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n° 72 - Eco della Brigna

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e16<br />

Bambinile<br />

in progress<br />

di Nino Brancato<br />

“Il sacrificio <strong>della</strong> Patria<br />

nostra è consumato”,<br />

nel senso che siamo<br />

rimasti in pochi<br />

a credere nello Stato di<br />

diritto, nella cittadinanza<br />

attiva; nella necessità di<br />

promuovere la cultura,<br />

anche <strong>della</strong> legalità.<br />

C ’avete1 fatto caso? I miei alunni<br />

ed io si! Quest’anno, che c’è<br />

stato una grande moria delle vacche,<br />

abbiamo registrato una enorme quantità<br />

di spot pubblicitari di zaini, diari,<br />

astucci. In meno.<br />

Com’è? Nei miei ultimi anni di studente<br />

liceale, ricordo con rabbia lo shop<br />

asfissiante di pubblicità che, dalla fine<br />

di luglio ad ottobre inoltrato, riempivano<br />

i programmi televisivi (ed altro, fino<br />

a saturazione, negli spettatori, soprattutto<br />

studenti) durante le fasce di programmazione<br />

pre-post-adolescenziali e<br />

non. Cosa sarà successo?<br />

La crisi? Quale? Quelle delle banche<br />

che giocano coi (loro) soldi di niente e<br />

con quelli (dei clienti) di carta e<br />

metallo (che diventano niente)?<br />

Forse. Però, strano. Le pubblicità<br />

s(k)olastiche ci sono. I pubblicitari, si<br />

sa, sono i veri geni creatori e artisti<br />

del nostro evo. Due spot (telefoniniaci)<br />

per tutti:<br />

- in uno, un noto attore, incarnando il<br />

suo solito ruolo (quello dell’ignorante<br />

felice e superbo di essere tale), ci prova<br />

con una giovane profy vagamente riottosa,<br />

e si dimostra peggio del figlio (che<br />

ancora, fortunatamente, non compare);<br />

- il secondo è terrificante, una specie di<br />

miniserie inserita nella fascia (e nel canale<br />

un sacco giovane) di Narhuto,<br />

Onepiece, Simpson e Futurama: in una<br />

specie di Eton dove si parla un italiano<br />

corretto al glocal, alcuni più che trentenni<br />

maschio e femmina hanno problemi di<br />

comunicazione (di fesserie). Ovviamente<br />

il telefonino è l’unico oggetto pensante<br />

dell’intrattenimento [?].<br />

Dove sono finiti i richiami alla Scuola<br />

di Barbie, Ulk e Topo Gigio?<br />

La stragrande maggioranza dei programmi<br />

televisivi (in chiaro), si sa,<br />

sono dei riempitivi tra una sfilza di<br />

spot e l’altra: questa la grande intuizione<br />

che ha fatto tale Sua Emittenza.<br />

Del “fattaccio” provo a dar(me)ne<br />

ragione: nonne Scola è ormai una<br />

parola che evoca disagio? Per chi?<br />

- Per il bravo Genitore (e/o la bravissima<br />

Genitrice) che non vede l’ora di<br />

irrompere nell’edificio scolastico per<br />

ripigliarsi il discente niscente, dopo 4<br />

o 5 ore di babysitteraggio gratuito (per<br />

il principino o la pargola) e una buona<br />

mezz’ora di gossip e misurazioni<br />

socio-relazionali (per lei/lui);<br />

- per il buono e onesto cittadino che<br />

all’inizio dell’anno ha accompagnato

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