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GRANDE RECITA DEI “CELESTINI”<br />
Giovedì 31 maggio la compagnia filodrammatica<br />
di Istituto dei “Celestini” ha<br />
messo in scena al teatro Careni una rappresentazione<br />
tratta da un testo di Daniel Keyes,<br />
Fiori Fiori per per Algernon<br />
Algernon<br />
Credevamo che i nostri attori riuscissero<br />
solamente a farci ridere interpretando<br />
ruoli divertenti o vestendo panni per noi<br />
inusuali, ma ieri sera sono riusciti a farci<br />
emozionare.<br />
Appena si è aperto il sipario si è diffusa<br />
nella sala un’atmosfera speciale, un po’<br />
triste: i ragazzi sono usciti tutti di bianco<br />
vestiti e come legati da nastri. Subito abbiamo<br />
capito che il dramma si sarebbe incentrato<br />
sugli ostacoli che rendono difficile il<br />
raggiungimento delle nostre aspirazioni,<br />
dei nostri sogni, magari anche sui pregiudizi<br />
che frenano ogni impeto e tarpano le ali<br />
ad ogni impresa.<br />
Ed è stato proprio così per Carla, la<br />
protagonista, che “gradiva” di diventare<br />
intelligente. Carla era una ragazza come<br />
tante, con un grande sogno ma con qualche<br />
difficoltà in più degli altri per realizzarlo.<br />
Si sentiva sbagliata, perché era più lenta, e<br />
si ritrovava sola a subire l’ignoranza e la<br />
cattiveria delle sue colleghe. Ma con coraggio<br />
si è sottoposta ad un’operazione al cervello<br />
che l’ha resa brillante, colta, ed alla<br />
fine….ancora più sola, provocando l’allontanamento<br />
di colleghi ed amici. E non si è<br />
chiusa qua. Un temuto effetto boomerang<br />
del suo organismo l’ha riconsegnata all’handicap<br />
iniziale, lasciandole un di più di<br />
bruciante delusione.<br />
È stata strappalacrime la scena in cui<br />
Carla, ricordando il suo compagno di test<br />
ed esperimenti, il topolino Algernon, l’unico<br />
che riusciva a capirla, si raccomanda<br />
“cortesemente” di portare sempre dei fiori<br />
sulla sua tomba. Proprio da questo episodio<br />
è tratto il titolo dell’opera.<br />
Grazie ragazzi! Per averci fatto riflettere<br />
sul tema dell’handicap mentale che<br />
sembra così distante da noi, che sembra<br />
non riguardarci in nessun modo, ma che in<br />
realtà ci è molto vicino. Grazie per la serata<br />
che ci avete fatto trascorrere e per i momenti<br />
di commozione, perché non è vero<br />
che solo le grandi star riescono ad emozionare.<br />
Siamo orgogliose di avervi come nostri<br />
attori.<br />
Alessia e Lisa<br />
S crivere questo editoriale, in un isolato giorno<br />
di pioggia, ha un qualcosa di magico,<br />
mistico quasi; forse perché dopo cinque<br />
anni di ininterrotto servizio, è giunta anche per me<br />
l’ora di andarmene -per così dire- in pensione. Sì,<br />
lascerò questa scuola e, con lei, il Racoon, passando<br />
ad altri il compito di riempire delle sue riflessioni questa<br />
pagina.<br />
Ma veniamo a presentare il presente numero, in cui si<br />
discute di un argomento a me particolarmente caro: la<br />
la<br />
donna!.<br />
donna!.<br />
Comincerò col rivelarvi un segreto: io amo le donne!<br />
Attenzione, non travisate quello che ho appena scritto,<br />
non sto facendo outing! Ciò che intendo dire è che, a<br />
mio parere, le donne sono tutte, indistintamente, creature<br />
straordinarie, dotate di una forza d’animo e di un<br />
coraggio veramente ammirabile.<br />
Eppure, nonostante molti si siano adoperati a tutelare<br />
i loro diritti per consentirgli di esprimersi nel migliore<br />
dei modi in ambito lavorativo e nella cura della famiglia, evitando<br />
loro sacrifici, ingiustizie e soprusi, la situazione rimane allarmante,<br />
soprattutto in Italia.<br />
Parleremo di tutto ciò, credo in modo abbastanza diffuso e,<br />
spero, condivisibile.<br />
Ma il numero riserva delle sorprese: oltre alle solite rubriche,<br />
infatti, esso ospita questa volta in una VETRINETTA VETRINETTA VETRINETTA centrale la<br />
presentazione di alcune attività scolastiche integrative che hanno<br />
avuto successo e hanno ottenuto riconoscimenti: la MOSTRA FO-<br />
TOGRAFICA Dreams & Conflicts, gli esperimenti del PROGETTO<br />
ARCHIMEDE, il lavoro della nostra COMPAGNIA TEATRALE. So che<br />
si parla del nostro Istituto come di un tipico Istituto di periferia, un<br />
po’ attardato e approssimativo, ma credo che non siano molti gli<br />
Istituti della provincia altrettanto vivi e creativi.<br />
L’insieme di tanti articoli su temi diversi ha reso il numero<br />
assai ponderoso. Non spaventatevi, leggetelo con attenzione, per<br />
favore. Sarà per noi un compenso alla nostra fatica e, crediamo,<br />
motivo di riflessione e di divertimento per voi.<br />
A questo punto, non mi resta che auguravi un buon fine scuola<br />
e delle buone vacanze: che gli scrutini vi siano propizi e che l’estate<br />
sia ricca di belle esperienze!!<br />
Infine vi saluto – non dico addio: quello è troppo triste!! Lo<br />
faccio con le parole di un poeta a me particolarmente caro, che<br />
mi sono sembrate adatte alla situazione e al mio stato d’animo<br />
attuale, che oscilla per vari motivi, tra la gioia, la motivazione, la<br />
spinta vitale e la tristezza, la tensione e lo spegnimento:<br />
Tutto si muove contro di te. Il maltempo,<br />
le luci che si spengono, la vecchia<br />
casa scossa a una raffica e a te cara<br />
per il male sofferto, le speranze<br />
deluse, qualche bene in lei goduto.<br />
Ti pare il sopravvivere un rifiuto<br />
d’obbedienza alle cose.<br />
E nello schianto<br />
del vetro alla finestra è la condanna. (Saba, Il vetro rotto)<br />
Mipa<br />
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