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racoon-archivio-Giugno-2007

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GRANDE RECITA DEI “CELESTINI”<br />

Giovedì 31 maggio la compagnia filodrammatica<br />

di Istituto dei “Celestini” ha<br />

messo in scena al teatro Careni una rappresentazione<br />

tratta da un testo di Daniel Keyes,<br />

Fiori Fiori per per Algernon<br />

Algernon<br />

Credevamo che i nostri attori riuscissero<br />

solamente a farci ridere interpretando<br />

ruoli divertenti o vestendo panni per noi<br />

inusuali, ma ieri sera sono riusciti a farci<br />

emozionare.<br />

Appena si è aperto il sipario si è diffusa<br />

nella sala un’atmosfera speciale, un po’<br />

triste: i ragazzi sono usciti tutti di bianco<br />

vestiti e come legati da nastri. Subito abbiamo<br />

capito che il dramma si sarebbe incentrato<br />

sugli ostacoli che rendono difficile il<br />

raggiungimento delle nostre aspirazioni,<br />

dei nostri sogni, magari anche sui pregiudizi<br />

che frenano ogni impeto e tarpano le ali<br />

ad ogni impresa.<br />

Ed è stato proprio così per Carla, la<br />

protagonista, che “gradiva” di diventare<br />

intelligente. Carla era una ragazza come<br />

tante, con un grande sogno ma con qualche<br />

difficoltà in più degli altri per realizzarlo.<br />

Si sentiva sbagliata, perché era più lenta, e<br />

si ritrovava sola a subire l’ignoranza e la<br />

cattiveria delle sue colleghe. Ma con coraggio<br />

si è sottoposta ad un’operazione al cervello<br />

che l’ha resa brillante, colta, ed alla<br />

fine….ancora più sola, provocando l’allontanamento<br />

di colleghi ed amici. E non si è<br />

chiusa qua. Un temuto effetto boomerang<br />

del suo organismo l’ha riconsegnata all’handicap<br />

iniziale, lasciandole un di più di<br />

bruciante delusione.<br />

È stata strappalacrime la scena in cui<br />

Carla, ricordando il suo compagno di test<br />

ed esperimenti, il topolino Algernon, l’unico<br />

che riusciva a capirla, si raccomanda<br />

“cortesemente” di portare sempre dei fiori<br />

sulla sua tomba. Proprio da questo episodio<br />

è tratto il titolo dell’opera.<br />

Grazie ragazzi! Per averci fatto riflettere<br />

sul tema dell’handicap mentale che<br />

sembra così distante da noi, che sembra<br />

non riguardarci in nessun modo, ma che in<br />

realtà ci è molto vicino. Grazie per la serata<br />

che ci avete fatto trascorrere e per i momenti<br />

di commozione, perché non è vero<br />

che solo le grandi star riescono ad emozionare.<br />

Siamo orgogliose di avervi come nostri<br />

attori.<br />

Alessia e Lisa<br />

S crivere questo editoriale, in un isolato giorno<br />

di pioggia, ha un qualcosa di magico,<br />

mistico quasi; forse perché dopo cinque<br />

anni di ininterrotto servizio, è giunta anche per me<br />

l’ora di andarmene -per così dire- in pensione. Sì,<br />

lascerò questa scuola e, con lei, il Racoon, passando<br />

ad altri il compito di riempire delle sue riflessioni questa<br />

pagina.<br />

Ma veniamo a presentare il presente numero, in cui si<br />

discute di un argomento a me particolarmente caro: la<br />

la<br />

donna!.<br />

donna!.<br />

Comincerò col rivelarvi un segreto: io amo le donne!<br />

Attenzione, non travisate quello che ho appena scritto,<br />

non sto facendo outing! Ciò che intendo dire è che, a<br />

mio parere, le donne sono tutte, indistintamente, creature<br />

straordinarie, dotate di una forza d’animo e di un<br />

coraggio veramente ammirabile.<br />

Eppure, nonostante molti si siano adoperati a tutelare<br />

i loro diritti per consentirgli di esprimersi nel migliore<br />

dei modi in ambito lavorativo e nella cura della famiglia, evitando<br />

loro sacrifici, ingiustizie e soprusi, la situazione rimane allarmante,<br />

soprattutto in Italia.<br />

Parleremo di tutto ciò, credo in modo abbastanza diffuso e,<br />

spero, condivisibile.<br />

Ma il numero riserva delle sorprese: oltre alle solite rubriche,<br />

infatti, esso ospita questa volta in una VETRINETTA VETRINETTA VETRINETTA centrale la<br />

presentazione di alcune attività scolastiche integrative che hanno<br />

avuto successo e hanno ottenuto riconoscimenti: la MOSTRA FO-<br />

TOGRAFICA Dreams & Conflicts, gli esperimenti del PROGETTO<br />

ARCHIMEDE, il lavoro della nostra COMPAGNIA TEATRALE. So che<br />

si parla del nostro Istituto come di un tipico Istituto di periferia, un<br />

po’ attardato e approssimativo, ma credo che non siano molti gli<br />

Istituti della provincia altrettanto vivi e creativi.<br />

L’insieme di tanti articoli su temi diversi ha reso il numero<br />

assai ponderoso. Non spaventatevi, leggetelo con attenzione, per<br />

favore. Sarà per noi un compenso alla nostra fatica e, crediamo,<br />

motivo di riflessione e di divertimento per voi.<br />

A questo punto, non mi resta che auguravi un buon fine scuola<br />

e delle buone vacanze: che gli scrutini vi siano propizi e che l’estate<br />

sia ricca di belle esperienze!!<br />

Infine vi saluto – non dico addio: quello è troppo triste!! Lo<br />

faccio con le parole di un poeta a me particolarmente caro, che<br />

mi sono sembrate adatte alla situazione e al mio stato d’animo<br />

attuale, che oscilla per vari motivi, tra la gioia, la motivazione, la<br />

spinta vitale e la tristezza, la tensione e lo spegnimento:<br />

Tutto si muove contro di te. Il maltempo,<br />

le luci che si spengono, la vecchia<br />

casa scossa a una raffica e a te cara<br />

per il male sofferto, le speranze<br />

deluse, qualche bene in lei goduto.<br />

Ti pare il sopravvivere un rifiuto<br />

d’obbedienza alle cose.<br />

E nello schianto<br />

del vetro alla finestra è la condanna. (Saba, Il vetro rotto)<br />

Mipa<br />

3

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