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e18<br />
Una donna scende in…campo!<br />
di Francesca Brancato<br />
La mattina del 21 settembre scorso, in piazza<br />
Principe Corvino, proprio accanto al simulacro di<br />
San Pio, papàs Pietro Lascari, presente anche il<br />
Sindaco Nicolò Cannizzaro ed alcuni Assessori<br />
<strong>della</strong> Giunta di Mezzojuso, impartisce la benedizione a un<br />
“Deutz- Fahr - 130 cavalli”. Si proprio così! Viene affidato alla<br />
Benedizione del Signore non, come più di consueto, un nuovo<br />
negozio di abbigliamento o di articoli casalinghi, una parruccheria<br />
o altro genere di esercizio commerciale, ma un enorme trattore<br />
gommato, ultimo acquisto necessario alla gestione dell’azienda<br />
agricola di Irene Napoli. Irene da tanti anni porta<br />
avanti un progetto: continuare a coltivare la terra che prima di<br />
lei coltivarono suo nonno Gioacchino e poi suo padre Totò.<br />
L’Azienda agricola di Irene si trova in contrada “Guddemi”, un<br />
toponimo arabo che significa “più avanti”. Ed Irene proprio<br />
questo vuole fare: guardare alla tradizione del passato per andare<br />
sempre più avanti! Attiva sin dai primi del ‘900 l’azienda<br />
<strong>della</strong> famiglia Napoli ha sempre prodotto grano e foraggio.<br />
Poche persone oggi sono disposte ancora ad investire e a credere<br />
nel settore primario. Da un lato assistiamo alla crescita di<br />
una…moda del prodotto tipico locale, garanzia di bontà e di<br />
genuinità, dall’altra però i prodotti che da secoli sono coltivati<br />
nel nostro territorio sono totalmente mortificati dai prezzi del<br />
mercato nazionale e internazionale. E così la Sicilia, granaio di<br />
Roma repubblicana, vale a dire patria del grano duro sin dal II<br />
secolo a. C., vede oggi scendere il prezzo dei suoi chicchi d’oro<br />
a 0,13 centesimi di euro al Kg. Sono fatti di cronaca locale delle<br />
ultime settimane le proteste degli imprenditori agricoli che con<br />
gesti esasperati, i blocchi di protesta in alcune strade <strong>della</strong> provincia<br />
palermitana e nissena, tentano di focalizzare l’attenzione<br />
sulla crisi di questo mercato. In un momento veramente critico<br />
per l’agricoltura la scommessa di questa giovane imprenditrice<br />
è davvero ardua e la sua fermezza è davvero grande visto che<br />
deve affrontare tale realtà agricola non semplicemente e tradizionalmente<br />
da imprenditore ma coraggiosamente e innovativamente<br />
da imprenditrice. Lei stessa ci racconterà di seguito la sua<br />
scelta e i suoi progetti, le difficoltà incontrate e le soddisfazioni<br />
ricevute. Ad Irene i più sentiti complimenti per la sua determinazione<br />
insieme ai migliori auguri per la Sua Azienda, da parte<br />
mia e dell’intera Redazione.<br />
“<br />
La mia attività come imprenditrice<br />
agricola inizia nel 1998, da quando<br />
un’ischemia cerebrale costrinse mio<br />
padre su una sedia a rotelle per 10 lunghi<br />
anni. Mi sono così ritrovata, a soli<br />
23 anni, con un’azienda di 90 ettari da<br />
gestire. E…credetemi, non è stato per<br />
niente facile! Soprattutto il primo<br />
anno: ritrovarsi da studentessa ad<br />
imprenditrice è stato proprio difficile,<br />
ma con l’aiuto del buon Giovanni<br />
Crispiniano, il signore che lavorava<br />
con la mia famiglia da 37 anni e che<br />
tutti in paese ricordano, di mio zio<br />
Nino Napoli, che mi ha istruito su<br />
sementi, tumoli, salme, e quant’altro<br />
necessario per immettermi nel sapere<br />
contadino e, soprattutto, grazie alla<br />
mia forza di volontà, sono riuscita a<br />
portare avanti la mia azienda. Il primo<br />
anno pensate che ho seminato 5 salme<br />
di terreno e mi sono rimasti 17 sacchi<br />
di sementi… Vi lascio immaginare<br />
che cosa ho raccolto! Dal secondo<br />
anno in poi mi sono fatta una vera cultura,<br />
ho studiato su testi di agraria e,<br />
addirittura qualche anno, sono riuscita<br />
ad avere produzioni di frumento molto