Le due anime del cardinale Lercaro
Le due anime del cardinale Lercaro
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<strong>Le</strong> iniziative edilizie di <strong>Le</strong>rcaro<br />
Dopo la politica e le attività cosiddette ricreative, l'edilizia. <strong>Le</strong>rcaro,<br />
non c'è dubbio, aveva il male <strong>del</strong>la pietra. In testa gli mulinavano<br />
piani faraonici per case e chiese. Si imbarcò in innumerevoli<br />
rischiose iniziative e restò coinvolto, anche se indirettamente, nello<br />
scandalo <strong>del</strong>la costruzione <strong>del</strong> seminario regionale.<br />
Quella <strong>del</strong> seminario è una brutta pagina per la chiesa bolognese,<br />
anche se il comune non esce bene. In altri tempi l'amministrazione<br />
civica si sarebbe comportata in modo più fermo e l'avrebbe fatto<br />
addirittura demolire. Ma all'inizio degli anni Sessanta, quando <strong>Le</strong>rcaro<br />
benedì la prima pietra, il PCI era troppo interessato ad aprire<br />
un dialogo con la curia per rischiare un duro confronto su un problema<br />
ritenuto secondario, quale era o si riteneva che fosse quello<br />
<strong>del</strong> seminario. Dal momento che tutti gli organi <strong>del</strong>lo stato si erano<br />
messi dalla parte <strong>del</strong>la chiesa, perché il comune avrebbe dovuto difendere,<br />
da solo, la collina di Barbiano?<br />
È vero che avrebbe dovuto farlo a maggior ragione perché era<br />
rimasto solo, ma non lo fece. Per questo, la costruzione <strong>del</strong> seminario<br />
— in una zona classificata di bellezza naturale — ebbe via<br />
libera, anche se con molti contrasti e difficoltà perché all'interno<br />
<strong>del</strong>la giunta comunale i socialisti e alcuni comunisti non erano disposti<br />
a mandare giù un boccone grosso e amaro come quello.<br />
La vicenda ebbe inizio l'8 giugno 1961 quando il rettore <strong>del</strong><br />
seminario regionale chiese al comune la licenza per costruire un<br />
edificio di 70 mila metri cubi su un terreno di 57 mila metri quadrati<br />
dove, in base al piano regolatore, si potevano ricavare 29.740<br />
metri cubi di coperto. La costruzione <strong>del</strong> seminario era la seconda<br />
parte di un'operazione edilizia che prevedeva la demolizione di quello<br />
vecchio nella centralissima via dei Mille, la cui area sarebbe stata<br />
utilizzata per la costruzione di un fabbricato con uffici, abitazioni e<br />
un supermercato.<br />
Il 16 dicembre, quando venne benedetta da <strong>Le</strong>rcaro la prima<br />
pietra — ma i lavori preparatori erano iniziati molto prima — il<br />
comune non aveva ancora concluso l'iter burocratico <strong>del</strong>la pratica.<br />
La prima a muoversi contro l'attentato alla collina fu la Sovrintendenza<br />
ai monumenti che, dieci giorni dopo l'inizio dei lavori, ordinò<br />
al comune di intervenire per farli cessare.<br />
La richiesta finì ovviamente sul tavolo di Dozza il quale — sostenuto<br />
dall'assessore all'urbanistica Giuseppe Campos Venuti —<br />
non era disposto a fare favori a <strong>Le</strong>rcaro e alla Santa sede, anche se<br />
consapevole <strong>del</strong>la lenta, ma progressiva marcia di avvicinamento