01.06.2013 Views

racoon-archivio-Giugno-2007

racoon-archivio-Giugno-2007

racoon-archivio-Giugno-2007

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Esiste uno specifico “genio”<br />

femminile? E se esiste, in che cosa<br />

consiste? A questa domanda cerca<br />

di dare una risposta Julia Kristeva,<br />

la scrittrice, semiologa e psicanalista<br />

bulgara che proprio alla genialità<br />

al femminile ha dedicato i<br />

ritratti della scrittrice francese<br />

Colette e della filosofa e politologa<br />

Hanna Arendt.<br />

“Il genio è un'invenzione terapeutica<br />

che ci impedisce di morire<br />

di eguaglianza in un mondo privo di<br />

aldilà", scrive Kristeva, lei stessa<br />

degna rappresentante della capacità<br />

"alta" del pensiero femminile. E,<br />

da donna, qualche riga più in là aggiunge<br />

che tuttavia "la vita si giustifica<br />

in modo più umile", rifiutandosi,<br />

nel modo drastico che hanno le<br />

donne, di tracciare un divisorio fra<br />

vita e pensiero, sentimento e razionalità,<br />

che collochi l'una in una categoria<br />

superiore rispetto all'altro.<br />

Il genio femminile, secondo<br />

Kristeva, sta proprio nella compenetrazione<br />

dei vari aspetti della vita,<br />

di cui il pensiero razionale è solo<br />

una parte, e non necessariamente la<br />

più nobile. «Il genio femminile nasce<br />

da un´individualità che supera<br />

di continuo se stessa, ma restando<br />

capace di condividere la propria<br />

esperienza con gli altri».<br />

«Nel genio femminile il pensiero<br />

non è mai separato dal corpo.<br />

Gli uomini tendono a rinchiudersi<br />

nei palazzi ossessivi del pensiero<br />

puro, dimenticando il dato<br />

dell´esperienza corporea. Per me il<br />

pensiero è indissociabile dal corpo e<br />

dall´ esperienza con gli altri».<br />

Ma lasciamo ora le regge del<br />

pensiero alto e aggiriamoci per le<br />

graziose casette del pensiero comune.<br />

Sentiamo che cosa ne pensano<br />

alcune nostre compagne dello Psicopedagogico<br />

e la loro prof.<br />

18<br />

PUNTO DI VISTA 1<br />

Secondo me, le donne non hanno<br />

nulla da invidiare agli uomini. Anzi,<br />

forse, a volte è vero il contrario: le<br />

donne sono infatti delle persone speciali<br />

di grande sensibilità e dolcezza,<br />

sanno ascoltare, capire, rassicurare.<br />

Esse vivono le esperienze in modo<br />

assolutamente diverso dagli uomini,<br />

sanno sempre trovare, in ogni situazione,<br />

un punto di vista alternativo<br />

e positivo, un motivo in più per sperare<br />

e credere che tutto si può sistemare.<br />

Sperimentano spesso grandi sofferenze<br />

fisiche e morali, ma non per<br />

questo si lamentano ad ogni passo,<br />

sanno invece mascherare la tristezza<br />

con un sorriso, perché non vogliono<br />

svelare al mondo che non sono felici.<br />

Il viso di una donna, il suo sorriso,<br />

sono difficili da scordare, perché<br />

ognuna ha qualcosa che la rende unica<br />

e che, inevitabilmente, attrae. Conoscono<br />

mille modi per dire ciò che<br />

sentono e non si imbarazzano a parlare<br />

tra di loro dei problemi che stanno<br />

affrontando, anche perché sanno essere<br />

solidali con l’interlocutore. Spesso<br />

si mettono in discussione per riuscire<br />

a risolvere problemi apparentemente<br />

insormontabili. Possono accarezzarti<br />

con le parole e attraversarti<br />

con lo sguardo, e sono capaci di grande<br />

forza e spesso di grande autocontrollo.<br />

Con tutto ciò non voglio dire<br />

che le donne sono tutte sante o tutte<br />

eroine: possono avere anche loro molti<br />

lati negativi, come ad esempio, l’essere<br />

a volte vanitose e un po’ permalose; e<br />

spesso accade che giochino con i sentimenti<br />

degli uomini, o che perdano il<br />

controllo, oppure ancora che non si<br />

curino per niente delle persone che gli<br />

sono vicine. Voglio però sottolineare<br />

che esse non meritano la posizione di<br />

inferiorità rispetto ai maschi in cui<br />

sono state e continuano ad essere<br />

relegate. Io spero che presto le donne<br />

possano godere di un rapporto di vera<br />

parità.<br />

Serena<br />

PUNTO DI VISTA 2<br />

Le donne del mondo d’oggi sono<br />

più libere rispetto a quelle di un tempo.<br />

Esse si dedicano alla famiglia e al<br />

tempo stesso lavorano fuori casa e si<br />

tengono i loro spazi, cosicché possono<br />

svolgere attività piacevoli per loro,<br />

come trovarsi con le amiche, fare<br />

shopping oppure leggere. Generalmente<br />

i lavori che svolgono non fanno parte<br />

dell’”alta gerarchia dei lavori”. Esse<br />

tendono a diventare insegnanti, psicologhe,<br />

assistenti sociali, ad assumere<br />

cioè mansioni legate all’aspetto emotivo<br />

più che a quello razionale, a<br />

quello relazionale più che a quello<br />

direttivo. Anche se ultimamente stanno<br />

diventando numerose le eccezioni, e<br />

si comincia a vedere donne che hanno<br />

fatto carriera e raggiunto posizioni di<br />

grande responsabilità.<br />

In ogni caso le donne negli ultimi<br />

tempi sono diventate più forti, più<br />

determinate; e così l’espressione<br />

“sesso debole” a loro affibbiata per<br />

me è ormai priva di senso. Certo l’indole<br />

femminile rimane diversa da quella<br />

maschile, perché utilizza più l’emisfero<br />

destro del cervello, quello emotivo.<br />

Difatti le cose che le donne fanno o<br />

dicono rispecchiano maggiormente<br />

l’emotività, mentre quelle che fanno o<br />

dicono degli uomini riflettono maggiormente<br />

la razionalità.<br />

Nel futuro io vedo definirsi due<br />

tipologie di donne: quelle che si creano<br />

e curano una famiglia e insieme<br />

svolgono una professione normale,<br />

magari part-time, prendendosi ovviamente<br />

i propri spazi, e quelle che<br />

rinunciano a crearsi una famiglia e<br />

preferiscono realizzarsi sul piano<br />

professionale, facendo lavori che comportano<br />

un alto reddito ma esigono una<br />

dedizione completa. Le prime, secondo<br />

me, raggiungeranno una assoluta parità<br />

con l’uomo, mentre le seconde tenderanno<br />

addirittura a prevalere su di lui,<br />

perché ne hanno i mezzi e l’ambizione.<br />

Anita

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!