omaggi, pur assistendo<br />
ogni giorno allo spettacolo cruento<br />
delle vittime che esso esige, di cui<br />
sono piene le pagine di cronaca e i<br />
notiziari del telegiornale?<br />
Un dubbio si affaccia alla<br />
nostra mente e, piano piano,<br />
continua a tormentarla: che vi<br />
sia una relazione diretta con la<br />
frustrazione, la rabbia repressa,<br />
l'infelicità che il modo di vita<br />
occidentale moderno produce?<br />
che vi sia una relazione diretta<br />
con lo spirito della modernità?<br />
Per chiarire i termini del<br />
discorso, chiamiamo “spirito<br />
della modernità” quell'insieme<br />
di nodi culturali che a nostro<br />
parere caratterizzano la moder-<br />
nità occidentale e che possiamo<br />
riassumere in cinque punti<br />
qualificanti: 1) sete di conoscenza-dominio<br />
sul mondo naturale;<br />
2) aristocraticismo venato<br />
di profondo disprezzo per le<br />
masse; 3) crescita ipertrofica<br />
dell'Ego individuale; 4) stravolgimento<br />
e perversione della<br />
normale libido sessuale; 5)<br />
pragmatismo e utilitarismo<br />
ipocritamente mascherati da<br />
moralismo.<br />
Oppure dobbiamo considerare<br />
una mera coincidenza il<br />
fatto che l'unica civiltà al<br />
mondo che ha fatto dell'idolatria<br />
dell'esistente (dell'economia,<br />
della storia, della<br />
scienza, della tecnica) la sua<br />
vera e profonda religione, sia<br />
anche l'unica che ha esaltato<br />
ciecamente e masochisticamente<br />
l'amore-passione, attraverso<br />
centinaia di opere<br />
letterarie (da Il diavolo in corpo<br />
di Raymon Radiguet a Il<br />
danno di Josephine Hart) e<br />
cinematografiche, attraverso<br />
un unico, ossessionante leitmotiv:<br />
l'amore passionale è<br />
giustificazione a sé stesso,<br />
ogni altro sentimento gli si<br />
deve inchinare e riconoscere<br />
in esso un valore superiore?<br />
Si tratta di una lucida follia,<br />
in tutto e per tutto paragonabile<br />
a quella ebbrezza di nichilismo<br />
per cui, da molto<br />
tempo (come scriveva tristemente<br />
Albert Camus ne L'uomo<br />
in rivolta): "l'Europa non ama<br />
più la vita: è questo il suo terribile<br />
segreto". Tale non-amore<br />
della vita si manifesta in una<br />
voluttà di autodistruzione, in<br />
un demoniaco compiacimento<br />
di glorificazione di tutto quanto<br />
è distruttivo, crudele, generatore<br />
di sofferenza. Come nel<br />
"Giardino delle crudeltà" di<br />
Octave Mirbeau, sembra che