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GUZZO VENICIO - Ilbassoadige.it

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Messaggio pubblic<strong>it</strong>ario con fi nal<strong>it</strong>à promozionale. Prima della sottoscrizione leggere<br />

attentamente il Fascicolo Informativo disponibile sul s<strong>it</strong>o www.cattolicaprevidenza.com<br />

www.cattolicaprevidenza.com<br />

PIANOLIBERO<br />

Attual<strong>it</strong>à<br />

IL PESSIMISMO DELLA RAGIONE<br />

LO SCETTICISMO DELLA VOLONTà<br />

Mi risulta difficile non contestualizzare la c<strong>it</strong>azione estrapolata<br />

da un frammento del pensiero di Antonio Gramsci ed<br />

il risultato che ne consegue è la sua alterazione con la scomparsa<br />

di ogni riferimento all’ottimismo. Non si tratta tanto di<br />

una presa d’atto dell’immanente ed aprioristica supremazia<br />

della ragione, quanto della quasi assoluta mancanza di dinamismo<br />

della volontà, annichil<strong>it</strong>a dalla percezione della inutil<strong>it</strong>à<br />

di ogni sua azione. Il sentimento che ne consegue non<br />

può che essere lo scetticismo, la convinzione che qualsiasi<br />

forza e determinazione si mettano in campo esse risulteranno<br />

insufficienti o inadeguate a raggiungere l’obiettivo. Non<br />

ho alcuna difficoltà ad ammettere che la scaturigine di questa<br />

riflessione trova sì fondamento in un’analisi condotta per<br />

un lungo periodo ma acquista ulteriori e decisive conferme<br />

da una lettura delle vicende degli ultimi mesi e soprattutto<br />

delle ultime settimane. Esiste a mio avviso una parola che<br />

rappresenta meglio di altre la distanza probabilmente incolmabile<br />

fra ragione e volontà: questa parola è “cambiamento”.<br />

Possiamo anche dare per scontato che essa venga declinata<br />

in modi differenti per risultati magari opposti a seconda<br />

di chi la pronuncia, ma su una cosa tutti dovrebbero essere<br />

d’accordo: cambiamento significa passare da una s<strong>it</strong>uazione,<br />

uno status, una condizione, ad un’ altra comunque diversa<br />

da quella di partenza. I requis<strong>it</strong>i del cambiamento sono la<br />

fattibil<strong>it</strong>à, la credibil<strong>it</strong>à e la sostenibil<strong>it</strong>à; in loro mancanza,<br />

si parlerebbe inev<strong>it</strong>abilmente di impossibil<strong>it</strong>à, di utopia,<br />

probabilmente di fallimento annunciato. Ebbene, perlomeno<br />

dalla fine della prima Repubblica, quindi da vent’anni ma in<br />

realtà anche da molto prima, in Italia tutti parlano e scrivono<br />

della necess<strong>it</strong>à di un radicale cambiamento della pol<strong>it</strong>ica,<br />

delle Ist<strong>it</strong>uzioni, dell’economia, in mancanza del quale il<br />

nostro Paese è condannato ad uno stato di crisi permanente<br />

e sempre più profondo.<br />

(Segue a pag. 3)<br />

periodico indipendente<br />

Anno XXXV - n. 5 - MAGGIO 2013 - distribuzione gratu<strong>it</strong>a<br />

www.ilbassoadige.<strong>it</strong> - e-mail: ilbassoadige@grafichestella.<strong>it</strong> - 37045 Legnago (Verona)<br />

di A. Panziera<br />

associazione culturale<br />

VIGNOLA E CILIEGIE<br />

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uN PAPA DI FAMIGLIA<br />

di A. Costantini<br />

Ogni tanto, l’amico Gianni Galetto mi manda una discreta<br />

velina - intesa ovviamente nel vecchio e autentico significato<br />

di “indicazione, suggerimento per la compilazione di<br />

un articolo”. In questo caso, mi chiedeva di esprimere un<br />

parere sulla “piemontes<strong>it</strong>à” del nuovo Pontefice Bergoglio. È<br />

noto infatti che Papa Francesco è argentino, ma le sue radici<br />

famigliari affondano nella terra del Barolo e del tartufo. Va<br />

altresì aggiunto che, se è vero che tutti gli emigranti e figli di<br />

emigranti <strong>it</strong>aliani nelle Americhe sviluppano un amore appassionato<br />

per la terra che ha accolto i loro padri, il patriottismo<br />

degli <strong>it</strong>alo-argentini è addir<strong>it</strong>tura commovente.<br />

Ma venendo ai piemontesi, sono spesso v<strong>it</strong>tima di ironie e<br />

caricature, legate ad una presunta scarsa elastic<strong>it</strong>à mentale;<br />

fra le tante, la barzelletta sul paese che dedicò una statua<br />

“A Maria, assunta in Ciel, a spese del Comune”. Si ricorda<br />

anche l’espressione “ho fatto il mil<strong>it</strong>are a Cuneo”, per dire di<br />

qualcuno che crede di aver fatto chissà quali esperienze nella<br />

v<strong>it</strong>a, o il famoso “bogia nen”, sulla cui origine si è discusso<br />

molto, ma che pare derivi dall’ordine che davano gli ufficiali<br />

ai soldati: “non ti muovere”! diventato un soprannome popolare<br />

dei piemontesi, con due accezioni: una passiv<strong>it</strong>à succube<br />

e prudente, ma anche un temperamento caparbio, capace di<br />

affrontare le difficoltà con fermezza e determinazione.<br />

(Segue a pag. 3)<br />

DEPRESSIONE<br />

di K. Boggian<br />

Pag. 4<br />

SVIzzERA:<br />

FEDERALISMO E<br />

DEMOCRAzIA<br />

di P. Braggio<br />

Pag. 5<br />

LA “LAND ART”<br />

DI DARIO<br />

GAMBARIN<br />

di F. Occhi<br />

Pag. 6<br />

SuLLA<br />

ARCHITETTuRA<br />

di P. Cecco<br />

Pag. 7<br />

L'ARIA DI CASA<br />

è PIù INQuINATA<br />

di M. P. De Carli<br />

Pag. 9<br />

IL LEGNAGO<br />

CONCLuDE A METà<br />

VENDITA<br />

CLASSIFICA<br />

di A. N.<br />

Pag. 15<br />

<strong>GUZZO</strong> <strong>VENICIO</strong><br />

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2 Anno XXXV - n. 5 - Maggio 2013<br />

periodico indipendente


periodico indipendente<br />

(Continua da pag. 1)<br />

Ma contrariamente al famoso detto, a prendere<br />

il volo dell’inconcludenza sono state sia le parole<br />

che gli impegni scr<strong>it</strong>ti. Enrico Berlinguer per<br />

primo ha posto sul tappeto il tema della moral<strong>it</strong>à<br />

nella v<strong>it</strong>a pubblica più di trent’anni fa e non<br />

sembra che da allora si siano fatti molti passi in<br />

avanti; Ugo La Malfa all’inizio degli anni ‘70<br />

indicava nella pol<strong>it</strong>ica dei redd<strong>it</strong>i, quindi nella<br />

cresc<strong>it</strong>a di salari e stipendi agganciata alla produttiv<strong>it</strong>à,<br />

il caposaldo di un sistema economico<br />

con costi sostenibili e conti in equilibrio, in<br />

grado di mantenere compet<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à ed efficienza.<br />

Questi insegnamenti sono stati quasi del tutto<br />

dimenticati e di sicuro mai applicati. Soprassiedo<br />

sulla Bicamerale, sulle varie Commissioni per le<br />

riforme, su tutte le proposte velle<strong>it</strong>arie o prive di<br />

spessore che avevano ben poco da spartire con<br />

i progetti di cambiamento organici e razionali.<br />

Per dirla con gli zoologi, da noi la fauna prevalente<br />

non è quella dei giaguari da smacchiare ma<br />

dei gattopardi e il Don Fabrizio Salina di Tomasi<br />

di Lampedusa incarna come meglio non si<br />

(Continua da pag. 1)<br />

Come disse, durante la battaglia dell'Assietta, il<br />

conte Giovanni Battista Cacherano di Bricherasio,<br />

rispondendo all’inv<strong>it</strong>o dei suoi superiori di r<strong>it</strong>irarsi,<br />

data l’enorme inferior<strong>it</strong>à numerica: «D<strong>it</strong>e a Turin<br />

che da sì nojàutri bogioma nen.»<br />

Quindi gente che si muove a fatica, i piemontesi,<br />

che non si entusiasma facilmente. Non a caso, uno<br />

spir<strong>it</strong>o autenticamente e brillantemente conservatore<br />

fu il grandissimo scr<strong>it</strong>tore e polemista savoiardo<br />

Joseph De Maistre. E che fatica a fidarsi! quella la<br />

diffidenza che, come scriveva Montanelli, era quasi<br />

una religione nei Savoia. “Questo Mussolini… ci<br />

sarà da fidarsi?” chiedeva V<strong>it</strong>torio Emanuele III<br />

uno che, da parte sua, faceva assegnamento solo<br />

sui piemontesi.<br />

Eppure, i piemontesi, realisti e coi piedi per<br />

terra, hanno saputo guardare più in là della corta<br />

vista che viene loro attribu<strong>it</strong>a, tanto che, in defin<strong>it</strong>iva,<br />

a fare l’Italia non sono state c<strong>it</strong>tà e regioni<br />

più vivaci economicamente e culturalmente, come<br />

la Lombardia, Roma, Firenze, la stessa Napoli, ma<br />

l’appartato Piemonte. Del resto, il grande storico<br />

Anno XXXV - n. 5 - Maggio 2013<br />

potrebbe un comune sentire che è tratto distintivo<br />

non solo delle cosiddette “classi dirigenti” ma<br />

probabilmente di parte non marginale della gente<br />

comune, che peraltro questa casta di impresentabili<br />

ha sempre votato a dispetto di tutto. Il “facciamo<br />

finta di cambiare tutto affinché non cambi<br />

nulla” può benissimo tradursi nel più plebeo e<br />

pratico “la massima tensione al cambiamento è<br />

quella di occupare almeno uno strapuntino nella<br />

mangiatoia del potere”. Questo non significa in<br />

alcun modo mettere all’indice la leg<strong>it</strong>tima aspirazione<br />

al miglioramento della propria posizione<br />

individuale, o comunque al suo mantenimento, e<br />

nella s<strong>it</strong>uazione in cui stiamo vivendo per molte<br />

persone il regresso economico può assumere<br />

i contorni della catastrofe, propria e familiare.<br />

Ma se questo naturale istinto di conservazione<br />

diventa patologia nazionale e prevale su qualsiasi<br />

tentativo di superare in meglio un sistema economico,<br />

pol<strong>it</strong>ico e sociale che ad ogni evidenza ci<br />

allontana in modo evidente dai nostri principali<br />

compet<strong>it</strong>ori, ci si deve rassegnare ad un destino<br />

sempre più precario e orfano di prospettive.<br />

inglese Arnold Toynbee osservava che a unire<br />

gli stati sono sempre le regioni più marginali,<br />

montagnose o comunque povere: la Serbia per la<br />

Jugoslavia, la Prussia per la Germania, la Castiglia<br />

per la Spagna.<br />

Si dice poi che l’unica regione <strong>it</strong>aliana ad aver<br />

avuto una autonoma tradizione mil<strong>it</strong>are, a parte<br />

ovviamente quella della marinara veneta, fu proprio<br />

il Piemonte e qui torniamo allo spir<strong>it</strong>o di caserma,<br />

quello spir<strong>it</strong>o che ci voleva per fare un’Italia un<strong>it</strong>a,<br />

e per l’Italia lottarono anche quei molti piemontesi<br />

che non ci credevano e forse neppure la volevano,<br />

ma obbedivano al Re. Gente dura come i contadini<br />

raccontati da Fenoglio, obbediente, disciplinata e<br />

solidale, come gli operai delle fabbriche torinesi<br />

celebrate da Gobetti. Giustamente, Umberto Eco<br />

scriveva: «senza l'Italia, Torino sarebbe più o meno<br />

la stessa. Ma senza Torino, l'Italia sarebbe molto<br />

diversa».<br />

Tipicamente piemontese è il gusto del lavoro ben<br />

fatto, del lavoro che nobil<strong>it</strong>a, tema conduttore del<br />

romanzo “La Chiave a stella” di Primo Levi, in cui<br />

l’operaio specializzato Faussone gira il mondo a<br />

VERSO MONET...<br />

DAL 26 OTTOBRE 2013 AL 9 FEBBRAIO 2014 A VERONA<br />

Magistrale presentazione della “Storia del paesaggio<br />

dal Seicento al Novecento”, da parte di<br />

Marco Goldin, organizzatore della mostra.<br />

Un fascicolo di oltre quaranta pagine, tutto a<br />

colori, non solo presenta la futura grande mostra<br />

di Linea d’Ombra, dal t<strong>it</strong>olo “verso Monet”, ma<br />

illustra anche la grande offerta turistica di Verona,<br />

per il periodo 26 ottobre 2013- 9 febbraio 2014,<br />

ossia, per tutto il tempo di durata della mostra.<br />

L’opera è stata creata da Marco Goldin, curatore<br />

della mostra, per annunciare e spiegare in anticipo<br />

la stessa, la quale, in sedici giorni di possibil<strong>it</strong>à di<br />

prenotazione,<br />

ha già ricevuto<br />

oltre diecimila<br />

richieste,<br />

dovute certamente<br />

alla<br />

pos<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à delle<br />

I papaveri, 1873<br />

mostre precedenti.<br />

Il fasci-<br />

colo, comunque, sarà allegato a prossimi numeri<br />

di giornali nazionali. “verso Monet” è una mostra<br />

sul paesaggio, data da 95 opere, delle quali,<br />

venticinque di Monet stesso, e divisa in cinque<br />

sezioni: il Seicento, il Settecento, la p<strong>it</strong>tura del<br />

Romanticismo, la p<strong>it</strong>tura dell’Impressionismo e<br />

Monet e la natura nuova. Se potremo vedere un<br />

Canaletto, un Bellotto ed un Guardi, mai esposti a<br />

Verona, ci sarà dato d’ammirare anche altri cinque<br />

“Canaletti” di provenienza estera...<br />

La presentazione ufficiale della grande mostra è<br />

avvenuta in un affollatissimo Filarmonico, la sera<br />

dell’8 maggio, con una vera e straordinaria “lectio<br />

magistralis”, tenuta da Marco Goldin, la cui passione<br />

ed il cui sapere, in fatto di storia dell’arte,<br />

hanno creato, nella sala, massima attenzione ed<br />

entusiasmo per la futura rassegna d’ottobre; la<br />

dettagliatissima esposizione-commento del curatore<br />

della mostra è stata accompagnata, molto<br />

saggiamente, da musica finissima e dalla lettura<br />

di testi originari degli autori dei dipinti, che apparivano<br />

sullo schermo. Mostre di grande prestigio,<br />

quindi, quelle tenute presso la Gran Guardia,<br />

che danno sempre nuova forza alla cultura e che<br />

contribuiscono alla pos<strong>it</strong>iva evoluzione, anche<br />

economica, della c<strong>it</strong>tà e del terr<strong>it</strong>orio scaligeri.<br />

Pierantonio Braggio<br />

Immagino che più d’uno obietterà che proprio<br />

l’ultima tornata elettorale ha espresso un disperato,<br />

seppur confuso, desiderio di cambiamento:<br />

la mia lettura è radicalmente diversa e vede camminare<br />

in parallelo masse che inseguono illusorie<br />

decresc<strong>it</strong>e felici e finte palingenesi nutr<strong>it</strong>e di pura<br />

demagogia, con a fianco altre molt<strong>it</strong>udini che<br />

avversano con sommo disprezzo tutto quanto<br />

odora di regole e legal<strong>it</strong>à e premiano chi, ammiccando,<br />

dà il sentore di impugnare questa bandiera.<br />

Teoricamente distanti anni luce ma, loro malgrado,<br />

oggettivamente conniventi nel sopprimere<br />

l’ipotesi e forse anche la speranza di qualsiasi<br />

possibil<strong>it</strong>à di cambiamento. L’eterno problema<br />

della gente che non riesce a diventare popolo,<br />

come da acuta definizione di Eugenio Scalfari.<br />

L’appena scomparso Giulio Andreotti soleva dire<br />

che è meglio tirare a campare che tirare le cuoia;<br />

è vero, ma se il tirare a campare diventa la stella<br />

polare della nostra esistenza, l’unico metro delle<br />

nostre scelte, saremo probabilmente condannati<br />

ad una v<strong>it</strong>a di stenti e di indigenza.<br />

Andrea Panziera<br />

rimettere a posto le cose che si rompono o non funzionano,<br />

l'uomo che fa, che agisce. E Primo Levi,<br />

ebreo e torinese, che aveva conosciuto il lavoro<br />

disumano e bestiale dei lager, arrivava a dire «se si<br />

escludono istanti prodigiosi e singoli che il destino<br />

ci può donare, l'amare il proprio lavoro (che purtroppo<br />

è privilegio di pochi) cost<strong>it</strong>uisce la migliore<br />

approssimazione concreta alla felic<strong>it</strong>à sulla terra:<br />

ma questa è una ver<strong>it</strong>à che non molti conoscono.»<br />

Un sentimento del lavoro che arriva anche a toccare<br />

la religios<strong>it</strong>à con Don Bosco, una religios<strong>it</strong>à<br />

pratica e operosa, e dietro il grande Santo, la tradizione<br />

del cristianesimo sociale. Regione di grandi<br />

religiosi, il Piemonte, e di grandi atei o almeno<br />

laici, come Gobetti, Gramsci, Togliatti, Pajetta,<br />

la c<strong>it</strong>tà della Sindone ma anche la c<strong>it</strong>tà amata da<br />

Nostradamus.<br />

Chissà se qualche volta Papa Bergolio ha pensato<br />

al curioso destino del suo conterraneo Amedeo VIII<br />

di Savoia, detto il Pacifico, l’unico Duca che divenne<br />

Papa, abdicando poco dopo per favorire la pace<br />

e la riconciliazione tra i cristiani.<br />

Alberto Costantini<br />

periodico indipendente<br />

www.ilbassoadige.<strong>it</strong><br />

e-mail: ilbassoadige@grafichestella.<strong>it</strong><br />

FONDATO NEL 1979<br />

Direttore responsabile: ROBERTO TIRAPELLE<br />

Direttore ed<strong>it</strong>oriale: GIANNI GALETTO<br />

Autor. 462 del 25.05.1979 Tribunale di Verona.<br />

Sede in Legnago (VR) - Corso della V<strong>it</strong>toria, 36<br />

Pubblic<strong>it</strong>à tel. 349 3157148.<br />

Foto di Paolo Pravadelli.<br />

Grafica, impaginazione e stampa:<br />

Grafiche Stella s.r.l. - Legnago (VR)<br />

“Il Basso Adige” è portavoce dell’Associazione<br />

Culturale “Il Basso Adige”, fondata con atto<br />

notarile 6812 del 18.09.1984, reg. a Legnago il<br />

20.09.1984 il cui Consiglio Direttivo è così composto:<br />

Presidente: Gianni Galetto<br />

Presidente Onorario: Alessandro Belluzzo<br />

Vice Presidente: Francesco Occhi<br />

Segretario: Giuseppe Mutti<br />

Consiglieri: Armandino Bocchi<br />

Renzo Peloso<br />

3


4 Anno XXXV - n. 5 - Maggio 2013<br />

periodico indipendente<br />

DEPRESSIONE: uNA PRIGIONE DELL'ANIMO uMANO<br />

Il dilagare della depressione di questo “male<br />

oscuro” della v<strong>it</strong>a moderna sembra essere causato da<br />

aspettative sociali troppo elevate e da uno stile di v<strong>it</strong>a<br />

sempre più superficiale. L’Organizzazione Mondiale<br />

della San<strong>it</strong>à lo ha defin<strong>it</strong>o quale malattia sociale del<br />

secolo accanto ad altre gravi patologie come l’Aids<br />

e il Cancro. L’opinione pubblica, governi e ist<strong>it</strong>uzioni<br />

sembrano, purtroppo, ancora oggi sottovalutare questa<br />

grave malattia nella sua sostenibil<strong>it</strong>à economica e<br />

nelle sue problematiche sociali e san<strong>it</strong>arie. La depressione<br />

è attualmente considerata una “non malattia”,<br />

la cui percezione a livello collettivo ne viene affidata<br />

ai mass-media. Una diffusione silente e massiccia di<br />

questo grave fenomeno è però dovuta probabilmente<br />

allo stile di v<strong>it</strong>a troppo frenetico, in cui le emozioni<br />

e le impressioni degli eventi vissuti, dei valori umani<br />

dei singoli individui sono poco approfond<strong>it</strong>i e compresi.<br />

La depressione è pertanto una reale manifestazione<br />

di questi nostri tempi difficili e di poca indagine<br />

interiore. È un malessere di v<strong>it</strong>a e del vivere, che<br />

dilaga sempre più a macchia d’olio senza distinzione<br />

di sesso, età e categorie sociali.<br />

Che cos’è questa malattia? Essa è “un’alterazione<br />

cronica dell’umore contraddistinta da tristezza,<br />

riduzione dell’interesse e delle attiv<strong>it</strong>à (apatia),<br />

senso di sol<strong>it</strong>udine, senso di colpa e incapac<strong>it</strong>à di<br />

provare piacere (anedomia)”. “La depressione è un<br />

disagio interiore che si esprime attraverso sintomi<br />

fisici che psicologici. L’intero individuo che soffre di<br />

depressione ne viene sopraffatto e si sente privato di<br />

forze, prospettive e speranza: in una parola SOLO.<br />

Chi soffre di depressione ha crisi di pianto, disturbi<br />

del sonno e dell’alimentazione, le sue relazioni con il<br />

prossimo si inaridiscono. Infatti la depressione induce<br />

turbe dell’umore che portano desiderio dell’iso-<br />

lamento, tristezza, disinteresse sociale, aggressiv<strong>it</strong>à<br />

e autolesionismo.” La depressione “imprigiona l’animo<br />

umano involontariamente” allontanando l’individuo,<br />

affl<strong>it</strong>to, dal mondo: impoverendolo nella sua<br />

esistenza e nella propria v<strong>it</strong>a sociale. L’abbattimento<br />

e la resa interiore che la persona sente nei confronti<br />

della v<strong>it</strong>a lo inducono a “toccare il fondo” di se<br />

stesso, calpestando la propria ricchezza individuale e<br />

psicologica. Ci dimentichiamo forse che la tristezza<br />

e il senso di sol<strong>it</strong>udine non appartengono solo a queste<br />

persone v<strong>it</strong>time di tale male, ma sono presenti in<br />

ogni essere.<br />

Le donne sono le più colp<strong>it</strong>e in quanto vivono<br />

maggiormente il “fattore di stress” per mantenere<br />

il controllo sulla famiglia, sull’attiv<strong>it</strong>à lavorativa<br />

e sulle necess<strong>it</strong>à della casa, ma risultano rispetto<br />

all’uomo uscirne v<strong>it</strong>toriose. I giovani tra le categorie<br />

più a rischio dovute all’uso di droghe e alcool, e per<br />

incapac<strong>it</strong>à di un inserimento lavorativo sono coloro<br />

che trovano maggiore difficoltà di guarigione. Ogni<br />

individuo della nostra società vive quotidianamente<br />

questi stati d’animo, ma ne dimentica, probabilmente,<br />

il peso perché la sua mente ed il suo fisico<br />

riescono a controllare gli stessi ridimensionandoli<br />

nella propria interior<strong>it</strong>à. Spesso le cause del Suo<br />

insorgere possono essere varie come: la perd<strong>it</strong>a del<br />

proprio lavoro, la malattia di un proprio caro o sulla<br />

propria persona, un disagio familiare e lavorativo,<br />

una predisposizione genetica determinata da una<br />

ered<strong>it</strong>arietà, troppe aspettative sulla propria persona,<br />

difficoltà economiche, condizioni sfavorevoli di v<strong>it</strong>a.<br />

L’aiuto alle persone affl<strong>it</strong>te dalla depressione può<br />

essere difficile da parte di coloro che le circondano.<br />

In quest’ultimi può nascere un senso di rabbia, di<br />

impotenza, di colpa, di indifferenza e di insensibili-<br />

PARAFARMACIA<br />

Dott.ssa Caterina Girardello<br />

Piazza Garibaldi - Angolo Via G. Matteotti - Legnago - Tel. 0442 601770<br />

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NATURALE SOSTEGNO ALLA FERTILITà DI COPPIA<br />

La ricerca di un figlio rappresenta per la coppia un momento fondamentale<br />

di condivisione ed affiatamento: oltre a curare l'aspetto affettivo di un così<br />

delicato evento, i futuri gen<strong>it</strong>ori dovreddero migliorare anche lo stile di v<strong>it</strong>a e<br />

l'alimentazione.<br />

A tal propos<strong>it</strong>o ci sono dei consigli da seguire per chi cerca un bimbo:<br />

• assumere almeno 5 porzioni di frutta e verdura al giorno<br />

• scegliere frutta ricca di v<strong>it</strong>amina C o integrarla<br />

• lavare bene frutta e verdura e ev<strong>it</strong>are carni crude<br />

• prediligere carni bianche e proteine di origine vegetale<br />

• consumare regolarmenete pesce possibilmente azzurro<br />

• non fumare<br />

• non consumare alcolici<br />

• svolgere una regolare e leggera attiv<strong>it</strong>à fisica<br />

• ev<strong>it</strong>a lo stress e mantieni viva la spontane<strong>it</strong>à dei rapporti<br />

tà, addir<strong>it</strong>tura di vergogna perché la persona amica<br />

o cara viene trasformata nella sua personal<strong>it</strong>à per<br />

lungo e troppo tempo. Si sentono incapaci di ridare<br />

alla persona cara il sorriso e la gioia del vivere quotidiano,<br />

e quindi parzialmente responsabili del loro<br />

malessere interiore. La depressione non colpisce solo<br />

il malato ma anche la famiglia e le persone care che<br />

lo amano, e la medesima società in cui vive attraverso<br />

gravosi costi di farmaci e cure di ripristino del<br />

suo stato psico-fisico. Questa malattia che colpisce<br />

l’anima dell’individuo deve essere quindi compresa<br />

sostenendo e amando maggiormente la persona<br />

affetta, senza r<strong>it</strong>enersi causa del suo malessere di<br />

v<strong>it</strong>a, ma comprendendo che la sua sofferenza psicologica<br />

è inimmaginabile in quanto la depressione<br />

toglie all’individuo la capac<strong>it</strong>à di provare amore<br />

e gioia verso tutto e tutti. Il comp<strong>it</strong>o di chi gli sta<br />

accanto dovrà essere quello di non lasciarlo mai<br />

solo! Dalla depressione si può uscirne r<strong>it</strong>rovando<br />

in se stessi e nella propria interior<strong>it</strong>à una nuova<br />

forza determinata da un’analisi profonda del proprio<br />

animo comprendendone i lati pos<strong>it</strong>ivi e i punti deboli.<br />

Queste persone v<strong>it</strong>toriose di un percorso tanto<br />

difficile possono essere quindi d’aiuto a coloro che<br />

si troveranno in s<strong>it</strong>uazioni simili o in eventi altrettanto<br />

sofferenti. Le avvers<strong>it</strong>à vissute rigenereranno le<br />

stesse rendendole “motivate” e individui migliori nel<br />

loro nuovo cammino di v<strong>it</strong>a. Non saranno esseri la<br />

cui esistenza si baserà sulla superficial<strong>it</strong>à ma persone<br />

la cui ricchezza d’animo le renderà sempre uniche!<br />

Mi piace paragonare questi malati a fiori rari e fragili<br />

di un grande giardino, la cui bellezza sta nella loro<br />

grande sensibil<strong>it</strong>à interiore bisognosi di cure e attenzioni<br />

maggiori per essere poi i più ammirati.<br />

Katia Boggian<br />

Se si desidera incrementare notevolmente le possibil<strong>it</strong>à di concepimento c'è un prodotto che è stato specificatamente formulato per<br />

apportare ad entrambi i partner i nutrienti fondamentali nel periodo preconcezionale. Nello specifico sono presenti dei nutrienti che<br />

sostengono la spermatogenesi, favoriscono la regolazione ormonale e supportano la divisione cellulare. L'integratore contiene<br />

inoltre un derivato naturale che apporta nuova energia favorendo l'intens<strong>it</strong>à di coppia anche in periodi di stress o in presenza di stanchezza<br />

fisica e mentale.<br />

Per qualsiasi dubbio o chiarimento le Dott.sse della Parafarmacia Girardello sapranno dare informazioni e consigli a tutte le coppie.<br />

La Parafarmacia GirardeLLo è a disPosizione dei ProPri cLienti<br />

Per fornire tutte Le informazioni utiLi e Per offrire semPre un consiGLio ProfessionaLe.


periodico indipendente<br />

Anno XXXV - n. 5 - Maggio 2013<br />

SVIzzERA: FEDERALISMO E DEMOCRAzIA DIRETTA, QuALI ELEMENTI<br />

BASILARI DELLA STRAORDINARIA COMPETITIVITà ELVETICA<br />

Esaminando il numero 4/2013 della nota rivista<br />

“UBS Outlook Svizzera”, ed<strong>it</strong>a dall’Unione di Banche<br />

Svizzere, Zurigo, abbiamo avuto il piacere di leggere<br />

l’articolo Concorrenza interna, come forza verso<br />

l’esterno, nel quale Daniel Kalt, capo economista per la<br />

Svizzera nell’Ist<strong>it</strong>uto di cred<strong>it</strong>o c<strong>it</strong>ato, spiega i vantaggi<br />

economici, che derivano al Paese nostro vicino, e<br />

quindi, alla sua popolazione, dal suo assetto antico<br />

“federale” e dall’ist<strong>it</strong>uzione “democrazia diretta”.<br />

R<strong>it</strong>enendo molto interessanti e convincenti le<br />

considerazioni di Daniel Kant, non solo<br />

dal punto di vista di come funzionano<br />

i due sistemi svizzeri c<strong>it</strong>ati – tenuto<br />

conto che da diverso tempo, in Italia,<br />

si parla, fra l’altro, di federalismo –,<br />

ma anche da quello dei risultati, che da<br />

essi derivano, ci è grad<strong>it</strong>o riprodurre,<br />

di segu<strong>it</strong>o, l’articolo in parola. A volte<br />

– avuto presente che la Svizzera è<br />

divisa in Cantoni, ossia, per capirci,<br />

in quelle che sono le nostre Regioni<br />

– osservando come si comportano gli<br />

altri, qualcosa possiamo imparare... e,<br />

perché no, copiare..., ove possa essere<br />

utile...<br />

L’articolo<br />

Daniel Kalt<br />

‘Anche se la definizione di “caso speciale” sembra<br />

oramai inflazionata, impressiona ancora costatare<br />

l’ottimo posizionamento della Svizzera, praticamente<br />

in tutte le dimensioni della compet<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à internazionale,<br />

pur nel bel mezzo di un’Europa scossa dalla crisi<br />

monetaria e dal deb<strong>it</strong>o. R<strong>it</strong>engo che i punti di forza<br />

della nostra piazza economica siano principalmente<br />

riconducibili ad alcune caratteristiche ist<strong>it</strong>uzionali<br />

centrali del Paese.<br />

Federalismo: concorrenza interna<br />

Sicuramente, tra i principali fattori, che rendono<br />

la Svizzera ciò che è oggi, c’è la sua forma di Stato<br />

federale, basata sull’idea che l’azione e la struttura di<br />

governo funzionano al meglio, se radicate nella minima<br />

cellula possibile di uno Stato, dove le specifiche<br />

esigenze locali e le peculiar<strong>it</strong>à culturali possono essere<br />

affrontate al meglio. È più che una semplice ripartizione<br />

decentrata delle competenze nello Stato e nella società.<br />

Si tratta piuttosto del radicamento della responsabil<strong>it</strong>à<br />

pol<strong>it</strong>ica, che rappresenta la premessa fondamentale,<br />

affinché ad ogni livello dell’apparato statale, sia esso<br />

comunale o cantonale, esista un ampio margine di<br />

configurazione, per diversi contesti economici. I singoli<br />

cantoni o comuni possono così anche fungere da veri<br />

e propri laboratori di sperimentazione<br />

per condizioni-quadro nuove ed<br />

innovative che, in caso di successo,<br />

potrebbero essere applicate anche<br />

altrove. Questa concorrenza geografica,<br />

interna alla Svizzera, stimola ogni<br />

regione, c<strong>it</strong>tà e, perché no, villaggio,<br />

a creare le migliori condizioni per<br />

attirare le imprese, con conseguente<br />

nuova creazione di posti di lavoro, o<br />

i privati, come local<strong>it</strong>à residenziale.<br />

Credo che questa intensa concorrenza<br />

tra ubicazioni abbia contribu<strong>it</strong>o molto<br />

al fatto che da noi i servizi pubblici<br />

siano qual<strong>it</strong>ativamente migliori e più<br />

efficienti rispetto alla grande maggioranza degli altri<br />

Paesi e che disponiamo d’una infrastruttura pubblica<br />

di base eccellente e d’un ottimo sistema di formazione<br />

duale. Allo stesso modo, un mercato del lavoro<br />

flessibile, un processo di determinazione del salario<br />

organizzato, in modo decentrato, e la tradizionale<br />

partnership sociale contribuiscono alle conquiste della<br />

nostra struttura statale federale.<br />

Democrazia diretta: controllo attraverso la<br />

concorrenza pol<strong>it</strong>ica<br />

Una seconda caratteristica straordinaria della<br />

Svizzera sono le sue ist<strong>it</strong>uzioni a democrazia diretta. Il<br />

popolo possiede, grazie al dir<strong>it</strong>to di lanciare iniziative<br />

di legge o cost<strong>it</strong>uzionali, uno strumento d’estrema<br />

importanza per portare a discussione idee e proposte<br />

pol<strong>it</strong>iche. Ciò crea un contesto di concorrenza delle<br />

idee pol<strong>it</strong>iche ed una forte partecipazione dei c<strong>it</strong>tadini<br />

alle questioni pol<strong>it</strong>iche nel ruolo di agenti e non solo<br />

di consumatori. Il popolo ha, quindi, uno strumento di<br />

controllo efficace, che disciplina gli approcci finanziari<br />

del governo e riduce il margine d’influenza di lobby<br />

organizzate, a difesa d’interessi particolari.<br />

“Il federalismo e la democrazia diretta sono fattori<br />

fondamentali, per spiegare i motivi della nostra<br />

eccellente compet<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à”.<br />

Si è così riusc<strong>it</strong>i a impedire, soprattutto a livello<br />

comunale e cantonale, una cattiva amministrazione,<br />

basata sull’indeb<strong>it</strong>amento, come quella condotta,<br />

negli ultimi anni, in molti altri Paesi. Lo si vede, in<br />

particolare, a livello di Confederazione, sul quale il<br />

freno all’indeb<strong>it</strong>amento non può essere semplicemente<br />

modificato, nei suoi principi, dal parlamento, ma<br />

solo dopo una nuova votazione popolare. Questo<br />

tipo di separazione di poteri ha riscosso ampia eco<br />

internazionale e le finanze pubbliche non sono sfugg<strong>it</strong>e<br />

al controllo. Se vogliamo mantenere gli eccezionali<br />

vantaggi locali della Svizzera, e anzi potenziali, è<br />

necessario riconoscere che il federalismo, come la<br />

democrazia diretta, sono fattori centrali per spiegare<br />

la nostra eccezionale compet<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à. Bisogna, infatti,<br />

sempre verificare che le decisioni pol<strong>it</strong>iche siano<br />

compatibili con i principi d’uno Stato federale e con le<br />

ist<strong>it</strong>uzioni a democrazia diretta. Bisognerebbe quanto<br />

più possibile ev<strong>it</strong>are d’erodere questi fattori centrali,<br />

sia attraverso tentativi d’armonizzazione interni,<br />

sia attraverso cessioni di potere, in virtù del dir<strong>it</strong>to<br />

internazionale’.<br />

Mentre ringraziamo la Direzione di “UBS Outlook<br />

Svizzera” ed il dr. Kalt, per averci permesso e facil<strong>it</strong>ato<br />

la riproduzione dell’articolo di cui sopra, siamo certi<br />

che il gentile Lettore rileverà da esso una nuova<br />

visione – per la vicina Svizzera, ormai d’antica data<br />

– dell’amministrazione pubblica e, quindi, motivi di<br />

riflessione in mer<strong>it</strong>o.<br />

Pierantonio Braggio<br />

IL FuTuRO HA uN CuORE ANTICO<br />

GLI STuDENTI DEL “DA VINCI” DI CEREA VINCONO uN PREMIO REGIONALE CON IL PROGETTO<br />

ARCHEOLOGIA: DAL SITO DI CASTELLO DEL TARTARO AL PARCO ARCHEOLOGICO PERMANENTE<br />

Qual è il segreto della nostra regione? Quali tesori nascondono le nostre terre?<br />

Perché da tempi immemorabili numerose popolazioni provenienti da varie parti<br />

dell’Asia e dell’Europa hanno prima invaso e poi ab<strong>it</strong>ato il Veneto, trasformandosi<br />

da popoli invasori a popoli sedentari? Quali sono le origini reali del popolo<br />

veneto? A queste domande ha tentato di dare un contributo, il progetto realizzato<br />

dagli studenti e alcuni docenti dell’ISI Leonardo da Vinci di Cerea.<br />

Puntualmente da circa nove anni, durante le prime settimane di ottobre, due<br />

classi partecipano ad uno dei “progetti simbolo” dell’Ist<strong>it</strong>uto: il Progetto<br />

Archeologia. Questa iniziativa offre agli studenti la possibil<strong>it</strong>à di operare e di<br />

cimentarsi in prima persona in un s<strong>it</strong>o archeologico, quello del Castello del<br />

Tartaro, ricco di numerosi ed importanti reperti e, allo stesso tempo, permette<br />

agli alunni di apprendere in modo originale e divertente moltissime informazioni<br />

che, studiate sui libri, spesso risultano faticose ed impegnative.<br />

La scommessa di quest’anno, però, è stata diversa. Approf<strong>it</strong>tando di un concorso<br />

rivolto alle scuole, finalizzato alla promozione e valorizzazione dell'ident<strong>it</strong>à<br />

veneta band<strong>it</strong>o dall’assessorato della Regione, i giovani studenti, guidati da<br />

tre docenti i proff. Paparella, Pollo e Vicenzi hanno voluto dimostrare che è<br />

possibile valorizzare il nostro terr<strong>it</strong>orio, attraverso una sinergia che unisca le<br />

forze vive e produttive. L’esperienza si è concretizzata nella realizzazione di un<br />

Dvd Rom che, oltre a rielaborare tutti i dati raccolti, ha riassunto le varie fasi<br />

dell’attiv<strong>it</strong>à svolta e le eventuali proposte progettuali.<br />

La nostra scuola ha superato l’agguerr<strong>it</strong>a concorrenza di 130 lavori presentati,<br />

ottenendo uno dei trenta premi messi in palio ma soprattutto ha reso gli studenti<br />

che vi hanno partecipato orgogliosi e mer<strong>it</strong>atamente soddisfatti del lavoro<br />

svolto. La manifestazione conclusiva si è svolta il 25 marzo scorso a Venezia ed<br />

è stata una giornata di gioia e festa del popolo veneto.<br />

Il progetto e la conseguente premiazione, però, cost<strong>it</strong>uiscono solamente la<br />

prima parte di questo affascinante progetto ideato dai proff. Paparella, Pollo e<br />

Vicenzi.<br />

Si tratta di un’iniziativa che mira alla valorizzazione di una serie di percorsi<br />

tematici lungo l’intera zona delle Valli Veronesi, in grado di incrementare ed<br />

esaltare il valore e la bellezza del terr<strong>it</strong>orio sotto diversi aspetti: archeologico,<br />

mediante l’ist<strong>it</strong>uzione di un<br />

Parco Archeologico permanente<br />

a cielo aperto del Castello del<br />

Tartaro; ma anche storicamente<br />

ed artisticamente, attraverso i<br />

numerosi s<strong>it</strong>i storici e artistici<br />

dislocati sulla zona. Inoltre, collegando<br />

tra loro le diverse piste<br />

ciclabili e le svariate attrattive<br />

già esistenti, è possibile valorizzare<br />

il terr<strong>it</strong>orio sotto il profilo didattico, sportivo, ma anche naturalistico, in<br />

quanto un potenziale cicloturista potrebbe ammirare il singolare paesaggio<br />

offerto dalle oasi della zona, come quella del Busatello o del Brusà, dotate di<br />

una fauna e di una vegetazione estremamente interessanti e oseremmo dire,<br />

uniche nella loro peculiar<strong>it</strong>à.<br />

Sono decisamente rilevanti anche i possibili risvolti economici derivati dall’iniziativa,<br />

che cost<strong>it</strong>uirebbe una nuova fonte di guadagno per le realtà economiche<br />

del nostro terr<strong>it</strong>orio, non invasiva e a costi decisamente contenuti.<br />

Un progetto di grande valore che, ci auguriamo, possa presto diventare realtà.<br />

Borghesan Benedetta e Formigari Francesco<br />

5


6 Anno XXXV - n. 5 - Maggio 2013<br />

Un nuovo aviatore del Basso Veronese, il<br />

M.llo Armiere Arduino Panato: nasce a<br />

Boschi S. Anna, in provincia di Verona il 29<br />

maggio 1914 da una famiglia di contadini.<br />

Dopo aver frequentato il 1° corso preaviere,<br />

viene chiamato alle armi presso il centro di<br />

affluenza di Padova il 4 aprile 1935. Destinato<br />

al Regio Aeroporto di Jesi, vi giunge nel mese<br />

di maggio e presta giuramento il giorno 24. Il 22 giugno 1935 è<br />

assunto in forza presso il Reparto Servizi di Poggio Renatico<br />

(Fe) per frequentare un periodo di tirocinio pratico di due mesi<br />

per conseguire la nomina ad Aiutante di San<strong>it</strong>à. Trasfer<strong>it</strong>o al<br />

Centro di R. e M. della 3^ Z.A.T. di Orvieto, l’8 settembre 1935,<br />

in qual<strong>it</strong>à di aviere allievo specialista nella categoria Armiere,<br />

cinque giorni dopo raggiunge<br />

Bresso per frequentare l’11°<br />

Corso Normale Armieri Artificieri.<br />

Il 4 gennaio 1936 fu trasfer<strong>it</strong>o al<br />

10° Stormo ed assegnato 55^<br />

squadriglia dove riceve la qualifica<br />

di Armiere Artificiere il 16 aprile del<br />

1936. Contestualmente è trasfer<strong>it</strong>o<br />

alla 275^ Squadriglia per poi<br />

passare, il 7 luglio 1936, alla 52^<br />

Squadriglia B.T. dove rimarrà fino<br />

al 10 febbraio 1941. Allo scoppio<br />

delle ostil<strong>it</strong>à la 52^ era a Villacidro<br />

(Ca) inquadrata nell’8° Stormo<br />

Bombardamento Terrestre,dove rimase fino al 30<br />

dicembre 1940 quando fu assegnato, a domanda, al<br />

Nucleo Addestramento Aerosiluranti di Gorizia.<br />

LINK<br />

Letture aeronautiche<br />

Il libro consigliato dal Circolo per questo notiziario è:<br />

La Grande Giostra, di Pierre Clostermann.<br />

È la storia di un pilota da caccia francese durante la seconda<br />

guerra mondiale.<br />

L'autore descrive gli estenuanti<br />

turni d'allarme, le azioni<br />

belliche contro obiettivi in volo<br />

e al suolo, i pattugliamenti<br />

di scorta ai bombardieri che<br />

lo hanno visto protagonista,<br />

dal 1943 al 1945, insieme<br />

con piloti francesi, inglesi,<br />

canadesi, neozelandesi e<br />

alleati inquadrati negli stessi<br />

reparti in cui ha prestato<br />

servizio, tutti impegnati a<br />

fronteggiare, re-spingere e<br />

inseguire i temibili avversari<br />

tedeschi della Luftwaffe.<br />

Usando uno stile semplice,<br />

sintetico ma preciso dal punto<br />

di vista aeronautico, senza<br />

indugiare su particolari troppo<br />

tecnici, Clostermann ci offre un<br />

documento di primaria importanza sulla guerra aerea e nello stesso<br />

tempo una testimonianza umana di grande valore ed efficacia.<br />

Leggendo questo libro il lettore rivivrà - nello stretto ab<strong>it</strong>acolo del<br />

più celebre caccia inglese, lo Sp<strong>it</strong>fire, o dei poderosi monomotori<br />

periodico indipendente<br />

LA “LAND ART” CON DARIO GAMBARIN IN SCENA A CASTAGNARO<br />

Inser<strong>it</strong>a nel programma “Incontri con l’autore”<br />

organizzati dalla Pro Loco di Castagnaro in collaborazione<br />

con il Comune, si è tenuta l’8 maggio, una<br />

serata dal t<strong>it</strong>olo “Land<br />

Art ed altre forme artistiche”,<br />

un appuntamento<br />

con l’artista Dario<br />

Gambarin che, con le sue<br />

performance realizzate<br />

sui campi, ha avuto fama<br />

internazionale.<br />

E la serata, che lo ha<br />

visto protagonista, ha<br />

richiamato molte persone<br />

incurios<strong>it</strong>e sia da questa<br />

nuova arte che vede<br />

l’opera realizzata sui<br />

Dario Gambarin e una sua opera<br />

campi visibile solo attraverso<br />

le foto scattate dall’aereo, sia per conoscere<br />

questo artista, psicologo, agricoltore nativo di<br />

Castagnaro ma che vive a Bologna, una c<strong>it</strong>tà d’arte<br />

e di grande spessore artistico.<br />

Gambarin ha presentato un escursus delle sue<br />

opere, dai primi tentativi fino alle sue realizzazioni<br />

più riusc<strong>it</strong>e che sia la Rai che le televisioni di tutto<br />

il mondo hanno mandato in onda. “Prendo spunto<br />

da alcuni eventi o da s<strong>it</strong>uazioni particolari –ha spiegato<br />

Dario Gambarin- ed uso l’aratro un po’ come<br />

il pennello realizzando un’opera a trattore libero.<br />

Lavoro su campi non coltivati e quindi pronti per<br />

essere arati, non è quindi violenza verso la terra ma<br />

solo una forma d’arte e d’amore verso di essa. E’<br />

poi un lavoro che deve essere sub<strong>it</strong>o fotografato,<br />

basta infatti una pioggia o il cambio delle condizioni<br />

climatiche per stravolgere il mio lavoro così<br />

BOLOGNA: IL CINEMA RITROVATO<br />

'BIGGER THAN LIFE:<br />

VIAGGIO NEL CINEMASCOPE<br />

EuROPEO'<br />

29 GIuGNO – 6 LuGLIO 2013<br />

Da circa dieci anni il grande schermo<br />

dell’Arlecchino ci permette di celebrare i fasti<br />

del CinemaScope. Finora abbiamo mostrato<br />

soprattutto i film bigger than life realizzati<br />

negli Stati Un<strong>it</strong>i prima che il formato perdesse<br />

la sua forza innovatrice. Quest’anno<br />

l’attenzione è rivolta alla magia dello scope<br />

europeo, e alle diverse varianti di sistemi<br />

panoramici adottate nel nostro continente. La<br />

sezione raccoglie i migliori esempi di CinemaScope<br />

dell'Europa orientale e occidentale:<br />

i film di Marlen Chuciev (July Rain, un classico<br />

della nouvelle vague sovietica), Vasilij<br />

Šukšin (Happy Go Lucky, forse la sua opera<br />

migliore), Miklós Jancsó (I disperati di Sandor,<br />

riflessione sui meccanismi del terrore), Jean-<br />

Pierre Melville (L'Aîné des Ferchaux, uno dei<br />

vertici assoluti del cinema tratto da Simenon),<br />

Alexander Mackendrick (Sammy Going South,<br />

acuta esplorazione dell'infanzia), per finire con<br />

il Mario Monicelli di La Grande guerra.<br />

Roberto Tirapelle<br />

come l’entrata di un altro trattore o anche di una<br />

persona sul campo per modificare quanto realizzato.<br />

Per farlo parto da un’idea che è magari legata a<br />

problemi o temi del quotidiano mi preparo uno<br />

schizzo la sera prima e poi mi immergo nel lavoro.<br />

Non devo assolutamente essere disturbato nel periodo<br />

in cui realizzo la mia opera, infatti al momento<br />

non riesco a vedere nulla, il mio è un po’ un lavoro<br />

ad occhi chiusi immaginandomi quello che sto<br />

facendo creandolo pian piano il soggetto durante<br />

quell’arco di tempo. Entro nel campo con un’opera<br />

in testa e con lo schizzo in mente e lavoro in completa<br />

e totale armonia con la terra che sto arando”.<br />

Ed in effetti Dario Gambarin la propria opera la<br />

potrà vedere solo una volta conclusa, quando l’aereo,<br />

alzatosi in volto dal vicino campo di aviazione<br />

di Montagnana, potrà fotografarla dall’alto.<br />

“Non è per nulla facile – continua sorridendo<br />

Dario - la Land Art l’ho scoperta in Germania<br />

durante un viaggio e mi è piaciuta così ho provato a<br />

Aviatori del Basso Veronese<br />

sperimentarla da noi. I risultati mi sembrano pos<strong>it</strong>ivi”.<br />

Ed in effetti i passaggi televisivi e radiofonici,<br />

tutte le apparizioni in televisione<br />

con la messa in oda di<br />

una sua opera dedicata a<br />

Mandela in occasione della<br />

finale dei Campionati del<br />

Mondo di Calcio, sono la<br />

prova del successo dell’artista.<br />

Dario oltre ad essere uno<br />

dei massimi esponenti della<br />

Land Art, è anche un affermato<br />

p<strong>it</strong>tore ed un abile musicista.<br />

Le sue opere sono molte e<br />

di grande effetto; partono da<br />

un volto di donna per rendere<br />

immortale i nostri luoghi legati alle genti che fin<br />

dall’età del bronzo hanno vissuto in queste terre, ed<br />

arrivano a creare l’opera dal t<strong>it</strong>olo Terra fer<strong>it</strong>a;<br />

vanno dall’ Urlo di Munch al disastro di Fukushima;<br />

dal simbolo del nucleare, creato da un artista e designer<br />

br<strong>it</strong>annico, Gerald Holtom, come simbolo<br />

della Campagna per il disarmo nucleare, alla presenza<br />

di extraterrestri intorno a noi. Altre sue opere<br />

sono Pinocchio, per l’artista la sua opera più bella<br />

con la quale già due anni fa aveva previsto la crisi<br />

economica attuale, il Toro Turco, Obama, Nelson<br />

Mandela, fino al calciatore Balotelli mentre il suo<br />

Topolino, il primo Topolino ecologico, è stato la<br />

copertina della rivista Focus.<br />

Una serata unica e di grande impatto che i tanti<br />

presenti non dimenticheranno facilmente.<br />

Francesco Occhi<br />

Circolo del 72 Associazione di cultura aeronautica fondata nel 2010 - www.quellidel72.<strong>it</strong><br />

Chi ha questi oggetti?<br />

Stiamo cercando questi pezzi, se sapete dove trovarli, immagini<br />

dove sono r<strong>it</strong>ratti o avete notizie riguardanti l'anno di utilizzo al<br />

72° Gruppo, comunicatelo tram<strong>it</strong>e mail a: quellidel72@libero.<strong>it</strong><br />

Multimedia<br />

È disponibile il nuovo prodotto<br />

multimediale dedicato al<br />

Tenente Pilota Umberto<br />

Mongardini, realizzato dalla<br />

stretta collaborazione tra<br />

il Circolo e l'Associazione<br />

Arma Aeronautica di Reggio<br />

Emilia. È la terza raccolta di<br />

materiali e fotografie dedicati<br />

ai singoli piloti e richiedibile via<br />

mail a: quellidel72@libero.<strong>it</strong><br />

Con l'avvento dei missili , l'epoca dei duelli aerei ravvicinati,<br />

combattuti a raffiche di m<strong>it</strong>ragliatrice o di cannoncino,<br />

sembra molto lontana dalla realtà odierna e più vicina a<br />

quella dei cavalieri del cielo della prima guerra mondiale.<br />

Ma è proprio per questo che il libro di Clostermann,<br />

assume un significato particolare sul piano storico.<br />

Con le oltre 600.000 copie vendute dal 1948, anno<br />

della sua prima pubblicazione in Francia, La Grande<br />

Giostra è uno dei testi d'aviazione di maggior successo.<br />

Pierre Clostermann, nato nel 1921 in Brasile, alla<br />

vigilia della seconda guerra mondiale si trova negli<br />

Stati Un<strong>it</strong>i per seguire corsi di ingegneria aeronautica.<br />

Dopo la sconf<strong>it</strong>ta della Francia nel giugno 1940,<br />

raggiunge Londra e diventa pilota dell'aviazione<br />

della Francia libera, inquadrata nei reparti della RAF.<br />

In circa due anni, conquista nei cieli europei il t<strong>it</strong>olo di<br />

asso della caccia francese con 33 v<strong>it</strong>torie omologate.<br />

Pluridecorato, a soli trent'anni grande ufficiale della Legion<br />

d'Onore, è eletto per otto legislature all' Assemblea nazionale. In<br />

segu<strong>it</strong>o ottiene importanti incarichi in industrie aeronautiche<br />

americane e francesi.<br />

LEGNAGO - Via Matteotti, 94 - Tel. e Fax 0442 601749


periodico indipendente<br />

Anno XXXV - n. 5 - Maggio 2013<br />

IL TITOLO DI DOCTOR IN ARCHITETTuRA PER uN ARTISTA DEL LEGNO<br />

La chiesa di San Rocco è uno dei luoghi di culto<br />

più belli di Venezia dove le opere d’arte si susseguono<br />

in uno spazio ricco di arte e di bellezza.<br />

Ma chi vi si reca può ammirare,<br />

accanto a famose ed imponenti<br />

opere, anche un gioiello dell’arte<br />

del mobile, un elemento storico<br />

che ricorda i fasti della Venezia<br />

della Serenissima quando il gusto<br />

del bello eccelleva nel suo splendore.<br />

Infatti proprio nella chiesa è<br />

stata esposta la cantoria in scala 1<br />

a 10 che Marcello Quattrin, ottantaduenne<br />

maestro d’arte di Cerea,<br />

ha realizzato ricostruendo l’artistica<br />

struttura progettata nella seconda metà del 1700, che<br />

veniva montata in chiesa in occasione delle feste<br />

più importanti ed in particolare in occasione della<br />

festa del compatrono della c<strong>it</strong>tadine veneziana. Un<br />

esempio di arte e bellezza che fu montata per l’ultima<br />

volta nel 1927 e poi accatastata e dimenticata nei<br />

magazzini fino alla scoperta da parte di Giuseppe e<br />

Gianfranco Ferrarini, al suo recupero e al successivo<br />

intervento di restauro realizzato da artigiani di<br />

Un elogio all'Arch<strong>it</strong>ettura, il “gran libro<br />

dell'uman<strong>it</strong>à”, come l'aveva defin<strong>it</strong>a il drammaturgo<br />

Victor Hugo nella sua opera:”Notredame<br />

de Paris”. Ed è un passo di questo eterno<br />

romanzo (precisamente il libro Quinto) che mi<br />

ha dato l'ispirazione per comporre questo scr<strong>it</strong>to<br />

dedicato, appunto, ad una delle più antiche<br />

arti umani nonché alla scoperta di quell'intima<br />

comunicazione partor<strong>it</strong>a dai nostri centri ab<strong>it</strong>ati.<br />

Tempus edax, homo edacior - il tempo è vorace,<br />

l'uomo lo è ancor di più - questo è il desolante<br />

motto che balza alla mente quando si entra,<br />

come forestieri, nella mercatopoli delle nostre<br />

c<strong>it</strong>tà: dove vengono accantonati quegli “strati<br />

formati dai secoli, quel residuo delle evaporazioni<br />

successive della società umana” a discap<strong>it</strong>o<br />

della frenesia e della schizofrenia odierna.<br />

Viviamo, pardon sopravviviamo, nel regime<br />

senza tempo, senza certezze (liquid<strong>it</strong>à baumaniana)<br />

e, dunque, anche da un punto di vista<br />

urbanistico senza fisse dimore. Rappresentiamo<br />

la società nomade, volatile, liberal; il marchio<br />

che racchiude il nostro spir<strong>it</strong>o altro non può<br />

essere che l'Ikea. In passato si sigillava ogni<br />

tradizione con un monumento, l'Arch<strong>it</strong>ettura era<br />

la scr<strong>it</strong>tura, il linguaggio e la forma di comunicazione<br />

di un popolo.<br />

“Ogni pensiero umano”- prosegue il poeta<br />

francese-”ha nel libro dell'Arch<strong>it</strong>ettura la sua<br />

pagina ed il suo monumento. Ogni stirpe passando<br />

per questa terra scrive sul libro la sua riga”.<br />

E che righe si sono stese, quali edifici inchiodati<br />

sul terreno, quali penne hanno chiosato il<br />

loro inchiostro sulle comun<strong>it</strong>à umane: Giotto,<br />

Raffaello, Brunnelleschi, Leon Battista Alberti,<br />

Bernini, Bramante, Vasari, Le Corbusier, Gaudì,<br />

il Palestrina, Goujon solo per c<strong>it</strong>arne alcuni.<br />

Parole riversate sui marmi, freddi muri trasformati<br />

in oracoli della comunicazione; quanta<br />

emozione tastare, palpare, amoreggiare quando<br />

si entra in una c<strong>it</strong>tà murata, un borgo storico<br />

dimenticato dal cinismo del tempo e dall'incuria<br />

degli uomini. L'indifferenza è la piaga del<br />

nostro tempo, quest'apatia non solo nei confronti<br />

degli esseri umani ma soprattutto a discap<strong>it</strong>o<br />

di quelle pietre che, per secoli, hanno rappresentato<br />

il “principale registro dell'uman<strong>it</strong>à”.<br />

SuLL'ARCHITETTuRA<br />

Cerea, Bovolone, Salizzole per riportarla all’antico<br />

splendore.<br />

E questa antica ed imponente opera, il maestro<br />

Quattrin ha provveduto a ricostruirla<br />

sulla base di un disegno e di<br />

alcune immagini di quel lontano<br />

1927, per far comprendere a tutti il<br />

valore della cantoria. Un modellino<br />

talmente riusc<strong>it</strong>o ed apprezzato che,<br />

dopo essere stato esposto per oltre<br />

un mese nei locali di CereaBanca<br />

1897, è stato esposto prima a palazzo<br />

Ferro Fini, sede del Consiglio<br />

regionale del Veneto assieme ad<br />

altri gioielli unici del mobile classico<br />

del Basso Veronese, poi defin<strong>it</strong>ivamente posta<br />

all’interno della chiesa di San Rocco a Venezia in<br />

esposizione permanente.<br />

E al suo autore, Marcello Quattrin, in occasione<br />

del pontificale del 16 agosto del 2011, è stato consegnato<br />

il prestigioso riconoscimento del Premio<br />

San Rocco della Scuola Grande di Venezia, iscrivendo<br />

l’artista ceretano nell’Albo dei Benemer<strong>it</strong>i;<br />

un attestato consegnato personalmente a Quattrin<br />

Il monolocale, i centri commerciali, i negozi<br />

di telefonia hanno sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o il Colosseo, le<br />

Piramidi, il Partenone, le cattedrali gotiche e le<br />

chiese romaniche. Una mutazione di linguaggio<br />

e di cultura: dalle parole incise sulla pietra,<br />

all'alfabeto impiantato sulle colonne giungiamo<br />

al fiume in piena di sms, alla vacu<strong>it</strong>à di<br />

un monolocale (pensaci prima di far famiglia<br />

e consegnare l'immortal<strong>it</strong>à al tuo nome); dalla<br />

Reggia di Versailles, manifesto dell'assolutismo<br />

di pensiero seicentesco, agli odierni negozi di<br />

sigarette elettroniche ed alla catena di uffici<br />

forn<strong>it</strong>ori di servizi commerciali. Ancora c<strong>it</strong>ando<br />

Hugo:“Fino a Gutenberg l'arch<strong>it</strong>ettura è la<br />

scr<strong>it</strong>tura principale, la scr<strong>it</strong>tura universale”; ma<br />

noi contemporanei per quale linguaggio vogliamo<br />

essere ricordati? Quale edificio celebra il<br />

nostro vocabolario? Circoscrivendo la parola (e<br />

le idee) in un tablet, in un discount di periferia<br />

(visto che i centri ab<strong>it</strong>ati sono divenuti dorm<strong>it</strong>ori)<br />

o in uno smartphone abbiamo reso inafferrabile<br />

e volatilizzabile non solo il linguaggio<br />

ma anche il pensiero. “Per demolire la parola<br />

costru<strong>it</strong>a”- così chiude il cap<strong>it</strong>olo di Notre-<br />

Dame” ci vuole una rivoluzione sociale, una<br />

rivoluzione terrestre. Sul Colosseo sono passati<br />

i barbari, sulle Piramidi è passato il diluvio”.<br />

Per spegnere il nostro linguaggio sociale è sufficiente<br />

un corto circu<strong>it</strong>o, una scheda telefonica<br />

scarica o la vis<strong>it</strong>a di Equ<strong>it</strong>alia a porre i sigilli al<br />

formicaio di intelligenze e laborios<strong>it</strong>à: i centri<br />

artigiani, ora divenuti una spoglia Spoon River<br />

del lavoro e della comunicazione. “Ogni spir<strong>it</strong>o<br />

è muratore. Anche il più umile tura il suo foro e<br />

colloca la sua pietra”. Possibile che ci accontentiamo<br />

di pietre così leggere, linguaggi dislessici,<br />

una cementificazione non più di pietra ma di<br />

plastica che lasceremo ai posteri? Sul gesso o<br />

sulla plastica non si sono mai sorrette le società;<br />

r<strong>it</strong>orniamo ad impietosirci dei luoghi che abbiamo<br />

scelto per posare le nostre v<strong>it</strong>e, ripristiniamo<br />

dign<strong>it</strong>à e certezze al libro del genere umano: l'edilizia;<br />

solo iniziando a comunicare degnamente<br />

ci si potrà riappropriarsi delle nostre c<strong>it</strong>tà e di<br />

quell'arte che altro non è che intenso amore per<br />

la comunicazione umana: l'arch<strong>it</strong>ettura.<br />

Paolo Cecco<br />

dal Guardian Grando Franco Posocco che rende<br />

mer<strong>it</strong>o del lavoro fatto e dell’arte che ha contraddistinto<br />

la ricercata precisione nel ricostruire la<br />

maestosa cantoria.<br />

Ed ora, accanto a questo riconoscimento,<br />

Marcello Quattrin, maestro d’arte formatosi<br />

alla scuola Appio Spagnolo di Cerea, la Walker<br />

Univers<strong>it</strong>y, l’Univers<strong>it</strong>à registrata ed operante<br />

nella c<strong>it</strong>tà di Reno, Stato del Nevada negli Stati<br />

Un<strong>it</strong>i d’America, ha assegnato al maestro ceretano,<br />

il t<strong>it</strong>olo di “Doctor” in Arch<strong>it</strong>ettura, Honoris<br />

Causa, un diploma onorario che conferisce a<br />

Quattrin il t<strong>it</strong>olo di Doctor.<br />

“E’ un riconoscimento che mi fa particolarmente<br />

felice – ha detto commosso Marcello - vuol<br />

dire che il lavoro che ho fatto in tutti questi anni<br />

ha ricevuto una giusta gratificazione prima con<br />

l’attestato della Scuola Grande di San Rocco, poi<br />

con questa Laurea in Arch<strong>it</strong>ettura. E’ la gratifica<br />

del nostro lavoro, di quello che facciamo da tempo<br />

immemorabile e che fa degli artigiani di Cerea e<br />

di questo terr<strong>it</strong>orio dei veri maestri conosciuti ed<br />

apprezzati in tutto il mondo”.<br />

La cantoria in legno realizzata dall’artista<br />

Marcello Quattrin, prende spunto da un vecchio<br />

disegno e dai vari pezzi conservati temporaneamente<br />

a Cerea e rappresenta l’esatta riproduzione<br />

di come fosse stata l’opera una volta montata nel<br />

1700; un'arch<strong>it</strong>ettura lignea di grandi dimensioni<br />

(misura 15 metri di larghezza, 11 di altezza e 4 di<br />

profond<strong>it</strong>à), che veniva allest<strong>it</strong>a nella chiesa di San<br />

Rocco a Venezia in occasione di grandi solenn<strong>it</strong>à<br />

religiose e che osp<strong>it</strong>ava musici e cantori. Dopo un<br />

periodo di splendore, cadde in oblio dimenticata<br />

in un magazzino. La capac<strong>it</strong>à di Quattrin nel realizzare<br />

il modellino e dei mastri d’arte del Basso<br />

Veronese nel restaurare i pezzi conservati nei<br />

magazzini, hanno permesso di riportare all’antico<br />

splendore un’opera unica nel suo genere che, a<br />

breve, troverà la propria sistemazione proprio nel<br />

luogo dove venne in passato realizzata: la magica<br />

Venezia.<br />

Francesco Occhi<br />

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8 Anno XXXV - n. 5 - Maggio 2013<br />

F I D A P A-BPW Italy Circolo Amici del Cotta<br />

Incontro con<br />

Filologa, Assessora alla C<strong>it</strong>tadinanza delle donne<br />

MARTEDÌ 28 MAGGIO 2013 - ore 18,00<br />

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ESPOSIZIONE PITTORICA di Martino De Conti<br />

dal dal 18 18 maggio<br />

maggio<br />

al al 15 15 settembre settembre 2013<br />

2013<br />

Apertura tutti i sabati<br />

e le domeniche delle 15.00 alle 19.00<br />

periodico indipendente<br />

FONDAZIONE F IORONI<br />

M USEI E E B IIBB LIOTECA P U BB LICA<br />

LEGNAGO<br />

MUS E I<br />

LA NOTTE<br />

EUROPEA<br />

DEI MUSEI<br />

Sabato 18 maggio 2013<br />

MUSEO FIORONI<br />

ore 18.30<br />

Inaugurazione dell’esposizione p<strong>it</strong>torica<br />

“Martino De Conti -<br />

P<strong>it</strong>tore, Artista, Alchimista, Mago e Veggente”<br />

ore 2O.30<br />

Concerto dell’Orchestra i Filarmonici Veneti<br />

Massimo Santaniello (Clarinetto)<br />

Carlo Benatti (Pianoforte)<br />

CENTRO AMBIENTALE<br />

ARCHEOLOGICO<br />

ore 21.45<br />

“Me cont<strong>it</strong>o quela de...”<br />

Letture di favole della tradizione<br />

contadina veronese raccolte e trascr<strong>it</strong>te<br />

dallo studioso Dino Coltro,<br />

intervallate da brani musicali a tema.<br />

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INGRESSO GRATUITO


periodico indipendente<br />

Secondo uno studio<br />

europeo (Iaiaq) il<br />

3% di tutte le malattie<br />

dipende dalle particelle<br />

nocive dei luoghi chiusi<br />

dove trascorriamo il<br />

90% della nostra v<strong>it</strong>a.<br />

Nemmeno tra le pareti<br />

di casa, della scuola<br />

o dell'ufficio siamo al<br />

riparo dall'inquinamento.<br />

Lo smog esterno, infatti, s'insinua anche dalle fessure<br />

e ristagna nelle stanze, mischiandosi alle altre sostanze<br />

pericolose prodotte all'interno. Anche negli ambienti<br />

interni, infatti, si trovano sostanze che possono recare<br />

danni, anche più seri di quelli che immaginiamo, alla<br />

nostra salute. Il miscuglio di sostanze che inaliamo per<br />

diverse ore al giorno è oggetto di studio e ricerca a livello<br />

internazionale ormai da tempo.<br />

Anche le nostre ab<strong>it</strong>azioni sono inquinate perchè l'aria<br />

esterna entra nelle nostre case. Inoltre, all'interno degli<br />

ambienti domestici, sono presenti una serie di potenziali<br />

sorgenti di inquinamento generato dalle combustioni,<br />

come il fumo di sigaretta, i fornelli o il camino a legna.<br />

Ci sono poi gli arredi ed i prodotti che utilizziamo per la<br />

pulizia della casa.<br />

Fra i principali imputati rientrano anche gli apparecchi<br />

elettrici e gli elettrodomestici. Ma attenzione le sostanze<br />

tossiche s'annidano anche tra le colle e le vernici dei<br />

mobili, tra cui la più nota è la formaldeide, i detersivi, i<br />

disinfettanti e la tappezzeria. E' dunque essenziale che in<br />

Anno XXXV - n. 5 - Maggio 2013<br />

L'ARIA DI CASA è PIù INQuINATA DI uNA STRADA TRAFFICATA!<br />

casa ci sia sempre una ventilazione adeguata altrimenti<br />

si favorisce il ristagno di questi inquinanti. Le sostanze<br />

nocive prodotte dall'ab<strong>it</strong>azione o dall'ufficio, un<strong>it</strong>e a<br />

quelle che penetrano nei luoghi chiusi attraverso porte<br />

e finestre, dunque, giacciono pericolosamente negli<br />

ambienti interni finendo direttamente nei nostri polmoni.<br />

Il guaio è che, anche in basse concentrazioni, ci sottoponiamo<br />

ad esposizioni prolungate. Si calcola che dal<br />

60 al 90 per cento della nostra v<strong>it</strong>a trascorre all'interno<br />

di edifici privati o pubblici: ab<strong>it</strong>azioni, scuole, ristoranti,<br />

uffici ecc. Per questo motivo dobbiamo preoccuparci per<br />

la qual<strong>it</strong>à dell'aria indoor come per quella esterna. Anche<br />

se i picchi di concentrazione non sono elevati nel primo<br />

caso tuttavia la dose è continuativa e l'assorbimento di<br />

sostanze nocive è importante.<br />

La massima attenzione è rivolta ai bambini, agli anziani<br />

e a coloro che già soffrono di malattie respiratorie o<br />

allergiche. Respirando l'aria tra le pareti di casa, infatti,<br />

rischiamo malattie allergiche e asmatiche, malattie respiratorie<br />

infettive e non solo. Esiste anche il rischio di<br />

tumore legato ad alcuni inquinanti tra cui il radon, che<br />

si trova nel suolo e può raggiungere livelli significativi<br />

negli interrati.<br />

Se si passa molto tempo in ambienti inquinati con una<br />

ventilazione inadeguata i rischi sono alti: in Italia ed in<br />

Europa la seconda causa di tumore al polmone, dopo il<br />

fumo attivo e prima di quello passivo, è proprio questa.<br />

Ma guardiamo l'aspetto pos<strong>it</strong>ivo di tutto ciò. Mentre il<br />

nostro potere per migliorare la qual<strong>it</strong>à dell'aria c<strong>it</strong>tadina<br />

è lim<strong>it</strong>ato, possiamo fare moltissimo per rendere più<br />

salubri gli ambienti che quotidianamente frequentiamo.<br />

A partire dalla sorgente: scegliendo cioè prodotti che non<br />

emettono veleni, dunque acquistando articoli per l'igiene<br />

e la deodorazione della casa di buona qual<strong>it</strong>à, leggendo<br />

sempre le etichette e controllando che non siano presenti<br />

sostanze tossiche. Lo stesso vale per la scelta dei mobili<br />

e degli arredi: meglio optare per materiali con basso<br />

impatto.<br />

Oltre a questo non dimentichiamo gesti semplici ma<br />

fondamentali, come aprire spesso le finestre per far<br />

circolare l'aria, ventilare bene mentre si cucina ed ev<strong>it</strong>are<br />

in generale che si sprigionino fumi dai fornelli o dai<br />

camini. Banalmente è altresì consigliato non accendere<br />

candele in ambienti angusti e poco arieggiati. É utile<br />

mantenere un'igiene adeguata di tende e tappeti, pulire<br />

spesso la cantina perchè qui l'aria è più inquinata che in<br />

altri luoghi chiusi.<br />

Infine non dimentichiamo la prima regola: non fumare<br />

in casa. Una sigaretta accesa è tre volte più inquinante di<br />

un motore diesel!<br />

Per migliorare la qual<strong>it</strong>à dell'aria all'interno della<br />

casa si possono mettere alcuni tipi di piante: Aloe vera,<br />

Kenzia, Crisantemo, Edera, Ficus benjamina, Gerbera,<br />

Photos e Spatifillo. Assorbono benzene, formaldeide,<br />

trielina, ammoniaca e tricloroetilene. Insomma bastano<br />

piccoli accorgimenti per rendere l'aria di casa nostra più<br />

respirabile!<br />

Mariapia De Carli<br />

Se volete esprimere il vostro parere su questo o altri<br />

argomenti trattati in precedenza mandatemi una e-mail<br />

a: m.decarli69@gmail.com<br />

BIBLIO FILIA - ALLA SCOPERTA DEI LIBRI di Sergio Bissoli - Parte 27<br />

I GRANDI SCRITTORI ITALIANI DIMENTICATI<br />

GATTI ANGELO<br />

(Accademico d'Italia,<br />

Milano 1893 - Roma 1955)<br />

RACCONTI DI QUESTI<br />

TEMPI(Ed<strong>it</strong>ore Mondadori,<br />

1935). Tratto dal racconto<br />

AVVERBI.<br />

Nell’oro del tramonto, l’acqua<br />

in cui scintillando e lampeggiando<br />

si tuffava il sole, stimolava i ricordi e i desideri.<br />

L’acqua è fatta per le partenze, vere o fantastiche,<br />

verso luoghi lontani, cari o sognati.<br />

Al sol<strong>it</strong>o, Carlo discorreva con l’amico Alessandro.<br />

“La nobiltà e la grandezza degli uomini” diceva<br />

Carlo che discuteva volentieri di questioni filosofiche<br />

“ sono innegabili. Tu ed io abbiamo viaggiato in tante<br />

parti del mondo. Non c’è paese in cui lo spir<strong>it</strong>o non si<br />

affermi. La terra intera è un altare su cui l’uomo, dalla<br />

sua comparsa, ha cercato e celebrato ansiosamente Dio.<br />

E, mentre aspirava alla perfezione finale, l’uomo si è<br />

industriato, col pensiero e con l’opera, per dare giustizia,<br />

bellezza e stabil<strong>it</strong>à agli ordinamenti della terra.<br />

Possiamo affermare che in fondo, l’uomo è buono.”<br />

“Cose grandi” disse Alessandro. “Pertanto...”<br />

“Capisco” interruppe vivacemente Carlo. “Vuoi dire:<br />

pertanto l’uomo si serve di Dio solo quando ne ha bisogno,<br />

e per gli affari più strani. Già, già. L’uomo ha massacrato<br />

tanti nemici, vivi o messi al rogo, con la scusa<br />

di adorare Dio. E anche nel tanto vantato incivilimento,<br />

molte cose zoppicano. Ma non dobbiamo giudicare<br />

l’uomo dalle manifestazioni esteriori, spesso deformate<br />

per molte ragioni. I pensieri e i sentimenti, passando<br />

dall’uomo nel mondo, rassomigliano ai bastoni immersi<br />

nell’acqua, che sembrano spezzati e non lo sono.<br />

L’uomo bisogna considerarlo da solo; la molt<strong>it</strong>udine lo<br />

corrompe. Da solo ama e ammira la virtù. Credimi, in<br />

fondo l’uomo ha una coscienza...”<br />

“Cose grandi.” Ripetè Alessandro “Sebbene...”<br />

“Sebbene non si direbbe. Uhm... già, già. Gli uomini<br />

e le donne che abbiamo conosciuto non sapevano nean-<br />

che cosa fosse il pentimento e il rimorso. Questa è la tua<br />

opinione. Non posso darti torto; la coscienza dell’uomo<br />

non è un gran che. Ma l’uomo non ha soltanto la<br />

coscienza; ha, per fortuna, anche l’intelligenza. E che<br />

miracoli ha compiuto l’intelligenza! Rispondimi qui. Il<br />

cammino del progresso è smisurato. In fondo, l’uomo<br />

sta rifacendo il mondo.”<br />

“Cose grandi. Tuttavia...”<br />

“D’accordo. Tuttavia potrebbe rifare il mondo con<br />

la medesima intelligenza e con maggior amore. Negli<br />

anni della guerra, quando andavamo a Rio de Janeiro<br />

sulle nostre navi, abbiamo rischiato di venir colati a<br />

picco dai più ingegnosi sottomarini. E non ci avrebbe<br />

consolato il sapere che questi sottomarini viaggiando e<br />

tornando dal Belgio a Terranova, non avevano bisogno<br />

di rifornirsi di nafta, tanto erano perfetti. Consento dunque<br />

con te, e ammetto che l’uomo spesso si serve male<br />

del suo ingegno.”<br />

Un carro di cavolfiori passò in mezzo alla strada<br />

deserta; il conducente, un contadino dalla faccia di<br />

legno, camminava dondolandosi a fianco del cavallo.<br />

Un giovanotto strisciò accanto al carro; pareva un<br />

operaio. Stese la mano, prese un cavolo e via, continuò<br />

la sua strada col cavolo rubato sotto la giacca. Carlo<br />

mandò giù un po’ di saliva; Alessandro si lisciò i baffi.<br />

“Uhm” riprese Carlo. “Già, già. L’uomo si serve male<br />

del suo ingegno. Qui però affrontiamo uno dei misteri<br />

più profondi del nostro destino. Il bene va col male; e<br />

alcune doti o virtù generano con indifferenza sia il bene<br />

sia il male. Amico mio, tu sai come io creda in Dio.<br />

Un maestro di ballo come me ne ha viste troppe per<br />

non crederci. Ma avrai notato che più gli uomini e le<br />

donne sono forti e belle, più facilmente commettono il<br />

male, sia pure senza sapere o volere. Si direbbe che la<br />

violenza e la crudeltà siano forme dell’energia v<strong>it</strong>ale. E<br />

che l’uomo e la donna debbono accettarle come prezzo<br />

della bellezza e della forza.”<br />

“Cose grandi” rispose Alessandro. “Però...”<br />

“So quel che vuoi dire. Però è una ipotesi orrenda.<br />

Rallegrati: aggiungo che non è una ipotesi esatta.<br />

Quanta gioia e quanto coraggio ci danno le nostre<br />

donne belle e buone: la tua Marianna, la mia Olga. E<br />

quanto bene fanno, quanta bellezza creano gli uomini<br />

intelligenti e forti. Dopo tante avventure, tante speranze<br />

e tante delusioni, due o tre opere tue, Alessandro, rimarranno<br />

vive per il piacere e la commozione dei posteri. E<br />

i miei allievi Pavlova, Karsavina; spir<strong>it</strong>i immortali della<br />

danza, innovatori dell’arte. Ecco il nostro premio: noi<br />

non moriremo interamente!”<br />

Per qualche minuto ognuno degli amici inseguì i<br />

propri ricordi. Distese di mari e catene di monti; c<strong>it</strong>tà<br />

piene di fiori e c<strong>it</strong>tà coperte di neve; palcoscenici<br />

fastosi e sale di alberghi si formarono e sformarono nel<br />

loro cervello. Carlo si ricordò del ballerino Nijinski,<br />

già impazz<strong>it</strong>o, quando andò a trovarlo all’ospedale. E<br />

Alessandro rivisse la notte in cui Cleo si era calata in<br />

mare dal finestrino della nave, forse perchè era ubriaca,<br />

o nauseata da quella v<strong>it</strong>a d’inferno.<br />

Poi Alessandro si riscosse e disse:<br />

“Cose grandi. Pure...”<br />

“Pure, sì, pure... Pure avremmo potuto, come tutti,<br />

fare meglio e di più. Può essere e anche non essere.<br />

Noi siamo gli eterni insoddisfatti; e questo è il segno<br />

della nostra nobiltà. Ma giriamo lo sguardo attorno,<br />

alziamolo. Soltanto se ci consideriamo parte di un tutto,<br />

infin<strong>it</strong>o e incomprensibile, possiamo giudicare il nostro<br />

destino. Alessandro, non lamentiamoci di aver vissuto:<br />

in fondo la v<strong>it</strong>a è...”<br />

La sera si allargava, lieve e dolce, e lo spir<strong>it</strong>o andava<br />

lontano per quello spazio infin<strong>it</strong>o e in quella chiar<strong>it</strong>à<br />

delicata. Pure era la sera: e la luce stava per spegnersi,<br />

e quelle forme si sarebbero a poco a poco confuse,<br />

quei colori sbiad<strong>it</strong>i, quel movimento acquietato. Tutte<br />

le cose, uomini e animali avrebbero posato stanche e<br />

piene di tristezza. Ciò che era stato bello e vivo sarebbe<br />

diventato opaco e fermo; il caduco era il fondamento<br />

dell’eterno<br />

“La v<strong>it</strong>a è cosa grande. Ma...” ribattè l’incorreggibile<br />

Alessandro. E i due amici continuarono a passeggiare e<br />

a discorrere in questo modo.<br />

9


10 Anno XXXV - n. 5 - Maggio 2013<br />

Scorrendo l’autobiografia di Cervato, non stupisce la<br />

predilezione di questo artista per il viaggio dell’anima.<br />

Quell’ anima nutr<strong>it</strong>a nel paradiso d’arte delle grandi cap<strong>it</strong>ali<br />

<strong>it</strong>aliane ed europee, dove la Storia vive la grande cultura<br />

rispettosa dell’ ispirazione quotidiana o, nel frem<strong>it</strong>o<br />

‘evergreen’ di New York, il largo respiro delle avenues,<br />

quando lo sguardo, stanco di ‘madding crowd’ riesce<br />

comunque ad isolarsi e a perdersi nell’intima visione<br />

di un sogno o, ancora, nel raccoglimento med<strong>it</strong>ativo di<br />

un remoto Giappone, dove l’obiettivo di Cervato indugia,<br />

in romantico pellegrinaggio, a r<strong>it</strong>rarre lo splendore<br />

arch<strong>it</strong>ettonico di innumerevoli templi, palazzi e giardini,<br />

cinta dell’antica Kyoto, perla di saggezza, isola felice<br />

e tuttora gelosamente preservata contro il disfacimento<br />

dell’incuria umana …Cogliendo quest’ultimo passaggio,<br />

dalla Venezia nipponica, il fil rouge dell’immaginario<br />

non può che approdare alla Venezia dell’amore multiforme.<br />

La Venezia della musica e della letteratura, culla<br />

museale per eccellenza, con i fastosi edifici ultrasecolari<br />

affacciati sul Canal Grande, e, ancora la Venezia immota<br />

e persa nei suoi rii, la Venezia riposta e negletta dalle<br />

rotte turistiche, dove gli antichi mestieri sopravvivono<br />

immutati ed immutabili, grazie alla tenacia dei pochi<br />

ab<strong>it</strong>anti superst<strong>it</strong>i. Del fascino sottile ed eterno di questa<br />

meteora lucente che si ostina a resistere agli assalti del<br />

Tempo, Aldo Cervato ha immortalata la stessa geometrica<br />

sobrietà dipinta dai grandi vedutisti, privilegiandone<br />

la medesima atmosfera setosa, l’impalpabile, avvolgente<br />

Silenzio. Quel silenzio grigio dall’esterno, nella bruma o<br />

MARTEDì E GIOVEDì<br />

GIRO PIzzA<br />

ALDO CERVATO<br />

nella caligine estiva che, a dispetto dell’apparenza, inonda<br />

l’anima di luce. Sono immagini straordinariamente<br />

evocative, scatur<strong>it</strong>e dal frem<strong>it</strong>o di una passione dirompente<br />

che libera l’obiettivo in un merletto di seduzioni.<br />

Di quello spazio vuoto, puro, Cervato ha saputo cogliere<br />

l’Essenza: una vertical<strong>it</strong>à immanente retta sul precipizio<br />

delle acque placide e minacciose, al<br />

contempo… Della Roma autocelebrativa,<br />

con i grandi spazi monumentali che si<br />

aprono nell’ottica rigorosa e abbacinante<br />

di piazze e nel passo notturno per antiche<br />

vie lastricate (ricordo delle muse inquiete<br />

e delle arch<strong>it</strong>etture di Balla, Boccioni, De<br />

Chirico, financo Severini), Cervato non<br />

es<strong>it</strong>a a sfogliare, inoltre, un taccuino di<br />

impressioni visive di ben più lirica intim<strong>it</strong>à,<br />

allineando l’incedere stagionale alle<br />

fasi della v<strong>it</strong>a. Così, in inverno, la sol<strong>it</strong>aria<br />

passeggiata di un uomo nel parco sfuoca<br />

in un surrealistico straniamento, in quel<br />

senso d’abbandono che resta il frutto di<br />

una desolazione inascoltata (Magr<strong>it</strong>te e<br />

Man Ray). Parigi. E’ la c<strong>it</strong>tà più ‘vissuta’<br />

da Aldo che non es<strong>it</strong>a a recarvisi ad ogni<br />

cambio di stagione per cogliere i mutamenti<br />

della luce ad ogni ora del giorno. Parigi, scissa<br />

nei suoi poli dialettici (Walter Benjamin), il cui centro,<br />

a misura d’uomo (forse l’unico nel perimetro artistico<br />

internazionale) resta percorribile in una sera, entrando<br />

nel sogno del passante: con ciascuna lastra di pietra, con<br />

ogni insegna di negozio, ogni gradino ed ogni androne<br />

(una serie di scatti in b/n che ricordano le tappe <strong>it</strong>ineranti<br />

dell’immensa raccolta di documents pour artistes di<br />

Atget e Doisneau). Camminando senza meta apparente,<br />

con sola guida il batt<strong>it</strong>o del cuore, Aldo, ried<strong>it</strong>a il cliché<br />

letterario del flàneur , girellone in questo “paesaggio di<br />

vera v<strong>it</strong>a” tanto amato da Hoffmanstahl e Breton….<br />

Quegli angoli che sfociano in un passage, f<strong>it</strong>to di finestre<br />

in fiore e le tendine di pizzo, sono l’anima di una perfetta<br />

intim<strong>it</strong>à di conoscenza proustiana. E il simbolo della<br />

grandeur parigina, dopo quelle allées battute dalla pioggia<br />

e dal sole e l’eterna memoria dei boulevards cantati<br />

da Montand, resta, oltre Piramide del Louvre, la Tour<br />

Eiffel. Quella mole di acciaio, a cavallo di due secoli,<br />

non teme il futuro e si presta all’indugio di eleggere a<br />

proprio domicilio il numero – il bagno di folla – il fluttuante<br />

e il mobile – il corteggiarsi in volo di due bianchi<br />

colombi -, il fuggevole e l’infin<strong>it</strong>o – l’impressione della<br />

Via Rovigo, 50 - Vigo di Legnago - Tel. 0442 601299 - www.zonaroristorante.<strong>it</strong><br />

periodico indipendente<br />

mole riflessa leggiadra in una pozzanghera - . Fotografia<br />

in segno dell’arte, sfiorarsi di proiezioni ortogonali, di<br />

spazi infin<strong>it</strong>i che interagiscono tra esterno ed interno, in<br />

un’ideale sovrapposizione.<br />

Cervato predilige lavorare negli spazi aperti, di cui<br />

Londra è regina e madre d’ispirazione. Queste immagini<br />

sono lo sguardo sul passaggio epocale, dove l’eco nostalgica<br />

apre all’ammirato stupore e alla fremente attesa di<br />

nuovi scenari di identificazione. Gli shot appartengono a<br />

una diversificata tipologia: l’interesse nei confronti della<br />

natura, dei monumenti, verso la performance e, infine,<br />

per l’arch<strong>it</strong>ettura.<br />

Natura: lo sguardo è concentrato puntando verso<br />

una realtà ben attuale ma molto filtrata dai grigi e dagli<br />

scuri che si trasformano in persone...Che camminano o<br />

riposano…Oppure la fotocamera si rivolge ai parchi e<br />

ai suoi contenuti. Si colgono sostanzialmente rimandi<br />

al cinema di Vincente Minnelli ma essenzialmente di<br />

Woody Allen, autori geniali e coadiuvati sul set da<br />

grandissimi fotografi – da Gordon Willis (Manhattan,<br />

Stardust Memories, La Rosa Purpurea) a Carlo di Palma<br />

(Settembre, Ombre e Nebbie) al mago Sven Nykvist…<br />

Sulla loro traccia, Cervato regala alla fotografia il fascino<br />

del racconto, scandendone la sequenzial<strong>it</strong>à emozionale<br />

nell’incedere dei personaggi. Sono ravvisabili quelle<br />

‘vibrazioni dell’anima’ tanto amate da Alfred Stiegl<strong>it</strong>z,<br />

padre della fotografia artistica, e conquistate da Aldo,<br />

come già fecero i p<strong>it</strong>torialisti europei.<br />

Monumenti: restano nel portfolio di molti fotografi:<br />

l’obiettivo di Cervato riflette una classica, incisiva specular<strong>it</strong>à.<br />

Performance: la presenza fisica, l’agil<strong>it</strong>à ludica, il<br />

graffiante dominio del campo, sono le interessanti notazioni<br />

nei r<strong>it</strong>ratti di alcuni performers.<br />

Arch<strong>it</strong>etture: a parer mio è la tipologia più importante<br />

e rimanda in netta misura ai plastici dei progetti degli<br />

arch<strong>it</strong>etti alla moda. Lo scatto r<strong>it</strong>rae grandi spazi (in particolare<br />

musei) chiusi, con pochi passanti, ciò che basta<br />

a rendere realistico lo sguardo. Il bianco è il colore che<br />

predomina con giraffate di nero. Sembra che la camera<br />

voglia volare verso il galattico ma invece resta ben salda<br />

a contemplare il disegno dell’arch<strong>it</strong>ettura.<br />

Significativi gli scatti per “Battersea Power Station”<br />

e sbalord<strong>it</strong>iva la somiglianza con le immagini di Erich<br />

Angenendt, autore di straordinari scenari industriali nei<br />

primi decenni del Novecento.<br />

Caterina Berardi<br />

www.mediartenews.<strong>it</strong><br />

Ristorante - Pizzeria<br />

iacere<br />

di servirvi<br />

IN COLLABORAZIONE CON AVIS VIGO<br />

SERATE IN PIAZZA<br />

28 GIUGNO: SERATA GIOVANI CON ROBERTO STOPPA<br />

29 GIUGNO: RISOTTO ALLA VENETA E FETTUCCINE CON ANATRA<br />

ALLIETERANNO LA SERATA PAOLO E MERI


periodico indipendente<br />

Anno XXXV - n. 5 - Maggio 2013<br />

STELLINA CIRINCIONE<br />

L’ARTISTA LEGNAGHESE ESPONE LE SuE OPERE PIù RECENTI<br />

ALLA GALLERIA D’ARTE “IL PuNTO” DI BOLOGNA DAL 25 AL 30 MAGGIO<br />

Conosco e apprezzo da molti anni le opere p<strong>it</strong>toriche<br />

di Stellina Cirincione, è stata però una sorpresa<br />

per me, qualche tempo fa, scoprire la sua<br />

evoluzione verso la scultura.<br />

Vedere, osservare, toccare, sfiorare le sue opere<br />

in ceramica mi ha trasmesso la sensazione che<br />

l’artista legnaghese abbia raggiunto per questa via<br />

la piena matur<strong>it</strong>à artistica. Se, infatti, la sua produzione<br />

p<strong>it</strong>torica si è andata evolvendo lungo linee<br />

Mobili, dove tradizione ed innovazione coesistono<br />

in affascinante binomio, grazie alla perizia<br />

di un’impeccabile tridimensional<strong>it</strong>à<br />

dig<strong>it</strong>alizzata. E, con<br />

Lucchini, che ama definirsi<br />

“artigiano delle idee”, l’hér<strong>it</strong>age<br />

della manifattura veronese<br />

(famoso nel mondo) accoglie<br />

la voce del rinnovamento nella<br />

flessuosa parabola di cromie<br />

impressive. Come, ad esempio,<br />

in “Viaggi”, il più recente<br />

approdo e tangibile conferma<br />

del successo tra realtà progettuale<br />

e moltiplicazione fattiva<br />

delle potenzial<strong>it</strong>à del singolo<br />

nel lavoro di squadra. Nello<br />

sfogliare le pagine di un carnet de voyage, il tocco<br />

di un nuovo design contemporaneo veste una<br />

guaina cromatica sottile e seducente che parla di<br />

nostalgia nel r<strong>it</strong>rovare, esaltandoli, m<strong>it</strong>i ed icone<br />

(siano Buddha, Marylin, le Big C<strong>it</strong>ies, dove l’on<br />

the road è culla di trend e interm<strong>it</strong>tenti flussi<br />

di pensiero, o il magico velo senza tempo delle<br />

vedute veneziane…). E se le cap<strong>it</strong>ali ai quattro<br />

angoli della Terra raccolgono frammenti di v<strong>it</strong>a<br />

mutuati sull’esperienza diretta dell’autore, i gran-<br />

LuCA LuCCHINI<br />

di ricerca che approfondivano le dinamiche - già<br />

presenti fin dai primi dipinti – tra figure femminili,<br />

forme geometriche, soprattutto circolari, e cromatismi,<br />

le sculture hanno in sé contemporaneamente<br />

una vigorosa forza primordiale e una raffinata<br />

med<strong>it</strong>azione simbolica. Come la materia che la<br />

compone, l’umile argilla, che nella manipolazione<br />

trova la forma che poi il fuoco bloccherà ad aeternum.<br />

Nelle terrecotte patinate in<br />

azzurro – quell’azzurro già sempre<br />

presente come un filo conduttore<br />

tonale nei mille colori dei suoi<br />

quadri – i volti metafisicamente o<br />

divengono maschere o scompaiono<br />

per lasciare spazio alla pura<br />

forma tondeggiante del capo,<br />

mentre i corpi e gli arti si stringono<br />

in abbracci rivolti di volta in<br />

volta a se stessi, ad altri o ad<br />

oggetti che rappresentano insieme<br />

la sol<strong>it</strong>aria fatica di vivere e la<br />

necess<strong>it</strong>à fatale e obbligata della<br />

condivisione. In una parola, la<br />

condizione umana. Quella total<strong>it</strong>à<br />

dell’esperienza degli esseri umani<br />

che filosofi come Martin<br />

Heidegger, Edmund Husserl o<br />

Jean-Paul Sartre, scr<strong>it</strong>tori come<br />

André Malraux o Hannah Arendt,<br />

registi come Masaki Kobayashi,<br />

Michelangelo Antonioni o Ingman<br />

Bergman hanno a lungo indagato<br />

nelle loro opere.<br />

Nei lavori di Stellina Cirincione<br />

trovo che la riflessione sulla condizione<br />

umana si riassume insieme<br />

nella concretezza materica della<br />

terra che si è tras/formata, ossia<br />

fatta forma, e nella rarefazione<br />

eterea dei simboli capaci di parlare<br />

con immediatezza a ognuno di<br />

noi.<br />

Giancarlo Beltrame<br />

di momenti entrati a far parte dell’immaginario<br />

collettivo, della nostra memoria ‘storica’, sono<br />

nell’omaggio di Lucchini allo<br />

scorrere sequenziale di fotogrammi<br />

cinematografici (c<strong>it</strong>eremo,<br />

tra i diversi, del neorealista<br />

Giuseppe de Santis ,<br />

“Riso Amaro”, in uno straordinario<br />

‘seppia’): la lanterna<br />

magica che svela i momenti<br />

trailer di un magico set. Il<br />

sodalizio di Luca Lucchini<br />

con Andrea Prandi – personal<strong>it</strong>à<br />

sensibile nel recepire le<br />

infin<strong>it</strong>e sfumature di un’arte<br />

multidirezionale, tra grafica,<br />

fotografia, ‘screen’ e scultura<br />

– anima le creazioni, dove l’Universo (soprattutto<br />

il tema dell’Origine e il moto celeste dei Sistemi)<br />

informa la compless<strong>it</strong>à dell’Umana Natura, tra<br />

Bene e Male, tra Bianco e Nero… Poiché l’anima<br />

si nutre, in frammenti ruotanti, dell’ eterno dualismo…<br />

Ent<strong>it</strong>à galattiche approdate sulla Terra,<br />

‘contact’ fluttuante di una mai conclusa carrellata<br />

visiva nel ‘frame’ di una conoscenza affidata alla<br />

Simbologia.<br />

Federica Tirapelle<br />

Poesia<br />

ADDIO VOCI ANTICHE<br />

ACQUAZZONE<br />

Il vento comincia a soffiare burrascoso,<br />

fresco scappa sulla rigida pelle<br />

e nuvole nere su azzurro cielo<br />

inneggiano tempesta, uragano,<br />

che porta acqua all’arida terra.<br />

Incominciano tintinnii affilati<br />

che pesantemente cadono<br />

e la brezza scuote alberi,<br />

fronde ed erbe<br />

e tutt’attorno sobbalzi di luce<br />

su ghigni di tuoni.<br />

In pochi secondi tormenta<br />

e d’improvviso<br />

sorpresa annunciata,<br />

e acqua dal nero cielo,<br />

nuova tempesta, solo nubifragio,<br />

che nello spir<strong>it</strong>o entra<br />

e rinnovamento porta<br />

dalla testa al cuore.<br />

Mentre la pioggia cade<br />

e lenta nel terreno traspira,<br />

si sente chiaro il brontolio del vento,<br />

sospiro di nuova stagione,<br />

di rigenerato acquazzone,<br />

forse dono nato solo<br />

dalla voce di un vento nuovo.<br />

Viviani Gianluigi<br />

11<br />

Ogni tanto riporto indietro<br />

l'orologio della storia antica<br />

coccolata da maestosi silenzi<br />

e giocose note della natura...<br />

L'usignolo canterino nascosto sulle fronde<br />

fra la timida brezza delle giornate estive.<br />

Rane in raduno a ninnolare il sonno<br />

e lucciole a colpi d'interruttore illuminare l'oscur<strong>it</strong>à.<br />

Oh, quanto, quanto vi ho amato...!<br />

“Oggi<br />

la schiav<strong>it</strong>ù dei talenti<br />

non migliora la v<strong>it</strong>a.”<br />

Addio sibillini ruscelli dalle acque limpide<br />

dove le nostre care mamme piegavano ginocchia<br />

al sciacquio delle vesti della famiglia.<br />

Addio aratri guidati da mani esperte<br />

a voltare zolle al sole con attenti filari di buoi.<br />

Addio poesia dai scarlatti papaveri<br />

e sguardi azzurri dei fiordalisi tra verdeggianti spighe<br />

cullate da festosi refoli di Aprile.<br />

Addio vecchie case dai scoppiettanti camini<br />

per la contentezza del misero desco<br />

e riscaldarci quando il gelo attanagliava le ossa.<br />

Addio capriole sui mucchi odorosi di fieno<br />

e gare di forza dondolanti sui gelsi.<br />

Addio care voci antiche di superba tenerezza,<br />

il mondo corre lasciandovi sempre più lontane,<br />

ormai è un rincorrersi per il finale.<br />

O, Dio del Creato,<br />

accogli il mio canto come una bella musa<br />

e riportami le semplici note della storia!<br />

Franca Isolan Ramazzotto


Anno XXXI - n. 9 - Settembre 2009<br />

Il Relais Castello Bevilacqua è la vostra<br />

nuova destinazione nel cuore della storia.<br />

Regalatevi un soggiorno in una delle 7<br />

splendide junior su<strong>it</strong>e, e scopr<strong>it</strong>e i nostri<br />

pacchetti Classic, Romance, Wellness e<br />

Gourmet.<br />

BENVENUTA ESTATE<br />

L’estate è alle porte, e come festeggiarla se non al Castello Bevilacqua con un frizzante garden<br />

party? Venerdì 21 giugno alle ore 20.30 gli osp<strong>it</strong>i saranno deliziati da un gustosissimo barbecue<br />

all’aperto, dove tra balli, animazione e musica si festeggerà l’inizio della tanto aspettata stagione<br />

estiva. La cena di Benvenuta Estate è sicuramente il perfetto momento per stare in compagnia e<br />

in famiglia a divertirsi, ma è anche un’ottima occasione per gustare dell’ottima carne alla brace e<br />

non solo, il tutto accompagnato da qualche tocco frizzante del nostro ottimo vino. La serata avrà<br />

come sfondo il favoloso e suggestivo Castello Bevilacqua, che osp<strong>it</strong>a questa meravigliosa e calda<br />

cena all’insegna della goliardia e della spensieratezza.<br />

Venerdì 21 giugno 2013 ore 20.30<br />

Antipasto a buffet<br />

Angolo con spiedini di frutta e formaggio<br />

Crudo di Montagnana con melone di Sermide<br />

Salumi del terr<strong>it</strong>orio con focacce della casa<br />

Fr<strong>it</strong>ti misti del Castello Bevilacqua con verdurine<br />

Insalata di cipolle rosse con caprino<br />

Alici marinate e salmone affumicato<br />

Primo piatto<br />

Risotto con melone e spuma di taleggio<br />

Classico riso tricolore freddo con verdurine estive croccanti<br />

Secondo piatto<br />

Il maialino nella sua semplic<strong>it</strong>à:<br />

porchetta in bella vista, prosciutto di Praga affumicato,<br />

bricioline di maialino da latte alla brace,<br />

puntine di maiale e pancetta con contorni di stagione<br />

Dessert<br />

Insalata di frutta, gelato alla crema e frutta,<br />

anguria e dolce di pasticceria<br />

Caffè<br />

Acqua gassata e naturale<br />

Vino in bottiglia<br />

Costo a persona € 39,00<br />

Compresi acqua e vino<br />

(su prenotazione)<br />

Ristorante "All'antica Ala"<br />

E dal calendario eventi del Castello Bevilacqua sempre ricco di appuntamenti che spaziano dalla cultura<br />

al divertimento, non potevano mancare quelli culinari offerti dall’esclusivo Ristorante “All’Antica Ala” che<br />

propone superbi menù degustazione da giugno a dicembre. Aperto nel 2009, dopo un attento restauro che<br />

ha preservato le caratteristiche arch<strong>it</strong>ettoniche originali, il ristorante offre ai propri clienti l’opportun<strong>it</strong>à di<br />

calarsi in diversi ambienti, che variano da quelli più eleganti e raffinati delle nostre sale in stile barocco<br />

e rococò, a quelle più rustiche, dove rivivere le emozioni della tradizione contadina, per finire nelle sale<br />

ricche di storia come la sala delle armature. Il tutto viene accompagnato da un ampio e vasto menù che può<br />

soddisfare tutti i tipi di palati; gli chef offrono gustosi e adornati piatti, dove si intervallano le più tradizionali<br />

ricette venete alle ricette di ultima tendenza, sempre valorizzando i genuini prodotti che offre il terr<strong>it</strong>orio di<br />

Verona e dintorni. Per i palati che oltre al buon cibo cercano anche ottimo vino, il Ristorante “All’Antica Ala”<br />

soddisfa questa esigenza con un’ampia scelta di ricercati vini, che la nostra sommelier sarà ben lieta di<br />

farvi degustare sotto la volta di muratura faccia a vista della splendida cantina del castello.<br />

Il ristorante “All’Antica Ala” vi aspetta tutti<br />

i giorni dal lunedì sera alla domenica, per<br />

un viaggio nel gusto attraverso i sapori e le<br />

tipic<strong>it</strong>à della tradizione locale, in un’ottica<br />

di valorizzazione dei prodotti del terr<strong>it</strong>orio.<br />

Per informazioni e prenotazioni: tel. 0442 93655 – info@castellobevilacqua.com – www.castellobevilacqua.com


periodico indipendente<br />

Anno XXXV - n. 5 - Maggio 2013<br />

VERONAFIERE: uTILE NETTO POSITIVO E RICAVI A 85 MILIONI DI EuRO<br />

L’Assemblea dei Soci di Veronafiere, riun<strong>it</strong>asi oggi<br />

in sede ordinaria, ha approvato il bilancio al 31<br />

dicembre 2012 che, nonostante l’acuirsi della difficile<br />

s<strong>it</strong>uazione macroeconomica, riflette un esercizio caratterizzato<br />

da dinamismo, innovazione e progettual<strong>it</strong>à,<br />

che hanno permesso di confermare il posizionamento<br />

compet<strong>it</strong>ivo di Veronafiere come leader <strong>it</strong>aliano nella<br />

gestione diretta di eventi internazionali e tra i primi<br />

in termini di redd<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à netta e marginal<strong>it</strong>à aziendale.<br />

A livello di Gruppo, con un perimetro di consolidamento<br />

che include, oltre a Veronafiere, anche Piemmeti<br />

SpA, Veronafiere Servizi Spa e Tandem Communication<br />

Srl, nel 2012 sono stati registrati Ricavi per €<br />

85 milioni e un Eb<strong>it</strong>da pari a € 12,7 milioni (15% dei<br />

ricavi).<br />

L'esercizio si è chiuso con un Risultato Netto pos<strong>it</strong>ivo<br />

per € 1,5 milioni.<br />

La Capogruppo Veronafiere ha realizzato, da sola, €<br />

78,5 milioni di Ricavi con un Eb<strong>it</strong>da di €11,6 milioni<br />

di Euro (pari al 14,6% dei ricavi) ed un Risultato Netto<br />

pos<strong>it</strong>ivo per € 0,5 milioni.<br />

I risultati nel loro complesso riflettono l’importante<br />

lavoro compiuto dal management sull’ottimizzazione<br />

dei costi e l’ottima performance della gestione caratteristica.<br />

Ettore Riello, Presidente di Veronafiere, ha così<br />

commentato: «Siamo particolarmente soddisfatti dei<br />

risultati registrati nel corso dell’esercizio 2012 poiché<br />

riflettono con chiarezza quanto l’impegno profuso<br />

dal management in termini di progettual<strong>it</strong>à e ottimizzazione<br />

dell’esecuzione, siano stati determinanti nel<br />

compensare i pesanti effetti del contesto macro economico.<br />

Risultati che ci consentono anche di distribuire<br />

ai nostri soci quelle che, tecnicamente per Statuto, si<br />

definiscono eccedenze attive di bilancio. Lo spir<strong>it</strong>o<br />

di iniziativa e la profonda conoscenza del business ha<br />

battuto la crisi nel 2012 e ci ha permesso di aprire un<br />

2013 mantenendo un trend pos<strong>it</strong>ivo, come dimostrano<br />

gli ottimi risultati, sia a livello nazionale che internazionale,<br />

registrati nel corso dell’ultima edizione di<br />

Vin<strong>it</strong>aly. Il contesto continua ad essere sfidante ma<br />

Veronafiere, che conta su un azionariato compatto e di<br />

SOSPENSIONE MuTuI: PROROGA CONCESSA<br />

Dal 27 aprile scorso è tornato operativo il Fondo<br />

di Solidarietà per i mutui prima casa del MEF<br />

che consente la sospensione, fino a 18 mesi, del<br />

pagamento dell’intera rata del mutuo per l’acquisto<br />

dell’ab<strong>it</strong>azione principale. Il provvedimento è già<br />

stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale.<br />

Il Fondo – rifinanziato dal Decreto “Salva Italia”<br />

con ulteriori 20 milioni di euro – sosterrà i costi relativi<br />

agli interessi maturati sul deb<strong>it</strong>o residuo durante<br />

il periodo della sospensione. In pratica il Fondo<br />

ripagherà alla banca il tasso di interesse applicato al<br />

mutuo con esclusione della componente di “spread”.<br />

Il Fondo, operativo dalla fine del 2010, ha consent<strong>it</strong>o,<br />

sinora, la sospensione di circa 6.000 mutui.<br />

La sospensione non comporta l'applicazione di<br />

alcuna commissione o spesa di istruttoria e avviene<br />

senza richiesta di garanzie aggiuntive e viene concessa<br />

anche per i mutui che hanno già fru<strong>it</strong>o di altre<br />

misure di sospensione, purché tali misure non determinino<br />

complessivamente una sospensione dell'ammortamento<br />

superiore a 18 mesi. La sospensione<br />

non può essere richiesta per i mutui che abbiano<br />

maturato r<strong>it</strong>ardi nei pagamenti superiori a novanta<br />

giorni consecutivi al momento della presentazione<br />

della domanda da parte del mutuatario, oppure se sia<br />

intervenuta la decadenza dal beneficio del termine<br />

o la risoluzione del contratto stesso; deve inoltre<br />

esserci un'assicurazione a copertura del rischio che<br />

si verifichino determinati eventi negativi.<br />

La sospensione potrà concessa per i mutui di<br />

importo erogato non superiore a € 250.000, in<br />

ammortamento da almeno un anno, il cui t<strong>it</strong>olare<br />

supporto, potrà quest’anno beneficiare anche del forte<br />

potenziamento della propria attiv<strong>it</strong>à di piattaforma per<br />

la promozione del sistema Paese sui mercati esteri. Per<br />

questo, con la dovuta prudenza che il momento impone,<br />

guardiamo con fiducia al futuro.»<br />

Giovanni Mantovani, Direttore Generale di Veronafiere<br />

focalizzando sugli effetti delle strategie di cresc<strong>it</strong>a<br />

all’estero, commentando i risultati, ha aggiunto: «Nel<br />

perimetro non sono naturalmente considerati gli effetti<br />

derivanti dall'importante operazione di cresc<strong>it</strong>a per<br />

linee esterne in Brasile, siglata lo scorso novembre e<br />

finalizzata con la recente cost<strong>it</strong>uzione di Veronafiere<br />

do Brasil. Operazione di sistema Paese, con la partecipazione<br />

di Simest e Sace. Tuttavia, ai fini di offrire<br />

una rappresentazione ancora più chiara della strategic<strong>it</strong>à<br />

dell'acquisizione, nonché del pos<strong>it</strong>ivo impatto sul<br />

bilancio, ipotizzando un consolidamento di Veronafiere<br />

do Brasil sull'intero esercizio 2012, i risultati proforma<br />

porterebbero il Gruppo a un livello di Ricavi oltre gli<br />

88 milioni, con un Eb<strong>it</strong>da a circa 14 milioni, pari al<br />

16% dei ricavi, e un Risultato Netto pos<strong>it</strong>ivo a livello<br />

di Gruppo per € 2 milioni.»<br />

La significativa performance nel 2012 è stata raggiunta<br />

grazie alla capac<strong>it</strong>à di Veronafiere di dare esecuzione<br />

alla propria strategia di cresc<strong>it</strong>a, ottimizzando<br />

costantemente la gestione diretta e il coordinamento<br />

di ben 50 eventi fieristici svoltisi nel 2012, di cui 43 a<br />

Verona e 7 in 6 Paesi stranieri.<br />

Un know how, quello di Veronafiere, che oltre a<br />

sostenere la propria mission di partner delle imprese<br />

clienti, le ha permesso di registrare nel corso dell’esercizio<br />

un numero di vis<strong>it</strong>atori complessivo pari a<br />

1.341.018 (+7% rispetto al 2011), dei quali 178.183<br />

provenienti all’estero (pari al 30% del totale dei vis<strong>it</strong>atori<br />

rifer<strong>it</strong>i alle manifestazioni internazionali, con<br />

punte del 35% per Vin<strong>it</strong>aly e del 52% per Marmomacc);<br />

contestualmente è aumentato considerevolmente<br />

anche il numero degli espos<strong>it</strong>ori, attestatosi a 15.427<br />

(in cresc<strong>it</strong>a dell’8% sul 2011), di cui 2.840 esteri (pari<br />

al 25% del totale degli espos<strong>it</strong>ori rifer<strong>it</strong>i alle manifestazioni<br />

internazionali).<br />

2012: un anno di accordi all’insegna dello sviluppo.<br />

abbia un indicatore della s<strong>it</strong>uazione economica equivalente<br />

(ISEE) non superiore a 30.000 euro.<br />

La richiesta è subordinata al verificarsi di almeno<br />

uno dei seguenti eventi, relativi alla sola persona del<br />

mutuatario, intervenuti successivamente alla stipula<br />

del contratto di mutuo e accaduti nei 3 anni antecedenti<br />

alla richiesta di ammissione al beneficio:<br />

cessazione del rapporto di lavoro subordinato, ad<br />

eccezione delle ipotesi di risoluzione consensuale,<br />

di risoluzione per lim<strong>it</strong>i di età con dir<strong>it</strong>to a pensione<br />

di vecchiaia o di anzian<strong>it</strong>à, di licenziamento<br />

per giusta causa o giustificato motivo soggettivo,<br />

di dimissioni del lavoratore non per giusta causa,<br />

con attual<strong>it</strong>à dello stato di disoccupazione, ovvero<br />

morte o riconoscimento di handicap grave, ai sensi<br />

dell'art. 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n.<br />

104, ovvero di invalid<strong>it</strong>à civile non inferiore all'80<br />

per cento.<br />

Sarà possibile fare richiesta attraverso la nuova<br />

modulistica disponibile sul s<strong>it</strong>o del MEF (www.<br />

mef.gov.<strong>it</strong>) e della CONSAP (www.consap.<strong>it</strong>), presentando<br />

le domande direttamente presso la banca<br />

erogatrice del mutuo. La banca o l’intermediario<br />

finanziario, verificata la completezza e regolar<strong>it</strong>à<br />

formale dell’istanza, la inoltra a CONSAP S.p.A.<br />

che, verificati i presupposti, rilascia il nulla osta alla<br />

sospensione del pagamento delle rate di mutuo.<br />

La banca o l’intermediario finanziario, dopo<br />

“nulla osta” di CONSAP, comunicherà all’interessato<br />

la sospensione dell’ammortamento del mutuo.<br />

Avv. Emanuela Bellini<br />

ADUSBEF - Verona<br />

13<br />

L’attiv<strong>it</strong>à di Veronafiere nel 2012 è stata, come in parte<br />

anticipato, caratterizzata da numerose operazioni di<br />

acquisizione e partnership strategiche volte a sostenere<br />

la cresc<strong>it</strong>a sul fronte internazionale e domestico.<br />

In particolare, sul fronte estero, oltre a Veronafiere<br />

do Brasil, con partnership o joint venture mirate, nuove<br />

o consolidate, la Fiera di Verona ha cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o piattaforme<br />

per le imprese del settore wine&food e building<br />

in Cina (Hong Kong), USA, Russia, Nord Africa e<br />

Penisola Arabica.<br />

Parallelamente sul fronte della cresc<strong>it</strong>a nazionale,<br />

nel corso del 2012 Veronafiere ha potenziato il presidio<br />

di manifestazioni tecniche rivolte a una qualificato<br />

pubblico BtoB, attraverso la sigla di accordi che hanno<br />

portato nel proprio quartiere 3 manifestazioni come<br />

Metef, Foundeq, expo dell’alluminio e fonderia accompagnata<br />

dai saloni Metalriciclo Recomat e, dal 2014,<br />

Alumotive; Oil Non Oil , manifestazione biennale<br />

dedicata al mondo dei servizi dell’auto e all’automobilista<br />

e, Asphal<strong>it</strong>ca, il salone delle soluzioni e tecnologie<br />

per pavimentazioni, sicurezza e infrastrutture stradali.<br />

OperaWine, overture al Vin<strong>it</strong>aly in collaborazione<br />

con Wine Spectator finalizzata alla promozione del<br />

vino made in Italy nel mondo, lanciata nel 2012 e<br />

giunta quest’anno alla seconda edizione, è diventata<br />

l’oggetto dell’importante progetto di intesa che unirà<br />

Veronafiere ed Expo Milano 2015 nell’amb<strong>it</strong>o di un<br />

piano di promozione e valorizzazione dell’eccellenza<br />

vinicola <strong>it</strong>aliana sull’asse Verona-Milano. La partnership<br />

vedrà le due realtà espos<strong>it</strong>ive collaborare a<br />

eventi, prima e durante il periodo in cui si svolgerà<br />

l’Esposizione Universale di Milano, dal 1° maggio al<br />

31 ottobre 2015.<br />

Tra i più importanti nuovi appuntamenti, presentati<br />

nel 2012 e in programma nell’ottobre 2013, si segnala<br />

Smart Energy Expo, evento espos<strong>it</strong>ivo e convegnistico,<br />

di portata internazionale, che si propone di trattare il<br />

tema energetico in modo nuovo e trasversale per offrire<br />

conoscenza, cultura, strumenti e networking all’industria<br />

con il preciso obiettivo di sostenerne lo sviluppo<br />

e la compet<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à.<br />

Ufficio stampa Veronafiere<br />

CALENDARIO<br />

PICCOLO SALIERI<br />

MAGGIO-GIUGNO 2013<br />

Domenica 19 maggio - Ore 17<br />

concerto trio da camera<br />

"musica in salotto"<br />

Settimana del 28 al 31 maggio - Ore 21<br />

Saggi accademici finali<br />

Sabato 1 giugno - Ore 14.00 / 19.00<br />

Ultimo incontro<br />

del seminario di<br />

perfezionamento pianistico<br />

con il m° alberto nose'<br />

Domenica 2 giugno - Orario da definire<br />

Concerto con gli allievi<br />

del seminario di perfezionamento<br />

Ridotto teatro salieri<br />

Mercoledi' 22 maggio - Ore 20.45<br />

L'accademia salieri<br />

osp<strong>it</strong>a i finalisti<br />

del premio salieri - zinetti


14 Anno XXXV - n. 5 - Maggio 2013<br />

GIOVE<br />

Eccoci giunti alla sesta puntata della nuova rubrica<br />

di AstroM<strong>it</strong>ologia del Basso Adige. Dopo aver<br />

parlato del dio Mercurio, della dea Venere e del<br />

dio Marte, oggi parleremo del re degli dei: Giove.<br />

Giove, o nella m<strong>it</strong>ologia/religione greca Zeus, è<br />

la principale divin<strong>it</strong>à, padre degli dei e il dio del<br />

cielo e del tuono. I suoi simboli sono il fulmine,<br />

la quercia, il noce, il toro e l’aquila. Il suo luogo<br />

di culto principale era Roma e in Grecia Atene. In<br />

particolare a Roma il suo santuario principale era sul<br />

Campidoglio, dove in età arcaica era venerato nella<br />

triade cap<strong>it</strong>olina Giove-Marte-Quirino, poi evolutasi<br />

in età repubblicana in Giove-Giunone-Minerva.<br />

Nelle sculture a lui dedicate, il dio viene rappresentato<br />

in piedi, mentre con il braccio destro alzato scaglia<br />

il fulmine, oppure seduto sul suo trono. Giove<br />

era il figlio più giovane del t<strong>it</strong>ano Crono e di Rea.<br />

Era sposato con Giunone (dea della famiglia e del<br />

matrimonio) da cui ebbe Marte (dio della guerra),<br />

Iuventas (dea della gioventù) e Vulcano (dio del<br />

fuoco e della metallurgia) anche se alcune leggende<br />

narrano che la stessa Giunone generò da sola i suoi<br />

figli. Nella m<strong>it</strong>ologia greco/romana è presente in<br />

moltissime leggende e famose sono le sue avventure<br />

amorose extraconiugali con altre dee o mortali da<br />

qui ebbe molti figli. Tra le dee con cui Giove ha<br />

avuto delle relazioni spiccano Cerere, Latona, Dione<br />

e Maia, mentre tra le mortali Semele, Io, Europa,<br />

e Leda; Giove ebbe anche alcune relazioni<br />

omosessuali, come con Ganimede e<br />

Euforione. I figli famosi di Giove sono gli<br />

dei Febo, Diana, Mercurio, Proserpina e<br />

Bacco, gli eroi Perseo ed Hercules, e altre<br />

importanti figure come Elena, Minosse<br />

e le Muse. Tra i numerosi figli che il re<br />

degli dei aveva avuto, Hercules è stato<br />

spesso descr<strong>it</strong>to come il prefer<strong>it</strong>o da Giove.<br />

Ovviamente la gelosissima moglie, Giunone, in<br />

molte leggende diventò nemica delle sue amanti e<br />

dei figli da loro generati. Giove, grazie ai suoi poteri,<br />

poteva trasformarsi in qualsiasi cosa volesse; infatti<br />

nei suoi rapporti non mancava di trasfigurarsi in animali<br />

come cigno, toro, orso ed aquila per consumare<br />

il suo amore. Tra gli episodi m<strong>it</strong>ologici più importanti<br />

del dio non possiamo non c<strong>it</strong>are la sua nasc<strong>it</strong>a e<br />

l’ascesa al trono degli dei. Giove, come già detto, era<br />

il figlio più giovane dei T<strong>it</strong>ani Crono e Rea e fratello<br />

di Plutone, Nettuno, Giunone e Cerere. Crono, per<br />

paura che i suoi figli lo spodestassero, mangiò uno<br />

ad uno la sua prole ma non il più piccolo, Giove, che<br />

Rea riuscì a nascondere e che sost<strong>it</strong>uì con una pietra<br />

avvolta in fasce. Crono, ignaro della sost<strong>it</strong>uzione,<br />

ingoiò quello che credeva l’ultimo dei suoi figli.<br />

Durante tutta l’infanzia Giove visse in una grotta<br />

sul Monte Ida a Creta grazie alle cure della capra<br />

Amaltea ed a un gruppo di cacciatori (i Cureti) che,<br />

gridando e danzando, nascondevano il pianto del<br />

bambino al padre Crono. Una volta adulto, Giove<br />

affrontò suo padre e lo costrinse a bere una pozione<br />

Una grande azienda <strong>it</strong>aliana, una grande produzione di oli vegetali<br />

ITALIA ITALIA ROMANIA<br />

MAROCCO<br />

periodico indipendente<br />

che gli fece rigurg<strong>it</strong>are prima la pietra che l’aveva<br />

sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o, poi tutti i figli che aveva divorato e infine<br />

lo sfidò scatenando una guerra per il trono degli dei.<br />

Questa guerra si chiamò T<strong>it</strong>anomachia e vide Giove<br />

e i suoi fratelli contro il loro padre Crono. I fratelli<br />

liberarono i Ciclopi dal Tartaro e questi ultimi donarono<br />

delle importanti armi agli sfidanti di<br />

Crono con le quali riuscirono ad avere la<br />

meglio. A Giove fu donato un fulmine,<br />

a Plutone il mantello dell’invisibil<strong>it</strong>à e<br />

a Nettuno un tridente. Alla fine Crono<br />

ed i T<strong>it</strong>ani furono gettati a loro volta nel<br />

Tartaro e lì imprigionati per sempre. Altra<br />

punizione fu riservata ad Atlante, capo<br />

dei T<strong>it</strong>ani che avevano combattuto contro<br />

Giove; infatti egli fu condannato a reggere il cielo<br />

sulle sue spalle per tutta la v<strong>it</strong>a. Poi i Giganti, furiosi<br />

perché Giove aveva esiliato nel Tartaro i loro fratelli<br />

T<strong>it</strong>ani, si rivoltarono agli dei e scatenarono a loro<br />

volta un’altra guerra: la Gigantomachia. Essi cominciarono<br />

a scagliare massi e tizzoni ardenti verso il<br />

cielo. Solo Hercules riuscì a sconfiggere i Giganti<br />

ma poi Gaia, madre di tutti i Giganti e dei T<strong>it</strong>ani,<br />

provata da come erano state trattate le sue creature,<br />

mandò il figlio Tifone contro gli dei ma venne<br />

sconf<strong>it</strong>to anche lui e fu schiacciato sotto il vulcano<br />

Etna. Dopo la v<strong>it</strong>toria i fratelli si spartirono il regno:<br />

a Plutone toccò il sottosuolo, a Nettuno i mari e a<br />

Giove il cielo. Giove poi sedette sul trono degli dei<br />

e sposò la sorella Giunone. Dopo la cacciata dei<br />

T<strong>it</strong>ani, si cost<strong>it</strong>uì un nuovo Pantheon di Dei e Dee e<br />

tra le principali divin<strong>it</strong>à spiccano i dodici Olimpi che<br />

risiedevano sulla cima del Monte Olimpo. Nel prossimo<br />

numero della rubrica parleremo dei personaggi<br />

m<strong>it</strong>ologici ricondotti ai satell<strong>it</strong>i di Giove. Arrivederci<br />

al prossimo m<strong>it</strong>ologico numero!!<br />

Gianluigi Viviani<br />

www.topagri.<strong>it</strong>


periodico indipendente<br />

Primo Maggio: Festa dei pattinatori. Certo! Sono<br />

40 anni che a Ferrara, nella fantastica Piazza Ariostea,<br />

nella ricorrenza del primo maggio si celebra uno dei<br />

più spettacolari appuntamenti del pattinaggio internazionale:<br />

vuoi per la configurazione della piazza stessa,<br />

un anf<strong>it</strong>eatro naturale per uno spettacolo esaltante, vuoi<br />

per gli antichi palazzi che abbracciano l'anello della<br />

pista, vuoi per quegli alberi che fondono il loro verde<br />

con il cotto delle costruzioni, vuoi per le gelaterie di<br />

incantatori di palati, ti rimane dentro il cuore, ti fa<br />

innamorare di uno sport, faticoso, ma esaltante e che<br />

sa torcere le viscere come ben pochi altri sport sanno<br />

fare. Io c'ero!<br />

Ho visto ragazzi atleti con il cuore in mano, ho visto<br />

stringere i denti, ho visto lo sforzo, ho visto la gioia.<br />

Beh, ad un certo punto, io vecchio sentimentale, mi<br />

sono anche commosso (ho “mandato” giù!), quando ho<br />

potuto stupirmi, anche se non sorprendermi, perchè già<br />

la conoscevo, per la grinta dell'atleta del Pattinaggio<br />

Legnago, Rossi Claudia; l'ho vista fare una gara<br />

tatticamente perfetta, sempre nelle prime posizioni,<br />

fino a quell'accelerazione allo sprint finale con cui ha<br />

guadagnato un secondo posto brillantissimo. Questa era<br />

una gara di nuova concezione: 10 minuti di giri di pista<br />

e poi tre giri a tutta veloc<strong>it</strong>à. Si poteva temere che, in<br />

quei dieci minuti, gli atleti giocassero al risparmio delle<br />

forze per poi bruciarle nei tre giri finali; no, non è andata<br />

così: sono stati 10 minuti tirati proprio senza risparmio,<br />

per cui ben pochi ne avevano ancora per quei giri<br />

finali e tra, queste, appunto la nostra Rossi. Già in un'altra<br />

gara precedente, la 2 giri sprint, la nostra atleta, con<br />

un recupero fantastico aveva sfiorato, per un soffio, il<br />

podio, piazzandosi al quarto posto. Brava! Anzi bravissima!<br />

Nella stessa gara, brillante comportamento delle<br />

altre nostre atlete Parisi Maria (della famosa tribù del<br />

pattinaggio Parisi!) e Precivale Jessica: non si sono<br />

piazzate nei primissimi posti, ma hanno fatto vedere<br />

carattere e combattiv<strong>it</strong>à: sono, atleticamente parlando,<br />

cresciute veramente molto e, da quanto abbiamo potuto<br />

vedere, la nostra squadra (solo la squadra? Nooo! Tutta<br />

Legnago!) può aspettarsi veramente molto.<br />

Tutto qua? Ma no, ma no! Tutti gli atleti del Legnago<br />

Anno XXXV - n. 5 - Maggio 2013<br />

IL LEGNAGO CONCLuDE IL CAMPIONATO A METà CLASSIFICA<br />

Il Delta Porto<br />

Tolle con 75<br />

punti ha vinto<br />

il campionato<br />

di serie D<br />

(girone C)<br />

ed è stato<br />

promosso in<br />

Lega Pro.<br />

Quattro<br />

giocatori del Legnago, Correzzola, Baggio, Valente e<br />

Friggi, intervistati da «L'Arena» avevano pronosticato la<br />

v<strong>it</strong>toria finale della squadra polesana. Il Legnago Salus ha<br />

concluso il suo terzo campionato di serie D consecutivo<br />

della presidenza Bertelli all'undicesimo posto con 51<br />

punti, 26 conquistati in casa (7 v<strong>it</strong>torie, 5 pareggi, 7<br />

sconf<strong>it</strong>te, 25 gol fatti e 26 sub<strong>it</strong>i) e 25 in trasferta (7<br />

v<strong>it</strong>torie, 4 pareggi, 8 sconf<strong>it</strong>te, 29 gol fatti e 21 sub<strong>it</strong>i). Le<br />

54 reti realizzate sono firmate da Florian (12), Valente (8),<br />

Correzzola (7), Zerbato (6), Michelotto (5), Moresco e<br />

Guardigli (4), Pimazzoni e Bacher (2), Nicolis, Manfrin e<br />

Baggio (1) e un'autorete (Zanette, Sandonà Jesolo). Nelle<br />

38 gare di campionato il più presente è stato Damien<br />

Florian. Queste le presenze dei 29 giocatori utilizzati<br />

dai mister del Legnago 2012-2013, Andrea Orecchia (per<br />

9 gare) e Claudio Ottoni. Le presenze possono essere<br />

anche parziali. 37 presenze: Florian; 36: Michelotto;<br />

35: Zerbato; 34: Pimazzoni; 31: Valente;30: Cristofoli e<br />

PATTINAGGIO SIME LEGNAGO: 1° MAGGIO A FERRARA<br />

PER IL 40° TROFEO INTERNAzIONALE DEL LAVORO<br />

hanno ben figurato, a cominciare dal Master Battilana<br />

Oscar, anche lui nella gara 10' + tre giri: combattivo<br />

in modo brillante come ancora non lo avevo visto, con<br />

l'unica “dabbenaggine” (scusa Oscar!) di aver gest<strong>it</strong>o<br />

male una usc<strong>it</strong>a di curva all'ultimo giro, che gli è costato<br />

il podio: peccato, ma è stato un bel vedere ed alla fine<br />

neppure il sottoscr<strong>it</strong>to aveva più voce a forza di inc<strong>it</strong>are.<br />

Bene e compet<strong>it</strong>ivi Fraccarolo Andrea e Battilana<br />

Nicola: la loro gara, Junior e Senior assieme, si è<br />

svolta su 25 minuti di giri + i sol<strong>it</strong>i tre giri allo sprint.<br />

Gara massacrante soprattutto per i più giovani, gli<br />

Junior appunto, perchè i senior non hanno avuto pietà<br />

e da sub<strong>it</strong>o si sono esib<strong>it</strong>i<br />

in fughe, strappi, sorpassi<br />

da tagliare le gambe anche<br />

ai più preparati. Gasparini<br />

Giulia: nella gara 10' + 3<br />

girti sprint, ha tirato veramente<br />

fino in fondo; le è<br />

mancata l'energia per i tre<br />

giri sprint. Lei, lo sa, vale<br />

moltissimo, ha un grande<br />

senso tattico e visione di<br />

gara, sa che la “forza”, la<br />

resistenza vengono solamente<br />

da un allenamento<br />

costante ed intenso: mi<br />

diceva ( o l'ho immaginato<br />

io?) che non basta fare “quello che fanno gli altri”, ma<br />

che bisogna volere e fare di più degli altri. Basta convincersi....<br />

e ci sta provando: dai Giulia! Facci sognare!<br />

Nella mattinata, le gare con i più “giovani”, in cui<br />

molto bene si è mossa una delle nostre atlete più promettenti,<br />

Faccini Martina, cat. Esordienti primo anno.<br />

Bene si sono comportati gli altri atleti della succ<strong>it</strong>ata<br />

Tribù Parisi, vale a dire Giovanni e Francesco ed a<br />

cui va aggiunta la loro mamma Elena, “antica” pattinatrice<br />

ed allenatrice. E poi Precivale Marco, Faccini<br />

Rebecca (classificatasi quarta assoluta categoria giovanissimi/1°<br />

anno), Bovolon Maria, Faccini Nicolò e<br />

spero di non avere saltato qualcuno. Tutti questi nostri<br />

ragazzi hanno dimostrato il loro valore, tanto è vero<br />

Maria Parisi, Jessica Precivale, Claudia Rossi<br />

15<br />

Cadorin, Babuin; 28: Baggio; 27: Bacher; 26: Nicolis;<br />

23: Guardigli ;22: Trevisani; 21: Correzzola; 17: Friggi;<br />

15: Caraceni; 14: Manfrin; 13: Moresco; 11: Dal Degan;<br />

9: Pace; 8: Piccoli; 6: Pancera e Falchetto; 5: Olivieri;<br />

3: Romano; 2: Rubbo; 1: Destro, Gironda, Righetti.<br />

Durante l'ultima cena del calcio club Radio Scarpa è<br />

stato ufficializzato il divorzio dal Legnago dell'allenatore<br />

Claudio Ottoni e del direttore sportivo Antonio Bogoni. Il<br />

direttore generale Mario Preto è al lavoro per costruire il<br />

nuovo Legnago 2013-2014.<br />

A. N.<br />

Nella foto Navarro: Claudio Ottoni consegna a Luigi Ambrosini, t<strong>it</strong>olare<br />

del ristorante «da Gigi» sede del calcio club il pallone firmato da tutti<br />

i giocatori del Legnago. Sulla destra Galeazzo Cinti presidente del<br />

calcio club.<br />

PATTINAGGIO LEGNAGO IN GRAN FORMA: 13 ATLETI QuALIFICATI AGLI ITALIANI<br />

Martina Faccini sul podio.<br />

Il pattinaggio Legnago non ha risent<strong>it</strong>o della poca possibil<strong>it</strong>à<br />

di allenarsi a causa del maltempo: anzi, gli allenatori Graziano<br />

Bovolon e Pietro Mettifogo sono rimasti soddisfatti delle prestazioni<br />

degli atleti, che si sono impegnati tantissimo.<br />

A Silea (TV) si sono svolti i campionati regionali di Giovanissimi<br />

ed Esordienti: la squadra ha conquistato una medaglia<br />

d’oro e una d’argento, con l’atleta di punta Martina Faccini ed<br />

ora mira ad un trionfo a Giochi Nazionali Bruno Tiezzi, che si<br />

svolgeranno a giugno.<br />

Gli atleti qualificati sono: Rebecca Faccini, An<strong>it</strong>a Facchin,<br />

Francesco Parisi, Emanuele Stevanella, Giovanni Parisi e<br />

Marco Precivale.<br />

Anche nelle Categorie Ragazzi, Allievi e Junior si sono dati<br />

da fare: Il 25.4.2013 a Salizzole (VR) sono riusc<strong>it</strong>i a qualificarsi<br />

quasi tutti per gli <strong>it</strong>aliani portando a casa una medaglia<br />

di bronzo nell’americana a squadre, conquistata da Claudia<br />

Rossi, Jessica Precivale e Maria Parisi.<br />

Gli altri atleti qualificati per la fase finale dei Campionati<br />

<strong>it</strong>aliani sono: Maria Bovolon, Nicolò Faccini, Evelin Spagnolo,<br />

Andrea Fraccarolo, Giulia Gasparini, Nicola Battilana,<br />

Oscar Battilana.<br />

Si preannuncia una stagione degna di nota per il Pattinaggio<br />

Legnago!!!<br />

G. B.<br />

che la squadra del Legnago si è piazzata, in classifica<br />

generale al decimo posto su 56 squadre partecipanti.<br />

E' mancato, invece, l'apporto di Nicchio Luca, ma<br />

non perchè non si sia impegnato, ma proprio perchè<br />

non c'era; si è fatto male e non sui pattini, ma, giocando<br />

a pallavolo, si è procurato un serio problema ad<br />

un piede; ora sta facendo riabil<strong>it</strong>azione, ma rimane il<br />

rimpianto per una stagione agonistica che era iniziata<br />

con le migliori prospettive: da tutti noi un grande ed<br />

affettuoso saluto ed augurio di una velocissima guarigione..<br />

e sbrigati Luca! Abbiamo bisogno di te!<br />

E' stata una festa per il pattinaggio <strong>it</strong>aliano. Perfino<br />

Giove Pluvio, che in<br />

tutte le edizioni degli<br />

anni passati, inesorabilmente,<br />

ad un certo punto,<br />

scendeva per ammirare<br />

le gare, inaffiandole<br />

generosamente con il suo<br />

entusiasmo. Quest'anno<br />

non sapeva cosa fare:<br />

mi fermo a guardare o<br />

li innaffio? Beh!, almeno<br />

uno scherzo lo faccio:<br />

solo due gocce, non di<br />

più , solo per spaventarli!<br />

E lo scherzo gli è riusc<strong>it</strong>o,<br />

ci siamo spaventati:<br />

oh, nooo, anche quest'anno! Ma è stato solo uno scherzo!<br />

Per fortuna! Le gare si sono concluse in bellezza,<br />

non disdegnando, noi spettatori!, qualche giro tra i<br />

vari stand, compreso quello della birra made in Frara!<br />

A tutti i nostri lettori un inv<strong>it</strong>o: ven<strong>it</strong>e a trovarci sulla<br />

pista, alle Casette: il martedì ed il giovedì ci sono i<br />

piccolissimi, sino ai 6 anni: sono divertentissimi e ci<br />

insegnano che si può fare sport divertendosi e aiutando<br />

il fisico a crescere in modo completo ed equilibrato. In<br />

questi due giorni i “grandi” si allenano sulla pista di<br />

Cerea, mentre negli altri giorni sempre alle Casette. Vi<br />

aspettiamo! Il vostro incoraggiamento ci sarà di grande<br />

aiuto. Un saluto a tutti.<br />

Niceno


L'azienda agricola Furiani organizza degli open days in azienda.<br />

Chi fosse interessato può contattare i numeri sotto indicati.

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