8 Anno XXXV - n. 5 - Maggio 2013 F I D A P A-BPW Italy Circolo Amici del Cotta Incontro con Filologa, Assessora alla C<strong>it</strong>tadinanza delle donne MARTEDÌ 28 MAGGIO 2013 - ore 18,00 Liceo Classico Statale Tranquilli, protetti, sicuri. Progettiamo soluzioni per la sicurezza. Ecienza e qual<strong>it</strong>à sono i nostri valori chiave da oltre vent’anni: garantiamo ad aziende e privati concrete soluzioni per la sicurezza con avanzati impianti di allarme realizzati per la salvaguardia di persone e beni. Perchè il nostro lavoro è proteggere la vostra tranquill<strong>it</strong>à. ANTINTRUSIONE • ANTIFURTO • VIDEOSORVEGLIANZA • RIVELAZIONE INCENDIO CAT s.r.l. • Via Garibaldi, 5/6 • 37057 San Giovanni Lupatoto (Verona) CAT Tel. S.r.l. 045 • 545663 Tel. 045 545663 • Fax 045 • 8750271 Fax 045 8750271 • E-mail: • info@catsistemisicurezza.<strong>it</strong> E-mail info@catsistemisicurezza.<strong>it</strong> • www.catsistemisicurezza.<strong>it</strong> • www.catsistemisicurezza.<strong>it</strong> ESPOSIZIONE PITTORICA di Martino De Conti dal dal 18 18 maggio maggio al al 15 15 settembre settembre 2013 2013 Apertura tutti i sabati e le domeniche delle 15.00 alle 19.00 periodico indipendente FONDAZIONE F IORONI M USEI E E B IIBB LIOTECA P U BB LICA LEGNAGO MUS E I LA NOTTE EUROPEA DEI MUSEI Sabato 18 maggio 2013 MUSEO FIORONI ore 18.30 Inaugurazione dell’esposizione p<strong>it</strong>torica “Martino De Conti - P<strong>it</strong>tore, Artista, Alchimista, Mago e Veggente” ore 2O.30 Concerto dell’Orchestra i Filarmonici Veneti Massimo Santaniello (Clarinetto) Carlo Benatti (Pianoforte) CENTRO AMBIENTALE ARCHEOLOGICO ore 21.45 “Me cont<strong>it</strong>o quela de...” Letture di favole della tradizione contadina veronese raccolte e trascr<strong>it</strong>te dallo studioso Dino Coltro, intervallate da brani musicali a tema. www.nu<strong>it</strong>demusees.culture.fr INGRESSO GRATUITO
periodico indipendente Secondo uno studio europeo (Iaiaq) il 3% di tutte le malattie dipende dalle particelle nocive dei luoghi chiusi dove trascorriamo il 90% della nostra v<strong>it</strong>a. Nemmeno tra le pareti di casa, della scuola o dell'ufficio siamo al riparo dall'inquinamento. Lo smog esterno, infatti, s'insinua anche dalle fessure e ristagna nelle stanze, mischiandosi alle altre sostanze pericolose prodotte all'interno. Anche negli ambienti interni, infatti, si trovano sostanze che possono recare danni, anche più seri di quelli che immaginiamo, alla nostra salute. Il miscuglio di sostanze che inaliamo per diverse ore al giorno è oggetto di studio e ricerca a livello internazionale ormai da tempo. Anche le nostre ab<strong>it</strong>azioni sono inquinate perchè l'aria esterna entra nelle nostre case. Inoltre, all'interno degli ambienti domestici, sono presenti una serie di potenziali sorgenti di inquinamento generato dalle combustioni, come il fumo di sigaretta, i fornelli o il camino a legna. Ci sono poi gli arredi ed i prodotti che utilizziamo per la pulizia della casa. Fra i principali imputati rientrano anche gli apparecchi elettrici e gli elettrodomestici. Ma attenzione le sostanze tossiche s'annidano anche tra le colle e le vernici dei mobili, tra cui la più nota è la formaldeide, i detersivi, i disinfettanti e la tappezzeria. E' dunque essenziale che in Anno XXXV - n. 5 - Maggio 2013 L'ARIA DI CASA è PIù INQuINATA DI uNA STRADA TRAFFICATA! casa ci sia sempre una ventilazione adeguata altrimenti si favorisce il ristagno di questi inquinanti. Le sostanze nocive prodotte dall'ab<strong>it</strong>azione o dall'ufficio, un<strong>it</strong>e a quelle che penetrano nei luoghi chiusi attraverso porte e finestre, dunque, giacciono pericolosamente negli ambienti interni finendo direttamente nei nostri polmoni. Il guaio è che, anche in basse concentrazioni, ci sottoponiamo ad esposizioni prolungate. Si calcola che dal 60 al 90 per cento della nostra v<strong>it</strong>a trascorre all'interno di edifici privati o pubblici: ab<strong>it</strong>azioni, scuole, ristoranti, uffici ecc. Per questo motivo dobbiamo preoccuparci per la qual<strong>it</strong>à dell'aria indoor come per quella esterna. Anche se i picchi di concentrazione non sono elevati nel primo caso tuttavia la dose è continuativa e l'assorbimento di sostanze nocive è importante. La massima attenzione è rivolta ai bambini, agli anziani e a coloro che già soffrono di malattie respiratorie o allergiche. Respirando l'aria tra le pareti di casa, infatti, rischiamo malattie allergiche e asmatiche, malattie respiratorie infettive e non solo. Esiste anche il rischio di tumore legato ad alcuni inquinanti tra cui il radon, che si trova nel suolo e può raggiungere livelli significativi negli interrati. Se si passa molto tempo in ambienti inquinati con una ventilazione inadeguata i rischi sono alti: in Italia ed in Europa la seconda causa di tumore al polmone, dopo il fumo attivo e prima di quello passivo, è proprio questa. Ma guardiamo l'aspetto pos<strong>it</strong>ivo di tutto ciò. Mentre il nostro potere per migliorare la qual<strong>it</strong>à dell'aria c<strong>it</strong>tadina è lim<strong>it</strong>ato, possiamo fare moltissimo per rendere più salubri gli ambienti che quotidianamente frequentiamo. A partire dalla sorgente: scegliendo cioè prodotti che non emettono veleni, dunque acquistando articoli per l'igiene e la deodorazione della casa di buona qual<strong>it</strong>à, leggendo sempre le etichette e controllando che non siano presenti sostanze tossiche. Lo stesso vale per la scelta dei mobili e degli arredi: meglio optare per materiali con basso impatto. Oltre a questo non dimentichiamo gesti semplici ma fondamentali, come aprire spesso le finestre per far circolare l'aria, ventilare bene mentre si cucina ed ev<strong>it</strong>are in generale che si sprigionino fumi dai fornelli o dai camini. Banalmente è altresì consigliato non accendere candele in ambienti angusti e poco arieggiati. É utile mantenere un'igiene adeguata di tende e tappeti, pulire spesso la cantina perchè qui l'aria è più inquinata che in altri luoghi chiusi. Infine non dimentichiamo la prima regola: non fumare in casa. Una sigaretta accesa è tre volte più inquinante di un motore diesel! Per migliorare la qual<strong>it</strong>à dell'aria all'interno della casa si possono mettere alcuni tipi di piante: Aloe vera, Kenzia, Crisantemo, Edera, Ficus benjamina, Gerbera, Photos e Spatifillo. Assorbono benzene, formaldeide, trielina, ammoniaca e tricloroetilene. Insomma bastano piccoli accorgimenti per rendere l'aria di casa nostra più respirabile! Mariapia De Carli Se volete esprimere il vostro parere su questo o altri argomenti trattati in precedenza mandatemi una e-mail a: m.decarli69@gmail.com BIBLIO FILIA - ALLA SCOPERTA DEI LIBRI di Sergio Bissoli - Parte 27 I GRANDI SCRITTORI ITALIANI DIMENTICATI GATTI ANGELO (Accademico d'Italia, Milano 1893 - Roma 1955) RACCONTI DI QUESTI TEMPI(Ed<strong>it</strong>ore Mondadori, 1935). Tratto dal racconto AVVERBI. Nell’oro del tramonto, l’acqua in cui scintillando e lampeggiando si tuffava il sole, stimolava i ricordi e i desideri. L’acqua è fatta per le partenze, vere o fantastiche, verso luoghi lontani, cari o sognati. Al sol<strong>it</strong>o, Carlo discorreva con l’amico Alessandro. “La nobiltà e la grandezza degli uomini” diceva Carlo che discuteva volentieri di questioni filosofiche “ sono innegabili. Tu ed io abbiamo viaggiato in tante parti del mondo. Non c’è paese in cui lo spir<strong>it</strong>o non si affermi. La terra intera è un altare su cui l’uomo, dalla sua comparsa, ha cercato e celebrato ansiosamente Dio. E, mentre aspirava alla perfezione finale, l’uomo si è industriato, col pensiero e con l’opera, per dare giustizia, bellezza e stabil<strong>it</strong>à agli ordinamenti della terra. Possiamo affermare che in fondo, l’uomo è buono.” “Cose grandi” disse Alessandro. “Pertanto...” “Capisco” interruppe vivacemente Carlo. “Vuoi dire: pertanto l’uomo si serve di Dio solo quando ne ha bisogno, e per gli affari più strani. Già, già. L’uomo ha massacrato tanti nemici, vivi o messi al rogo, con la scusa di adorare Dio. E anche nel tanto vantato incivilimento, molte cose zoppicano. Ma non dobbiamo giudicare l’uomo dalle manifestazioni esteriori, spesso deformate per molte ragioni. I pensieri e i sentimenti, passando dall’uomo nel mondo, rassomigliano ai bastoni immersi nell’acqua, che sembrano spezzati e non lo sono. L’uomo bisogna considerarlo da solo; la molt<strong>it</strong>udine lo corrompe. Da solo ama e ammira la virtù. Credimi, in fondo l’uomo ha una coscienza...” “Cose grandi.” Ripetè Alessandro “Sebbene...” “Sebbene non si direbbe. Uhm... già, già. Gli uomini e le donne che abbiamo conosciuto non sapevano nean- che cosa fosse il pentimento e il rimorso. Questa è la tua opinione. Non posso darti torto; la coscienza dell’uomo non è un gran che. Ma l’uomo non ha soltanto la coscienza; ha, per fortuna, anche l’intelligenza. E che miracoli ha compiuto l’intelligenza! Rispondimi qui. Il cammino del progresso è smisurato. In fondo, l’uomo sta rifacendo il mondo.” “Cose grandi. Tuttavia...” “D’accordo. Tuttavia potrebbe rifare il mondo con la medesima intelligenza e con maggior amore. Negli anni della guerra, quando andavamo a Rio de Janeiro sulle nostre navi, abbiamo rischiato di venir colati a picco dai più ingegnosi sottomarini. E non ci avrebbe consolato il sapere che questi sottomarini viaggiando e tornando dal Belgio a Terranova, non avevano bisogno di rifornirsi di nafta, tanto erano perfetti. Consento dunque con te, e ammetto che l’uomo spesso si serve male del suo ingegno.” Un carro di cavolfiori passò in mezzo alla strada deserta; il conducente, un contadino dalla faccia di legno, camminava dondolandosi a fianco del cavallo. Un giovanotto strisciò accanto al carro; pareva un operaio. Stese la mano, prese un cavolo e via, continuò la sua strada col cavolo rubato sotto la giacca. Carlo mandò giù un po’ di saliva; Alessandro si lisciò i baffi. “Uhm” riprese Carlo. “Già, già. L’uomo si serve male del suo ingegno. Qui però affrontiamo uno dei misteri più profondi del nostro destino. Il bene va col male; e alcune doti o virtù generano con indifferenza sia il bene sia il male. Amico mio, tu sai come io creda in Dio. Un maestro di ballo come me ne ha viste troppe per non crederci. Ma avrai notato che più gli uomini e le donne sono forti e belle, più facilmente commettono il male, sia pure senza sapere o volere. Si direbbe che la violenza e la crudeltà siano forme dell’energia v<strong>it</strong>ale. E che l’uomo e la donna debbono accettarle come prezzo della bellezza e della forza.” “Cose grandi” rispose Alessandro. “Però...” “So quel che vuoi dire. Però è una ipotesi orrenda. Rallegrati: aggiungo che non è una ipotesi esatta. Quanta gioia e quanto coraggio ci danno le nostre donne belle e buone: la tua Marianna, la mia Olga. E quanto bene fanno, quanta bellezza creano gli uomini intelligenti e forti. Dopo tante avventure, tante speranze e tante delusioni, due o tre opere tue, Alessandro, rimarranno vive per il piacere e la commozione dei posteri. E i miei allievi Pavlova, Karsavina; spir<strong>it</strong>i immortali della danza, innovatori dell’arte. Ecco il nostro premio: noi non moriremo interamente!” Per qualche minuto ognuno degli amici inseguì i propri ricordi. Distese di mari e catene di monti; c<strong>it</strong>tà piene di fiori e c<strong>it</strong>tà coperte di neve; palcoscenici fastosi e sale di alberghi si formarono e sformarono nel loro cervello. Carlo si ricordò del ballerino Nijinski, già impazz<strong>it</strong>o, quando andò a trovarlo all’ospedale. E Alessandro rivisse la notte in cui Cleo si era calata in mare dal finestrino della nave, forse perchè era ubriaca, o nauseata da quella v<strong>it</strong>a d’inferno. Poi Alessandro si riscosse e disse: “Cose grandi. Pure...” “Pure, sì, pure... Pure avremmo potuto, come tutti, fare meglio e di più. Può essere e anche non essere. Noi siamo gli eterni insoddisfatti; e questo è il segno della nostra nobiltà. Ma giriamo lo sguardo attorno, alziamolo. Soltanto se ci consideriamo parte di un tutto, infin<strong>it</strong>o e incomprensibile, possiamo giudicare il nostro destino. Alessandro, non lamentiamoci di aver vissuto: in fondo la v<strong>it</strong>a è...” La sera si allargava, lieve e dolce, e lo spir<strong>it</strong>o andava lontano per quello spazio infin<strong>it</strong>o e in quella chiar<strong>it</strong>à delicata. Pure era la sera: e la luce stava per spegnersi, e quelle forme si sarebbero a poco a poco confuse, quei colori sbiad<strong>it</strong>i, quel movimento acquietato. Tutte le cose, uomini e animali avrebbero posato stanche e piene di tristezza. Ciò che era stato bello e vivo sarebbe diventato opaco e fermo; il caduco era il fondamento dell’eterno “La v<strong>it</strong>a è cosa grande. Ma...” ribattè l’incorreggibile Alessandro. E i due amici continuarono a passeggiare e a discorrere in questo modo. 9