montaggio giornalino 2006.pdf - Portale Sangro Aventino
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6<br />
• Il mondo in una scuola •<br />
UNA NUOVA<br />
FRONTIERA: LA<br />
SCUOLA MEDIA<br />
“Aiuto, è il primo giorno di<br />
scuola media!” é il tormentone<br />
di quasi tutti i ragazzi il primo<br />
giorno alle medie. La paura più<br />
grande è di non piacere alla<br />
classe, ma anche come sarà con<br />
i professori, i compagni,i bidelli…<br />
appena entri ti sembra di<br />
essere in una stanza di dimensioni<br />
gigantesche con un sacco<br />
di gente che ti assale, ti fissa e<br />
i professori che ti chiedono cose<br />
del tipo “Chi sei?”, “Descriviti”,<br />
“Quali sono i tuoi<br />
hobby?” e hai terribilmente<br />
paura di fare brutta figura.<br />
Dopo qualche giorno ti sembra<br />
di essere lì da tanto tempo, sai<br />
cosa desidera un professore da<br />
te, quali sono i compagni di cui<br />
ti puoi fidare, quelli supersimpatici…<br />
E così passerai dei<br />
giorni molto felici in compagnia<br />
di tutti. Il primo giorno<br />
alle medie non lo dimenticherò<br />
mai!!!<br />
Degiovanni Eugenia IB<br />
IL LINGUAGGIO<br />
DEGLI<br />
ADOLESCENTI<br />
Al giorno d’oggi i ragazzi tendono<br />
a costruirsi un proprio spazio all’interno<br />
della società, anche attraverso<br />
un linguaggio, non per evitare<br />
di essere compresi ma per rafforzare<br />
la propria identità, per ritrovarsi<br />
in un gruppo. Gli aspetti<br />
che caratterizzano il linguaggio<br />
degli adolescenti sono: parole prese<br />
dal parlato o dai dialetti:<br />
cuccare,trucido; abbreviazioni come:<br />
prof, ragà, discò metafore: “è<br />
una pizza” oppure “che sballo”…<br />
iperbole: bestiale, allucinante… La<br />
maggior parte dei ragazzi non usa<br />
questi termini davanti agli adulti<br />
perché teme che essi possano capire<br />
cosa intendono fare e quindi impedirglielo.<br />
Altri ragazzi, invece,<br />
usano questi termini davanti agli<br />
adulti, anche davanti ai propri genitori<br />
ma si limitano comunque all’indispensabile<br />
perché, ovviamente,<br />
essendo il linguaggio di un<br />
gruppo, non vogliono creare problemi<br />
ad esso. Questo linguaggio è<br />
molto usato nei gruppi o, per meglio<br />
dire, nei “branchi”; in ogni<br />
gruppo esistono termini diversi<br />
che stanno ad indicare la stessa cosa<br />
ma anche termini uguali, come<br />
ad esempio: in un quartiere un<br />
gruppo per indicare le sigarette,<br />
usa la parola “miccia”, un altro<br />
gruppo di un altro quartiere, userà<br />
“stoppazza”. Il linguaggio degli<br />
adolescenti, come ho già detto, varia<br />
tra quartieri, paesi, regioni perché<br />
molte parole sono prese dal<br />
parlato o dai dialetti locali. Il linguaggio<br />
giovanile cambia. Si coniano<br />
continuamente termini<br />
nuovi e subito dopo non vengono<br />
più usati. Grazie ai progressi della<br />
tecnologia, i ragazzi oggi hanno a<br />
disposizione un altro modo per comunicare:<br />
gli SMS; hanno perciò<br />
subito coniato l’”alfabeto dei cellulari”<br />
a prova di genitori e di fratelli<br />
impiccioni! Alcuni esempi: TVB<br />
(ti voglio bene), NN (non), XK?<br />
(perché), QST (questo/a), CMQ<br />
(comunque); a volte si usano numeri<br />
al posto delle parole: QNT 6<br />
BONO (quanto sei bello) o intere<br />
frasi criptate: “NN C SN X<br />
NES1” (non ci sono per nessuno)<br />
o “C 6 NL POM X 1 APE?” ( ci<br />
sei nel pomeriggio per un aperitivo?).<br />
Per gli studiosi e soprattutto<br />
per i genitori, il linguaggio adolescenziale<br />
rimarrà un mistero o anche<br />
gli adulti, per adeguarsi, cominceranno<br />
ad usarlo? Ai posteri<br />
l’ardua risposta! Dal vocabolario<br />
degli adolescenti ecco un divertente<br />
frasario locale: seccio o tragno<br />
= secchione; è un cocco = è molto<br />
bello; suolare = mollare un bidone;<br />
fregno = simpatico; pittare =<br />
mettere in difficoltà; fare sangue<br />
= piacere tanto; ricottare = provarci<br />
con una ragazza o ragazzo;<br />
portare truscia = portare sfortuna;<br />
vattàppesà = vai a quel paese;<br />
pidazuzz = ragazzi che si distinguono<br />
per un “look” trasandato;<br />
scrocc a le recchie = costa<br />
molto; serie A o fashion = molto<br />
alla moda; pigliarsi un chiovo o<br />
intortarsi = ubriacarsi; cifra =<br />
molto; sclerato = fuori di testa;<br />
CBCR = cresci bene che ripasso,<br />
riferito ad una ragazzina che promette<br />
bene; Balengo = stupido<br />
Ferrante Ilaria IIIE<br />
LA DIFFICOLTA’<br />
DI ESSERE SE STESSI<br />
Sto crescendo, me ne rendo<br />
conto, ma perché col passare<br />
del tempo mi sento sempre più<br />
delusa? Perché non riesco a capire<br />
la maggior parte delle mie<br />
coetanee? Ho l’impressione che<br />
la gioventù di oggi sia molto<br />
superficiale ed egoista; pensa<br />
solo a se stessa, si veste super<br />
firmata e dice molte parolacce.<br />
Secondo me i ragazzi si comportano<br />
così per nascondere le<br />
proprie insicurezze, per avere<br />
delle certezze e, omologandosi<br />
alla massa, nascono difetti ed<br />
insoddisfazioni. Da tutto ciò<br />
emerge che io mi sento diversa.<br />
È anormale? Mentre normali<br />
sono i ragazzi che ti ho appena<br />
descritto? Mi pongo questi<br />
quesiti perché, io come molte<br />
mie amiche, non corrispondiamo<br />
all’ideale di ragazza dei nostri<br />
giorni; proprio per questo è<br />
difficile far parte di un gruppo,<br />
a meno che non accetti le regole<br />
ed i comportamenti di questo.<br />
“Mi dispiace, preferisco essere<br />
come sono, non lasciarmi<br />
condizionare dagli altri ed avere<br />
poche amiche, ma buone”.<br />
Alessandra Ucci IB<br />
ADOLESCENZA<br />
Cara Estate,<br />
è un venerdì di fine stagione,<br />
penultimo giorno di scuola,<br />
quando passi la giornata aspettando<br />
il sabato, tipica serata da<br />
popcorn e coca cola davanti ad<br />
uno dei tanti futili talk show o<br />
reality che sembrano ormai diventati<br />
culto di questa società<br />
che giorno per giorno affonda<br />
sempre di più nella superficialità.<br />
Ma io, in fin dei conti, non<br />
sono nessuno per giudicare!<br />
Dopo cena tutti guardano la televisione<br />
ed io, nella mia camera,<br />
metto su la musica e mi avvicino<br />
alla finestra. Guardo<br />
fuori. Quel peso spoglio mi ricorda<br />
che sei ancora così lontana.<br />
Mesi e mesi ad aspettarti,<br />
poi arrivi, m’illudi e vai di nuovo<br />
via lasciandomi con un po’<br />
di dolore nel cuore che però accetto,<br />
sapendo che porterà soddisfazione.<br />
In tutti i miei giorni<br />
cerco qualcosa di te, anche<br />
quando fa così freddo che sono<br />
impedita persino a muovere le<br />
labbra per chiedere al sole “dove<br />
sei?”. Tutto passa così lentamente,<br />
fino a quando arrivi tu e<br />
le emozioni corrono così velocemente<br />
che mi è impossibile<br />
controllarle, ma quando finisce<br />
tutto, la solitudine diventa<br />
un’ombra che scava nella mia<br />
anima. Mi fai vivere favole irripetibili,<br />
ogni anno diverse,<br />
ogni anno speciali, ma poi ti riprendi<br />
tutto e andando via ti riprendi<br />
anche il bello delle favole.<br />
Non credo di chiedere molto!<br />
Sono come un girasole, io:<br />
ho bisogno di te per sopravvivere.<br />
Immagino che sia una sera<br />
d’estate; la tua energia si riflette<br />
in ogni cosa che mi circonda.<br />
Mi parli attraverso i<br />
miei amici, le nostre gioie, le<br />
nostre insicurezze, le sensazioni<br />
che porti e lasci a me il compito<br />
di capirli. Posso ritrovarti<br />
in un profumo, chiudendo gli<br />
occhi, viaggiando nell’infinità<br />
dei tuoi colori, attraverso mille<br />
ricordi penso a ciò che potrebbe<br />
accadere. Ma poi cado dalla<br />
mia nuvola e mi faccio molto<br />
male. Così torno al mio venerdì<br />
di fine stagione; vorrei tanto<br />
chiederti di liberarmi, perché il<br />
tuo paradiso è una bugia, ma<br />
non ho la forza di rinunciare a<br />
te e quindi resto ferma qui …<br />
aspettando di guarire!<br />
Martina Nasuti IIIC<br />
UN TESORO<br />
INESTIMABILE:<br />
L’AMICIZIA<br />
Che cos’è l’amicizia? Ve lo siete<br />
mai chiesto? Forse una parola, un<br />
pensiero, un sentimento… No, è<br />
qualcosa di più forte, di più profondo.<br />
L’amicizia è un sentimento<br />
forte, indistruttibile e nulla può<br />
rovinarlo. È un legame meraviglioso<br />
che si crea tra noi ed altre<br />
persone. L’amicizia è qualcosa di<br />
unico: un tesoro inestimabile. Gli<br />
amici sono senza dubbio indispensabili<br />
ad ognuno di noi. Costituiscono<br />
una figura importante nella<br />
nostra vita, forse sono persino più<br />
indispensabili di amici o parenti.<br />
Gli amici sono quelli che ti sono<br />
vicini in qualunque momento, disposti<br />
ad ascoltarti, ad aiutarti, capaci<br />
di condividere un’esperienza,<br />
un’emozione, un segreto. Sempre<br />
pronti a fare tutto per te, ad a non<br />
abbandonarti mai. Quando siamo<br />
tristi, giù di morale ecco che spuntano<br />
loro, gli eroi delle leggende, i<br />
miti delle favole che facendoci una<br />
piccola magia sono in grado di farci<br />
sorridere sempre. Ma soprattutto<br />
in questo periodo di crescita, l’adolescenza,<br />
un momento molto<br />
difficile gli amici sono molto importanti<br />
perché ci offrono un appoggio<br />
in qualunque situazione, ci<br />
danno una mano a risolvere qualunque<br />
problema e ci danno un