n. 5 2012 - Alpesagia

26 Alpes Maggio 2012
L’oggetto misterioso
che si fa sentire
di Alessandro Canton
Che sia comodo lo dicono
tutti, anche se
molti affermano che
spesso rompe ...
Se mi capita di dover iniziare
un lavoro impegnativo, sono
certo che appena avrò iniziato
squillerà.
Vi dirò che spesso fingo di cominciare
un lavoro per ingannarlo,
ma è troppo furbo e non
cade nella trappola e aspetta
fino a quando sa che disturberà.
Se lo fa con me, lo fa con tutti,
così, per non disturbare gli altri
mi sono deciso ad imparare
a inviare “messaggini” come
fanno i ragazzi. Infatti chi riceve
il messaggio sa che desidero
parlare con lui e mi chiamerà se
e quando vorrà. Avrete già intuito
che sto parlando del telefono.
Squilla in ogni ora del giorno,
un tempo era fisso, o a casa o
in ufficio; se eri assente, inserivi
la segreteria telefonica o il fax ed eri
tranquillo, lo consultavi in un secondo
tempo e con calma. Da diversi anni ormai
imperversa il telefono cellulare che
è diventato sempre più piccolo e ricco
di prestazioni, si mette nel taschino e ci
segue ovunque, non abbiamo neanche
bisogno di tenerlo in mano perchè con
l’auricolare puoi ascoltare e parlare.
Purtroppo (o per fortuna secondo i casi)
sei sempre reperibile.
All’inizio mi capitava di sentire distinte
persone a passeggio con il cane parlare
per strada e pensavo che l’interlocutore
fosse l’animale (oggi i cani sempre più
di frequente hanno nomi da cristiani: i
due che incontro rispondono al nome
di Daniele e Michela). Incuriosito mi
informai, così seppi come stavano le
cose nella realtà.
Ora non voglio dire che non sia comodo,
per carità, telefoni a chi vuoi, quando
ti viene in mente e non rimandi a dopo
con il rischio di dimenticare. La commedia
è quando ti chiamano gli altri.
Questo è il fastidio.
Ti chiamano e rispondi e sei sempre
reperibile, a meno che non lo spegni.
In questo caso devi dare spiegazioni:
come mai era spento? Pensavo non
stessi bene.
Non puoi neppure dire che desideravi
stare in pace, perchè non è buona educazione
a meno di dire: (On ne soit qui
mal y pense...) ero alla toilette!
Si calcola che in Italia ne siano stati
venduti circa cinquanta milioni, con
un giro di affari miliardario: anche
perchè la spesa non si esaurisce con
l’acquisto del telefono, gli abbonamenti
sono molto cari, nonostante tutte le
promozioni.
Se passi da un distributore all’altro
ti regalano l’equivalente di
venti euro di telefonate. Non
riuscivo a rendermi conto del
perchè del regalo, solo quando
mi hanno detto che in tal modo
acquisivano un abbonato, ho
capito che sono un ingenuo.
Un tempo non tanto lontano:
soltanto cinquanta anni fa il
telefono, era un optional, oggi
un recapito telefonico lo devono
avere tutte le persone che lavorano:
anche chi fa lavori umili.
Appena laureato, non avevo il
telefono e il mio medico di famiglia
mi esortò a mettere sull’intestazione
delle ricette almeno il
numero di casa dei miei genitori
anche se era un duplex. Con
l’avvento del telefono cellulare,
siamo cresciuti.
“Piatto ricco, mi ci ficco!”
sono nate molte imprese che,
in principio, si sono offerte sul
mercato anche senza avere la
disponibilità di copertura del
territorio, imbrogliando gli incauti
che avevano dato la loro adesione,
senza controllare che fosse vero quanto
diceva la promozione. Naturalmente
ci sono anche imprese serie, che offrono
servizi regolari, senza sotterfugi.
Certo, bisogna essere cauti. Prima di
aderire alle offerte occorre riflettere,
consigliarsi con qualcuno che ha più
esperienza. Siamo in un periodo di
transizione e non siamo ancora pronti
a vivere in una logica di mercato. Dimenticavo
che spesso, forse innervosito
dalle mie calunnie, si nasconde,
non si fa trovare, lo senti suonare ma
non lo trovi al solito posto. Lo cerchi
nei posti più impensati, ma è talmente
furbo che ogni volta cambia posto e
allora, esasperato, me lo sono appeso
al collo con un nastro, come fosse una
collana! ■