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GUZZO VENICIO - Ilbassoadige.it

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10 Anno XXXV - n. 5 - Maggio 2013<br />

Scorrendo l’autobiografia di Cervato, non stupisce la<br />

predilezione di questo artista per il viaggio dell’anima.<br />

Quell’ anima nutr<strong>it</strong>a nel paradiso d’arte delle grandi cap<strong>it</strong>ali<br />

<strong>it</strong>aliane ed europee, dove la Storia vive la grande cultura<br />

rispettosa dell’ ispirazione quotidiana o, nel frem<strong>it</strong>o<br />

‘evergreen’ di New York, il largo respiro delle avenues,<br />

quando lo sguardo, stanco di ‘madding crowd’ riesce<br />

comunque ad isolarsi e a perdersi nell’intima visione<br />

di un sogno o, ancora, nel raccoglimento med<strong>it</strong>ativo di<br />

un remoto Giappone, dove l’obiettivo di Cervato indugia,<br />

in romantico pellegrinaggio, a r<strong>it</strong>rarre lo splendore<br />

arch<strong>it</strong>ettonico di innumerevoli templi, palazzi e giardini,<br />

cinta dell’antica Kyoto, perla di saggezza, isola felice<br />

e tuttora gelosamente preservata contro il disfacimento<br />

dell’incuria umana …Cogliendo quest’ultimo passaggio,<br />

dalla Venezia nipponica, il fil rouge dell’immaginario<br />

non può che approdare alla Venezia dell’amore multiforme.<br />

La Venezia della musica e della letteratura, culla<br />

museale per eccellenza, con i fastosi edifici ultrasecolari<br />

affacciati sul Canal Grande, e, ancora la Venezia immota<br />

e persa nei suoi rii, la Venezia riposta e negletta dalle<br />

rotte turistiche, dove gli antichi mestieri sopravvivono<br />

immutati ed immutabili, grazie alla tenacia dei pochi<br />

ab<strong>it</strong>anti superst<strong>it</strong>i. Del fascino sottile ed eterno di questa<br />

meteora lucente che si ostina a resistere agli assalti del<br />

Tempo, Aldo Cervato ha immortalata la stessa geometrica<br />

sobrietà dipinta dai grandi vedutisti, privilegiandone<br />

la medesima atmosfera setosa, l’impalpabile, avvolgente<br />

Silenzio. Quel silenzio grigio dall’esterno, nella bruma o<br />

MARTEDì E GIOVEDì<br />

GIRO PIzzA<br />

ALDO CERVATO<br />

nella caligine estiva che, a dispetto dell’apparenza, inonda<br />

l’anima di luce. Sono immagini straordinariamente<br />

evocative, scatur<strong>it</strong>e dal frem<strong>it</strong>o di una passione dirompente<br />

che libera l’obiettivo in un merletto di seduzioni.<br />

Di quello spazio vuoto, puro, Cervato ha saputo cogliere<br />

l’Essenza: una vertical<strong>it</strong>à immanente retta sul precipizio<br />

delle acque placide e minacciose, al<br />

contempo… Della Roma autocelebrativa,<br />

con i grandi spazi monumentali che si<br />

aprono nell’ottica rigorosa e abbacinante<br />

di piazze e nel passo notturno per antiche<br />

vie lastricate (ricordo delle muse inquiete<br />

e delle arch<strong>it</strong>etture di Balla, Boccioni, De<br />

Chirico, financo Severini), Cervato non<br />

es<strong>it</strong>a a sfogliare, inoltre, un taccuino di<br />

impressioni visive di ben più lirica intim<strong>it</strong>à,<br />

allineando l’incedere stagionale alle<br />

fasi della v<strong>it</strong>a. Così, in inverno, la sol<strong>it</strong>aria<br />

passeggiata di un uomo nel parco sfuoca<br />

in un surrealistico straniamento, in quel<br />

senso d’abbandono che resta il frutto di<br />

una desolazione inascoltata (Magr<strong>it</strong>te e<br />

Man Ray). Parigi. E’ la c<strong>it</strong>tà più ‘vissuta’<br />

da Aldo che non es<strong>it</strong>a a recarvisi ad ogni<br />

cambio di stagione per cogliere i mutamenti<br />

della luce ad ogni ora del giorno. Parigi, scissa<br />

nei suoi poli dialettici (Walter Benjamin), il cui centro,<br />

a misura d’uomo (forse l’unico nel perimetro artistico<br />

internazionale) resta percorribile in una sera, entrando<br />

nel sogno del passante: con ciascuna lastra di pietra, con<br />

ogni insegna di negozio, ogni gradino ed ogni androne<br />

(una serie di scatti in b/n che ricordano le tappe <strong>it</strong>ineranti<br />

dell’immensa raccolta di documents pour artistes di<br />

Atget e Doisneau). Camminando senza meta apparente,<br />

con sola guida il batt<strong>it</strong>o del cuore, Aldo, ried<strong>it</strong>a il cliché<br />

letterario del flàneur , girellone in questo “paesaggio di<br />

vera v<strong>it</strong>a” tanto amato da Hoffmanstahl e Breton….<br />

Quegli angoli che sfociano in un passage, f<strong>it</strong>to di finestre<br />

in fiore e le tendine di pizzo, sono l’anima di una perfetta<br />

intim<strong>it</strong>à di conoscenza proustiana. E il simbolo della<br />

grandeur parigina, dopo quelle allées battute dalla pioggia<br />

e dal sole e l’eterna memoria dei boulevards cantati<br />

da Montand, resta, oltre Piramide del Louvre, la Tour<br />

Eiffel. Quella mole di acciaio, a cavallo di due secoli,<br />

non teme il futuro e si presta all’indugio di eleggere a<br />

proprio domicilio il numero – il bagno di folla – il fluttuante<br />

e il mobile – il corteggiarsi in volo di due bianchi<br />

colombi -, il fuggevole e l’infin<strong>it</strong>o – l’impressione della<br />

Via Rovigo, 50 - Vigo di Legnago - Tel. 0442 601299 - www.zonaroristorante.<strong>it</strong><br />

periodico indipendente<br />

mole riflessa leggiadra in una pozzanghera - . Fotografia<br />

in segno dell’arte, sfiorarsi di proiezioni ortogonali, di<br />

spazi infin<strong>it</strong>i che interagiscono tra esterno ed interno, in<br />

un’ideale sovrapposizione.<br />

Cervato predilige lavorare negli spazi aperti, di cui<br />

Londra è regina e madre d’ispirazione. Queste immagini<br />

sono lo sguardo sul passaggio epocale, dove l’eco nostalgica<br />

apre all’ammirato stupore e alla fremente attesa di<br />

nuovi scenari di identificazione. Gli shot appartengono a<br />

una diversificata tipologia: l’interesse nei confronti della<br />

natura, dei monumenti, verso la performance e, infine,<br />

per l’arch<strong>it</strong>ettura.<br />

Natura: lo sguardo è concentrato puntando verso<br />

una realtà ben attuale ma molto filtrata dai grigi e dagli<br />

scuri che si trasformano in persone...Che camminano o<br />

riposano…Oppure la fotocamera si rivolge ai parchi e<br />

ai suoi contenuti. Si colgono sostanzialmente rimandi<br />

al cinema di Vincente Minnelli ma essenzialmente di<br />

Woody Allen, autori geniali e coadiuvati sul set da<br />

grandissimi fotografi – da Gordon Willis (Manhattan,<br />

Stardust Memories, La Rosa Purpurea) a Carlo di Palma<br />

(Settembre, Ombre e Nebbie) al mago Sven Nykvist…<br />

Sulla loro traccia, Cervato regala alla fotografia il fascino<br />

del racconto, scandendone la sequenzial<strong>it</strong>à emozionale<br />

nell’incedere dei personaggi. Sono ravvisabili quelle<br />

‘vibrazioni dell’anima’ tanto amate da Alfred Stiegl<strong>it</strong>z,<br />

padre della fotografia artistica, e conquistate da Aldo,<br />

come già fecero i p<strong>it</strong>torialisti europei.<br />

Monumenti: restano nel portfolio di molti fotografi:<br />

l’obiettivo di Cervato riflette una classica, incisiva specular<strong>it</strong>à.<br />

Performance: la presenza fisica, l’agil<strong>it</strong>à ludica, il<br />

graffiante dominio del campo, sono le interessanti notazioni<br />

nei r<strong>it</strong>ratti di alcuni performers.<br />

Arch<strong>it</strong>etture: a parer mio è la tipologia più importante<br />

e rimanda in netta misura ai plastici dei progetti degli<br />

arch<strong>it</strong>etti alla moda. Lo scatto r<strong>it</strong>rae grandi spazi (in particolare<br />

musei) chiusi, con pochi passanti, ciò che basta<br />

a rendere realistico lo sguardo. Il bianco è il colore che<br />

predomina con giraffate di nero. Sembra che la camera<br />

voglia volare verso il galattico ma invece resta ben salda<br />

a contemplare il disegno dell’arch<strong>it</strong>ettura.<br />

Significativi gli scatti per “Battersea Power Station”<br />

e sbalord<strong>it</strong>iva la somiglianza con le immagini di Erich<br />

Angenendt, autore di straordinari scenari industriali nei<br />

primi decenni del Novecento.<br />

Caterina Berardi<br />

www.mediartenews.<strong>it</strong><br />

Ristorante - Pizzeria<br />

iacere<br />

di servirvi<br />

IN COLLABORAZIONE CON AVIS VIGO<br />

SERATE IN PIAZZA<br />

28 GIUGNO: SERATA GIOVANI CON ROBERTO STOPPA<br />

29 GIUGNO: RISOTTO ALLA VENETA E FETTUCCINE CON ANATRA<br />

ALLIETERANNO LA SERATA PAOLO E MERI

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