<strong>Novembre</strong> 2007 IN-FORMAQ4firenze 2 n DOSSIER “Mercatino dei Ragazzi” e “Torregalli”, la forza della solidarietà Un viaggio in due “puntate” alla scoperta <strong>di</strong> un’amicizia che viene da lontano Solidarietà. Una parola comune, ma con un significato troppe volte dato per scontato. In italiano è definita come «l’insieme dei legami affettivi e morali che uniscono gli uomini tra loro e li spingono all’aiuto reciproco». A Scan<strong>di</strong>cci, da 17 anni, esiste un’associazione <strong>di</strong> volontariato che ha fatto della solidarietà la sua ragion d’essere. Il Mercatino dei Ragazzi per la Solidarietà, appunto. In tutti questi anni l’associazione ha costantemente lavorato, organizzando ogni maggio il sempre più famoso “Mercatino” e raccogliendo fon<strong>di</strong> con i quali ha finanziato progetti ed iniziative <strong>di</strong> carattere sanitario, legate alla prevenzione, alla <strong>di</strong>agnosi e alla cura <strong>di</strong> malattie <strong>di</strong> vario tipo. Il punto <strong>di</strong> riferimento importante, che ha rappresentato un po’ il perno <strong>di</strong> tutta l’attività dell’associazione, è stato il vicino ospedale Nuovo San Giovanni <strong>di</strong> Dio, meglio conosciuto come Torregalli, che ha beneficiato nel tempo della donazione <strong>di</strong> un gran numero <strong>di</strong> macchinari che hanno reso via via sempre più moderni e funzionali i vari reparti. Ma il merito maggiore che va riconosciuto senza dubbio al Mercatino è quello <strong>di</strong> essere riuscito a coor<strong>di</strong>nare le forze essenziali del servizio sanitario: i me<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> famiglia, l’Humanitas e l’azienda ospedaliera. Una sinergia che si è <strong>di</strong>mostrata estremamente positiva e fruttuosa. «Le donazioni <strong>di</strong> macchinari, gli screening preventivi e tutte le altre iniziative – ci spiega Piergiorgio Finocchietti, presidente del Mercatino dei Ragazzi - sono sempre state concordate e valutate <strong>di</strong>rettamente con questi soggetti, che svolgono un ruolo tutt’altro che passivo nell’in<strong>di</strong>rizzare le risorse economiche, evitando <strong>di</strong> investirle in progetti non funzionali». «Stando a contatto <strong>di</strong>retto con gli operatori sanitari – continua Finocchietti - abbiamo avuto modo <strong>di</strong> verificare il n TORREGALLI Due nuovi percorsi chirurgici all’Ospedale Servizi più flui<strong>di</strong> e prestazioni sempre più a misura dei pazienti È partita, lo scorso mese <strong>di</strong> ottobre, al Nuovo San Giovanni <strong>di</strong> Dio, la riorganizzazione della attività chirurgiche in due percorsi: uno de<strong>di</strong>cato ai pazienti con accesso dal sistema <strong>di</strong> urgenza e l’altro per i pazienti che seguono un percorso personale e <strong>di</strong> preospedalizzazione. Per i primi, in<strong>di</strong>pendentemente dal tipo <strong>di</strong> intervento <strong>di</strong> cui necessitano, l’assistenza avverrà in un reparto a loro de<strong>di</strong>cato; per i secon<strong>di</strong>, che hanno seguito già un iter ospedaliero e devono sottoporsi ad un intervento programmato, ci saranno due aree <strong>di</strong> ricovero <strong>di</strong>stinte, uno per i ricoveri <strong>di</strong> breve degenza e uno per i ricoveri che loro <strong>di</strong>sagio nei confronti <strong>di</strong> un servizio sanitario pubblico che a volte si <strong>di</strong>mostra non in grado <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare appieno le esigenze improrogabili dei citta<strong>di</strong>ni. E da lì ci siamo mossi». Ma per renderci davvero conto dell’importanza dell’azione <strong>di</strong> questa associazione, siamo andati <strong>di</strong>rettamente a Torregalli, per parlare con chi ogni giorno beneficia delle donazioni del Mercatino. Incontriamo innanzitutto il <strong>di</strong>rettore sanitario, dottor Alberto Appicciafuoco. Dottore, quanto è stato e potrà essere importante per l’ospedale il Mercatino dei Ragazzi? «A parte il notevole aiuto economico da parte del Mercatino dei Ragazzi, che ha accelerato l’acquisto <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi macchinari e il finanziamento <strong>di</strong> campagne e screening in favore dell’ospedale <strong>di</strong> Torregalli e del suo bacino <strong>di</strong> utenza, ciò che contrad<strong>di</strong>stingue l’azione <strong>di</strong> solidarietà <strong>di</strong> questa associazione, è la longevità del rapporto che la lega ormai da 17 anni all’azienda ospedaliera del Nuovo San Giovanni <strong>di</strong> Dio. Il legame si è creato quando la situazione dell’ospedale era ben <strong>di</strong>versa da com’è ora, e se questa con<strong>di</strong>zione è cambiata, il merito è anche della sinergia favorevole con il Mercatino dei Ragazzi». Qual è il ruolo che le piccole associazioni possono rivestire nel miglioramento della situazione operativa delle strutture ospedaliere e sanitarie del territorio? «Tutte le associazioni <strong>di</strong> volontariato sono importanti, anzi vitali per l’ospedale. Senza il loro apporto molti importanti servizi non esisterebbero neanche. Sarebbe auspicabile che nel futuro tutti questi enormi e preziosissimi sforzi potessero trovare il modo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>narsi fra loro per fruttare al massimo». superano i cinque giorni. Le sale operatorie saranno le stesse per tutte le <strong>di</strong>verse tipologie <strong>di</strong> intervento, mentre i ricoverati <strong>di</strong> ogni specialità potranno contare su percorsi definiti e controllati specificamente. Una bella novità che sarà, sicuramente, apprezzata da tutti i pazienti è quella che vede per ciascuno <strong>di</strong> essi, dalla fase del ricovero fino al momento delle <strong>di</strong>missioni, l’in<strong>di</strong>cazione del me<strong>di</strong>co e dell’infermiere <strong>di</strong> riferimento che garantiranno la continuità per tutto il corso della degenza. E per ridurre le attese e le ripetizioni delle stesse conoscenze annotate in modo cartaceo, a gestire tutte le notizie cliniche dei pazienti C’è la sensazione che l’ospedale <strong>di</strong> Torregalli sia sempre più un luogo a misura <strong>di</strong> paziente. Cosa viene offerto al paziente al <strong>di</strong> là del servizio me<strong>di</strong>co e sanitario? «L’azienda sanitaria ha un suo progetto <strong>di</strong> umanizzazione che riguarda tutti i presi<strong>di</strong> del territorio. Per quello che riguarda Torregalli, stiamo lavorando tutti affinché la persona che per qualsiasi motivo si trovi ad avere a che fare con l’ambiente ospedaliero, possa usufruire del percorso assistenziale <strong>di</strong> cui necessita senza l’aggravio <strong>di</strong> problemi organizzativi che non gioverebbero sicuramente al suo benessere psicofisico. Stiamo lavorando adesso ad un progetto che riguarda la segnaletica all’interno della struttura ed anche alla creazione <strong>di</strong> uno spazio <strong>di</strong> aggregazione. L’obiettivo finale è quello <strong>di</strong> far vivere l’ospedale non come un luogo avulso ed emarginato». Parliamo poi con il dottor Luca Manneschi, responsabile del servizio <strong>di</strong> endoscopia <strong>di</strong>gestiva, reparto che dallo scorso novembre ha a <strong>di</strong>sposizione un endoscopio dotato <strong>di</strong> videocapsule. «Il Mercatino – afferma Manneschi - ha sempre cercato il <strong>di</strong>alogo, sia con gli operatori che con la <strong>di</strong>rezione aziendale. Le donazioni non si sono orientate a tamponare le carenze, ma sono state in<strong>di</strong>rizzate verso campi specifici e particolari». In Toscana gli ospedali che hanno a <strong>di</strong>sposizione l’endocapsula sono ancora pochi. Vi siete semplicemente messi al pari con i tempi, oppure siamo <strong>di</strong> fronte a un’avanguar<strong>di</strong>a? «Solo altri tre ospedali in Toscana hanno in dotazione l’endocapsula. Una videocamera che scruta tutto il nostro apparato <strong>di</strong>gerente, permettendoci <strong>di</strong> vedere cosa succede nel nostro organismo, è una vera e propria meraviglia, un miracolo della tecnologia. Data la ci sarà un sistema informatico della documentazione che permetterà, in tempo reale, a tutti gli operatori <strong>di</strong> avere le informazioni relative al ricovero. Ci saranno, a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> me<strong>di</strong>ci, infermieri e tecnici postazioni fisse e mobili <strong>di</strong> computer collegati, tramite rete wireless <strong>di</strong>rettamente alle camere dei pazienti, in un sistema operativo nuovo ed efficiente che pone il paziente e il malato al centro <strong>di</strong> tutto. Questo nuovo percorso fa parte <strong>di</strong> una sperimentazione che si basa sui principi del Lean Thinking, un metodo già adottato con grande successo all’estero e che riclassifica tutti i processi ospedalieri per sottoporli ad sua particolarità e l’utilità che l’endocapsula <strong>di</strong>mostra nella <strong>di</strong>agnosi l’apparecchiatura è gestita a livello aziendale e pazienti provenienti da tutti il territorio della Asl 10 (ma anche da alcune zone limitrofe) sono stati in<strong>di</strong>rizzati al San Giovanni <strong>di</strong> Dio». Si tratta solo <strong>di</strong> un miglioramento qualitativo dell’indagine? «Sicuramente il primo vantaggio dell’endocapsula è quello <strong>di</strong> poter esplorare un <strong>di</strong>stretto (l’intestino tenue) altrimenti inesplorabile. In questo senso la videocapsula permette <strong>di</strong> “chiudere”, a livello <strong>di</strong>agnostico, l’intero nostro apparato gastro-intestinale. La fotocamera all’interno della capsula registra 2 immagini al secondo per circa 8 ore. L’intera sequenza viene poi riversata su un computer e visionata scrupolosamente da me<strong>di</strong>ci altamente esperti. Inoltre, questo <strong>di</strong>spositivo presenta l’indubbio vantaggio <strong>di</strong> essere meno invasivo rispetto ad una normale endoscopia». La prima parte del nostro interessante “viaggio” si conclude nel reparto <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina interna coor<strong>di</strong>nato dal dottor Cappelletti. Il reparto è stato dotato, grazie ad una donazione del Mercatino dei Ragazzi, <strong>di</strong> una sonda ecografica, che permette <strong>di</strong> accelerare gli esami <strong>di</strong>agnostici per i pazienti ricoverati a Torregalli e, quin<strong>di</strong>, permette <strong>di</strong>missioni in tempi più rapi<strong>di</strong>. Nel reparto ci sono ben 3 me<strong>di</strong>ci che sanno usare il macchinario alla perfezione, sfruttandone ogni potenzialità. «I fasci ultrasonori inviati dalla macchina – ci spiega la collaboratrice, dottoressa Baccetti - incontrano il tessuto da analizzare e rimandano un’immagine sullo schermo, più chiara o più scura a seconda della consistenza del tessuto stesso. Questa apparecchiatura permette <strong>di</strong> avere immagini chiare e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> più facile e precisa lettura». una revisione totale ed eliminare tutte le fasi che non produco utilità ed evidenziare e incrementare tutto quello che, invece, può essere utile e rilevante per l’utente iniziando proprio dall’assistenza ospedaliera dove le attività verranno <strong>di</strong>stinte in sei linee che vanno dalla Chirurgia al Low Care <strong>di</strong> assistenza minore e <strong>di</strong> inferiore gravità della stessa patologia. Al Torregalli la sperimentazione Lean Thinking è partita da un mese con i due nuovi percorsi chirurgici e con i primi importanti e significativi risultati ma saranno i pazienti, come è giusto che sia, a <strong>di</strong>re nei prossimi mesi l’ultima parola su tutte le novità. Chi scrive, chi legge IL CONCORSO GIUNGE ALLA IX EDIZIONE: “RICERCA DELLA FELICITÀ” Anche quest’anno si dà il via al concorso de<strong>di</strong>cato alle scuole “Chi scrive, chi legge”, giunto alla sua XI e<strong>di</strong>zione. Questi otto anni sono stati un evolversi <strong>di</strong> successi ed oggi questo conscorso è <strong>di</strong>ventato un punto fermo nelle attività extrascolastiche che coinvolge sempre più istituti fiorentini, dalla scuola dell’infanzia fino alle superiori. Quest’anno il tema sarà “Ricerca <strong>di</strong> felicità” e la traccia si sviluppa partendo da un concetto molto complesso: molte persone pensano al denaro, sognano la ricchezza sperando <strong>di</strong> arrivare alla felicità, altri sognano solo <strong>di</strong> essere felici con persone, amici, familiari. L’invito è a riflettere su come gli adulti, i giovani, i bambini ricercano appunto la propria compiutezza, proponendo anche una descrizione <strong>di</strong> tipo personale, ovvero come un adolescente o un bambino oggi cerca <strong>di</strong> raggiungere la propria felicità. I ragazzi sono invitati a presentare elaborati, <strong>di</strong>segni, manifesti, manufatti sviluppando uno dei seguenti titoli: 1) denaro”per comprare oggetti” 2) Valori (amicizia, amore, lealtà etc.) 3) denaro o valori 4) progetta i comportamenti che dovrebbero avere gli adulti, giovani, o i bambini per conquistare la propria felicità e rendere migliore il nostro mondo. Il concorso premierà gli elaborati più meritevoli, ma ogni partecipante avrà l’onore <strong>di</strong> leggere o mostrare il proprio lavoro. Il concorso è organizzato dalla scuola me<strong>di</strong>a statale Ghiberti-Ungaretti-Barsanti ed è aperto alle scuole <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong> e Provincia, partendo dagli asili nido, fino alle scuole me<strong>di</strong>e superiori. Gli elaborati dovranno essere consegnati entro il 20 marzo proprio alla scuola Ghiberti; ogni istituto che desidera partecipare sarà il benvenuto. Anche le scuole che non hanno ancora aderito al concorso sono ancora in tempo a partecipare. Date l’opportunità ai vostri ragazzi <strong>di</strong> far sentire la loro voce creativa. D.B
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