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alla Calabria

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Luglio 2006<br />

Il castello di Pier Paolo De Salvo<br />

sull'Acropoli<br />

ph Candiloro<br />

CASTELLI DI CALABRIA<br />

La storia dell'antico centro magno-greco di Kroton si riassume tra le mura<br />

della fortezza, sintesi dell'architettura militare e delle vicende accadute nel<br />

territorio. Interessanti e ricche collezioni fanno oggi del castello un magnifico<br />

museo civico, di storia e tradizioni locali<br />

CASTELLI DI CALABRIA<br />

C'era una volta l'acropoli<br />

della fiorente<br />

città magnogreca di<br />

Kroton. Oggi, al suo posto,<br />

in quello stesso sito che<br />

guarda sullo Ionio, si erge il<br />

castello di Carlo V. La storia<br />

ricicla i suoi materiali e i<br />

suoi luoghi. Chi è sopraggiunto<br />

nel corso dei secoli,<br />

chi ha conquistato e dominato,<br />

ha riutilizzato, per<br />

testimoniare la propria<br />

grandezza, gli stessi luoghi<br />

e gli stessi materiali. In<br />

alcuni casi, possono venir<br />

fuori anche dei capolavori<br />

che migliorano l'esistente,<br />

ma il più delle volte si tratta<br />

di un danno inestimabile<br />

perché si perdono testimonianze<br />

che diventano irrecuperabili.<br />

E' successo un<br />

po' ovunque, forse in<br />

<strong>Calabria</strong> molto di più, e a<br />

Crotone in particolare.<br />

Dell'antica polis della città<br />

di Pitagora è visibile ben<br />

poco, coperta com'è dalle<br />

successive costruzioni. Di<br />

tanto in tanto, qualche<br />

lavoro sotto il manto stradale<br />

porta <strong>alla</strong> luce inestimabili<br />

tesori che ricordano<br />

i fasti del passato greco.<br />

Oggi, il castello di Carlo V<br />

è circondato dalle case che<br />

ne nascondono in parte la<br />

bellezza, ma restano ancora<br />

intatti, dopo molti secoli, il<br />

fascino e la possanza<br />

di<br />

queste mura. Basta guardare<br />

l'imponente struttura da<br />

una foto aerea per rendersi<br />

conto della finezza geometrica<br />

della sua tecnica<br />

costruttiva. In essa, si possono<br />

scorgere, a saperli leggere,<br />

i tratti evolutivi dell'architettura<br />

militare che<br />

va dai Normanni ai Ruffo.<br />

Quello che sovrasta<br />

Crotone, non è un castello<br />

arroccato ma ingloba in sé<br />

il colle dove sorgeva l'acropoli<br />

e questo ne fa un<br />

esempio unico di architettura<br />

militare. Ancora oggi,<br />

viene associato al nome ed<br />

al possesso del grande<br />

imperatore, Carlo V, perché<br />

vi era collocato all'ingresso<br />

il suo stemma imperiale.<br />

Tralasciando i fasti dell'antica<br />

capitale magno-greca<br />

ed il suo successivo declino,<br />

le prime notizie della<br />

rocca sull'acropoli sono<br />

riferibili all'840 dopo<br />

Cristo, quando le orde<br />

musulmane tentano di<br />

espugnare questa fortificazione.<br />

Nel IX secolo, i<br />

Normanni conquistano il<br />

Sud e nel 1140 il castello di<br />

Crotone è uno dei settantacinque<br />

presenti nel registro<br />

delle terre dei vassalli di<br />

Ruggero II. L'opera di fortificazione<br />

di Federico II di<br />

Svevia, che coinvolge tutte<br />

le terre meridionali, riguarda<br />

anche il castello di<br />

Crotone per via della sua<br />

posizione strategica. Gli<br />

Angioini, che domineranno<br />

successivamente, proseguono<br />

l'opera di fortificazione<br />

e di recupero delle<br />

rocche e dei castelli in tutta<br />

la <strong>Calabria</strong>. Carlo D'Angiò<br />

- tra il 1270 e 1271 - ordina<br />

ai vari feudatari di provvedere<br />

<strong>alla</strong> riparazione delle<br />

torri del castello di<br />

Crotone. Nel 1284, la fortezza<br />

viene concessa a<br />

Pietro Ruffo, che ne assume<br />

Luglio 2006<br />

la castellania ed il titolo di<br />

marchese che, per estensione,<br />

si attribuisce a tutto il<br />

territorio crotonese, da cui<br />

il successivo toponimo<br />

Marchesato, col quale,<br />

ancora oggi, s'identifica il<br />

territorio della provincia.<br />

Dopo alterne vicende, è<br />

Alfonso d'Aragona che,<br />

conquistando la città, concede<br />

privilegi ai suoi cittadini<br />

e provvede <strong>alla</strong> riparazione<br />

delle mura del castello.<br />

Vale la pena ricordare<br />

che, nella maggior parte dei<br />

casi, questi castelli - oltre a<br />

subire i danni di incursioni<br />

e guerre - pativano grossi<br />

danni dai terremoti, una<br />

vera e propria calamità<br />

naturale. L'arrivo dell'artiglieria,<br />

dei cannoni richiederà<br />

altre modifiche strutturali<br />

che saranno eseguite<br />

da ingegneri militari come<br />

Antonello da Trani, Juan<br />

Sarmientos, il padovano<br />

Giovanni Maria<br />

Buzzacarino, il barone leccese<br />

Gian Giacomo D'Acaja<br />

e Ambrogio Attendolo. Il<br />

Castello, che in una prima<br />

conformazione era provvisto<br />

di forma pentagonale<br />

con cinque torri ai vertici,<br />

viene ridisegnato in forma<br />

quadrata e le quattro torri<br />

cilindriche vengono realizzate<br />

a mo' di bastioni.<br />

Carlo IV di Borbone se ne<br />

impossessa nel 1743.<br />

Durante tutti questi lavori<br />

di ristrutturazioni successive,<br />

si fa uso del materiale<br />

proveniente dai resti della<br />

città greca. Crotone, nel<br />

1799, vive gli ideali rivoluzionari<br />

della Repubblica<br />

partenopea ma la rivolta è<br />

sedata, come in altri luoghi<br />

del Meridione, d<strong>alla</strong> ferocia<br />

del cardinale Ruffo che fa<br />

fucilare, all'interno del<br />

castello, i capi della rivolta.<br />

Tra questi, vi sono<br />

Francesco Antonio<br />

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